Terza prova: volevi la bici? Pedala!

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Incubo infernale

    Group
    Kengardiano
    Posts
    11,582
    STIMA
    +301
    Location
    La terra dei temporali - Friùl

    Status
    Offline
    L'acqua nella quale nuotavano Lenrian e Ragnax era rilassante e tonificante, sembrava la tiepida acqua termale che scaturiva da un vulcano inattivo, nella quale il drago arancione amava crogiolarsi durante le fredde giornate invernali. Sia Lenrian che Ragnax si sentivano sempre più rigenerato nel corpo e liberato nella mente.
    In profondità, sotto di loro, nuotavano banchi di anime di varie creature che seguivano la corrente di quel mare come nuvole nel vento. Qualcuna di loro risaliva e sfiorava curiosa i nuovi arrivati, chiedendosi chi fossero.
    Ragnax si divertiva a sfiorargli con le zampe e questi, intimoriti dalla presenza del divoratore di anime, tornavano nelle profondità del mare primordiale.
    Il Maestro del Vuoto ricominciò a parlare. Fece il nome di due creature sovrannaturali ma famigliari per Lenrian. Bahamut e Tiamat.
    Lenrian era stato istruito dai draghi sciamani e dai custodi dei templi che dicevano che Bahamut era il Re dei Draghi buoni, il Drago di Platino e il Signore del Vento del Nord e opposto a lui c'era Tiamat la Dragonessa Oscura Regina di tutto ciò che è malvagio. Quello che cambiava era la loro origine; secondo quanto dicevano i draghi sciamani, sia Bahamut che Tiamat erano di diretta origine astrale, cioè originati da una grande esplosione supernova che diede origine all'intero universo.
    "L'origine di Bahamut è interpretata in maniera uguale e diversa allo stesso tempo. Del resto, il Re è una creatura divina e come ogni divinità che si rispetti ha il suo velo di mistero riguardo la sua origine" furono i pensieri di Lenrian.
    Se fosse stata veritiera l'ipotesi del Maestro del Vuoto, comunque, Lenrian era onorato di nuotare nel mare dove si era originato il suo Re divino.
    Il drago divino Maestro del Vuoto, poi, li condusse verso la costa che era uguale in tutto e per tutto ad una normalissima spiaggia, come quella vicino Knawr chiamata Il Bacio delle Onde. Il drago nero divino si accomodò su uno scoglio godendosi lo sciabordio delle onde, in attesa dei suoi allievi. Non appena posarono zampa sulla terraferma, sia Lenrian che Ragnax si scrollarono schizzandosi a vicenda e ridacchiando come due cuccioli.
    Fu la grande torre a riportare il drago arancione "alla realtà".
    "Che cos'è quella?" chiese Lenrian, indicandola con una zampa.
    "E' una torre!" rispose Ragnax.
    "Lo vedo anch'io che è una torre. Volevo capire qualcosa di più!" fu il commento di sottecchi del drago luminoso.
    Per tutta risposta, il drago neroverde indicò suo padre con il muso, un gesto che diceva "te lo dirà lui!".

    Sapevo pure io la leggenda di Bahamut & Tiamat...io ci ho aggiunto qualcosina di D&D ^^
     
    Top
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Elker Errani

    Group
    Kengardiano
    Posts
    6,620
    STIMA
    +70
    Location
    Villamagna/Vacri

