Terza prova: volevi la bici? Pedala!

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    Fai come ti pare. rispose Kue al Maestro del Vuoto,con apparente disinteresse(anche se nessuno,nemmeno lei stessa avrebbe potuto negare che la cosa la interessasse almeno un po')
    Il Maestro,poi rispose alle domande di Lenrian e Zephiros su questo zero assoluto:questo era la più bassa temperatura teoricamente raggiungibile. Anche se spiegò che si era dimostrato,tramite le leggi della termodinamica che non sarebbe mai stato possibile raggiungerla in modo esatto. Anche se nello spazio,che si trova al di sopra dell'atmosfera c'erano temperature almeno abbastanza simili. Ma non lo lasciò molto di stucco:fu quello che il Maestro raccontò subito dopo a lasciarlo di stucco:disse che per loro quello poteva essere l'ambiente più pericoloso che potessero immaginare:c'erano pericolose radiazioni,tutto...volava senza peso,e oltre al già citato clima molto basso disse che non c'era neppure aria per poter respirare. E poi disse che di mondi come il loro ne esisteva solo qualcuno,praticamente delle oasi nello spazio sconfinato,e che perciò dovevano prendersene cura,visto che "dalla terra cresce tutto,dai diamanti non cresce nulla". Il mezzo drago,colpito com'era da quelle informazioni stava per dire subito qualcosa,ma venne interrotto da Ragnax,che iniziò a parlare delle scale di misura delle temperatura,parlando,alla fine di -273.15 gradi Celsius. E il maestro,poi disse loro di appoggiare una propria zampa sul suo corpo,se erano pronti,in modo da poter iniziare la prova e portarli nel "piano energetico",spiegando che per i loro corpi sarebbe stato l'equivalente di un sonno(facendo così sviare ogni possibile dubbio sugli effetti di temperature così basse sui loro corpi,visto che capì che lì ci sarebbero andati solo con la mente) e che,anche se ci sarebbero stati per poche ore a loro sarebbero sembrati mesi,visto che il tempo sarebbe corso più velocemente rispetto alla norma.
    Sono pronto,Maestro. disse il drago ibrido,dopo aver ascoltato tutto ciò,poggiando la sua zampa destra su un suo fianco,in attesa di iniziare la prova(e anche non vedendo l'ora di mettersi alla prova),seguito a ruota da Kue.
    Voglio vedere se questo limbo è davvero così macabro e pieno di morte.

    Edited by Elker Errani - 23/9/2018, 22:38
     
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    Il Maestro sorrise gentile, facendo poi scricchiolare il collo preparandosi a trasportare tutti in stato mentale nel vuoto, una cosa possibile al maestro solo se si dava il consenso a viaggiare con lui.
    per un attimo sembrò non accadere nulla, ma poi tutti sembrarono cadere in uno strano sonno profondo tranne il maestro stesso.
    Ora erano leggeri, leggeri come l'aria in qui ora stavano levitando.
    Ma non erano nel misterioso vuoto, erano nello stesso luogo ma stavano fluttuando sui loro corpi in un esperienza trascendentale.
    "Tranquilli, non vi lascio spiriti incorporei, anche perché vi basterebbe svegliarvi per tornare nei vostri corpi.
    So che sembra stranissimo, ma rilassatevi e prendete confidenza nell'etere in qui siete immersi.
    torno subito, sistemo i vostri corpi e arrivo, vi metto in una posizione comoda o dopo vi vengono i crampi.
    Kue, Ragnax e Nemoal sanno già entrare in questo stato come me senza bisogno del mio aiuto, ma farvi entrare in trascendenza tutti insieme era più che altro per far si che loro vi aiutassero ad'ambientarvi, ora arrivo."

    Il maestro con tono rassicuratore prendendo cuscini, coperte e grandi tappeti che distese e vi depose i corpi dei propri cari, premurandosi di poggiare i loro capi sui morbidi cuscini e coprendoli con coperte, ovvero ampi tendononi per preservarli dal freddo dovuto al luogo in qui erano poiché presto la loro temperatura corporea sarebbe scesa visto che dormivano.
    In fine lui stesso si acciambellò sotto il suo adorato ciliegio, addormentandosi raggiungendoli in forma spirituale.
    "Bene, ci troviamo in un piano transitorio tra sonno e veglia in questo momento, possimo ora giungere subito a destinazione o fare una gita nelle stupende isole dei sogni, per poi discendere nel mare primordiale di caos e giungere nel vuoto. Il mio adorato Ragnax ama esplorare il mondo onirico delle isole dei sogni e conoscerne gli abitanti: esseri simili a bestie arcane collegate a maggior parte delle creature viventi intelligenti del nostro mondo "reale", ovvero gli spiriti guida, gente ospitale di solito.
    Per voi sarebbe come fare un sogno lucido in pratica, che ne dite? andiamo subito nel vuoto attraverso un mio wormhole o facciamo la via panoramica per i regno dei sogni e un tuffo nel mare primordiale?"

