E'riso

E'riso è un centauro di 31 anni, alto poco più di due metri, che presenta un'ossatura snella, ideale per muoversi agilmente e in maniera scattante. Il colore della sua pelle ricorda non proprio vagamente quello del fango: infatti, egli ama rotolare e sporcarsi, al punto tale che nel corso degli anni ha imparato anche a nascondersi bene e mimetizzarsi con il terreno e con i tronchi degli alberi più grossi. La sua criniera, invece, appare lucente e ordinata; E’riso non lo ammetterà mai se glielo chiedete, ma ne va molto fiero e la lava e lustra a morì di gioiello preziosissimo.
I suoi zoccoli, invece, gli permettono di galoppare per lunghe distanze e per un tempo indefinito, senza affaticarsi troppo; tuttavia, gli consentono anche di avanzare molto silenziosamente. Ciò fa sì che solo un animale dotato di un udito sopraffino possa sentirlo.
Per quanto riguarda la parte superiore del suo corpo, è possibile notare a colpo d'occhio la possanza del suo torace nudo, che gli permette di avere una certa resistenza nei combattimenti corpo a corp Mentre il viso si distingue dal resto della sua figura per via dei lineamenti candidi, che fanno venire in mente quelli del David scolpito da Antonio Canova: due grandi e magnetici occhi verdi mettono in risalto gli zigomi pronunciati; mentre una folta capigliatura riccioluta color castano chiaro circonda il collo, oscurandolo parzialmente. Chi non è oscurato, invece, è l'orecchino con la pietra di topazio che pende dal suo orecchio destro; un dono di sua madre quando compì la maggiore età.

Un solo aggettivo può descrivere efficacemente il carattere di E'riso: borderline!
Fortunatamente, in senso positivo, o quasi... Egli, infatti, possiede una personalità carismatica, travolgente, appassionante e, perche' no, ingannevole e in grado di attirare la maggior parte delle fanciulle che entrano in contatto con lui. Dall'altro lato, però, il centauro è capace di grande ira e grande odio; tuttavia, ciò si verifica in casi estremamente sporadici. Nel complesso, E'riso appare come un individuo pieno di energia, buono, un tantino egoista.
In genere, quando è felice, adora cantare: infatti possiede una voce melodiosa e soave. Tuttavia, il canto gli da sollievo anche durante i momenti più cupi delle sue giornate; nei brani ritrova parole di saggezza e di conforto. Non è raro che egli tenti di sbrogliare un nodo servendosi di una citazione tratta da una canzone.
In passato ha sperimentato su di sé lo straordinario potenziale che l’amore conferisce ai cuori delle creature, sebbene sia restio a provare di nuovo certe emozioni violente per via di un evento infausto e drammatico.

Richiamo di soccorso: E'riso emette sette fischi brevi dentro di sè, che si propogano nelle menti delle creature più vicine a lui. Tale abilità gli permette di chiamare aiuto, senza essere scoperto dai suoi avversari; tuttavia, le condizioni da rispettare sono le seguenti: i fischi hanno un raggio d'azione di cinque chilometri, oltre non possono essere captati; se il motivo della richiesta di soccorso non è grave, è probabile che E'riso possa rimetterci la faccia e non essere più considerato in futuro dagli altri.

Tornado di fuoco: Una certa quantità d'energia avvolge il corpo del centauro, il quale può sfruttarla scagliandosi contro il suo avversario. Tale tecnica ha sicuramente l'effetto di stordire il nemico e provocargli delle ustioni/danneggiare la sua armatura, tuttavia, non è sufficiente per uccidere animali di grossa taglia come, ad esempio, draghi o basilischi.
Potenziamento I

Cometa di fuoco: Grazie alla sua velocità nella corsa, E'riso può sprigionare dell'energia sotto forma di scie di fuoco che colpiscono violentemente l'avversario, causandogli gravi ustioni e perdita di energia. Quest'abilità richiede un certo dispendio di energie: infatti, è più conveniente utilizzarla quando il nemico è già in difficoltà in modo da avere il massimo successo senza troppa difficoltà.
Potenziamento I

Corpo incandescente: Durante un combattimento corpo a corpo, E'riso può rendere incandescente la superficie del suo mantello e della pelle per alcuni secondi, in modo tale da ustionare il suo avversario per poi poterlo attaccare subito dopo.

Criniera Ardente: Tramite la propria criniera, E’riso può scagliare rapide fiammelle di fuoco, le quali però hanno effetto solo se il nemico si trova a pochi centimetri dalla creatura, in quanto altrimenti esse verrebbero lanciate a vuoto e non avrebbero nessun effetto.

Fuoco a me!: Quando una parte del corpo di E’riso viene a contatto con del fuoco, le cellule della cute ne assorbono l’energia. In questo modo, il centauro può ricaricarsi più velocemente. Va da sé, che tale tecnica funziona sia quando l’avversario lancia del fuoco su sul corpo, sia quando egli trae spontaneamente energia da un piccolo falò. Si specifica altresì che solo una parte del corpo come, ad esempio, una mano o una spalla, può permettere l’attivazione di quest’abilità; di conseguenza, nel caso in cui l’intero corpo del giovane venga bersagliato, le cellule non saranno in grado di inglobare energia.

