Relax e freschezza

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Aesingr seguì il draghelfo-anaconda-ermellino burbero, curioso di capire cosa stesse combinando. Per un po' lasciò perdere anche le sue problematiche mentali sui corvi, su Egenna e su tutto il resto, si sarebbe accontentato di pensarci più tardi.
    Quando però lo strano Zell generò qualcosa dalle zampe per contaminare l'acqua del torrente Aes fece un musetto molto afflitto e dispiaciuto, esibendo la più tenera delle espressioni.
    Più che altro, si stava chiedendo perché l'avesse fatto. L'aveva seguito perché pensava volesse mostrargli qualcosa di interessante o che poteva riguardarlo da vicino, ma la risposta che quel tipo cattivone gli diede non gli piacque molto.
    "Si ma... anche se tu non vuoi nuotare potrebbero volerlo gli altri, non credi?"
    Il draghelfo-ermellino-nutria affermò poi che sarebbe potuto essergli utile in qualche modo. Per Aesingr aiutare era sempre un buon modo di approcciarsi con il prossimo, ma non negò a se stesso che avrebbe preferito essergli d'aiuto se avesse smesso di comportarsi in quel modo da birbantone.
    "Nessun problema, però tu non trattare male questo bel posto. Non se ne trovano molti di luoghi così puri e limpidi"
    Si lasciò andare ad uno dei suoi tipici sorrisetti alla Aes-puccio, mentre si rendeva conto che qualcuno si stava avvicinando a loro.

    La viverna si era mossa, allontanandosi dagli altri dopo aver sbuffato infastidita.
    "Non sono una cucciola Alexander, non devi scusarti solo perché non ho risposto! Se non l'ho fatto semplicemente non mi andava, quindi falla finita di comportarti da paparino diligente!"
    Ad Emerald non andava bene che l'uomo lucertola si atteggiasse a responsabile delle sue azioni, anzi la cosa le dava decisamente sui nervi. Lanciò un'occhiata alla ragazza che aveva tirato fuori dalle vesti una conchiglia rosa vivente, che affermò trattarsi di un paguro, parlando di lei come fosse un amichetto da proteggere. La viverna non capiva se quella situazione fosse normale, o se una cosa del genere fosse strana anche per chi come loro conosceva molte più cose di lei riguardo i vari aspetti della vita.
    Aveva l'impressione di non sbagliarsi nell'ammettere che proteggere una conchiglia suonasse terribilmente inconsueto.
    "Portala alla foresta allora, lì sicuramente starà bene" le rispose, con l'ingenuità tipica del suo modo di fare.
    In fondo lei solo parte della foresta di Ahsnaeris e la sua vecchia casa conosceva, quindi risultava normalissimo che i suoi consigli si limitassero a quel poco dell'isola con cui era entrata a contatto.
    Si avvicinò poi al drago marino che stava confabulando con l'altro essere squamato, per lei entrambe creature completamente nuove ma che sentiva in qualche modo affini, infilandosi nella loro conversazione senza alcuna esitazione.
    "Certo che il vostro odore insieme è qualcosa di agghiacciante" asserì, senza timore di offenderli o della loro possibile reazione negativa.
     
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    Meno Zell ghignò e ridacchiò sempre di più, mano a mano che il drago della pescheria diventava triste e piagnucolava, ovviamente terrorizzato dalle radiazioni emesse dal rettile malvagio.
    Oh...ma povero bambino....non piangere....non ho usato nemmeno un minimo di forza in quelle radiazioni....e poi non uccidono...almeno non ora...visto che mi servirete tutti vivi. Le radiazioni che prenderete oggi vi presenteranno il conto tra moolto tempo!
    E mentre parlava con la sua voce da malvagio, Meno Zell afferrò con la mano guantata il muso del drago e gli fece una carezza che era tutt'altro che benevola. Sembrava una di quelle coccole fatte dal padrone al proprio schiavo. Era davvero il caso di trattare quel drago ingenuo con i guanti, perchè se disgraziatamente lo rompeva, non poteva più essergli utile. Anche perchè si era offerto di aiutarlo senza mostrare il minimo segno di opposizione. Era persino più facile del previsto, visto che tanti draghi molto più cuccioli del drago della pescheria capivano fin da subito chi era Meno Zell e prendevano le distanze fin da subito.
    Una voce sgradevole interruppe le sue trattative. Era quella scema di una viverna che aveva deciso di venire li a cercare grane. E non poteva fare una scelta più sbagliata che commentare riguardo all'odore.
    Con un ruggito terrificante, Meno Zell si voltò e menò una frustata elettrica sull'ala destra della viverna.
    Chiudi il becco e tornatene dalla lucertola se non vuoi che ti schiavizzi subito. E se ti da fastidio il mio odore tappati il naso e non rompere! sbraitò l'ibrido negativo del Fulmine, all'indirizzo della viverna verde.
    Meno Zell rimase per qualche momento a guardare infastidito la viverna, razza che provava già antipatia, finchè questa decise, per il momento, di lasciar perdere l'odore del draghelfo malvagio.
    L'ibrido negativo, poi, tornò a prestare attenzione al drago della pescheria, sfoggiando di nuovo il suo ghigno.
    "Torniamo a noi...Tu dici di conoscere Zell e la cosa non mi sorprende visto che come carattere siete molto affiatati...anzi non mi sorprendo affatto se venissi a sapere delle porcherie che avete combinato voi due...quindi....portami da quel froc....ehm...da quel draghelfo!"
    E Meno Zell sfoggiò il suo miglior ghigno a denti (ingialliti) scoperti, assaporando già il momento di incontrare il suo opposto e torturalo psicologicamente.