    domandò il maestro sorridendogli nuovamente per fargli capire che andava tutto bene.
     
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    Per Nemoal non era una novità, ma per Alnair fu un'esperienza completamente nuova. Lui si sentì stanco e si addormentò, poi si sentì molto più leggero, leggero come l'aria. Il maestro del vuoto gli spiegò che non era un problema stare in quella situazione, e che bastava solo svegliarsi per ritrovarsi nei propri corpi. L'unicorno non aveva alcuna idea di come avrebbe potuto fare a svegliarsi, ma ci avrebbe pensato in un secondo momento. Ascoltò poi il resto di quello che disse, sul fatto che dovevano rilassarsi e prendere confidenza nell'etere in cui si erano immersi, spiegò che Kue, Ragnax e Nemoal ci erano già stati e sapevano andarci da soli, e che tornava subito perché doveva andare a sistemare i loro corpi per evitare che gli venisse un crampo a ciascuno di loro. Fatto questo, tornò indietro per poi spiegare cosa faceva Ragnax per poi chiedere se volevano andare a fare un giro turistico o se volevano fare subito la prova. Alnair ci rifletté attentamente. Da un lato era curioso di sapere come era questo mondo onirico. Ma dall'altro sarebbe stato meglio finire subito l'addestramento e togliersi il pensiero. Alla fine decise di avere un atteggiamento neutrale e di lasciare che fossero gli altri a decidere.

    "Beh, per me non fa differenza. Possiamo andare tranquillamente a farci una passeggiata oppure facciamo subito la prova così ci togliamo il pensiero. Decidete pure voi. Io seguirò la vostra scelta. Qualunque essa sia."

    Ed attese la loro risposta.
     
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    Lenrian si sentì sempre più stanco, come quella stanchezza che si avverte dopo una lunga giornata passata all'aria aperta, quella normale stanchezza che faceva capire che si doveva far riposare il corpo. Coccolato dalle carezze e dalle dolci parole sussurrate nelle orecchie dal suo fidanzato, Lenrian si addormentò, così come si addormentò Ragnax, con la coda avvinghiata su quella di Lenrian. Non dormivano profondamente, perchè sentivano in maniera lucida la voce del loro Maestro e quando questo si prese cura del corpo dei loro allievi, il drago arancione lo sentì chiaramente posizionare coperte, tappeti e cuscini sul suo corpo, per non fargli sentire freddo e per farlo stare più comodo sul duro terreno. Anche Ragnax venne sistemato con estremo amore da parte di suo padre ed entrambi i draghi fecero delle leggerissime fusa.
    Lentamente nella mente di Lenrian iniziò a delinearsi un paesaggio confuso; era ancora a metà tra la veglia e lo stato meditativo, in quel limbo tra i due mondi dove tutto appariva ancora non chiaro. Anche gli altri apparivano come se fossero immersi nella nebbia.
    Ragnax, invece, vide già i confini del mondo onirico stagliarsi davanti a lui e scalpitava nell'entrarci. Come stava spiegando il loro maestro, sia lui che Kue che Nemoal erano già esperti nel trascendere nei vari mondi ma il drago neroverde era sempre contento nel farsi un volo nel mondo onirico.
    Il Maestro del Vuoto parlò di nuovo e stavolta la sua voce echeggiava nel vuoto, dando un timbro ancora più profondo, saggio ed arcano.
    "Io sono curioso di vedere il regno onirico. Visto che è la prima volta che scendo in una meditazione così forte è meglio che affronto l'esperienza in modo graduale" rispose Lenrian al loro maestro che li rassicurò con un amichevole sorriso.
    E anche Ragnax, che ora appariva più vivido, gli sorrise.
     
