Sistemare le cose

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Liya lasciò che David rispettasse la sua parte, e si fece sopraffare. Lo scrutò ridacchiando, frustandolo con la coda sulle chiappe con fare giocoso quando lui le salì sopra.
    "Come sei aggressivo! Sono... una povera draghetta indifesa!"
    Non era in grado di fare voci stupide come avrebbe voluto, ma rendeva abbastanza bene l'idea. Si stava calando piuttosto abilmente nella sua parte, anche se trattenersi non era facile.
    "Non so come dirtelo, ma ho una gran voglia di ribellarmi. Quindi dovresti rendermi inoffensiva, oppure rischi di..."
    Si zittì per qualche secondo, sollevando il muso. C'era del movimento nei dintorni.
    Chiunque fosse non voleva nascondersi, anzi sembrava non si interessasse minimamente di loro. Probabilmente non li aveva semplicemente individuati.
    "Dicevo, devi stare molto attento. Potresti farti la bua piccolo drago"
    Con un sorrisetto lo accarezzò sul dorso, continuando a respingerlo in modo fuffo mentre lui cercava l'accoppiamento nelle più disparate maniere.
    Lo lasciò fare un altro po', continuando a godersi quei momenti di quiete fin quando avrebbe potuto, ormai ci aveva preso gusto e trascorrere qualche altro minuto in totale spensieratezza non li avrebbe certo uccisi.
    Momenti di quiete purtroppo destinati ad interrompersi bruscamente.

    Liya sbuffò, rialzandosi e puntando lo sguardo verso il cielo.
    "E quello chi è?"
    Uno strano creaturo, con addosso stranezze altrettanto strane, si era fermato a mezz'aria sopra di loro. Che accidenti voleva? Era senz'altro lui che aveva sentito prima. Non poteva esserne sicura, ma non credeva fosse lì unicamente per curiosità.
    "Perché non scendi?" gli disse, alzando la voce per farsi sentire anche da quell'altezza.
    Il solo fatto che li stesse spiando già le dava fastidio. Non era assolutamente quel tipo di dragonessa che odia farsi cogliere mentre gioca, erano affari suoi quel che voleva fare con David o con chiunque altro. Ciò che davvero la faceva vibrare era il fatto che quell'essere non aveva avuto il benché minimo timore ad esporsi.
    Emise un basso grugnito, drizzando le zampe e la coda. Non era per niente una buona cosa far imbestialire Liya. Sarebbe stato meno pericoloso un mondo in deflagrazione che trovarsela davanti con le intenzioni che aveva in quel preciso momento.
     
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    David si sentiva sempre più vivo, disinibito, e bestiale ogni secondo che passava. Sembrava proprio che se la stesse cavando bene questa volta. Liya ovviamente recitava la parte di quella che era debole ed indifesa, ma lui lo sapeva più che bene che lei non lo era affatto. Alla sua dichiarazione che stava per ribellarsi e che quindi doveva fare qualcosa per renderla inoffensiva, lui cominciò subito a riflettere il più velocemente possibile su quello che poteva fare. La sua amata compagna aveva cominciato a stufarsi dei suoi rampicanti, e quindi doveva ricorrere a qualcosa di diverso, e doveva pensarci il prima possibile. La cosa più logica da fare sarebbe stato bloccarla con il proprio corpo, ma la sua forza fisica si sarebbe svilupata abbastanza per riuscire a bloccarla, oppure no? Beh, non poteva saperlo se non ci provava, quindi lo avrebbe fatto. E lo fece, e scatenò il suo desiderio travolgente su di lei. Era così bello poter amare qualcuno in modo così disinibito e libero. Poterla avere senza che lei lo accusasse di essere troppo appiccicoso e di stuprarla. Da quando la conosceva aveva sperimentato senzazioni ed emozioni così primitive e bestiali, e gli era piaciuto. In qualunque cosa lei cercasse di trasformarlo, era di sicuro qualcosa che gli piaceva. E lui voleva completamente e totalmente andare avanti così.

