Artigli sulla corteccia

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Role al momento solo per Kestrel e Miren, poi potranno aggiungersi anche altri in seguito


    "Oh, nostalgia piccolo?"
    Digrignai i denti. Non ci saremmo mai sopportati, non era assolutamente possibile. Avevo da sempre giurato a me stesso che il giorno che me lo fossi trovato davanti, anziché dentro, lo avrei gonfiato di pugni. Sarei morto nel farlo, ma l'avrei fatto.
    Avanzai nel viale, che si immergeva sempre più nel fresco mattutino verde alberato di Knawr. Sicuramente non potevo dire di non esser rimasto soddisfatto, la palude aveva riservato più intrighi di quanti credessi possibili. Inoltre si mangiava bene, anche se la gente era poco normale. Tuttavia non ero ancora riuscito ad arrivare a Kerus, forse perché avevo trovato ciò che mi interessava anche dai Corvi o forse perché mi aveva intimorito il dover proseguire per quelle terre impervie. Ovviamente la prima, senz'alcun dubbio.
    "Il nostro piccolo spadaccino ha paura? Di quegli squisitissimi polpi?"
    Lo ignorai. Quella dannatissima volpe non sarebbe mai cambiata. Ormai erano cinque anni che percepivo la sua voce, e non c'era stata una frase da allora che non mi avesse o dato sui nervi o fatto riflettere sul mio stato mentale.
    Mi faceva letteralmente impazzire, sebbene qualche volta dovessi ammettere che aveva anche ragione. Mi mossi verso l'albero più vicino, poggiando una mano sulla corteccia. Ne accarezzai la ruvida superficie, poi passai ad un altro.
    Camminai ancora, inciampando pure su una di quelle maledettissime radici che sicuramente fino ad allora non c'erano. Comunque non caddi, fortunatamente. Come potevano esserci state? Le avrei viste, no?
    "No, non c'erano sicuramente"
    "Kurama..." feci ad alta voce, senza continuare la frase.
    "Si, cucciolo?"
    Non gli risposi. Se non la piantava l'avrei... ma a chi volevo darla a bere, non l'avrebbe piantata. A volte desideravo poter interrompere il contatto mentale con quel fottuto demone, mi faceva ribollire il sangue il non riuscire più ad avere un attimo di privacy soltanto per me.
    Non tanto per quando dovevo espletare i bisogni, a quella strana sensazione di essere osservato dall'interno mi ci ero abituato ormai, quanto perché formulare un qualunque pensiero diventava obbligatoriamente un possibile pretesto per la volpe per infastidirmi. Anche mentre generavo quello stesso pensiero lui...
    "Ma smettila, non sono così invadente"
    Arrivai finalmente all'albero che stavo cercando: un alto faggio, ben più alto di come lo ricordassi, che presentava tre profondi squarci sulla superficie lignea. Era lì, esattamente in quel punto che era accaduto.
    Ripresi a camminare; dovevo sbrigarmi, non che avessi fretta ma avevo un impellente bisogno di soddisfare la curiosità che quei dannati cittadini dei Corvi mi avevano instillato. La biblioteca in effetti non andava da nessuna parte, ma il tempo scorreva solo in avanti e, per quanto finalmente ne avessi, non mi andava di sprecarlo.
    "Questi alberi..." borbottai fra me e me, sogghignando travolto dai ricordi.

    Edited by Aesingr - 9/4/2018, 04:59
     
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  2. Alister24
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    La giornata era appena iniziata ed io ero pieno di energie. Avevo dormito in una locanda proprio al limitare della foresta, era lì da decenni, forse anche da un secolo, ma io non la conoscevo, e loro non conoscevano me. Come avrebbero potuto del resto? Sono cresciuto qui, ma è sempre stato come se avessi vissuto su di un altro pianeta. Nascosto in una foresta senza quasi mai uscirne.
    Avrei dovuto insistere di più da bambino, proprio come faceva Kestrel... dissi.
    Non avrebbe fatto differenza, e tu lo sai. Liuk non ve lo avrebbe permesso comunque. mi rispose Kazeyomi con voce rassicurante ma allo stesso tempo risoluta; oramai erano 5 anni che sentivo la sua voce, all'inizio fu dura accettare di condividere la mia mente e la mia vita con un demone, ma presto capii che la situazione portava più vantaggi che svantaggi ed iniziai a collaborare con lui. Insieme divenimmo più forti insieme, imparai a controllare la trasformazione completa ed iniziai a provare quella parziale, non mi ero mai sentito così potente.
    Mentre camminavo tenevo lo sguardo in alto guardando la volta della foresta, era sempre stato uno dei miei passatempi preferiti quando ero piccolo, oltre a fare a botte con mio fratello, quello era sottinteso. Improvvisamente, mentre ero immerso nei miei pensieri sentii una voce familiare, ed anche un nome che non sentivo da cinque anni; istintivamente mi portai la mano all'occhio destro.
    Era la vostra prima volta, non lo fece di proposito, vi siete anche scusati reciprocamente, non paranoiarti. mi disse Kazeyomi anticipando il mio flusso di pensieri, era diventato bravo con il tempo a capire cosa mi passasse per la testa prima ancora che ci passasse effettivamente.
    Mi avvicinai silenziosamente alla fonte del rumore, non mi aveva ancora visto, così poggiai la schiena sull'albero e dissi in direzione di mio fratello
    Inciampi ancora nella stessa radice di quando eravamo bambini? A momenti hai preso più botte da lei che da me... dissi ridacchiando aspettando che mio fratello mi rispondesse.

