God Of War

dalla mitologia norrena con furore... tanto furore

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Tramona:
    Sono passati molti anni da quando Kratos si è finalmente preso la vendetta contro gli dèi dell'Olimpo, uccidendoli uno dopo l'altro e portando l' antica Grecia alla rovina. Lo spartano, sopravvissuto allo scontro finale con il sovrano dell' Olimpo Zeus, nonché suo padre, è fuggito dalla Grecia ormai devastata e ha viaggiato fino a nord, raggiungendo la terra delle antiche divinità norrene e stabilendosi in un nuovo mondo selvaggio, popolato da mostri feroci e guerrieri possenti. Al suo fianco, c'è ora il suo giovane figlio Atreus, con il quale dovrà affrontare un lungo viaggio al fine di onorare l'ultimo desiderio in punto di morte di Faye, la donna guerriera sposata da Kratos una volta giunto nelle terre del nord. Ella volle che le sue ceneri venissero sparse sulla montagna più alta dei Nove Regni. Per insegnare a suo figlio come sopravvivere in questa terra selvaggia, Kratos dovrà dominare la rabbia che lo ha consumato per molti anni e accettare il suo nuovo ruolo di padre e mentore del giovane Atreus. Poco prima di iniziare il loro viaggio, Kratos insegna l'arte della sopravvivenza ad Atreus durante una battuta di caccia al cervo, scontrandosi con dei draugr e un troll. Tornati a casa e pronti per il viaggio, Kratos si trova di fronte a uno sconosciuto, il quale afferma di sapere chi è Kratos e da dove viene, e possiede dei poteri divini. In seguito ad un violento scontro, Kratos riesce a ucciderlo, e insieme ad Atreus parte per il loro viaggio. Durante il cammino, i due incrociano la strada con il nano Brok, artefice dell'ascia Leviatano di Kratos, che fornirà a entrambi le sue abilità di fabbro, e una strega che vive nei boschi in una casa sotto una gigantesca tartaruga, la quale prende subito in simpatia Atreus, mentre rivela a Kratos di sapere che egli è un dio di una terra straniera e lo avverte riguardo agli dèi norreni e della loro diffidenza nei suoi confronti. Arrivati al Lago dei Nove, i due incontrano il Serpente del Mondo Jörmungandr che, tuttavia, si dimostra amichevole nei loro confronti. Arrivati sulla montagna, fanno la conoscenza di Sindri, il fratello di Brok, con cui non è in buoni rapporti, e si imbattono in una nebbia nera conosciuta come l'Alito Nero. In loro aiuto giunge la strega, la quale rivela che l'unico modo per farlo sparire è usare la Luce di Alfheim, la terra degli elfi chiari. Li conduce così ad una rappresentazione di Yggdrasill, l'Albero del Mondo, dove grazie al Bifröst apre un passaggio per il regno; ma appena varcata la soglia la strega viene riportata a Miðgarðr, a causa di una maledizione impostale dagli dèi, e fa appena in tempo a dare il Bifröst a Kratos intimandogli di riempirlo con la luce di Alfheim. Avventurandosi nel regno, Kratos e Atreus scoprono che è in corso una guerra tra gli elfi chiari e gli elfi oscuri, che vede i secondi vicini alla vittoria. Kratos e Atreus non hanno altra scelta che affrontare gli elfi oscuri per raggiungere il cuore di Alfheim e riempire il Bifröst con la sua luce, scontrandosi nel viaggio di ritorno con Svartáljqfurr, il re degli elfi oscuri. Usando il Bifröst, Kratos e Atreus cominciano a salire per la montagna, scontrandosi contro il drago sputafulmini Hræzlyr. Raggiunta la vetta di Miðgarðr, ascoltano una conversazione tra lo sconosciuto ancora vivo, che si rivela essere il dio immortale Baldur, e il gigante Mímir sulle voci che circolano su Kratos e Atreus. Dopo che se ne sono andati, padre e figlio parlano con Mímir, il quale rivela che il loro obiettivo non è la montagna dove si trovano, ma il picco più grande di Jötunheim, la terra dei giganti, ma non è più possibile arrivarvi, in quanto tutti i passaggi sono stati distrutti per non farvi entrare Odino e Thor. Mímir, tuttavia, conosce un altro