Ghiaccio e metallo

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    Non c'è pace per certi morti...

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    Kengardiano
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    Frost fece cenno di si con la testa prima di rispondere all'umana.
    "d'accordo, basta che eviti di lanciarci frecce in futuro... Bene, allora andiamocene da questa caverna, Bob probabilmente avrà finito.
    Sono curioso di vedere cosa c'è la sotto!"

    Fece Frost facendo per uscire, notando però che Rek era incastrato nel ghiaccio guardandolo interrogativo.
    Emmh serve aiuto?Chiese poi preoccupato il demone Nessuno che sopraggiunse per poi vedere come il drago si liberò comunque da solo, facendo scoppiare ilarità nel progenie e nel sai che risero vedendo il collare di ghiaccio del drago, persino Nottula sorrise sotto i baffi visto che quel drago gli stava entrando in simpatia.
    "Hahaha! Rek sei così divertente! Se vuoi spezzo il ghiaccio così ti libero da quel ghiacciolone."
    Fece il demone cerusico estraendo dalla borsa una sega per ossa che avrebbe usato sul ghiaccio, mentre il progenie Frost si dirigeva all'accampanato.
    Frost fu il primo a scendere, Bob si stava riposando fuori dal tunnel, decisamente meritava un pò di riposo.
    Il progenie era stupefatto: Il ghiaccio da bianco-azzurro diventava sempre più roseo mentre si scendeva.
    Fino ad arrivare in una caverna completamente scarlatta, di un rosso sangue intenso.
    Una scena surreale e quasi grottesca, che trasmetteva ansia crescente, facendo venire voglia di muoversi per non restare in quel luogo maledetto.
    La caverna era a una profondità di trenta metri dalla superficie innevata, probabilmente in quel luogo vi era un lago, ma lo slittamento dei ghiacciai doveva aver creato quell'enorme sacca d'aria nel ghiaccio, inoltre v'era un lago lì nella caverna.
    Il lago era un miscuglio d'acqua e di quello che sembra sangue, ma che emanava una bioluminescenza tale da illuminare a giorno la caverna.
    La fonte del liquido era una zampa di un'essere enorme bloccata parzialmente nel ghiaccio, da qui il sangue colava ancora malgrado dovesse essere lì da anni, il che era incredibile.
    La zampa sembrava quella d'un drago, ma molto più grande della media d'un drago comune; Era infatti più del doppio delle dimensioni di una zampa di drago normale, quindi la creatura a cui apparteneva doveva essere gigantesca.
    Quella era la fonte atessa del ghiaccio rosso.
    Mentre aspettava gli altri Frost cominciò a seguire il corso d'una sorta di fiumiciattolo sotterraneo che lo condusse attraverso una breccia a una sorta d'Edificio sotterrato, che ricordava vagamente una chiesetta.
    Dentro era un'ampia stanza cubica di mattoni di pietra nera Andorixana, che qualcuno aveva creato una strana stanza simile proprio lì In mezzo al nulla e sotto terra era stupefacente e a prima vista senza senso, anche perché il metodo di costruzione era proprio quello del Corvo.
    L'acqua scorreva su strani sigilli a spirale che davano sopra una sorta di coperchio di una strana lega metallica, per poi cadere in minuscoli buchi che davano chi sa dove nel profondo della terra, un il un misterioso pozzo nero chiuso da quell'enorme coperchio metallica con un diametro di venti metri, fissato al terreno con un meccanismo complesso d'ingranaggi in modo da non essere più aperto.
    "mmmh interessante... Questo mi da più domande che risposte."
    Fece tra sè Frost camminando intorno il coperchio del pozzo.
    Vi era scritto un messaggio che si ripeteva lungo il bordo:
    "chiunque tu sia vattene, un grande male giace in questo luogo."
    Le parole erano incise in profondità nel coperchio, chi le aveva scritte voleva che chiunque nei secoli avrebbe potuto leggerle.
    Notò anche un'affresco su una parete che raffigurava un essere simile a un demone, vi era un altro messaggio, più dettagliato, stavolta sotto l'affresco.
    Il titolo era: Maigo.
    jpg
    Maigo, raffigurato nel affresco.

    "Qui, la bestia giace: Il messia oscuro che pur avendo rinchiuso per il bene di Kengard continuo ad'amare, poiché sangue del mio sangue.
    Qui lui giacerà, affinché il suo flagello non incomba nuovamente sulla nostra terra, che io benedico nel profondo.
    Che possa non lasciare mai questa prigione, poiché un grande male porterebbe con sè.
    Possano i divini perdonarmi per ciò che ho fatto alla mia stessa prole, ma il prezzo da pagare per la sua libertà sarebbe più terribile del confinamento, nelle viscere della terra, che ho impartito al mio stesso figlio.
    Che possa perdonarmi un giorno per questo e giacere qui in pace, marcendo nell'odio che prova per il nostro mondo, fino alla fine dei tempi."

    Frost rimase a fissare il dipinto dettagliato del'essere demoniaco.
    Era coperto di piume e pelo nero folto e morbidoso, aveva orecchie a punta e corna da caprone.
    Gli occhi erano neri, mentre il viso era, come il ventre e l'addome, privo di peli, mostrando una pelle bianca come la neve, aveva un volto meraviglioso dai lineamenti delicati, lievemente femminei.
    Il corpo era flessuoso e atletico, con artigli affilati e corvini per mani e piedi.
    Dal corpo fuoriuscivano quelli che sembravano tentacoli, ma aveva una sottile coda nera che quasi si confondeva tra i tentacoli.
    L'essere nel dipinto era in piedi a capo chino, in modo che a malapena si distinguevano gli occhi neri tra i lunghi capelli.
    L'essere stava sorridendo in modo inquietante nel dipinto, frost provava un misto di disagio e attrazione verso quell'essere orribile e bellissimo al contempo.
    Il progenie sperò che i compagni lo raggiungessero in fretta, poiché una strana agnosia si stava facendo strada nel suo cuore a stare lì solo... Con quel'essere sotto i suoi piedi.