    Quando poi la sua compagna, si rialzò e si accorse che c'era qualcuno, David si lasciò prendere dalla della rabbia feroce. Il ve cchio lui non se la sarebbe presa, ed avrebbe rimandato ad un'altra volta il suo momento intimo con la sua compagna, ma il nuovo lui era decsiamente arrabbiato per il fatto che lo stessero disturbando quando stava con Liya. Oltretutto aveva detto che chiunque li avrebbe disturbati se la sarebbe dovuta vedere con lui, e doveva dimostrarlo anche con le parole oltre che con i fatti. Per cui, si mise in posizione, come se volesse balzare addosso al nuovo arrivato, anche se in quel momento era ancora in volo, e gli disse ringhiando minacciosamente e pericolosamente dimostrando pura ed assoluta ferocia

    "Chi osa disturbarci in quelsto momento privato di totale, pura ed assoluta intimità?"

    Sperò davvero che chiunque fosse quel tipo, avesse almeno una ragione valida per disturbarli, altrimenti avrebbe potuto fargli seriamente male. Un tempo non lo avrebbe fatto, ma ormai essere un drago l'aveva cambiato così tanto che il vecchio lui non avrebbe mai creduto a cosa sarebbe stato il nuovo lui. Ed anche il nuovo arrivato avrebbe trovato spiacevole vedere cosa succedeva a chi disturbava i suoi momenti privati con Liya. Ormai il ragazzo pieno di insicurezze ed inibizioni, timoroso di sbagliare, che era stato, stava decisamente scomparendo, lasciando posto ad un drago bestiale, feroce, possessivo, e che non si faceva problemi a fare certe cose se disturbato quando non era il caso. Aveva ancora dei principi e delle moralità ovviamente. Ma non per questo era perfetto. Doveva pur incutere paura negli altri in modo che non lo disturbassero quando si divertiva con la dragonessa che aveva imparato ad amare oltre ogni limite immaginabile in un modo che nemmeno riteneva possibile. Se questo era il momento di costruirsi una reputazione come drago, allora avrebbe cominciato a farlo.
    Per cui aspettò pronto a combattere contro il fastidioso intruso che aveva osato rovinare il suo momento intimo con Liya, pronto a fargliela pagare duramente nel caso, come aveva già detto, non ci fosse stata una ragione valida per averlo fatto. E se per caso fosse stato un essere malvagio, tanto meglio, avrebbe anche potuto ucciderlo senza sentrisi in colpa, dato che di sicuro l'intruso avrebbe avuto delle cattive azioni alle sue spalle per il quale si sarebbe meritato di morire. E per lui non ci sarebbe stato piacere più grande di porre fine ad una vita malvagia.
     
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    Come da lui previsto, i due piccioncini innamorati reagirono in maniera infastidita. Il drago maschio blu ruggì feroce chiedendo chi fosse arrivato a disturbarli mentre la dragonessa dal manto blu notte chiese all'ibrido negativo in maniera non molto gentile di scendere.
    "Scendere? Perchè no? Accetto volentieri il tuo invito!"
    Meno Zell planò in grandi cerchi fino ad atterrare, senza mostrare la minima paura, davanti ai due draghi visibilmente arrabbiati per essere stati disturbati durante quel loro momento intimo. Almeno quei due li facevano l'amore come si doveva e non avevano quelle idee strane che aveva il drago della pescheria. Meno Zell iniziò a camminare avanti ed indietro, con estrema tranquillità davanti a loro e i fiori fatti sbocciare poco prima da David appassirono quando venivano volutamente calpestati dai calzini lerci dell'ibrido.
    "Vi ho disturbati durante un momento intimo? Oh ma che peccato....l'amore è un sentimento così inutile....sapete poco fa ho sentito lei chiedere aiuto e sono venuto a controllare....cosa potevo sapere di trovarmi davanti due draghi in atteggiamenti amorosi?" la sua voce aveva un tono sicuro e glaciale, di quel tono tipico di un cattivo che non mostrava alcuna paura.
    "Ma ora sono arrivato qui..."
    Meno Zell fece roteare l'indice guantato della mano destra a sei dita e poi lo puntò verso il drago maschio.
    "...e per rispondere alla tua domanda di prima, drago, sono stato io, Meno Zell, a disturbarvi in questo momento privato di totale, pura ed assoluta intimità!" si rivolse usando le sue stesse parole di prima.
    Subito dopo quelle parole e senza staccare lo sguardo dai due draghi, Meno Zell smise di camminare su e giù e menò un improvviso fendente con le lame della punta della coda, tagliando di netto uno degli alberi fatti crescere dal drago blu poco prima, con l'obiettivo di sedersi sul tronco.
    "Mi siedo un po' qui...ma voi continuate pure come se non ci fossi!" fu l'ennesima frase del draghelfo malvagio mente si sedeva, accompagnata da una leggera risata che aveva poco di allegro.
    L'albero abbattuto, intanto, si fracassò al suolo con gran fragore dalla parte opposta rispetto a dove si trovavano i due draghi. Senza nemmeno sfiorarli, il coso puzzolente li stava già mettendo alla prova e anche da seduto era sempre pronto a schivare un eventuale attacco.



