Relax e freschezza

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    Cucciolo

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    -No, non è colpa loro.- pensò Amly quando l’ibrido malvagio buttò giù due alberi con due fulmini e provocò ancora una volta un disastro.
    Ne stava veramente avendo abbastanza; si morse il labbro inferiore e strinse i denti fino a che non le fecero male. Quella situazione si stava facendo sempre più inutilmente complicata. Era furente, sinceramente troppo presa dal voler andarsene da lì, che avrebbe voluto gridare al drago azzurro, ma soprattutto alla Viverna di obbedire a Menozell, ma se l’avesse fatto, avrebbe innescato un dialogo della serie: il drago le avrebbe chiesto che le era preso; la Viverna avrebbe sbraitato per diversi minuti, mentre il Draghelfo l’avrebbe colpita con il suo potere, accompagnando tale azione con una presa in giro.
    La ragazza vide con sguardo tremante il macello provocato dagli attacchi dell’essere maligno: alberi che cadevano, animali che fuggivano, natura sempre più contaminata… per quanto ancora doveva continuare tutto questo?
    Pensò a Pag, il suo amico paguro che aveva lasciato in un laghetto lì vicino; era ancora vivo? Un legnato l’aveva colpito, tramortendolo? Un’altra creatura l’aveva calpestato o se l’era mangiato?
    Lo sconforto più totale.
    Avrebbe davvero desiderato urlare dalla disperazione per quella visione atroce, ma si trattenne. Già alla tundra aveva imparato che era meglio non essere precipitosi.
    -Sunt pro a tie
    Sos Sentidos Mees.
    Luche a tie.
    Ca Iscurtes Custu coro Meu.-

    La sirena sillabò dentro di sé quelle parole, scandendo le consonanti nella propria testa, senza muovere le labbra, senza emettere alcun suono reale. In quel momento sentiva che se non cantava qualcosa, avrebbe perso la pazienza. Cantare l’aiutava più d’ogni altra cosa a calmarsi e riflettere in maniera lucida.
    -Sa Oghe Sonat,
    Sonat S’Eterna.
    Lenta si Moede…-

    Proseguì ancora per qualche verso, poi alzò leggermente il capo: il drago azzurro si era chinato e con una zampa stava invitando l’altra creatura.
    Si trattenne dal sorridere grata ai due, solo per non suscitare una qualsiasi reazione in Menozell.
     
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    Incubo infernale

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    L'aver buttato giù gli alberi e aver fulminato gli animali che vi vivevano dentro fece intendere le intenzioni di Meno Zell anche al drago della pescheria. L'ibrido negativo non rispose nemmeno alla stupida domanda del drago pescioso, limitandosi solo a guardarlo con uno sguardo che diceva "e che me ne frega a me?".
    La viverna era quella più ostinata ad obbedire e ciò fece di nuovo presagire ad un altro attacco elettrico, l'ibrido malvagio, infatti, aveva già posato lo sguardo su un pino nero molto alto e abitato da diverse creature del Torrente Celeste ma a salvargli la vita fu proprio il drago della pescheria che cercò di abbassare il collo della viverna, nonostante questa facesse resistenza. Forse forse, non era così tanto ebete.
    Meno Zell fece un altro sorrisetto maligno.
    Il vostro inchino è forse appena sufficiente a soddisfarmi...
    Il draghelfo negativo zampettò verso gli alberi che aveva appena fulminato, dimostrando di combinare chissà cosa visto il suo voto non proprio positivo verso gli altri ma, una volta giunto sul posto, raccolse qualcosa da terra. Si trattava di quattro uccellini pucci che erano stati arrostiti dalla potente scarica elettrica dell'ibrido e ora erano cotti a puntino dal nido che aveva preso fuoco, trasformandosi in una brace.
    Meno Zell li sgranocchiò lentamente e con pieno gusto uno ad uno, facendo capire il suo sistema di caccia.
    Vedi? Aver ucciso quegli animali non è stato inutile, caro draghetto azzurro mio... disse ad Aesingr, mentre spaccava con i denti i teneri ossicini delle sue prede.
    Comunque...mi sono stancato di giocare con gli alberi e con i bambini. Andiamo da Zell!" ordinò l'ibrido, rivolto alla sirena, quando finì di mangiare con gusto.

