Aspettando la terza prova

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    Lenrian e Ragnax arrivanno da qui:
    https://kengard.forumfree.it/?t=74924689
    Role con Brendan in attesa della prossima prova con il maestro del vuoto


    Lenrian e Ragnax si svegliarono di prima mattina nella grotta dove avevano riposato.
    I due draghi fidanzati fecero colazione a base di stambecco di montagna, preda cacciata dal draghetto oscuro-velenoso la sera prima.
    Era una mattinata fresca e frizzante all'Ossidiana d'Argento, con in fondovalle ancora non illuminato dal radioso sole primaverile e la temperatura dell'aria era ancora piuttosto bassa.
    I due draghetti decisero di farsi una zampettata poco fuori dalla Città dei Nani, lungo un sentiero che correva a mezza altezza sul canyon. Era un sentiero scavato dai nani di montagna assieme ai draghi ed era largo abbastanza da far passare abbondantemente due draghi affiancati ma allo stesso tempo era anche esposto sul precipizio , sul cui fondo scorreva ruggente il torrente che scendeva dai picchi rocciosi dentellati alle spalle della Città dei Nani. Che c'era di meglio di una zampettata mattutina per svegliarsi e per sgranchire le zampe prima di incontrare gli altri? Chissà se i due equini e i due draghi stavano dormendo ancora? E il loro maestro?
    "Mio padre non è così mattiniero. Penso che dovremo attendere almeno metà mattina prima di chiamarlo" disse Ragnax, quasi avesse letto nei pensieri del drago arancione.
    "Meglio così, almeno abbiamo un po' di tempo per stare assieme in pace, mio astro doppio" rispose Lenrian, tirando affettuose zampate alla coda del moroso, che stava procedendo davanti a lui.
    A parte qualche nano mattiniero che si accingeva ad andare a lavorare in miniera con picconi e carri per il trasporto delle pietre, non c'era ancora gran movimento sul sentiero.
     
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    Brendan arriva all'improvviso (?) in mezzo ai canyon


    In quella mattina apparentemente tranquilla, tra i canyon che precedevano la città dei nani, una via scavata nella roccia era particolarmente frizzante e movimentata da due distinte voci. Una piccola creatura e un ragazzo dall'apparenza strana e particolare stavano discutendo vivacemente riguardo uno specifico ma ambito oggetto...

    "Ti ho già detto che non posso darti questa pietra."

    Un nano con la barba nera e riccioluta si passava nervosamente, tra una mano e l'altra, un prezioso esemplare di diamante grezzo. Dopo averlo guardato avidamente lo rimise al sicuro dentro la scarsella che aveva legata al proprio fianco sinistro.
    "Anzi, non voglio proprio." ribatté, scuotendo la testa ormai ponderato nella sua decisione.
    Davanti all'umanoide, un giovane dai ribelli e lunghi capelli rossi gli rivolse uno sguardo supplichevole. Era impossibile non guardare quegli occhi così verdi, talmente verdi che parevano del tutto innaturali. Il nano infatti non poté sottrarsi da quei magnetici smeraldi, appartenenti a quello che in realtà era un drago di nome Brendan.
    "Non mi daresti il diamante nemmeno se lo pagassi con tutto questo oro sonante?"
    Il ragazzo slacciò una borsetta di pelle dalla cinta e l'aprì davanti agli occhi dell'improvvisato venditore. Fece scivolare una mano dentro e la tirò fuori poco dopo: sul suo palmo della mano giaceva una spessa e lucente moneta dorata.
    Il nano la osservò con occhi sospetti, facendo una smorfia da sotto i baffoni riccioluti.
    "Ma questa non è la moneta di Kengard." constatò. Nei suoi pensieri già gioiva di non dare il diamante a quello sconosciuto. Quella mattina, mentre percorreva la strada per andare alla miniera se l'era visto arrivare così dal nulla, fiero e deciso di stipulare un contratto di vendita con lui. Desiderava quel diamante a tutti i costi, più volte aveva ripetuto che ne aveva un urgente bisogno perché doveva essere oggetto di regalo per qualcuno. Ma perché lo voleva? E come diamine aveva fatto a notare il minerale?
    "E non lo vendo per così poco. Quindi vattene, con te ho finito."
    Il nano voltò le spalle al ragazzo e, mettendosi il piccone sulla spalla, riprese il tragitto che conduceva alle miniere.
    "Aspetta!"
    Brendan senza ripensamenti lanciò la scarsella con le monete ai piedi dell'umanoide burbero, facendolo fermare e voltare verso di lui. In quel modo riuscì in tempo a catturare la sua attenzione.
    "Quelle monete valgono molto di più rispetto a queste di Kengard. Non senti quanto sono pese? E' un oro pregiato che viene da Skeiron, la mia terra natale.
    Ripensaci, non è una cosa che puoi ottenere con così tanta facilità."

    Il giovane non aveva più il tono supplichevole di prima ma bensì esso appariva determinato e leggermente più grave.
    "Ah, ma davvero? E dovrei credere alle parole di un elfo straniero?" ridacchiò il nano, rivolgendo al proprio interlocutore uno sguardo di sfida. Il rosso si accigliò leggermente, corrugando la fronte.
    "Non sono un elfo, per la cronaca."
    "E allora come si spiegano quelle orecchie a punta che hai?" ribattè l'essere con arroganza.
    "Sono nato così. Comunque non sono affari che ti riguardano, quindi ritorniamo alla questione del diamante. Ne ho davvero bisogno, non so dove trovarne! Per questo pirma appena te l'ho visto tra le mani non ho potuto fare a meno di proporti un affare. Eppure ti ho dato delle monete che valgono il doppio, non sei contento?"
    Il ragazzo, nonostante non riuscisse ad ottenere ciò che voleva, non demorse e sperò che prima o poi il nano cedesse alle sue continue richieste. Tuttavia sembrò che al fato piacesse girare le carte in tavola, il quale di punto in bianco fece cambiare idea all'umanoide barbuto.
    "E va bene." ammise, sospirando stressato.
    "Proprio perché mi stai assillando da un quarto d'ora. Non ho nessun modo di liberarmi da questo fastidio che mi stai procurando se non venderti questo dannato diamante. Perciò tieni e sparisci, non voglio più vederti."
    Il nano lanciò il prezioso minerale verso il suo compratore, il quale lo afferrò al volo con una singola mano. Il giovane dalla selvaggia chioma sorrise a trentadue denti: finalmente ce l'aveva fatta!
    "Grazie mille!" esclamò tutto contento, salutando da lontano il piccolo uomo e mettendo il minerale al sicuro dentro la scrasella. Imboccò il tratto di strada opposto a quello che conduceva alle miniere, pronto per tornare alla proria casa ovvero il rifugio ai piedi del monte Axius.