    Status
    Offline
    Mentre si misero a nuotare Kue e Zephiros iniziarono a...venire schizzati dal Maestro del Vuoto,con quella stessa acqua che...li stava facendo sentire benissimo,e non solo nel fisico. Ma anche...nella mente:per la dea questo,sicuramente non avrebbe sortito chissà quale differenza,rispetto al solito. Ma per il mezzo drago...era come tornare ad essere un bambino,che si è affacciato sul mondo ed ha appena iniziato a scoprirlo. Era una sensazione incredibile. Non si era mai sentito così...libero...sì,libero era proprio il termine più adatto. E quasi non riusciva a crederci. E mentre stava contemplando quell'incredibile mole di informazioni che gli stava riempiendo la mente il mezzo roc notò anche...una moltitudine di spiriti,demoni,angeli caduti e molti altri esseri antichi e assai surreali. Ma non ebbe neanche il tempo di far notare agli altri una di quelle anime(per la precisione...un essere umano,vestito in modo molto strano...),che lo aveva abbastanza colpito...che il Maestro fece loro notare di aver avvistato una terra onirica. Così Zephiros spostò l'attenzione su di lui,scoprendo subito da lui,tuttavia che ci avrebbero messo molto ad arrivarci. E perciò,per cercare di far pesare meno quella lunga nuotata che avrebbero dovuto portare a termine,per poter arrivare a quella terra dei sogni il vecchio dio si propose di raccontare loro una leggenda,che parlava di quel mare,e su come i divoratori di anime,come il Maestro stesso fossero nati con un aspetto similare a quello dei draghi:raccontò così che Bahamut,il signore dei draghi nacque proprio in quelle acque,e che lhi,crescendo iniziò ad affrontare gli esseri che lo popolavano. Quello che spiegò in seguito si rivelò tuttavia di natura abbastanza incerta:spiegò che,sempre secondo la leggenda lui e la sua oscura sorella,Tiamat nacquero per primi insieme dal caos primordiale. Ma poco dopo disse che,secondo alcuni fu Tiamat a nascere per prima,e Bahamut per secondo,mentre per altri era l'esatto opposto,e per altri ancora il Signore dei draghi era sempre esistito. L'anziano divoratore di anime,perciò spiegò che preferiva credere semplicemente che Bahamut fosse nato come loro divoratori in quel mare,per sentirsi,in qualche modo un suo lontano parente...cosa che lasciò il drago dalle ali piumate leggermente confuso sulla vera natura di quel signore dei draghi(di cui da piccolo aveva sentito parlare da sua madre,non credendo mai davvero,tuttavia alla sua esistenza,ritenendo il "re dell'intera stirpe dragonica" solo un mero mito)...in ogni caso...lui andò avanti,spiegando che,in quei tempi remoti i divoratori di anime erano esseri informi,che sopravvivevano solamente se uniti insieme,e che per loro era impossibile uscire dall'acqua. Ma Bahamut non fu dello stesso avviso,visto che lui riuscì proprio in quello che era considerato prima di allora "impossibile",uscendo dall'acqua,cosa che ispirò i divoratori di anime a fare lo stesso. E il primo di essi che riuscì a farlo a sua volta,per onorare il primo della stirpe dei draghi assunse una forma fisica...molto simile alla fonte della sua ispirazione:quella di un grosso essere "dragoide"(come gli venne in quei momenti da pensare,non trovando un termine migliore,per descrivere un essere simile ad un drago,ma che drago di fatto non era),enorme e luminoso,con delle,a loro volta luminose antenne,uno sguardo a tre occhi e delle grandi ali,per potersene andare dal piano spiritico ed arrivare fino a quello materiale. La stessa cosa fecero tutti gli altri,che assunsero a loro volta forme simil-dragoniche. Da allora,perciò i divoratori di anime vagarono in lungo e in largo,trovando,così facendo terre piene di vita(tra cui sicuramente il loro mondo),a loro però del tutto avversi,all'inizio,ma scelsero comunque di andarvi ad abitare,e,col dovuto tempo riuscirono ad adattarsi ad essi. E il successivo commento del Maestro non fece che confermare quello che il drago ibrido aveva cominciato a pensare,dopo qualche secondo:che i divoratori di anime fossero una sottospecie di profughi,che vanno in cerca di altri mondi,e vi si stabiliscono,divenendone parte. Il loro maestro,dopo aver perciò finito di raccontare questa leggenda...nuotò via.
    Ho tanto la sensazione che questa non sia una leggenda,almeno per quanto riguarda la parte che parla della vostra fuoriuscita da questa dimensione e il raggiungimento di altri mondi. disse il drago ibrido,abbastanza pensieroso.
    Ho capito dove vuoi arrivare:vorresti chiedermi se tutto questo sia solo una leggenda o se sia tutto vero,non è così? domandò la sua fidanzata divoratrice di anime,sorridendogli.
    In poche parole...sì:è proprio questo che vorrei chiederti,sempre se vuoi dirmelo. domandò Zephiros.
    No. Assolutamente. Te la do subito la risposta:il racconto del mio vecchio...è abbastanza carino. rispose la dragonessa divina,allegramente.
    Avrei dovuto immaginare che non mi avresti dato una risposta vera e propria... disse il mezzo drago,mentre la sua fidanzata si era messa a ridacchiare. I due continuarono così a nuotare,per qualche secondo...finché lui non si accorse effettivamente dove fosse andato a mettersi il Maestro:su uno scoglio di quella che sembrava essere un enorme landa di terra,enorme(a prima vista...grande almeno quanto un continente...):era proprio la terra dei sogni verso cui erano diretti. Il mezzo roc,infatti non si era accorto prima di essa,perchè troppo assorto dai propri pensieri e da quella magnifica sensazione che quell'acqua in cui erano immersi dava. Così colpito da quell'ammasso solido,lui uscì fuori dall'acqua,insieme alla sua enorme fidanzata,scrollandosi subito l'acqua di dosso...che restò tuttavia su una parte importante del suo corpo. Una parte che lo caratterizzava è lo distingueva dalla maggior parte degli altri draghi,grazie alla propria natura di ibrido:le sue piume,che rimasero così leggermente inzuppate e fradicie...dandogli un aspetto...da pulcino...cosa che...fece nuovamente ridere la dea al suo fianco...
    Oh caspita:s-sembri un...tenero...pulcino!
    Ahahahahahahah!...
    disse lei,che continuò a ridere in quel modo sinceramente divertito,mentre non riusciva a smettere per un attimo di guardarlo. Il suo compagno dagli occhi gialli,a quella reazione,incredibilmente...si rassegnò alle sue risate:normalmente non avrebbe mai sopportato che qualcuno lo deridesse per un motivo come quello. Ma Kue non era semplicemente "qualcuno":era colei che amava,e con cui avrebbe voluto passare il resto della propria vita. E gli piaceva davvero molto vederla felice. Per cui non provò in alcun modo di farla smettere. Motivo per cui si limitò così a sbuffare,e a sorridere leggermente e con grande felicità,senza ancora notare,per il momento quella misteriosa torre,e senza osservare meglio lo scoglio su cui si trovava il Maestro del Vuoto.

    Edited by Elker Errani - 17/12/2018, 23:13
     
    Top
    .
  3.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Non c'è pace per certi morti...

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,566
    STIMA
    +204
    Location
    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

    Status
    Offline
    Quel mondo sembrava anomalo, alieno e surreale; quasi inquietante, ma ammaliante.
    Le piante erano coloratissime e decisamente strane e quanto gli animali.
    Gli alberi infatti erano grossi tuboli bianchi e cavi, un po' bucati, con foglie a forma di cuore all'interno del tronco cavo che si apriva sulla sommità formando un cono rovesciato, le palme erano invece relativamente simili a quelle che conoscevano, ma molto più colorate e vistose.
    Sulla spiaggia gironzolavano granchi e strani uccelli circospetti che ricordavano solo in parte dei gabbiani.
    Il mare sconfinato nero, pieno di pesci, spettri e creature misteriose come il maestro, si stendeva a macchia d'occhio, ma in lontananza si vedevano altre isole remote.
    Come aveva previsto La Torre aveva fatto scalpore e attirato la curiosità dei suoi allievi dopotutto era un edificio enorme, impossibile non vederlo, una torre di pietra bianca altissima che riluceva sotto il sole alieno di quel mondo surreale, ma stranamente nostalgica, proprio come un sogno.
    "Quella è la torre Sabbaton al centro della città di Anduruna, noi non siamo diretti lì.
    Quel luogo è abitato da spiriti guida... ma le cose ultimamente non vanno troppo bene e recarci lì ora temo ci porterebbe solo a un sacco di guai evitabili. gli spiriti guida di solito sono brava gente, ma lì ci sono diversi complotti politici in atto e la nostra presenza rischierebbe d'infrangere un equilibrio già incerto ora... ora ci troviamo sul delta di un fiume chiamato Eridan.
    Qui vivono spiriti guida pacifici e amichevoli, riposeremo da queste parti e poi ripartiremo.
    promettetemi che non andrete a Anduruna."

    Fece solenne il maestro distendendosi tra gli scogli.
    A quanto sembrava il maestro aveva già visitato quelle terre, tanto valeva ascoltarlo.
    Dopo qualche minuto di cui però un essere azzurro con occhi gialli simile a un demone passò di lì urlando a squarciagola: "GOGGO! GOGGO BELLO!"
    Il maestro si volto verso il suoi allievi sorridendo.
    "chi vuole del... Goggo?"
    chiese il maestro pacato con quel sorriso adorabile e paterno stampato sul volto draconico.

