Relax e freschezza

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    Drago rosso di fuoco

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    Era una mattinata pulita nel Torrente Celeste, il sole non era ancora sorto ma all'orizzonte si vedeva già un colore più chiaro rispetto al resto del cielo, l'alba era vicina.
    Un serpente gigante era arrotolato su se stesso con gli occhi chiusi, era lo stesso serpente che era apparso a Klenrung, era Sharrak che stava dormendo visto che mentre stava viaggiando era calata la notte, era rimasto nella sua forma da serpente gigante.
    Il serpentone gigante stava sognando la sua patria, le grandi foreste, le città, la sua vita da guardia, gli amici ma specialmente uno: Gixcaririxen. Sharrak sognava la prima volta che aveva volato sul dorso di un drago, la paura e subito dopo l'emozione di vedere la terra dal cielo.
     
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    Amlyche arriva dalla Role Ghiaccio e metallo alla Tundra.

    Il sole non era ancora sorto ma all’orizzonte si vedeva già un colore più chiaro rispetto al resto del cielo, l’alba era vicina.
    Una sirena e un paguro panciuto la cui testa spuntava da una graziosa conchiglia color rosa pallido se ne stavano adagiati su un tronco di legno. Lei vi si aggrappava con il braccio sinistro, abbracciando tutta la superficie anteriore; lui era comodamente appoggiato sopra in modo che non potesse cadere, sempre se non arrivava un’onda anomala.
    “Questo Torrente è un posto paradisiaco sia per il clima che si mantiene sempre mite, sia perché le probabilità di incontrare qualcuno sono relativamente basse. Certo, la mia amica ninfa di cui ti parlavo ieri vive qui, ma penso che sia meglio che si faccia viva lei. Sai come sono quelle creature… Non sarei neppure venuta qui, se non fosse perché mi serve il preparato di argilla, alghe e pappataci.” Mormorò la creatura dalla coda blu cobalto, mentre accarezzava delicatamente il bordo della conchiglia, facendo ogni tanto il solletico al crostaceo.

    Edited by Rectina - 31/12/2018, 14:24
     
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    Sharrak continuò a sognare: sognò la partenza del suo amico Gix ma subito dopo il sogno si trasformò in incubo, le grandi navi umane che attaccarono il suo paese d'origine, massacri, sangue.
    "no" pensò mentre l'incubo continuò facendo vedere gli suoi amici uccisi o schiavizzati, città bruciata ed appena vide il dragone rosso morto urlo NOOOO.
    Il serpente gigante alzò la testa di scatto aprendo gli occhi "era soltanto un sogno", ma l'Yuan-ti aveva avuto paura, tanta paura, infatti il suo cuore stava battendo all'impazzata.
    Ormai sveglio il serpentone decise di andare a bere nel corso d'acqua lì vicino, così srotolò il suo lungo corpo e strisciò per andare a bere. Una volta raggiunto il corso d'acqua notò una sirena, non aveva mai visto una, così la guardò incuriosito ma allo stesso tempo timoroso perché non sa se fidare di lei oppure no.
     
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    “Sai Peg, fonti attendibili narrano che questo torrente sia oggetto di litigio tra due ricche e potenti città, Knaur…”
    “NOOOO”
    Amly s’interruppe di scatto, altrettanto fece la sua coda scagliosa che era abituata a ondeggiare da sé, come se avesse un cervello proprio. (Tipo i plasmidi dei batteri). Aveva udito un urlo proveniente da un punto della riva del fiume.
    Dal canto suo, il paguro si era nascosto nell’angolo più lontano dall’apertura della conchiglia, spaventato a morte.
    Un silenzio tombale si levò nell’aria; la giovane sentiva soltanto il gorgoglio dell’acqua, mentre con gli occhi scrutava attentamente ogni metro di terra che costituiva la sponda del corso. Era probabile che di lì a poco sarebbe spuntato qualcuno o qualcosa, vivo o morto che fosse. (Non è un’espressione carina da dire, ma tanto Amly è dottoressa e, a meno che non siate pluriomicidi, vi cura di sicuro).
    Tutt’ad un tratto scorse un grosso serpente strisciare verso il torrente. La stava guardando, n’era certa; ora bisognava capire se esso veniva in pace, come le pareva, oppure aveva altre intenzioni. Comunque sia, per il momento, ella non gli disse niente: lei non era la solita impicciona, chiacchierona, attacca bottone. Del resto, chi le assicurava che quella creatura non avesse semplicemente voglia di immergersi nel Torrente Celeste o, ancora più naturalmente, bere un po’ della sua acqua fresca.
     
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    Meno Zell - prima role. Voi due siete i primi ad entrare in contatto con questa mina vagante per l'ambiente e tutte le cose buone.
    Per chi non lo conosce bene; Meno Zell è la parte negativa di Zell, il suo opposto. Fisicamente è uguale al mio draghelfo buono ma i suoi colori sono meno vivaci e più scuri (scaglie blu notte e azzurro sporco, ali color verde putrido, cresta dorsale rosso cupo, fulmini violacei). Indossa dei guanti e dei calzini neri (che non si toglie mai, se non per lavarli quell'unica volta in un decennio) che gli ricoprono completamente le zampe posteriori fino ad oltre le caviglie, lasciando scoperte solo le punte degli artigli. Come armi usa una frusta normale di cuoio e un'altra metallica per le sferzate elettriche. E' malvagio, anti-ambientalista, prepotente e sadico. Non uccide, (se non in caso di estrema necessità), preferisce torturare, infierire, schiavizzare, bullizzare, imprigionare. Se si uccide lui, muore anche Zell buono, ma non è facile farlo fuori, dato che è OP, come ogni cattivo che si rispetti. Oltre al fulmine, ha anche poteri sviluppati di radianza.
    Segni particolari: puzza, in quanto non si lava mai!


