Il viaggio in occidente: il pellegrinaggio dello scimmiotto di pietra Sun Wukong

Mitologia cinese

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline

    220px-Sun_Wukong_and_Jade_Rabbit



    Il monaco cinese Xuanzang viene inviato dalla Bodhisattva(essere illuminato) Guanyin in India, alla ricerca di alcuni Sutra, sacri testi buddhisti non reperibili in Cina.
    Sarà accompagnato nel suo viaggio da tre discepoli: il re scimmia Sun Wukong(detto lo scimmiotto), il maiale Zhu Wuneng (chiamato dal monaco "Zhu Bajie", cioè "maiale soggetto alle otto proibizioni") e il demone fluviale Sha Wujing.
    Essi avranno il compito di proteggere il monaco e di aiutarlo nel suo viaggio, per l'espiazione delle loro colpe terrene e celesti.
    Così inizia il racconto del Viaggio in Occidente, con una roccia che viene ingravidata dal vento :zumzumzum:; nasce quindi, come frutto della terra, lo scimmiotto di pietra Sun Wukong che si distingue fin da subito per il suo coraggio, per il suo essere un burlone e per la sua spavalderia.


    V'era una roccia che non conosceva l'ombra: riceveva l'energia cosmica del creato, restandosene in cima alla Montagna dei fiori e dei frutti, assorbendo il potere degli astri e del cielo. Si impregnò di un tale potere da poter generare un figlio, una scimmia di pietra permeata dalla magia.
    Appena sorto dalla terra lo scimmiotto eseguì dei gesti e degli inchini al cielo, emettendo attraverso gli occhi dei luminosi raggi dorati. Queste luci misero in allerta gli dei, che si raccolsero dal potente Imperatore di Giada per chiedergli se dovessero intervenire, ma lui rispose che non ci sarebbe stato alcun problema poiché qualunque creatura era figlia del creato e dell'energia, questa non poteva essere molto diversa.

    Lo scimmiotto cominciò quindi ad esplorare la sua montagna e divenne amico degli animali; si unì ad una tribù di scimmie, integrandosi fra di loro e atteggiandosi a grande guerriero di rango superiore a loro.
    Le scimmie allora gli proposero una prova di coraggio: risalire un fiume che proseguiva fino alla vetta di un monte altissimo, per poi tornare del tutto incolume nella loro montagna. Il viaggio fu piuttosto tortuoso, ma niente che Sun non potesse valicare; con un gruppo di altre scimmie coraggiose si lanciò fra ponti sospesi, guglie affilate e precipizi oscuri, compiendo l'impresa senza eccessive difficoltà.
    Al suo ritorno si autodichiarò re delle scimmie, sottomettendo con la forza chiunque si ribellasse a lui. In ogni caso fu un bravo re, che teneva alla vita dei propri sudditi e che ricorreva alla violenza solo se necessario(anche se era in questi frangenti che dava il meglio di sé :yea:).
    Condusse il popolo delle scimmie nella Caverna del Sipario d'Acqua, in un versante della Montagna dei Fiori e dei Frutti, diventandone il governatore.
    Preoccupato dalla possibilità che la sua felicità un giorno potesse terminare e incentivato dal desiderio di migliorarsi, intraprese un viaggio con cui giunse presso l'abitazione di un Saggio, il Patriarca Subhodi, che gli insegnò la Via (Tao) ed in particolare come diventare un Immortale e come difendersi dalle Tre Calamità: fulmini, fuoco e vento.
    Il che lo rese un guerriero potentissimo, capace metaforicamente di 72 trasformazioni(ciò significa che poteva trasformarsi praticamente in qualunque cosa), di moltiplicarsi fino a cinque volte strappandosi un ciuffo di peli dal petto e di evocare una nuvola dorata su cui volare, oltre che di utilizzare svariati incantesimi. Quando il Saggio si rese conto che il giovane scimmiotto non aveva appreso l'essenza della Via ma solo i suoi poteri, lo cacciò e gli proibì di dichiararsi suo discepolo e in effetti Sun Wukong non fece mai più il suo nome.

    Ormai abilissimo nelle arti marziali, conoscitore di svariati tipi di magia e più carico che mai, tornò nella sua Montagna dei Fiori e dei Frutti dove si impegnò a portare il suo regno alla supremazia. Per ergersi ancor più in alto sfidò anche i quattro re Dragoni dei Mari e li umiliò clamorosamente, sconfiggiendoli e chiedendo che gli consegnassero uno dei pilastri su cui il mare era retto, un bastone in grado di allungarsi e rimpicciolirsi a piacimento, oltre che di aumentare e diminuire di spessore e moltiplicarsi. Chiese che gli donassero anche un elmo di fenice, un'armatura d'oro e degli stivali capaci di farlo correre velocissimo.
    Non contento, lo scimmiotto scese persino negli inferi per cancellare il suo nome e quello delle scimmie sue suddite dal libro della vita e della morte, interrompendo così il loro ciclo di morte e rinascita per così poter divenire immortali.

