Sistemare le cose

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    David era con la sua amata compagna Liya camminando per le spiagge di Knawr, ed era piuttosto preoccupato ed agitato, anche se non lo dava a vedere. Presto avrebbe dovuto incontrare i suoi genitori e dire loro cosa gli era accaduto. Tutto doveva andare per il verso giusto e quindi non doveva commettere errori. Il drago aveva fatto recapitare loro una lettera per informarli che si trovava a Kengard e che gli era capitato qualcosa, anche se non aveva specificato della sua trasformazione in drago. Aveva fatto specificare in quella lettera che sarebbe stato meglio che lo vedessero di persona quello che gli era successo. Non sapeva se gli avrebbero creduto se lo avesse fatto scrivere in una lettera, ed oltretutto sperava che gli credessero che a mandare la lettera da lui, dato che non era la sua calligrafia, perché aveva dovuto farla scrivere a qualcun altro, perché sarebbe stato difficile scriverla da solo con il suo corpo da drago. Oltretutto non sapeva come avrebbero reagito i suoi genitori quando lo avrebbero visto. Se l'avrebbero presa bene, se si sarebbero spaventati, o se non avrebbero accettato la sua decisione di rimanere drago per sempre. Oltretutto era anche preoccupato per come avrebbero reagito alla presenza di Liya. Cosa avrebbe fatto se non fossero andati d'accordo. E se non gli fosse piaciuta? E se non avessero accettato il loro amore? Troppi pensieri e troppe domande attanagliavano la sua mente. Ma doveva rilassarsi e sperare che tutto andasse bene. Non poteva godersi la sua nuova vita da drago se non sistemava prima le cose della sua vecchia vita da umano. Decidendo che serviva un piano per quando sarebbero arrivati, si rivolse alla sua compagna dicendogli

    "Senti Liya. Quando i miei genitori arriveranno, è meglio che ci nascondiamo. Non penso che mi riconoscerebbero ad occhio. Quindi sarebbe meglio che prima sentano la mia voce e mi riconoscano da essa. E DOPO ci mostreremo a loro. Così posso prepararli meglio. Se agiamo troppo frettolosamente e troppo impulsivamente temo che potrebbero spaventarsi e scappare via. Non ti pare?"

    Ed attese una risposta dal lei sperando che fosse d'accordo su questo. L'aveva fatta venire perché, dato che avrebbe detto loro tutto, gli avrebbe anche fatto sapere della sua compagna. Loro avevano sempre voluto che si sistemasse e mettesse su famiglia. Quindi era giusto che fosse presente in modo che sapessero di lei e che stava facendo quanto loro avevano sempre sperato da lui.
     
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    Liya se ne stava distesa a pancia all'aria sulla spiaggia, a contemplare il cielo con fare sognante. Ripensando a quello che era accaduto in quegli ultimi tempi, non poteva che avvedersi di quanto le cose stessero mutando con rapidità e semplicità, sembrava tutto fin troppo assurdo. Era un drago, non doveva temere il tempo, quindi non aveva certo bisogno di correre, o di volare, più velocemente di quanto non fosse necessario.
    I primi anni della sua vita trascorsi ad uccidere e a massacrare gente, i successivi divenuti lo specchio di un patetico tentativo di accettare quei momenti insanguinati.
    L'incontro con Valen, con David e con Nivael, le erano sembrati davvero troppo ben calcolati nel piano del destino per non esser stati studiati a tavolino.
    Si voltò verso David, sollevando granelli di sabbia con leggere frustate di coda e creando nuvolette sabbiose che si spargevano ovunque con il vento .
    "Voce? Non te ne sei neanche accorto, ma la tua voce è sicuramente cambiata da quando eri umano. Forse ti sembra simile perché il tuo udito si adatta proporzionalmente al resto del corpo, ma ti assicuro che non puoi avere la stessa voce che avevi prima. Due umani difficilmente ti riconoscerebbero, anche i tuoi genitori"
    Afferrò un po' di sabbia e convogliò una manciata d'energia attorno ad essa, generando un piccolo vortice che sparò in alto facendo schizzare ovunque i vari granelli.
    "Inoltre... a chi hai fatto scrivere il messaggio che hai inviato? Se non sbaglio ognuno di voi umani scrive in modo leggermente diverso, quindi spero non la considerino una trappola o non penso arriveranno"
    Per lei era giunto il momento di prendersi una pausa; basta missioni, basta viaggi e basta allenamenti, aveva voglia di riposarsi.
    "Se non vuoi che scappino appena arrivati posso sempre saltargli addosso, acchiapparli e farli stare buoni!" fece, con un sorrisetto molto scemo e tono di voce ironico.
    "Gli hai parlato di Knawr? Come fanno a sapere dove cercarti? Sei sicuro di aver pensato a tutto? Guarda che queste cose se vuoi rimanere con la Nebbia devi saperle tenere di conto, sempre e comunque"
    Si alzò in piedi, fissando per qualche secondo il mare e le onde che scivolavano sul bagnasciuga.
    "Io credo proprio che si prenderanno un bello spavento appena ti vedranno, sia tu glielo anticipi sia tu ti faccia trovare già come sei. Tanto vale avere un confronto diretto, no?"
     