    Loool X3 Meno Zell accusa Aesingr di aver avuto cosacce con Zell X3
     
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    Scusate... Gix ha detto di saltarlo e Zell mi ha chiesto di rispondere. Infatti ho scritto il post, ma solo a posteriori mi sono accorto che in realtà stava a Rectina.
    Mi scuso per il problemino tecnico, ma per non saltare il turno di Rectina la sposto dopo di me che comunque va bene uguale penso.
    L'unica cosa è che ora io ho entrambi, pg e png, davanti a Meno Zell e non so come coinvolgere Amly senza forzare le cose


    La viverna scrutò male l'ibrido demonicamente sudicio del fulmine, ritirando di scatto l'ala con un ringhio.
    "Eih ma chi ti credi d'essere!"
    Da prima si innervosì, poi assunse un'aria di supponenza piuttosto stoica e sicuramente più matura di quella del draghelfo puzzolente.
    "Il tuo odore è terrificante! Guarda che è inutile tu te la prenda, dico solo la verità! Puzzi come una nutria di fiume marcita sotto al sole dieci giorni ed essiccata sopra ad un cadavere di avvoltoio coperto di muschio raccolto in mezzo al letame di una palude velenosa!"
    Con tutto l'impegno che aveva messo in quell'insulto la viverna dovette riprendere fiato, mentre Aesingr le scoccava uno sguardo divertito.
    "Oh, questa volta non sono io quello che puzza di più a quanto pare" fece con un altro sorrisetto, muovendo piano la coda pesciolosa.
    La viverna non distolse lo sguardo dall'ibrido, e lo puntò con un artiglio.
    "Non azzardarti più a colpirmi o ti faccio vedere io!"
    Aes si mosse di un paio di passi in avanti, passando lo sguardo dall'uno all'altra con fare indeciso.
    Anche lui, nella sua ingenua ignoranza, aveva in parte intuito che quello non era il tipo da far arrabbiare e forse la viverna di smeraldo aveva esagerato più di un po'.
    Cercò di attirare l'attenzione dello strano essere, allungando il muso da drago-pesce leggermente in avanti.
    "Mi dispiace, ma non so dove sia Zell. L'ultima volta che l'ho incontrato, o meglio l'unica, è qualche giorno fà ad Ahsnaeris. Si ecco, lui ha litigato con Egenna, poi si è arrabbiato perché gli abbiamo tirato l'acqua e poi ha consegnato il liuto ai marinai amici di Egenna. Mi hanno detto quando li ho rincontrati a Kerus che dovevano dare il liuto ad un drago azzurro che puzza di pesce, penso Zell si riferisse a me, ma non ho chiesto loro dove si trovasse. Poi sono successe molte altre cose, e poi... aspetta, porcherie? Che intendi?"
    Si grattò il collo distrattamente con un artiglio, rimanendo tutto tranquillo e puccio come davanti avesse un amico di vecchia data che non vedeva da tempo e con cui aveva intenzione di intavolare una civilissima conversazione.
    La viverna continuava a sembrare decisamente contraria ai modi di fare di Meno Zell, non che qualcuno (a parte Aes) potesse non esserlo, e con le zanne snudate emetteva bassi gorgoglii gutturali nel tentativo di essere minacciosa.
    In realtà tra lei ed Aesingr non si sapeva chi apparisse più cuccioloso nel tentativo di fare lo scorbutico, ma Aes vinceva per il semplice fatto che neanche ci provava.
    "Comunque io dovrei tornare da Egenna, se vuoi possiamo cercarlo poi!"
     