    Edited by Alister24 - 9/4/2018, 04:55
     
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    Restai qualche secondo immerso in quei pensieri, e per qualche ragione anche Kurama non si intromise. Sapevo che non lo faceva per benevolenza, e sapevo anche lui ne fosse consapevole dato che sbuffò mentalmente per deridermi.
    Non gli dissi niente, ma apprezzavo quando si chiudeva nei silenzi che la mia mente richiedeva bramando la pace emotiva. D'un tratto udii una voce, l'ultima che mi sarei aspettato di sentire in quel momento.
    Quando mi voltai trovai ad accogliermi lo sguardo azzurrino di quel coglione di mio fratello. Kurama assecondò i miei primi pensieri negativi associati ai ricordi spiacevoli di cinque anni prima, ma sapeva che erano molto più superficiali di ciò che veramente provavo per lui. Ovviamente non perse tempo nel redarguirmi.
    "Ma smettila, lo sai benissimo che..."
    "Finiscila, Kurama! Dannazione" gli risposi soltanto mentalmente, sperando che capisse che non ero in vena. Beh, in realtà proprio per quello avrebbe insistito nel farlo, ma ero sicuramente troppo ingenuo per riuscire a non dargli corda.
    Ancora lo sono, e a lui piace.
    "Potresti lasciar parlare me?"
    "Cosa? E come dovrei fare" gli chiesi, incuriosito dalla sua richiesta singolare.
    "No, io... ma quanto sarai stupido. Ripeti ciò che ti dico, so essere molto più fine di te"
    Decisi di ascoltarlo, e ripetei esattamente le parole che Kurama mi fece scivolare sulla lingua:
    "Si, la stessa da cui ti ho fatto avere il tuo primo e unico bacio"
    In effetti nel primo scontro che ci aveva visti protagonisti, quando Miren riuscì ad avere il controllo del suo demone, fummo noi a prenderle. La seconda volta però andò in maniera molto diversa, e ce le demmo entrambi così forte che il bosco stesso pregò che smettessimo di farlo tremare scuotendo violentemente i suoi rami e le sue chiome.
    "In ogni caso, è un piacere incontrarti... fratellino. Ma in fondo abiti qui, non ti sei mai allontanato da questa ridicola città. Sempre che si possa considerare tale"
    Ciò che altrove avevo visto era ben diverso da Knawr, più pericoloso ma anche più affascinante. Per ciò che io cercavo ovviamente. In questo, probabilmente, io e Kurama ci trovavamo stranamente d'accordo.
     
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  4. Alister24
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    Tipico di Kestrel quell'atteggamento da sono io il più figo e devo dimostrarlo. è stato sempre così anche da piccoli, voleva essere il più forte, il più veloce, in poche parole voleva essere il migliore; e dopotutto, era quello che volevo anche io.
    Ascoltai la risposta di mio fratello alla battuta che gli avevo fatto
    Ammazza, pane e limone stamani per colazione, oppure il tuo senso di inadeguatezza ti porta a volere avere sempre l'ultima parola anche su uno scherzo?
    Gli dissi senza lasciar trapelare nulla riguardo al ricordo che con quelle parole mi avevano innescato.
    Era passato così tanto tempo dal nostro primo scontro... ma a me sembrava accaduto ieri. Durante il secondo poi... perdemmo ogni ritegno, se uno di noi due fosse stato inferiore di potenza all'altro anche di poco ci sarebbe morto.
    Vediamo se Kurama è in forma oppure si limita alle solite battute di bassa lega
    Mi disse Kazeyomi facendomi sorridere, acconsentii tacitamente alla sua proposta.
    Staccai la mia schiena dalla corteccia dell'albero e feci un movimento fulmineo in direzione di Kestrel sguainando le mie scimitarre; poi, proprio all'ultimo, sferrai un doppio fendente alla radice incriminata, tranciandola di netto.
    Così non avremo più problemi
    Dissi sorridendo a mio fratello mentre rinfoderavo le scimitarre.
    Inoltre, per quanto ti farebbe piacere credere di essere andato avanti solo tu... mi dispiace deluderti, ma non è così ho viaggiato molto, anche al di fuori di Kengard, sono qui per una mia ricerca personale, tu invece? Nostalgia di casa? Oppure speravi di trovarmi qui perché sotto sotto ti mancavo?
    Continuavo a provocarlo, proprio come facevamo da bambini era sempre stato divertente prenderlo in giro in quel modo; di solito arrossiva e si ammutoliva, non sapeva quasi mai che rispondere. Ovviamente quello fu prima di Kurama, quella cavolo di volpe aveva la lingua sempre pronta a differenza di mio fratello. Sarebbe stato davvero un ottimo politico. Sempre pronto a rigirare la frittata in favore suo e di Kestrel. Tutto sommato mi stava bene così.
     
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    Kurama sogghignò dagli anfratti della sua piccola stanzetta, gli mancavano quelle conversazioni. Io non ero sicuro se lo stesso valesse anche per me, tuttavia dovevo ammettere che non credevo avrei rincontrato Miren così presto, proprio in quel bosco, vicino a quella radice.
    Fu uno strano gesto quello di mio fratello, come stesse a significare che nessuna radice e dunque nessun vincolo più ci legasse a quel suolo, che ora entrambi eravamo liberi e tutto ciò che avevamo appreso ci aveva portati ad essere frutti indipendenti e in grado di maturare anche per conto nostro.
    Quel luogo, quanti ricordi.
    Sicuramente non mi sarei potuto dimenticare il primo incontro con Kurama, se incontro si poteva definire il venire a conoscenza che dentro di me portavo uno spirito demoniaco di incredibile potenza.
    Lanciai un'occhiata sorniona a Miren, mentre lasciai che Kurama rispondesse al mio posto come al solito.
    "Non sei mai stato in grado di andare a segno con i bersagli mobili, in effetti una radice doveva essere degna della tua abilità... suppongo. A parole comunque te la cavi bene come un tempo fratello, posso ritenermi soddisfatto! Chi sa se... lo stesso vale per i pugni"
    Certo, quando della volpe a nove code si trattava in quel modo doveva finire. Non c'erano vie di mezzo.
    Unìi le mani, scrocchiandomi le dita, come facevo prima di quasi ogni nostro incontro.
    "Ti va un bello scontro? Che ne pensi cucciolo? No emh..."
    Kurama iniziò a ridersela nella mia testa in maniera vergognosamente sguaiata. Mi aveva così tanto abituato a parlare riportando le sue parole, che ormai lo facevo senza pensarci.
    "Era riferito a te, idiota"
    "... potevi dirlo prima..." gli rispose mentalmente Kestrel, digrignando i denti furente.
    La volpe, che non rideva praticamente mai, nel percepire le mie emozioni scombussolate non poté che lasciarsi andare. Menomale che non poteva essere sentito.
    "D'accordo, d'ora in poi mi ricordirò di aggiungere un... Volpe-Kestrel, a rapporto!"
    Se non mi saettò un involontario pugno contro un albero era solo perché avevo imparato, almeno a detta della volpe, ad essere un po' meno impulsivo, giusto quanto bastava per regolarmi un minimo più di prima. Ma quei momenti continuavano ad essere imbarazzanti, troppo imbarazzanti.
    Ripensai alla breve missione che ci avevano assegnato alla città dei corvi, ripescando la conversazione da cui Kurama aveva preso quell'-a rapporto-.
    Sospirai, incrociando poi lo sguardo con quello di Miren. Il mio corpo si circondò di luce rossa, una fiamma vivida e pulsante cominciò a sgorgare dai pori della mia pelle come stessi per andare in combustione.
    Miren non aveva ancora dato segni di reazione, e ne approfittai per lanciarmi contro di lui con fierezza. Il calore della trasformazione mi stava già avvolgendo in quel dolce tepore ruggente, ero pronto.