    Edited by Master of Void - 28/12/2018, 17:49
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Incubo infernale

    Group
    Kengardiano
    Posts
    11,529
    STIMA
    +59
    Location
    Nettuno

    Status
    Offline
    Ognuno dei compagni di viaggio faceva quello voleva, per quanto riguardava Alnair invece, lui rimaneva insieme alla sua Nemoal continuando a guardare lo spettacolo che c'era d'avanti ai suoi occhi.Tutto il posto era strano tra cui gli animali e le piante. Le piante soprattutto erano tutte strane e particolari, e l'unicorno decise ovviamente di non mangiarle perché appunto non poteva sapere con assoluta certezza se fossero buone da mangiare oppure no, o se fossero innocue oppure avrebbero avuto degli strani effetti su di lui. E, visto che Nemoal era una Kelpie carnivora, e quindi non mangiava la verdura, non poteva neppure chiedere conferma neppure a lei se quelle piante fossero innocue e commestibili oppure no. Decise allora di continuare a vedere quello che stavano facendo gli altri e continuare ad ascoltare quello che diceva il maestro del vuoto sul posto. Ascoltò quindi quello che disse sulla torre di Sabbaton e la città di Anduruna spiegando il fatto che non potevano andarci a causa dei complotti politici in atto da quelle parti. Poi spiegò che ora si trovano sul fiume Eridan dove gli spiriti erano pacifici ed amichevoli e che si sarebbero riposati da queste parti. E chiese quindi di promettere di non andare ad Anduruna. Alnair ovviamente rispose

    "Ma certo. D'accordo. Prometto che non ci vado."

    Quando poi il Maestro del vuoto chiese se qualcuno voleva del Goggo, Alnair giustamente domandò confuso

    "Che cos'è un Goggo?"
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Incubo infernale

    Group
    Kengardiano
    Posts
    11,582
    STIMA
    +301
    Location
    La terra dei temporali - Friùl

    Status
    Offline
    La torre bianca non era la loro meta e ciò fece deludere un po' Lenrian, che era curioso di vedere con i propri occhi cosa ci fosse là dentro, anche se il Maestro del Vuoto spiegò loro che si trattava della torre Sabbaton nella città di Anduruna. Se fossero entrati nella torre avrebbero provocato qualcosa di cui non fu chiaro al drago lucente, che si considerava un portatore di pace e giustizia
    "Uff....io volevo andare a vedere là dentro...." disse un deluso Lenrian mentre indicava la torre con il muso.
    Per tutta risposta, Ragnax cinse il moroso con un'ala, strusciò il muso sul suo e gli diede alcuni baci affettuosi e dolci per fargli tornare alto il morale.
    Delle urla improvvise fecero sobbalzare i due draghetti in atteggiamento amoroso. Un demone azzurro con gli occhi gialli stava sbraitando delle cose che per Lenrian erano insensate ma che Ragnax conosceva bene.
    "Per me papi....e anche per Lenrian!" disse il drago nero-verde scondinzolando contento e saltellando sulle zampe.
    "Che cosa sarebbe questo goggo?" chiese il drago arancione, assieme all'unicorno.
    "Ti piacerà! E' una specialità di questo mondo" e Ragnax si diresse verso il Maestro del Vuoto e il demone del Goggo, continuando a scodinzolare.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Elker Errani

    Group
    Kengardiano
    Posts
    6,620
    STIMA
    +70
    Location
    Villamagna/Vacri

    Status
    Offline
    Dopo aver praticamente fatto sganasciare dalle risate la sua amata dea Zephiros si concentrò sul paesaggio che li attendeva davanti ai loro occhi. E quello che vide...che lo lasciò momentaneamente stupito fu semplicemente...molto strano e forse a tratti perfino inquietante:strani alberi erano piantati nella terra ed altrettanto strani animali,come degli uccelli solo vagamente simili a dei gabbiani camminavano o nuotavano in quello strano e misterioso paesaggio che si prospettava loro davanti. Ma la cosa che sicuramente colpiva di più(e che per qualche motivo il mezzo drago non aveva nemmeno lontanamente notato...)...era una gigantesca ed incredibilmente luminosa torre,dal bianco colore,che il Maestro del vuoto spiegò trattarsi di una torre chiamata Sabbaton,che si trovava al centro di una città chiamata Unduruna,spiegando sempre,tuttavia che loro non erano diretti lì,visto che,a quanto pare in quella città erano in atto svariati complotti politici ed andare lì sarebbe servito solo a peggiorare la situazione. Un momento...come potevano esserci una città e dei complotti politici in una dimensione come quella?...forse era più saggio evitare di farsi troppe domande...comunque...il Maestro finì di spiegare,dicendo che erano sul delta di un fiume denominato Eridan,dove vivevano spiriti pacifici ed amichevoli e che si sarebbero riposati lì,per la notte. Ma poi,mentre si distendeva sugli scogli...fece loro promettere che non sarebbero andati ad Anduruna...
    E va bene,Maestro:le prometto che non andrò a questa Unduruna... disse il mezzo roc,guardando seriamente il vecchio dio...almeno finché,appena qualche secondo dopo...non spuntò fuori una specie di demone azzurro con gli occhi gialli,che si mise a gridare "Goggo bello!". Al che il drago ibrido lo guardò abbastanza...stranito:c'erano dei carretti del cocco perfino lì? Una specie di risposta involontaria la ebbe,sentendo cosa si dicevano Lenrian e Ragnax:distribuivano effettivamente qualcosa chiamato "goggo". Ma non era una storpiatura del nome "cocco":doveva proprio essere un frutto originario di quella dimensione...
    Quindi...questo "goggo" non è semplicemente del cocco col nome pronunciato male. domandò il drago dalle ali piumate.
    Già:c'è di meglio,ma non è affatto male. rispose Kue.
     
    Top
    .
  7.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Non c'è pace per certi morti...

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,566
    STIMA
    +204
    Location
    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

    Status
    Offline
    Il Maestro aveva dei bravi allievi, spesso gli allievi che ebbe non ascoltavano i suoi avvertimenti e si cacciavano nei guai.
    A lui questo non solo dispiaceva, ma doveva ammettere che era logorante prendersi cura di certe persone.
    Era veramente contento però che ci fossero giovani ragionevoli al mondo.
    "Grazie per aver compreso le mie ragioni piccoli miei."
    Fece sorridendo accarezzando Lenrian sulla testa delicatamente e massaggiandolo sul collo con il pollice delle sue zampone da dragone astrale.
    Dopo di che prese qualcosa dalla propria sua testa e la offrì al demone dicendo: "Uno a testa allora! Grazie!"
    Il demone azzurro fermò il suo carretto e offrì loro dei frutti violacei e lisci con lievi solchi e assomigliava no a noci.
    "Bene, 7 ricordi o 350 pensieri."
    Disse il demone assorbendo parte dell'energia del maestro.
    A quanto pareva i ricordi e i pensieri stessi erano la moneta del mondo dei sogni, forse per quello spesso non ci si ricordava dei sogni fatti.
    Il demone concluso l'affare riprese il carretto se ne andò.
    Era difficile capire come aprire quella strana noce, ma il maestro gli mostrò come fare:
    "di solito si usa un martello stando attenti a non frantumarli. Dentro c'è un latte come con il cocco, ma ha un colore roseo e un sapore che ricorda le mandorle e oltre il latte si mangia la polpa come con un cocco normale. Cercate di aprire un foro sulla sommità con gli artigli... Nemoal, Alnail se volete venire lo apro io se non riuscite."
    Fece il maestro mostra come faceva lui: picchiettava l'artiglio in cima con cautela fino a creare un buchino e poi beveva come se fosse una borraccia.
    Era divertente vedere un essere lungo 30 metri armeggiare con i tentacoli con un frutto grosso come una capoccia umana, il modo in cui s'impegnava a mostrare ai suoi Baldi giovani allievi come aprire il tutto era da un lato spassoso, ma anche estremamente tenero.