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    La Viverna sbuffò infastidita, poi se la prese con l’uomo-lucertola, asserendo che non doveva essere troppo protettivo nei suoi confronti e che non aveva risposto al saluto della ragazza semplicemente perché non le andava di farlo. Poi la creatura la squadrò intensamente, prima di rivolgerle ufficialmente la parola: “Portala alla foresta allora. Lì sicuramente starà bene.”
    Amly la guardò bonariamente: era un’essere giovane in confronto a lei e a giudicare dal dialogo che aveva avuto con il suo compagno, era comprensibile che stesse compiendo i suoi primi passi per approcciarsi da sola al mondo esterno. Dunque la capiva in buona parte. Del resto, lei aveva trascorso più della metà dei suoi anni dietro a sua madre, inconscia del fatto che non era quella l’esistenza che meritava e che suo padre avrebbe voluto per lei. Non che lui desiderasse vederla medico d’urgenza, ma si sarebbe rasserenato nel constatare che aveva trovato il proprio posto nel mondo. Poi, non gli sarebbe importato un’alga secca se lei amava le donne, anziché gli uomini; quelli erano meri dettagli, granelli di sabbia.
    Si sorprese a rimembrare il passato con gli occhi chiusi, vagamente consapevole che la Viverna dalle squame color verde smeraldo l’era passata davanti per dirigersi verso il draghelfo e quell’altro drago.
    Ritornò con i piedi per terra solo quando sentì pronunciare una frase che le fece gelare il sangue nelle vene:
    “Certo che il vostro odore insieme è qualcosa di agghiacciante.”
    La giovane si girò lentamente verso Alexander, scura in viso. Quindi si ricompose.
    Chiaramente Meno Zell non accettò quell’ingiuria e sembrò fare qualcosa ad Emerald, ma da lì dove si trovava, Amly non aveva una visuale ottimale, perciò poteva soltanto udire le voci dei dialoganti.
    Dal canto suo, la Viverna proferì una frase che se non fosse stato per il momento delicato, la dottoressa avrebbe anche potuto mettersi a ridere, quantunque non fosse stato nel suo stile.
    “Non azzardarti più a colpirti o ti faccio vedere io!” Proseguì la creatura e lei rimirò di nuovo in direzione di Alexander. Alla fine si decise e tornò verso il fiume.
    Non era sua intenzione fare da balia a quell’ingenua, ma non poteva di certo permettere che l’essere cattivo perpetrasse le sue razzie nei confronti dell’acqua solo perché qualcuno lo istigava, più o meno volontariamente, a farlo.
    Non appena giunse in prossimità della riva lanciò un’occhiata eloquente all’ibrido malvagio.
    “Meno Zell, giusto?” Gli domandò, senza entrare in acqua: “Seriamente parlando, stai cercando tuo cugino, vero? Bene! Che ne dici se iniziamo a cercarlo sul serio?”
    Stava per aggiungere: - E lasciamo stare il Torrente Celeste.-, ma si accorse che tale frase avrebbe potuto suonare come una minaccia alla quale l’animale avrebbe sicuramente risposto con un attacco frontale diretto a lei.

    Chiedo scusa per il ritardo, precisando di aver saputo solo venerdì sera che Gix saltava il turno. Comunque, non è un problema.^^
     
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    La viverna si dimostrò essere davvero una viverna. Stupida come quelli della sua specie. Evidentemente non gli bastavano le primissime buone minacce di Meno Zell per ritirarsi e staserne buona. No. Quella continuava a starnazzare parole contro l'ibrido del Fulmine e sul fatto che puzzasse di tante cose, ma che in realtà lui non puzzava di nessuna delle cose schifose da lei menzionate. Il suo odore era ben peggiore di una nutria morta.
    Meno Zell, per il momento, lasciò perdere lo starnazzare della viverna verde e si concentrò sulle parole del ritardato mentale che aveva di fronte a lui. Era vero che respirare aria di bosco faceva male. Dietro di sè aveva una viverna cocciuta che voleva bruciarsi la vita come prossima schiava, davanti a sè aveva un drago che blaterava cose insensate riguardo a liuti e marinai. Alcune cose, però, potevano essere vere; in primis che Zell, come Meno Zell, si adirava quando qualcuno gli tirava dell'acqua, secondo era il drago della pescheria aveva incontrato l'ibrido buono ad Ahsnaeris, quindi nella foresta. Chissà come si sarebbe divertito Meno Zell nel vedere quel cucciolo piagnucolare mentre lui buttava giù un albero dietro l'altro.
    Il drago azzurro, però, non aveva idea di dove si potesse trovare ora.
    "Capisco....bene, nulla toglie che tu possa aiutarmi ma penso che dovrei metterti un...." Meno Zell stava per dire "guinzaglio" quando si sentì chiamare per nome.
    Era la sirena. Tra tutti, quella lì sembrava la più matura, visto che sembrò prendere sul serio la richiesta dell'ibrido del fulmine negativo.
    "Quel cucciolo impedito non è mio cugino...siamo molto simili ma in realtà siamo totalmente opposti..e anche se lo odio, mi è venuta una gran voglia di incontrarlo...e sarei molto contento se qualcuno mi aiutasse..." fu il commento di Meno Zell.
    "Ma ti avverto...se tu cerchi di ingannarmi, sia te che il tuo piccolo amichetto che tieni nascosto finirete male....oh no...non vi uccido....non mi piace uccidere, è troppo poco. Ci sono molto altri modi per punire la gente!" aggiunse, con un tono più minaccioso.
    Meno Zell fece alcuni passi in direzione di un piccolo prato, noncurante di schiacciare sotto i suoi calzini puzzolenti primule, margherite, viole ed altri bellissimi fiori colorati che erano da poco spuntati al sole mattutino. Dopo non molti metri, si girò e puntò gli occhi e un dito della mano verso la viverna verde.
    "Tu! L'unica cosa di interessante che hai detto in mezzo a tutte quelle sciocchezze è che -ti faccio vedere io-. Prego, signorina! Io sono qui! Fammi vedere di cosa sei capace!" disse Meno Zell cercando di rendere quel "ti faccio vedere io" più ironico possibile.
    L'ibrido puzzolente assunse una posizione annoiata a braccia incrociate, pronto ad accogliere quel cucciolo di viverna.