    ***

    Era lì, ancora. Ma perché non riusciva proprio a lasciarmi in pace? Dannazione, accidenti alla vita da fratelli!
    Lo scrutai con astio, non volevo che mi seguisse altrimenti gli avrei chiesto di farlo, no?
    “Mi… Miren!”
    Senza che quasi me ne rendessi conto, il mio corpo cominciò ad effondere una fiamma rossastra di arcana entità. Il sottile velo d’energia scintillante
    si fece in breve più consistente ed incandescente, inglobandomi interamente.
    Sentivo addosso un’energia mai provata prima. Una forza nuova, assurdamente inconsueta. Un vivido calore infiammarmi il corpo e lo spirito, qualcosa proveniente dall'interno ma che si stava manifestando tutt'attorno al mio essere.
    “Mi… Miren…”
    Per un istante persi il controllo ma fu sufficiente, un istante. Gli sferrai un pugno, che fu costretto ad evitare spostandosi lateralmente. Venne però centrato da una mia ginocchiata sullo stomaco, che lo fece accasciare a terra dal dolore.
    Mi fermai, a pochi centimetri dal suo volto, tremando per un paio di secondi prima di scagliargli un altro pugno.


    L’aura rossa aveva ormai assunto una forma concreta. Miren rimase totalmente spiazzato di ciò che vide, Kestrel era mutato in un’imponente
    volpe da cui si agitavano nove grosse code. Queste emanavano flussi d’energia in maniera impressionante, e Miren pensò di star sognando. Il dolore però
    gli ricordò che era tutto vero, incredibile ma dannatamente reale purtroppo.
    "Kestrel... non è possibile!"
    La volpe ringhiò, ruggendogli contro, stava per attaccare.
    Forse per lo spavento di trovarsi ad un passo dalla morte, forse perché così sarebbe dovuta andare, estrasse dal suo corpo un potere altrettanto incommensurabile.
    Ciò che ne uscì però fu un’aura verdastra, parimenti vivida e potente, di dimensioni pressoché simili e di stessa intensità.
    Neanche Miren stesso capì cosa stava succedendo.

    Kurama, ormai sostituito completamente al ragazzo, dischiuse le labbra in un sorriso ferino e snudò tutte le zanne.
    Inizialmente lo colse un attimo d'esitazione, poi cambiò immediatamente idea. Che fosse stato l'aver intravisto un potere simile al suo fra quelle fiamme verdi o che lo spirito di Kestrel gli avesse impedito di accanirsi con ferocia su di lui, si scagliò comunque all'attacco sferrando una vigorosa artigliata in direzione di Miren.


    L'ultimo pezzettino è il termine della storia nel back ground, più la sua prosecuzione. In quel momento Kestrel non c'era di testa, non posso ruolarlo in prima persona


    Edited by Aesingr - 12/4/2018, 02:51
     
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  6. Alister24
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    Ascoltai le parole di "mio fratello" mentre prendevo la radice che era rimasta a terra staccata dal proprio albero. Sistemai della terra sul moncone dell'albero in modo che evitasse di seccarsi poi risposi
    Effettivamente era difficile, sai com'è, in velocità era difficile vedere dove andavo a colpire, ma tu che ne sai Kurama, sei lento tu.
    Dissi sogghignando e lanciando uno sguardo a Kestrel
    Fare il suo pappagallino non è giusto, sfrutta la sua lingua per apprendere da lui. Evita queste figure barbine, la carriera di Kestrel il guerriero a nove code ne gioverebbe profondamente.
    Gli dissi con voce fraterna inventandomi un appellativo a caso per mio fratello. Non mi misi a punzecchiarlo più di tanto per il cucciolo, era già imbarazzante così per lui, e gli si leggeva facilmente in faccia.
    Dovresti anche imparare a controllare le tue emozioni, ti leggo come un libro aperto. Un guerriero non le mostra affatto, se non ne sei in grado procurati una maschera.
    Il tono di voce che usai fu un misto tra il canzonatorio ed il ti sto dando una grande perla di saggezza, anche se dubitavo che Kestrel l'avrebbe percepito in quel modo.
    Sono sempre pronto allo scontro.
    Dissi sorridendo e facendomi scrocchiare il collo come facevo prima di ogni combattimento.
    Mentre gli rispondevo però l'aura rossa di Kurama iniziò a fuoriuscire dal corpo di mio fratello.
    Parti subito in quarta, eh? D'accordo!
    Dissi mentre mi slacciavo il mantello e lo lasciavo cadere sul terreno. Sguainai le mie due scimitarre e mi misi in guardia.
    Ci trasformiamo anche noi subito?
    mi chiese Kazeyomi.
    No, mi sono allenato tanto per tenergli testa anche così, fammi vedere a che punto sto con gli allenamenti.
    Kazeyomi annuì (non che io potessi vederlo, ma sapevo che l'aveva fatto).
    Kurama mi si scagliò contro con grande forza, avevano lavorato anche loro sulla velocità, si vedeva che ci si erano impegnati parecchio, ma non bastò per cogliermi di sorpresa la sua zampa provò a colpirmi proprio in volto, ma io fui più rapido, incrociai le scimitarre e gli bloccai la zampa a mezz'aria. Poi provai a tirargli un calcio sull'articolazione in modo da intorpidirgliela, ma dovette aver intuito la mia idea perché fece un salto con la parte posteriore del suo corpo e mi colpì con una delle sue code a mo di frusta, persi la presa sulla sua zampa anteriore, ma cadei in piedi. Poi fu il mio turno di attaccare, mi guardava con i suoi occhi scarlatti tentando di capire quali fossero le mie intenzioni.
    Dovete sapere cari miei, che sto imparando a sfruttare la trasformazione anche in modo parziale.
    Dissi sogghignando mentre dalla parte superiore del mio corpo iniziai a sprigionare un'aura verde salvia che presto ricoprì le mie braccia e le mie scimitarre. Corsi velocemente al fianco sinistro di Kurama; lui provò ancora una volta ad usare una delle sue code come frusta ma stavolta, mentre ero in salto, lo anticipai con la mia scimitarra sinistra parai il colpo e sfruttando la spinta laterale che quella parata mi diede aumentai ulteriormente la mia velocità di movimento ed andai a colpirlo all'altezza della spalla sinistra, niente di troppo grave considerando la pellaccia dura di Kurama ma fu abbastanza per farmi dire
    Punto per Miren...e ora che ho dimostrato che non puoi battermi facilmente come credi in forma umana, facciamo sul serio....
    Mentre dicevo queste parole l'aura verde attorno a me iniziava ad aumentare ed a ricoprirmi completamente e pian piano prese consistenza, la mia forza si fuse con quella di Kazeyomi ed ora eravamo pronti per il vero scontro.