    Edited by Aesingr - 2/7/2018, 17:21
     
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    Una sfera luminosa emessa dal drago azzurro si avvicinò ad Amly, rischierandole il cammino.Lei sorrise debolmente alla creatura per ringraziarla, sperando che il suo gesto non fosse interpretato come un atto di cortesia, ma di sincera gratitudine. Non le era mai capitato di trovare dei compagni di viaggio ben disposti ad accoglierla.
    “D’accordo, basta che eviti di lanciarci frecce in futuro…” disse il capo della comitiva, il quale cominciò ad avviarsi. Il suo cammino però, fu arrestato dopo nemmeno pochi passi: infatti, il drago azzurro era rimasto curiosamente incastrato in un grosso blocco di ghiaccio. Alla ragazza non era chiaro il perché della cosa, ma andava benissimo così, dal momento che quell’essere un po’ ingenuo le suscitava simpatia. Senza contare il demone che aveva tirato fuori una sega che, a suo dire, serviva per aiutare lo sfortunato.
    Risolto questo siparietto, il progenie proseguì il suo cammino, scendendo nel tunnel. La giovane lo seguì, rimanendo sempre qualche metro più indietro, quasi a voler riconoscere la sua autorità all’interno del gruppo.
    Man mano che procedeva lungo la galleria, il ghiaccio intorno a lei diveniva da bianco azzurro a rosa, arancione e poi rosso.
    A un certo punto, si addentrarono in una caverna color rosso scarlatto. Amly strinse leggermente le labbra: provava un miscuglio di emozioni, ma due soltanto potevano essere espresse a parole, la stupefazione e l’incredulità. Non aveva mai visto niente di simile.
    Ciò che la colpì maggiormente però, fu il ruscello d’acqua intrisa a sangue, forse… Per non parlare della gigantesca zampa scura che s’intravedeva nella pozza d’acqua. L’aspetto più eclatante che da quella parte del corpo fuoriusciva un liquido della medesima tonalità del sangue, ma che emetteva una luce forte.
    - Davvero stupendo… - mormorò dentro di sé la Fosterline, ammaliata da quel fenomeno soprannaturale.
    Continuò ad avanzare; non voleva perdere di vista Frost, meglio se gli rimaneva vicino.
    “Chiunque tu sia vattene, un grande male giace in questo luogo” c’era inciso su di un grande coperchio sul quale confluiva da varie parti dell’acqua.
    Inoltre, c’era anche una specie di quadro che Amly stava studiando con cura. Dopo la disamina, rivolse un’occhiata al compagno, che appariva un po’ meno sicuro del solito.
    “Che cosa pensi di fare una volta che anche gli altri saranno scesi? Bisognerà prepararci bene, se vogliamo andare avanti. Ho come l’impressione che quella creatura raffigurata nel quadro possa essere vera almeno in parte. In secondo luogo, qui potrebbe celarsi un segreto antichissimo legato a quell’essere e al sangue che sgorga dalla zampa. Peraltro, è logico supporre che essa appartenga a quell’animale.”

    Edited by Rectina - 27/7/2018, 07:22
     
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    Scusate l'enorme ritardo, ma non riesco a trovare molto tempo da dedicare al forum, ultimamente ^^"

    Non appena arrivò a terra con quel nuovo collarone, si sentì subito giudicato dall'altro drago. Lo sentì imprecare e Rek ricambiò il suo sguardo piuttosto imbarazzato. Senza sapere che dire, spostò lo sguardo verso il dottor pagliaccio, che si avvicinò offrendosi di aiutarlo. Rek stava per acconsentire, ma quando Nessuno tirò fuori quella sega gigantesca, il suo sorriso si spense nel giro di un jiffy: il drago lo guardò come se un pazzo lo stesse minacciando di aprirlo in due. Balbettò per qualche secondo prima di ritrovare il dono della parola.
    < N-no, posso... ehm, ce la faccio da solo... >
    Bofonchiato ciò, Rek cercò di storcere il collo per direzionare il muso verso la base del collo, dove il ghiaccio gli si era incastrato addosso. Soffiò un raggio di luce che lo sfiorò ma mancò il bersaglio, perché - tanto per rimanere nell'ambito del circo - lui non era un dannato contorsionista e non poteva piegare il collo a 360°. Tento di voltarsi nell'altra direzione, ma anche dall'altra parte il suo secondo raggio si schiantò contro il pavimento, sciogliendo maledettamente il ghiaccio sbagliato.
    < Dannazione! > esclamò.
    A malincuore, spostò il suo sguardo terrorizzato verso il demone e, ancora più a malincuore, annuì. Si appiattì a terra per facilitare il lavoro di Nessuno (?) e tenne gli occhi chiusi per tutto il tempo che sentì la sega graffiare il ghiaccio, come se temesse che da un momento all'altro i suoi denti potessero cominciare a sbrindellare pure la carne del suo collo. Quando tale supplizio terminò e sentì il tonf! che decretava la caduta del collarone, Rek si alzò di scatto, guardandosi attorno stupido di essere libero e ancora vivo. Senza una parola, neppure di ringraziamento, il drago zampettò via, come a voler scappare da quell'odiosa esperienza. Seguì gli altri giù per il tunnel.
    Si ritrovò ben presto in un luogo che gli ispirava ancora meno fiducia che la sega del dottore. La sua attenzione venne calamitata da quello strano lago centrale: oltre all'acqua e quella gigantesca zampaccia che... vabbé secondari, il lago sembrava essere formato da una qualche sostanza rossa e bioluminescente. Si stupì così tanto nel notare il suo elemento in un... qualcosa di così lugubre e che si rese conto solo in un secondo momento di essere solo nella stanza. Si concentrò sul suo udito e sentì l'eco dei passi dei compagni che lo avevano preceduto provenire da un tunnel, al centro del quale passava un piccolo torrentello rosso, luminoso quanto la sostanza del lago.
    Li seguì fino ad arrivare in una seconda stanza con delle mura di pietra. Rek le trovò fin da subito fuori luogo o quanto meno strane, considerando che in un mondo ghiacciato come quello la pietra non doveva essere il materiale da costruzione prediletto. Si accorse solo poi dell'affresco e lo osservò in silenzio qualche istante. Per quanto lo ritenne ben realizzato, per qualche strana ragione non riusciva a farselo piacere.
    < Di sicuro è d'effetto, ma non molto d'ambiente. - ridacchiò Rek inclinando la testa di lato - Non ce lo metterei mai nella mia tana... >
    Abbassò lo sguardo e lesse rapidamente ciò che seguiva. La lingua scritta gli era stata insegnata dal suo mentore, non sapeva riprodurla ma aveva imparato quanto gli bastava per poter ricavare delle storie dai cosiddetti "libri", anche senza importunare la gente. Gli sorsero due dubbi leggendo quel testo: 1) chi erano i due protagonisti della faccenda? L'imprigionato e suo padre? E 2) a chi apparteneva la zampa all'entrata? Era un pezzo che si erano dimenticati di sigillare insieme al tizio dell'affresco o era qualcosa che il padre era stato costretto a sacrificare per rendere la prigione del figlio più efficace? Mah, lui li aveva seguiti laggiù in qualità di spettatore, lasciò che fossero gli altri a pontificare su ciò che avevano davanti.
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    By Vulnus