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    Quella rivelazione fu un duro colpo per David. Se i suoi genitori non potevano riconoscerlo dalla sua voce, come avrebbe fatto a far capire loro che era lui? Questo era decisamente un bel problema. Per quanto riguardava invece il resto, per sua fortuna aveva sistemato abbastanza le cose

    "Se non possono riconoscermi dalla voce è decisamente un problema. Per quanto riguarda a chi ho fatto scrivere la lettera, ho chiesto a qualcuno che si occupava di queste cose, di cui però non conosco il nome. Ho scritto bene i dettagli. Gli ho detto che non ho scritto io perché ero in una situazione in cui sono impossibilitato a scrivere qualcosa di persona. Poi gli ho detto di incontrarci qui a Knawr. Quindi sanno che devono venire qui. Si, potrebbero pensare che sia una trappola, ma d'altra parte nessuno avrebbe motivo di attirare loro in una trappola perché non avrebbe nulla da guadagnarci. Oltretutto, siccome sono scomparso e non ho potuto avvisare nessuno dove andavo, potrebbero decidere di rischiare e di venire considerando questa l'unica possibilità che hanno di trovarmi. Se anche si portassero dietro una scorta di guerrieri, a meno che non abbiano previsto che ad attenderli ci siano due draghi, penso che potremo neutralizzarli facilmente senza fare loro del male."

    Fece un sospiro e continuò

    "Se pensi che non ci sia un'altro modo ok. Nel caso si spaventino bloccali pure tu. Non possiamo usare l'incantesimo di Valen per mostrargli che sono davvero io perché è passato troppo tempo. Pensi quindi che dovrei dire cose di me che conosco solo io per farmi riconoscere? Io sono sicuro che voglio andare avanti nella mia nuova vita di drago, ma non voglio dimenticare da dove sono venuto. Voglio che stiano tranquilli e che sappiano che cosa mi è successo, che sono vivo, e che sto bene. Non sarebbe giusto che sparissi e basta lasciandoli a preoccuparsi per me senza nemmeno sapere dove sono finito. Sarei egoista a farlo. Per cui si. Faremo prima un confronto diretto. Aspetteremo che si calmino e che capiscano che non vogliamo mangiarli, e poi cercherò di convincerli della mia identità. Può andare così?"

    Ed attese una sua risposta. Come aveva detto, voleva davvero sistemare tutto con i suoi genitori. Quindi non doveva sbagliare assolutamente nulla in questo incontro. Sperò soltanto che loro non morissero di spavento. Non erano malati di cuore, ma la paura può giocare brutti scherzi, e lui non se lo sarebbe mai perdonato se gli fosse successo di perdere entrambi i genitori per colpa di una cosa del genere. Doveva comunque pensare bene ad ogni possibile sfumatura ed opzione in questa cosa. Se voleva davvero che lo riconoscessero doveva decidere con largo anticipo cosa avrebbe potuto dirgli per farsi riconoscere. Un solo sbaglio avrebbe potuto decisamente rovinare tutto.
     
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    "Qualcuno... che si occupa di queste cose?"
    Liya scosse il muso, grugnendo. "Voglio sapere chi, dove... se hai dovuto pagarlo... voglio sapere di chi si tratta. Non ti rendi conto della delicatezza di queste cose? Come puoi non sapere come si chiamava!"
    Emise un ringhio gutturale, sbattendo così forte la coda a terra da sollevare un grumo di sabbia enorme.
    "E poi ti lamenti che le tue missioni falliscono?"
    Sospirò, ricomponendosi e ritornando giù, con uno sbuffo rassegnato.
    "E come al solito non capisci l'ironia. Non li aggredirei mai, ammeno che non sia strettamente necessario"

    Non sapeva se fosse assurdo o esilarante, ma a volte era davvero insopportabile.
    "Troverò io il modo di calmarli quando arrivano, non preoccuparti"
     
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    "Beh, in effetti credo che me lo abbia detto il suo nome. capelli biondi, occhi castani, aveva detto di chiamarsi Gano. E non ho dovuto offrirgli alcun soldo. Non avrei potuto neanche volendo. Ormai sono un drago, ma non ho ancora cominciato ad accumulare tesori."

    poi aggiunse

    "comunque non temere. so che tu non intendevi aggressioni fisiche. E so che troverai il modo di calmarli. Mi fido di te."

    e gli diede una leccata affettuosa sul muso.