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    All'improvviso Zephiros si sentì stanco...molto stanco,sempre di più. Poi i suoi occhi si chiusero lentamente...e si addormentò. Ma ciò non durò per molto(anzi,a malapena qualche secondo),perché poi il mezzo drago si ritrovò in uno stato in cui non si era mai davvero sentito prima:stava...fluttuando in aria,e perlopiù,proprio come essa si sentiva leggerissimo. Era una sensazione...meravigliosa,quasi liberatoria,più di quanto le parole potrebbero mai descrivere,accorgendosi solo dopo ben venti secondi che non erano in chissà quale dimensione,ma erano ancora lì,ma...stavano fluttuando sui loro corpi. Erano...fantasmi?! In ogni caso il maestro aveva estratto le loro anime dai loro corpi,rassicurandoli subito,dicendo che non li avrebbe lasciati così,e che comunque sarebbe bastato loro svegliarsi per tornare nei loro corpi. Continuò poi dicendo che sapeva benissimo che era una strana sensazione(e non aveva affatto torto),ma chiese che loro si rilassassero e prendessero confidenza di quella situazione,mentre lui sistemava comodamente i loro corpi. E infatti vide che il Maestro sistemò i loro corpi sotto a dei cuscini,delle coperte e dei tappeti(cosa che lui ritenne leggermente imbarazzante...). Poi si addormentò a sua volta,e uscì a sua volta dal suo corpo terreno,ed iniziò a spiegare:si trovavano in uno stato tra il sonno e la veglia,e ora sarebbero andati nel vuoto. Almeno che non volessero prima andare...nel mondo dei sogni,spiegando che a Ragnax piaceva esplorare quel posto. Il drago dalle ali piumate ci pensò un po',ma molto attentamente. Ma alla fine decise,con un sorriso.
    Credo anch'io di voler esplorare il mondo dei sogni. E pensandoci bene...sto morendo dalla curiosità di vedere lucidamente il mondo dei sogni! rispose il drago ibrido,con una curiosità con cui i suoi compagni di viaggio non l'avevano mai visto.
    Pfff...come volete voi... disse Kue,sempre con un aria disinteressata...nel mentre Zephiros...giurò di aver visto una deformazione tra le coperte,come di...qualcosa che ci si muoveva sopra. E gli sembrò anche di sentire qualcosa che toccava la faccia del suo corpo. Qualcosa di freddo...ma così come gli sembrava di aver visto e sentito qualcosa di strano,quel qualcosa di strano sparì senza lasciare tracce. Che lo avesse visto solo lui?...
     
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    Il maestro levitava e ondeggiava allegramente nell'etere nell'attesa che i suoi allievi prendessero una decisione.
    sentirsi libero dal peso della carne era decisamente un esperienza surreale e ma suo modo stupenda, tanto che la grande bestia draconica non riuscì a trattenersi dal ridere per la sensazione di libertà.
    Ora molte anime e fantasmi, normalmente invisibili vagavano nell'etere con loro, in banchi come pesci.
    nubi splendenti di spiriti d'entità spirituali che in stormi volano nell'etere cercando d'evitare il maestro che come una rondine tra sciami d'insetti volava in mezzo a loro con le fauci spalancate o le catturava coi tentacoli come un polipo.
    ora quelle creature astrali, rastrellate a causa dalla fame eterna delle grandi bestie come lui, erano parte del maestro stesso, e per i suoi allievi assistere alla sua caccia in quel modo doveva essere strano.
    "scusate, mi volevo fare uno spuntino veloce prima del viaggio. Comunque sono felice vogliate passare per l'isole dei sogni, ora seguitemi!"
    fece lui tirando fuori la lingua con fare giocoso per poi iniziare a salire.
    "Su! saliamo tra i mondi della mente! oltre il regno degli angeli e degli dei, superando il confine del reale e dell'irreale, verso il mare primordiale del caos dove atoli onirici c'attendono! e capirete che nel regno dello spirito il sopra è sotto e il sotto è sopra poiché quel mare antico è l'ombra del vostro cielo eccetera eccetera... ma lo capirete da soli quando lo vedrete hihihi."
    Fece criptico e poetico il maestro guidandoli verso l'alto, tra le nuvole e città dorate abitate da divi e angeli al confine del mondo, il cielo della mente e dell'energia libere dall'illusione della materia, fermandosi giusto per attenderli.
     
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    Alnair e Nemoal videro come i loro amici decisero di esplorare il mondo dei sogni, e Alnair a riguardo disse

    "Molto bene. Allora possiamo andarci tutti. Io sono pronto."