    Il Torrente Celeste. Un posto orribile per Meno Zell che ripudiava ogni minimo contatto con l'acqua, escluso quello per dissetarsi. Odiava toccarla, odiava immergersi, odiava lavarsi con quella cosa liquida. Odiava il fluire tranquillo di quel corso d'acqua che bagnava gentilmente gli alberi che crescevano sulle sue sponde. Odiava quella purezza cristallina, quanto avrebbe voluto gettarci dentro qualche suo colpo radioattivo. Odiava anche gli alberi e gli animali che vi trovavano riparo. Tuttavia, aveva scelto quella zona di Kengard per una zampettata notturna per studiare l'ambiente. Nella sua mente malvagia vedeva già il colore dell'acqua alterato in verde radioattivo scintillante oppure il torrente deviato per sfruttarlo per i suoi scopi di profitto.
    Aveva zampettato per buona parte della notte, lungo il bosco che costeggiava il Torrente Celeste, tenendosi a debita distanza dall'acqua; tanti predatori notturni fuggirono, avvertendo del pericolo ma un gufo reale venne centrato dallo sputo radioattivo dell'ibrido malvagio per soddisfare il suo bisogno di cacciare.
    Era giunta l'alba, un tenue chiarore apparve ad est. Il torrente continuava a scorrere, i merli iniziavano a cantare l'avvento del nuovo giorno, che per le orecchie dell'ibrido era solo stridii stonati. Tuttavia, un suono molto spiacevole arrivò a Meno Zell.
    NOOOOOO
    L'ibrido malvagio si mise subito in guardia e si guardò in giro ma non vide nessuno. Il NOOOO sembrava provenire dalla riva del corso d'acqua ma un grosso faggio, di grandissime dimensioni impediva a Meno Zell di vedere. Il rettile puzzolente interpretò un invito di qualcuno a fermarsi e a pensare quello che stava per fare: perchè aggirare un ostacolo quando hai i mezzi per distruggerlo?
    "NOO? NOOO????? NESSUNO MI DICE NOOOO!!!" urlò.
    Meno Zell levò una mano guantata verso l'alto per richiamare l'elettricità statica presente nell'aria.
    Il cielo era sereno ma un fulmine color violaceo scoccò con un tuono secco e colpì in pieno il faggio secolare, che non riuscì a vedere quell'alba. La vecchia pianta gemette e poi esplose in una miriade di scintille violacee e fiamme, che si riflessero nelle acque placide del Torrente Celeste. Schegge di legno secolare volarono ovunque, uccelli che avevano fatto il nido tra le sue fronde, scoiattoli che trovavano rifugio notturno nel suo abbraccio e una miriade di microfauna non ebbero il tempo di scappare a quella tremenda esplosione che fece crollare l'albero in pochissimo tempo.
    Ora che aveva la visuale libera, Meno Zell vide chi c'era: una sirena che probabilmente credeva di essere un salmone e aveva deciso di risalire il Torrente, e un grosso serpente.
    L'ibrido malvagio camminò senza problemi sopra i ciocchi ardenti (calzini ignifughi, ovviamente) che fino a poco tempo prima era un tronco pulsante di linfa vitale e si avvicinò a quei due, con il suo ghigno stampato sul suo brutto muso. Non temeva minimamente le dimensioni del grosso serpente.


    Voilà, vediamo come lo prendete XD :i6wl7r:


    Edited by ZellDragon6 - 23/7/2018, 21:51
     
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    Sharrak continuò a guardare la sirena e notando che lei non stava facendo niente iniziò a bere l'acqua del torrente celestiale, era sempre piacevole dissetarsi con un acqua così pura e limpida, ma dopo qualche secondo sentì un tuono, e dal'intensità del rumore capì che era molto vicino. Tolto il suo muso dall'acqua il serpente gigante iniziò a guardare intorno confuso visto che il cielo era ancora sereno quasi subito dopo notò che un drago piccolo e bipede si stava avvicinando, un po' si stupì dalla dimensione del nuovo arrivato, l'unico drago che aveva visto era Gix e pensava che tutti i draghi erano grossi all'incirca come lui, non credeva che esistevano anche quelli piccoli come gli esseri umani.
    Sharrak sentì l'odore arrivare dal piccolo drago e fecce un sibilo mentre scuoteva la testa infastidito da quell'odore, "CHE PUZZA" urlò mentre si allontanò dal piccolo essere, voleva respirare aria normale non quella puzzolente che emanava il drago che camminava su due zampe.
     