    Il nano finalmente si era liberato di quel fastidioso individuo che gli aveva torturato le orecchie per abbondanti minuti. Quel diamante grezzo gli era costato ore di lavoro però almeno aveva ricevuto in cambio quell' "oro di Skeiron" che, a detta dell'elfo strano, era molto più prezioso delle monete di Kengard.
    Accertatosi che il suo assillante cliente se ne fosse andato, l'uomo si abbassò per prendere la scarsella piena di soldi che giaceva ai propri piedi. L'aprì e vuotò il contenuto sul terreno, almeno per analizzare visivamente quanto oro poteva essere.
    Purtroppo, al contrario di quanto il nano si aspettasse, vi erano solo tantissime monete d'argento. Quelle d'oro erano forse una decina in tutto. Tutto ciò ovviamente, lo portò a provare un'improvvisa rabbia interiore che esplose poi in un forte urlo che echeggiò tra i canyon rocciosi.
    "Mi ha truffato! Quell'idiota mi ha truffato!"
    L'urlo iracondo arrivò fino alle orecchie di Brendan, che aveva appena svoltato la curva. Si sentì passare un oggetto vicino all'orecchio e se lo vide atterrare a pochi metri davanti. Solo allora si accorse che aveva evitato la morte per poco: un piccone, infatti, giaceva conficcato minacciosamente sul terreno.
    Lo doveva aver tirato il nano perché aveva visto l'attrezzo in mano a lui.
    Il punto però era il seguente: cosa aveva fatto per meritarsi una probabile picconata che lo avrebbe ammazzato sul colpo? Ancora non realizzava la situazione.
    "Mi avevi detto che dentro c'era dell'oro e invece erano quasi tutte monete d'argento! Ridammi il diamante!"
    Il nano rabbioso stava venendo a corsa verso di lui, con aria minacciosa. In mano aveva un martello da lavoro e lo brandiva con il folle intento di colpirlo.
    Brendan ancora non capiva un bel niente di tutto ciò. Come potevano esserci monete d'argento se erano tutte d'oro? Qualcuno gli aveva giocato un brutto scherzo? Non riusciva a collegare i tasselli di quel misfatto.
    "Eppure giuro che era tutto oro! Lascia che mi spieghi!"
    Spiegare e nano infuriato col martello in mano erano due concetti che non andavano d'accordo. Il drago nelle vesti umane fu costretto a scappare da quella furia omicida. Perciò iniziò a correre più veloce che poteva e difatti riuscì a seminarlo dopo qualche metro circa, svoltando una curva che portava verso sinistra. I nani non erano velocissimi a causa delle loro gambe corte, però prima o poi l'ometto lo avrebbe raggiunto presto e doveva trovarsi un nascondiglio per evitarlo definitivamente. Guardandosi intorno freneticamente, con la speranza di vedere una spaccatura, una rientranza o una grotta in cui celarsi, notò due draghi che stavano venendo in giù, verso di lui.
    Colse la palla al balzo.
    Brendan si precipitò a corsa verso di loro facendo un cenno per catturare la loro attenzione, date le loro imponenti dimensioni.
    "Fatemi nascondere tra le vostre ali, ne ho un urgente bisogno!" disse loro. Sperò che almeno uno dei due avesse accettato, altrimenti sarebbero stati guai grossi per il drago mascherato.

    Se ti va puoi muovere il nano. E anche Brendan quando si nasconde, semmai Lenrian o Ragnax accettassero x°

    Poi spiegherò perché voleva a tutti costi quel diamante :332bjsy:


    Edited by H a w k e ; - 12/4/2018, 10:23
     
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    I due draghi procedettero in leggera discesa lungo il sentiero, il silenzio del primo mattino era rotto solo dallo scalpiccio delle loro robuste zampe sul sentiero roccioso e dai loro versetti amorosi. All'improvviso, presso una curva del sentiero che aggirava una rientranza del canyon, sentirono delle voci. Una delle voci aveva un tono alto e stava sbraitando all'indirizzo di qualcuno o qualcosa ma la lontananza e l'eco delle urla sulle pareti del canyon confondevano la parole ma si trattava senza ombra di dubbio di un nano adirato, cosa non rara tra quelle creature basse e tozze dal carattere irascibile. L'altra voce invece aveva un tono più flebile e meno nanico, forse poteva trattarsi di un umano o di un elfo.
    I due draghi si fermarono e tesero le orecchie per percepire meglio le parole.
    "Lo senti, mio caro Lenrian? I nani sono già incavolati di prima mattina, mi chiedo cosa stia succedendo" disse Ragnax al suo moroso.
    "Andiamo a vedere, forse hanno bisogno di aiuto" rispose Lenrian.
    Il drago oscuro-velenoso, con gli occhi rivolti verso la provenienza delle urla, fu titubante.
    "Sai una cosa? Non vorrei che sia un altro scherzo di mio padre. Ci ha detto che eravamo noi a chiamare lui ma ciò non esclude che questo sia l'inizio della terza prova" fu la sua opinione.
    Prima che i due draghi prendessero una decisione se andare o ignorare, videro uno strano tizio correre lungo il sentiero verso di loro. A giudicare dall'aspetto e dall'altezza sembrava un elfo ma la caratteristica più strana di quel tizio erano i suoi capelli. Una zazzera di lunghi capelli rosso fuoco che sembravano muoversi da soli a causa della sua corsa frenetica.
    Sembrava che stesse fuggendo da qualcosa o qualcuno e non appena vide i due draghi, chiese loro protezione.
    Lo strano ragazzo dai capelli rossi aggirò i due draghi e si portò dietro a Lenrian, pericolosamente vicino al tridente acuminato che il drago della luce aveva sulla punta della coda.
    "Che succede?" gli chiese Lenrian, voltandosi per guardarlo in quegli strani occhi verdi e allontanando di alcuni metri la punta della coda a tridente per evitare di colpirlo accidentalmente.
    "Io........." riuscì solo a dire il ragazzo dai capelli rossi, che la voce nanica irruppe di nuovo, stavolta molto più vicino a loro.
    Sul sentiero apparve un nano robusto e muscoloso con una barba nera e riccioluta, armato di un grosso martello e di un affilato piccone da miniera (che aveva recuperato sul sentiero, dopo averlo tirato al ragazzo dai capelli rossi).
    "Voi due!!! Draghi!!! Fermate quel tipo dai capelli rossi!! Mi ha truffato!! Ora gliela faccio pagare!!" furono le urla del nano furioso.
    "Ma bene, un bel ladruncolo dai capelli rossi. Fine della corsa, ragazzetto!" la reazione del drago arancione della luce fu rapida. Si voltò di scatto e con la zampa anteriore destra inchiodò il ragazzo dai capelli rossi contro la parete, in maniera non molto violenta da fargli male ma con abbastanza forza da non farlo scappare.
    Lenrian torreggiò su di lui, scrutandolo dall'alto in basso per intimorirlo, assumendo il ruolo della guardia che blocca il ladro.
    Intanto, il nano rabbioso si rivolse al compagno del drago arancione.
    "Ehi! Io ti conosco! Sei Ragnax, il figlio del Maestro del Vuoto! E il tuo amico ha bloccato quell'idiota! Bravi draghi, finalmente le cose vanno per il verso giusto! Hai finito di fare il ladruncolo, bello!" disse il nano.
    "Cosa ha combinato?" chiese il drago oscuro-velenoso, passando lo sguardo dal nano al ragazzo dai capelli rossi bloccato da Lenrian.
    "Mi ha rubato un diamante che ho estratto dalla miniera con tanto lavoro! Prima ha cercato di comprarlo con una moneta falsa e poi me lo ha pagato con monete d'argento spacciandole per monete d'oro. Questo mucchio di ferragglia non basta a coprire nemmeno la metà del prezzo!!!" sbraitò il nano che, dopo aver riposto il piccone, prese una scarsella e la scaraventò contro la parete di roccia tra i due draghi, alcune monete d'argento uscirono dal contenitore e tintinnarono sul sentiero roccioso.
    "Stammi a sentire, tu. Io non ho mai sopportato le ingiustizie quindi restituisci il diamante al nano o ti sbatto io stesso nelle prigioni della Città dei Nani!" disse con voce autoritaria il drago arancione al ragazzo dai capelli rossi.
    "Prigione? Io ora gli strappo via quei capelli e poi gli tiro una martellata sulla testa!!" sbraitò il nano.
    "Calmati, Grolirg, il mio moroso ora l'ha bloccato. Se il ragazzo ora non gli obbedisce, lo porto da mio padre. Il Maestro del Vuoto conosce dei metodi molto efficaci per far passare la voglia di rubare e truffare la gente! Metodi di gran lunga migliori di galera e martellate sulla zucca!" disse Ragnax, portandosi dall'altro lato del sentiero rispetto a Lenrian, in modo da bloccare un'eventuale fuga dello strano tizio.
    "Allora?" chiese il drago oscuro-velenoso sbattendo la coda a terra per intimorire il ragazzo dai capelli rossi che aveva su di se gli sguardi adirati di un nano e due draghi.