    Eeeeeh vi avverto, se la vivernetta fa la stoica con l'ibridino....può farsi maluccio XD
     
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    Aesingr non riusciva a capire cosa passasse per la mente del malvagio ibrido, non sapeva se continuare ad assecondarne l'atteggiamento o se avrebbe dovuto lamentarsi. Era probabilmente troppo diverso da lui perché potesse capirlo.
    Emerald aveva preso a sbraitargli contro, e la reazione di Meno Zell arrivò a posteriori fa, almeno in quel caso, fu quella che anche lui si aspettava. Prima di che però si era avvicinata a loro la tizia che prima stava in acqua, insieme alla viverna.
    Le era parsa diversa prima, ora che la osservava da vicino si rese conto che era semplicemente un'umana non dissimile da altre che aveva incontrato. La particolarità che più attirò la sua attenzione fu uno strano segno sotto a uno dei suoi occhi, simile alle conchiglie che si depositavano sui fondali marini.
    Era arrivata affermando di voler aiutare il birbante anaconda-ermellino, interrompendolo proprio mentre si stava rivolgendo a lui.
    "Mettermi?" chiese, sollevando la coda e tirando il muso leggermente indietro. "Cosa devo mettermi? Non mi piace indossare quelle cose che mettete voi, se è ciò che intendi"
    Meno Zell però si stava allontanando, o meglio stava invitando Emerald a trasformare le sue minacce in realtà.
    La viverna dal canto suo, per quanto inesperta e ancora incapace di usare i suoi poteri, si era accorta che quello doveva essere un avversario difficile. Questo tuttavia non le importava minimamente, e infatti si gettò a capofitto verso di lui per colpirlo ad artigli sguainati.
    "D'accordo, se sei tu a volerlo che non abbia da pentirtene!"
    Non sapeva ancora volare, ma sapeva usare le ali per cacciare o difendersi; balzò in avanti e menò una frustata di coda verso il fianco dell'ibrido, continuando l'assalto con qualche fendente scagliato con gli artigli al culmine delle ali. Stava comunque attenta a non sostare troppo di fronte all'avversario, sfruttando un taglia e fuggi alternato a qualche colpo ben assestato.
    Aes si chiese perché la gente dovesse per forza finire per fare a botte, litigando per un motivo o per l'altro. Non potevano starsene buoni? Si rivolse alla ragazza, percependo da lei un odore molto meno fastidioso di quello avvertito di fronte a Meno Zell e più simile al suo.
    "Oh, salve. Sono Aesingr, e mi scuso se anche a te il mio odore dovesse risultare strano" asserì, con un mezzo sorrisino tranquillo. "Davvero vuoi aiutarlo?"
    Non v'era un vero motivo a quella domanda, ma anche lui si stava accorgendo dei modi di fare non proprio esemplari di quell'individuo.
    "Forse bisogna stare attenti alle sue reazioni, credo non sia molto pacifico" concluse, con sguardo ingenuo.
     
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    Meno Zell la degnò di un po’ di attenzione. Doveva sentirsi fortunata.
    “Ma ti avverto… Se tu cerchi d’ingannarmi, sia te che il tuo piccolo amichetto che tieni nascosto finirete male… o non vi uccido.”
    La stava avvertendo, come si aspettava. Bene, finora era tutto tranquillo.
    Annuì, rimanendo al suo posto.
    L’ibrido si concentrò di nuovo sulla Viverna, e la ragazza era conscia del fatto che di lì a poco sarebbe iniziato un combattimento per nulla alla pari. La Viverna era partita in quarta e presto ne avrebbe pagato le conseguenze e lei preferiva non intervenire per due motivi: in primo luogo, non era ancora accaduto niente; seconda cosa, solo se nessuno le avesse parato il fondoschiena, quella creatura avrebbe imparato la cautela.
    Un attimo dopo Emerald passò all’attacco; lei la seguì con lo sguardo, poi una voce le parlò. Era il drago azzurro.
    “Oh, salve. Sono Aesingr, e mi scuso se anche a te il mio odore dovesse risultare strano.”
    Amly lo guardò cordialmente, non potendo esimersi dal regalargli un debole sorriso sincero: “No, non è pacifico.” Esordì in tono pacato: “Voglio preservare l’ambiente dalla sua barbarie. Se lui vuole ritrovare suo cugino, va bene; ma gli sarei grata se non devastasse ancora di più questo posto incantato. Propongo di velocizzare il combattimento tra Meno Zell ed Emerald con la scusa di andare a cercare questo Zell. Tu potresti aiutarmi?” Gli chiese.
    “Aiutami a convincere quel Draghelfo a muoverci di qui. Per ora non ho altre idee.”
     
