Amly Fosterline

Amly è una giovane ragazza di 26 anni, alta poco più di un metro e sessantacinque e dalla corporatura molto asciutta. I capelli color mogano le ricadono dolcemente sulle spalle e al di sotto delle clavicole, mentre gli occhi cerulei riflettono tutto l'amore che prova per il mare, ma anche un velo di malinconia. Da notare che sotto la palpebra sinistra, la ragazza ha un piccolo tatuaggio a forma di conchiglia.
Malgrado la sua magrezza faccia ingenuamente pensare ad una persona non in salute, ella si presenta molto agile e veloce nella corsa: infatti, è in grado di arrampicarsi sugli alberi o correre per lunghe distanze. Ma è in mare che Amly dà il meglio di sé.

A primo impatto, Amly appare fredda, severa e senza cuore, ma basta conoscerla bene per capire che sa apprezzare le qualità altrui. Tuttavia, non riesce a trovarsi in sintonia con la maggior parte delle persone e, per questo motivo, preferisce la solitudine a una falsa amicizia; non per nulla, il suo motto è: "La mia solitudine non dipende dalla presenza o assenza di persone; al contrario, io odio chi ruba la mia solitudine senza, in cambio, una vera compagnia."
Da questa frase si può comprendere come Amly sia un individuo molto riflessivo, a volte anche troppo, e che abbia paura di mostrare i suoi sentimenti più profondi, in quanto crede di apparire vulnerabile. Ciò non toglie che le piaccia ridere e scherzare, benché spesso debba vincere la sua riservatezza.
Quando la Fosterline s'immerge nelle acque marine, prova un piacere intenso; quello è l'unico posto dove si sente completamente a suo agio, dove mostra la sua vera natura senza timore. Tra l’altro, per esso e per le creature che lo popolano, è pronta a battersi anche a costo di perdere la vita stessa.
Un ultimo, ma non meno importante, dettaglio riguardante Amly, è che è lesbica; ciò non significa affatto che disdegna g li individui di sesso maschile, al contrario, ritiene che essi siano degli buoni collaboratori ed alleati.

Trasformazione in sirena: Infatti, Amly è una graziosa sirena con la coda costellata di scaglie blu cobalto. Inoltre, un corpetto tempestato di gemme della medesima tonalità della coda, ricopre il suo torace, disegnando una scollatura a "U" all'altezza del seno prosperoso.
Il mutamento del suo aspetto fisico avviene ogni qualvolta che ella viene a contatto con l’acqua, sebbene non possa permanere in quello stato per più di 24 ore, poiché non è una sirena purosangue e, quindi, necessita di riemergere per respirare un attimo con i polmoni per poi ritornare negli abissi.
Qualora la giovane riporti ferite più o meno gravi, può curarsi più velocemente grazie all’acqua in generale, ma ad una condizione: tale potere non può essere utilizzato più di una volta al giorno. Stesso discorso se qualcun altro avesse bisogno di guarire più in fretta.

Sottrazione e vantaggio: Amly sottrae parte dell'energia al suo avversario, indebolendolo temporaneamente. Tale energia può essere riutilizzata per un attacco offensivo, o per fornire energia a se stessa o ad altri. L'unica condizione da rispettare è che l'energia deve essere adoperata entro trenta minuti dalla sottrazione, altrimenti essa si disperderà nell'ambiente.

Operazione sul campo: Amly può curare le ferite di qualunque creatura, compra se stessa, a patto che esse si trovino sulla cute della creatura. Non può, quindi, curare influenze o emorragie interne.
Tale tecnica prevede l'impiego delle mani, dato che grazie alle sue conoscenze in medicina, la giovane può suturare una ferita con ago e filo, senza adoperare per forza la sua abilità.