    L'ingresso all'interno di quel sotterraneo luogo immerso nelle profondità, che man mano si faceva sempre più scarlatto, aveva tutta l'aria di starsi per dimostrare un'ulteriore fonte di indicibile noia.
    Lui era Sebulkron alias Sebs, mica cazzi! Non poteva perder tempo con una combriccola così sconclusionata e priva di una qualsivoglia indicativa forma di pensiero logico.
    Ciò che in quell'empio luogo lo colpì particolarmente fu il trovarsi faccia a faccia con qualcosa di molto simile ad un lago, ma di arcane fattezze. Ambrosia vermiglia sgorgava ad increspare lo specchio d'acqua, facendo della superficie cristallina una rosata pozza di liquido luminescente. Magia forse?
    A quanto pareva era vero, qualcosa di molto simile al divino aveva poggiato i suoi celestiali artigli su quella caverna, verità confermata dalle occulte iscrizioni che ivi si palesarono d'innanzi ai loro occhi.
    La figura impressa in quelle ancor-più-empie-mura catturò la sua attenzione più di quanto l'aveva fatto quello che aveva incontrato fino a quel momento in quelle gelide terre.
    Un grande male, riportavano le incisioni, giaceva in quel luogo. Chiunque avesse impresso tali parole pensava davvero di spaventare qualcuno?
    Pareva quasi più un invito ad approfondire la ricerca, finalmente le cose si facevano interessanti.
    Poi se Void magari mettesse gli apostrofi ai "quel" e scrivesse "cui" al posto di quei dannati "qui", la situazione sarebbe risultata ancor più figa. Tentacoli, mostri strani e cose divine...
    la consuetudine, in somma.

    E qui io vi lascio, perché il post non è mio ^_^


    Edited by Tirannosaurorex - 26/7/2018, 15:05
     
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    Ora se volete gentilmente ignorare l'intervento di sopra...

    Sebulkron vide il demone mascherato cominciare la discesa nella galleria. Una fitta nebbia gelida prese ad avvampare sulla figura del drago, oscurando la sua mole.
    Quando si diradó, il drago dei ghiacci era sparito, al suolo posto era apparso un esile colibrí dalle piume di cobalto e il petto pallido.
    Le minuscole ali presero a vibrare ad una velocità tale che le piume sembrarono moltiplicarsi.
    Il colibrí varcó la soglia della galleria, scendendo fino al confine. Venne accolto da un bagliore rosso e profondo, di una luminescenza quasi accecante. Riflesso su di lui stonava per le candide tonalità di cui erano dipinte le piume del trasformista.
    Quel corpo esile e scattante gli permise di perlustrare fugacemente la grotta, all’apparenza abbastanza ampia da accoglierlo nella sua forma originale.
    Durante l’esplorazione la sua attenzione venne catturata dal ritratto della creatura. Le incisioni scavate nella pietra elargivano un’aura di mistero a quell’essere disumano.
    “Dev’essere frutto di una unione sacrilega o di qualche maledizione” Commentò Sebulkron scorrendo lo sguardo sulle incisioni
    “Tamen, nei secoli la fame e la sete avranno logorato la sua vita fino a spegnerla, e se così non fosse, ora è imprigionato nel sottosuolo. E’ inutile darsi pena per tale minaccia, almeno finché qualcuno non sarà tanto stolto da liberare questo spettro del passato.”
    Il glaciale colibrì si voltò, incrociando nuovamente le pietre rossastre, abbondanti in quella grotta.
    Gli altri membri del gruppo parevano affascinati dai segreti reconditi in quelle mura di pietra, e sebbene apparentemente non lo desse a vedere, Sebulkron condivideva quell’interesse.
    Raggiunse uno dei limpidi blocchi rossastri, perennemente seguito dalla sfera luminosa di Rek. Era compatto e solido esattamente come il ghiaccio della sua tana, ma sembrava emanare un qualche tipo di energia mistica.
    Volò poi verso il sanguigno bacino, respirando l’aroma che traboccava a pochi centimetri dalla superficie dell’acquitrino.
    I cristalli di ghiaccio sembravano essere composti dal medesimo liquido, solidificatosi per le gelide temperature della Tundra.
    Sebulkron pensò che quella medesima acqua rossa si potesse trovare in quantità anche maggiore nelle profondità della spelonca ghiacciata. Il dilemma che si poneva però era su come sfruttarlo.
     
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    Frost ispezionò con cura il luogo: Quella stanza sembrava una cattedrale gotica interrata di mattoni neri, un luogo che trasmetteva una sacrilega santità oscura.
    un luogo sacro per tenere inprigionato un essere diabolico che si considerava un messia in questa terra benedetta da un dio, spesso dimenticato, che risplende nelle notti più buie.
    Un dio ambiguo e misterioso, ma comunque saggio e buono tutto sommato, che nella sua oscura residenza era l'unica luce.
    lo stesso divino oscuro e splendente che suo malgrado, violentato da una creatura raccapricciante, divenne padre di un'essere tanto crudele e malvagio da costringerlo ad intrappolarlo in quel luogo dimenticato, lontano dalla civiltà e dalla vita stessa, che non rispettava.
    che cos'era un dio privo di pietà, rimorsi o compassione?
    che cos'era Maigo?
    colui che la stessa madre, un crudele mostro assassino, trovava ripugnante e che il padre, pur amandolo aveva intrappolato per proteggere lui dal mondo... e il mondo da lui.
    frost l'aveva intuito, e forse ora aveva conpreso chi fossero i genitori di quell'abominio.
    Dopotutto il padre di Maigo era il suo mentore e la madre era praticamente una specie di sorella, avrebbe forse dovuto chiamare Maigo "nipotino"?
    No, frost non lo avrebbe voluto chiamare in nessun modo, e se il suo mentore temeva quella creatura probabilmente anche lui doveva.
    Amly gli disse diverse cose, ma faceva meglio a esaminare l'ambiente in modo più accurato poiché alcune cose non tornavano con quello che disse e lui gliele fece notare in modo educato e gentile.
    "Non credo che questo luogo abbia più di un secolo a dire il vero, quindi non credo sia stato antico, anche se per me che ho quasi 200 anni può darsi il tempo sia una concezione totalmente diversa da ciò che è per voi mia giovane dama.
    Invece la frattura attraverso cui siamo entrati dev'essere dovuta ad un terremoto avenuto qui decadi fa, comunque penso sia tardi... sono gia tutti qui e francamente questa scoperta mi lascia senza parole... non so che dirle se non di prestare massima cautela poiché al cospetto di qualcosa che va oltre la nostra immaginazione, e più che un sogno, tutto questo mi sembra un incubo."