    Eeeh sorry per l'autoconclusione di Lenrian ma era dovuto...il tuo piggio non riporta ferite ^^
     
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    Avvicinatosi al drago arancione, lo aggirò per nascondersi dietro alle sue dimensioni alquanto considerevoli. Egli, non appena vide il giovane avvicinarsi, scansò la sua coda a tridente per evitare che lo infilzasse. Brendan, essendo lui stesso un drago, era assai ben a conoscenza della punte micidiali poste sulle code, quindi logicamente si tenne a debita distanza.
    Inizialmente il ragazzo pensava che per un momento una di quelle due creature accettasse il fatto di poterlo celare in qualche modo, ma il nano con la sua voce roca e rabbiosa, sempre più vicino, mandò tutto in rovina.
    In men che non si diceva il rosso si trovò spiaccicato contro la parete rocciosa, con la grande zampa del drago arancione che premeva sul suo corpo che lo bloccava tutti gli effetti. Brendan emise una smorfia, ma non lasciò che la sua espressione solare scivolasse via da quel volto apparentemente umano.
    "Da quando i draghi qui sono in combutta con i nani?" domandò ironico, cercando di sdrammatizzare la situazione. Si sentiva come posto dinanzi alla corte giudiziaria, nemmeno avesse commesso il peggiore dei reati. E dovette per giunta ascoltare tutto ciò che aveva combinato nell'ultimo quarto d'ora, con una certa vergogna che gli avvampò completamente la faccia.
    In quel momento voleva veramente sotterrarsi, sparire in un buco di ragno. Si sentiva tutti gli occhi puntati addosso, udire parlare di galere, di un certo Maestro del Vuoto che non aveva la minima idea di chi fosse... Insomma, aveva fatto un bel casino. Se solo fossero state tutte monete d'oro quelle... Piuttosto, chi gli aveva giocato quel brutto scherzo? Prima di partire dal rifugio del monte Axius eppure le aveva contate. E diamine, erano tutte d'oro.
    Un lampo però attraversò la sua mente e solo allora si ricordò che sul tavolo su cui solitamente teneva la scarsella con le monete, ce n'era un'altra uguale contenente l'argento.
    "Non dirmi che le ho confuse e con la fretta di andare via ho preso quella sbagliata..." pensò, sudando freddo.
    "No, è proprio così."
    Uno schiocco di coda sul terreno riportò Brendan alla realtà. Lo sguardo del drago accanto a quello arancione lo stava scrutando con fare intimidatorio.
    Il ragazzo, ancora intrappolato sotto la zampa del rettile, emise un sospiro per darsi una calmata, contenendo le sue emozioni.
    "Prima di tutto, lasciatemi che vi spieghi." esordì.
    "Signor... Grolirg, giusto?"
    Il nano lo squadrò malissimo, grugnendo.
    "Se tu non mi avessi quasi ucciso con quel piccone, avrei spiegato il disguido, non credi? Ma voi nani siete talmente cocciuti che partite a testa bassa come gli arieti. Era logico che io scappassi, mi stavi per fare fuori!"
    Brendan scansò un dito artigliato della zampa del drago, almeno per prendere il diamante grezzo che aveva messo precedentemente dentro la scarsella. Poi lo tirò a Grolirg che lo prese avidamente al volo.
    "Prima di partire da casa ho preso per sbaglio la borsetta contenente l'argento invece quella con l'oro. E giuro, ero convinto che fosse quella giusta.
    Sono stato distratto ma non sono un ladro."
    disse, concludendo con un sospiro che sottolineava un certo rilassamento dopo la tensione che stava provando prima.
    Il nano, nonostante avesse riavuto indietro il diamante, sembrava ancora incredulo alla storia raccontata. Brendan notò il suo sguardo scettico.
    "Ma insomma, è tutto vero!" esclamò esasperato.
    "Ma non merita una punizione per le azioni che ha commesso? Ho di nuovo il diamante ma non la passerà liscia lo stesso." borbottò l'ometto barbuto, rivolto verso ai due draghi.
    "E poi gli elfi non mi hanno mai ispirato fiducia. Non credo alle tue parole. Tu volevi truffarmi!" Glolirg era veramente fermo nelle sue idee, un mulo a differenza era più apprensivo.
    Brendan socchiuse gli occhi, rassegnato.
    "Ti ho già detto che non sono un elfo! E ciò che ho detto è tutto vero, parola di drago!"
    Disse quelle parole involontariamente, facendo saltare la sua copertura da apparente umano.