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    Amly stava continuando il suo monologo, quando, all’improvviso, un pezzo di legno colpì la sua meravigliosa coda blu cobalto, costringendola a uno spasmo violento che spostò una buona quantità d’acqua, sbalzò pascetti e legnetti e fece sobbalzare il suo piccolo amico, il quale cominciò a muoversi freneticamente, trascinandosi la conchiglia.
    La sirena volse lo sguardo dinnanzi a sé: l’acqua del torrente, da celeste che era, divenne torbida e piena di schegge e frammenti di rami e foglie. Intorno a lei, uccelli, scoiattoli e tanti altri animali presero a scappare spaventati.
    Infine, la sua attenzione catturò un grosso drago con dei guanti che coprivano le mani e degli orrendi calzini. Stava venendo verso di lei e, ovviamente, anche verso il serpente. Q
    quest’ultimo era intento a bere un po’ d’acqua fresca, tuttavia, non appena si accorse della presenza del rettile, gridò: “Che puzza!” Riferendosi, molto probabilmente, al fetore che quella creatura emanava.
    Il serpente serpente si allontanò; adesso lei era sola con il drago…
    Trasse un profondo respiro, mentre, con una mano riportava Peg al centro del tronco per non farlo cadere.
    “Buongiorno a lei, signore.” salutò cordialmente, portando il tronco in avanti (e quindi il bacino in antiversione), pronta a iniziare una trattativa di non belligeranza o, eventualmente, sfidare quel tizio dal ghigno malvagio stampato sul volto.
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Aesingr, Alexander e la viverna verde arrivano da... boh va beh tanto Aes lo conoscete tutti e gli altri vengono da un posto diverso quindi delirio.
    Non chiedetemi la coerenza di Aesingr e della sua presenza qui, poi mi inventerò qualcosa. Devo per forza incontrare -Zell
    Alexander è pg di Gix, mentre la viverna non ha né una scheda né uno spazio a lei dedicato ancora quindi...

    Aes: drago pesce blu che puzza di azzurro e va beh, si sa :paninozzo:;

    Viverna verde: viverna adolescente di cui non sappiamo il nome, figlia di una madre che ha odiato inconsapevolmente per motivi complicati, chi è interessato alla sua storia può leggere qui, ma essendo la role abbastanza lunga e articolata potete accontentarvi di quello che spunterà in questa role attuale.
    Gix credo la conosca bene.

    NB: sui miei pg e png potete autoconcludere sia azioni che colpi, se vi serve potete anche muoverli. Questo ovviamente senza ucciderli o causargli ferite irreparabili :theend:


    Doveva assolutamente ritornare da Egenna, assolutamente ed al più presto. Dopo quanto accaduto, c'erano decisamente troppe cose che lo avevano lasciato confuso e perplesso.
    Continuò a camminare costeggiando il corso d'acqua, perché l'acqua porta sempre da qualche parte. In realtà non erano proprio trascorsi cinque minuti dall'ultima volta che aveva nuotato, quindi avrebbe dovuto provare la piacevole sensazione che percepiva dopo giorni di distanza dalle acque.
    Che fossero ferme o in movimento, delimitate da argini o sconfinate e profonde, gli davano sempre quel senso di adeguatezza che fuori non percepiva. Tuttavia in quel momento non si sentiva affatto bene come avrebbe dovuto sentirsi. Era da quando si erano separati alla Città dei corvi che non la rivedeva, e questo gli stava causando un notevole prurito agli zibidei. Perché aveva di nuovo fatto casino? Perché non si era lasciato riportare da lei come sarebbe stato meglio per tutti?
    Accidenti a se medesimo e a tutti i maestri del vuoto che Aes non ha ancora incontrato, non gliene andava una giusta! O forse era lui che impediva alle situazioni di risolversi nel modo giusto. In ogni caso...
    Un rumore d'esplosione ruppe l'incontaminato suono del limpido gorgogliare dell'acqua, degli uccellini e del sole battente su quella tiepida e dolce vallata ricolma di verde.
    Le acque spingevano nella direzione opposta a quella in cui stava andando, e voleva proseguire. Ora che era riuscito ad uscire dalla palude incolume, gli andava bene tutto. Qualsiasi individuo che avesse potuto dirgli... come tornare alla palude, attraversarla senza rischiare di perdersi nella nebbia e magari dove poteva trovare Egenna.
    L'avrebbe chiesto a chiunque, andava bene tutto.
    Un pungente odore di bruciacchiato poi gli giunse alle narici, man mano che si avvicinava. Continuando a passeggiare con le zampette sull'erba e fra i sassolini pucci arrivò finalmente nei pressi di uno snodo in cui l'acqua aveva un'aria ancor più fresca e rilassante, e guarda caso da quelle parti c'era pure qualcuno. Qqualcuno di ovviamente strano. Incontri normali non ne faceva da quando questo dannato forum è stato aperto, quindi yea :yea:.
    Si guardò un po' attorno, come a cercare altre figure, prima di focalizzarsi su ciò che aveva davanti. Un...
    no, impossibile. Quello era... un ibrido anaconda-ermellino!
    Ne aveva già visto uno qualche giorno prima, quello gli assomigliava davvero tanto! Tantissimo! Era lui, davvero era quell'ibrido anaconda-ermellino?
    Rimase qualche istante interdetto a fissarlo, ignorando totalmente il lungo e grosso serpente e l'altra creatura immersa nell'acqua. In quel momento era troppo stupito di aver ritrovato lì quel tizio, e tutta l'attenzione del suo essere era concentrata su di lui.
    "Zell!" gridò ad alta voce, avvicinandosi a rapidi passi e avanzando di gran carriera. Si ricordava anche il suo nome? Incredibile, magia pura! Egenna aveva avuto un'influenza positiva su di lui, al punto di fargli ricordare che una memoria ce l'aveva nonostante non ricordasse ciò che davvero gli serviva ricordare.
    Scacciò i pensieri negativi che stavano già per affollargli la testa, suotendo il muso e odorando l'aria.
    Sentiva uno strano odore provenire da lì, qualcosa di davvero simile alla palude da cui era appena uscito ma tutto concentrato in un unico fulcro, in mezzo ai freschi e limpidi odori della natura circostante. Cosa diamine poteva produrre uno schifo simile?
    Gli si accostò con scioltezza, arrivando a pochi centimetri da lui e fermandosi nei pressi di un albero appena distrutto e ancora fumante.
    "Davvero insolito ritrovarsi qui, non credi? Hai visto Egenna per caso?"
    Così, a random...
    Certamente, era una domanda logica. Secondo Aesingr lo era e come.