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    L'attacco della giovane viverna fu facile e del tutto prevedibile: un attacco fisico frontale senza nemmeno usare qualche tecnica elementale o magica. Niente di più facile da schivare.
    Meno Zell rimase fermo fino all'ultimo per farle capire di colpire il bersaglio ma poi, velocissimo come un fulmine di direzione contraria, spiccò un balzo verso l'alto rimanendo a mezz'aria sopra la viverna.
    "Ehi! Io sono qui!"
    La viverna non ebbe nemmeno il tempo di accorgersi dove fosse finito l'ibrido malvagio che questo tornò giù altrettanto velocemente, atterrandole con un colpo secco sulla groppa e prima che la bestia alata facesse qualcosa, appoggiò i palmi guantati alla base del collo ed iniettò nel midollo sotto le scaglie una scarica elettrica.
    Meno Zell sapeva bene come dosare la sua elettricità; infatti la dose di corrente elettrica inferta non era così forte da uccidere sul colpo la viverna ma poteva provocargli benissimo uno shock elettrico con tanto di svenimento e blocco momentaneo degli arti. La viverna, infatti, strillò di dolore e stramazzò a terra mentre davanti a se vedeva accendersi delle stelle. Si sentiva stanca, terribilmente stanca ed inchiodata a terra, come se fosse appena precipitata.
    Meno Zell scese impassibile dalla viverna e tornò dal drago della pescheria e dalla sirena che credeva essere un salmone.
    "Bene, con lei ho finito. Ora tocca a voi, vedete di rendervi utili e di soddisfare le mie richieste se non volete fare la sua fine!" disse l'ibrido malvagio mentre indicava la viverna che si contorceva in preda a spasmi e contrazioni muscolari.
    "Non ho ben capito cosa hai detto tu riguardo all'ambiente. Ripetilo!" aggiunse, rivolto ad Amly puntandole il dito. Se la sirena credeva di non essersi fatta sentire daall'ibrido negativo, si sbagliava di grosso.

    Bene: Aes ha detto che potevo muovere i png...la viverna non ha ferite gravi, nè è in pericolo di vita ma si trova in uno stato di mezzo svenimento dovuto alla scarica elettrica che le ha inferto dei momentanei spasmi muscolari ed articolari....così impara XD
     
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    Ragasuoli rispondo molto easy così da mandare avanti il tutto, per questi giorni non credo di connettermi che da qua non prende un caiser senza wi fi


    Aesingr rimase fermo ad osservare la viverna che attaccava senza successo Meno Zell, e la reazione repentina di quest'ultimo. Alla vivernuccia non era andata proprio bene, poveretta.
    Emerald ruggì arrabbiata e frustrata, forse aveva esagerato ad attaccare quel tipo. Non aveva tuttavia alcuna intenzione di arrendersi così facilmente, e appena i suoi arti cessarono di andare per i fatti propri cercò di rialzarsi. Le dolevano sia le zampe che le ali, si sentiva tutta intontita e pesante, ma non gliel'avrebbe data vinta in quel modo. Strisciò per qualche metro mugugnando, poi riuscì a rialzarsi dopo che gli spasmi smisero di pervaderle il corpo.
    Aesingr la vide avvicinarsi, proprio mentre l'ibrido perfido si preparava a partire.
    "Maledetto sono ancora qui! Cosa credi!"
    Quella viverna dalle squame smeraldine doveva essere decisamente testarda e ottusa. Appena fu a portata di Tiro per Meno Zell, Aes estrasse una delle sue espressioni più convincenti del suo musetto, una di quelle tanto rare quanto inefficaci considerando che non era in grado minimamente di fare il drago serio.
    "Fermati, possiamo trovare una soluzione più tranquilla. Sono stufo di dover sentire gli altri che si fanno del male"
    La viverna lo ignorò, avanzando a passo fiero e sguardo risoluto verso l'ibrido fulminoso.
    "Anche se non so volare e non so usare i vostri sporchi trucchetti posso comunque farti vedere le nuvole!"
    Con un balzo Emerald fece per aggredire ancora una volta Meno Zell, ma Aesingr la afferrò con le fauci per la coda e, senza esercitare troppa pressione per non farle male, la tirò indietro dove sarebbe stata un po' più al sicuro dalle brusche sfuriate dello strano drago bipede.
    Lei si dimenò cercando di colpirlo, sferzando colpi d'ala e fendenti d'artiglio sulle zampe del drago pesce per divincolarsi.
    Aesingr fece finta di nulla per alcuni secondi, ignorando le sue proteste e il dolore dei tagli, ma poi fu costretto a spingerla via. Non era capace di imporsi con la forza, voleva soltanto aiutarla ad evitare altri pericoli inutili.
    Se si fosse gettata di nuovo contro quel tizio probabilmente si sarebbe fatta male, ma lui non poteva obbligarla a stargli lontano. Poteva solo cercare di frapporsi tra di loro se voleva impedirle di farsi ancora del male.
    Cercò di portarlesi davanti, in modo da non permettere a Meno Zell di combinare altri danni.
    "Forse dobbiamo risolvere prima questa questione" disse ad Amly, voltandosi per un attimo verso di lei senza distogliere l'attenzione dagli altri due pazzi.
     