    Edited by H a w k e ; - 13/4/2018, 23:02
     
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    La zampa rossa di Lenrian allentò leggermente la sua morsa quando il ragazzo dai capelli rossi iniziò a spiegare la sua versione dei fatti. Sia il drago arancione che quello neroverde ascoltarono attentamente le sue parole, che sembravano vere alle orecchie dei due draghi ma non a quelle del nano ancora furioso. Ragnax squadrò il nano Grolirg quando il ragazzo dai capelli rossi disse di essere stato quasi ucciso dal suo piccone, oggetto lì presente.
    Il ragazzo, poi restituì il diamante al nano e, una volta tornato tra le mani grezze del legittimo proprietario, Lenrian liberò il giovane, con le proteste ancora più accese del nano.
    "Grolirg, un tentato omicidio è ben più grave di una truffa. Quindi ora datti una calmata, visto che hai di nuovo il tuo diamante. Il ragazzo ha riparato al suo errore. E non mi interessa se non ti stanno simpatici gli elfi, il migliore amico di Lenrian è un elfo della Natura e se sente queste discriminazioni verso la sua razza, ti seppellisce direttamente nella roccia, riducendoti ad un fossile di nano." disse il drago oscuro-velenoso, puntando gli occhi rossi al nano. Dalle sue fauci colarono due gocce di veleno che appena toccarono terra sfrigolarono e corrosero il granito.
    "Voi draghi....sempre a difendere gli elfi. Sono sicuro che sto tizio sia un elfo! Ha le orecchie a punta!! Basta!! Per oggi faccio sciopero!! Al diavolo la miniera e i suoi minerali!!" e così facendo il nano scaraventò martello e piccone contro la parete rocciosa, come aveva fatto poco prima con il borsello del ragazzo, con un gran fracasso metallico.
    Lenrian intanto aveva abbassato il muso verso il ragazzo dai capelli rossi e lo stava annusando. Voleva capire di più su quel ragazzo che aveva rivelato a parole di non essere un elfo ma qualcos'altro.
    "Sei un ragazzo sincero e ti credo su tutto quello che hai detto. E' vero che non sei un elfo e nemmeno un ragazzo umano. Ed è anche vero che credo di conoscerti, anche se non direttamente." gli disse il drago arancione della luce, in maniera molto più amichevole e con il sorriso.
    Ragnax, incuriosito dalle parole del moroso, lasciò perdere il nano e si avvicinò al ragazzo.
    "Conosci questo tizio? Chi è?"
    "Non vorrei sbagliarmi ma sull'isola di Kengard ci sono pochi umani con i capelli di questo colore che nascondono la loro vera identità.....tu sei Brendan?"
    chiese poi Lenrian.
    Grolirg, dopo aver scaraventato gli attrezzi da lavoro si mise a guardare la scena a braccia incrociate senza dire una parola ma se si potesse vedere, dalla sua testa coperta da un elmetto d'acciaio, si sarebbe vista alzarsi una colonna di fumo nero a testimoniare la sua rabbia.

    Edited by ZellDragon6 - 18/4/2018, 17:05
     
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    Finalmente la zampa che premeva contro il suo torace si stava allentando. Era davvero un paradosso essere un drago e al contempo essere bloccati da uno di loro. Brendan voleva segnarsi questo aneddoto da qualche parte.
    Fortunatamente il rettile arancione liberò completamente la gabbia fatta di dita e artigli quando il giovane spiegò per filo e per segno cosa di preciso era successo tra lui e il nano, il quale ancora non era d'accordo sulla sua versione dei fatti.
    Brendan si prese dei secondi per aggiustare i vestiti sgualciti e togliersi della terra di dosso, mentre il drago verde e nero discuteva vivacemente con Grolirg. Per giunta, dalle zanne della creatura che accompagnava quella arancione colarono delle strane gocce che corrosero il terreno sottostante e allora il rosso intuì che doveva trattarsi di un esemplare velenoso.
    "Oggi Brendan hai imparato una cosa: mai scendere a patti con i nani, onde evitare di essere aperti come cocomeri da picconi volanti e di essere in seguito giudicati da due draghi di passaggio. Morale della storia: non fidarti di nessuno."
    Lasciò che i due draghi fossero a discutere col nano caprone. Il ragazzo, saggiamente, non proferì parola. Ma doveva stare comunque attento perché quel giorno forse era meglio girare a largo ai vari attrezzi da lavoro: il nano, infuriato dall'accesa discussione, scaraventò il martello e il piccone contro la parete rocciosa, creando una grossa crepa. Brendan si scansò di lato saettando come un gatto, ritrovandosi involontariamente appicciato al muso del drago arancione che lo stava annusando. Ciò che egli disse dopo lo lasciò un attimino perplesso, esibendo uno sguardo stranito. Il nano fortunatamente passò in secondo piano in quel momento, dato che anche l'altro drago sembrava interessato alla questione "strano elfo coi capelli rossi".
    Ormai era stato scoperto, anzi, era stato identificato. Il drago arancione gli aveva chiesto se infatti si chiamasse Brendan.
    Se non avesse risposto o avesse esitato, lo avrebbero preso sicuramente per scemo.
    "La risposta è esatta, ma la domanda che ti rivolgo è: come fai a conoscermi?"
    Scavò a fondo nei suoi pensieri, cercando di trovare un collegamento a quella bizzarra faccenda. Possibile che quel giorno non si ricordava niente e, come se non bastasse, dimenticava tutto?
    Incosciamente, un elfo coi capelli castani prese forma dentro la sua mente. Era Aesiril e lo aveva incontrato settimane fa se non mesi. Ma lui cosa c'entrava con questo drago sconosciuto?
    Come colpito da un fulmine, improvvisamente, una luce attraversò gli occhi smeraldini di Brendan. Ogni forma di dubbio che lo attanagliava si dissipò come fumo a contatto con il vento.
    "Aspetta, aspetta aspetta... Tempo fa ho conosciuto un certo Aesiril che mi aveva appunto parlato di un drago... Quel drago sei tu, o mi sbaglio? Mi pare che avesse detto che eravate molto amici."
    Un sonoro sbuffo proruppe nell'aria, proveniente da Grolirg. Evidentemente era in netto disappunto con tutto e tutti.
    "Tu conosci questo truffatore?" disse rivolto a Lenrian. Brendan gli rivolse un'occhiata di traverso, voltandosi e avvicinandosi al nano rabbioso. Data la sua altezza, anzi, bassezza, il giovane era costretto a guardarlo dall'alto verso in basso.
    "Senti, ho ammesso i miei errori e ti ostini a non credere? Quel diamante doveva essere un regalo per una creatura molto importante per me, ma data la mia distrazione ho preso la sacca con le monete d'argento convinto che fosse quella con l'oro. Ma il danno vedo che è stato riparato.
    E ringrazia che sono Brendan, perché un altro drago avrebbe razziato questo posto, prendendo tutti i minerali preziosi."
    concluse il ragazzo, arpionando le mani ai fianchi. Non aveva mai avuto l'ossessione di accumulare tesori perché suo padre lo aveva schifato sin da cucciolo. Lo vedeva vecchio, avido e storpio, sdraiato tutto il giorno sul cumulo di roba depredata dai regni confinanti durante le guerre.
     
