Ghiaccio e metallo

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    Cucciolo

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    Amly ascoltò il drago che aveva emesso le sfere di luce per illuminare tutto il loro cammino; costui proponeva di ricoprire l’entrata di ghiaccio fino a nasconderla.
    -Sarebbe un modo meno violento e, soprattutto, non distruttivo. Perché non ci ho anche solo pensato? Non per vantarmi, ma ho appena commesso un’azione incoerente con la mia indole di preservare le bellezze della natura… Ho dato il mio consenso a rovinare inesorabilmente questo magnifico posto con degli esplosivi. Possibile che Maigo abbia avuto su di me un’influenza tale da farmi agire in maniera incosciente? Eppure, pensavo di essermi ripresa…-
    La ragazza si riscosse dallo stato di trance in cui era caduta, poi guardò il giovane drago e gli sorrise grata per essere stato semplicemente giusto.
    -Non ammetterò che Maigo abbia un po’ di ragione, perché sarebbe come dare retta a un individuo con le allucinazioni che manifesta evidenti segni di grandezza. Certamente, ho avuto l’occasione di lavorare sulla mia coscienza.-
    “Frost, penso che Rec abbia un’idea saggia.” Si limitò a dire.
    In seguito, il progenie spiegò loro che cos’era il CORVO e lei non potè fare a meno di ascoltarlo incuriosita.
    “Ti ringrazio caldamente, Frost. Penso che sarebbe un’esperienza assai proficua; tuttavia, al momento non so dirti quando mi sarà possibile venire alla città dei corvi o alla palude di Andorix. La cosa migliore sarebbe quella di organizzarci appositamente.”
    Sì, sarebbe stata sicuramente un’opportunità da non perdere, poiché si trattava di scienza, di ricerca ed altri ambiti a lei congeniali. Prima però, voleva dedicarsi fin in fondo all’analisi di quel ghiaccio unico nel suo genere: scoprire le sue proprietà, i suoi effetti, le possibili controindicazioni e quant’altro. Non le piaceva lasciare i lavori a metà per capricci personali.
    Mentre gli altri si occupavano di celare ben bene l’entrata della caverna, si offrì per aiutare Bob a trasportare i carrelli carichi di ghiaccio rosso verso l’accampamento dove si erano conosciuti.
     
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    Rek inclinò la testa di lato, solo in parte perplesso e confuso dalle parole del progenie. Non gli era ancora del tutto chiaro il perché un individuo che lui credeva essere il direttore di un circo, potesse permettersi di farlo entrare in un'organizzazione che suonava tanto potente (suvvia, il nome C.O.R.V.O. era pure un acronimo? Doveva essere per forza qualcosa di importante!), ma Rek capì subito che quella era un'importante decisione per lui e il suo futuro. Doveva accettare di entrare in questi Corvi o declinare?
    Non si sentiva di aver fatto granché quel giorno, anzi, i meriti di aver trovato quello che il circo cercava erano da imputare al simpatico drago del ghiaccio che li aveva già lasciati; mentre quelli di essere scampati dalle ire di... quel drago-demone innominato (?), erano tutti per l'umana. Lui non aveva fatto granché: era partito per la Tundra con lo scopo di scoprire qualche segreto interessante da trasformare in storia e si era limitato a registrare nella sua memoria tutto quello che aveva vissuto quel giorno. Tranne per i nomi, forse. E il motivo che aveva spinto il circo fino a quell'altopiano ghiacciato. Oh, e le loro reali professioni!
    ...
    Ok, una cosa si era prefissato di fare e una cosa non era riuscito nemmeno a farla decentemente?
    ...
    No comment.
    Per lo meno sia il direttore che l'umana sembrarono apprezzare la sua idea di sbarrare l'entrata della caverna piuttosto che distruggerla, e per questo Rek rispose ad entrambi con un timido sorriso.
    < Grazie per l'offerta, uhm... - per un infinitesimo istante pensò di poter ricordare il suo nome, poi dirottò verso un più diplomatico - direttore, ma non credo che questi Corvi possano fare per me: quello che a me interessa non è la conoscenza, ma sono le storie! >
    Vero che non si sentiva di aver fatto chissà cosa per meritarsi di entrare nell'organizzazione, ma se lui rifiutava era per un motivo ancora più base: dal suo punto di vista, storie e conoscenza erano due cose totalmente distinte ed gli piacevano troppo le prime per abituarsi ed adeguarsi alle seconde. Bastava pensare a quello che avevano vissuto quel giorno: davanti ai suoi occhi c'era stato un circo ad affrontare tutti quei pericoli, a cercare quel coso rosso e ricacciare quell'orrida bestia nel fondo del suo pozzo puzzolente. Lui si sarebbe accontentato di quelle informazioni, ma la conoscenza non poteva farlo. Non quella seria. Ciò che lui cercava non doveva essere vero per forza, ma era sufficiente che fosse veritiero per sembrare interessante.
    < Magari in futuro, chissà! - continuò poi, giusto perché non aveva idea di cosa sarebbe successo il giorno dopo, figurarsi nel futuro meno prossimo - Per il momento, però, gli unici Orizzonti che preferisco superare sono quelli dati dalle montagne che abbiamo attorno e tornare verso lidi più assolati... >
    "...sempre che mi ricordi verso quale direzione si trova la mia tana." completò mentalmente guardando il cielo e una smorfia stampata nel muso.
    Forse da quella avventura non ne sarebbe uscito un racconto troppo fedele a ciò che era davvero successo, ma non era necessario: se i dettagli erano importanti per rendere al meglio una trama, gli sarebbe bastato semplicemente inventarli.
     