    La viverna e Alexander avevano viaggiato un bel po', alla ricerca di quella che sarebbe potuta essere sia una nuova casa , sia una realtà un po' più ampia di quella della foresta di Ahsnaeris. Non che si trovasse male, aveva apprezzato quel luogo splendido ed era sicura che sarebbe tornata fra quelle fronde a breve, ma Alexander le aveva parlato della biblioteca presente a Knawr
    e di chi vi dimorava. Ovviamente con annesse spiegazioni di cosa fosse una biblioteca, cosa fossero gli elfi e cosa avrebbe potuto incontrare da quelle parti. L'aveva anche messa in guardia da vari possibili nemici, da aggressori di ogni tipo e dalla gente, rassicurandola comunque sul fatto che Knawr foss un luogeo tranquillo.
    L'uomo lucertola la stava davvero trattando come nessuno aveva mai fattto, con una premura incredibile, anche se le sue elevate attenzioni le davano un po' fastidio. La lasciava raramente da sola, e dato che ancora non riusciva in alcun modo a volare per motivi oscuri dovevano gironzolare a piedi e lui le era sempre dietro.
    "Ehi" gli disse, voltandosi verso di lui mentre avanzavano tra le colline, "manca ancora molto?"
    Dopo qualche altro minuto raggiunsero un luminoso e cristallino corso d'acqua corrente, di cui non riuscirono a scorgere la fine. Poco più in là c'era movimento, qualcuno stava parlottando.
    In effetti da quando si era separata dagli altri non aveva incontrato nessuno, la sua compagnia erano stati unicamente Alexander e la fauna di Ahsnaeris.
    Sapeva che quel dannato lucertolone l'avrebbe sicuramente voluta proteggere anche da pericoli inesistenti, quindi gli restò vicina per non metterlo in agitazione.
    Ok Gix, Alexander e la viverna avranno sicuramente avuto qualche dialogo nel frattempo, quindi ho improvvisato riguardo Knawr. Spero non ci siano problemi. Stavano andando a Knawr, ma a metà percorso trovano Aes e gli altri qui presenti.
     
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    Quando l'ibrido malvagio sentì il commento del grosso serpente sul suo odore, si disinteressò della sirena-salmone che era troppo immersa nell'acqua e seguì il grosso rettile che cercava di fuggire al fetore di Meno Zell.
    L'ibrido prese con la mano destra guantata la sua frusta metallica e schioccò un forte colpo sui sassi che bordavano il torrente.
    "Tu...orbettino troppo cresciuto, che cosa hai detto? Ripetilo se...."
    Zell!

    Di bene in meglio! Quel giorno non poteva iniziare nel modo migliore. Meno Zell era abituato a sentire commenti negativi riguardo al suo odore, odore che lui riteneva normale e naturale, tuttavia godeva nel sentirselo ripetere sotto la sua minaccia di fruste e torture varie.
    Ma quello che davvero odiava era quando qualcuno lo scambiava per Zell, la sua controparte buona. Dannazione, anche se Meno Zell era una sorta di gemello, erano molte le differenze che distinguevano i due ibridi. A parte il colore diverso, erano soprattutto il carattere, l'odore, il vestiario e il tono di voce a renderli diversi. Quindi anche un cieco, uno sordo, uno con deficienza d'olfatto o uno qualsiasi che avesse almeno un senso corporeo funzionante, era in grado di distinguerli.
    Spostò leggermente lo sguardo verso la direzione dalla quale provenne quella fastidiosissima voce che aveva pronunciato il nome sbagliato. Si trattava di un drago azzurro-blu che trotterellava a rotta di collo verso Meno Zell, come se stesse andando incontro ad un amico. Con ogni probabilità era amico di Zell.
    Alzando uno scudo di fulmini violacei dietro di se per impedire al serpentone di attaccarlo da dietro, guardò con più attenzione quel drago che sembrava un cucciolo. Solo uno scemo impedito come Zell poteva farsi amico un drago ritardato come quello, che emanava uno sgradevole odore di pescheria e che vaneggiava riguardo ad una certa Egenna...
    Quando il drago che puzzava di pescheria invase quello che Meno Zell considerava il proprio perimetro di pertinenza, la frusta metallica intrinsa di elettricità schioccò a pochissimi centimetri dalle zampe palmate del nuovo arrivato che Meno Zell guardò con estrema espressione schifata.
    "Fermo dove sei, se ci tieni a quelle zampe da ranocchio!" sbraitò Meno Zell intimando al drago azzurro di fermarsi, e magari di allontanarsi.
    "Hai preso il draghelfo sbagliato, cucciolo! Io NON sono Zell. Sono MENO Zell, il vero draghelfo dell'Elettricità e della Radianza. Per me è davvero un piacere incontrare un amichetto di quello stolto imbecille di Zell!"
    L'ibrido malvagio tornò a ridacchiare con quel suo muso da strafottente mentre la sua frusta elettrificata era sempre più bramosa di aprire ferite. Era appena arrivato a Kengard e già poteva contare sull'"aiuto" di qualcuno che poteva condurlo da Zell.
    Stava per iniziare il suo interrogatorio ai danni del drago uscito dalla pescheria quando sentì altro movimento provenire dal bosco. Gli bastò una fugace occhiata tra gli alberi per vedere che si trattava di una viverna adolescente accompagnata da qualcuno dalla postura bipede, che a quanto pare aveva intenzione di arrivare lì.
    Meno Zell tornò a prestare attenzione al drago azzurro della pescheria.
    "Ma quanta bella gente oggi qui! State organizzando una festa? Ma che bello, sono capitato al momento giusto. Abbiamo il drago con le zampe da ranocchio, l'orbettino, la sirena-salmone e una di quelle creature che assomigliano a dei draghi senza zampe anteriori con tanto di cavaliere. Magari avrai invitato anche quell'infante draghelfo che si succhia ancora le dita...chissà come si metterebbe a frignare nel vedere l'albero distrutto o il Torrente Celeste inquinato da radiazioni!"
    E ricominciò a ridacchiare, in attesa dei prossimi invitati.

