Terza prova: volevi la bici? Pedala!

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    il maestro arriva da debutto del ragnarok


    Il drago splendente del vuoto zampettava allegro lungo la via della città di Utopia, da lontano vedeva la maestosa torre dell'arcimago Arci lo stragone magante, signore di ogni stregone e magicante.
    Passò oltre l'accademia dei cavalieri celesti, dove imparavano come cavalcare le bestie alate per muoversi di isola in isola.
    Il maestro era tornato dalla città dei corvi dopo aver assistito a uno scontro spettacolare alla mitica arena sulla torre del'ira, ora voleva rilassarsi un pò e preparare la prossima prova, ognuna incentrata su una delle cinque fasi del lutto.
    Questo non per cattiveria nei loro confronti, ma per il fatto che il lutto è verso quelli che erano, poiché sarebbero ascesi a un livello di conoscenza del mondo superiore.
    La prima prova, la negazione: Capire che il vero mondo non si manifesta al nostri occhi, dubito ergo cogito, cogito ergo sum.
    Questo vuole dire che fino a quando i suoi tre allievi non avessero capito di trovarsi in una caverna platonica non poteva insegnargli cose come le sue, cose che esseri di 3 dimensioni e basta non potrebbero capire, a differenza di lui che era un essere che viveva a metà tra la 4* e 5* dimensione.
    Sarebbe stato come insegnare a una persona di una civiltà meno sviluppata, vissuta magari da sempre in un mondo medievale, cosa sia la fissione nucleare senza avergli inculcato la base: Il risultato sarebbe semplicemente una persona che non capirebbe nulla del discorso, pensando che quello che gli si ha detto sono solo un mucchio di sortilegi strani, e assocerà ogni dimostrazione pratica a mera stregoneria, mettendo al rogo il povero insegnante considerandolo uno stregone che operava anatemi proibiti, non accetterebbe o capirebbe la complessità del universo.
    Così voleva non che dubitassero di lui, unico supporto e scala per l'ascensione, ma che dubitassero di quello che avevano sempre considerato ineluttabile, poiché poteva essere un mucchio di menzogne.
    La seconda prova invece rappresentava la rabbia: Era il vedere e non accettare, il karma che tornava e soprattutto: Il capire il significato del diventare un eroe, e ciò che questo voleva dire visto che loro volevano essere "eroi".
    E ora la terza prova, le altre due erano state semplici, ora si faceva sul serio e nulla li avrebbe preparati veramente per ciò che il maestro aveva in mente per loro.
    Il drago antico prosegui lungo una piazza, arrivando davanti un tempio in mattoni di un colore incredibile, se non che tale colore alieno, fosse simile al viola se proprio lo si voleva descrivere in questo modo.
    Il maestro entrò nel tempio, era un immensa cattedrale dedicata alle creature simili a lui: I divoratori di anime, quindi lì il maestro era pregato in quanto santo persino per i sui fratelli essendo uno dei più antichi.
    Il vecchio drago non ebbe problema ad entrare viste le dimensioni della porta e del tempio, abbastanza grande da accogliere un essere delle sue dimensioni, insieme anche a qualche amico.
    Per non disturbare ulteriormente i suoi fedeli recuperò forma umanoide, per poi procedere tra i seggi mandando segni di pace con indice e medio alzati tenendo un rosaro a tutti i fedeli fila per fila.
    Sulle pareti c'erano immagini del maestro e dei suoi figli oltre che di altri divoratori, vi era anche Ragnax, kue e mao.
    Sul soffitto invece vi erano stupendi scenari, che mostravano scorci sul vuoto, la dimensione del limbo dove loro cacciavano le anime delle persone atee rendendole parte di qualcosa di più grande.
    Vi era un sacerdote che parlava piegato su un leggio, non leggeva le parole di una semplice religione.
    il monaco stava illustrando ai suoi adepti le basi della teoria quantistica, poiché quel tempio non era dedicato solo alla fede, ma anche alla scenza e alla conoscenza del mondo.
    "Buon giorno pastore Adam Craft! vi auguro una buona messa, e scusi il disturbo. Io sarò dietro se mi cercate, oh e se arrivano un drago arancione, un ibrido drago-rok e un unicorno verde li mandi da me, a dopo."
    Fece il maestro mettendo una zampa sulla spalla del sacerdote per poi allontanarsi.
    "arrivederci Maestro, buon riposo! Dicevo... A si: Come i rami di un albero le realtà si originano da un unico tronco, l'origine di ogni cosa da cui emersero i primissimi divoratori di anime..."
    Fece il monaco Adam salutando il maestro per poi tornare alla sua messa.
    Il maestro semplicemente entrò nel vasto giardino dietro la cattedrale del vuoto e si distese sull'erba all'ombra di un pesco in fiore guardando il cielo azzurro senza nuvole.
    Era molto in'alto, al disopra delle nuvole infatti, lì lontano da tutto poteva meditare in pace, poiché lassù i suoi problemi sulla superficie di Kengard sembravano insignificanti.
    Non gli restava altro che aspettare i suoi allievi, probabilmente non ci avrebbero messo troppo, solo qualche giorno, un tempo esiguo per lui, ma forse erano già arrivati.
    Forse erano molto più veloci di quanto credesse.