    Frost volle fare un ultimo esame: si avvicinò all'enorme coperchio che tappava il pozzo.
    Sebulcron affermò che la creatura non poteva essere sopravissuta, ma il sangue splendente che scorreva dentro l'enorme tombino forse l'aveva nutrito, o forse quell'essere come il padre era capace di sopravvivere traendo nutrimento da fonti ignote.
    Frost bussò tre volte e null accadde.
    "beh forse hai ragione Sebulkron, e il signor Maigo non è in casa o è morto..."
    Fece in tempo a dire poco prima che tre pesanti battiti risposero al bussare di Frost,
    poi altri battiti, come un rumore di tamburi sotto di loro, lontano dalla loro vista.
    un battito orribile che testimoniava la presenza di qualcosa d'ancora peggiore sotto di loro, una musica infernale, che risuonava in quelle profondità sacrileghe senza speranza o luce alcuna, con un dio nel suo estremo profondo, svegliato dal suo sonno.
    un dio della più depravata malvagità che bussava alle porte del loro mondo, come un tamburo.
    tamburi... tamburi nel profondo.
    e in quell'attimo persino il demonio cerusico di nome Nessuno era scosso da un brivido cercando di rimanere inpassibile, poiché pure lui aveva intuito con cosa avevano a che fare, poiche scansionado coi suoi poteri psionici il pozzo sotto di loro aveva visto un occhio.
    era l'occhio della bestia e per un brevissimo attimo entrò nella sua mente, quello che vide, non v'erano parole nella lingua degli uomini che potessero descriverlo tranne una: inferno. Quello che vide era l'inferno persino per un demone, ora aveva paura come mai gli era capitato prima poiché quell'essere voleva creare in quella terra il suo paradiso, ma il paradiso che Maigo voleva creare era peggiore di qualsiasi inferno che un demone come il sai nessuno poteva conoscere.
    "Dobbiamo andarcene! questo luogo è maledetto! Non voglio restare qui.... Sono etrato in connessione mentale con lui! Quello che vuole fare... è peggiore dell'inferno!"
    fece il sai piangendo terrorizzato allontanadosi dal pozzo.
    Nottula non capiva ma restava cauta, mentre Frost si strinse in un tenero abbraccio consolatorio, accarezzandolo dolcemente, mentre asciugava le sue lacrime con il rombo della bestia abissale sotto di loro che semplicemente tamburellava sul coperchio, inamovibile per lui, trasmettendo il triste monito che un essere come lui potesse esistere in un mondo meraviglioso come Kengard.
    Mentre il suo battere sul coperchio sembrava sempre più il saluto marziale di un plutone d'esecuzione coi fucili mirati su tutta Kengard.

    Edited by Aesingr - 26/7/2018, 12:08
     
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    "Non credo che questo luogo abbia più di un secolo a dire il vero." le rispose educatamente Frost, aggiungendo, peraltro, un particolare sulla sua condizione personale, ovverosia che aveva quasi duecento anni di vita sulle spalle. Non che lei fosse civettuola e impicciona, ma solo in quell'istante si fermò per un attimo a guardare di sottecchi l'individuo che le era accanto.
    Lo ascoltò in silenzio mentre continuava con la sua spiegazione, poi lo vide avvicinarsi al coperchio che tappava il pozzo; di colpo i visceri della cavità addominale le si contrassero di scatto ed avvertì una lieve tensione alle coscie: stava per succedere qualcosa di decisamente brutto. Tuttavia, preferì non dire niente a riguardo. Non era il tipo che esternava tanto facilmente le sue emozioni. Non appena il progenie bussò sul coperchio, tre pesanti battiti riecheggiarono in tutta la grotta. Adesso la questione si faceva veramente interessante, quantunque quei colpi facessero presagire a un saluto tutt'altro che festoso.
    Altri battiti risuonarono da sotto di loro, altri ed altri ancora. Poi, d'improvviso, un occhio si aprì. L'occhio della bestia.
    La ragazza scostò lo sguardo da quella pupilla che incuteva terrore ai suoi compagni di viaggio, constatando che erano tutti abbastanza scossi e che il capo della spedizione aveva abbracciato il sai con la speranza di confortarlo almeno un poco.
    "Dobbiamo andarcene da qui!" fece il progenie. Già, andarsene da lì, ma come? Una bestia in fernale si era risvegliata ed ora li avrebbe perseguitati fino ad ucciderli, se non avessero trovato un modo per batterla sul tempo.

    Edited by Rectina - 26/7/2018, 19:08
     
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    All'interno di quella stanza Rek era quello dalla stazza maggiore e, per quanto relativamente grande, si sentiva un po' costretto con tutte quelle persone là attorno. Cercava di muoversi con attenzione ed impedirsi di fare bruschi movimenti onde evitare di tirare codate contro chicchessia. L'altro drago aveva fortunatamente trovato modo per restringersi e ora osservava i dettagli della stanza circostante con le sembianze di un piccolo uccello. Se non fosse stata per la sfera luminosa che continuava a seguire i suoi brevi movimenti scattanti, il drago bianco non lo avrebbe riconosciuto facilmente. Forse avrebbe potuto andare ad esclusione, ma... anche no.
    Ognuno aveva da dire la sua su ciò che li circondava e Rek ascolta un po' tutti distrattamente, senza un reale interesse. Era sì sempre più curioso riguardo la loro situazione e il perché esistesse un luogo simile nel bel mezzo di una regione ghiacciata, ma finché le supposizioni rimanevano tali e non venivano confermate da una qualche tipo di prova, Rek si sentiva legittimato a non prestare granché attenzione.
    Dopo un po' di tempo che tutti erano entrati là dentro, il direttore si avvicinò a quella che doveva essere il coperchio che imprigionava il tizio nell'affresco e bussa su di esso per tre volte. Inizialmente non succede nulla e Rek si voltò ad osservare il resto della stanza, focalizzandosi sulla costruzione attorno e chiedendosi chi l'avesse costruita. La bestiolina imprigionata, però, non se ne stette buona e rispose ai tre colpi. A Rek non fu ben chiaro quello che successe poi. O meglio, vedeva un certo e generale allarmismo, ma non riusciva proprio spiegarsi a cosa fosse dovuto. Perché il pagliaccio si era messo a piangere improvvisamente? Perché tutti facevano la gara di chi urlava più forte? Perché dovevano andarsene via il più presto possibile? Sì, va bene che quel Maigo non ci sapeva fare con le percussioni e che il motivetto da lui scelto non fosse dei più allegri, ma per quale motivo affrettarsi ad andarsene? Se era vero che quella prigione reggeva da almeno un secolo, perché diamine doveva cedere proprio quando loro erano lì?
    Il drago si avvicinò alla più calma del gruppo, quel quadrupede dalla forma strana accompagnato da quello strano volatile tutto d'ossa.
    < Ehm... cosa sta succedendo? Mi devo preoccupare per qualcosa? > le chiese vagamente perplesso.
    Ah Rek, solo tu puoi cascare come un pero in questa maniera... anzi no, anche Aes probabilmente.
     