    Ook...non so dove volete portare questo pazzo XD ma abbandoniamo il Torrente Celeste per l'integrità ambientale o ci trasferiamo da qualche altra parte? ^^
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Emerald gli aveva dato ascolto. La sirena sembrava a suo modo tranquilla, per quanto inizialmente avesse emanato sensazioni di disapprovazione e, probabilmente, di sconforto per quello che stava accadendo. Il dragopesce era troppo stupido per arrabbiarsi in quel momento, talmente stupido da arrivare persino ad esibire semplicemente un labbrino triste quando Meno Zell si pappò i poveri uccellini. A quel punto Aes chinò ancor di più il muso, non per la riverenza da rivolgere a quello scellerato ma per la tristezza che gli causava l'assistere a quelle scene.
    -Questa è la natura- si era sempre cercato di ripetere, ma quella aveva tutta l'aria di essere una cattiveria bella e buona. Quegli uccellini non sarebbero mai bastati per sfamarlo, perché cuocerli in quel modo così orrendo?
    Quando Aes risollevò il collo aveva assunto un'espressione diversa. Era stufo di quegli atteggiamenti, e probabilmente lo era anche Amly; semplicemente, per motivi a lui ignoti, cercava di trattenersi. Che motivo aveva la ragazza di volerlo aiutare? E che motivo ne aveva lui?
    Si voltò con atteggiamento quasi di sfida, come se ne fosse davvero capace. A quel punto fece qualcosa che, come dirrebbero le Fan Fiction, va un po' Out Character: afferrò la viverna per le spalle, dopo averle sussurrato qualcosa nell'orecchio, e con lei spiccò un balzo in aria. Con la coda acchiappò anche Amly, e con entrambe Si lanciò con vigoria nel torrente, immergendosi con un tuffo e cominciando a nuotare sott'acqua a gran velocità.
    "Trattenete il respiro!"
    Continuò a nuotare per diversi metri, dando fondo a tutte le sue energie mentre sperava che la viverna e la ragazza riuscissero a resistere abbastanza a lungo. Emerald lo strinse con le zampe sulle spalle per aggrapparsi, così Aes ebbe tutti gli arti liberi per garantirsi maggiore spinta.
    Quando emerse ad ormai diversi metri di distanza, si ritrovò in una fortunatissima caverna che si apriva all'interno di una vena sotterranea dentro cui il fiume scavava.
    Appena messo il muso ffuori, la quasi totale oscurità lo travolse. Il suono di uno spazio cavo risuonava tutt'attorno, facendo da eco al continuo flusso dell'acqua e ai loro movimenti scoordinati mentre cercavano di rassettarsi. Emerald si poggiò ad una delle pareti interne della caverna, spalancando le ali e fissando Aesingr con uno strano sguardo perplesso. Non le era chiaro il perché di quel gesto, forse non era ancora conscia di cosa significasse aiutare qualcuno.
    "Tutto a posto?" chiese il drago, lasciando Amly. E non si era accorto manco che gli era sbucata la coda (almeno credo) ma va beh :yea:
    "Dovete scusarmi, ma devo assolutamente tornare indietro. Devo ritrovare un'amica, e devo farlo il prima possibile"
    Non perché volesse lasciarli alle prese con quel tipo, non certo per paura, e neanche perché Aes vuol chiudere le role per non lasciarle in sospeso ^_^ semplicemente il desiderio di ritrovare Egenna era più forte che mai ogni minuto che passava. Non poteva più ignorarlo.
    Se gli fosse davvero accaduto qualcosa?
    Non se lo sarebbe mai perdonato.
    "Se volete venire con me sbrigatevi, quello strano drago cattivo sta arrivando"
    Emerald, invece di considerarlo, si era adagiata pigramente su un'escrescenza di roccia che sbucava dalla parete interna della grotta. Emetteva dei bassi corgoglii e con le ali si era coperta il muso, se fino ad un attimo prima non avesse sclerato come aveva fatto sarebbe sembrato che stesse russando.
    Aes non ci fece troppo caso, si lasciò solo andare ad uno dei suoi soliti puccio-sorrisini professionali, per poi cominciare ad allontanarsi verso l'uscita opposta della caverna. Nel buio non aveva alcun problema a spostarsi, inoltre amava quando l'acqua si tingeva di nero durante le ore notturne, all'interno di quel vano naturale aveva trovato per la prima volta anche un fiume di colore nero. Che cosa pucciosa!!!11!1! <3<3
    Amly: decidi se seguire Aes. Se ti sei trasformata e Aes non l'ha notato è per l'oscurità.
    Meno Zell: beccati questa *linguaccia*