    Edited by Aesingr - 6/8/2018, 00:46
     
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    Alnair e Nemoal si erano divertiti a galoppare amorevolmente insieme, ed adesso erano venuti perché si erano divertiti abbastanza. Quindi era il momento di tornare. Oltretutto la prossima prova poteva anche essere già cominciata. Infatti quando tornarono in città, pronti per la prossima prova. Quindi si misero a chiedere informazioni su dove dovevano andare per trovare il maestro del vuoto, che probabilmente li stava già aspettando per la prova. Inizialmente non trovarono nulla, ma poi trovarono un sacerdote che gli disse dove andare e quindi si recarono dove gli fu detto di andare.
    Una volta lì entrarono nel tempio ed attesero l'arrivo di tutti gli altri.

    Scusate se è corto ma non avevo la più pallida idea di cosa scrivere per allungarlo.


    Edited by l.pallad - 23/7/2018, 16:25
     
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    Lenrian e Ragnax arrivano da qui - role ancora in corso:
    https://kengard.forumfree.it/?t=75558093


    Dopo la missione improvvisata sulle irte montagne nei pressi della Città dei Nani, Lenrian e Ragnax congedarono il rosso Brendan e l'oscura Aidal, dirigendosi poi alle Isole Fluttuanti. Rocce grandi come montagne che fluttuavano in aria a vari livelli dl altezza. Il drago della luce, mentre si avvicinava volando, rimase affascinato da come potevano rimanere sospese in aria quelle rocce enormi che dovevano pesare chissà quante tonnellate Gli parve di assistere ad una frana congelata nel tempo.
    "La città principale si chiama Utopia, nome che dice tutto sull'origine di queste montagne fluttuanti, ed è li che andremo, caro Lenrian Ad Utopia si trova l'accademia dei Cavalieri del Drago e il tempio dei divoratori di anime." disse Ragnax al suo moroso luminoso, il quale non nascose un leggero timore riguardo al tempio.
    I due draghi sfrecciarono tra le nuvole di media quota, sfiorarono alcune isole fluttuanti di piccole dimensioni ed infine planarono verso la isola più grande, sulla quale era adagiata Utopia con i suoi caratteristici edifici di pietra bianca, che scintillavano sotto il sole del pieno pomeriggio. Lenrian e Ragnax atterrarono nella piazza principale della cittadina, decorata con vari disegni e sculture di varie creature alate, tra cui i draghi.
    "Molto bella come città, sembra costruita a misura di drago!" fu il commento di Lenrian, che scorse una coppia di draghi nei pressi della grande torre bianca.
    "E lo è... seguimi! Andiamo al Tempio dei divoratori di anime e, mi raccomando Lenrian, parla a bassa voce, una volta che siamo dentro" il drago nero-verde inizio a zampettare verso il tempio, uno degli edifici più grandi di Utopia assieme all'Accademia.
    A differenza di tutte le altre costruzioni, il tempio non era bianco ma di uno strano colore violaceo, con il possente portale in metallo nero lavorato.
    Ragnax spinse il grosso portale con entrambe le zampe anteriori ed entrò dentro assieme al moroso lucente di colore arancione. L'interno era decisamente meno luminoso dell'esterno, il pavimento era liscio e fresco e nell'aria si sentiva un forte odore di incenso.
    Vari fedeli occupavano le panche di legno che si inchinarono rispettosamente al giovane drago oscuro-velenoso, mentre vicino all'altare, nei pressi di un leggio c'era quello che doveva essere il sacerdote del tempio, che venne subito affiancato da Ragnax.
    "Buongiorno e pace a lei, Adam Craft. Mi scuso se la distolgo dai suoi doveri ma ha visto mio padre qui attorno?" chiese sottovoce Ragnax al sacerdote.
    Lenrian rimase invece più indietro, a metà strada tra il portale d'ingresso e l'altare e guardava affascinato e in assoluto silenzio le navate e le immagini alle pareti, che ritraevano il Maestro del Vuoto, Ragnax, Xarza, Kue e Mao.
    Avere Ragnax in quel tempio era come essere a diretto contatto con una delle divinità a cui il tempio era dedicato. Mentre aspettava, il drago arancione, il cui colore che stonava parecchio nel tempio, rimase fermo a guardarsi in giro. Alcuni fedeli lo osservavano con curiosità.