    Piccola info: Meno Zell è omofobo ed è convinto che Aesingr sia gay! XD


    Edited by ZellDragon6 - 6/3/2019, 17:25
     
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    Mentre Aesingr se ne stava ad amoreggiare con tutti i maschietti di Kengard (?), e probabilmente Aes è l'unico drago del tutto etero del GdR :sclero:, Liya cercava in ogni modo di trattenere la propria collera, per il momento. Quel guizzo di fibrillante emozioni negative che la stavano permeando non era un buon indicatore di pace, e non aveva intenzione di contenersi ancora per molto.
    Drizzò la coda, mentre le squame sul suo dorso si facevano irte e minacciose. Le sue zanne si snudarono alla risposta di quell'essere difettoso, palesemente ibrido tra un simil-drago e qualcosa di antropomorfo. Non aveva mai visto una specie simile, ed era sicura che i suoi genitori fossero tutto fuorché individui leciti.
    "Se sei dispiaciuto per quanto appena fatto... credo che potremo perdonarti" asserì Liya, avvicinandosi a lui lentamente. "Sono io a dovermi scusare"
    Sollevò la coda e la roteò un paio di volte a mezz'aria, poi con un movimento fulmineo compì un arco in direzione della strana creatura. Una lama d'aria si manifestò in meno di un istante, schizzando verso il tronco su cui si era seduto e tranciandolo per la seconda volta. Non le importava se si sarebbe spostato in tempo o meno, le era sufficente rispondere a tono per.
    "Ti chiedo scusa per aver appena fatto scomodare le tue sudice maleodoranti terga"
    Si voltò verso David. Doveva prima chiarire una cosa con lui, dopo di che si sarebbe potuta dedicare all'intruso.
    "So che non vedi l'ora di atteggiarti a drago adulto che protegge la sua compagna, ma rimanderemo quello a più tardi. Sei diventato molto forte, tuttavia ti manca ancora... stile" fece con disinvoltura, carezzandolo con un'ala sul muso.
    era vero, David non aveva chiaro in testa ciò che per lei significava combattere. Esibiva i suoi poteri uno dopo l'altro, non risparmiando le energie e non cercando quasi mai una strategia d'attacco. Per quanto fosse migliorato, era drago da non più di qualche mese e non poteva comprendere la vera essenza della battaglia.
    "Adesso lasciami un po' divertire, voglio far abbassare la cresta a questo povero pazzo. Poi ti lascerò il posto se vuoi"
    Ciò detto fece qualche passo verso l'abominio color del sudiciume, con l'espressione più pacata del mondo stampata sul muso. Non dava l'impressione di starsi accingendo ad affrontare uno scontro, piuttosto pareva sul punto di farsi una dormita. Per lei non sarebbe stato neanche troppo strano, data la sua innata pigrizia.
    "Scegli, vuoi fare una brutta fine subito, vuoi che ti lasci giocare un po' o vuoi soffrire lentamente? Posso anche trasformare questa folta boscaglia nel tuo inferno personale se ciò ti dovesse aggradare"
    I suoi occhi d'ametista erano ora piantati su quelli dell'avversario. I muscoli delle zampe pronti a scattare, la coda che oscillava minacciosamente alle sue spalle.
    "A te l'onore di cominciare, sai dalle mie parti preferiamo dare la precedenza alle femmine"
    David puoi disobbedire se vuoi, Meno Zell preparati a fare una brutta fine xD
     