Sferette esplosive: E’riso convoglia l’energia del Sole nei palmi delle proprie mani, rivolgendoli verso l’alto. In pochi istanti si generanno due sfere, una per mano, che potranno essere lanciate ovunque, ma esploderanno solo al contatto con superfici dure come una corazza, il terreno o un muro.
Maggiori saranno le dimensioni delle palle, maggiore sarà la loro carica esplosiva.
E’ logico supporre che questa tecnica al momento funzioni soltanto di giorno.
Potenziamento I

Baciato dal sole: E'riso volta le spalle al sole per concentrarsi sul calore percepito in quella zona. pochi secondi più tardi, una barriera trasparente avvolge tutto il suo corpo con l'obiettivo di proteggerlo da attacchi nemici, che a contatto con essa, rimbalzeranno all'indietro con tutte le conseguenze del caso.
Più E'riso rimane concentrato a lungo sulla percezione del calore solare all'altezza delle spalle, più la barriera resterà attiva. Ne consegue che tale tecnica richiede un dispendio di energia notevole.

Manifestazione solare: E'riso può sfruttare un qualsiasi spiraglio filtrato dalla luce solare per attaccare. I colpi si manifesteranno a seconda dell'ampiezza e della forma dello spiraglio da cui originano: per esempio, nel caso il centauro si trovi in una stanza in cui è presente una persiana, egli potrà scagliare piccole linguette incandescenti; invece, se si trova fuori all'aperto, i colpi avranno forma di grossi raggi più incandescenti.
In ogni caso, per poter attivare quest'abilità è necessario che il centauro abbia ben chiara in mente la scena circostante ed esprima dentro di sé la propria volontà.

Ho vissuto sempre una vita felice, non perche' non mi fosse capitato niente di spiacevole, ma perche' avevo scelto di guardare tutto in maniera estremamente positiva.
Sono cresciuto in una famiglia chiusa, severa ed autoritaria; non c'era giorno senza regole ferree, eppure trovavo sempre il tempo per correre per i boschi che circondavano la città di Kerus e farmi un giro al mercato. Ci voleva solo un po' d'ingegno e una buona dose di audacia nel raccontare frottole alla mia famiglia. E' stato grazie a quelle bugie che ho potuto dare ampio sfogo alla mia curiosità: infatti, ho imparato un sacco di cose sulla natura e sugli esseri umani.
Non amavo stare in mezzo alla mia gente, poiché nessuno di loro nutriva una passione smisurata per la scoperta del mondo e per la musica, pertanto esploravo infinite foreste accompagnato unicamente dalla solitudine. Ciò non fece mai di me una persona silenziosa e timida, al contrario, non appena trovavo lungo il mio cammino un'anima, non perdevo tempo per intavolare una conversazione apiù o meno seria.
Un giorno come tanti altri conobbi una centaura. Si chiamava Calliope ed aveva un bel manto rosso scarlatto, mentre la sua pelle si presentava nivea e rosea come quella di un agnellino. Di lei non mi colpì la sua bellezza fisica, quanto la sua risata contagiosa: una risata grassa, che risuonava per tutti i boschi e che le illuminava le iridi color verde smeraldo e le faceva ondeggiare i capelli rossicci. Inoltre, ella non era una femmina come le altre, bigotte e remissive; no no, Calliope non si faceva mica tanti scrupoli, se doveva uccidere un nemico o cacciare un animale per nutrirsi.
Divenimmo, dapprima, buoni amici, poi, inseparabili. Stavamo sempre insieme e non facevamo altro che avventurarci ovunque capitasse di andare. Al mattino ci svegliavamo e lei domandava: "Dove si galoppa oggi, E'ri?"
Ed io le rispondevo: "Dove ci portano gli zoccoli. Intanto lanciamo un sasso e vediamo in che direzione punterà."
Un dì di mezza estate stavamo attraversando le vaste pianure che circondavano Kerus: distese di fiori, onde di colori. L'erba invocava la sua terra da ogni montagna a fonte scaturiva per abbracciare il padre oceano.;/i> L'aria era intrisa di odori e di soavi rumori; ;i>un'arpa lontana, suono dell'oriente, come dall'anima una voce.
All'improvviso un fiotto di sangue investì i miei occhi. Per qualche istante non vidi niente. Feci leva sugli zoccoli per non perdere l'equilibrio e cadere a terra.
Udii un urlo straziante, che logorò la mia psiche e il mio eros come un coltello dalla lama tagliente che viene conficcato e retratto ripetutamente.
Strofinai con forza il viso contro la spalla sinistra, quindi riaprii gli occhi: Calliope era riversa sul terreno, boccheggiante. Una freccia appuntital 'aveva colpita al collo, mentre un'altra le aveva fatto uscire fuori dall'orbita l'occhio destro.
Emisi sette fischi brevi, con la mrrte nel cuore e la speranza che mi salutava con la mano. Volgevo lo sguardo in ogni direzione, pregando, supplicando, implorando il mondo di aiutarmi. Nel frattempo, grosse gocce d'acqua piovevano dal cielo, confondendosi magistralmente con le lacrime, il sangue e il sudore.
Emisi una seconda volta sette fischi. Dannazione questa cavolo di gente inutile, che quando serve, non c'è mai!
"Calliope... Calliope, mi senti? Rsisti..." le sussurrai in preda al panico: sia la pelle, che il mantello erano irriconoscibili a causa del sangue sgorgato. La chiamai più volte, ma in vano.
Mi resi conto che gli angoli della sua bocca erano diventati violacei e le zampe rigide.
"NOOOOO!" gridai straziatamente: "No, Calliope, no... Porca puttana no!"
Battei gli zoccoli a terra, furioso come non mai. L'unica persona a cui mi ero legato, in tutta la mia maledetta vita, era morta miseramente ed io non l'avevo potuta salvare.
;I set fire to the rain,
Watched it pour as I touched your face.
Well, it burned while I cried,
'Cause I heard it screaming out your name, your name.