    *Void: se vuoi ti restituisco Ragnax XD
    *lpallad: non ho ben capito se Alnair e Nemoal sono entrati nel tempio o no ^^'


    Edited by ZellDragon6 - 28/7/2018, 14:16
     
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    Zephiros essce da questa role non ancora finita:Oltre

    Dopo essersi casualmente imbattuto in una caccia ad un mostro Zephiros era tornato alla città del Paladino,per cercare il Maestro del vuoto,in modo da poter così iniziare la terza prova. Tuttavia non lo trovò. Al posto suo,tuttavia ci trovò la sua fidanzata Kue,che sapeva dove fosse. Ma se voleva saperlo allora avrebbe dovuto prima fare qualcosa per lei...dopo averlo fatto lei le disse dove il maestro si trovasse:in un tempio di una città chiamata Utopia(che nome). I due ci andarono insieme in volo,arrivando tuttavia per ultimi(anche considerando quello che lei voleva da lui...) Tuttavia c'era qualcosa che non andava,durante il viaggio:il mezzo drago non si sentiva tranquillo,per un motivo o per un altro. Questo perché...si sentiva seguito. Ma ogni volta che si guardava attorno non riusciva a scorgere niente di strano:solo lui e la sua dea in volo. Era molto strano... ma alla fine il mezzo roc decise di ignorare quella sensazione,visto che non sembrava esserci niente che non andasse. In ogni caso...una volta arrivati davanti al tempio il drago dalle ali piumate lo osservò molto colpito,anche per il suo colore,di una specie di viola. La coppia entrò nel tempio per la porta,enorme,abbastanza da far passare tranquillamente qualcuno come un divoratore di anime. Il drago ibrido non fece altro che guardarsi intorno,meravigliato da quello che vedeva,finché non notò che,sulle pareti...c'erano le immagini del Maestro,di Ragnx,di Mao e di Kue:tutta la famiglia del Maestro del vuoto...
    Ma...quelli siete voi? domandò Zephiros.
    Sì,siamo noi:questo è un tempio in cui noi divoratori di anime veniamo adorati,perché? rispose e domandò Kue.
    No,niente:era solo per curiosità.
    Sei forse geloso che sia contemplata da altri? domandò la dragonessa divina,con un sorriso malizioso.
    Cosa? No! Voglio dire!...sì,forse un po' lo sono... rispose il mezzo drago,un po' imbarazzato.
    Il mio piccolo fidanzatino stuproso:geloso per la sua bellissima dea! Tranquillo,sei solo tu quello che voglio torturare nei peggiori modi! disse lei,ridacchiando.
    Confortante...
    Dopo questa breve conversazione i due si accorsero di qualcun altro:Lenrian e Ragnax. Il drago di luce era proprio davanti a loro,mentre il mezzo dio era più avanti a parlare con quello che sembrava una specie di sacerdote,che stava illustrando qualcosa ai suoi adepti.
    Ciao,Lenrian. Noto che siete anche voi qui. disse il mezzo roc,per far notare la sua presenza al drago "arcobaleno" e per salutarlo. Mentre lo faceva,tuttavia la sensazione che aveva prima di essere seguito non era sparita(anche se stava ancora cercando di non farci caso). Anzi,si poteva dire che fosse diventata più forte...
    Io ci ho provato ad impersonare Kue. Ma come sapete è un po' difficile.
     
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    In realtà rispondete molto bene con questi personaggi, preferisco che continuate a usarli voi, Li muoverò solo se necessario.

    Il prete guardò seraficamente Ragnax, si capiva che era una brava persona, e non era disturbato dalla nuova interruzione.
    anche perché era solo il giovane Ragnax e Kue che cercavano il loro padre insieme a dei loro amici probabilmente.
    "...Oh siete voi, siete cresciuti ancora? Mi sembrate più grandi dell'ultima che vi ho visti! Cercate vostro padre? È nel giardino sul retro andate pure.
    Fece il vecchio ma vispo indicandogli la porta alle sue spalle.
    Il maestro intanto dall'altra parte era in forma di drago in quell'ampio giardino, acciambellato sotto quel grande ciliegio in fiore, a godendosi la frescura garantita dall'enorme altezza a qui si trovava.
    A prima vista sembrava che il divino fosse in profonda meditazione, ma la verità era che si era addormento, tanto era piacevole la brezza che correva su di lui e tra le fronde del ciliegio, portando via i petali dei suoi fiori, e adagiandoli in luoghi che solo il vento conosceva.
     
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    Alnair e Nemoal ascoltarono attentamente la risposta del prete che diceva a Ragnax e Kue che erano diventati più grandi. E dopo che disse dovevano andare nel giardino, Alnair e Nemoal si sbrigarono ad andare, e lì trovarono il maestro del vuoto in stato di meditazione. A quanto pareva erano arrivati in tempo. Ed Alnair volle dire

    "Maestro. Siamo tutti qui per fare la terza prova. Qualunque cosa dovremmo fare, io sono pronto. Non so se ce la farò oppure no, ma di certo ci proverò."

    Ed attese una sua risposta. Non sapeva ancora se ce l'avrebbe fatta oppure no. La sua Nemoal era lì accanto a lui, e l'unicorno era determinato a fare la prova successiva e diventare più forte. Ma comunque qualunque cosa sarebbe successa l'avrebbero affrontata insieme.

    Scusa se anche questo è corto, ma non ho proprio idea di come annullarlo.
     