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    Il sospetto di Lenrian fu corretto. Il ragazzo dai capelli rossi e dalle orecchie a punta che si trovava davanti a lui era Brendan, il drago rosso che ad Itios aveva chiesto l'aiuto di Aesiril per salvare un cucciolo felino dalle arpie. Da parte sua, Brendan chiese se il drago arancione fosse Lenrian, il quale stava per rispondere affermativamente ed orgogliosamente, se il nano non si fosse intromesso nella discussione, insistendo sul fatto che Brendan fosse un truffatore.
    "Sì, nano, conosco il drago Brendan, anche se in maniera indiretta. L'elfo mio migliore amico ha già combattuto con lui per una giusta causa e quindi non vi sono dubbi che stia dicendo la verità. Il diamante l'hai riavuto indietro quindi ora fai il bravo nanetto e se proprio non vuoi lavorare oggi, tornatene a casa a smaltire il nervoso. Se non lo sai, io sono un paladino della giustizia e sarei il primo a punire un truffattore." disse il drago arancione gonfiando il petto. Ovviamente la differenza di dimensione tra lui e il nano era enorme.
    Brendan, con una pazienza degna di un drago, piegò per l'ennesima volta il suo equivoco, motivando anche l'acquisto del diamante.
    Poi si rivolse nuovamente al drago rosso sotto mentite spoglie.
    "Comunque sì, sono Lenrian! E sono davvero molto onorato di conoscere il drago che ha combattuto assieme al mio migliore amico Aesiril. Che ne dici di dare una dimostrazione della tua vera identità a lui? Così finalmente capisce che non sei un elfo" Lenrian puntò un dito artigliato verso il nano, che indietreggiò leggermente ma senza togliersi dal muso la sua espressione furiosa.
    "E io sono Ragnax, il compagno di Lenrian. Mi chiedo come si faccia a scambiarti per un elfo, visto che hai addosso l'odore della nostra razza" disse il drago oscuro-velenoso, sia per presentarsi, che per sfottere Grolirg.
    Se proprio voleva attaccare briga, il nano avrebbe dovuto vedersela con tre draghi.
     
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    Brendan si voltò verso Lenrian quando quest'ultimo confermò finalmente ciò che il ragazzo gli aveva domandato. Poteva essere anche iniziata male quella giornata ma chi l'avrebbe mai detto che avrebbe addirittura incontrato l'amico di Aesiril dopo un imbarazzante equivoco?
    L'altro drago nero e verde, dopo esseresi presentato come Ragnax, disse apertamente di essere il compagno del drago arancione. Non aveva mai incontrato dei suoi simili impegnati in una relazione, tranne ovviamente sua madre e suo padre. La loro più che rapporto d'amore sembrava più che fosse una relazione forzata. Tutte le volte che pensava di essere nato da un legame che sapeva più d'odio non gli dava affatto conforto.
    "E' bene che il signor Grolirg non veda la mia vera identità." rispose a Lenrian che lo incitò a prendere la sua autentica forma per dimostrare chi era sul serio. Il nano era ancora visivamente alterato data la situazione ma in fondo non era così stupido da mettersi tre draghi contro.
    "Fate quello che vi pare, l'importante è che mi sia stato restituito questo diamante." Così dicendo riprese i propri attrezzi da lavoro dapprima scagliati contro la parete rocciosa e si allontanò, imboccando la strada che portava alla direzione opposta ai draghi.
    Brendan lo guardò sparire oltre una curva e solo allora tirò un grosso sospiro, che più di sollievo sapeva di disperato. Si sedette sul ciglio del percorso con le gambe che penzolavano sul dirupo, rivolgendo gli occhi al cielo.
    "Domani è il compleanno di mia madre e le volevo regalare quel diamante. Adora le pietre preziose ma ha sempre desiderato avere un bel diamante da incastonare nel suo collare d'argento che porta abitualmente.
    Lei è un drago di vecchia scuola, se così posso definirla, se non galleggia sulle pietre preziose non è contenta. Io invece non ho questa fissa, stranamente."

    Sovrappensiero, portò gli occhi di smeraldo sul canyon che si apriva sotto i suoi piedi, concentrandosi su una lucertola uscita da un piccolo buchetto per assaggiare i raggi solari mattutini.
    "Se solo non fossi stato così disattento con le monete... Voi sareste disposti ad aiutarmi? Conoscete qualcuno che possa vendermi un bel diamante? Ovviamente pagherò con monete autentiche, niente scherzi questa volta." disse, appellandosi a Ragnax e Lenrian.
     