    Edited by Master of Void - 21/1/2019, 22:09
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Incubo infernale

    Group
    Kengardiano
    Posts
    11,529
    STIMA
    +59
    Location
    Nettuno

    Status
    Offline
    Alnair ascoltò attentamente quello che dissero gli altri. A quanto pareva quel goggo era un alimento di quel mondo, ma lui non era ancora sicuro se avrebbe potuto mangiarlo oppure no. Dopotutto il suo rimaneva pur sempre il corpo di un erbivoro, e non era del tutto certo se quello che avrebbe mangiato sarebbe stato commestibile per lui oppure no. Ma comunque, come anche loro avevano promesso, lui non sarebbe andato in quel posto in modo da evitare guai. Quando poi il maestro del vuoto comprò quel famoso goggo, l'unicorno rimase sorpreso che lì si pagava il tutto in ricordi e pensieri. Di certo quella non era una cosa che intendeva fare di persona. Dopotutto aveva già dei ricordi che gli mancavano sul suo passato da essere umano, e quindi sarebbe stato stupido privarsi anche di altri ricordi. Di conseguenza l'idea di comprarsi qualcosa in quel mondo per conto suo era da scartare. Deciso questo assistette al resto della scena. A quanto pareva era davvero un cocco normale. Dopo aver poi ascoltato la spiegazione del maestro del vuoto su come si poteva aprire, e l'offerta di quest'ultimo di aprirlo per Alnair e Nemoal, i due equini si avvicinarono e l'unicorno disse.

    "Beh, è decisamente meglio che ci aiuti tu. Dopotutto io e Nemoal abbiamo gli zoccoli, e quindi sarebbe più difficile per noi riuscire ad aprirlo per conto nostro."

    Ed attese di sapere che cosa sarebbe successo.
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Incubo infernale

    Group
    Kengardiano
    Posts
    11,582
    STIMA
    +301
    Location
    La terra dei temporali - Friùl

    Status
    Offline
    Lenrian si lasciò andare in affettuose fusa feline quando il grande Drago divino lo accarezzò come un cucciolo, strusciandosi sulla sua grande zampa.
    Il Maestro del Vuoto concluse l'affare con il demone, spiegando cosa fossero i Gogghi, poi Ragnax afferrò i frutti per lui e per Lenrian e tornò dal moroso tutto contento e scodinzolante. Fece rotolare uno dei gogghi fino alle zampe del drago arancione, il quale lo seguì con lo sguardo ed annusò la strana noce per studiarla. Nella sua terra nativa non esisteva niente del genere, nemmeno le normali noci di cocco. La prima volta che aveva assaggiato una noce di cocco era sulla spiaggia vicino ad Itios, Lenrian ed Aesiril stavano schiacciando un sonnellino pomeridiano all'ombra di alcune palme quando una noce di cocco cadde esattamente in testa a Lenrian, svegliandolo di colpo. Aesiril era subito balzato sull'attenti credendo ad un attacco ma quando si accorsero che a colpire Lenrian era quella strana cosa, i due iniziarono a studiarla come se fosse un meteorite caduto dallo spazio.
    "Secondo te, potrebbe esplodere se lo apro?" aveva chiesto all'elfo.
    "Non credo...è un normale frutto che è caduto dalla palma" rispose tranquillo Aesiril.
    Così, il drago arancione aveva bucato quella strana noce dalla quale era sprizzato il succo, che sia Lenrian che Aeisril trovarono delizioso.
    "Amore?!?!? Ti sei imbambolato?" gli chiese Ragnax, che ridestò il moroso dai suoi ricordi.
    Il drago oscuro-velenoso aveva provveduto a bucare le due noci di Goggo.
    "Scusami...ero per un attimo immerso nei ricordi" rispose teneramente il drago di luce.
    "Meno male che ha provveduto papà a pagare il demone del Goggo...altrimenti ti avrebbe preso al volo il ricordo a cui stavi pensando" e Ragnax spintonò affettuosamente il moroso.
    Il drago nero-verde prese delle canne che crescevano sul bordo del fiume e le distribuì a tutti, in modo da essere usate come cannucce.
    I due morosi si ritrovarono zampa a zampa, ala ad ala a bere il succo di Goggo che fu una vera delizia esotica.
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Elker Errani

    Group
    Kengardiano
    Posts
    6,620
    STIMA
    +70
    Location
    Villamagna/Vacri