    E per lui non era davvero un problema, dato che, come, aveva già dichiarato, per lui non faceva alcuna differenza se prima esploravano il mondo dei sogni invece di fare l'addestramento. Certo, dopo l'addestramento gli sarebbe piaciuto recuperare la memoria. Ma se aveva aspettato tanto, poteva aspettare ancora un po'. Così nel frattempo avrebbe passato altri momenti piacevoli con i suoi amici e la sua adorata Nemoal. Per cui, aspettò che il maestro del vuoto terminasse il suo spuntino, dopodiché si apprestò a seguirlo nella direzione in cui era andato. Il poter volare nel suo stato attuale era bello, e questo lo indusse a pensare nuovamente a quanto sarebbe stato bello se fosse riuscito a trovare un modo per trasformarsi in un alicorno e poter volare anche nel mondo terreno. Ma anche questa sarebbe stata una cosa al quale avrebbe pensato in un secondo momento.
     
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    Dopo il buio iniziale, Lenrian iniziò ad intravedere qualcosa nel suo campo visivo immaginario. La prima cosa che vide con chiarezza fu Ragnax, che volteggiava nel vuoto senza battere le ali davanti a lui, lo riconobbe dai suoi occhi rossi lucenti. Poi iniziò a vedere anche tutti gli altri e anche se erano in forma spirituale, tutti avevano le loro sembianze normali, anche se ora apparivano meno colorati e più traslucidi. Tutti quelli che avevano le ali levitavano senza muoverle, compreso Lenrian, in quanto mancava la forza di gravità, sensazione che era del tutto nuova al drago di luce, sentendosi praticamente del tutto privo di peso. Anche l'ambiente circostante, finalmente, si delineò più chiaramente anche se per Lenrian era un luogo strano e mai visto prima.
    Creature eteree come fantasmi ed anime volteggiavano attorno a loro come batuffoli di nuvole isolati che sembravano essere preda del Maestro del Vuoto.
    Ciò fece un po' impaurire Lenrian che cercò di rimanere fermo sul posto, anche se non era sicuro di essere fermo o se si stesse muovendo, tramite qualche forza misteriosa ed invisibile.
    "Non temere amore mio. Come ben sai mio padre è un divoratore di anime buono...lo sono pure io" Ragnax afferrò il suo compagno per la zampa anteriore e lo trascinò verso quello che sembrava l'alto. Senza forza di gravità era praticamente impossibile stabilire l'alto o il basso.
    Mentre salivano verso il loro maestro, anche Ragnax si nutrì di alcune anime, con sbigottimento da parte di Lenrian che non osò nemmeno avvicinarsi a quelle presenze.
    Il Maestro del vuoto, da canto suo, si divertiva perchè ridacchiava di continuo mentre passava in mezzo agli angeli attraverso delle città dorate che erano costruite direttamente sulle nuvole. Il drago arancione della luce era affascinato e spaesato al tempo stesso e mentre saliva, sentiva dei suoni lievi ma profondi, molto simili ai mantra meditativi e ai gong planetari. Il tutto sembrava un sogno, solo che stavolta era lucido. Un sogno lucido.
    "In questo luogo possiamo vedere i sogni che abbiamo avuto e che avremo?"
    chiese al suo maestro.
     
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    Zephiros,dopo un po' decise di ignorare la cosa. Ma non appena lo fece...si ritrovò intorno a se e agli altri...degli spiriti,che come loro volavano in quella dimensione. Combinato al fatto che si sentiva leggero e,in un certo senso "libero" gli sembrava di essere già andato in paradiso,prima del tempo(e poi erano anche anime al di fuori dei propri corpi). Almeno finché...non notò il Maestro che...si era messo a divorare le anime,il quale si scusò subito dopo,dicendo che voleva farsi uno "spuntino veloce"...
    O...ok,Maestro... disse il mezzo drago,che aveva sbarrato gli occhi nel vedere e sentire ciò. Ma quelle sensazioni che stava provando non lo fecero indugiare più di tanto su ciò che era appena successo,e incredibilmente se ne scordò quasi subito.
    Ma certo,Maestro! rispose il mezzo roc,eccitato dopo aver sentito il dragone divino stesso dire che sarebbero andati "oltre il regno degli dei e degli angeli" e che "avrebbero superato il confine di ciò che era reale e ciò che non lo era. Beh...doveva essere abbastanza ovvio,dopotutto:era del fantastico,favolistico,meraviglioso e surreale mondo dei sogni che si stava parlando,il mondo in cui letteralmente tutto è possibile,e nulla è impossibile. Ed il drago ibrido non vedeva l'ora di scoprire cosa li avrebbe attesi,una volta arrivati lì.
     