    Ok...altre qualità attribuite ad Aesingr XD


    Edited by ZellDragon6 - 30/7/2018, 19:19
     
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    Sharrak notò che il piccolo drago aveva ignorato il saluto della sirena e lo stava seguendo, stava iniziando ad essere antipatico per serpentone, ma la cosa che assolutamente non gli piaceva era la reazione del drago che aveva usato la frusta per minacciarlo, facendo voltare di scatto il muso del grosso serpente verso di lui sibilando minaccioso, quel colpo di frusta aveva fatto ricordare le disgrazie della sua gente che era stata schiavizzata proprio nella loro terra natale. Ma tutta questa tensione venne interrotta da un altro essere vivente: un drago azzurro-blu che stava andando verso di loro per incontrare l'ibrido, l'odore che emanava il nuovo drago era molto più piacevole rispetto la grande quantità di puzza che emanata il draghetto (Meno Zell).
    Il grosso serpentone guardò il piccolo drago che mentre si era voltato verso il nuovo arrivato aveva innalzato uno scudo di fulmini per proteggersi le spalle e pensò "quello scudo non ti servirebbe a nulla visto che hai scoperto i fianchi e la parte frontale del tuo corpo, basta un colpo di coda in quelle zone... i suoi pensieri vennero interrotti da un colpo di frusta ma questa volta in direzione del drago azzurro, Sharrak stava iniziando ad odiare il piccolo drago.
    Il serpentone ascoltò l'ibrido che finalmente disse il suo nome e la sua specie, non aveva mai visto un draghelfo e un po' lo incuriosiva, ma sapeva che l'esemplare che si trovava d'avanti non era ben disposto ad essere il soggetto per soddisfare la sua curiosità, visto il suo comportamento scontroso vicino alla malvagità, anzi, più lo guardava più il suo istinto lo avvertiva che in realtà il tizio che era di fronte a lui era malvagio, forse doveva cercare il vero Zell per soddisfare la sua curiosità.
    Sharrak sentì delle voci e notò del movimento, guardò nella direzione da cui provenivano quelle voci e vide una viverna accompagnata da una lucertola antropomorfa. Osservando verso la direzione in cui stavano andando capì che anche loro erano diretti a Knawr.
    Sharrak continuò a rimanere in silenzio ascoltando i presenti e dopo ritornò a guardare male Meno Zell mentre si allontanava da lui per via dell'odore, dirigendosi verso Alexander e la viverna e disse "salve, sono Sharrak, anche voi state andando verso la città di Knawr? se si vi suggerirei di stare lontano da quel draghelfo, se non ci riuscite allora trattenete il fiato, anche se il suo comportamento non è così tanto gentile, infine visto che stiamo andando nella stessa direzione che ne dite se viaggiamo insieme?.

    Alexander stava accompagnando la viverna verso la città di Knawr e quando ella chiese se mancasse molto rispose "non più di tanto... comunque, parliamo di cose un pochettino più importanti, ho pensato di darti un nome, che ne pensi di Emerald?, mi sono ispirato al colore delle tue squame" subito dopo sentì delle voci e notò un gruppo formato da un drago azzurro, un drago grande quanto lui, un grosso serpente ed infine una sirena, non li aveva mai visti e non sapeva se fidarsi oppure no. Osservando attentamente il gruppo, l'uomo-lucertola notò che il drago con dei fulmini disegnati sul corpo aveva in mano una frusta elettrica ed aveva uno scudo di fulmini violacei sulla schiena, stavano lottando?, non sembrava visto che erano fermi ed il serpentone, il più grosso di tutti, si stava allontanando da Meno Zell per andargli incontro, ma la cosa non gli piacque molto e pensò "cosa sta succedendo?". Fortuna per lui e la viverna che si trovavano ancora abbastanza lontani per sentire il tanfo che emanava Meno Zell, però avrebbero dovuto per forza passare vicino a loro se volevano raggiungere la città, ma prima ascoltò il serpente gigante. Era così grosso che potevano cavalcarlo sia lui che la viverna, oppure potevano essere mangiati in un solo boccone entrambi. Si era presentato, li aveva avvertiti a proposito del draghelfo, aveva chiesto se anche loro stavano andando verso Knawr e se poteva unirsi al viaggio. Non aveva mai sentito parlare di draghelfi, ma vedendo tutti i presenti aveva intuito che il tizio con la frusta poteva essere un esemplare di quella specie.
    "Io sono Alexander, grazie per l'avvertimento, beh, visto che andando per questa direzione c'è solo la città di Knawr penso che non serva che vi risponda alla vostra prima domanda, e riguardo alla vostra seconda domanda, beh, io non vi conosco, quindi non saprei, anche se è vero che potresti seguirci. Comunque cosa sta succedendo? rispose la lucertola verso Sharrrak.