    "ora prepariamoci. non dovrebbe mancare molto al loro arrivo. "
     
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    Liya sbuffò.
    "Come sarebbe? Prima non sai come si chiama, e adesso si? Ti stai prendendo gioco di me?"
    Stizzita più di prima lo allontanò, senza violenza, con una leggera zampata su una spalla quando lui cercò di leccarla.
    Detestava quel comportamento, se non si fossero trovati lì per aspettare i suoi familiari probabilmente l'avrebbe malmenato un po'. Possibile non capisse mai quando doversi dimostrare maturo?
    "Se continuerai così la Nebbia avrà presto una buona ragione per allontanarti, e il loro allontanarti non è effettivamente piacevole"
    Si voltò di nuovo verso l'orizzonte, ignorando il suo comportamento infantile, in attesa dell'imbarcazione.
    Si chiedeva come potessero gli umani faticare così tanto per spostarsi sull'acqua. A lei, ai draghi, risultava tutto tremendamente semplice e anche l'inesperienza talvolta veniva colmata dalle capacità del proprio corpo.
    In effetti non si era mai soffermata a pensare ad un fattore del genere, però era decisamente curioso osservare come quelle piccole creature si affannassero per sopravvivere e adattarsi al mondo che li ospitava.
     
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    Quando Liya chiese a David se si stava prendendo gioco di lui quest ultimo rispose

    "No. è che sono solo confuso e preoccupato per l'arrivo dei miei genitori. E questo mi porta a sbagliare. Tutto qui. Non so ancora come reagiranno quando mi vedranno conciato così o se potranno accettarmi oppure no."

    Quando poi lo accusò di essere immaturo, il drago rispose

    "Scusa. è che non ho mai dimenticato quanto ti sei arrabbiata la prima volta che mi sono trattenuto con te. E da quell'esperienza ho ricevuto il messaggio che devo essere sempre disinibito nei tuoi riguardi."

    Il drago era decisamente preoccupato per quanto stava accadendo. Ci mancava solo che Liya cessasse di amarlo e rompesse con lui proprio durante questo incontro. Questo sarebbe stato davvero troppo per lui. Amava davvero la sua compagna, e non voleva rischiare di sbagliare perdendola. Alla fine, a forza di aspettare, finalmente si poteva vedere che una nave stava arrivando, e all'interno di quella nave c'erano i suoi genitori.

    "Eccoli." Disse alla sua compagna, indicandoli con un artiglio. "Lì ci sono i miei genitori. Li riconoscerai facilmente. Mio padre, è l'uomo vestito da coltivatore con i capelli neri. E mia madre è la donna bionda al suo fianco."

    David era sinceramente preoccupato più che mai. Sperava sinceramente e veramente che tutto andasse bene. Non voleva davvero che le cose finissero in malora. Già la tensione era alta sia perché Liya era arrabbiata con lui ed oltretutto David non poteva nemmeno sapere se i suoi genitori lo avrebbero accettato o ripudiato. Quindi questa, se tutto non fosse andato bene, sarebbe potuta essere la giornata peggiore di tutta la sua vita. Questo lo preoccupare seriamente e cominciò a respirare molto piano, ma frequentemente, arrivando vicino all'iperventilazione. Sperò sinceramente che Liya non si arrabbiasse con lui anche per questo. Già probabilmente non voleva essere lì, ma se l'avesse anche messa in imbarazzo, avrebbe anche peggiorato le cose con lei, cosa che non voleva proprio nella maniera più assoluta.

    La prima che arrivò lì fu sua madre. Che stava correndo molto preoccupata. Suo padre invece le era proprio dietro e le diceva

    "Aspetta Gaia! Non avere fretta! Non sappiamo ancora se è veramente David!"

    La donna rispose

    "è lui Brizio. Sono sicura che è lui. Me lo dice il cuore! E se è arrivato fin qui, ma non ha potuto scriverci di persona, deve avere qualcosa che non va, ed io voglio scoprire cosa."

    Brizio raggiunse Gaia, la afferrò ed abbracciò e le disse

    "è vero. la sua scomparsa ci ha fatto preoccupare tutti, e se ci ha scritto davvero lui tramite qualcun altro, potrebbe davvero avere bisogno di no. Ma non possiamo essere impulsivi. Non sappiamo ancora se è davvero lui oppure no. Pensa se fosse una trappola o altro. Già è rischioso che ci siamo affrettati a venire senza una scorta non sapendo cosa avremmo potuto trovare. Ma adesso siamo qui, dobbiamo essere prudenti, perché se non si tratta di David o altro, potremmo fare una brutta fine."