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    Il dragone divino volteggiava allegro, sembrava molto di buon umore.
    "beh, quello che ora accadrà devo dire lo potreste trovare un pò strano... anzi sarà veramente mooooolto strano per voi. raggiungeremo il mare primordiale del caos e magari ci facciamo una nuotata prima di fare un giro per le terre oniriche.
    Dobbiamo superare tre confini di coscienza: siamo passati dal mondo fisico a quello energetico, ora siamo nel piano della mente e giungeremo nelle isole dei sogni dove resteremo a riposare dopo questo viaggio.
    Da lì andremo giù fino al vuoto che si trova al confine con l'Aldilà, posso farvi scendere giù nel limbo per mostrarvelo un pò, ma non vi porterò porterò più giù... c'è il tartaro e l'inferno di sotto, è troppo pericoloso."

    Fece il maestro guardandoli divertito, come se sapesse qualcosa di divertente che loro non sapevano.
    Presto superarono le città divine e il cielo divenne sempre più scuro.
    capirono però che quello non era il cielo, ma un mare immenso e sconfinato speculare al mondo fisico e con una gravità inversa, praticamente il cielo era quest'immenso mare scuro e le stelle città divine sospese nel cielo le stelle.
    finalmente si sentivano solidi, non più semplici volontà che vagano tra il mondo della carne e della mente.
    lì su quel mare sconfinato e scuro era come volare sul mare del mondo fisico, ma non era reale: tutto ciò era una proiezione della loro mente per concepire meglio il mondo spirituale.
    su di loro un cielo limpido baciato dal sole di quel mondo astrale, erano giunti nel mondo onirico calcando un cielo diverso e superandolo.
    ora un nuovo mondo appariva a loro.
    "CHI SI TUFFA PER ULTIMO è UN UOVO MARCIO!
    fece il drago antico buttandosi in quel mare etereo e mistico dalle acque praticamente nere tanto era buio sotto di loro, come se sotto ci fosse solo un abisso profondissimo e l'acqua era incredibilmente limpida.
     
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    Alnair e Nemoal ascoltarono quello che dissero gli altri, che erano ben disposti ad andare con il maestro del vuoto per vedere il mondo in cui si trovavano. Il maestro del vuoto disse che quello che ora dovevano fare era andare nel mare primordiale del caos e poi avrebbero fatto un giro nelle terre oniriche. Alnair non aveva idea di come sarebbe stato, ma di certo doveva farlo. Era necessario per qualunque cosa dovessero fare, e questo lo agitava un po'. Nemoal invece era tutta calma, allegra, e raggiante come al solito. Lei sapeva perfettamente cosa fosse, il mare primordiale del caos e quindi lei non temeva il rischio dell'ignoto. Quindi per questo volle rassicurare il suo amato unicorno.

    "Non temere caro. Conosco il posto in cui ci sta portando il maestro, e posso rassicurarti che andrà tutto bene."

    Alnair fu decisamente confortato da quelle parole, ma di certo doveva vederlo con i suoi occhi per sapere che fosse vero. Quindi si avviarono entrambi insieme al resto del gruppo per vedere il tutto. Alnair passò tutto il viaggio preoccupandosi di quello che sarebbe potuto succedere, chiedendosi se sarebbe riuscito a cavarsela bene oppure no. Quando alla fine arrivarono lì, ad Alnair la vista fece impressione, e non sapeva se avrebbe avuto il coraggio di tuffarsi. Vide il maestro saltarvi dentro, per poi decidere di seguirlo. Si avvicinò al mare con un po' di paura, e avvicinò uno zoccolo per tuffarsi, quando all'improvviso Nemoal lo colse di sorpresa spingendolo dentro l'acqua per poi saltarvi a sua volta.

    Avrei messo anche la sensazione che si prova nell'essere a mollo in quell'acqua, ma dato che non lo so, non posso farlo.
     