    Status
    Offline
    Non ci ringrazi,Maestro. E poi...che studenti saremmo,se nln fossimo in grado di comprendere le sue decisioni? domandò Zephiros,sorridendo al Maestro del Vuoto,per poi spostare lo sguardo verso quell'essere demoniaco,che iniziò ad offrire loro degli strani frutti dal colore violaceo(ovviamente dei "gogghi"),che il mezzo drago non potè non paragonare a delle noci di cocco,nei suoi pensieri. E,nel toccare il proprio frutto il mezzo drago potè immediatamente sentire che sembrava più o meno possederne anche la stessa consistenza(anche se,al contrario di essi non sembravano provvisti di nessun qualsivoglia tipo di peluria...). Chissà se avrebbe avuto persino lo stesso sapore. Questa domanda,tuttavia si ritrovò subito rimpiazzata da un altra,quando il mezzo roc notò che il demone,come pagamento non chiese(per fare un esempio) un chissà quale tipo di moneta onirica. No...notò,sorpreso e leggermente confuso che esso chiese,invece,come pagamento...7 ricordi,o in alternativa 350 pensieri...quindi...era questo il tipo di valuta del mondo dei sogni? Pensieri e ricordi? Riflettendoci meglio...questo spiegava effettivamente perché,la maggior parte delle volte,una volta sveglio il drago dalle ali piumate non ricordasse quasi più niente dei sogni avuti...
    Quindi...è questa la paga che usate in questa dimensione onirica... disse il drago ibrido.
    Già...ma non è chissà quale problema,una volta che ci hai fatto l'abitudine. rispose Kue.
    Capisco... disse il drago dagli occhi color giallo zaffiro.
    Hhmm...forse è meglio che ti controlli per bene,piccolo draghetto.
    Oh,caspita:ho una moglie che gestisce i miei soldi!
    Già. E non ne spenderai nemmeno mezzo,senza che io,la tua "mogliettina" te lo conceda. Hai capito,piccolo maschietto? domandò lei.
    Tutto chiaro,"signora". rispose lui,ridacchiando,mentre poi si rimise ad ascoltare il Maestro,che spiegò qualcos'altro su quegli strani e curiosi "frutti dei sogni":al loro interno,a quanto pare celavano una specie di latte roseo dal sapore di mandorla ed una polpa consumabile come quella del cocco,dicendo che,normalmente si usano dei martelli,per aprirli,facendo attenzione a non frantumarli. Ma esseri come Zephiros,Kue,Lenrian o Ragnax non ne avevano di certo bisogno. Ed infatti il vecchio dragone,per aprirlo suggerì loro di usare gli artigli per aprire un foro sulla loro sommità. Ebbero anche una dimostrazione,di questo sistema:il Maestro si mise per un po' a picchiettare il frutto nel punto da lui indicato. Poi,poco dopo aver così facendo creato un buco sulla cima iniziò...a berlo,come se si fosse trattato di chissà quale borraccia. Così,dopo averlo osservato provò a prenderlo d'esempio. E,dopo aver maneggiato per qualche secondo il proprio goggo provò subito a bucarne la cima con un artiglio della zampa sinistra,riuscendoci(facendo però sgorgare qualche goccia di latte). E così,poi lo avvicinò al suo muso ed iniziò ad assaggiarne il contenuto da quel buco,constatando così che,effettivamente...quel liquido...sapeva davvero di mandorla.
    Caspita...sa veramente di mandorla. È...è davvero ottimo. disse il mezzo roc,che,con un lieve sorriso sul muso riprese a bere quel latte dal buco che aveva fatto.
    E ti accontenti di un buchetto così piccolo? Guarda e impara,"maritino mio". disse lei,che,con l'artiglio dell'indice della zampa destra andò bene a fondo nel proprio goggo,iniziando anche a ruotarlo al suo interno. Poi,dopo qualche secondo lo estraette,mentre guardava il suo piumato compagno.
    Visto? Potevi fare di meglio,mio uccellino nero. disse la dea della morte,ghignando,mentre poi iniziò a sua volta a bere dal buco da lei fatto.
    Sai:mi faresti un favore,se questa fosse la prima ed anche l'ultima volta in cui mi chiami così. disse il drago dalle ali piumate.
    Fammici pensare...ehm...no! Non credo assolutamente che sarà l'ultima volta in cui ti chiamerò "uccellino". Oh,ma guarda:l'ho appena detto un altra volta. disse la dragonessa divina,mentre continuava a mostrare quel ghigno.
    Bene:quando saremo usciti dal mondo dei sogni,mia cara...te ne farò pentire,cara la mia dea della morte. disse il drago ibrido,che iniziò a ghignare a sua volta.
    Oh,ma che paura:sto tremando tutta. disse lei,con tono sarcastica.
    Ci sarà ben poco da scherzare,quando arriverà quel momento. Te lo assicuro. disse lui,mentre i suoi occhi gialli come zaffiri si incontrarono per qualche secondo con quelli viola come ametisti della sua amata.
     
    Top
    .
  11.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Non c'è pace per certi morti...

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,566
    STIMA
    +204
    Location
    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

    Status
    Offline
    aaaaaaaaaaaasjhhhhhhhhhh richiavo di non prendere punti


    Il maestro aprì i gogghi dei due equini sorridendo, poi dalla sua sacca dimensionale simile a un piccolo vortice violaceo e nero prese due grossi bicchieri in creta rivestita di resina per rendere il contenitore a prova d'acqua.
    I bicchieri di creta grigia avevano un aspetto dorato grazie alla resina di una pianta probabilmente sconosciuta, la cosa strana era però il fatto che sui bicchieri erano incisi strani glifi e rune misteriose, mentre su un lato vi erano immagini di divoratori di anime sconosciuti, probabilmente parenti del maestro.
    L'essere antico sapendo che i due equini potevano avere difficoltà versò il latte dei gogghi nei bicchieri e mise pure una cannuccia di bambù e un ombrellino in entrambi i bicchieroni per fare una sorta di presentazione tropicale, infine tagliò in due i gusci svuotati, ma pieni di polpa con la cuspide della coda come con un machete per permettergli di selvirsi più comodamente.
    Avrebbe anche separato la polpa dal guscio coi tentacoli... Ma avere dei tentacoli che ti toccano il cibo non è proprio il massimo, quindi lasciò fossero i loro dentini a fare il lavoro.
    "ecco fatto, ora se volete dopo esplorate fate Pure, questo scorcio tropicale è stupendo! Io starò qui a meditare un pochino: la discesa sarà ancora più lunga della strada che abbiamo percorso per arrivare qui."
    Fece il maestro distendendosi sotto alcune Palme di goggo in posizione acciambellata come quando lo hanno raggiunto nella cattedrale dei divoratori.
    Voleva godersi i suoi ultimi momenti di relax e lasciare che anche i suoi allievi godessero di tale tranquillità visto che una volta nel vuoto li avrebbe messi in riga e da vecchietto scemo e puccioso sarebbe diventato un sergente istruttore come il genio delle tartarughe nella prima serie di Dragonball (sul serio, lì maestro Muten era fierissimo).
    Intanto però se ne stava tutto tranquillo come un nonnetto godendosi le assurde sceneggiate della figlia Kue con il suo "fortunato" compagno e la dolcezza di Ragnax e Lenrian.
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Incubo infernale

    Group
    Kengardiano
    Posts
    11,529
    STIMA
    +59
    Location
    Nettuno

    Status
    Offline
    Alnair e Nemoal furono contenti del fatto che il maestro del vuoto aveva fatto le cose per bene con quei goggo. Entrambi capirono che dovevano bere dal Bambù, e così fecero. Quando l'unicorno sentì il sapore di quel liquidò, capì che era davvero delizioso. Nemoal probabilmente doveva averlo già bevuto in passato, perché non fece commenti diretti sul sapore di esso come se fosse la prima volta che lo beveva, ma si limitò a chiedere ad Alnair

    "è buono, non è vero?"

    "Si." rispose l'unicorno alla sua beneamata kelpie "è davvero squisito. è un sapore completamente nuovo per me. Non avevo mai mangiato niente del genere prima d'ora. Deve essere anche perché non sono mai stato qui prima di oggi, ed immagino che i mondi alternativi debbano avere dei sapori particolari che sono completamente loro. Ma è fantastico!"