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    Udendo una voce alle proprie spalle, Lenrian si voltò. Nel tempio erano entrati Zephiros con la sua compagna Kue, assieme ad Alnair e Neomal. Tutti erano accorsi per la terza prova in orario e nel posto giusto.
    "Salve Zephiros, salve Kue! E' un piacere rivedervi. Siamo tutti qui per la terza prova...anche se devo dire che io e Ragnax abbiamo già avuto da fare stamattina per aiutare un drago rosso" disse Lenrian a voce bassa per non disturbare la sacralità del tempio e chi in quel tempio era giunto per trovare pace e meditazione.
    Ma non c'era tempo per raccontare all'amico ibrido tutta la vicenda perchè Ragnax, dopo aver parlato con il sacerdote, richiamò l'attenzione del moroso e degli altri battendo il pavimento con un artiglio ed indicando con un cenno del capo la direzione da seguire.
    "Se ti interessano i dettagli te li spiegherò dopo la prova" aggiunse, sempre sottovoce prima di seguire il moroso neroverde.
    Ragnax condusse il gruppetto fuori dal tempio e raggiunsero un idilliaco giardino dove il Maestro del Vuoto dormiva comodamente acciambellato sotto un maestoso ciliegio in fiore. Il vento che spirava a quelle altezze, accarezzava le fronde del grande albero e depositava i petali bianchi dei fiori sulle scaglie nere del drago divino, rendendolo ancora più bello.
    Tuttavia, Alnair ebbe poco ritegno con il loro maestro addormentato, esordendo subito con la terza prova senza nemmeno chiedergli "buongiorno" o "scusi".
    Fu Ragnax a correggere il comportamento dell'unicorno della luce.
    "Ssssssht....piano Alnair, non ci si rivolge così a mio padre mentre dorme...."
    Ovviamente Ragnax che era il figlio del Maestro del Vuoto sapeva più di chiunque altro che il drago divino non stava meditando ma stava schiacciando il proprio pisolino pomeridiano, coccolato dalla brezza.
    "Ehm....papi? Scusa se ti abbiamo svegliato così d'improvviso....." disse il drago oscuro-velenoso, notando che il padre si stava svegliando.
    Nel frattempo Lenrian, un po' divertito dalla scena, salutò Alnair e Neomal con un sorriso e con un leggero movimento della zampa anteriore destra.
     
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    Lenrian rispose gioiosamente,ma a bassa voce(per ovvi motivi) al saluto di Zephiros. E alla fine il drago della luce aggiunse qualcosa che lo incuriosì. E cioè che avevano avuto a che fare con un drago rosso. Sentendo ciò avrebbe voluto saperne di più di questo drago rosso. Ma a quanto pare non era proprio il momento più opportuno,visto il posto in cui erano e soprattutto il motivo per cui erano venuti.
    Anche per me è un piacere rivedervi,Lenrian. si limitò a dire il mezzo drago. E poi,subito dopo aver ricambiato il saluto di Lenrian,Ragnax pensò bene di ricordare loro il motivo per cui erano venuti lì,battendo l'artiglio a terra e,una volta richiamata la loro attenzione indicò loro la direzione con un cenno del capo. E,prima che si mettessero a seguire il mezzo dio il drago arancione disse al mezzo roc che,se gli interessevano i dettagli di questa faccenda del drago rosso glieli avrebbe potuti spiegare dopo la prova. Ma gli aveva letto nel pensiero,forse?
    Va bene. Voglio proprio sapere che cosa è successo con questo drago rosso. disse il drago dalle ali piumate,sempre a bassa voce,mentre iniziavano a seguire il figlio del loro maestro.
    Hhhmph...Beh,grazie,Adam... disse Kue,annoiata,che si mise a seguire per ultima il fratellastro. Tuttavia,subito dopo che il gruppo fu andato nel giardino sul retro...si iniziò a sentire uno strano freddo. Un freddo...che sembrava spostarsi...ed andare nella stessa direzione in cui erano andati...
    Nel mentre il gruppo era arrivato al giardino. E poterono subito notare proprio il maestro del vuoto sotto un grosso ciliegio in fiore,apparentemente immerso in una profonda meditazione. Ma la dea della morte sapeva bene che quella in cui era immerso suo padre non era decisamente meditazione...e dopo un breve scambio di parole tra Ragnax ed Alnair,notando che il padre si stesse svegliando...decise di accellerare le cose...
    So io come ci si rivolge a lui,Ragnax. disse la figlia del Maestro del vuoto,che poi...
    Svegliati,vecchio,non abbiamo tutto il giorno! disse la dragonessa divina,senza alcuna forma di contegno o riguardo verso di lui. Il drago ibrido,sentendo e vedendo quello che la sua fidanzata fece ne restò sorpreso e non poco. Certo,sapeva già che lei non rispettava il Maestro,ma sentire il modo in cui si rivolgeva a lui lo lasciava continuamente di stucco...
     