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    Nessuno appartiene davvero ad un luogo

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    Ok, da quanto ho capito il mio passaggio di turno si era perso fra i vari messaggi, comunque ho trovato il tempo per rispondere anche qui.

    Delicatamente, il colibrì si posò su un cristallo che sostava a pochi passi dal demone mascherato.
    "Tutta questa strada, e ora vorresti fuggire per timore di un cane da guardia incatenato e rinchiuso? I tuoi interessi verso le meraviglie che questi diamanti carmini potrebbero compiere hanno davvero una mole così fragile?"
    Chiese, privo d'intenzioni derisorie.
    "Non ti accuso di essere un codardo, ma quanto sei disposto a spingerti pur di perseguire i tuoi obiettivi?"
    I suoi minuscoli occhi neri si posarono poi sull'antica reliquia, l'unica porta che avrebbe permesso al demone Maigo di evadere dalla sua prigione.
    "Ha vissuto per due secoli recluso nel sottosuolo, anche se per uno scherzo del fato si liberasse proprio ora, preferiresti fuggire e vedere bruciare quest'isola, e forse il resto del mondo in un olocausto mosso solo dal sadismo di un folle?"
    Il tono di Sebulkron si fece più imponente, quasi stesse lanciando una sfida al diavolo in persona.
    "Anche se spezzasse le catene della sua prigionia in questo istante, non fuggirò, dovrà farmi sputare il mio stesso sangue prima che io prenda questa decisione."
    Il trasformista si allontanò dal guaritore oscuro, sopraggiungendo su un antro della grotta particolarmente spazioso, abbastanza da accoglierlo nella sua vera forma di drago.
    Ancora la nube di nebbia ghiacciata avvampò sul suo corpo, alterandone il fisico. Da quell'esotico e minuto volatile, sorse in tutta la sua maestosità il dragone dei ghiacci.
    Quando il riflesso rossastro delle pietre incontrò il rivestimento pallido e lucente della sua pelle, un colore che variava dal bluastro al violaceo accarezzò il corpo del drago, illuminandolo.
    Il muso arcuato del titano era puntato al prisco blocco d'acciaio che il Distruttore del passato avrebbe dovuto attraversare per fuggire. Le zanne del drago erano animate da un'umidità simile a quella emanata dal ghiaccio della sua forma più pura, quasi si preparasse ad eruttare un cruento getto di furia glaciale.
     
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    scusate l'incresciuoso ritardo, ma sapete comè in estate XD



    Il progenie guardò il drago con una certa apprensione, sapeva che se qualcosa arrivava a ridurre un abile telepate come Nessuno in quel modo non bisognava prendere il pericolo sottogamba.
    Lui stesso avvertiva quel disagio corrergli nel corpo, come vermi che divoravano le sue carni dall’interno delle sue viscere.
    Era un’ansia che gli urlava a gran voce di fuggire e non tornare, ma lui doveva restare lucido e pensare in modo razionale: doveva aprire il pozzo, doveva aprirlo per capire se tutto quello fosse reale e se vi era un rischio concreto… in tale caso avrebbe richiuso subito il coperchio prima che la bestia uscisse.
    ”tu… hai ragione, mi ero solo preoccupato per quello che è successo a Nessuno e per il resto della squadra. Siamo qui però per compire una missione e la compieremo! Bob apri il coperchio e preparati a richiuderlo se questo “mostro” prova ad’attaccarci.”
    Fece lui cercando d’essere razionale, Ness però non prese bene per niente tutto questo, al punto che aggredì lo stesso Frost per fermarlo: “folli! Moriremo tutti!”
    Frost però lo respinse e fece ordinare di sedare il compagno, che sembrava completamente stravolto.
    mi spiace ness… è per il tuo bene.
    Fece tenendolo fermo mentre Nottula gli infilava una siringa nel collo, mentre la teneva per la coda, poichè non avendo arti prensili con qui impugnarla a parte la coda la tenne con essa.
    Il demone perse i sensi dopo diversi minuti di lotta, ma pure nei sogni si agitava tra atroci incubi.
    Proprio allora il coperchio del pozzo venne aperto rivelando… Il nulla.
    Il pozzo era vuoto, si trattava solo d’una depressione cilindrica che finiva in una polla d’acqua nera, niente mostri o demoni.
    Il rumore invece era prodotto da un secchio appeso al coperchio come in un qualsiasi pozzo, che sbatteva a causa del vento che filtrava lì dentro producendo quel battito ritmico.
    ”credo… credo che ci siamo fatti condizionare un po' troppo… ahahahah, ma certo, come dire che ci sono esseri simili sepolti sotto i nostri piedi!”
    Fece lui rasserenato nello scoprire che non vi era il mostro che tanto temevano.