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    Meno Zell l’aveva sentita parlare e non sembrava avere buone intenzioni nei suoi confronti; tuttavia, Amly non si scompose e con viva cordialità gli rispose.
    “Ti sarei molto grata se non devastassi ulteriormente questo posto meraviglioso. Per il resto, sono ben disposta ad aiutarti a ritrovare Zell.”
    Dopo di che la ragazza osservò la Viverna mentre si contorceva dal dolore. Avrebbe sofferto per un po’ di tempo, ma certamente avrebbe imparato che dimostrarsi tanto energici di fronte a creature dall’animo tutt’altro che nobile, non è affatto proficuo. Purtroppo questo genere di insegnamenti si apprendono così nella vita e non c’è libro o appunto che tenga.
    “Maledetto sono ancora qui! Cosa credi!”
    La Fosterline ebbe un tuffo al cuore. Sospirò, scrollando leggermente le spalle.
    -Non per essere maleducata, ma credo che la corteccia prefrontale di questa giovane Viverna sia ancora in fase di sviluppo.-
    Aesingr sembrava pensarla come lei, a modo suo, ma la pensava come lei: infatti, intimò ad Emerald di fermarsi. Amly gli sorrise debolmente; avrebbe anche voluto avvicinarsi a lui, ma così facendo si sarebbe trasformata e sentiva che forse non era il caso di farlo. Innanzitutto, perché qualora la sua forma fosse mutata, le acque del punto in cui si trovavano non erano abbastanza profonde da permetterle di nuotare; non a caso, prima, per uscire dall’acqua era stata costretta a saltare goffamente a mo’ di canguro assonnato. In secondo luogo, tutti i presenti erano in grado di spostarsi in maniera agevole dall’ambiente marino a quello terrestre, mentre a lei toccava aspettare qualche minuto prima che la coda si potesse asciugare e smaterializzarsi, lasciando così posto alle gambe da umana.
    Il drago azzurro afferrò la Draghetta per la coda e cercò di tenerla buona, affinché lei potesse capire una volta per tutte che stava scherzando con il fuoco, o meglio, con l’elettricità.
    “Hai ragione.” Disse la sirena, quando lui le fece notare che al momento dovevano risolvere un’altra questione, prima di potersi concentrare propriamente sull’ibrido malvagio.
    “Emerald.” la chiamò: “Per cortesia, calmati un attimo e rifletti. Non ti sto rimproverando.” Puntualizzò in tono gioviale, ricordandosi del battibecco avvenuto in precedenza tra l’uomo-lucertola e la sua compagna: “Per favore, renditi conto che Meno Zell non porta pazienza per nessun motivo e per nessuna creatura.”
    Le si accostò il più possibile, curandosi di non apparire autoritaria.
    “Ti sei misurata con lui ed è ammirevole, ma hai scoperto che è ancora troppo presto per affrontarlo seriamente, perciò ti invito a desistere dal tuo obiettivo e preservare le energie che ti restano per quando sarà necessario.” Aggiunse, sforzandosi davvero di non apparire come la solita adulta che dà lezioni e fa la morale a chiunque incontra; perché Emerald avrebbe potuto pensare questo di lei.
    -Spero di averla convinta. Più che altro perché io sono buona e cara, ma non quanto Aesingr.-
    Ecco, appunto, Aesingr. Amly lo guardò: aveva delle ferite cutanee procurategli dalla Draghetta.
    “Se vuoi, posso darti una mano a curarle.” Asserì rivolta al drago, indicandone una.
    Ho aspettato segni di vita da parte di Gix, ma poi mi sono decisa a rispondere per non prolungare l’attesa.
     
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    La sirena che credeva di essere un salmone non fece tanti giri di parole su quanto combinava Meno Zell all'ambiente. Tuttavia, l'ibrido negativo si discolpò e confutò immediatamente le sue parole.
    "Devastare? Questo non è devastare, cara amica mia...sto solo...studiando...studiando questo terreno per poterlo sfruttare in futuro"! rispose placidamente Meno Zell, con l'aria di quei ricconi che si presentano ai villaggi dei nativi per sfruttarne le risorse.
    Dei rumori strani lo fece voltare verso la viverna, che lo minacciò di fargli vedere le nuvole.
    "Ma guarda...la bambina vuole giocare ancora....cucci cucci cucci......" la prese in giro il draghelfo sventolando un dito dall'alto verso il basso, come quando si vuole giocare con il gatto di casa.
    Meno Zell stava per sparare un fulmine da quell'artiglio diretto verso la fronte della viverna ma il drago della pescheria intervenne in sua difesa, cercando di portarla via dal draghelfo negativo puzzolente, il quale le scoccò delle boccacce per ridicolizzarla ancora di più. Successivamente anche la sirena che credeva di essere un salmone aiutò il drago pescioso a tenere buona la bambinetta pestifera.
    L'ibrido malvagio continuò a godersi quella scenetta di insegnamento alla vivernetta, come se gli altri due fossero i suoi genitori o i suoi maestri di scuola elementare (?) dandole finalmente una lezione di vita e facendole capire che non si devono attaccare i draghelfi malvagi e puzzolenti. Da canto suo, Meno Zell continuava a farle dei gestacci di puro bullismo, mentre la viverna schiumava di rabbia dalle fauci. continuando ad osservarlo.
    "Interessante...molto interessante....quanta energia può fornire quella creatura con la sua rabbia..." fu il pensiero di Meno Zell.
    Il drago della pescheria si procurò anche dei graffi per colpa della viverna arrabbiata, che reagì come un gatto furioso contro quel drago ritardato di mente.
    "Vedo che insegnate bene! Avete le idee ben chiare di chi comanda qui ora! Ma le parole non mi bastano. Voglio i fatti!"
    Meno Zell fece ancora alcuni passi per avvicinarsi al trio, e poi puntò un artiglio della mano guantata perpendicolarmente verso il basso indicando il terreno, o meglio, i suoi calzini neri.
    "Prostratevi! Tutti tre!" fu il suo comando.