    Aes esce, continuando a nuotare sott'acqua. Emerald per adesso resta lì
     
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    Quando Amly vide Meno Zell arrostire fra le proprie mani degli uccellini uccisi da una delle sue scariche elettriche,, trattenne a malapena una smorfia di disgusto e raccapriccio allo stesso tempo.
    Poi accadde qualcosa di semplicemente straordinario, qualcosa di simile in tutto e per tutto a una scena di un romanzo d’avventura: Aesingr acchiappò sia lei che la Viverna e si lanciò nel Torrente Celeste. L’impatto con l’acqua fu talmente brusco, che le si rizzarono i peli della schiena.
    Il drago cominciò a nuotare a gran velocità per allontanarsi il più possibile dall’essere malvagio.
    Amly provò a distaccarsi delicatamente dalla sua presa, ma lui era troppo concentrato a nuotare per poterla mollare, dunque iniziò a nuotare per conto suo, giacché le era spuntata la coda. In questo modo non sarebbe stata un peso morto.
    Di colpo le venne in mente che là sotto, l’unica a poter respirare e quindi non avere problemi di soffocamento, era lei. Quel pensiero l’abbandonò presto; il suo posto fu occupato da un altro, molto più profondo che tuttavia non formulò a parole neppure nella sua mente, chiaro e lampante com’era.
    Intanto, i tre giunsero in una caverna creata dalle forze della natura; forse, se la situazione fosse stata più tranquilla, avrebbe potuto osservarla con calma, rapita da quanto potesse essere prodigiosa Madre Natura.
    Aesingr la lasciò andare, chiedendole se era tutto a posto.
    “Sì.” Disse lei, mentre si toglieva un ciuffo di capelli dalla bocca e sistemava il corpetto che era leggermente scivolato da un lato.
    “Va bene, Aesingr.” Soggiunse, esibendo uno dei suoi sorrisi impercettibili, che nessuno però potè notare, data l’oscurità del luogo in cui si trovavano: “Ti auguro di ritrovare la tua amica. Io tornerò nel mio regno.” Proseguì risoluta. Doveva tornare laggiù, in quanto le faide fra il suo regno e quelli adiacenti erano sempre più frequenti e non c’era giorno in cui si potesse sospirare per un istante.
    Meno Zell non è così pericoloso, se ignorato. Manifesta la sua potenza con chi è più debole di lui, ma se verrà ignorato dalle altre creature, finirà per calmarsi. E’ un po’ come un bullo secondo me.” Concluse in tono pacato.
    Detto ciò, diede una pacca sulla prima parte del corpo che trovò, che a giudicare dalla conformazione e dalla consistenza, doveva trattarsi della coda.
    Salutò formalmente Emerald e si preparò ad uscire anche lei dalla parte opposta, solo, attese che il drago fosse abbastanza lontano per distanziarsi ben bene, poiché quando nuotava e magari si immergeva nei propri pensieri, finiva per essere più veloce delle onde quando s’infrangono sulla riva.

    Amly esce così inizio a far quadrare tutto con lei. Mi piacerebbe vedere Meno Zell in giro per Kengard a seminare scompiglio.^^
     
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    Meno Zell, puntando lo sguardo aggressivo verso il drago della pescheria, si accinse a prendere la sua frusta di cuoio. Oltre ad essere un temibile strumento punitivo, era anche perfetta per essere usata come guinzaglio. Era molto lunga e flessibile, con le giuste manovre poteva anche legare al collo un drago. Il malvagio draghelfo era pronto per legare quel ritardato mentale per umiliarlo e per farlo sentire ancora più in basso di un cane da passeggio ma il drago azzurro lo anticipò spudoratamente. Spalancò le ali, prese per zampa sia la viverna disobbediente che la sirena-salmone e si tuffò nel Torrente Celeste, che Meno Zell credeva di essere più profondo.
    Sui primi momenti, Meno Zell rimase stupito e basito ma quando capì che l'avevano beffato, l'ibrido malvagio iniziò ad urlare come Vegeta incavolato nero (purtroppo, però, i sassolini dell'alveo del torrente non si sollevarono come invece accade in ogni puntata di Dragonball) e vari fulmini iniziarono a percorrergli il corpo.
    "Vigliacchi!!! Codardi!!! Venite fuori!!!! Siete proprie degli ç°$£"!*&%$!!!!!!!!" attorno al Torrente Celeste si iniziarono ad udire parolacce, imprecazioni e altre paroline carine che costrinsero Bahamut e gli altri Draghi del Cielo a tapparsi le orecchie. Gli animali sopravvissuti ai precedenti attacchi del mezzodrago malvagio fuggirono ancora più lontano.
    Al culmine della sua rabbia, visto che nessuno dei tre veniva fuori, Meno Zell soffiò direttamente nel Torrente Celeste una scarica intensa di fulmini, che si propagarono sia verso monte che verso valle, folgorando ogni forma di vita che si trovava nelle immediate vicinanze.
    Adirato, infuriato e beffato, il draghelfo negativo si alzò in volo per avere una visuale più ampia del territorio e per controllare se e dove fossero sbucati le sue tre cavie di accompagnamento ma per ora non vide nessuno. Era sparito nel nulla anche il grosso serpente, in circostanze alquanto misteriose. Come poteva essere sparito nel nulla una creatura così grossa? Mentre cercava di dare una risposta ai suoi quesiti, Meno Zell di tanto in tanto scagliava qualche fulmine a terra, colpendo a casaccio.

    Meno Zell esce x3 pregate di non incontrarlo di nuovo o ve la farà pagare cara! X3
     
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34 replies since 21/7/2018, 17:16   656 views
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