    ***

    Andai dietro a Kestrel per provare a calmarlo, non volevo che si sentisse ingabbiato in quel modo, mi dispiaceva enormemente per lui, volevo dirglielo e fargli capire che un giorno saremmo andati via insieme, ma che se i nostri genitori acquisiti ci tenevano lì c'era un motivo e che forse in futuro ci sarebbe stato chiaro più avanti nel tempo.
    Tutto questo però non feci in tempo a dirglielo; qualcosa prese possesso di lui. Quell'essere provò ad attaccarmi frontalmente ma lo evitai spostandomi di lato, fui però colpito da una poderosa ginocchiata che mi smorzò il fiato. L'aura rossa che aveva inglobato mio fratello si stava solidificando facendolo sparire lentamente alla mia vista. Sembrava quasi dormire.
    Kestrel! Kestrel!! Kestrel... non è possibile!
    L'aura rossa si era oramai solidificata, e mio fratello era definitivamente sparito. La volpe mi attaccò un altro paio di volte, o qualcosa di più; non ebbi tempo per contarle, a stento riuscivo a stare dietro ai suoi movimenti, lo shock mi paralizzò quasi completamente. Non passò molto prima che la volpe mi colpisse, stavolta mi prese dritto in faccia con un artiglio, sentii perfettamente la pelle che si lacerava e per colpa del sangue non riuscivo a vedere bene dall'occhio destro. Ricordo vividamente che pensai che quel giorno sarei morto. E fu proprio a quel punto che...
    Schiva a sinistra!
    Una voce nella mia testa mi parlò, ed istintivamente eseguii l'ordine, fu semplice, sembrava quasi come quando ci allenavamo a casa da piccoli.
    COMBATTI! Non arrenderti! Salva tuo fratello!
    Mi spronò la voce. Ricordo vividamente la sensazione che provai subito dopo, una calda aura verde iniziò a formarsi attorno a me ed a solidificarsi. Sentivo che tutte le mie forze confluivano in quell'aura e che venivano moltiplicate esponenzialmente, mi sentii forte come non mai e più la forza aumentava più con essa aumentava la mia rabbia nei confronti di quella creatura e la determinazione di sconfiggerla. Presi subito coscienza del corpo che si era formato attorno al mio ed istintivamente lo controllavo già piuttosto bene, avevo delle lame al posto delle zampe, sembravano affilatissime. La Kitsune provò nuovamente ad attaccarmi, ma, con una rapidità che mi sbalordì schivai l'attacco e subito dopo passai al contrattacco
    MUORIIIIII Urlai mentre mi portavo al fianco sinistro di quella bestia e con le zampe/lame anteriori menai due fendenti che lo ferirono. Non saprei dire l'entità delle ferite che gli infersi, ma dovevo avergli fatto veramente male visto che ruggì dal dolore. Feci un balzo all'indietro e presi a correre intorno alla volpe cercando un modo per salvare Kestrel.
    Colpiscilo al collo, balzagli dietro al collo!
    Disse la voce. Ancora una volta eseguii l'ordine e nel saltare notai che per qualche strano motivo ero in grado di planare. Ero diretto proprio dietro la sua nuca, sperai seriamente di sopraffarlo in velocità e di finire lo scontro quanto prima possibile per salvare mio fratello.
     
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    Sentivo l'adrenalina, il fuoco nelle viscere, la potenza di muscoli prorompenti pulsare con ferocia.
    Non percepivo neanche più la sensazione dell'energia che scemava, nonostante sapessi che sviluppare forza in quello stato riduceva il tempo in cui sarei potuto rimanere trasformato. Miren volle fare il grosso, affrontando Kurama con le sue sole spade, senza ricorrere alla forza e alla velocità del suo demone.
    "Non esagerare" dissi mentalmente alla volpe, che in quel momento aveva il controllo del corpo. Quando mi trasformavo contro la sua volontà era difficile per me e muovermi, per lo stesso motivo per cui ero in grado di rallentarlo qual'ora avessi voluto oppormi alle sue decisioni.
    "Non sono impulsivo come te" mi rispose lui, facendomi sogghignare. Se la volpe non era impulsiva... chi sarebbe dovuto esserlo?
    Forse Miren, da sempre in alleanza completa con Kazeyomi, non aveva mai sentito il bisogno di prendere il controllo sul corpo trasformato poiché già lo possedeva. Invece io avevo dovuto sopportare immani fatiche per costringere Kurama ad obbedirmi, e nonostante tutto non c'ero ancora riuscito. Quel continuo conflitto mentale, che spesso si manifestava come un corpo immobile dato che due forze interne opposte si davano battaglia, aveva portato ad un'incredibile scoperta.
    Eravamo entrambi in grado di percepire, tramite gli impulsi del corpo, le decisioni che l'uno o l'altro stava per prendere. Non tramite i pensieri, ma tramite la semplice percezione dei movimenti che stavano per avvenire.
    Questione di istanti, ma se era lui a prendere il possesso delle membra io mi limitavo a rimanere passivo nel remoto angolo che mi era concesso. Tuttavia la mia presenza non era così poco influente, poiché nel momento in cui Kurama compiva un errore o si ritrovava in difficoltà, proprio a causa di questo nostro conflitto, ero diventato in grado di muovere il corpo al suo posto per evitare minacce che lui non aveva percepito. Per qualche ragione l'opposto non era possibile, ovvero se restavo nel mio corpo umano lui non riusciva ad esercitare alcun controllo su di me. Meglio così, o me ne avrebbe fatte passare di tutti i colori.
    In ogni caso la volontà di Kurama era almeno dieci volte più forte della mia, quindi dopo la trasformazione per me era difficile controllarlo ammeno non fosse lui a lasciarmelo fare. Fortunatamente eravamo diventati bravi proprio in quello, io gli lasciavo fare quel che voleva ma lui mi lasciava intervenire per perfezionare o riparare i rari momenti in cui sbagliava qualcosa. Solitamente ero io a combinare disastri, alla fin fine non sarebbe stato male se lui avesse potuto prendere il controllo quando si trovava dentro di me per riparare ai miei quotidiani casini.
    Non l'avrebbe fatto, ma se avessi potuto e l'avessi convinto ad aiutarmi in forma umana sicuramente avrei evitato molte figure barbine in quel caso.
    Kurama si lanciò su Miren, che finalmente aveva deciso di fare sul serio e aveva assunto la sua forma demoniaca; mio fratello reagì prontamente all'assalto e si mosse di lato per evitare il primo assalto, volteggiando attorno alla volpe per colpirla al fianco sinistro con una delle sue lame.
    Artigliammo il terreno con vigoria, strappando una zolla di suolo erboso e sollevando un mucchio di derriccio e pulviscolo, decorato da fluttuanti fili verdi e fogliame. Questo ci permise di darci lo slancio in avanti ed evitare l'aggressione, menando un colpo di coda laterale che venne deviato da una mossa praticamente identica di Kazeyomi.
    Il numero di code di Kurama però era superiore, e ne approfittammo per afferrare la sua e colpire ripetutamente con rapide frustate che centrarono il robusto corpo del demone verde. Quest'ultimo ebbe solo un istante di tentennamento, poi dopo essersi discricato dalla presa balzò rapidamente indietro e sfrecciò in alto con uno slancio incredibile, per piombare sul dorso della volpe. Kurama si riparò con le code, chiudendosi in una sorta di guscio, ma probabilmente l'avversario l'aveva previsto dato che sfruttò la sua fastidiosa capacità di planare sul vento per tornare a terrra e caricarci con le lame sguainate.
    La volpe sollevò una zampa in tempo per fermarlo, ma il colpo ferì l'arto scendendo in profondità, e Kurama digrignò le zanne mentre con una testata respingeva Miren indietro.
    Sfruttammo quel momento per caricare fra le fauci una grossa sfera d'energia, e in quel momento sapevo di dover intervenire io. Lo capii dato che le zampe di Kurama persero quasi completamente il loro vigore. Stava concentrando tutta la sua forza e il suo potere fra le fauci, convogliando il più rapidamente possibile l'energia, lasciando dunque a me il compito di badare al resto.
    Io quindi iniziai ad interagire col suo corpo, controllando il movimento degli arti con cui presi a balzare da una parte all'altra con grande velocità. Lanciati alla carica neanche Kazeyomi poteva fermarci, forse era più veloce ma non altrettanto potente in carica.
    Saltai a destra e a sinistra, compiendo scatti felini e possenti fra gli alberi, cercando di rendere la vita difficile a Miren che con la sua agilità avrebbe diversamente potuto anticipare i miei movimenti e reagire con prontezza. Dovevo impedirgli di prevedere le nostre mosse, mentre Kurama terminava di concentrare l'energia esplosiva della sfera arancione.
    Era pronto, lo sentivo.
    ***