modo, dopodiché intima a Kratos di tagliargli la testa e farla rianimare dalla strega dei boschi. Tornati alla sua casa, la strega rianima la testa di Mímir, rivelandosi come la dea Freyja, membro dei Vanir, prima di essere ceduta come sposa a Odino per firmare la pace con gli Æsir. Ciò provoca subito lo sdegno di Kratos, che comincia a diffidare totalmente di lei, ma sia Freya che Mímir lo avvertono che deve dire ad Atreus della sua vera natura, altrimenti più il tempo passerà e più la verità sarà dura da sopportare. Kratos e Atreus si rimettono così in viaggio con la testa di Mímir, il quale gli rivela che, per aprire un portale per Jötunheim, avranno bisogno dello scalpello magico del gigante Thamur e della Runa nera nascosta nel Tempio di Týr al Lago dei Nove. Arrivati ai resti del corpo di Thamur, con lo scalpello conficcato nel cranio, i tre vengono attaccati dai figli di Mímir Móði e Magni. Al termine del combattimento, Kratos uccide Magni, e Móði, vedendo che un dio come suo fratello è stato ucciso, fugge. Kratos riesce così a prendere un pezzo dello scalpello di Thamur, ma Atreus comincia ad avvertire i sintomi di una malattia. Tornati al Lago dei Nove, Kratos e Atreus stanno per entrare nel Tempio di Týr, quando vengono attaccati di nuovo da Móði, che atterra Kratos con i suoi fulmini. Atreus cerca di aiutare il padre, ma una strana energia lo prosciuga della sua forza vitale, aggravando così il suo stato e facendogli perdere conoscenza. A questo punto, Kratos si fa di nuovo trasportare dalla rabbia e, incurante dei fulmini di Móði, lo colpisce duramente, costringendolo alla fuga. Portato Atreus da Freya su consiglio di Mímir, la dea spiega che ciò che sta accadendo ad Atreus è una contraddizione mentale di un dio che crede di essere mortale, e che l'unico modo per guarirlo è portarle il cuore del guardiano del Ponte dei Dannati di Helheim, ma la Leviatano sarebbe inutile lì. Kratos decide di tornare a casa per riprendere le sue vecchie armi, le Lame del Caos, e, durante la strada per il ritorno, viene perseguitato più volte dallo spirito di Atena, la quale gli dice che, per quanto si sforzi, non potrà mai dimenticare il suo passato. Armato ancora una volta delle sue Lame, Kratos giunge a Helheim e affronta il guardiano del ponte, il troll Máttugr Helson, e, una volta recuperato il suo cuore, ha una visione di suo padre Zeus. Mímir, anche se sorpreso, gli rivela che quella era solo un'illusione provocata dal regno. Portato il cuore a Freya, Atreus guarisce e Kratos decide di rivelargli il suo retaggio come dio. Atreus accetta serenamente la cosa, ma poi diventa sempre più arrogante nel loro viaggio, e quando sulla montagna rincontrano Móði, umiliato da suo padre Thor, che lo ha accusato di essere responsabile della morte del fratello, Atreus lo uccide, nonostante Kratos gli abbia ordinato di non farlo. Alla vetta di Miðgarðr, vengono attaccati da Baldur, e, durante lo scontro, il portale di Jötunheim appena aperto viene distrutto. Baldur prende Atreus, che aveva provato a sconfiggerlo, e fugge in groppa a un drago verso il Lago dei Nove, mentre Kratos riesce a uccidere la bestia, atterrando esattamente sul luogo. Baldur intende spedire Atreus e Kratos ad Asgard, ma quest'ultimo riesce a cambiare la destinazione in Helheim. Capendo di essere l'artefice della loro situazione, Atreus decide di scusarsi con il padre e decidono di trovare un modo per fuggire da Helheim; inoltre i due scoprono, tramite una visione che sta avendo Baldur, che egli è il figlio di Freya, verso la quale nutre un profondo rancore. Infatti per impedire che qualcuno avrebbe potuto fare del male al figlio, obbligò ad un giuramento ogni essere vivente. Per quanto invulnerabile, Baldur diventò insensibile ad ogni cosa, fatto che ora trova intollerabile. Kratos, Atreus e Mímir riescono a scappare usando una nave e finalmente