    Fu durante l'abbraccio che Gaia si accorse dei due draghi che la guardavano, David la salutò imbarazzato.
    La moglie si sbrigò ad allertare il marito, che alla vista delle due bestie disse alla moglie cominciando a spingerla.

    "Scappa! Scappa!"

    Ed i due cominciarono a correre con tutto il fiato dei loro polmoni, mentre David si mise una zampa sulla fronte depresso per il fatto che fosse andata male come prima impressione, ed ora doveva solo aspettare e vedere cosa avrebbe fatto Liya con loro.

    "Beh, hai detto che avresti fatto qualcosa per calmarli." le disse il drago "Beh, qualunque cosa tu abbia in mente di fare, falla pure adesso."

    Ed attese di vedere cosa avrebbe fatto la sua compagna.

    "Speriamo sinceramente che qualunque cosa faccia, almeno sia abbastanza delicata. Dopotutto non posso sapere con assoluta certezza se poi si agiteranno di più o se invece potrò farmi riconoscere e poter parlare con loro con più calma." pensò il drago cercando di nascondere la sua preoccupazione.

    Questa cosa era iniziata decisamente male, ma adesso poteva solo sperare che tra poco tutto il resto sarebbe andato meglio. Sia con i suoi genitori che con la sua compagna.
     
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    Finse di accettare la scusa di David, infondo lei non ci guadagnava niente ad infuriarsi. Né con lui né con altri.
    "Si, si... ho capito"
    Finalmente la barca giunse a destinazione. Inizialmente i due non si erano accorti di loro, i sensi umani erano davvero limitati. Rimase statuaria ad attendere una loro mossa mentre scendevano spaesati sulla spiaggia, affondando gli artigli nella sabbia a nascondere una delle sue armi più minacciose.
    Non servì a molto, considerando che quelli fuggirono in preda alla follia più totale e al panico, come ci si sarebbe potuti aspettare da qualunque umano che non avesse mai avuto a che fare con un drago.
    Dialogarono come fossero rimasti in silenzio fino ad allora, possibile che durante tutto il viaggio non avessero avuto tempo di intavolare quella conversazione? Lei ricordava che la terra più vicina distava miglia e miglia.
    In ogni caso doveva fermarli. Con un balzo si lanciò in aria, oltre la portata del loro sguardo, compiendo un semicerchio e precedendoli di diversi metri per atterrare su una collinetta da cui sarebbero passati proseguendo in quella direzione. La velocità con cui si spostava non era neanche paragonabile al passo di quei due piccoli umani, non c'era neanche bisogno si impegnasse nell'accelerare. Atterrò con violenza, strappando qualche zolla di terreno con le zampe in un tonfo sordo.
    Il suo corpo non era molto grande, in paragone non era né troppo più alto di quello di un umano ne troppo più lungo di quello di un grosso serpente. Riuscì quindi a nascondersi sotto i fili d'erba e a celare la propria presenza, finché i due non le si avvicinarono abbastanza da poterli fermare.
    Con delicatezza sollevò il muso, grattandosi il collo con una zampa e spanciandosi come la più pacata delle lucertole.
    Mosse la coda verso di loro in maniera piuttosto ridicola, indicando che voleva soltanto richiamare la loro attenzione.
    "Eih ascoltate, se volessi mangiarvi l'avrei già fatto. Quindi fermi, state cercando un uomo di nome David dico bene?"
    Sperando l'avessero ascoltata, o perlomeno sentita, rimase immobile e scostò l'erba attorno a sé mettendosi seduta. Liya non era molto minacciosa durante il giorno, non sembrava di dimensioni così superiori a quelle di un orso e, attorcigliando la coda attorno ad una zampa e assumendo un atteggiamento docile, poteva esser scambiata per un inoffensivo cucciolo di drago in prossimità dell'adolescenza.
    Che riuscisse a tirar giù montagne ed isole senza il benché minimo sforzo non lo si poteva intuire osservandola, ed era proprio questo il suo più insidioso potere.

    Edited by Aesingr - 9/11/2018, 15:14
     
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    David fu sollevato dal fatto che Liya avesse accettato le sue scuse. Almeno poteva stare un po' tranquillo sul fatto che non fosse arrabbiata con lui, ed avrebbe potuto incontrare i suoi genitori a cuor sereno. Quando loro scapparono e Liya cominciò ad inseguirli, David le lasciò carta bianca concedendole piena fiducia. Mentre i genitori di David continuarono a scappare, David li seguì mantenendosi a distanza di sicurezza per vedere cosa avrebbe fatto la sua compagna per fermarli e calmarli. Alla fine vide che lei li aveva intercettati e bloccati. David si sbrigò a raggiungerla, e a bloccare la via di fuga anche da dietro, rimanendo in silenzio per vedere come avrebbe potuto fare a convincerli della loro buonafede. La sua compagna aveva già chiarito che non aveva alcuna intenzione di mangiarli, ma ovviamente suo padre, volle mantenere la giusta diffidenza. Quindi sguainò una spada che aveva portato per difendersi e puntandola contro Liya gli chiese mettendosi in una posizione prudente

    "Quindi... Non hai alcuna intenzione di mangiarci, giusto? Beh, allora dicci chi sei. Come fai a sapere di nostro figlio? Lo hai rapito tu per caso? Che cosa vuoi? Dicci dove si trova!"