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    Nah, la ruoli bene Elker solo kue fa finta d'odiare il maestro perchè lo trova debole, ma in relatà gli vuole bene. zell grande continua così.



    Il dragone ronfava beatamente sotto le morbide fronde del suo bell'alberello che aveva piantato decadi prima, mentre i petali bianchi scivolavano cullati dal vento sulle sue scaglie splendenti, simili a specchi neri.
    Il placcido sonno dell'antico figlio del mare nero di caos venne però interrotto, ed'egli si ritrovò assalito da due membri della propria prole e dai suoi allievi.
    il vecchio essere con fare sonnolento, quasi infastidito, sbadigliò e apprì i suoi occhioni blu guardandoli un attimo senza dire nulla con fare curioso, sembrava più un tenero cucciolo appena svegliato dalla madre che un vecchio in quel momento.
    La figlia con fare sgarbato lo stava incitando ad'alzarsi, ma lui non ne aveva vogliaper niente: stava talmente comodo e in pace che quasi gli sembrava un'ingiustizia tornare nel mondo "reale", ma i suoi figli e i suoi allievi avevano bisogno di lui.
    "Oh, siete arrivati.
    Qui si stava così bene che mi devo esser addormentato.
    Quelli della mia specie non amano il caldo e qui fa così fresco... non come nello spazio o gli strati ancora più alti dell'atmosfera.
    Noi ci sentiamo più a nostro agio nello sterile e gelido ambiente spaziale perché è simile alle piane eteree del limbo... freddo quasi vicino allo zero assoluto, molto etere e buio come piace a me, sicuramente ti piacerebbe il limbo Kue, tu ami le cose morte e macabre.
    Comunque pur non trovandoci nello spazio siamo molto in alto e questo freddo, come l'aria rarefatta, era molto rilassante per me... sulla superficie in estate invece mi sento soffocare malgrado il mio corpo "alieno" si sia addattato con gli anni al vostro ambiente, ma qui e sulle montagne mi sento meglio, specie di notte."

    Spiegò il vecchio drago dando due preziose informazioni sul suo conto: ovvero che era d'origini spaziali-ancestrali e che si era adattato fisicamente, e biologicamente, all'ambiente terrestre per sopravviverci facilmente chi sa quanti millenni prima.
    Malgrado avesse qualcosa di lovercarfiano e magiasse anime di persone morte, il maestro si era sempre dimostrato amichevole nei confronti della civiltà Kengardiana che giurò di difendere e far'evolvere con le sue conoscenze arcane e misteriose secoli prima.
    Era un giuramento che ancora manteneva con dedizione, malgrado alcune sue conoscienze non sempre furono usate nei migliori modi.
     
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    A quanto pareva non era stata una buona idea cercare di svegliarlo in quel modo secondo Ragnax. Alnair si spaventò all'idea di aver commesso un errore, ma Nemoal gli disse strofinandoglisi amorevolmente addosso

    "Non temere amore. Andrà tutto bene. E presto cominceremo la prova. Devi solo essere un po' paziente."

    Dopodiché i due videro Kue che si rivolgeva al maestro del vuoto in tono un po' scorbutico per svegliarlo. Beh, a quanto pareva, nemmeno lei avrebbe seguito il consiglio di Ragnax. Quando alla fine si svegliò, malvolentieri e controvoglia a quanto sembrava, spiegò le ragioni per il quale si era addormentato sul fatto che quelli della sua specie non amassero il caldo e di come se ne stava così bene dove si trovavano ora e dando ulteriori spiegazioni sul suo conto, incluse le sue origini, che a quanto pareva erano ancestrali e spaziali, qualunque cosa significasse. Detto questo non aggiunse altro. David se ne rimase zitto zitto a riguardo. Non sapeva se era una buona idea adesso continuare ad insistere per il fatto che avrebbero dovuto iniziare subito la terza prova. Dopotutto Nemoal gli aveva già detto di avere pazienza, anche se Kue, a quanto pareva, aveva dimostrato di non averla. Ma lui non era Kue, non era chissà che, e quindi avrebbe dovuto fare più attenzione se non voleva dire o fare qualcosa di sbagliato. Per cui disse, tanto per parlare

    "Beh, io sono stato in biblioteca per trovare qualcosa che mi facesse spuntare le ali ma per il momento non ho ancora trovato niente. Così io e Nemoal abbiamo passato un po' di tempo insieme. Non che abbia abbandonato l'idea di averle ovviamente. Spero ancora di trovare un modo per farmele spuntare."

    Poi aggiunse stando attento a non esagerare.

    "Per cui, che facciamo adesso?"
     