    "Già." disse allegramente e giocosamente Nemoal

    "è davvero fantastico." E così i due finirono di gustare il loro goggo, e dopo che ebbero fatto Nemoal chiese al suo bell'unicorno "Beh amo? Ora che abbiamo fatto, come il maestro ci ha detto, possiamo tranquillamente metterci ad esplorare il posto. Dimmi, dove vorresti andare?" "Beh..." rispose lui

    "Dato che per me è tutto nuovo da queste parti, fammi tu da guida. Io mi limiterò a seguirti, così posso imparare ad orientarmi per conto mio."

    "Molto bene. Allora seguimi!" rispose allegramente lei per poi avviarsi al trotto.

    L'unicorno allora partì a sua volta al trotto all'inseguimento della sua Nemoal. Come se i due giocassero ad acchiapparella. I due si divertirono molto a rincorrersi, ed Alnair non vedeva l'ora di esplorare per bene questo nuovo mondo e vedere ciò che avrebbe potuto offrirgli.
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Incubo infernale

    Group
    Kengardiano
    Posts
    11,582
    STIMA
    +301
    Location
    La terra dei temporali - Friùl

    Status
    Offline
    Lenrian e Ragnax, seduti fianco a fianco e legati con le code intrecciate, si gustarono il succo di Goggo mentre alle loro orecchie giunse l'amichevole battibecco tra Zephiros e Kue. Il figlio del Maestro del Vuoto si mise a ridacchiare quando sentì la sorella chiamare il compagno "uccellino nero" il quale non fu molto contento di quel suo nuovo appellativo.
    Quando i due draghetti innamorati finirono il succo delizioso, si udì quel rumoroso risucchio provocato dalle bolle d'aria nella cannuccia (il rumore provocato dalle normalissime cannucce quando si sta per finire la bevanda, per intenderci) ed abbandonarono la noce di Goggo sulla spiaggia. In quel momento il Maestro del Vuoto disse loro che potevano esplorare il territorio attorno a loro mentre lui si sarebbe concesso un momento di pausa e meditazione. Una meditazione nella meditazione.
    "Meditare, eh? Forse vorrà dire ronfare!" fu il commento di Ragnax, mentre guardava il padre.
    "Che mediti o che ronfi a me non fa differenza..almeno ora possiamo esplorare questo posto....da soli!" rispose il moroso luminoso.
    I due draghetti morosi sciolsero le loro code intrecciate e presero un sentiero sabbioso, in direzione diversa rispetto quella presa dai due equini che giocavano a rincorrersi. Sotto le zampe dei draghi, la sabbia finissima era deliziosa al tatto e sembrava permeata da un'energia misteriosa. Il sentiero li condusse verso una zona dove crescevano alberi e cespugli molto diversi rispetto a quelli che crescevano nel mondo "normale" ma avevano comunque un aspetto che ricordava lontanamente dei pini marittimi e dei cespugli di salice bianco.
    Una volta al riparo dalla vegetazione, i due draghi si scambiarono un lungo ed intenso bacio amoroso labbra contro labbra mentre le loro code spazzavano la sabbia. Furono interrotti da dei versi starnazzanti che fecero trasalire entrambi, in quanto avevano spaventato degli uccelli marini che ricordavano oche selvatiche, aironi e cormorani solo che questi erano molto strani, come tutto era strano in quel mondo onirico.
    I due draghi, comunque, cercarono di far capire a gesti che non avevano alcuna vogli di attaccarli, almeno per ora, però Lenrian si chiese se le prede del mondo onirico erano gustose e sanguinolente come quelle del mondo normale.
     
    Top
    .
  14.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Elker Errani

    Group
    Kengardiano
    Posts
    6,620
    STIMA
    +70
    Location
    Villamagna/Vacri

    Status
    Offline
    Ragazzi...mi rincresce immensamente di avervi fatto aspettare per così tanto tempo e di aver rallentato la role. Ma sopratutto...mi dispiace di avervi appesantito con i miei problemi:sono stato e credo di starmi ancora rivelando un egoista. E per me è diventato leggermente complicato ruolare,per una difficoltà od un altra. Più di quanto possa mai esprimere,con queste scritte digitali. Ed è per questo che...ho scelto di fare la cosa giusta,per me e per tutti quanti voi:uscire dalla role. Ogni volta che penso alle role di questo forum...mi sento praticamente male,pensando al fatto che non riesca a rispondervi come dovrei effettivamente fare. E la cosa non potrebbe che peggiorare,quando penso a tutta l'attesa che voi dovrete sortirvi,solo per causa mia. Non voglio più farvi attendere così tanto. Tornerò a ruolare quando mi sentirò davvero capace di farlo. Ma per il momento vi rinuncio,almeno per quanto concerne questa role. Per cui...tutto ciò che mi resta da dire è...auguri,e buona ruolata. Spero tanto che comprenderete la mia scelta. E che,soprattutto vi divertiate e vi lasciate trascinare da questa role,come già sarebbe dovuto succedere,senza ulteriori ritardi eccessivi,che possano farvi annoiare o farvi perdere la voglia. Per cui,detto questo...vi saluto:a presto,ragazzi...