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    Il nano finalmente tagliò la corda, con gran sollievo dei tre draghi. Anche Lenrian e Ragnax non ne potevano più di quel piccoletto burbero e cocciuto. Anche se era un vero peccato che Brendan non si fosse trasformato davanti ai suoi occhi. Ragnax sarebbe stato molto curioso di vedere la sua reazione sbigottita nel vedere che quello che aveva davanti era un drago e non un elfo.
    Il ragazzo-drago dai capelli rossi si sedette sul ciglio del sentiero, con le gambe penzoloni nel burrone, con un'espressione visibilmente disperata. I due draghi si sedettero dietro a lui, ascoltando le sue parole. A causa di una sua distrazione aveva perso l'affare per poter compare il diamante per il compleanno di sua madre. Chiese poi l'aiuto dei due draghi.
    "Ma certamente...è un mio dovere aiutarti, Brendan!" rispose subito il drago arancione, per poi rivolgere lo sguardo al suo moroso.
    "Tu che conosci tanta gente...hai idea se qualcuno qui può vendere un diamante? Certo che non deve costare poco...." gli chiese.
    Ragnax alzò gli occhi verso l'alto, per pensare se qualcuno di sua conoscenza avesse diamanti da vendere. Poi i suoi occhi rossi lucenti si illuminarono ancora di più.
    "Chiunque è amico di Lenrian ed Aesiril è anche mio amico. Caro Brendan, conosco un modo per farti avere un diamante senza farti spendere un soldo...."
    Il drago oscuro-velenoso indicò un punto verso un gruppo di montagne dentellate, già illuminato dal sole mattutino, che sovrastava la miniera dei nani.
    "Il filone dal quale i nani estraggono i diamanti arriva fino lassù. E' un luogo molto impervio dove i nani non riescono ad arrivare. Si dice che lassù ci sia una grossa faglia che ha frantumato la roccia e che tra i detriti si possano trovare diamanti ed altri minerali. Ma sappiate che anche i draghi hanno difficoltà ad andarci" disse Ragnax.
    "Perchè? Ci sono mostri strani?" chiese Lenrian, cercando di scrutare con lo sguardo le cime dentellate delle montagne indicate dal suo moroso.
    "Mio padre dice che lassù vivano dei mostri di terra.... anche se non ne ho idea di come siano fatti. So per certo che il terreno è molto instabile e franoso, così friabile che c'è il rischio che una frana ti spezzi un'ala o che una caviglia ti si sloghi per una zampa messa male sui detriti o su di una buca nascosta. Lato positivo è che non ci va mai quasi nessuno e quindi i minerali prolificano." concluse il drago nero-verde.
    Lenrian tornò a guardare il ragazzo-drago.
    "Tu che ne dici, Brendan?" gli chiese.
    Era lui che aveva bisogno del diamante, quindi stava a lui decidere come procedere.

    Edited by ZellDragon6 - 23/4/2018, 19:25
     
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    Seduto sul ciglio della strada, voltò la testa verso Lenrian quando sentì che l'avrebbe aiutato. Sbuffò poi un sorrisetto in seguito al fatto che un diamante non costasse affatto poco.
    "Quello non è un problema, l'oro non mi manca per affrontare una spesa simile... Ma il problema è proprio dove trovare l'oggetto da me interessato." disse Brendan, facendo "spengere" il sorriso sul volto. Quando poi notò che Ragnax, dopo alcuni secondi di riflessione, spiegò accuratamente il suo piano, gli occhi del giovane brillarono vivavci. Li puntò sulla cima delle montagne dentellate, proprio dove aveva indicato il drago nero-verde. A detta sua, anzi, di suo padre (possibile che sia stato il Maestro del Vuoto a lui sconosciuto che aveva pronunciato prima?) era un luogo pericoloso e impervio ma ricco di minerali, dato che era inarrivabile ai nani.
    "Io ci sto!" esclamò, alzandosi in piedi tutto d'un colpo.
    "Non vorrei però mettervi in pericolo per questa mia stupidaggine dato che, non conoscendo questo posto, dovete guidarmi fin lassù... In ogni caso mi assumo tutte le responsabilità." Si avvicinò quindi ai due draghi, a poche spanne dalle loro grosse zampe.
    "In ogni caso sarete entrambi ripagati a dovere a termine di tutto ciò." concluse, risoluto. Brendan poi si allontanò da loro e prese a stiracchiarsi i muscoli del corpo come un gatto. Si abbassò, si rialzò flettendo le ginocchia e ripetè l'operazione per un paio di volte più, fermandosi quatto con le mani a terra. Da lì inaspettatamente il suo corpo si illuminò di un'aura rossastra luminescente, avvolgendolo completamente come se fosse stato in preda al fuoco. Divenne una silhouette aranciata che si allungò, allargò, si modellò in una forma grande e alata, occupando quasi tutta la strada del canyon roccioso. L'aura poi divampò più forte ancora una volta e si spense lentamente: al posto del ragazzo dai capelli rossi c'era un massiccio drago rosso crestato dalle corna marroni. Per un'ultima volta si stiracchiò le zampe anteriori ma tenne stretto le ali ai propri fianchi perché già le sue considerevoli dimensioni gli erano d'intralcio in un posto simile, seppur concepito anche per creature più grandi.
    "Io sono pronto, non vedo l'ora di spiccare un bel volo. Saranno giorni che non assumo la mia forma originale." constatò, allegro di intraprendere la missione.
     
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    Lenrian scodinzolò allegro quando Brendan accettò la proposta di Ragnax. Anche lui poteva vantare il fatto di uscire in missione con lo stesso drago con cui era andato in missione Aesiril. Il drago arancione non vedeva l'ora di raccontare la sua prossima avventura al suo elfo della Natura e magari un giorno sarebbero tornati in missione tutti e tre, anzi quattro con Ragnax.
    "Su Brendan...siamo draghi! Non dobbiamo temere nulla!" disse il drago della luce al ragazzo dai capelli rossi.
    "Non ci serve nessuna ricompensa, Brendan. Tra draghi ci si aiuta sempre" disse poi il drago verde-nero.
    Il ragazzo dai capelli rossi, poi cercò un posto appartato e sia Lenrian che Ragnax capirono bene il motivo. Anche se Brendan si era allontanato, i due draghi compagni in amore guardarono la sequenza della trasformazione da umano in drago attimo per attimo. Per Ragnax era una cosa abbastanza normale, visto che tutto il suo parentado si trasformava quotidianamente, specialmente sua sorella Kue che in un giorno poteva trasformarsi da ragazza in volpe in dragonessa e viceversa anche tre volte. Per Lenrian invece fu una vera novità nell'osservare la metamorfosi da ragazzo in drago e tutto ciò lo trovò sbalorditivo ed affascinante.
    Brendan ora era nella sua vera forma, un fiero drago rosso di fuoco dalla corporatura massiccia ed agile, con dei muscoli ben formati e con una cresta, corna e sporgenze ossee che lo rendevano un vero drago di fuoco. Ma ciò che lo rendeva davvero bello erano i suoi occhi; due verdi smeraldi nel mezzo di un oceano di rubini. O due smeraldi nati da un grosso rubino che era il drago stesso.
    Lenrian e Ragnax si guardarono per un attimo e poi tornarono a guardare affascinati il drago rosso, sbavando dalle fauci improvvisamente aperte e con uno sguardo che testimoniava un pensiero condiviso da entrambi.
    "Ma quanto è figo questo drago...."
    I due draghetti innamorati tra di loro ma folgorati dal nuovo arrivato rimasero per qualche secondo a pendere dalle fauci di Brendan e poi finalmente Ragnax riuscì a rispondere.
    "S....siamo pronti anche noi. A....andiamo"
    Il drago oscuro-velenoso prese la rincorsa lungo il sentiero e si gettò nel burrone per spiccare elegantemente il volo e puntare alla montagne dentellate, seguito poco dopo dal suo moroso luminoso.