    Gix, puoi inserirti quando te la senti, come nell'altra role ^^ per ora Meno Zell non sta calcolando i piggi di Gix...per il loro bene XD
     
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    Aesingr aveva lasciato andare Emerald, ma questa ci mise un bel po' prima di calmarsi autonomamente. Cercava di passare oltre al dragopesce e di lanciare sguardi di fuoco verso Meno Zell che seguitava a dedicargli versacci non molto simpatici.
    Aesingr chinò il muso e ondeggiò lentamente la coda pesciosa, tirando fuori la lingua e leccandosi il labbro su cui aveva preso una zampata della draghetta.
    "No, non preoccuparti" rispose alla sirena, toccandosi con le zampe le zone leggermente ferite. "Non è nulla di grave"
    Probabilmente se aveva con sé qualcosa per curare le sarebbe potuto servire in seguito, magari a breve. La situazione rischiava di degenerare ancora.
    "Cosa? Che dobbiamo fare?" domandò poi al draghelfo, che aveva ordinato loro di prostarsi.
    Non aveva idea di cosa potesse significare. Gli dava l'impressione di essere qualcosa di non proprio divertente, ma lasciò adito a dubbi.
    "Dobbiamo seguirti? Sto aspettando che tu ci indichi la strada"
    Doveva sbrigarsi a tornare alla palude, doveva assolutamente tornare indietro.
    Emerald ovviamente non era d'accordo, ma ormai si era così fatta prendere dalla situazione da dimenticarsi di Alexander lì presente, della scossa che aveva appena preso e di non essere ancora capace di volare. Snudò le zanne ancora verso Meno Zell, ma restò dove si trovava in vista di un successivo attacco.
    Dai Meno Zell fai qualcosa di serio così ci muoviamo ^_^ :yea:
     
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    -Studiando questo terreno per poterlo sfruttare in futuro.- ripeté dentro di sé la ragazza. Certo che in quanto a confutazione e sofismo quela creatura ne aveva da vendere. Decisamente un essere interessante; peccato solo che la sua indole non fosse compatibile con la propria.
    I suoi pensieri furono bruscamente interrotti dalla Viverna che, ancora una volta, non si dava per vinta. Adesso Amly non ne poteva veramente più: lei era paziente, aveva provato a convincere la giovane, ma che cosa poteva farci se quest’ultima si dimostrava parecchio testarda? Oltretutto, l’ibrido negativo non faceva altro che stuzzicarla, emettendo dei versacci.
    -Regina dei mari, fa che non perda la calma o finisce che spingo quella Viverna contro Meno Zell, il quale la ridurrà in findivita e poi la curo.-
    Detto ciò, la sua attenzione si rivolse al draghelfo, che ora stava indicando il terreno, intimando loro di prostrarsi.
    Piegò lievemente le ginocchia, ben attenta a mantenere lo sguardo alto verso gli altri. La borsa le scivolò poco poco in avanti. La guardò per un’istante.
    “Aesingr, ci sta chiedendo di inchinarci per dimostrargli la nostra fedeltà. Solo così potremmo muoverci da qui una volta per tutte.” -O almeno questo è ciò che spero.- soggiunse fra sé, mentre fletteva ancora di più le gambe, che adesso formavano un angolo di novanta gradi all’altezza delle ginocchia.
    Osservò il drago azzurro e la Draghetta color smeraldo, accorgendosi solo in quel momento che essi si trovavano più vicini a lei di quanto pensasse: infatti, il primo non era propriamente in acqua, come l’era parso di vedere, ma a terra, sul bordo del fiume.
    Sospirò affranta; c’erano buone probabilità che si fosse lasciata un po’ prendere dalla situazione.
    “Bene, Meno Zell. Stiamo eseguendo i tuoi ordini. Credo che possiamo partire alla ricerca di Zell.” Annunciò per l’ennesima volta, mentre lanciava uno sguardo disperato ad Aesingr, quasi a voler dire: “Non ce la faccio più a stare qui.”
     