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    Il consiglio di Ragnax fu vano Perchè Kue svegliò l'antico drago con lo stesso modo con cui si sveglia un gatto pigro. E infastidito come un gatto appena svegliato, il Maestro del Vuoto si destò sbadigliando non nascondendo una certa irritazione. Il drago neroverde lanciò uno sguardo di traverso alla sorella per l'ennesima volta nella sua vita. Tante occhiate il drago oscuro-velenoso le aveva lanciato e ben poche volte Kue l'aveva ascoltato.
    Lenrian invece rimase fermo immobile ad ascoltare le parole del loro maestro che parlavano di alta atmosfera, di spazio, di zero assoluto, di aria rarefatta. Il drago della luce sapeva che più andava in alto, più faceva freddo e più si faceva fatica a respirare ma era convinto che anche al di fuori di quella che il drago antico chiama "atmosfera" ci fossero aria e vento, fino all'infinito. I draghi come lui chiamavano semplicemente "aria" quello che si trovava tra il terreno e il limite superiore fin dove un drago può volare, cioè i forti venti orizzontali che si trovano ad alta quota. E non aveva mai sentito parlare di zero assoluto.
    Ragnax gli aveva spiegato qualcosa sull'atmosfera e sullo spazio esterno ma il drago della luce voleva capire oltre. Così, quando il Maestro finì di parlare e dopo che Alnair aveva riferito riguardo alla sua ricerca in biblioteca, il drago arancione mosse alcuni passi verso il drago divino.
    "Maestro...mi piace imparare qualcosa di più riguardo a quella che tu chiami atmosfera e a quello che si trova al di fuori...non ho mai sentito parlare di questo zero assoluto" chiese, con estrema gentilezza.
    Lenrian era molto curioso di sapere cosa ci fosse al di sopra di quei forti venti impenetrabili, che qualche drago affermava che avessero uno spessore infinito e che avvolgessero tutto il cosmo.
     
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    Kue osservò il padre risvegliarsi lentamente,e pigramente dal suo sonno. E mentre lo osservava,leggermente seccata di quella sua sfacciataggine di risvegliarsi in quel modo si beccò pure un occhiataccia di Ragnax. Ma come il fratellastro avrebbe potuto prevedere...la dea della morte non gli diede neppure la minima attenzione(anche se si poteva tranquillamente notare che ciò la rese ancora più seccata di quanto non fosse qualche secondo prima...). E mentre perciò la sua amata si mise ad ascoltare ciò che disse il Maestro del vuoto con disinteresse(visto che la maggior parte di ciò già lo sapeva),Zephiros,invece si mise ad ascoltarlo con non poco interesse:spiegò che a quelli della sua razza non piaceva particolarmente il caldo. E inoltre stavano spesso...nello spazio,dove la temperature erano a loro congeniali,e dove era...etere e buio?...il mezzo drago concordava con lui,credendo che per spazio stesse intendendo i punti più alti del cielo raggiungibile,ed effettivamente faceva freddo,e non poco,man mano che si saliva. Ma...etere e buio?...ora il mezzo roc stava iniziando a non capire...
    Resta da vedere quanto il limbo sia macabro e pieno di morte. Poi possiamo anche riparlarne. disse a sorpresa la dragonessa divina,interrompendo momentaneamente il discorso del padre...
    Nonostante questa inaspettata interruzione,comunque...il mezzo drago continuò ad ascoltare:visto che si trovavano piuttosto in alto il Maestro si sentiva bene,e che quando c'era l'estate praticamente soffocava,nonostante il suo corpo...alieno?,si fosse adattato...alieno?! Ecco un termine che non capiva,che si andò ad aggiungere allo spazio etere e buio nelle cose che non capiva...gli si poteva leggere la confusione in faccia. E alla sua compagna divina non ci volle molto per capirne il motivo...
    Confuso,eh? Lo sono tutti all'inizio. Ma ti sarà tutto più chiaro,quando ti spiegheremo tutto. Quindi...non fare quella...faccia!... disse la sua compagna,con un sorriso volto a trattenere una risata...
    Eh?...oh...si notava così tanto? domandò il mezzo roc,leggermente imbarazzo(ma davvero di poco). Dopo questo piccolo e imbarazzante dialogo il drago dalle ali piumate ascoltò quello che dissero i suoi compagni:Alnair aveva trascorso del tempo in biblioteca,per potersi far crescere le ali. Ma visto che non ottenne molti risultati allora trascorse un po' di tempo con Nemoal. Lenrian,invece chiese al loro insegnante divino di poter imparare qualcosa di più sull'atmosfera e su quello "zero assoluto" che aveva causato la maggiore confusione nel drago ibrido. Quest'ultimo,da quanto poco aveva sentito sull'atmosfera l'aveva subito ricollegata al cielo,ma non la conosceva così tanto. Mentre lo "zero assoluto"...beh,aveva catturato il suo interesse. Ed anche lui voleva saperne di più.
    Maestro,piacerebbe anche me saperne di più su questo "zero assoluto".
    Nel mentre che il gruppo stava parlando,tuttavia...si sentiva quell'insolito freddo che dalla sala si era spostato dove si trovavano loro. Ma forse,in quel fresco luogo dov'erano non ci avrebbero neppure fatto caso.
    Scusate il ritardo,ma ho avuto svariati impegni...
     
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    Non c'è pace per certi morti...