    L'Imperatore di Giada, infastidito dalla sua arroganza, lo chiamò a palazzo per tenerlo sotto controllo e gli assegnò il compito di Custode dei Cavalli Celesti, ma lo scimmiotto superbo considerò l'incarico troppo umile e così tornò alla sua montagna. L'Imperatore quindi gli inviò contro il Re celeste Li Jing e il suo potente figlio Nata; Nonostante le grandi abilità di quest'ultimo, che diede molto filo da torcere allo scimmiotto con una gigantesca trasformazione, Sun ne uscì vincitore grazie a tutte le abilità acquisite in quegli anni che lo avevano reso fin troppo potente.

    L'imperatore decise quindi di concedere al Re delle Scimmie il titolo di Grande Saggio Pari del Cielo, come da lui richiesto, e lo richiamò fra le divinità. Qui però lo scimmiotto diede ancora prova della sua tracotanza e, dopo essersi cibato delle Pesche dell'Immortalità, si introdusse ad una festa a cui non era stato invitato.
    Divorò e bevve tutti gli alimenti degli dei che riuscì ad arraffare, fuggendo poi di nuovo verso la sua montagna di scimmie. Questa volta l'Imperatore infuriato mandò contro di lui suo nipote Erlang, che, dopo una estenuante battaglia a cui parteciparono anche molte altre divinità tra cui la Bodhisattva Guanyin e il maestro taoista Lao Zi, riuscì a catturarlo e a consegnarlo al Cielo dove venne subito condannato a morte.
    Il problema stava nel fatto che lo scimmiotto era diventato un Immortale, e il suo corpo era ormai indistruttibile essendosi cibato delle pesche sacre e del vino dell'imperatore, perciò nonostante venisse trafitto da spade, battuto con martelli, colpito da fulmini e sottoposto a innumerevoli torture, non riportò neanche un graffio.
    Venne rinchiuso in una fornace nella speranza che il suo corpo fondesse, ma dopo diversi giorni, quando la fornace fu aperta, egli era ancora vivo e i suoi occhi erano divenuti del colore del fuoco con pupille dorate e soprattutto in grado di vedere attraverso ogni inganno. Da ciò nacque in lui anche una grande paura per il fuoco e per il fumo, ma non erano comunque un paio di fiammelle a poterlo fermare.

    In cerca di vendetta Sun Wukong mise a ferro e fuoco il Cielo, combattendo alla pari con più di centomila soldati imperiali, e l'Imperatore terrorizzato si appellò al Buddha in persona, che sfidò il Re delle Scimmie a saltare fuori dalla sua mano per dimostrare il suo valore. Quando egli ci provò non si accorse che la mano diveniva sempre più grande, e quando si fermò, convinto di essere arrivato al confine dell'universo (dove marchiò persino il territorio con una bella pisciatina), in realtà non aveva raggiunto nient'altro che le dita della mano.
    Il Buddha riuscì così a dimostrare la sua superiorità e la stupidità dello scimmiotto punendolo per la sua arroganza, seppellendolo sotto la Montagna dei Cinque Elementi.

    Dopo 500 anni la Bodhisattva Guanyin venne incaricata dal Buddha di cercare un uomo pio in grado di affrontare il pericoloso viaggio verso Ovest per portare nell'impero cinese Tang i sette sutra, in modo da diffondere in esso il vero insegnamento del Buddha, e lungo il cammino questa pensò di concedere a Sun Wukong la libertà in cambio della promessa di diventare un discepolo del monaco.
    Venne scelto Chen Xuanzang, individuo dal cuore talmente puro da attirare su di sé i demoni, i quali si nutrivano della bontà altrui per divenire sempre più potenti e malvagi
    Quando egli giunse in prossimità della Montagna dei Cinque Elementi, la scimmia ormai millenaria gli spiegò la sua situazione e lo implorò di liberarlo; il monaco accettò, divenendo il suo maestro.
    Alla prima ramanzina però lo scimmiotto abbandonò il monaco. La Bodhisattva Guanyin, giunta in soccorso di Xuansang, gli donò un diadema magico in grado di domare il suo allievo scimmiesco.
    Quando lo scimmiotto ritornò, infatti, il monaco gli fece indossare il diadema con un trucco e grazie ad una magia insegnatagli dalla Bodhisattva lo strinse attorno al suo cranio, provocandogli un immenso dolore.
    Appena le fitte cessarono Sun Wukong si rese conto di non poterlo togliere, e cercò di uccidere a pugni il suo maestro, ma questo utilizzò ancora l'incantesimo e riuscì a tenerlo sotto controllo.