    Alexander, la viverna e Sharrak sono lontani da Meno Zell e Aesingr (Sharrak sta lontano per lo più a causa della puzza di Meno Zell)


    Edited by Aesingr - 16/8/2018, 14:34
     
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    Amly si levò in piedi per quanto le fosse possibile. La situazione non prometteva affatto bene, specialmente per il drago azzurro che si trovava dinnanzi a lei e che aveva scatenato l’ira del draghelfo.
    Il grosso serpente non accennava a rifarsi vivo e lei temeva per la sorte delle creature che le stavano attorno.
    Dopo aver vagliato e scandagliato varie ipotesi probabili su ciò che sarebbe potuto accadere di lì a poco, afferrò il paguro e se lo mise sotto il corpetto, quindi si arrampicò sul tronco al quale era appoggiata poc’anzi, si diede una spinta molleggiando sulla coda e infine saltò.
    Beccò la riva per un pelo.
    “Ah… ce l’ho fatta.” Disse sospirando. Dopo di che si avviò nella direzione in cui era sicura di aver visto scappare il serpente. Prima però, attese che la sua coda finisse, in tutta calma, di sgocciolare per asciugarsi e dimettersi i suoi abiti consueti.
    Mentre si cambiava notò delle orme sul terreno, che sicuramente non potevano appartenere al rettile. Cominciò a correre finché non vide delle figure: una era il serpente, le altre due erano delle creature che non aveva ancora incontrato. Li raggiunse, accennando un saluto con una mano.
    “Buongiorno!”
    Una delle due creature sconosciute, più precisamente quella che somigliava a una lucertola, ricambiò il saluto in maniera cordiale, mentre l’altra, una giovane viverna dal manto color verde smeraldo, non disse niente molto probabilmente per timore o per comprensibile diffidenza.
    Meglio se mi unisco a costoro; non voglio passare per codarda, ma se quell’animale che emanava un terribile odore ce l’aveva con il draghetto, io non dovevo immischiarmi nei loro affari, anche perché ci avrei rimesso in partenza. Comunque, se ci sarà bisogno di me, non mi tirerò indietro.
    Scusate il ritardo.
    Ho leggermente mosso Alexander e la viverna, spero non sia un problema.
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Ecco, aveva di nuovo fatto casino, Possibile che quello davvero non fosse Zell?
    Inclinò il muso con fare pacato, rispondendo all'agitata provocazione dell'ibrido anaconda-ermellino con uno dei suoi rinomati sorrisetti.
    "Non sono proprio un cucciolo, e... ranocchio?" Aes sollevò le zampe per scrutarle attentamente, tastandosele una con l'altra con l'espressione più indagatoria del mondo. "Sicuro che siano da ranocchio? Non ci avevo mai fatto caso"
    Tastò le membrane e gli artigli, cercando un'associazione mentale con le rane che tuttavia non trovò.
    Soddisfatto della sua analisi tornò con tutte le quattro zampe a terra, sollevando il muso verso l'interlocutore che sembrava uno di quei burberi orchi di Itios, più precisamente quello che aveva cercato di malmenarlo in preda alla follia. Lo sfrigolare dell'oggetto che teneva in mano non lo turbò minimamente, anche se il suo istinto sapeva benissimo che doveva tenersi alla larga dall'elettricità in ogni sua forma e manifestazione.
    Non fece comunque nessun passo indietro, non gli sembrava di essersi avvicinato così tanto. Con Egenna stavano molto più vicini, anche se forse era una questione di abitudine. Quel tizio doveva trovare come Zell il suo odore non molto gradevole, e l'idea lo fece sogghignare. Ricordò quando i marinai che gli avevano consegnato il liuto di Egenna si erano riferiti a lui come drago azzurro che puzza di pesce, riferendosi alle parole di Zell. Si rese conto che in pochi giorni ne aveva vissute davvero molte di peripezie, una più sclerata dell'altra. Il menestrello era sempre rimasto con lui fino a quel momento, effettivamente non udire più le sue canoniche lamentele e i suoi rimproveri lo faceva sentire un pelo a disagio. La sensazione di doverla proteggere ormai era diventata parte di lui, voleva assolutamente tornare indietro per sapere cosa accidenti stesse combinando.
    "Si, comunque piacere! Sono Aesingr, mi dispiace per il mio odore marino ma a quanto pare a quelli della tua specie non piace"
    Esibì un piccolo inchino, fregandosene categoricamente di qualsiasi tipo di minaccia l'intelocutore gli stesse rivolgendo.
    "Festa? No grazie, ne ho gia vissute abbastanza di feste ultimamente"
    Tra le locande, il macello ad Itios e quello ai corvi non desiderava altro che un po' di riposo adesso. L'unica volta che aveva dormito, dopo il sonnellino notturno nella locanda di Tolfdir, era quando la dragonessa nera l'aveva stordito e l'aveva accoppato sul pavimento.
    In effetti comunque c'era molta gente lì attorno, era per caso il raduno del salmone? Si stavano avvicinando diversi individui, che fortunatamente non sembravano avere gli stessi intenti bellicosi di quel burbero elettricista.
    "Comunque non è bello inquinare l'acqua, lasciamola pulita. Non credi sia più buona da bere e più limpida per nuotare?" chiese innocentemente all'irrascibile ibrido, ondeggiando la coda da una parte all'altra.