    Edited by Master of Void - 20/8/2018, 21:41
     
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    Amly si trattenne a stento dal non storcere il naso e, al contempo, contrarre le labbra in una smorfia di indignazione. Dentro di sé, la parte più iraconda della sua anima stava inveendo contro il progenie. Per carità, niente di personale, ma far anestetizzare il demone per poi scoprire che sotto il coperchio non c’era nulla…
    -E’ una siringa sprecata! una dose di anestetico sprecata! (e ringrazia che non gli ho ancora studiati a farmacologia, sennò sparavo dei nomi)
    Insomma, sembra un’autentica pagliacciata.-

    Ribadisco, quella era la sua parte più iraconda, poiche’ di fatto la ragazza non disse niente, altrimenti avrebbero quasi sicuramente sedato anche lei e allora la sua missione sarebbe stata un buco nell’acqua.
    Si guardò intorno scettica. Possibile che quel fracasso fosse stato prodotto solo ed esclusivamente dal secchio situato sopra il pozzo?
    -E quei tonfi assordanti? E la zampa intrisa di sangue del laghetto? Ok, quella una spiegazione plausibile ce l’ha, ma diamine, addormentare il sai per poi scoprire che nel pozzo non c’è niente… Mi che nervi!
    Questa volta alla giovane scappò un mezzo sorriso; certo che aveva una bella componente emotiva. “Mh.” Fece annuendo per ridestarsi dai suoi pensieri.
    “Signor Frost, non vi nascondo il mio scetticismo, tuttavia, credo che solo proseguendo il nostro cammino, potremo avere delle conferme o delle smentite. Non trova?” Gli chiese, mentre cominciava a muovere qualche passo convinta. Se davvero c’era una creatura lì da quelle parti, o, comunque, i resti di una vita passata, come testimoniavano i quadri e la grossa zampa, allora bisognava proseguire.

    Edited by Rectina - 21/8/2018, 11:09
     
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    Rek continuava a non avere ben chiara la situazione davanti a lui. Si era avvicinata alla teramin per avere almeno un indizio interpretativo, ma quella non solo non gli aveva risposto, ma si era pure allontanata da lui senza proferire verbo. Rek inclinò la testa ancora più confuso e, lì in disparte, si sedette sul freddo pavimento, osservando distrattamente la sua scortese intelocutrice avvicinarsi dapprima al Dottor Pagliaccio e poi… uhm. Qualunque cosa fosse successa, Nessuno si era tranquillizzato di colpo e aveva improvvisamente smesso di schiamazzare. Rek tornò ad osservare intorno a sé, con la genuina curiosità che lo aveva da sempre contraddistinto e quell’indelebile ingenuità che non gli avrebbe mai permesso di capire una mazza di ciò che accadeva intorno a lui.
    Dopo un breve scambio di battute tra l’altro drago e il direttore del circo, il secondo di questi si convinse a controllare cosa nascondesse dietro l’enorme coperchio metallico e ordinò al tuttofare di aprirlo. Rek non si mosse dalla sua posizione, né si avvicinò e nemmeno si allontanò. Era combattutto, tra la curiosità che lo spingeva a controllare ogni anfratto di quella caverna e la prudenza che gli diceva che non fosse troppo saggio testare in quella maniera la veridicità dell’affresco. Percepiva una strana tensione nell’aria che accresceva sempre di più mano a mano che Abe (o Bob… o boh?) lavorava. Non gli era chiaro cosa succedesse e quindi il perché fosse necessario aprire quel cunicolo, ma più il tempo passava e più Rek si sentiva d’accordo con la sua controparte cauta. Loro non erano venuti per il ghiaccio rosso? Perché non si limitavano a impacchettare la zampa sanguinolenta in mezzo al lago e se ne andavano di lì? Era abbastanza evidente che quella roba orrida fosse in qualche modo coinvolta, perché non focalizzarsi per prima cosa su ciò che avevano subito a disposizione? Forse nel spostarla avrebbero compromesso la prigione di quel… *sguardo di sfuggita all’affresco* Maigo, ma che importava una volta che si fossero allontanati? Cosa diversa era invece aprire volutamente il coperchio e cercare di stanarlo così a caso, per il mero divertimento di entrare dentro misteriose stanze sigillate…
    Rek scosse la testa. Quella ritrosia era probabilmente dovuta al fatto che non si sentisse molto a suo agio in un ambiente completamente oscuro. Le sue tecniche esigevano luce e senza di essa non poteva dare il meglio di sé. Quell’apertura lo inquietava, non sapeva se per quel motivo o per altro, ma non riusciva a sentirsi a suo agio. Anche quando Abe/Bob/Boh riuscì a scoperchiarlo rivelando nient’altro che un nulla senza vita, Rek non si sentì rassicurato dalla notizia. Inizialmente non disse nulla per non ricevere lo stesso trattamento del pagliaccio, ma quando vide l’umana avanzare verso l’apertura, Rek si schiarì la voce per attirare la sua attenzione e quella degli altri. Si costrinse ad esprimere i suoi dubbi.
    < Non c’è vento in una caverna chiusa. > disse in tono più solenne del necessario.
    Nop, così per così non aveva nessun senso ciò che aveva detto. Passò qualche secondo prima che anche lui se ne accorgesse e si sbrigasse a spiegare di che cavolo parlava.
    < Nel senso… - la serietà dell’intervento precedente era già andata a farsi benedire - quel secchio non può essersi mosso da solo: o c’è davvero qualcuno che ora sta celando la sua presenza o quel qualcuno è già uscito dall’altra parte e quel secchio è stato mosso dal caso… >
    Ridacchiò imbarazzato. Se non era per raccontare una storia, a Rek non piaceva parlare in pubblico ed esprimere le sue teorie. Purtroppo, però, conosceva troppe favole che spiegavano come la curiosità potesse essere pericolosa se non c’era un po’ di prudenza a supportarla.
    < Forse è meglio se lasciate che siano le mie sfere a procedere per prime… >
    Prima che qualcuno potesse dire dell’altro, Rek cominciò a soffiare altre sferette: una della stessa dimensione di quelle già create in precedenza, le altre di una dimensione tanto piccola da essere quasi impercettibile, se non per un leggerissimo bagliore che veniva facilmente nascosto dalla più luminosa. Tutte le sferette superarono A-mh?-ly… l’umana (se non si fosse capito, non era mai stato bravo a ricordare i nomi) ed entrarono nell’apertura. La più luminosa si posizionò al centro per rischiarare a giorno il nuovo ambiente, mentre le altre iniziarono a scorrere lungo le pareti per saggiarne ogni fenditura e intercapedine. Rek chiuse gli occhi per concentrarsi al meglio sulle nuove sfere e non confonderle con le altre, le mosse con attenzione per rilevare se ci fosse qualcosa di strano e cominciò ad esplorare la piccola grotta.