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    Il maestro si mise la Zampa sul muso coprendolo mentre ridacchiava tra sè con la grazia di sette angeli.
    Forse aveva detto troppo, ma non gli dispiaceva inculacagli qualche nozione che potevano semplicemente non conoscere a differenza sua, a qui i segreti del cosmo erano perlopiù noti.
    Stava per proseguire con il discorso e rispondere alle domande di Zephiros e Lenrian, soprattutto sul vuoto assoluto, ma Kue come al solito lo disturbò dalla sua spiegazione.
    "Kue tra breve per fare la prova ci andiamo anche vicini quindi se vuoi ti ci porto, tanto è un piano sotto il vuoto e per me pasare da vuoto a limbo è facile come uscire dalla tana e farsi un giretto."
    Fece il maestro serafico con la sua solita gentilezza mentre s'alzava e si stiracchiava come un gattone, mettendosi poi a sedere tranquillo.
    "Comunque lo zero assoluto è la temperatura più bassa che teoricamente si possa ottenere in qualsiasi sistema macroscopico e corrisponde a 0 Kelvin (-273,15 Celsius). Si può dimostrare con le leggi della termodinamica che la temperatura non può mai essere esattamente pari allo zero assoluto, anche se è possibile raggiungere temperature molto vicine ad esso, come certe aree dello "spazio" ovvero la sconfina zona che ospita l'universo conosciuto fuori dall'atmosfera cioè lo strato di gas che avvolge il nostro mondo.
    Per voi è probabilmente l'ambiente più pericoloso immaginabile, dove le radiazioni avvelenano lentamente, tutto vola senza peso, il gelo è tremendo e non c'è nemmeno aria da respirare.
    di mondi pieni di vita come questo ce ne sono pochi, sono come oasi in un'immenso nulla buio e gelido... per questo dovete prendervi cura del mondo: dalla terra cresce tutto, dai diamanti non cresce nulla."

    Fece il maestro charamente emozionato dal fatto che pensava al suo paradiso trovato perdendosi nello spazio: Il mondo era così bello e fragile, come un granello di polvere che volava nel cielo, avvolto dal caldo abbraccio amorevole del padre sole che non disprezzava malgrado non sopportasse tale calura.
    Agli occhi di lui che aveva visto le lande di terre fredde e sterili di terre vuote dove la vita s'era persa nel tempo e nel nulla tra le ceneri dell'entropia, come poteva non trovare tutta quella meraviglia colorata e pulsante l'opera d'un entità piu grande di lui?
    forse persino un grande essere divino come lui poteva credere in un entità più grande o forse i mortali stessi erano esseri affini al divino che avevano scordato d'esserlo, come secondo certi criteri del pensiero gnosticista che il maestro riteneva affascinate.
    Fantasticare con dell'idee filosofiche piaceva al maestro che rifletteva a volte su concetti astratti e astrali e a volte invece meditava trovando la quiete erisino sul brusio di spiriti che affollavano il suo animo: un mosaico d'innumerevoli anime.
    L'essere dell'esterno che avveva accolto il mondo nel suo cuore guardò con placido affetto i figli e allievi, era ora di condurli in quel luogo che tempo addietro chiamava casa.
    "Siete qui per una prova no? se siete pronti appongiatemi una zampa addosso e guiderò le vostre menti e spiriti nel piano energetico, dove affronterete la prova... per i vostri corpi sarà come farsi una dormita, ma sappiate che lì il tempo scorre in modo diverso da qui, quindi anche se dormirete.. volevo dire mediterete per alcune ore per voi sarà come se vi ci trovaste da mesi poichè il tempo scorrerà molto velocemente lì rispetto a qui.
    spiegò il maestro illustrandogli la questione della distorsione temporale.
    era pronto a guidarli in un mondo nuovo per effettuare la prossima prova in un luogo dove avrebbero sviluppato poteri nuovi perdendo qualcosa di molto importante che davano per scontato, giusto per un pò, giusto per vedere con occhi nuovi il mondo superando quella che per ora sarebbe stata la loro prova più difficile.
    ok ora andremo nel vuoto tutti insieme, i vostri pg non perderanno i loro poteri e li avranno anche lì, avranno anche lo stesso aspetto, non disperate :3
     
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    Alnair ascoltò tutto quello che ebbe da dire il maestro del vuoto. La spiegazione sullo zero assoluto e tutto il resto era decisamente interessante, anche se non capiva bene alcune cose, ma non ebbe il coraggio di dire quello che non aveva capito per evitare di fare la figura dello stupido e per non perdere altro tempo perché aveva una gran voglia di cominciare la prova e prolungare il periodo di attesa con altre spiegazioni inutili. Quindi rimase ad ascoltare e ad annuire con accanto la sua beneamata Nemoal. Poi ascoltò quello che disse riguardo la terza prova sul fatto che avrebbero dovuto andare nel piano energetico solamente come spiriti mentre avrebbero dovuto lasciare i loro corpi dove si trovavano. Ed anche che il tempo che il trascorrere del tempo lì sarebbe stato diverso rispetto a dove si trovavano ora. A riguardo l'unicorno si chiese se andando lì sarebbe invecchiato più velocemente o più lentamente una volta tornato indietro o se la sua vita sarebbe rimasta della stessa lunghezza. Ma lo avrebbe scoperto presto. Nemoal vedendo il suo amato stallone pensieroso poté solo dirgli

    Non temere mio caro. Vedrai che andrà tutto bene.