    Ed attese di ricevere una risposta. David vide la scena di suo padre che si voleva difendere da Liya, mentre sua madre se ne stava terrorizzata dietro di lui, ma non ebbe ancora il coraggio di dire loro che era lui. Meglio lasciare fare alla sua amata compagna e permettere a lei di scegliere le parole più adeguate per dire loro la verità. Il problema dopotutto non era solo dirglielo, ma anche dimostrare che era tutto vero. Sarebbe riuscita a fare in modo che gli credessero? La tensione era decisamente alta, e David sperava sinceramente che tutto sarebbe andato per il verso giusto. Liya gli aveva promesso che si sarebbe occupata lei di tutto, ma finché non sarebbe riuscito a comunicare con i suoi genitori facendo loro sapere che il drago che era d'avanti a loro era lui, non poteva stare completamente tranquillo. Ed anche quando sarebbe riuscita a convincerli della sua identità, loro avrebbero accettato e rispettato la sua decisione di rimanere un drago per sempre? Oppure avrebbero cercato di imporgli il tornare nuovamente umano?
     
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    Quegli umani erano oltremodo ottusi. Era giustificabile una reazione simile, ma forse potevano anche darsi una calmata e cercare di ragionare.
    "Facciamo in un altro modo" disse Liya, allungando leggermente il collo verso l'uomo senza timore, "come posso dimostrarvi che non sto mentendo, qualora conoscessi davvero David e volessi spiegarvi che non gli ho fatto del male?"
    Rimase un attimo in silenzio, mettendosi con il collo esposto verso l'uomo e distendendosi di fianco come a porsi in una posizione ancor più sottomessa.
    "Come devo farvi capire che non ho intenzione di farvi del male? Volete salirmi sulla groppa e puntarmi la spada alla gola?" fece, abbozzando un mezzo sbadiglio scocciato.
    Per lei potevano fare come volevano, tanto sarebbe stata in grado di difendersi anche da dieci di quegli umani seduti sul suo dorso con le lame puntate sulle sue squame. Si stava tuttavia stufando di recitare la parte della draghetta buona e pacifica, se non la finivano in breve non avrebbe esitato ad inculcare loro il messaggio in maniere più Liya.
    "La situazione è complicata, e sto cercando di farvi calmare proprio per quello. David non è in pericolo, anzi sta benissimo, ma... come dire... è un po' cambiato da come lo ricordate. Non a livello caratteriale, probabilmente da quel punto di vista è anche migliorato. Sicuramente si sta rinfurbendo, era un po' troppo ingenuo prima!"
    Strizzò l'occhio verso il compagno che si era avvicinato, ammiccando.
    "Comunque è sempre il vostro David, ma il suo corpo adesso... è più simile al mio che al vostro, per intendersi. Ve lo spiegherà lui cos'è accaduto, sicuramente la cosa vi sembrerà assurda, ma per capire che non vi sta mentendo potete fargli qualunque domanda riteniate opportuna. Vi prego solo di non agitarvi, potreste allertare qualcuno qui nei dintorni e potrebbero darci addosso senza motivo"
    A Knawr tutti conoscevano Liya, era malfamata quanto un criminale. Aveva distrutto mezza cittadella, e anche se non aveva fatto male a nessuno da quelle parti, probabilmente non v'era abitante che si fosse scordato della sua furia devastatrice.
    "La cosa potrebbe turbarvi, posso immaginare non sia facile. Ma lasciatelo spiegare, non è colpa sua... né mia, prima ve lo chiediate"
     
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    Gaia e Brizio erano molto confusi da quello che era successo. La dragonessa si stava decisamente dimostrando molto disponibile. Cominciarono quindi ad abbassare la guardia, perché se lei avesse voluto mangiarli o far loro del male, avrebbe semplicemente potuto farlo e basta senza ricorrere a qualche assurdo giochetto. Quindi, se stava agendo in questo modo, significava che doveva essere sincera. Oltretutto aveva dato a David dell'ingenuo, e questa era una prova che lo conosceva davvero, dato che entrambi conoscevano l'ingenuità di loro figlio. Ma non capivano comunque cosa intendesse con il fatto che il corpo di David era più simile al suo che al loro. Questa era una cosa che li confondeva del tutto.