    Da quel momento in poi Sun Wukong obbedì senza discutere al monaco, che aveva cominciato grazie al diadema a tenerlo al guinsaglio, e lo protesse durante tutto il viaggio. Incontrarono due nuovi compagni di avventura, precedentemente anch'essi discepoli del monaco: il maiale antropomorfo Zhu Wuneng e il demone fluviale Sha Wujing, obbligati ad espiare le loro colpe di alcuni anni prima.

    Zhu Wuneng(chiamato "Porcellino") si era ubriacato al banchetto delle pesche dell'immortalità e aveva cercato di sedurre una bella fanciulla, la dea della luna per l'esattezza, e aveva provato a stuprarla con veemenza. Il maiale aveva un appetito sessuale smodato, ma era anche un guerriero formidabile e anch'egli era capace di diverse trasformazioni. Purtroppo era sempre stato uno zozzo, e rapiva le principesse per tenerle nel suo castello e organizzare serate non proprio legali all'insegna delle sconcerie.
    Durante il viaggio, nonostante fosse un tipo molto diretto e dal linguaggio scurrile, si dimostrò più disciplinato dello scimmiotto almeno durante le battaglie per quanto, tuttavia, gli fosse inferiore in abilità di combattimento.

    Sha Wujing(chiamato "Sabbioso") invece era stato l'addetto all'apertura delle tende alla corte divina, compito che facciamo notare essere davvero troppo figo, e un giorno aveva rotto un vaso per sfogare un impeto di rabbia.
    Aveva l'aspetto di un oni barbuto, brutto e irsuto, vestito con un lungo saio e una corona fatta dei teschi dei monaci che aveva ucciso. Per combattere utilizzava una lancia a doppia punta ed era fisicamente molto forte, anche se inferiore in potenza ai suoi due compagni. A dispetto delle sue apparenze, rappresentava la mente e la logica nel gruppo, per quanto spesso fosse Sun a prendere la decisione più importante e a mazzolare i cattivoni come si deve.

    Anche il cavallo bianco del monaco ebbe un ruolo importante durante l'avventura, fungendo da sua cavalcatura anche nei luoghi più assurdi ed impervi, e li accompagnò in ogni follia che questi poveracci dovranno sopportare. Era in realtà un giovane drago, figlio del re drago dei mari del sud, condannato dal padre per aver distrutto alcune sue perle sacre con una vampata durante un moto di ribellione.
    Venne trasformato in un puledro bianco da Guanyin, e come gli altri potrà raggiungere l'illuminazione a termine del loro lungo viaggio.

    Tutti riuniti si ritrovarono ad attraversare difficoltà di ogni tipo, tra larghi fiumi invalicabili dalle nere acque, montagne fiammeggianti, grotte abitate da malvagie volpi a nove code, un regno con una popolazione interamente femminile e una tana di seducenti spiriti ragno; presero a cazzotti banditi, demoni e creature mitologiche, tra cui Niu Mowang, un re Demone Toro precedentemente amico dello scimmiotto, il Baigujing, un demone che uccideva intere famiglie succhiandone l'anima, e il Demone del Ratto, che seduceva e dilaniava i monaci con i suoi artigli.

    Il protagonista imparò grazie a tutte le sue vicissitudini a comportarsi bene e infine, dopo quattordici anni di pellegrinaggio, arrivò al confine con l'India e portò a termine la sua impresa assieme ai suoi compagni. Ricevette i testi sacri dal Buddha che viveva sul picco della collina Griddhraj Parvat, dove il gruppo raggiunse l'illuminazione: Sun Wukong e Xuanzang ascesero allo stato di buddha a loro volta, Sha Wujing divenne un arhat(Budda che pratica solo per se stesso cercando di raggiungere al più presto il Nirvana), Zhu Wuneng ironicamente diventò il consumatore delle offerte in eccesso sugli altari e il cavallo-drago divenne un potente nāga.

    Qui trovate il Viaggio in Occidente tradotto in italiano!

    E ora trovate le analogie con Saiyuki e Dragon Ball!

    Edited by Aesingr - 7/10/2018, 17:45
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Incubo infernale

    Group
    Kengardiano
    Posts
    11,529
    STIMA
    +59
    Location
    Nettuno

    Status
    Online
    Io l'ho letto questo libro, anche se non lo ricordo bene.
     
    Top
    .
1 replies since 3/10/2018, 05:21   124 views
  Share  
.