    Ooook, i due draghetti hanno inquadrato Brendan come un vero figo! XD
    E...chi muove l'eventuale energumeno che si nasconde tra le faglie? XD
     
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    Brendan non comprese la strana espressione che avevano i due draghi davanti. Non riusciva a capire se erano meravigliati o straniti dalla sua trafsormazione. Rimase quindi interdetto, cercando di mantenere un'espressione più neutra possibile per non apparire sgarbato. Inoltre Lenrian e Ragnax avevano le fauci aperte e da cui colava fuori una strana e ambigua bava...
    "Sono in preda ad un attacco epilettico?" si domandò. Forse si sentivano male? Non sapeva come prenderli in quel momento. Fino a poco prima avevano parlato tranquillamente e poi... Perché quell'insolito comportamento? Brendan era confuso.
    "Ehm... Tutto bene?" domandò loro, sciogliendo quindi quella strana sensazione di essere osservati. Effettivamente aveva quattro occhi punati contro di lui. In seguito il drago nero e verde fortunatamente, dopo un silenzio che sembrava un'eternità, si decise a parlare. Finalmente sarebbero partiti per la missione.
    Lui stesso spiccò per primo il volo, gettandosi prima nel burrone e alzandosi di quota verso le montagne dentellate. Lenrian fece lo stesso, seguendolo, e Brendan non esitò ulteriormente: si buttò a peso morto nelle profondità del canyon e aprì le ali prima di raggiungerne il fondo, risalendo rapidamente in alto e lungo la costa rocciosa che si trovava a pochi metri dal suo ventre. Presto raggiunse gli altri due draghi in volo, dirigendosi al luogo di destinazione.
    Era davvero un sollievo volare liberamete in quel modo dopo i giorni passati nella sua appariscente forma umana. Forse prima doveva riscaldarsi i muscoli delle ali perché se li sentiva leggermente intorpiditi ma pensò comunque che i caldi raggi mattutini avrebbero ovviato a ciò.

    Povero Brendan che non sapeva come comportarsi davani a quelle reazioni XD
    Comunque il mostro posso muoverlo io (o a turni, come preferisci), però lascio a te la descrizione del luogo perché sicuramente hai già un'idea di come è ^^
     
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    I due draghi morosi si accorsero che il drago rosso aveva notato le loro espressioni ma non aveva inteso quale fosse la causa delle loro fauci aperte
    "Sì...sì...tutto bene...grazie...." disse Lenrian, prima di seguire gli altri due draghi.
    Ragnax prese il comando del gruppo e volò davanti a tutti, sfiorando con le ali nere i dirupi rocciosi dello stretto canyon, seguito dal rosso Brendan e dal moroso arancione che avrebbe rischiato di schiantarsi contro un pinnacolo roccioso se si fosse fatto prendere dalla distrazione nell'osservare i muscoli di Brendan mentre volava. I battiti d'ala dei tre draghi rimbombavano e riecheggiavano tra le pareti del canyon e diversi nani alzarono lo sguardo al cielo per vedere il volo delle tre creature. Grolirg rimase fermo come un sasso perchè non capiva da dove possa essere spuntato fuori il drago rosso che era in compagnia degli altri suoi due simili con cui aveva dialogato poco prima.
    Ragnax salì sempre più in alto nel cielo mattutino; i primi raggi del sole che lo illuminavano lo facevano sembrare coperto di ossidiana sulla parte nera mentre il ventre di colore verde scuro sembrava essere stato pennellato da una mano di smeraldi. Di sfavillanti colori caldi erano Brendan e Lenrian.
    Il drago oscuro-velenoso, una volta raggiunte le creste dentellate volò a cerchio sopra le cime come un falco, per individuare un punto comodo di atterraggio tra ghiaioni ripidi, rocce friabili, pinnacoli instabili e frane incombenti.
    "Accidenti...questo posto cambia di continuo...eppure ci sono stato solo qualche mese fa......direi di atterrare ai piedi di quella strana formazione rocciosa laggiù. Sembra il posto più comodo per atterrare ma occhio a dove mettete le zampe!" disse Ragnax, lamentandosi del continuo evolversi di quel terreno.
    Il drago nero-verde scese cercando di rallentare il più possibile ed atterrò nel punto indicato, sotto a delle rocce stratificate di colore bianco sporco, che sembravano stare in piedi contro ogni legge fisica. Difatti, appena atterrato, Ragnax sfiorò con la coda la strana formazione rocciosa e vari sassi si staccarono, rotolando a terra. Il drago grugnì infastidito mentre aspettava l'arrivo dei suoi compagni.