    Master, ovviamente descrivi te quello che trova Rek ^^”
     
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    Poco dopo l'intervento del drago, il demone venne addormentato per volontà dei suoi stessi compagni, armati di un composto capace di indurre un sonno forzato una volta entrato in circolo.
    Sebulkron prese a guardarli con una nota di turbamento. Aveva accettato di accompagnarli come transitorio alleato, non gradiva il trattamento riservato a chi li affiancava per una misera alterazione d'animo.
    Con le mascelle socchiuse continuava a puntare l'antico portello circolare, ascoltando le deduzioni del suo giovane simile.
    "Potrebbe essere stato spostato dall'interno, oppure per causa di una vibrazione esterna.
    Disse, in risposta all'affermazione dell'altro drago.
    "Ma se c'è ne fosse stata una sufficientemente forte da penetrare il metallo e scuotere quel
    contenitore verso le pareti, l'avrei percepita."

    Rimaneva in allerta, convinto che quella sorta di scherno, fosse solo un blando preludio per insidiare il terrore nei cuori e nelle menti dei presenti.
    Prima di crollare in quel riposo tempestato di demoni, quell'essere chiamato Nessuno, aveva presagito una spirale di volontà della creatura che le incisioni dicevano fosse intrappolata in quel cavità glaciale. Magari solo il monito di uno spettro, un grido rimasto intrappolato nei secoli fra i freddi blocchi di ghiaccio, e che finalmente trovava un uditore.
    Sebulkron sapeva poco del sopranaturale, ma che si trattasse di un'autentica connessione mentale o dell'eco di un pianto passato, preferiva non sminuire il pericolo. Ove vi è un lamento, giace uno spettro.
    Dal quel rompicapo di tenebre e misteri, riusciva a ricavare solo una certezza. Per un momento, Nessuno era entrato in una sorta di connessione mentale con Maigo, o quel che restava della sua mente. Quell'incontro metafisico aveva scatenato in lui un tale terrore, da costringere i compagni di disavventura a quell'atto che agli occhi del drago rasentava il tradimento.
    "Lui, nei suoi vaneggiamenti ha detto di avere visto qualcosa..."
    Con il muso indicò il corpo assopito del medico.
    "E' solito avere delle visioni oppure è un evento singolare?"
     
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    perdonate gli errori... sto poco bene e mi fa male la testa e la pancia, oltretutto ieri notte andavo in bagno di continuo per il maldipancia.
    ho cercado di correggere bene bene, ma sono poco lucido, scusate anche il ritardo... per quello invece non ho scusanti XD

    Frost guardò con disprezzo sia l’umana che il drago di luce, essi mettevano in dubbio tanto quello che diceva quanto quello che faceva.
    Era strano che un progenie di prima generazione si comportasse in quel modo, erano creature dolci ed’empatiche che non recavano odio nel cuore.
    “Sebulkron ha ragione… potrebbe essere stato un caso…. Perché invece drago luccicante non segui le tue sfere di luce nel pozzo?”
    Fece lui con tono freddo e ben diverso dal suo modo di fare amichevole di poco prima.
    Non solo in carattere era misteriosamente cambiato da prima, ma il suo modo di fare era strano, come se se non fosse lui o che qualcuno lo controllasse.
    Ora anche Nottula sentiva nitidamente Quell’energia pulsante:
    Era Un suono soffuso e quasi impercettibile, che trasmetteva disagio crescente., uno strano malessere che prendeva il ventre e la testa provocando fitte… come una vibrazione misteriosa.
    La teramin sentiva quell’energia pulsare ipnotica e dolorosa, quasi salto per lo spavento quando sentì la voce del medico demoniaco Nessuno nella sua testa… ”Nottula!!! Siete tutti in pericolo, lui controlla i suoni e le radianze!!! può ipnotizzare la gente con il suo rombo simile a tamburi e uccidere lentamente con le radiazioni, ed’è immenso! Ho provato ad’avvertirvi, ma Frost… i tamburi nel profondo hanno cambiato Frost nel momento in qui l’ho abbracciato. Credo che mentre l’abbracciavo gli ho trasmesso senza volere qualcosa di quell’orrore, e ora il suoi versi lo hanno reso… schiavo…
    Il contatto telepatico decadde, segno che ness ora dormiva profondamente e non poteva comunicare. Nottula sconcertata guardò prima Ness e poi “Frost”, ponendogli una domanda:
    ”Tu chi sei?
    Lui si girò e la guardò tra il compiaciuto e il sorpreso.
    Per un attimo sembrò essere stato colpito da una folgore, agitandosi preda degli spasmi, per poi cadere e risvegliarsi, come il vero lui, libero dal controllo della bestia infernale.
    Frost li guardò con i volto rigato dalle lacrime per poi voltarsi verso il pozzo e vedere come l'acqua incominciavaa ribollire e agitarsi, come se qualcosa di colossale si muovesse in quel immenso buco nel terreno.
    I tamburi sott’acqua risuonavano di nuovo più forti accompagnati d fastidiosissimi fischi rombanti mentre cinque piccole luci disposte a pentacolo splendevano nel nero abisso, ora sapevano tutti che non era il secchio a fare quel baccano insopportabile.
    ” che cosa ho fatto… non ero io… non ero io… non ero io!”
    Fece il progenie con tono cupo e disperato, avvolto da un senso di smarimento mentre 5 occhi gialli disposti a pentacolo risplendevano nel nero abisso.
    Grossi tentacoli neri emersero dalle acque e cominciarono ad’arrampicarsi sulle mura del pozzo, presto i tentacoli sarebbero usciti dal pozzo se volevano rinchiudere di nuovo la bestia dovevno fare in fretta.
    Mentre la voce distorta di un giovane usciva dal pozzo: “Io sono colui che purificherà il mondo nella fiamma atomica, nella genesi del ragnarok.
    Vi concedo la rivelazione: sarete i primi testimoni del mio ritorno… e dell’inizio della fine di ogni cosa, poiche io sono il messaggero dell’apocalisse, io sono Maigo!”