entrano nel Tempio di Týr, dove scoprono che il dio era conosciuto in ogni angolo del mondo (vi sono innumerevoli tesori non solo della Scandinavia, ma anche della Grecia, dell' Egitto e del Giappone) grazie alla sua capacità di usare il potere di collegamento di Yggdrasill unito a una runa che aveva creato, la Runa nera. Odino, tuttavia, pensò che Týr stesse complottando con i giganti, al che il dio decise di metterli al sicuro nel loro regno distruggendo ogni ponte collegato a Jötunheim. Trovata la Runa nera dopo lunghe ricerche, Mímir rivela che per attivarla è necessario recuperare il suo occhio mancante, e, parlando con Brok e Sindri, scoprono che si trovava nella statua di Thor che Jörmungandr, il Serpente del Mondo, aveva in precedenza divorato. Ottenuto il consenso del Serpente di entrare al suo interno, Kratos, Atreus e Mímir ritrovano l'occhio, ma, appena stanno per uscire, scoprono che Jörmungandr sta lottando ed escono dal suo corpo vicino al cadavere di Thamur. L'assalitore si rivela essere Baldur, il quale intende vendicarsi dei due, ma Freya interviene, bloccando sia Kratos che Baldur, nel tentativo di proteggere suo figlio. Durante il combattimento, Baldur colpisce Atreus e inaspettatamente viene trafitto da una punta di freccia formata dal vischio che Kratos aveva usato per rinforzare la corda della faretra di Atreus. Il vischio infrange l'incantesimo di Freyja su di lui, in quanto il vischio era troppo giovane per prendere parte al voto della dea, e rendendolo finalmente vulnerabile. Sentendosi libero dalla maledizione che gravava su di lui, Baldur decide di uccidere sua madre, venendo fermato da Kratos e Atreus, mentre Freya decide di usare il corpo stesso di Thamur contro i due. In questo frangente, Atreus dà prova delle sue capacità parlando l'antica lingua dei giganti dicendo a Jörmungandr di fermarlo. Alla fine, Baldur viene sconfitto e, sebbene Kratos gli dia l'opportunità di ritirarsi, tenta invece di strangolare Freya, costringendo lo spartano a ucciderlo. Distrutta dal dolore, Freya giura vendetta su Kratos e lo schernisce per aver nascosto la sua vera natura al suo stesso figlio. Kratos decide così di raccontare ad Atreus del suo passato e di come abbia ucciso gli dèi greci, incluso il proprio padre, Zeus. Alla domanda di Atreus se il parricidio è tutto ciò che riesce bene agli dèi, Kratos risponde che entrambi devono imparare dalle loro esperienze e non ripetere gli errori dei loro predecessori. Una silenziosa Freya se ne va con il cadavere di Baldur, mentre Mímir spera che un giorno supererà la tragedia, in quanto Kratos ha fatto la cosa giusta. Giunti finalmente a Jötunheim, Kratos e Atreus, lasciata indietro la testa di Mímir, scoprono che tutti i giganti sono morti ormai da molto tempo, e all'interno di un tempio scorgono un murale che descrive le loro avventure, dimostrando che i giganti avevano previsto tutto ciò che sarebbe accaduto. Inoltre, scoprono che Faye era una gigantessa che decise di rimanere indietro a Midgard, facendo di Atreus metà gigante, metà dio e in parte mortale; Atreus scopre, inoltre, il nome che le diede la madre: Loki. Prima di raggiungere la vetta, solo Kratos nota che dietro un arazzo malridotto si cela un ultimo murale, collocandosi dopo la battaglia con Baldur e, pertanto, nel futuro: Atreus che sorregge il corpo del padre morente, dal cui cadavere fuoriesce un'anima serpentina e aggrovigliata che si dirige verso il figlio. Infine, Kratos e Atreus adempiono alla promessa di Faye e spargono le sue ceneri sul picco. Successivamente, durante il viaggio di ritorno, Kratos rivela ad Atreus che il suo nome era anche il nome di uno spartano compassionevole che un tempo conosceva. Quando tornano a Midgard, Mímir li informa che il Fimbulvetr è appena iniziato, dato che è stato anticipato dalle loro azioni, il che significa che presto arriverà il Ragnarök.