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    L'ordine di prostarsi venne eseguito solo dalla sirena che credeva essere un salmone mentre gli altri due se ne fregarono altamente, il drago della pescheria dimostrò ancora di più la sua ignoranza non sapendo cosa volesse dire prostrarsi mentre la viverna continuò a mostrare i denti.
    Meno Zell, quindi, alzò una mano guantata verso il cielo e subito dopo caddero due fulmini violacei che colpirono due alberi alle sue spalle. Altri due tuoni e altri due schianti di legno, con tanto di schegge che volarono via ovunque. Come se non bastasse, l'elettricità si propagò poi nel terreno, raggiungendo le zampe di Aesingr e della viverna.
    "Non avete capito voi due? Prostrarsi significa inginocchiarsi davanti a me dimostrandomi sottomissione, come ha fatto lei. Disobbedite di nuovo e altri alberi ne pagheranno le conseguenze...con tutti gli animali che ci vivono dentro e nei dintorni....tutto ciò per colpa vostra!" ruggì minaccioso l'ibrido malvagio.
    Gli alberi che vennero centrati dai fulmini scagliati da Meno Zell, caddero addosso a vari animali che fuggivano impazziti, mentre una tana di tasso venne letteralmente schiacciata dal peso dell'albero caduto, uccidendone l'inquilino. Diversi scoiattoli che vivevano su quegli alberi vennero fatti alla griglia a causa della scarica elettrica improvvisa.
    L'ibrido negativo rimase sempre fermo immobile in quella posizione con la mano guantata alzata, pronto a scagliare altri fulmini distruttivi qualora il drago della pescheria e la vivernetta bambina non avessero ubbidito.

    Per l'integrità del luogo e per la fauna....prostratevi o questo pazzoide potrebbe provocare un incendio X3
     
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    Emerald, piuttosto che inchinarsi a qualcuno che l'aveva appena atterrata in quel modo, avrebbe preferito farsi ammazzare. Non che desse o potesse dare il giusto valore alla vita e a quanto essa poteva regalare, in fondo era uscita da un uovo di una madre che aveva odiato ed era rimasta da sempre rinchiusa, convinta fosse la volontà di quella dannata viverna rossa che doveva chiamare mamma ad averla privata del mondo.
    Che fosse stato vero o no quello che gli avevano raccontato, rimaneva il fatto che per colpa della sua reclusione le sue ali non funzionavano come avrebbero dovuto.
    Si mosse accanto al drago azzurro che puzzava di pesce, questa volta con meno astio sul muso ma con altrettanta voglia di prostrarsi, ossia zero.

    Aes era troppo scemo, puccio e trasgressivamente ignorante per arrabbiarsi se qualcuno gli chiedeva di prostrarsi. Era troppo preso dal pensare a cosa spingesse quell'individuo a chiedere loro di inchinarsi, per cercare di farlo felice e allo stesso tempo impedirgli di combinare disastri.
    Fin troppo propenso a cercare la soluzione pacifica in simili situazioni, come del resto in ogni altra, non gli passò neanche per un attimo in testa di reagire; ma appena sentì gli animali scappare via spaventati e gli alberi esplodere in quel modo la sua ostentata calma si incrinò.
    Gli odori diffusi attorno non lasciavano dubbi sul fatto che alcune creature avessero incontrato un amaro destino, schiacciate nelle loro stesse tane o centrate in pieno dalla furia distruttrice dell'ibrido.
    Colpa... vostra? Meno Zell stava affermando che fosse colpa loro?
    La sua mente farfugliò qualcosa a riguardo di un ipotetico disappunto, ma non era del tutto sicuro di saperlo ascoltare. Impiegò diversi secondi per decidersi a rispondere.
    "Quegli animali non ti avevano fatto niente, perché sei stato così crudele?"
    Ad Emerald dal canto suo non importava granché delle altre creature, era sempre vissuta da sola e sapeva che la caccia implicava la sopravvivenza degli esseri viventi a discapito di altri. Alla fine tutti morivano, giorni più o giorni meno non sarebbe cambiato granché.
    Aes però non era <i>esattamente della stessa opinione.
    Il drago, appena sentì la lieve scossa propagarsi lungo il suolo, fece un passo indietro. Lanciò uno sguardo indecifrabile al malvagio scaglia-fulmini e, per un singolo istante, la sua espressione sembrò mostrare mero disprezzo.
    Certo, anche le nuvole si sarebbero messe a ridere immaginando Aes che provava ad odiare qualcuno. Eppure in quel momento dava la netta impressione di non essere affatto felice con quell'individuo nei paraggi.
    Decise poi di inchinarsi come aveva chiesto. Non per altro, almeno avrebbe evitato che provocasse un'altra strage. Quando Emerald si oppose, ricominciando a ringhiare verso Aesingr come a volerlo invitare a non assecondare Meno Zell, il dragopesce sollevò la coda e la poggiò su una spalla della giovane viverna.
    SHIIIIIPPPPPP
    La spinse con delicatezza verso il basso, senza forzarla né guidarla, semplicemente accompagnandola mentre anche lui si chinava. Si voltò poi a fissarla con i suoi occhioni pucci.
    "Adesso facciamo come dice"
    Aes sussurrò quelle parole così piano che se la frase fosse stata più lunga la viverna non avrebbe capito niente. Tuttavia ella rimase immobile, non palesando né ulteriore nervosismo né di essere d'accordo.
    Almeno gli diede ascolto e rimase con le zampe leggermente flesse e il muso reclinato in avanti. Adesso che tutti e tre gli avevano dimostrato questa fantomatica sottomissione, sarebbero potuti andare?
    Non era più così sicuro di volerlo aiutare.
     
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