    I movimenti erano difficoltosi, quasi impacciati. La volpe rossa riuscì ad evitare all'ultimo istante l'aggressione del demone di Miren, che non riuscì a portare a segno un nuovo colpo ma si mostrò da subito superiore.

    Non capivo cosa stesse succedendo, il mondo si muoveva da solo attorno a me. I colori, i suoni e le percezioni, ogni cosa era amplificata ma totalmente indipendente dalla mia volontà. Cominciai a comprendere l'entità degli eventi soltanto quando il dolore attraversò il mio strano nuovo corpo. La mia mente, seppur sopita, fu in grado di elaborare qualcosa di concreto poiché riuscii dopo ripetuti fallimenti a rallentare i tentativi di colpire di qualunque cosa avesse preso il mio posto. Tutto mi sembrava più piccolo, più lento, ma anche più vivo. Non avevo mai visto nulla di simile con quegli occhi, eppure l'avevo sempre avuto accanto.
    Mentre la ferocia dell'energia che mi stava pervadendo sotto forma di un'aura rossastra e incandescente dominava i miei movimenti, ciò che sentivo si fece sempre più potente e vivido. Tutto sembrava star cambiando, anche il più piccolo anfratto della materia circostante.
    Con una zampata la volpe rispose ad un'ulteriore aggressione di Miren, ma non ero io a volerlo. Qualunque cosa stesse accadendo, desideravo fermarmi al più presto. Vedere Miren subire una mutazione simile a quella che doveva aver sostituito le mie comuni sembianze mi aveva lasciato esterrefatto. La volpe tuttavia non si stupì per niente, e continuò a bersagliare di artigliate e morsi il demone verde, il quale tuttavia riusciva ad evitare gran parte delle sue aggressioni.
    Finalmente stavo abituando le nuove sensazioni alla mia mente, e piano piano fui in grado di prendere coscienza di me e della volpe, sempre più nitidamente. Continuai a provare, finché in qualche modo fermai un mio stesso attacco bloccando a mezz'aria un colpo del mio demone. Miren chiaramente ne approfittò, balzandomi addosso e colpendomi ripetutamente con le lame che gli erano spuntate al posto delle mani. Il dolore era rovente, come se la mia stessa fiammeggiante aura rossa mi stesse trafiggendo attraverso l'affilato tocco delle zampe di mio fratello.
    Cercai ad ogni modo di tener fermo il mio corpo, che tuttavia riusciva a svincolarsi dal mio volere seppur in maniera un po' più limitata di prima.
     
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  8. Alister24
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    Il nostro scontro proseguiva con molto fervore, entrambi riuscimmo ad evitare alcuni colpi ed a mandarne a segno degli altri. Stavo colpendo il muso del demone arancione di mio fratello che però con le fauci riusciva a parare la maggior parte dei miei colpi. Improvvisamente però qualcosa cambiò, sentivo che c'era qualcosa di diverso, Kurama stava caricando un attacco diverso dai soliti attacchi "all'arma bianca" una sfera di energia. Istintivamente mi allontanai dalle fauci della Kyuubi che per evitare di essere anticipata iniziò a muoversi all'impazzata tentando di non farmi prevedere i suoi movimenti.
    "è Kestrel che comanda i movimenti" dissi nella mente a Kazeyomi
    "In carica non possiamo rischiare un attacco, se vuole usare la forza noi useremo l'agilità"
    Istintivamente iniziai a muovermi all'indietro in direzione degli alberi, mi stavo facendo seguire, Kestrel non sembrò notare che ci stavamo inoltrando nella foresta, oppure non gliene importava e pensava che nonostante le loro dimensioni riuscissero comunque a mantenere la velocità...Beh si sbagliava... entrati nella foresta ebbi un maggior vantaggio sul movimento, adesso difficilmente avrebbero potuto colpirmi con quella palla di energia.