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    Il viaggio interiore proseguì, con le indicazioni del Drago Divino. La prossima tappa di quel viaggio sarebbe stato il mare primordiale del caos. Lenrian annuì al Maestro del Vuoto.
    "Tu sai nuotare, vero?" chiese Ragnax al suo compagno lucente.
    "Sì certo, ma non mi sono mai spinto troppo in profondità nel mare...normale!" rispose, sempre timidamente, Lenrian.
    Appena superarono le città divine, il cielo divenne scuro, scuro come quando si avvicinano i grossi nuvoloni temporaleschi o come la fine di ogni giorno al sopraggiungere della sera. Al di sotto di loro, invece, c'erano delle luci, come se a terra ci fossero delle fiaccole accese. Ben presto Lenrian capì che le luci non erano fiaccole e il cielo scuro non era il cielo. Sopra e sotto erano riapparsi ma invertiti; sopra di loro c'era il mare primordiale e sotto di loro il cielo stellato. Il drago arancione provò a ruotare di 180° sul suo asse orizzontale in modo tale da avere il sopra e sotto nella giusta posizione ma ciò provocò in lui la stessa situazione di volare nel mondo normale a pancia in sù, quindi dopo un po' riprese il suo assetto normale di volo.
    "Non preoccuparti, ti abituerai, amore mio" lo aiutò Ragnax.
    "Non mi piace il colore di quest'acqua....se è acqua..." disse preoccupato Lenrian.
    "Ricordati che tutto ciò che vedi non è reale e non influirà sul tuo corpo" lo consolò ancora il drago neroverde.
    Il Maestro del Vuoto incitò il gruppo con una frase del tutto infantile, come quando a draghetti si spicca la prima volta il volo, ma efficace perchè dopo di lui si tuffarono un timido Alnair, spinto da Neomal che poi entrò a sua volta.
    Ragnax fece lo stesso con Lenrian che aveva sfiorato la superficie del mare con una zampa per tastarne la temperatura, la materia e la densità; tutte cose fisiche che lì avevano poco senso.
    Il drago arancione sparì inghiottito dal mare primordiale mentre il drago oscuro-velenoso rimase sospeso a mezz'aria, poco sopra la superficie. Attendeva Zephiros e la sorella prima di immergersi perchè voleva a tutti i costi essere lui "l'uovo marcio".
     
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    Il Maestro disse loro qualcos'altro che lo incuriosì:si sarebbero messi a nuotare in un certo...mare primordiale del caos,prima di andare nelle terre dei sogni. Disse poi che che dovevano superare tre piani di esistenza,e che ora erano in quello della mente,e in seguito sarebbero andati nelle terre dei sogni per riposarsi dal viaggio che li attendeva. Da lì sarebbero andati nel vuoto che si trovava al confine con l'aldilà,e che se volevano lui poteva portarli nel limbo per poterlo vedere(chiarendo,tuttavia che non li avrebbe fatti discendere troppo,poiché troppo pericoloso,per via del tartaro e dell'inferno...un attimo:il tartaro e l'inferno?!...
    Beh,sinceramente...non mi dispiacerebbe affatto,Maestro:potrebbe essere interessante!.... disse il mezzo drago,leggermente indeciso,prima di notare...che il maestro li guardava in modo divertito. E se aveva imparato a conoscerlo almeno un pochino quello sguardo non presagiva nulla di "buono". Ma sperava che non succedesse niente di chissà quanto "tremendo" ad attenderli...e mentre pensava a questo si accorse che si era iniziato a sentire nuovamente...solido,che il cielo era diventato molto più scuro di poco prima,e che...non era affatto il cielo...ma...era un mare!...ed infine,come se le sorprese non fossero bastate il dragone divino tirò nuovamente fuori quel lato giocoso di se,e li invitò così a tuffarsi,proprio come lui aveva appena fatto in quella nere e mistica distesa d'acqua sotto di loro,lasciando il drago dalle ali piumate leggermente interdetto all'inizio,che poi si mise a guardare l'acqua.
    Che c'è? Hai paura,mio piccolo fidanzato? gli domandò nientemeno che Kue.
    Cosa? No! Ovvio che no! rispose il drago ibrido,quando si accorse che la sua divina fidanzata gli aveva posto(sorridendo maliziosamente) quella domanda.
    Oh,giusto:domenticavo che tu non hai mai paura di niente! Il mio intrepido e fierissimo fidanzatino stuproso,ih ih! Se vuoi posso trasportarti con i miei bei tentacolini biricchini! domandò lei,continuando a guardarlo in quel modo.
    Per quanto la cosa mi intrighi...stavolta no,mia donzella:prima le signore. disse il drago dagli occhi dal colore di uno zaffiro giallo.
    Oh,abbiamo un gentildrago,qui! disse la figlia del Maestro del vuoto,che sorrise,prima di tuffarsi in quell'acqua. E,nonostante un iniziale incertezza,una decina di secondi dopo venne seguita proprio dal suo piumato fidanzato,che si tuffò in acqua,con un solo e velocissimo tuffo.
     