    E gli diede un bel bacio bocca a bocca. Finito quel bacio Alnair fece un respiro profondo e poi disse

    "Molto bene. Cominciamo."

    E poggiò, insieme a Nemoal, lo zoccolo addosso sul maestro del vuoto. L'unicorno era emotivamente pronto, ma adesso doveva decisamente stare attento a quello che sarebbe successo quando sarebbero partiti. Se la sarebbe cavata oppure no in quel mondo in cui stavano per andare? Sarebbe magari riuscito anche ad ottenere un nuovo potere? In effetti Alnair era decisamente certo che non aveva ancora raggiunto il massimo del suo potenziale. Era più che sicuro che poteva fare meglio di così, che poteva disporre benissimo anche di altri poteri, ma per il momento ancora non li aveva scoperti. Si chiese in effetti per quale motivo ci impiegavano tutto questo tempo per arrivare. Forse la cosa derivava dal fatto che non aveva ancora recuperato la memoria. In effetti la cosa aveva senso? Come poteva riuscire a scoprire tutti i poteri di cui disponeva se ancora non riusciva a capire chi fosse davvero? Doveva essere questo che gli mancava. La totale assoluta e completa consapevolezza di se stesso. Dopotutto non sapeva nemmeno che cosa sarebbe successo se avesse recuperato la memoria. Sarebbe rimasto tutto uguale per lui o la sua prospettiva delle cose sarebbe cambiata per sempre? Doveva assolutamente trovare risposte riguardo a questo. Di conseguenza quando avrebbe finito questa prova avrebbe chiesto se potevano cominciare il trattamento che avrebbe dovuto fargli recuperare tutti i suoi ricordi. Non poteva più rimandare. Aveva bisogno di risposte e capire chi era davvero. Specialmente nel caso ci fosse il rischio che tale passato un giorno fosse tornato a tormentarlo.
     
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    Le nozioni di fisica e matematica enunciate dal Maestro del Vuoto fecero apparire diversi ed invisibili punti di domanda sulla testa di Lenrian mentre Ragnax sorrideva e scodinzolava. A differenza del drago di luce che non aveva idea di cosa fossero i gradi Celsius o Kelvin, nè la termodinamica, il drago oscuro-velenoso sapeva molto bene gli argomenti di termodinamica e temperatura, insegnatagli proprio da suo padre.
    Lenrian rivolse al suo moroso uno sguardo del tutto interrogativo, lo stesso sguardo che farebbe un ragazzino di prima media a sentire le leggi della termodinamica, dimostrate con tutte le leggi matematiche che si portano dietro.
    "Io e il Maestro del Vuoto stiamo utilizzando le varie scale per misurare la temperatura. La Kelvin inizia dallo zero assoluto mentre la Celsius è quella che viene utilizzata maggiormente per misurare la temperatura dell'ambiente. Nella scala Celsius lo zero corrisponde alla temperatura di fusione del ghiaccio mentre il cento è quella dell'ebollizione dell'acqua. Ora qui la temperatura che senti è di circa dieci gradi Celsuis mentre quelle più basse che si possono avere in inverno sulle montagne di Kengard si aggirano sui quindici-venti gradi sottozero Celsius, quindi immagina il freddo che si può provare a -273.15 Celsius" spiegò con estrema semplicità Ragnax.
    Le scaglie del drago arancione si rizzarono per i brividi.
    "Cooosaa? E noi dovremmo affrontare un freddo del genere? Credo che nemmeno i draghi del ghiaccio sopravvivrebbero ad una temperatura così bassa!"
    Lenrian era nato sulle fredde montagne di Ilifùr ma come ogni drago di luce, anche lui non sopportava gli inverni troppo rigidi o troppo lunghi e soffriva le gelate precoci e tardive. Infatti, nel pieno dell'inverno lui scendeva a valle o nelle foreste pianeggianti. E ora doveva affrontare il Gelo Assoluto.
    Le parole del Maestro del Vuoto calmarono subito il preoccupatissimo drago arancione lucente. Dovevano affrontare quell'ambiente ma solo con la mente e con lo spirito, mentre i loro corpi rimanevano belli e beati nell'ambiente "normale".
    Dopo un sospiro di sollievo, Lenrian seguì Alnair e appoggiò delicatamente la zampa anteriore destra vicino alla spalla del loro maestro.
    La zampa destra arancione ad artigli rossi di Lenrian venne subito accompagnata da quella sinistra nera ad artigli verdi di Ragnax.
    "Vengo anch'io!"
     
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100 replies since 17/7/2018, 07:19   1331 views
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