    ***

    Nonostante non sapessi minimamente cosa stessi facendo trovai sorprendentemente facile muovermi in quel nuovo corpo, ero più veloce e più forte di quanto mai lo fossi stato prima di quel momento. Colpii al collo la volpe che rimase piuttosto spossata da quella mia carica, Ma non sembrava volersi arrendere. Mi attaccò nuovamente, ma i suoi movimenti erano più lenti questa volta
    "Kestrel è lì dentro e sta lottando per uscire! Forza Kestrel!"
    Urlai nella mia mente ignorando il fatto che non potesse sentirmi.
    Vedere questi tentennamenti nella volpe mi dava ancora più carica ed iniziai a colpire con più veemenza puntai ai fianchi dell'animale sperando che avesse una anatomia simile a quella umana. Provai a tranciargli un tendine della spalla ma con mia somma tristezza dovetti venire a patti con il fatto che la volpe non avesse anatomia umana e che il mio attacco oltre al ferirla più o meno gravemente (questo non lo sapevo) non aveva provocato l'effetto sperato.
    Il post che non mi ha salvato era migliore di questo... sorry per l'attesa :rolleyes:
     
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    Miren sfruttava le sue armi al meglio, velocità e agilità miste ad un pizzico di furbizia. In realtà l'astuzia alla volpe non mancava, se no che volpe sarebbe stata; il problema era che Miren e Kazeyomi probabilmente ragionavano insieme, mentre Kurama doveva fare tutto da solo perché io non ero d'alcun aiuto in quanto ad intelletto. Almeno così volevano farmi credere, tutti e tre.
    La concentrazione nella volpe si fece palpabile, al punto da culminare in un ringhio a fauci chiuse in cui convogliò tutta la sua ferocia. Osservavo i tronchi degli alberi e le chiome sfrecciare in direzione opposta alla mia mentre saltavo e schizzavo fra le radici, cercando uno sprazzo d'apertura in cui scagliare il colpo. Quel dannato di uno spadaccino e il suo demone si stavano nascondendo come codardi nella vegetazione, sperando di evitare l'esplosione sacrificando qualche povero alberello.
    Non ci facemmo intimorire minimamente, anzi Kurama saltò nell'intreccio di rami più basso e abbordabile per salire più in alto, sempre più in alto, obbligando Kazeyomi a ritirarsi in una fetta di boscaglia in cui la cupola di fronde non ci permetteva di colpirli direttamente.
    In quel modo lo spazio in cui si potevano infilare si riduceva a pochi coni d'ombra, nei punti ciechi che Kurama poteva scegliere comunque per discriminazione.
    "Che paura che ha, visto?" feci mentalmente a Kurama, sogghignando.
    "Li distruggerò"
    Non li perdemmo di vista neanche un secondo, anche se Kazeyomi si muoveva molto rapidamente; dopo l'ennesimo balzo la volpe lanciò la sfera di luce incandescente verso Miren. Con un sibilo questa si abbatté sul suolo sottostante, generando un boato tremendo che sradicò diversi arbusti e sbriciolò qualche corteccia.
    Era sufficente per ciò che dovevamo fare, e infatti Kurama riprese di nuovo il controllo delle proprie zampe e con rinnovata energia si lanciò verso lo spiazzo aperto dove mio fratello lo stava aspettando.
    Scagliandosi ad artigli sguainati verso di lui, sparò un'altra sfera di dimensioni molto più modeste, sfruttando una piccola manciata d'energia rimasta per generare un proiettile comunque abbastanza potente da potersi considerare pericoloso se fosse esploso sul muso di quello scarto non-biodegradabile color salvia.

    ***

    Mi sentii colpire ancora, ancora e ancora, la rabbia di Miren dopo la sua mutazione sembrava pari soltanto alla sua nuova forza acquisita. Sentivo che anche i miei poteri erano notevolmente incrementati, per quanto ne ignorassi il reale motivo, il problema era che io volevo soltanto contenerli e non avevo alcuna intenzione di espandere ancora la mia energia.
    Feci di tutto per limitare i movimenti del mio nuovo corpo ferino, cercando di incassare i fendenti sebbene volessi soltanto comunicare con Miren per dirgli che c'ero. La volpe sovrastava i miei pensieri, mi zittì con un semplice ruggito assordante che inibiva completamente ogni mio desiderio di ribellione con la sua aggressività.
    Nonostante provassi a non farmi schiacciare fu tutto inutile, in breve il demone prese di nuovo il sopravvento e riacquisì il pieno controllo di sé. Miren, nella sua nuova forma bestiale, mi centrò alla spalla cercando di scendere in profondità; la volpe tuttavia reagì prontamente, colpendolo con una poderosa raffica di zampate al collo e sul muso con cui lo costrinse ad indietreggiare. Il mio demone però era affaticato, i colpi ricevuti e i miei tentativi di controllarlo l'avevano in qualche modo stremato.
    Sentii concentrarsi molta energia attorno e dentro di me, come se il richiamare potenti flussi di calore fosse qualcosa che il mio corpo riusciva a fare in automatico senza alcun problema. Stavo per lanciare qualcosa dalle fauci del mostro, lo sentivo. Tutta quella potenza stava per uscire, e nel corpo della volpe fu la mia mente a rabbrividire pensando che sarebbe stato Miren a doversela vedere con quel potere prorompente.
    Pregai il demone di fermarsi, di non attaccare mio fratello, per quanto in realtà volessi prenderlo a ginocchiate sugli zigomi. Tutto ciò però stava andando fin troppo oltre il limite della mia comprensione, e probabilmente anche della sua per quanto quello impazzito sembrassi solo io.
     
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    La concentrazione era massima, ma anche la veemenza dei colpi. Mi fermai, o meglio Kurama lo fece, dopo aver riversato l'attacco su Miren.
    Atterrammo a pochi metri da lui, con un ringhio sul muso che lasciava ben poco all'immaginazione. L'intento era chiaramente quello di staccargli il muso a morsi, ma c'era qualcos'altro che prima avrei voluto sapere.
    Non ripresi ancora la forma umana, quindi fu Kurama a parlare al posto mio. Non che di solito non lo facesse, ma va beh.
    "Kazeyomi, hai veramente lasciato che quell'umano ti convincesse a prestargli la tua forza? Ti sei davvero fatto soggiocare? Sei un povero illuso se pensi che ricambierà al favore, ormai avrai imparato quanto è elevata la corruzione umana"
    Nella mente del volpo potevo sentire che quello era solo un tentativo di farlo innervosire per fargli perdere il controllo della situazione, o almeno destabilizzarlo per qualche secondo.
    Non approvavo quel genere di approcci, ma non potevo mettere molta voce in capitolo finché non mi avesse ridato il cambio. Tuttavia non ci avvicinammo, restando semplicemente a fissare la verde aura fiammeggiante del kamaitachi.