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    Non c'è pace per certi morti...

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    Il maestro schizzava i sui allievi con quella rinfrescante acqua scura carica d'energia occulta.
    quell'acqua misteriosa era infatti satura d'un energia misteriosa e primordiale che li rigenerava e ispirava con conoscenze misteriose, dopotutto quel mare era la fonte della creazione e l'origine di ogni cosa, quindi aveva senso che fosse anche una caotica fabbrica d'idee oltre che un infinito pozzo d'energia.
    Mentre nuotavano sotto di loro banchi di anime come sardine e divoratori di anime come il maestro a caccia, ma c'erano molte altre creature.
    Erano bestie arcane e surreali che si sviluppavano da quel mare, prima semplici pensieri o volontà che si andavano a formare tra le acque scure da qui gli esseri astrali più misteriosi trovavano dimora, e qualcosa germinava da quel caos pieno di potenzialità.
    Esterni venivano chiamati gli esseri che vivevano in quel mare: demoni, spettri, titani, angeli decaduti, dei oscuri, mostri primordiali e divoratori di anime, solo alcuni delle numerose entità che vivevano in quel mare nero al confine di ogni cosa nota ai mortali.
    "Guardate là! una terra dei sogni! statemi dietro e non allontanatevi eh! sarà una bella nuotata, ma ci giungeremo.
    Intanto vi racconterò una leggenda su questo mare e di come noi divoratori siamo nati simili ai draghi.
    Allora... molto tempo fa il nobile Bahamut, signore dei draghi, nacque nel oceano primordiale del caos e crescendo ne affrontò le bestie.
    Quindi secondo la leggenda lui era il primo drago originato dal caos primordiale insieme a Tiamat, la sua sorella oscura, anch'essa nata qui, ma per alcuni dicono che il primo drago era Tiamat e lui nacque dopo, mentre per altri semplicemente Bahamut è semplicemente sempre esistito, ma a me piace pensare che come noi fosse nato qui nel mare, mi fa sentire in qualche modo suo lontano parente hihihihi.
    Comunque dovete sapere che allora noi divoratori allora eravamo esseri informi; solo enormi masse di spiriti che restavano uniti per essere più forti.
    Lord Bahamut affrontò i mostri oscuri e molti pericoli, ma alla fine fuggì dal mare, cosa ritenuta allora impossibile, poiché eravamo come pesci e vedere un essere abbandonare questo luogo era come vedere un pesce strisciare fuori dall'acqua e respirare l'aria.
    Egli aveva dato speranza a quelli che un tempo fummo noi: potevamo andarcene anche se volevamo e quando il primo divoratore di anime emerse dal mare assumendo forma fisica definitiva per celebrare lord Bahamut prese un aspetto simile a quello del dio drago: una sorta di dragone enorme e splendente, con antenne luccicanti, tre occhi e grandi ali per volare attraverso le terre angeliche e abbandonare il piano dello spirito per giungere nel piano materiale.
    Molti lo seguirono e assunsero tutti una forma simile a quella dei draghi per ringraziare Bahamut di avergli dato la speranza.
    d'allora i divoratori nella loro vera forma sono simili a draghi o viverne, essi vagarono persi nello spazio del mondo fisico e dopo lunghi pellegrinaggi giunsero in terre fertili, ma velenose per i loro corpi evoluti... ma fragili.
    Essi le andarono ad abitare comunque, adattandosi a quell'ambiente ostile come un girino che si fa crescere i polmoni per divenire rana.
    essi si unirono alle civiltà che nacquero in quei mondi o le fondarono essi stessi... e nulla alla fine noi divoratori molte volte siamo profughi dimensionali in cerca di una casa hehehe, ma io credo di essere nel vostro mondo per una ragione che va oltre il semplice raccogliere anime, io amo kengard, ma è comunque bello tornare nella propria culla ancestrale!