    Appena qualche secondo dopo che i due ebbero finito di discutere...questi poterono notare che i loro compagni sembravano aver iniziato ad intrattenersi davvero molto,in quel mondo onirico:Lenrian ed Alnair si erano messi allegramente a galoppare insieme. Mentre Lenrian e Ragnax...dopo che quest'ultimo si era messo a ridacchiare del nomignolo che Kue aveva dato a Zephiros...si misero ad esplorare,attraversando un sentiero di sabbia,sparendo dopo un po' di tempo dalla loro vista...
    Che sporcaccioni... disse Kue,con tono quasi apatico,vedendo quella coppia di draghetti omosessuali sparire,pensando che quei due avrebbero fatto chissà cosa...
    Kue!...Ma che diavolo vai pensando?!... domandò Zephiros alla dragonessa divina,capendo che cosa si fosse messa a pensare...
    Che c'è? Ho visto troppe volte una scena simile,per non capire come dovrebbe andare a finire...
    Il fatto che se ne stiano andando da soli in un punto di quest'isola non implica necessariamente che andrà a finire in quel modo! Non tutti sono perversi come te,mia dea.
    Vorrei correggerti,mio piccolo canarino mortale:Non tutti sono perversi come noi:tu non sei tanto da meno.
    Non è vero!...in ogni caso sono così solamente con te!... disse lui,cercando di giustificarsi.
    Lo spero bene,piccolo mio:perché mi sentirei leggermente offesa,se tu dedicassi ad altri le "attenzioni" che dedichi a me. disse lei,parlando del loro particolare..."allenamento segreto"...e dal suo sguardo,particolarmente concentrato sul suo piccolo e piumato amato...sembrava quasi avere una certa voglia di fare "un altra sessione di allenamento"...almeno prima che...un pensiero...non le passasse per la testa,casuale e veloce come un fulmine...cosa che le fece aggrottare la fronte...
    Kue? Che succede? domandò il mezzo drago alla dea della morte,notando la sua espressione,vedendola con quella espressione...
    Mi sono appena ricordata di una cosa...dannazione!... rispose la dragonessa divina,mentre il suo sguardo iniziò a farsi seccato...
    E che cosa sarebbe? Qualcosa di grave?... domandò il mezzo roc.
    Più o meno... rispose la dea della morte...che iniziò così a spiegargli che cosa si fosse effettivamente dimenticata:poco prima che lui la ritrovasse alla città del Paladino...un ragazzo,dai capelli biondi,vestito con poco più che dei semplici vestiti marroni,di all'incirca diciotto anni era stato inviato fino alla città stessa per trovare lei e Mao da nientemeno che il suo capo-villaggio(che aveva sentito della loro impresa nello sconfiggere ed eliminare definitivamente il lich),per convincerli a venire proprio nel loro villaggio,per risolvere un certo problema...così il ragazzo le rivelò che il suo villaggio era continuamente assediato,giorno dopo giorno da degli strani e feroci "rettili bipedi,enormi come case e con zanne affilate",impossibili da affrontare,per loro,dicendo che sarebbero stati ricompensati adeguatamente con una delle loro tante scorte d'oro accumulate nel corso del tempo. Lei,identificandoli subito come "chanlong",degli enormi,quanto aggressivi e potenti rettili bipedi dalle attitudini carnivore abbastanza rari aveva deciso,dopo appena qualche secondo di accettare di sistemare questo loro problema. Il ragazzo,poi,prima di andare la informò che il loro villaggio si trovava a nord della città. E non sarebbe stato tanto difficile individuarli. Ma purtroppo lui non aveva calcolato un particolare:e cioè...che lei...fosse visibilmente assonnata,in quel momento...
    E quando sei arrivato tu,purtroppo...mi è passato del tutto di mente... disse la figlia del Maestro del Vuoto.
    Quanto tempo resta,prima del loro attacco giornaliero?... domandò il drago dalle ali piumate,con sguardo serio.
    Meno di un ora. Non resta molto. rispose lei.
    Allora...dovremmo uscire dal mondo dei sogni.
    Sei sicuro? A me questo posto non interesserà particolarmente. E,volendo credo di potercela farcela benissimo da sola,a sistemare quei lucertoloni. Sicuro di volerti perdere queste meraviglie oniriche,piccolo draghetto piumato? gli domandò Kue.
    Sì:effettivamente mi dispiace un po',lasciare adesso il mondo dei sogni. Ma non mi sentirei del tutto in pace con me stesso,in seguito,se restassi qui con gli altri e se lasciassi consapevolmente fare tutto il lavoro a te,sapendo che avrei potuto benissimo venire ad aiutarti. E poi...non è di mio gradimento non aiutare una signora. Specialmente se quella signora...è la mia. rispose Zephiros.
    Oh,ma che cosa abbiamo,di nuovo qui? Il nostro gentil-drago. E va bene,piccoletto:potrai assistermi nella mia impresa disse la dragonessa divina,sorridendo.
    Aspetta,però:prima dovremmo almeno avvertire il Maestro,non credi? Non possiamo andarcene così,di punto in bianco.
    Non ho voglia di avvertire quel vecchio...ma suppongo che poi insisteresti...d'accordo:come vuoi:lo avvertirò con la telepatia disse la dea della morte,che si voltò verso il padre...solo per accorgersi...che questi si era appena appisolato...
    Non è possibile...si è addormentato un altra volta!...Dannato vecchiaccio! Gli farò sparire la voglia di poltrire in giro. disse la dea,mentre stava,letteralmente per mettersi ad urlare,come aveva fatto prima,quando ancora erano svegli...solo per essere fermata dal suo compagno mortale...
    Ferma,Kue:non disturbarlo. Se non a lui...allora avverti gli altri,che stiamo per andarcene. Non è necessario che risvegli il Maestro...
    E va bene,cavolo:avvertiamo tutti gli altri... disse lei,mentre si concentra,per individuare tutti gli altri attorno a se. E,dopo averlo fatto inizia così a comunicare telepaticamente con loro,includendo anche il mezzo drago nella conversazione.
    Scusatemi se uso la telepatia. Ma visto che il vecchio si è improvvisamente messo a poltrire...allora mi trovo costretta ad usarla con voi:vi informo che mi sono dimenticata di avere alcune "faccende in sospeso",ricordandomene solo ora. E lui è disposto a darmi una zampa. Per cui noi due stiamo ufficialmente per tornare nel mondo reale. disse lei,mentre attendeva delle loro possibili risposte. E,dopo un minuto...
    Allora noi due ce ne andiamo:ci rivedremo in seguito disse lui.
    Bene,piccoletto. Vogliamo uscire?
    Certo...come si faceva? Solo volendolo,vero?
    Sì,esatto.
    Bene,allora...proviamoci... disse il drago ibrido,che iniziò silenziosamente a concentrarsi(anche chiudendo gli occhi),per poter risvegliarsi nel mondo reale(un po' dispiaciuto dal lasciare gli altri,ma sapendo,tuttavia,che era necessario per aiutare la sua amata). E,dopo un po',senza quasi nemmeno rendersene conto,quando riaprì gli occhi...si ritrovò nel giardino,con la testa poggiata su di un cuscino ed il corpo su di un tappetto,coperto da una coperta. E mentre lentamente si scostò di dosso le coperte e si alzò...non potè non continuare a sentire quella strana sensazione...di freddo...
    Prenditela pure comoda,bello mio:abbiamo tutto il giorno. disse Kue,sarcastica,che già si era rimessa in piedi.
    Scusami,se non sono come te:se non passo consciamente fin da subito dal sogno alla veglia,quotidianamente. Caspita...sento ancora quella sensazione di gelo
    Certo. Ne parleremo meglio dopo:ti ricordo che ora restano giusto una quarantina di minuti all'assalto dei chanlong. disse Kue,che iniziò ad incamminarsi al di fuori del giardino.
    Io...sì,certo:dammi solo un secondo... disse Zephiros,mentre è sull'atto di seguire la gigantesca compagna...solo per fermarsi a pensare,per qualche secondo...
    Continuo a sentire questo gelo:chissà per quale cavolo di motivo...beh...spero solo di scoprirlo... disse fra se e se il mezzo drago,mentre si mise a seguire la dea della morte...mentre quella sensazione di gelo,che il mezzo drago quasi iniziava a credere di essere l'unico a percepirla...li seguì,lasciando in breve tempo,come loro quel giardino...
     