    "Quindi, non hai cattive intenzioni nei nostri confronti. Ma che intendi con la faccenda del corpo? Se sai dov'è nostro figlio, diccelo subito!" chiese Brizio volendo avere delle spiegazioni e dei chiarimenti.

    Fu allora che toccò a David fare la sua mossa e decise di rivelarsi. Per cui fece qualche passo avanti verso di loro.

    "Ehm, mamma, papà, sono qui. Sono io David." disse con un po' di esitazione ed imbarazzo.

    Gaia si nascose dietro il marito a quell'affermazione.

    "Ma che stai dicendo? Che razza di scherzo è questo? Tu non sei David? David non è un drago. Dov'è David? Che cosa gli avete fatto?" disse Brizio con determinazione e rabbia.

    David dovette insistere.

    "Mamma, Papà, non sto scherzando. Sono davvero io questo."

    I due non vollero ancora credergli. Per questo David chiese loro di fargli qualche domanda per poter dimostrare che era davvero lui. Così allora gli fecero delle domande su cose private che solo lui poteva sapere, e che non aveva detto a nessuno. Lui rispose a tutte le domande in modo giusto. Alla fine, dopo che ebbero finito le domande, finalmente si convinsero.

    "David, tesoro, ma cosa ti è successo? Come hai fatto a ridurti così?" disse sua madre avvicinandosi a lui abbracciandolo al ventre.

    Anche suo padre era completamente confuso dalla cosa, ma ormai si era fatto convincere che il drago maschio che avevano d'avanti era davvero loro figlio.

    "Va tutto bene, mamma e papà. Per come ho fatto a ridurmi così, beh, è una lunga storia."

    E così dovette raccontargli tutto, di come si era imbattuto in Ammett, e di come andando con lui si era fatto catturare, e di come lo avessero trasformato in un drago, e di come alla fine lui fosse venuto a Kengard per cercare una cura per tornare umano, e di come, una volta lì, avesse incontrato la dragonessa femmina che era qui con lui.

    "Ma perché non ci hai detto niente?" chiese Gaia "Avremmo potuto aiutarti."

    "Beh..." rispose David "...avevo paura di non riuscire a farmi riconoscere. Che se mi aveste visto in questo stato vi sareste spaventati, e poi credevo di poter risolvere tutto da solo prima che lo scopriste, anche se ovviamente pensavo di raccontarvi tutto una volta tornato umano, e a casa."

    "Ecco. Hai visto comunque a che cosa ti ha portato la tua ricerca e il tuo desiderio di essere potente? E poi sbaglio o tua madre ed io ti avevamo detto di non fidarti degli sconosciuti?" lo rimproverò suo padre, per poi aggiungere "Ma non temere. Ora che sappiamo tutto, ti aiuteremo. Vedrai che insieme riusciremo a trovare il modo per farti tornare com'eri prima." cercò di rassicurarlo.

    Fu allora che David cominciò a provare un forte imbarazzo, perché era arrivato il momento di dirgli il punto più dolente della cosa.

    "Beh, a dire il vero c'è un piccolo problema."

    "Quale? Diccelo, vedrai che qualunque ostacolo dovremo affrontare per ritrasformarti, lo supereremo."

    "è questo il punto. Io non voglio essere ritrasformato. Mi piace essere un drago. Si all'inizio ero venuto qui per cercare una cura e tornare umano, ma poi ho cambiato idea." dovette buttare fuori il drago con tutto il fiato che aveva in corpo, come se si stesse togliendo un peso fastidioso dallo stomaco.

    La reazione dei suoi genitori fu proprio quello che temeva. Nel loro sguardo si dipinse un grande shock.

    "David, sei impazzito? Come puoi parlare in questo modo?"

    "Rinunceresti davvero a te stesso, alla tua umanità, solo per essere più potente?"

    David dovette cercare di calmarli in qualche modo.

    "Sentite, va tutto bene. Si, è vero, questo corpo appaga tutte le mie ambizioni, e mi piace il potere che mi conferisce. Ma non è solo questo. Sono felice di poter volare, cacciare il mio cibo e sentirmi totalmente e completamente libero come non mi sono mai sentito in tutta la mia vita. Come umano non mi sono mai sentito completo come ora mi sento adesso. E non è solo questo, vedete, avete presente quando mi dicevate che dovevo trovare qualcuno e sistemarmi?"

    "Che cosa centra adesso questo con la tua trasformazione?"

    "Beh, centra eccome, perché, come drago ho trovato eccome qualcuno di speciale con cui condividere tutta la mia vita. E la amo davvero tantissimo. Conoscerla è stata la cosa migliore che mi sia mai capitata, ed è la cosa più bella in assoluto che mi piace nella mia nuova vita da drago."