    La viverna si voltò curiosa verso Alexander, anche se per lei il concetto di -più importante- era ben diverso. Del nome che le avrebbe dato non le importava affatto, mentre il luogo in cui si stavano dirigendo la affascinava e non vedeva l'ora di esplorare nuovi ambienti, abitati e non. Fin'ora era sempre rimasta isolata, e anche Alexander non l'aveva condotta a in posti stracolmi di gente. Si erano limitati alla foresta e alle montagne, dalle cui vette aveva sempre cercato di spiccare inutilmente il volo.
    Provava una certa irritazione nel vedere le altre creature sollevarsi in volo mentre lei continuava a capitombolare per terra come un masso. Si chiedeva a cosa servissero le sue grandi ali se non riusciva in alcun modo ad usarle per sostenersi in aria.
    Evitò di pensarci ancora, concentrandosi sul serpentone che li aveva appena raggiunti e che aveva proposto loro di proseguire il viaggio insieme.
    Per lei non faceva alcuna differenza con chi avrebbero viaggiato, ma avere qualcun'altro oltre ad Alexander con cui dialogare sarebbe potuto rivelarsi interessante.
    Si guardò un po' attorno, studiando la freschezza delle acque e del cielo che li circondavano. Quel luogo sembrava ancora più pacifico della foresta di Ahsnaeris, si chiese come sarebbe stato passare la notte da quelle parti.
    "Perché non ci fermiamo un po'?" suggerì rivolta al lucertolo lucertoloso, sedendosi sul bordo del ruscello per immergere le zampe e le ali. Infilò anche il muso sott'acqua e bevve qualche sorso, rimanendone piacevolmente colpita.
    Quel luogo sembrava davvero di quanto più rilassante e dolce potesse trovare, paragonato ai sotterranei in cui era rimasta per anni era senza dubbio il più luminoso dei paradisi.
    A loro si aggiunse anche un altro individuo, una femmina di una specie che non aveva minimamente idea a cosa associare. Sembrava uno di quegli umani che le portavano il cibo e si garantivano che stesse sempre al caldo e con la luce necessaria per non battere testate sulla roccia. Non aveva molto avuto a che fare con loro, tuttavia era sicura che quella creatura fosse molto diversa e più aggraziata dei suoi vecchi compagni. Non che potesse definirli tali, al massimo poteva considerarli i suoi carcerieri, ma non l'avevano mai trattata male e qualcuno si intratteneva pure a chiaccherare con lei per farle passare il tempo. Adesso probabilmente non c'erano più.
    Restò inizialmente in silenzio fra i propri pensieri, fingendo di rimanere del tutto indifferente mentre si distendeva con il dorso rivolto verso il basso e le ali distese sulla superficie dell'acqua, ma continuò a prestare attenzione ai movimenti e alle parole dei presenti.
    Zell puoi anche autoconcludere su Aesingr, se ti serve muovilo o colpiscilo tranquillamente. Anche gli altri, i pg miei muoveteli se vi serve


    Edited by Aesingr - 17/8/2018, 00:49
     
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    Incubo infernale

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    Meno Zell non si aspettava una reazione così da parte del drago della pescheria. Affermare che lui non fosse un cucciolo fece solo che peggiorare quel minuscolo briciolo di stima che il draghelfo comunque aveva per i draghi. Tutte quelle sue reazioni di esaminarsi le zampe come se non se le fosse mai viste in vita sua fecero capire a Meno Zell che qual drago, purtroppo adulto, avesse davvero dei seri problemi mentali. Dopo una sua espressione basita, il draghelfo si tastò le corna con il manico della frusta elettrica facendo scaturire scintille e il verso che ne seguì condensava la frase "ma tutti i draghi di questo posto sono così impediti?"
    Lasciò perdere per qualche secondo il drago azzurro della pescheria per voltarsi e dare un'occhiata in giro. il grosso serpente si era nuovamente allontanato da lui, come la sirena che credeva di essere un salmone ed andarono verso i nuovi arrivati, che si erano radunati lungo le sponde a valle rispetto a loro. Non riuscì a cogliere i loro dialoghi a causa del fastidioso rumore che il corso d'acqua produceva ma riuscì a sentire la parola Knawr.
    Poi tornò a guardare con noia e disprezzo il drago della pescheria che si presentò come Aesingr, scusandosi del suo odore di pesce e fece un ridicolo inchino.
    L'ibrido malvagio, da canto suo, riprese a ridacchiare. Quel ritardato di mente poteva essere benissimo il suo primo schiavetto; un drago così impedito di mente non si sarebbe mai ribellato a lui. E comunque non poteva mai batterlo, anche se era di elemento opposto.
    Quando poi il drago della pescheria cercò di fare l'ecologista, Meno Zell fece un ghigno ancora più minaccioso.
    "Oh ma davvero? Non sai quanto mi dispiace..." fu la risposta ironica dell'ibrido.
    Meno Zell tornò a guardare il gruppo formato dall'orbettino troppo cresciuto e compagnia varia, sempre con quel ghigno malvagio stampato sul suo brutto muso.
    "Seguimi....Aesingr" ordinò Meno Zell, con un cenno della mano guantata.
    Meno Zell si mosse verso il greto sassoso del Torrente Celeste, seguito da quel drago impedito che continuava a saltellare e a scodinzolare come se stesse seguendo un suo amico.
    Arrivato ad una distanza di sicurezza dalla riva, Meno Zell condensò tra le sue mani guantate una sfera verde fluorescente delle dimensioni di uno dei ciottoli sotto le sue zampe (ciottoli che sarebbero potuti fuggire pure loro a causa dell'odore poco gradevole emanato dalle zampe del rettile malvagio) e la lanciò in acqua come lanciare un ciottolo. A contatto con l'acqua, la sfera si sciolse in una sorta di liquido verdastro fluorescente che prese a fluire verso chi si trovava più a valle di lui. Le radiazioni avrebbero fatto galleggiare molto presto i pesci morti.
    "Che me ne frega a me?? Io posso bere tranquillamente l'acqua radioattiva e per quanto riguarda il nuoto...non è una cosa che mi interessa imparare!! Odio il contatto con l'acqua!!" furono le parole di Meno Zell rivolte al drago della pescheria.
    "E tu ora.....mi sarai utile!!" aggiunse l'ibrido malvagio puntando un artiglio della mano guantata verso il muso del drago azzurro.
    Ovviamente i suoi guanti erano un po' meno puzzolenti dei suoi calzini neri e lerci, ma non si poteva dire che profumassero di pulito.
     