    Top
    .
  15.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Non c'è pace per certi morti...

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,566
    STIMA
    +204
    Location
    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

    Status
    Offline
    Il maestro non si era nemmeno accorto di essersi di nuovo addormentato.
    Alla fine meditare e dormire per lui non era nemmeno troppo diverso, alla fine era semplicemente isolare la sua coscienza dal mondo per entrare in una contemplazione tra il filosofico e l'onirico.
    Era buio e la sua coscienza sotto forma di visione di pura contemplazione scivolava tra le onde e le ombre precedendo gli allievi nel luogo ancestrale di cui era originale, il bianco deserto che gli elfi chiamavano Mithdar.
    sapeva che molti lo aspettavano nella sua enclave; Laruba.
    Laruba era una pendice nel deserto del Vuoto, o di Mithdar come dir si voglia, che era stata scavata in più punti.
    I divoratori infatti vivevano sul fondale delle isole dei sogni come quelle dove scavavano vicino alla vasta landa delle città sparse in tutto il vuoto, città di divoratori chiamate Enclavi, grotte su grotte scavate in immense scogliere sottomarine.
    Queste città splendevano nel vuoto illuminando una vasta aria intorno le stesse praticamente a giorno, ed era possibile vedere l'intensa luce anche da miglia e miglia distanza.
    Questo era dovuto alla bioluminescenza dei corpi dei divoratori che riuniti sprigionano una luce abbagliante che fruttavano per attrarre immensi banchi di anime dalle zone limitrofe in modo da non dover far altro che aspettare che le anime arrivassero pronte a essere assorbite e rese parte delle collettive che costituivano i divoratori.
    Il maestro amava la sua città: Laruba era piccola tutto sommato, ma era comunque un posto pieno di vita.
    Il vecchio superò diversi banchi di anime con la sua proiezione astrale e entrò nei dintorni della città costruita verticalmente nella parete rocciosa invece che orizzontalmente come facevano gli umani, la loro architettura era talmente aliena che appena la si poteva accostare vagamente a quella nanica, e solo perché come i nani costruivano le loro dimore nella nuda roccia delle montagne, ma l'architettura verticale dei divoratori sembrava adatta solo a creature volanti... o levitanti visto che ogni divoratore riusciva a fluttuare senza peso come un palloncino praticamente senza fatica.
    la gravità per loro era un problema solo in parte.
    Le porte erano in legno di strane piante luminescenti, le finestre rotonde simili a oblò erano in vetro ricavato dalla finissima sabbia bianca silicea del deserto del vuoto.
    Ma la cosa più affascinate erano le mura, fatte con cristalli semitrasparenti che componevano dei muri variopinti simili a mosaici.
    Le mura erano infatti di cristallo per permettere alla luce emessa dai divoratori dentro le proprie case di filtrare e illuminare tutta la città, questo era il segreto della diffusione di così tanta luce nel vuoto per attrarre le anime perse infatti.
    Le statue, anch'esse in mosaico, raffiguranti gli otto maestri antichi, di cui il maestro era membro, i muri e le anime che danzavano tra i raggi luminosi: Era uno spettacolo meraviglioso e la particolare architettura dei divoratori, dalle forme tondeggianti e ondeggiate, ricordava moltissimo il parco guell per forma e colori variopinti.
    Era lì che il maestro avrebbe condotto a breve condotto i suoi allievi, ma qualcuno lo aveva chiamato lì per discutere in privato, qualcuno che non vedeva da molto, molto tempo.
    Il maestro atterrò su un pinnacolo di roccia e trovò Lui, colui che fu il suo mentore: il maestro della morte, il maestro del maestro del vuoto.
    Quel essere mistico era avvolto dalla dolce melodia del coro delle anime che danzavano.
    se lui era maestro del vuoto, l'essere seduto davanti a sè era il maestro di qualcos'altro che trascendeva il vuoto stesso: lui era... il maestro della morte, il fratello maggiore del maestro del vuoto, che fu come un padre per lui.
    Il maestro della morte era un divoratore minuscolo simile a lui, ma era grande la metà, aveva quattro ali e due zampe, era in pratica una viverna.
    Il maestro della morte fissava l'amato fratellino con cerimoniale solennità, come una monaco tibetano appena uscito dal suo stato meditativo, tutto di lui emanava un aura di sacralità ben degna al suo ruolo.
    Lo chiamavano il cimitero vivente perché era il divoratore di tutta l'enclave di Laruba ad avere più anime in sè in assoluto, un essere con miliardi di altri esseri dentro di sé che lo componevano per questo era il maestro della morte o meglio; dei morti poiché era quello che ne aveva di più.
    Il maestro del vuoto era si molto forte, ma al confronto del maestro della morte era appena uno scolaretto davanti al professore poiché il maestro del vuoto in realtà era tra gli otto uno dei maestri più deboli essendo il più giovane, mentre il maestro della morte rispettato e onorato da tutti era il più vecchio dell'enclave, che ospitava qualche migliaio di divoratori.
    Fu il maestro del vuoto il primo a proferir parola dopo un silenzio loquace durato un minuto buono.
    "Ne è passato di tempo vero?"
    Il maestro della morte come sempre rimase impassibile nella sua serenità serafica rispose:
    "non troppo in realtà, ma mi sei mancato lo stesso fratello. dovremmo prenderci un thè insieme più tardi."
    Fece il maestro della morte tono mite, molto imparziale, ma non per questo freddo.
    il maestro della morte era piuttosto introverso a differenza del maestro del vuoto, ma non per questo era una cattiva persona e il maestro del vuoto lo sapeva più che bene.
    "Ne sarei felice fratello mio! ti farò conoscere i miei nuovi allievi, e sarà anche per farti vedere com'è diventato grande Ragnax! ricordi come era piccolo e carino!?"
    Fece il maestro puccio scodinzolando allegro.
    "Suppongo sarebbe bene, Ragnax era già allora promette allora. vorrà dire che ti aspetterò qui."
    Fece con un accennato sorriso il maestro della morte...
    pochi secondi dopo il maestro si svegliò e sbadigliando si distese godendosi la frescura che quell'ora offriva, il sole stava tramontando in lontananza affogando nel mare primordiale offrendo una vista meravigliosa in quel mondo onirico.
    presto i suoi cari allievi avrebbero goduto di una visto altrettanto spettacolare nel luogo che per ere immemori era la sua casa, e avrebbero conosciuto i sette fratelli e sorelle più stretti a lui.
    A breve si sarebbe svegliato e sarebbero giunti nel prelimbo, limbo bianco, Mithdar o come lo chiamava la sua gente: il Vuoto.
     
    Top
    .
100 replies since 17/7/2018, 07:19   1331 views
  Share  
.