    Fece la bestia con tono solenne e teatrale anunciandosi prima d’emergere.
    Quello che gli si parava d’inanzì era un immenso drago rosso e nero lungo si e no 50 metri, conun sorriso diabolico e 5 occhi gialli privi di compassione, di qui ora solo due erano aperti. Quel’essere terrifficante dallo sguardo pieno d’odio s’arrampicava sulle pareti del pozzo, circondando il suo corpo in una nebbia nera di morte e sofferenza , la nebbia nerà ingoiò i piccoli e delicati .
    Maigo sarebbe uscito dal pozzo, se volevano rinchiudere di nuovo la bestia dovevano fare in fretta.
    Potere speciale maigo: mutaforma: può passare dalla sua forma draconica a demoniaca, nella forma dragonica sarà MOOOOLTO più potente.

    tecniche radianza:

    tec1: tocco radiattivo Tecnica radioattiva che permette a scorn di rendere irradiata un'estremità del corpo, che diventa verde fosforescente, e che provocherà danni termici ai nemici al minimo contatto provocando un danno continuo da radiazione per tre turni.
    Sugli alleati l'effetto sarà inverso: Li guarirà al contatto e darà loro un fattore rigenerante dei danni per tre turni.
    consumo energetico basso.
    Tec2: Raggio termico della morte: Il classico laserone sparato dalla bocca alla godzilla che provoca danni d'ustione.
    Questo attacco ha un consumo che varia in base al intensità del raggio: Più intenso il raggio più farà danni.
    tec3: Blackout: Permette di generare una nube nera che avvelena l'aria d'una vasta zona (50metri) causa gravi danni continui a chi la respira o ne entri in contatto, venedo lentamente bruciati cosumati dalle radiazione e provocando temporanea cecità.
    Per tanti turni che si rimane nella nube si rimmarrà ciechi una volta esserne usciti, quindi chi rimane 3 turni nella nube sarà cieco per 3 turni, e chi rimarrà nella nube solo un turno sara cieco solo il turno sucessivo.
    la cecità può essere curata pulendo gli occhi con'acqua pura o usando del collirio, ma non è possibile fare ciò nella nube. Chi indossa una maschera antigas o protesìzioni per gli occhi resiste alla tecnica subendo comunque dei danni, mentre costrutti, progenie, non-morti e i replicati ne sono resistenti per natura.
    consumo energetico medio.
    tec4:Forma Fallout:Maigo si trasforma in una nube grigio-nero di fallout radiattivo che irradia i nemici ustionandoli, provocandogli lievi danni continui per 3 turni se inalata, assomiglia molto alla tecnica di trasformazione in nebbia dei tipo oscuro, ma in versione radiante e molto più letale.
    Ha un consumo energetico elevato quindi maigo non può rimanere in tale forma a lungo, ma si muoverà molto più in fretta.
    tec5: Tentacoli della morte+2: tentacoli neri che maigo può generare dal corpo, essi avvolgono e prosciugano la vita d'ogni creatura curando Maigo e alimentando il suo potere maligno rigenerandolo.
    potenziamento: i tentacoli causano il malus avvizzimento a contatto per 3 turni, che riduce drasticamente le facoltà fisiche della vittima rendendola più debole e fragile.

    tecniche di suono:
    tec6: trauma innescato: questa tecnica costringe a rivivere un ricordo doloroso o un trauma attraverso un suono che agisce sul cervello il turno sucessivo rendendo la vittima un facile bersaglio, può colpire più bersagli contemporaneamente per via della natura dell'elemento suono.
    Chi è in pace con sè stesso è immune alla tecnica.
    La tecnica consuma poca energia.
    tec7:fischi del dolore: fischi fortissi che provoca danni, specie a chi è più vicino, il dolore che provoca questa tecnia è paragonabile a una vera tortura infernale, stordendo quindi i nemici che possono rimanere sordi er diversi turni sentendo un fischio come dopo un'esplosione dopo alcuni turni a cuasa de fortissimo suono.
    tec8: ruggito del silenzio puro: Davanti alla vera morte ogni essere tace. Un terrore prende tutti rimanendo pararizzati mentre ogni rumore viene ovattato per i 2 turni successivi.
    consumo energetico medio.
    tec9: Dominio del caduto: suono simile a lenti tamburi che possono controllare la mente della vittima, essa può opporsi, ma farlo la stancherà mentalmente ridducendo l'efficacia delle magie a causa della spossatezza, il controllo può durare al massimo 3 turni e non ha effetti negativi oltre al fatto che il personaggio verrà assogettato al volere di maigo grazie alla melodia ipnotica.
    consumo energetico alto.
     
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    Il progenie lanciò un’occhiata di disprezzo ad Amly, la quale sostenne il suo sguardo, senza, però, osare sfidarlo o cose simili. Egli, poi, si rivolse in tono freddo al drago che si era gentilmente offerto di fare loro luce e lei si chiese da che cosa potesse scaturire quell’improvviso cambiamento di umore. Alla fine, l’unica soluzione plausibile era che tutto ciò c’entrasse qualcosa con la bestia nera la cui zampa si trovava nel laghetto; la stessa bestia che secondo lei provocava quei rumori forti, perché alla ragazza, la storia del manico di secchio che sbatteva a mo’ di portaerei non andava proprio giù.
    A quel punto, la giovane si avvicinò a Frost quanto bastava per guardarlo dritto negli occhi: stava per domandargli se andasse tutto bene, quando la Teramin la precedette.
    “Tu chi sei?” Di fronte a tale quesito, il capo del gruppo sembrò riscuotersi e riacquisire la consueta cordialità e vivacità che lo contraddistingueva, di conseguenza, la Fosterline si allontanò da lui di qualche passo, accennando un sorriso quasi impercettibile. Impercettibile solamente perché i rumori sott’acqua ora risuonavano più forti di prima; non solo, oltre ad essi, si udivano anche dei fastidiosissimi fischi rombanti.
    -Lo sapevo io, lo sapevo…- si disse fra sé Amluy, mentre cinque occhi gialli risplendevano nell’oscurità. -Cinque… Che creatura è costui? … Ci sono anche dei tentacoli… stanno risalendo… dobbiamo sbrigarci o quell’essere non ci darà pace.
    Pochi istanti dopo, un grosso drago di di colore rosso e nero si manifestò dinnanzi a loro. (Uffa… rosso e nero! Forza Juve XD ahahahah! scherzo.)
    “Frost, è mia convinzione credere che dovremmo unire le forze per rinchiudere quella bestia nel pozzo. Forse i due draghi potrebbero agire dall’alto, considerando che sono dotati di maggiore forza rispetto a noi. Al contempo, noi altri potremmo cercare di rendere inoffensiva quella creatura. Io, per esempio, sottrarrei parte della sua energia.” Propose, avvicinandosi di nuovo all’interessato.
    -E’ palese che tentare di cavargli un occhio con una freccia non servirebbe a niente, anzi, peggiorerebbe di gran lunga le cose.-
    Scusate il ritardo: tra esami, mare e altro, non avevo tempo da dedicare alle Role.
     
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