    A quelle parole loro si voltarono verso Liya e capirono che cosa intendeva.

    "Mamma, papà, vi presento Liya, la mia compagna."

    Quelle parole confermavano quello che avevano temuto, e così fu Brizio a dire a Liya con rabbia.

    "Che cosa hai fatto a nostro figlio?"

    Ed attesero entrambi di ricevere una risposta ed una spiegazione da lei.
     
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    Liya immaginava sarebbe arrivato quel momento, e sospirò seccata nel notare il loro disappunto a tal riguardo.
    "Rinunciare a sé stesso? Perché starebbe rinunciando a se stesso?"
    Non attese una risposta, non pensava gliel'avrebbero data.
    "Non gli ho fatto niente. Fidatevi, non si è innamorato soltanto di me, ma di questo..."
    Si drizzò sulle zampe e scrutò il cielo per una manciata di secondi; si alzò poi in volo, volteggiando attorno a loro con eleganza e leggerezza. Attributi non esattamente tipici di un drago, più avvezzo solitamente alla forza e alla maestosità.
    "Se volete fare un giro capirete perché David non vuol tornare umano, è questo ciò che ho mostrato anche a lui" affermò, scendendo di fronte a loro con un dolce battito d'ali. "Fidatevi, se anche voi poteste divenire draghi capireste in breve cosa significa volare, osservare il mondo da una prospettiva di superiorità fisica e mentale come la nostra, ma soprattutto le vostre barriere sociali cesserebbero di esistere. Gli umani sono così tristemente limitati e cocciuti"
    Stava iniziando a mostrare più Liya di quanto avesse fatto fino a quel momento, ma faceva tutto parte della strategia. Se le belle parole non servivano, intimidirli sarebbe stato infruttuoso e ammazzarli ancora di più, l'nica via era convincerli per gradi.
    Non aveva paura di farli arrabbiare, ma si era ripromessa che non avrebbe reagito se avessero cercato di ferirla. Almeno per quella volta.
     
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    David vide ed ascoltò con estasi tutto quello che fece e disse Liya ai suoi genitori e le diede completamente ragione. era vero che l'amava con tutto il suo cuore, ma non aveva deciso di rimanere un drago unicamente per stare con lei. Lui si piaceva davvero per come era diventato. Per questo, quando lei ebbe finito di mettersi in mostra e di parlare, David disse

    "Si, è così. Vedete, la storia è che sono venuto qui, e quando ho incontrato Liya la prima volta l'ho vista subito per la creatura speciale e maestosa che è. E vederla in azione mi ha fatto subito pensare che anch'io con questo corpo avrei potuto essere come lei. Però non ho deciso immediatamente di rimanere un drago. Perché all'inizio è stata solo un'idea fugace. Poi però, continuando a stare con lei ho cominciato a vedere cose belle sull'essere un drago, ed allora la curiosità prese il sopravvento su di me e decisi che volevo saperne di più, ed allora le chiesi di istruirmi. E più cose imparavo, più mi piaceva questo corpo, e più mi chiedevo perché sarei dovuto tornare ad essere un umano. Alla fine ho capito che non lo volevo più ed ho deciso di rimanere così. E passando del tempo insieme a lei mi sono innamorato di lei. E sono sicuro che se passaste del tempo con lei anche voi capireste il modo in cui la vedo io."

    Entrambi i genitori ascoltarono tutto poi, dopo qualche momento di silenzio, Brizio disse rivolto a Liya

    "Quindi quello che vuoi è che noi montiamo sulla tua groppa e che facciamo un giro con te, giusto?"

    Ed attese una sua risposta.
     
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    Guardò l'uomo, perplessa. In effetti non era quello il messaggio che voleva trasmettere, ma doveva effettivamente aspettarselo.
    "Penso potrebbe esservi d'aiuto, si"
    Sospirò, lanciando uno sguardo a David senza trasmettere niente di chiaro. Si sedette, e quando i due umani le si avvicinarono lei scattò in avanti e senza troppa energia spiccò il volo. Stette ben attenta a renderle il volo leggero e piacevole, senza brusche virate e planate improvvise, limitando a scuotere le ali e a condurli nei dintorni, sopra la città di Knawr e sopra alle acque del mare.
    Atterrò proprio in mezzo a una viuzza di Knawr, dove qualche sguardo perplesso le venne rivolto da alcuni abitanti. Qualcuno probabilmente l'aveva riconosciuta. Il suo atteggiamento disinvolto comunque destò poco sgomento, anzi un bambino troppo vivace le si avvicinò e le diede un pizzicotto sul collo. Aveva dei begli occhioni ambrati e una trasandata capigliatura corvina, oltre che un faccino puccio e adorabile.
    Liya abbassò il muso verso di lui e il cucciolo umano si mise a ridere, tirandole un labbro come fosse una fogliolina. La dragonessa snudò le zanne, esibendo il suo chiostro splendente, e subito il bimbo corse via ridacchiando. Liya non si chiese se quel tipetto avesse qualche problema o avesse confidenza con i draghi, ma infondo era stato divertente. E anche utile a suo modo, magari i genitori di David si sarebbero convinti che un drago non era proprio male come figlio.
    Lasciò che i due scendessero, dopo aver fatto assaggiare loro il vento sulla pelle, il mondo che si muove sotto le zampe, il grande che diventa piccolo. Sperava si fossero almeno dati una calmata.
    Non disse niente, aspettò che fosse David a conversare con loro. In quel momento aveva ben poco da dire. Non voleva approfondire con quei due ciò che provava per David, che per vari eventi si era modificato con il tempo e aveva avuto alti e bassi. C'erano fattori di lui che apprezzava e continuava ad adorare, ma anche altri che la spingevano a porsi domande e a dar spazio a numerosi dubbi.
    Sperava di non doverne parlare con lui proprio in un momento simile. Non che le importasse di ciò che avrebbero pensato quei due umani, semplicemente non voleva creare altri inutili problemi a quel drago.
     