    Armi:
    Leviatano: un'ascia da battaglia dotata del potere elementale del Ghiaccio donata da Faye a Kratos. È un'arma molto versatile, dotata di una buona velocità e potenza, che può anche essere lanciata a distanza e poi richiamata telecineticamente. Inoltre, può essere utilizzata per la risoluzione di enigmi, in quanto ha la capacità di congelare determinati meccanismi.
    Lame del Caos: le iconiche spade incatenate di Kratos, vengono recuperate verso la metà del gioco, perché indispensabili per affrontare i non morti di Helheim. Hanno eccellente velocità e raggio d'azione, il che le rende ideali per affrontare nemici multipli, e sono dotate del potere elementale del Fuoco. Inoltre, si possono usare per bruciare i rovi di Helheim per trovare tesori e strade nascoste, e possono assorbire i venti di Hel per poter risolvere enigmi.
    Scudo del Guardiano: un particolare bracciale metallico in grado di trasformarsi in uno scudo circolare. Oltre a parare i colpi, attraverso i potenziamenti può anche essere usato come arma da mischia e per rispedire i proiettili contro i nemici.
    Artiglio: costituisce l'unica arma di Atreus, è un arco da caccia in grado di scagliare rapidamente frecce contro i bersagli indicati da Kratos. Tramite potenziamenti, l'Artiglio può essere usato per risolvere enigmi ambientali e diventerà più efficace in combattimento.
    -Frecce di Luce: ottenute da Freya nel corso del gioco, queste frecce sono infuse della luce di Alfheim; consentono, colpendo determinati cristalli, di illuminare le zone buie o di creare ponti di luce solida, e stordiscono i nemici che colpiscono.
    -Frecce del Tuono: ottenute verso metà dell'avventura, dopo aver sconfitto il drago del tuono Hræzlyr, queste frecce possono aumentare le vibrazioni di determinati cristalli e causare esplosioni, mentre in combattimento elettrificano i bersagli con la possibilità di rimbalzare da un nemico all'altro.

    Non avremo incantesimi, ma attacchi speciali tramite le rune:
    gli attacchi runici possono essere sia leggeri che pesanti; è possibile equipaggiare un attacco per tipo in ciascuna arma, i cui effetti vanno da attacchi a distanza, esplosioni elementali ad area o cariche dirette. Si possono, inoltre, infondere particolari effetti nell'Artiglio, chiamati Evocazioni Animali, che consentono i richiamare spiriti di vari animali come lupi, cinghiali e corvi.
    Sia gli attacchi runici che le evocazioni non consumano energia, ma si ricaricano dopo un certo lasso di tempo.

    Fonte: Wikipedia, sempre lei

    Lo stile del combattimento è cambiato, ma la foga nel mazzolare gente con il dio degli dei non è mutata per nulla: stupendo!

    Edited by Aesingr - 4/6/2018, 13:02
     
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    Non c'è pace per certi morti...

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    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

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    Kratos è tornato! E ora è molto più saggio e meno incazzato con la vita dovendo badare al figlio. XP
    Coooooomunque bello sto gioco, e il serpente del mondo è Puccio :3
     
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1 replies since 4/6/2018, 02:12   348 views
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