Bolla imprigionante: Amly crea una bolla d'energia che imprigiona l'avversario per qualche minuto, impedendogli di compiere qualsiasi movimento. La limitazione di questa tecnica consiste nel fatto che la resistenza della bolla è proporzionata a quanta sofferenza interiore l'imprigionato ha causato alla creatrice. Ovviamente, l'efficacia di quest'abilità termina quando Amly si stanca. Inoltre, durante l’utilizzo di tale abilità, la ragazza è sensibile a qualunque attacco improvviso.

Energia flessibile: Durante uno scontro corpo a corpo, Amly può sottrarre un po’ d’energia al suo avversario per aumentare il proprio flpusso sanguigno e attivare il sistema nervoso simpatico al fine di essere più flessibile e scattante nei movimenti. Tale tecnica funziona solo per alcuni minuti e, non ha molto effetto se ella è già affaticata. Inoltre, per essere applicata, è necessario che la ragazza tocchi con una mano una parte del corpo dell’altro.

Manipolazione assistita (?): Quando si trova sott’acqua, Amly può trarre dell’energia dal flusso della corrente marina, per sfruttarla a proprio vantaggio: per esempio, facendo rallentare la corrente in prossimità di superfici di legno o pietra, riducendo così l’impatto. La manipolazione non può avere effetti a lungo raggio, poiché sarebbe impossibile controllare pienamente il flusso dell’acqua, ma solo, appunto, in prossimità di superfici dure e luoghi parzialmente chiusi come grotte o relitti. Inoltre, l’energia che la sirena prende in prestito dall’acqua appartiene solo ed esclusivamente alla corrente, quindi non servirebbe a niente se un’altra creatura facesse agitare un po’ l’acqua; il mare dev’essere obbligatoriamente mosso per sua natura, in base alle maree.
Tale tecnica ha effetto per due post, dopo di che occorre aspettare per altri due post, prima di poterla riutilizzare.

Riflessione forzata: Esibendosi in una piroetta, Amly è in grado di creare un cono di energia invisibile che avvolge completamente l’avversario, il quale per cinque minuti non potrà comunicare con il resto del mondo. Egli potrà gridare e muoversi sul posto, ma nessuno potrà sentirlo dall’esterno; tantomeno liberarlo.
Lo scopo di quest’abilità è duplice: da una parte, permettere alla ragazza di scappare via, seppur senza poter adoperare altre tecniche, pena il dissolvimento del cilindro; dall’altra, la possibilità per il nemico di riflettere sulle proprie azioni.
L’effetto del cono si dimezza per creature di dimensioni gigantesche come draghi; tuttavia, non può essere distrutto con la forza fisica, ma soltanto scavando una buca sotto il terreno per poi fuggire tramite essa.
Qualora qualcuno dovesse imbattersi nel cono imprigionante, percepirà di star sfiorando una superficie fredda e dura come il marmo, ma non gli accadrà niente; semplicemente, non potrà far niente per liberare chi c’è all’interno della prigione.