    Fece il maestro nuotando verso terra, si muoveva piuttosto agilmente sott'acqua malgrado le dimensioni; ondeggiava come un coccodrillo, sfruttando i tentacoli come flagelli, mentre il suo disco d'ametista che gli faceva d'aureola fendeva l'acqua tagliandola come un batiscafo.
    Presto raggiunse la costa sperando che gli altri l'avessero seguito, poteva percepire le loro anime con le sue antenne quindi non li avrebbe persi e comunque li vedeva bene anche senza dover ricorrere al terzo occhio.
    stavano nuotando verso quella striscia di terra a occidente.
    Si trattava d'un intero continente più che un'isola, ma a parte strani alberi e piante quella che aveva davanti sembrava un una spiaggia normale.
    In lontananza però un enorme torre si stagliava al centro di quella che sembrava strana città; era un luogo affascinate e misterioso, ma la spiaggia sembrava un posto tranquillo e isolato almeno in quel momento.
    il maestro si distese su di uno scoglio, aspettandoli cullato dallo scroscio delle onde.

    CITAZIONE
    Bahamut (in arabo: بهموت‎, Bahamūt), noto anche come Bahamuth, è un pesce colossale presente in una leggenda cosmologica araba, che sostiene sulla propria schiena il mondo[1][2].
    Descrizione

    Il Bahamut sarebbe uno dei sostegni del mondo: sulla propria schiena regge il Kujata,[3] un gigantesco toro il quale a sua volta sostiene un'enorme pietra di rubino che fa da pedana per un angelo di dimensioni tali da reggere sulle proprie spalle il mondo intero (o, secondo una versione più complessa della leggenda, tutti e sette i mondi esistenti). Il Bahamut è immerso in un lago che non ha nessun supporto se non oscurità, e non è noto cosa ci sia al di sotto dell'oscurità[1].

    Un'altra versione della leggenda posizionerebbe la terra (oppure i sette mondi) all'interno di un mare in seno all'enorme pietra di rubino sostenuta dal Kujata. Altre differenze sono che in questa leggenda uno strato di sabbia sostiene i piedi del toro mitologico e che al di sotto del Bahamut si trova un vento "calmo e soffocante", questo sopra un velo di oscurità, quindi una cortina di nebbia e sotto l'ignoto[1].

    Il Bahamut compare anche in uno dei racconti delle Mille e una notte, in questo caso al di sotto dell'oceano nel quale esso nuota si trova un abisso di aria, quindi fuoco quindi il grande serpente Falak, che per le sue dimensioni potrebbe ingoiare l'intera creazione, ma si trattiene solo per paura di Allah. Nel racconto, Allah dichiara a Gesù di creare ogni giorno quaranta nuovi Bahamut[4].

    In alcune fonti, il Bahamut è descritto con la testa simile a quella di un ippopotamo o di un elefante[5].

    Non ho detto cose strane: anche qui si parla di un misterioso mare-lago... e se guardate la fonte di tiamat
    (link wikipedia tiamat) parla di caos primordiale XD


    oh e aprite il link alla fine della risposta, c'è una musica ambientale bella :3


    Edited by Master of Void - 12/11/2018, 22:15
     
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    Alnair e Nemoal si sentivano così bene in quel mare primordiale. La sensazione era bellissima sia a livello fisico che a quello psicologico. Alnair non sapeva ancora se quell'acqua poteva aiutarlo a recuperare la memoria, ma lo avrebbe scoperto presto. Se da un lato quell'acqua avrebbe potuto fargliela tornare per via dei suoi poteri, dall'altro però forse non avrebbe funzionato perché l'acqua aveva solo effetti positivi, e quel ricordo che doveva ritrovare era un ricordo brutto e negativo che probabilmente gli avrebbe trasmesso ansia ed agitazione. Quindi probabilmente quell'acqua non avrebbe potuto trasmettergli un ricordo che avrebbe avuto effetti negativi su di lui. Ma ovviamente queste erano tutte teorie ed ipotesi. Avrebbe dovuto aspettare di vedere cosa sarebbe successo più avanti per vedere quali delle due teorie sulla memoria fosse vera e quale no. Quei pensieri ovviamente non gli impedirono di ascoltare quello che diceva il maestro del vuoto riguardo il signore dei draghi, Bahamut, e tutto il resto. La storia era decisamente interessante, ed Alnair avrebbe voluto sentire di più, ma era decisamente meglio andare avanti e vedere che cosa sarebbe successo.
     
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100 replies since 17/7/2018, 07:19   1331 views
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