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    Non c'è pace per certi morti...

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    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

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    Carri di ghiaccio rosso vennero estratti e portati in superficie.
    Bob finito di scaricare si dava una controllata ai circuiti della sua Fedele trivella, riparando vari danni riportati allo strumento di scavo che era anche la sua Fedele arma bianca.
    Frost dopo che tutti uscirono ghiacciò l'entrata e ruppe con un raggio di calore radiante il loro rifugio, in modo che quel luogo rimanesse anonimo nella pianura artica.
    L'ultima cosa che voleva era che Maigo venisse liberato per sbaglio o volontariamente da qualcuno che passasse per di lì.
    Finito di nascondere l'entrata il gruppo raccolse tutto e si prepararono a partire, ma non prima di salutare i nuovi amici:
    "Beh peccato che non vuoi unirti a noi Rek, ma sono certo che ci reincontreremo.
    Magari passa per la città dei corvi, sarebbe bello sentire le tue ultime avventure davanti a un bicchier d'idromele e un bel alligatore arrosto."

    Fece allegro accarezzandolo dolcemente per poi rivolgersi alla ragazza "tu invece non preoccuparti, ti ho lasciato un carro di ghiaccio, il drago magari può aiutare a trainarlo.
    Aspetterò con impazienza che anche tu venga a trovarci, saresti un ottima ricercatrice.
    Potremmo confrontare le nostre ricerche magari!.. Beh, allora ci vediamo!"

    Fece Frost Abbracciando Amly per poi volare via.
    "vi siete comportati bene prima, se avete bisogno di un buon dottore mi prenderò cura della vostra salute e di coloro che amate.
    Comunque: sta di fatto Amly, ti devo un favore se avrai bisogno di me sarò tempestivo.
    Detto ciò io vi saluto, tornerò alla mia clinica per ora."

    Fece il demone cerusico Nessuno facendo un inchino a Rek e baciando galante la mano a Amly, prima di volare via anche lui.
    "Si si ciao.. comunque bel lavoro prima." Fece scorbutica e acida come sempre Nottula prima di montare sul suo quetzal scheletrico e seguire i suoi compagni.
    L'ultimo a prendere il volo fù Bob col suo amico Abe, che si limitò a fare un rapido saluto militare, per poi afferrare due dei tre carretti di ghiaccio rosso con le zampe e volare via.
    Il gruppo lasciarono soli i due con un carro pieno di ghiaccio rosso in mezzo al nulla, mentre nel cielo, ormai sgombro dalla bufera, la luna e le stelle risplendevano meravigliose sulla landa invernale.
    Escono tutti i miei pg e npg del corvo
     