    Da attaccare al post precedente.
    Ovviamente puoi finire il flash back e continuare lo scontro "attuale", poi nel prossimo post si può riprendere con la trama
     
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  11. Alister24
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    La volpe stava preparando una delle sue sfere micidiali, dovevo schivarla ma la carica prorompente di quei due stava radendo al suolo mezza foresta, fortunatemente per me la volpe sembrava essersi stancata di giocare al gatto col topo e decise di lanciare la sfera sul terreno provocando un' esplosione che dennytroiadellammoresmettilaconstocazzodiflautodipan alzò un polverone enorme, era proprio questo ciò che stavo aspettando.
    Io e Kazeyomi ci muovemmo all'unisono e approfittando della polvere che bloccava la visuale a mio fratello scattammo alle loro spalle e gli colpimmo la spalla sinistra, niente di troppo cattivo, non stavamo combattendo con cattiveria, ma solo per ricordare i bei tempi andati.
    Kurama stava preparando un'altra sfera da lanciarmi addosso questa era più debole della precedente, potevo sentirlo dalla pressione dell'aria, quella di prima aveva quasi prosciugato le energie della volpe che però testarda com'era non capiva che mettere tutta la propria energia in due colpi non era la strategia vincente. Mi fermai di fronte a loro e incrociai le braccia artigliate ad x di fronte a me, non avevo intenzione di schivare quel colpo, ma di prendermelo in pieno facendo in modo che anche la volpe ne subisse il contraccolpo; mi avvicinai in velocità a quest'ultima e lei come previsto lanciò la sfera, non si aspettava che non schivassi, lo vidi nei suoi occhi increduli da quella mossa. Il colpo mi scagliò indietro per diversi metri, aveva fatto abbastanza male, ma il mio allenamento per la resistenza dava i suoi frutti e riuscii a rimanere in piedi. La volpe dal canto suo aveva subito il contraccolpo e, per mascherare la cosa provò a schernirci.
    Nella forma ferina le nostre voci uscivano all'unisono dalla bocca del kamaitachi.
    Rispondemmo con tono affannato ma ovviamente beffardo
    E tu invece? Che fai tanto il gradasso? Ti vanti tanto della tua forza e non riesci a liberarti di un piccolo umano? Ammettilo, ci stai solo per convenienza, perché non gli dici che quando lui morirà tu sarai finalmente libero ed è per questo che attacchi sempre briga? Vuoi che muoia il più presto possibile, esattamente come speravi accadesse durante il nostro primo incontro, vero?
    Ovviamente queste erano baggianate che ci inventammo sul momento, il nostro obbiettivo era far perdere la fiducia acquisita da Kurama a mio fratello, in modo da rendergli difficili i movimenti.
    Attendemmo una risposta dei due anche solo a livello comportamentale, nel frattempo restavamo all'erta mentre ci riprendevamo ancora dal colpo subito in precedenza.

    _______


    La volpe continuava a colpire con forza, ma si sentiva che era allo stremo, decisi quindi istintivamente di giocarmi il tutto per tutto, andai incontro a quella bestia ed iniziai a colpire sempre più velocemente, inizialmente lei parava ogni mio colpo poi piano piano iniziò ad incassarli fino a che non divenne palese che il vincitore ero io, diedi una doppia sciabolata a croce sul muso della bestia e quest'ultima iniziò a svanire, come fumo nell'aria lasciando a terra mio fratello svenuto completamente nudo; quella vista mi fece prendere coscienza del mio corpo ferino ed in qualche modo, appena ne ebbi coscienza, riuscii a lasciarlo andare tornando il me stesso di sempre, anche io ero completamente nudo, ma non me ne importava, dovevo accertarmi che mio fratello fosse ancora vivo.
    Kestrel! urlai andandogli incontro, gli controllai il battito sul collo come ci aveva insegnato nostra madre e notai che stava bene, sembrava solo estremamente spossato.
    Me lo caricai in spalla e lo portai verso casa nostra chiedendomi cosa ci fosse capitato e come mai io avessi reagito a quella trasformazione meglio di mio fratello.
     
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    Come al solito le risposte di Miren erano oltremodo sfrontate, quelle del suo demone non facevano eccezione. La volpe sogghignò, facendo guizzare le code da una parte all'altra mentre le fiamme attorniavano il suo corpo nuovamente.
    Kestrel in quegli anni aveva allenato la propria energia più di quanto Miren potesse immaginare, suo fratello non aveva minimamente intuito il pericolo in cui avrebbe incorso se Kurama avesse fatto sul serio.
    "A differenza tua, io non mento al mio umano. Sa che qualora morisse io prenderei il suo posto, e sa che lo voglio. Almeno non utilizzo inutili sotterfugi e non mi fingo suo amico come stai facendo tu"
    Quella in effetti era pesante, e Kestrel nel suo angolino remoto non poté trattenere un sorrisetto soddisfatto. Che in Miren si formasse o meno il dubbio della veridicità di quelle parole era piuttosto improbabile, ma il tarlo dell'incertezza è sempre stato quello più aggressivo e destabilizzante.
    Kurama aveva capito quale rapporto avesse intrattenuto Kazeyomi con il suo ospite per tutti quegli anni, non sarebbe stato difficile divertirsi a rinfacciargli una mezza verità con l'intento di confondere Miren.
    "Sai per cosa siamo nati, ed è inutile rinnegare la tua natura. Almeno io preferisco essere sincero, Kestrel lotta per tenermi a freno e solo di fronte agli spavaldi come te mi lascia emergere"
    In effetti quello era in parte vero, anche se Kestrel non insisteva mai oltre il proprio limite e Kurama si arrendeva facilmente. Arrivare a contrattare il non uccidere con la possibilità di uscire fuori a piacimento non era esattamente tipico di due individui che si odiavano o desideravano vivere a discapito l'uno dell'altro.
    La volpe avrebbe potuto ucciderlo in svariati modi, e Kestrel avrebbe potuto impedire al demone di prendere il suo posto. Se entrambi avevano accettato di "accontentare" l'altro, qualcosa di solido si era ormai instaurato anche fra di loro. Non erano mancati i momenti di conforto reciproco, ne quelli ricolmi di scherni. Soprattutto quelli ricolmi di scherni, amavano sfottersi l'un l'altro amabilmente.
    Il kamaitachi aveva parato il colpo, ma il terreno ne aveva risentito e si era smosso. Le radici erano ormai sporgenti, la stabilità del suolo precaria e l'atmosfera circostante carica d'energia.
    Kurama snudò le zanne, e si gettò contro un albero alle spalle di Miren che dovette spostarsi per non ricevere la violenza dell'impeto dritta sullo stomaco. Poteva reggere quanto voleva le botte, ma gli artigli sguainati impregnati di demoniache fiamme vermiglie di Kurama avrebbero devastato difese ben più solide.
    L'albero si spezzò a metà e l'intera chioma precipitò in direzione di Kazeyomi, che si ritrovò con un pino che gli finiva addosso e una volpe a nove code incazzata con la vita pronta a colpirlo. Poteva evitare l'albero, ma non il successivo colpo di Kurama; poteva evitare Kurama, ma l'impatto con l'albero lo avrebbe momentaneamente stordito o perlomeno distratto a sufficenza per portarlo nei guai.
    Risultato? Kazeyomi finalmente finì zampe all'aria a qualche metro di distanza.
    Soddisfatto del breve duello e delle lezioni che si erano vicendevolmente impartiti con fraterna benevolenza, Kestrel chiese a Kurama di ritirarsi. Dopo un istante di titubanza la volpe obbedì, lasciando che le code si ritirassero e le fiamme si spegnessero. Il suo corpo riassunse le fattezze umane, e ogni tratto ferino in breve venne sostituito dalla figura di un bellissimo Kestrel a petto nudo e a cinci all'aria.
    "Scommetto che l'inconveniente del dopo-trasformazione resta un problema anche per te, vero fratello? Non ti ho ancora mai visto con le chiappe al vento, mentre tu la prima volta hai avuto questo... grande onore. Se ci ripenso! Chi sa che diavolo avrai combinato mentre ero svenuto"
    Mi ero anche dimenticato di togliere i vestiti, preso come al solito dalla foga della mutazione. Dovevo assolutamente trovare una soluzione.
    Non era possibile che ogni volta dovessi nascondermi in forma di bestione coduto infuocato per riassumere la forma normale e rivestirmi, soprattutto non durante uno scontro concitato o una rimpatriata fraterna in mezzo al bosco! E i miei panni erano andati, per la ventesima volta.
    Non ne avevo più di ricambio, mi sarei dovuto coprire alla meno peggio. Afferrai i brandelli gialli e blu rimasti integri in seguito alla trasformazione e me li allacciai in vita, per coprire giusto quanto bastava e non andarmene in giro a sventolare attributi inopportunamente ricchi di peluria.
    Mi sbracciai tutto, stirandomi ed esponendo il mio fiero fisico guerriero.
    "Un tempo forse eri superiore a me, fratello. La nostra paritaria abilità dimostra che mi sono allenato più di te, non credi?"
    Questa volta fu il ragazzo a pensare e pronunciare la frecciatina, ognitanto qualche escursus personale se lo concedeva da solo.
    "Quale strada hai scelto di intraprendere, mio caro Miren?Mi interessa più che altro sapere se hai una risposta a questa domanda, non quale sia esattamente"
    Prese una piccola pausa, poggiando una mano sul braccio destro che doleva leggermente in seguito al colpo subito poc'anzi. "Io ce l'ho. E temo non sia la tua stessa"
     