"Basta! Sono stanca di essere trattata come una ventiduenne quando ti fa comodo. Sono stanca di non essere ascoltata, neanche capita, ascoltata. Sono stanca di vedere violata la mia dignità. Mi sono seriamente stancata di sopportarti. C'è un limite a tutto e tu l'hai superato! Non m'interessa se hai il disturbo ossessivo compulsivo, tu da me non avrai più niente."
Dopo aver proferito quelle parole con voce risoluta, te ne sei andata, chiudendo la porta di casa alle tue spalle. Non l'hai sbattuta, come fa la gente comune, che agisce d'impulso, l'hai semplicemente chiusa.
Sei corsa sulla spiaggia, portando con te quella che diventerà la tua compagna di vita: una grossa borsa nera di velluto, regalatati da tuo padre.
Hai corso senza pensare a nulla, senza batter ciglio; tu non hai mai versato una lacrima, se non quando è morto l'uomo che ti ha donato tutto di sè. Sei consapevole di non averlo mai ringraziato abbastanza per ogni cosa. Fosse essa un sorriso, una carezza, una parola di conforto, una battuta, una citazione presa da qualche libro. Per lui avresti dato la vita, se avessi potuto...
Invece no, la morte se l'è preso, senza che tu potessi far qualcosa, e, del resto, piccola com'eri, che cosa avresti potuto fare per strapparglielo?
Hai giurato sulla sua tomba di diventare medico.
Quando sei andata sulla spiaggia non sapevi ancora che ce l'avresti fatta a mantenere tale promessa.
Ti sei buttata in acqua vestita. Le onde ti hanno inghiottita subito, mascherando magistralmente la coda color blu cobalto che stava spuntando al posto delle gambe da essere umano.
E' bastato un attimo per ritrovare te stessa al naturale. I tuoi capekli ondeggiavano liberi nel mare insieme alla coda, mentre tante minuscole bollicine d'acqua ti massaggiavano la schiena come delle mani delicate.
La pace assoluta, la contemplazione eterna.
Sei scesa in profondità di qualche metro, piano piano, lentamente, godendoti ogni singolo istante.
Hai sorriso impercettibilmente alla vista di un mucchio di conchiglie che danzavano candidamente dinnanzi ai tuoi occhi.
Poi, di colpo, un suono brusco che ha squarciato quel silenzio interiore.
Era un cucciolo di delfino che si agitava violentemente, cercando di scrollarsi di dosso qualcosa ch,e però, tu non riuscivi a vedere. Ti sei avvicinata con fare tranquillo, per fargli capire che poteva fidarsi, che era tutto a posto.
Lui, capendo le tue intenzioni, si è girato, lasciando intravedere un pezzo di legno appuntito conficcato su un fianco. Glielo hai tolto, ben attenta a fargli meno male possibile per non procurargli ancora più dolore, poi l'hai accarezzato, proprio nel punto in cui era stato ferito.
Per tutta risposta, ha strusciato il musetto contro il tuo seno, dopo di che si è lasciato ancora coccolare.
"Perdonali, non sanno quello che stanno facendo. Non sanno che noi creature del mare abbiamo un cuore e un'anima." gli hai sussurrato in tono calmo: "Io sono stata adottata da bambina da due coniugi: il marito era una persona squisita nel vero senso della parola; la consorte, invece, una disfattista, materialista e superficiale. Mi ha rimproverata per ogni minima azione che lei riteneva sbagliata, ma come dice un filosofo: esiste la mia opinione, esiste la tua opinione e l'opinione giusta. Oggi, finalmente, ono scappata. Avrei dovuto farlo molto tempo fa, ma non ne ho avuto il coraggio, lo dico chiaramente. Pensavo che se fossi scappata, avrei fatto un torto a quell'uomo che mi ha cresciuta come una figlia legittima... Lui è morto... Era un generale valoroso ed è stato ucciso durante una battaglia. E' morto mentre serviva la sua patria... Ed io, a modo mio, intendo fare lo stesso. Servirò la mia patria, ovverosia il mare. Difendero le creature che popolano questo mondo fantastico dalle insidie degli esseri umani malvagi."
Non appena hai concluso il racconto del tuo passato, il mammifero si è ulteriormente accostato a te e tu hai sentito il bisogno di abbracciarlo, quanqunque le dimensioni dei vostri corpi fossero decisamente sproporzionate.
Quattro anni orsono da quel giorno indimenticabile.
Quattro anni in cui hai appreso da Madre Natura gran parte degli insegnamenti che essa poteva trasmetterti e non hai mai smesso di lodarla per questo.
Hai riempito la borsa con gli oggetti più strani e, perché no, apparentemente insignificanti che hai raccolto lungo il tuo cammino. Alcontempo, l'hai svuotata di altri, un po' usandoli, come i fili, gli aghi e le frecce, e un po' donandoli, imparando a non chiedere niente in cambio.