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    Il drago esibì un timido sorriso, molto probabilmente lieto che la sua idea fosse stata presa in considerazione da lei, ma sopratturro, da Frost. Quest’ultimo, intanto, finì di bloccare l’entrata della grotta in modo che nessuno potesse avventurarvisi e scoprire gli orrori che vi si celavano.
    Amly rabbrividì per un istante; non voleva neppure pensare a cosa sarebbe potuto accadere se quel pazzo crudele di Maigo fosse stato tirato di nuovo fuori. D’altrocanto, però, era pur vero che il coperchio l’avevano voluto sollevare loro, perciò, in un certo senso, se l’erano cercata, tutti quanti.
    Ad ogni modo, tutto è bene quello che finisce bene.
    Venne il momento dei saluti. Sapeva che sarebbe successo, se lo sentiva da quando erano usciti fuori da quell’inferno, semplicemente era una persona che si adffezionava facilmente a coloro che le mostravano rispetto ed empatia. Non lo dava a vedere solo perché era dotata di un certo contegno, ma soprattutto, era inequivocabilmente introversa, per cui non avrebbe mai detto esplicitamente: “Non sai quanto sono felice di averti conosciuto. Spero di non perderti. Che il cielo ti benedica.”
    Dapprima, il progenie rivolse due parole al drago, quindi si concentrò su di lei, affermando che le aveva lasciato da parte un carro carico di Ghiaccio rosso.
    Lei sorrise impercettibilmente ad entrambi, poi, quando il capo della spedizione l’abbracciò, ricambiò in maniera affettuosa ed elegante allo stesso tempo, trattenendolo per qualche secondo.
    “Grazie.” Gli sussurrò all’orecchio con voce leggermente tremante per fargli intendere che gli era sinceramente grata e che sì, prima o poi sarebbe passata a trovarli alla Città dei Corvi.
    Dopo di che salutò cordialmente Nessuno, che, a parer suo, disse la frase che ogni paziente vorrebbe sentire.
    “Ti ringrazio.” Asserì, rivolta al demone sai: “Io ho fatto solo quello che ritenevo necessario, data l’emergenza. Spero di rincontrarti. Non so come lavori sul campo, ma sono certa che sei un ottimo medico e non mi dispiacerebbe svolgere un tirocinio nella tua clinica in futuro..”
    Lui le baciò la mano in modo galante. Un altro sorriso impercettibile.
    -Non ho mai visto così tanta gentilezza mostrata in maniera genuina, sono stati dei compagni stupendi.-
    Fu il turno della Teramin e del costrutto, i quali salutarono a loro modo. La ragazza ricambiò con un: “Arrivederci.”
    Infine, rimasero soli, lei e il drago, in mezzo alla neve e alla notte che avvolgevano tutto.
    “Ti volevo ringraziare come si deve per averci fatto luce lungo tutto il cammino. Sei stato a dir poco generoso.” Disse. Poi gettò un’occhiata al carro: “Credo di farcela trascinarlo da sola. Non preoccuparti.”
    La Fosterline non era un tipo cocciuto e testardo, semplicemente non voleva mai essere di troppo. Le scocciava disturbare gli altri se si trattava di bisogni solo suoi, non è che ardisse di fare di testa sua.
    “Bene. Penso che porterò questo carrello in un luogo sicuro in attesa di esaminarne il contenuto. Dopo di che mi prenderò una pausa per rilassarmi. Quest’esperienza è stata parecchio intensa.” Concluse afferrando le maniglie del carro.
    “Arrivederci anche a te.”
    Anche Amly esce dalla Role ed io vi ringrazio, in quanto questa è stata la mia prima Role in assoluto e, se rileggo i vecchi post, mi sembra di essere migliorata abbastanza in sette mesi.
    Grazie.
     
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    < Se riuscirò a trovare la Città, - rispose al direttore, portando una zampa dietro il muso - ci farò sicuramente il pensierino... >
    Salutò con un cenno tutti i membri del circo, ricambiò con un sorriso vagamente imbarazzato le lusinghe del pagliaccio dottore e li vide spiccare il volo uno dopo l'altro. Poi fu il turno anche dell'umana, che lo ringraziò per la luce che lui aveva offerto durante quella avventura e gli disse che non doveva preoccuparsi per lei, che poteva spostare il carro senza alcun problema.
    < Oh, la luce è la mia specialità, davvero, sono una cosa da nulla. > spiegò Rek, distogliendo lo sguardo. Non si sentiva molto a suo agio quando otteneva dei complimenti che non credeva di meritare più di tanto.
    Osservò anche l'umana che se ne andava, lasciandosi alle spalle due solchi nella neve, dove le ruote del carro erano passate. La guardò, in lontananza, indeciso se seguirla, avvicinarla e offrirle lo stesso il suo aiuto per trasportare il pesante carro, almeno fino ai confini della Tundra. Prima che si potesse decidere, però, notò con su estremo disappunto l'umana sparire dietro una rupe ghiacciata.
    E lì rimase. Di nuovo solo. Era troppo infreddolito dalle basse temperature della Tundra per resistere in quel posto per altro tempo: avrebbe inseguito un altro giorno la leggenda sul perché quella regione fosse così inspiegabilmente glaciale. Sarebbe tornato a casa, avrebbe metabolizzato quell'esperienza e l'avrebbe resa una storia degna di quel nome!
    Doveva solo evitare di perdersi. E, conoscendosi, non era una cosa così immediata...

    E pure Rek esce... la sua prima role finita ^^
     
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64 replies since 12/11/2017, 16:21   1376 views
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