    Oook, a te il mostro a me l'ambientazione ^^
     
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    Brendan seguì i due draghi, in particolare Ragnax che sapeva dove era il posto in cui dovevano andare. Ci volle infatto poco ad arrivare. Il problema era forse trovare un punto dove atterrare dato che sotto il terreno era ripido o poco stabile per sostenere il peso di tre creature di taglia grande.
    "Urca, sembra che non ci sia un posto giusto per me." mormorò il rosso, fermandosi a mezz'aria mentre sbatteva ripetutamente le ali. La sua stazza non certamente piccola gli era d'intralcio se doveva andare a piedi in posti simili, ecco perché il più delle volte era costretto ad assumere la forma umana.
    "Rischierei di far franare tutto." pensò, guardando verso il basso. Alzò poi gli occhi verso Ragnax che stava compiendo dei giri sopra le cime delle montagne interessate, con la speranza di individuare un punto decente per l'atterraggio. Lo udì lamentarsi riguardo la continua evoluzione di quel luogo e proporre in seguito di scendere verso la base di una, a detta sua, strana formazione rocciosa. Al drago rosso non gli restava che annuire visto che non aveva altre soluzioni alternative, perciò seguì il suo simile nero e verde. Prima di arrivare rallentò la sua andatura spalancando le ali, cercando di essere più delicato possibile nell'atterraggio. Il processo non fu facilissimo perché quando toccò terra dei sassi rotolarono giù, producendo un certo eco rumoroso. Brendan li guardò finché non sparirono dalla sua vista, stringendo poi il collo nelle spalle e mostrando al contempo un mezzo sorriso sghembo. Non era proprio il maestro della grazia.
    "Allora... E' davvero un posto carino ma molto strano." disse con la speranza di distogliere l'attenzione altrui da ciò che era appena successo. Lo sguardo gli cadde sulle rocce stratificate che avevano un colore non proprio bianco candido. La tentazione di sfiorarli con un artiglio era forte ma ricordandosi di ciò che la sua mole poteva fare era il caso di stare fermi.
    "E' come se mi sentissi dentro una cristalleria... Devo fare attenzione a come mi muovo." pensò. Titubante, Brendan fece dei passi in avanti per raggiungere Ragnax ma qualcosa lo fece fermare di colpo. Il terreno prese improvvisamente a tremare, come se ci fosse in atto uno strano terremoto. Il rumore era cupo, profondo e sembrava farsi più forte con il passare dei secondi.
    "Non può crollare tutto..!" esclamò, girando la testa in tutte le direzioni, allarmato.
    Il rumore e le scosse poi si interruppero improvvisamente, facendo sprofondare tutto nel silenzio. Sembrava essere tutto finito ma proprio in quel momento sopra le teste dei draghi, da un'altezza di circa dieci metri, uscì fuori una specie di creatura lunga circa cinque metri, corazzata e dal corpo tozzo. Proveniva dall'interno della parete rocciosa ed era sbucata fuori da un grande tunnel che lei stessa aveva scavato.
    Brendan fece dei passi indietro per mettersi in sicurezza, guardando l'essere delle rocce.
    "Un verme della terra!" esclamò, sorpreso. Li conosceva perché anche nella sua terra natale spesso gli abitanti ci avevano a che fare. Queste creature infatti avevano il vizio di scavare lunghi tunnel nel sottosuolo o nelle montagne, che conducevano alle loro tane labirintiche ed articolate. Il rosso non avrebbe mai immaginato di trovare questi vermi pure a Kengard.
    "Sono aggressivi e molto territoriali... Credo infatti che abbiamo violato un loro luogo di appartenenza." disse.
    Il verme della terra uscì fuori dal buco, mostrando le sue numerose zampette ai lati del corpo. Scese fino a terra e sbarrò la strada ai draghi, emettendo al contempo un graffiante e fastidioso verso acuto che proveniva dalle sue fauci bavose munite di tenaglie.
    "Che... Schifo!" disse, asciugandosi uno schizzo di saliva che gli era finito nel muso. Si accorse però che il punto colpito iniziava a bruciare e da lì intuì una cosa a cui i draghi dovevano stare molto attenti.
    "Ha la bava corrosiva, fate attenzione." avvertì, riferendosi al grosso insetto. Proprio con quella sostanza i vermi erano in grado di sciogliere il terreno per scavare buche e tunnel senza riscontrare grandi problemi.
    "E una grande quantità può addirittura nuocere alle squame di un drago."
    Brendan però non era di certo venuto lì insieme a Ragnax e Lenrian per rubare il territorio del verme, ma quest'ultime erano creature estremamente cocciute e sarebbero addirittura morte per difendere. Infatti essa non esitò ad attaccare e gettò contro i tre draghi dei proiettili di saliva corrosiva.

    Edited by H a w k e ; - 18/5/2018, 18:45
     
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    L'atterraggio di Lenrian e di Brendan non fu aggraziato come quello di Ragnax. Se il drago nero-verde fece rotolare qualche sassolino, i due draghi dai colori caldi provocarono quasi una frana di detriti appena posarono le zampe su quel terreno instabile. Il drago arancione dovette tenere le ali spalancate per tenersi in equilibrio, visto che era atterrato proprio sul bordo del ripido ghiaione, che si mise subito in movimento. Rocce di varie dimensioni e colori rotolarono verso il basso, facendo vedere dei momentanei bagliori dovuti al riflesso del sole su alcuni cristalli che spuntavano da sotto le ghiaie. Appena il fragore delle pietre cessò, si sentì un altro rumore, che sembrava provenire da sottoterra.
    "Il terremoto!" urlò allarmato Lenrian mentre le scosse si facevano sempre più forti e sempre più superficiali.
    "Non è un terremoto..abbiamo già compagnia!" rispose subito Ragnax quando vide un pinnacolo di roccia che, invece di crollare a terra come era logico, si innalzò sempre di più verso l'alto, come se qualcosa lo spingesse da sotto.
    Il qualcosa che spinse in alto le rocce si rivelò subito essere un mostro di terra, come annunciato dal drago oscuro-velenoso. Lenrian si aspettava qualche specie di golem roccioso simile a delle mura di un castello, quello invece era un enorme verme ripugnante sbucato fuori da un tunnel. Il mostro si alzò in tutta la sua mostruosità, facendo vedere la miriade di piccole zampe sul corpo e le fauci a tenaglia. Brendan mise in guardia i suoi compagni e confermò la schifosità dell'essere.
    "Dici bene, Brendan. Ma non sono molto intelligenti. Se si trovano contro tre avversari possono ritirarsi!" disse Ragnax.
    Lo sputo di saliva del mostro finì sulla zampa anteriore del drago oscuro-velenoso che, avendo il veleno come secondo elemento naturale, subì meno danni del normale sulle scaglie.
    "Vediamo chi ha il veleno più forte tra me e te, verme schifoso!"
    Il drago verde-nero dagli occhi rossi luminosi spiccò un agile balzo sulla schiena della ripugnante creatura e la punse con il pungiglione della coda per iniettare il proprio veleno corrosivo. La corazza del mostro di terra era coriacea e gli ci volle tre colpi ben assestati per cercare di aprire una breccia. Anche se il mostro era immune al suo veleno, i colpi inferti dal pungiglione della sua coda potevano essere comunque dolorosi.
    Lenrian, dopo essersi subito ripulito la propria zampa colpita dalla bava corrosiva del mostro soffiò il suo colore Arancione su sè stesso e su Brendan per rinvigorire il loro spirito in battaglia. Non poteva fare altrettanto su Ragnax in quanto, essendo oscuro, lo poteva debilitare. Lenrian ora sfavillava di luce arancione come un fuoco ben alimentato, in misura un po' minore lo era Brendan.
    Il drago di luce fu pronto alla battaglia.

    Ragnax una la tecnica "Scorpione":
    X) Scorpione:
    Può avvelenare l’avversario pungendolo con il pungiglione della coda ed iniettando il veleno corrosivo che provoca danni continui per tre turni. Può anche sparare getti di veleno dal pungiglione della coda.
    Ringrazio Void che mi ha riferito tutte le abilità di Ragnax XD
     
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