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    Drago rosso di fuoco

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    "niente di importante, che un piccolo draghelfo che cammina su due zampe che sta facendo il prepotente con la sua frusta" rispose Sharrak alla domanda di Alexander e sperò di non parlare di Meno Zell, c'è stato pochi minuti insieme a quel draghelfo e già lo trovò insopportabile. Subito dopo vide la sirena che si unì al gruppo e salutò i presenti, il serpentone si rivolse a lei per ricambiare il saluto "buongiorno, io mi chiamo Sharrak, con chi ho piacere di parlare?.
    Il serpentone gigante notò che la giovane viverna non aveva conferito nessuna parola alla nuova arrivata e neanche a lui.

    Alexander ascoltò il serpentone che aveva spiegato che cosa stesse succedendo, ogni tanto guardò il draghelfo ed il drago marino, subito dopo sentì la viverna che aveva chiesto se potevano restare per un po, ci pensò su per qualche momento muovendo la sua coda per poi rispondere "per me va bene, possiamo restare un po' qui".
    L'uomo-lucertola immaginò che la giovane viverna volava rimanere in zona perché era tutta una novità per lei visto che aveva vissuto la maggior parte della sua vita imprigionata in una caverna.
    Il lucertolone vide arrivare un altro essere vivente che li salutò, "buongiorno anche a lei il mio nome è Alexander, piacere di conoscerla" disse ricambiando il saluto e presentandosi anche alla nuova arrivata. Come il serpentone anche la lucertola antropomorfa notò che la viverna non aveva detto nessuna parola ai due individui appena conosciuti, beh un po doveva immaginarselo visto che è stata rinchiusa in una caverna ed l'unica compagnia erano quei criminali, e disse ai due mi scuso per la viverna che non si è presentata, lei è Emerald, beh... le ho dato proprio oggi il nome"
     
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    “Piacere mio.” Disse la ragazza ricambiando i saluti: “Io sono Amly Fosterline.” Aggiunse. I suoi occhi saettavano dal gruppo che aveva davanti al drago azzurro e al draghelfo.
    “Non preoccuparti, Alexander, non è successo niente. Comunque, io propongo di scoprire quali meraviglie riserva questo posto, senza avvicinarci al torrente. Non sia mai che il nostro vagare alimenti quella creatura con una frusta in mano.”
    E che emana un odore terrificante. fece fra sé.
    A un certo punto, Amly mosse bruscamente il bacino e le spalle, poi i suoi occhi si illuminarono lievemente. Un attimo dopo si portò le mani sul petto e, con la delicatezza di un neurochirurgo che deve rimuovere un tumore dal cervello, fece uscire da sotto la maglia il paguro.
    “Lui è un mio nuovo amico. È un paguro.” Si giustificò: “Bisognerà trovargli almeno una piccola fonte d’acqua, altrimenti non sopravviverà.”
    Gli altri la guardarono straniti: insomma, non capitava tutti i giorni di incontrare una ragazza, perlopiù sirena, che se ne andava in giro con un paguro sotto la maglia. Chi rimase maggiormente colpita fu Amarilli, alla quale quell’essere dentro la conchiglia suscitava curiosità.
    Dal canto suo, la Fosterline cominciò ad ispezionare con rapide occhiate il luogo in cui erano immersi in cerca di un corso d’acqua dove poter lasciare al sicuro Per, sebbene sicuro non fosse proprio il termine più adatto, per due motivi: il primo era che, essendo inquinato il fiume principale, era difficile reperire una sorgente d’acqua pulita; in secondo luogo, quel malintenzionato sarebbe uscito prima o poi dal Torrente Celeste e avrebbe fatto razzie un po’ per tutta il bosco.
     
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34 replies since 21/7/2018, 17:16   656 views
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