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  13. Alister24
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    Dopo l'ultimo attacco di Kurama mi trovai a zampe all'aria, evitai l'attacco della volpe ma non riuscii ad evitare l'albero che mi stordì e questo a quanto pare fu sufficiente alla volpe ed a mio fratello per concludere il nostro scontro, così anche io lasciai andare la mia forma ferina e ritornai ad essere un semplice essere umano, mi alzai con un po' di affanno, erano anni che non sudavo così per un combattimento.
    Mi avvicinai all'albero dove avevo appeso il mio mantello e lo indossai per coprire le mie nudità poi sorrisi facendo l'occhiolino a Kestrel
    "Previdenza fratellino, bisogna sempre essere previdenti"
    poi una volta copertomi risposi alla sua frecciatina
    "Possiamo vederla così... oppure possiamo dire che nessun avversario mi ha mai messo in difficoltà e che quindi non abbia trovato un valido sparring partner"
    Mi avvicinai a lui con fare amichevole e gli strinsi la mano tirandolo poi a me e stringendolo in un abbraccio fraterno
    "Mi sei mancato, testone"
    Mi staccai dall'abbraccio che Kestrel sopportò mal volentieri, a discapito della sua estroversione lo hanno sempre imbarazzato le manifestazioni di affetto familiari.
    "Io cerco delle risposte fratello, cerco di capire chi ci abbia maledetto e perché, inoltre voglio capire come trarre il meglio da questa nostra condizione. Ho sentito parlare di una scuola di magia e stavo pensando di andarci, vorrei che venissi con me in modo da migliorarci insieme come una volta. gli sorrisi, poi sapendo che aspettava solo quello risposi alla sua frecciatina
    "Chiediti come mai prima facevi sempre scorregge rumorose e adesso ne fai solo silenziose, prima c'era meno spazio" risi di gusto.
     
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    Tornammo alla forma normale. Rigettai solo mentalmente l'abbraccio che ne seguì, non mi andava di essere sgarbato anche in quel momento.
    Gli battei una mano sulla schiena quasi d'istinto, stringendolo a me di rimando per poi lasciarmi andare ad una smorfia contrariata e ad un mezzo sbuffo nasale.
    "Hai ragione, previdenza"
    Ricomposto al meglio, mossi qualche passo verso casa senza un preciso scopo. Forse quella dimora che mi ero lasciato alle spalle mi cercava di attrarre più di quanto fossi disposto ad ammettere.
    Ignorai il richiamo, evitando di perdermi nei pensieri. La proposta di Miren non giunse del tutto inaspettata, ma quanto meno più diretta del previsto.
    A quanto pareva, aveva una risposta anche lui.
    "Incrociare il nostro cammino non era proprio ciò che avevo in mente" asserii, con voce austera e convinta. "Tuttavia... niente mi impedisce di fare una piccola deviazione. Che ne pensi Kurama?"
    Rivolsi la domanda alla volpe ad alta voce, giusto per dare un tocco più sbarazzino alla cosa. Kurama si limitò a sogghignare.
    Tornai sui miei passi e cominciai ad incamminarmi, con indosso gli stracci sopravvissuti alla trasformazione, verso il limitare della boscaglia all'esterno di Knawr.
    "Stai parlando dell'accademia di Kerus? A dire il vero la magia non è mai stata competenza di mio interesse. Avrei preferito far visita all'arena dei gladiatori" ammisi, non nascondendo un guizzo d'eccitazione all'idea. "Chi sa, potremmo dirigerci prima nell'uno poi nell'altro posto"
    Detto ciò cominciai a correre fra gli alberi, senza aspettare Miren, senza considerare quanta fosse effettivamente la distanza fra Knawr e Kerus. Stavano una dalla parte opposta dell'isola rispetto all'altra, cominciare a correre a casaccio senza scorte né un'idea di dove accamparsi durante il viaggio
    non era proprio la più saggia delle scelte. A me però non interessava chi sa quanto.
    "Sbrigati o ti lascio qui!"
    Avremmo potuto trasformarci, ma neanche il tempo di formulare il pensiero che Kurama mi redarguì. Non si sarebbe mai lasciato usare come potenziamento di velocità e resistenza.
    Aver ritrovato Miren, in quella che aveva tutta l'aria di essere ben più di una semplice coincidenza, mi aveva fornito molta più energia di quanta ne avessi consumata durante lo scontro. Adesso sapevo ciò che mi mancava, perché quei viaggi avevano sempre avuto qualcosa che non mi soddisfaceva completamente.
    Ero pronto.
    Kestrel esce, e a breve la prossima role con le dovute spiegazioni xD
    Rispondi tu e la chiudiamo
     
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13 replies since 9/4/2018, 02:36   261 views
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