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Incubo infernale
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Zenon rimase fermo nella sua posizione, sempre vigile a vedere il susseguirsi degli eventi.
Quando il vecchio uomo parlò di nuovo, il felino si calmò. La sua voce era diventata calma ed amichevole, dicendo loro che non erano delle creature malvage e che i golem erano dei guardiani evocati per proteggere il cuore stesso della Ginestra e loro avevano affrontato solo una piccola parte del reggimento che aveva a disposizione il vecchio umano.
Il Creimvell rimase zitto e fermo ad ascoltare l'anziano, come un allievo che ascolta con molta attenzione il proprio maestro; solo dei movimenti brevi e veloci della coda facevano capire che il felino era vigile. Come un giovane allievo, Zenon si sentì un po' deluso quando il vecchio disse loro di non essere ancora pronti, ma almeno fu felice di ricevere una ricompensa per il loro coraggio dimostrato. Il Creimvell annusò e tastò con la zampa la ricompensa a forma di pietra blu che era apparsa davanti al suo muso per studiarla ma fu il vecchio a spiegargli a cosa servisse.
"Grazie..." fu l'unica parola pronunciata dal felino metallico che afferrò il talismano con la bocca e lo nascose sotto il pelo.
Dopo la consegna dei rispettivi premi il vecchio parlò di nuovo, una sorta di profezia che un giorno la Ginestra li avrebbe rivisti tutti e tre nello stesso posto ma con il sigillo protettivo spezzato. Ciò voleva dire che quel giorno sia lui, che Shin che Sedanka dovranno affrontare nemici decisamente più forti e tutti e tre dovranno essere all'altezza.
Zenon avrebbe voluto chiedere altre cose al vecchio ma d'improvviso sia lui che i suoi compagni d'avventura si ritrovarono sul confine della Ginestra stessa. Nonostante facesse buio, si riusciva ad intravedere dove terminava quel mare di cristallo.
"Sedanka, Shin...vi ringrazio moltissimo. Siete stati degli ottimi compagni di battaglia e sarete per sempre miei ottimi amici. Ora devo scappare a caccia e non credo che voi due riusciate a starmi dietro in velocità. Sono certo che una notte ci rivedremo. Forse qui nella Ginestra d'Ambra, di cui io mi sento sua creatura. Siate forti, amici miei!"
Il felino si strusciò molto leggermente sia sul licantropo che sulla volpe e poi sparì veloce nella notte. Ora si sentiva appartenere a qualcuno. Si considerava figlio della Ginestra d'Ambra e la Ginestra ora era come il suo branco.
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