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    David seguì in volo la sua compagna ed i suoi genitori. Non pensava che avrebbe permesso loro di montarla, ma era felice che lo avesse fatto. Questo gli dava l'ottimistica prospettiva che sarebbero riusciti ad andare tutti d'accordo. Quando poi li vide atterrare a Knawr, osservò con piacere nel vedere la scena di Liya con quel bambino. Questo probabilmente le avrebbe fatto fare un'ulteriore buona impressione agli occhi dei suoi genitori. Dopo quella scena atterrò a sua volta a terra e si avvicinò a loro chiedendo

    "Che ne dite allora? Non è stato bello volare?"

    Fu suo padre Brizio il primo a rispondergli

    "Si." dovette ammettere "è stato davvero bello."

    "è così che ti senti sempre quando voli?" chiese sua madre.

    "No." rispose lui "Mi sento molto meglio di quanto possiate esservi sentiti voi. Se è stato così bello volare sulla groppa di un drago, pensate a come può essere un drago in prima persona, volare con delle ali tutte mie, vedere il mondo con dei sensi immensamente superiori a quelli di un comune essere umano. Quando venni qui per la prima volta non mi godetti il mio primo volo perché pensavo solo a voler tornare umano, ma adesso che ho imparato ad apprezzare questo corpo e ad amare tutto quello che può offrirmi, assaporo sempre con tutto me stesso ogni mio volo. Si, sono perdutamente innamorato di Liya ma, anche se non lo fossi, rimarrei comunque così. Amo questo corpo e tutto quello che può offrirmi. Nei miei primi momenti da drago non mi riconoscevo in questo corpo, ma adesso non voglio più essere altro. Voglio vivere completamente la mia vita, come un vero drago. Ma non dimentico le mie origini e da dove sono venuto. Voi siete i miei genitori, ed io vi amo, per questo ho voluto che sapeste quello che mi è successo e che sto bene. Non avrei mai potuto dimenticarmi di voi e da dove vengo. Dovrete ovviamente anche informare tutti quelli che conosco della novità. Ma il punto è che adesso vi chiedo, potete accettare quello che sono adesso e che sarò per sempre?"

    I suoi genitori si avvicinarono a lui in risposta a quella affermazione, David abbassò la testa verso di loro che non persero tempo ad abbracciarla.

    "Ma certo che ti accettiamo figliolo." disse suo padre.

    "è vero David. Tu sei nostro figlio, e noi ti ameremo sempre, non importa quale siano le tue sembianze." aggiunse dolcemente sua madre.

    I tre si godettero quel momento di pura ed assoluta tenerezza. Poi quando posero fine all'abbraccio Brizio disse

    "Quindi adesso è così che dovremo abituarci a vederti."

    "Beh, già."

    "E semmai avremo dei nipoti da te, suppongo che saranno dei draghi."

    "Certo. Ma non c'è nulla di male in questo. Vero?"

    "Certo." lo rassicurò sua madre. "Sarà un po' diverso da come lo abbiamo sempre immaginato, ma andrà bene comunque."

    Dopo aver chiarito questo i genitori di David si rivolsero poi a Liya.

    "Parlaci un po' di te adesso. David ha detto e dimostrato chiaramente di amarti e che vuole costruirsi una vita con te. Ma dimmi, tu lo ami?"

    "Vero. Se David ha deciso che ti vuole in questa famiglia, e se sarai davvero la madre dei nostri futuri nipoti in futuro, vorremmo conoscerti meglio. Cosa puoi dirci sul tuo passato?"

    Ed attesero entrambi una risposta da lei.
     
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