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    David vide come la sua compagna si era veramente arrabbiata per il fatto che quel coso, qualunque cosa fosse, li avesse interrotti nel loro momento intimo ed ora stava per fare qualcosa di tipicamente suo. Quella era una bella vista per i suoi occhi, ogni volta che la vedeva fare così gli ricordava sempre di più perché l'amasse così tanto e quanto dovesse essere immensamente grato per il fatto che una creatura speciale come lei lo amasse a sua volta. Quando poi quest'ultima intuì quello che voleva fare e si dimostrò contrariata, affermando che, nonostante fosse diventato forte, gli mancava ancora stile, lui ci rimase molto male, anche se non lo diede a vedere. Ovviamente non ce l'aveva con lei, ma con se stesso, per il fatto che avesse ancora molta strada da fare per diventare il drago che lei si meritava. Ma, se aveva ancora da imparare, probabilmente era meglio rimanere a vedere cosa avrebbe fatto la sua compagna, anche se il desiderio di combattere con lei, in modo da farsi valere, era davvero forte. Deciso ad assecondare la sua compagna, per il momento, rimase ad osservare la scena, curioso di sapere cosa sarebbe successo, e pronto ad intervenire nel caso le cose si mettessero male ed avesse avuto bisogno di aiuto.
     
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    La dragonessa era potente, pericolosa e sicura di sè, questo Meno Zell lo capiva. Mentre era seduto sul tronco mozzato, studiava tutti i movimenti del corpo di quell'esemplare blu notte. Stavolta aveva a che fare con draghi veri e potenti, e non esemplari ritardati di mente come il drago gay della pescheria. Quando vide i movimenti della coda, Meno Zell sollevò il sudicio sedere dal tronco di quel poco che basta per tenersi pronto e quando la dragonessa attaccò, spiccò un balzo agilissimo da felino, fece una capriola a mezz'aria ed atterrò con i calzini lerci sul povero tronco che era stato preso di mira due volte. L'ibrido negativo poi rimase fermo in quella posizione, con il suo sorriso da strafottente continuando a studiare l'atteggiamento dei due draghi. Era evidente che la femmina era più forte del maschio, perchè voleva essere lei a combattere per prima in modo da proteggere il suo compagno. Tali ruoli sono spesso invertiti ma questa era una delle eccezioni che confermavano la regola.
    Dopo essersi confidata con il compagno, dandogli alcuni consigli, la femmina blu notte tornò ad interessarsi dell'ibrido, il quale era fermo immobile come una statua. Non si scompose minimamente davanti agli occhi ametista della dragonessa. Anzi, ora era ancora più contento.
    "Bene bene bene! Sai una cosa? Quasi mi piaci! Anzi, togliamo questo quasi...In questi pochi secondi ti ho studiata e devo ammettere che sei una vera dragonessa. Sei molto forte!" Meno Zell iniziò nuovamente a camminare lentamente avanti ed indietro, gesticolando con le dita guantate delle mani ed alzando l'indice destro verso l'alto. Il tutto, senza staccare gli occhi dai due draghi.
    "Tuttavia....un bravo guerriero non deve MAI sottovalutare il proprio avversario e MAI farsi guidare dalle apparenze...sono sicuro che hai vinto contro molti avversari, forti e meno forti ma sappi che non sarà facile uccidermi. Pure io ho la mia lista di vittorie....
    La voce di Meno Zell era tagliente e sicura di sè, quella di chi vuole mettere in guardia l'avversario.
    "Voglio informarti di una cosa molto importante. Se tu sei così degna e forte da uccidermi, sappi che ti macchierai di sangue innocente.... e la colpa sarà tua e tua soltanto...perchè uccidendo me ucciderai anche Zell...quel vergognoso draghelfo benevolo dalla mente di cucciolo che crede nell'amore, nell'amicizia, nel rispetto dell'ambiente e altre scemenze del genere. Quella sorta di mia controparte positiva che io rinnego con tutto me stesso. Sono certo che quello scimunito si sia fatto diversi amici qui a Kengard e molto probabilmente avrà anche un compagno, quindi pensa alla sofferenza che infliggerai a tutti loro. Tu vivrai e vivrà anche il tuo compagno...ma con un grande rimorso sulla coscienza...ti dico la verità...a me non piace uccidere, se non in casi estremi, preferisco torturare e schiavizzare lasciando in vita la gente. I morti non mi possono servire a dovere!"
    Meno Zell terminò la frase guardando negli occhi entrambi i draghi.
    "Prima di iniziare i giochi, voglio vedere cosa sei capace di fare. Hai appena detto che puoi trasformare questa boscaglia nel mio inferno personale. Prego...dimostramelo! Sono estremamente curioso! Se mi soddisfi a sufficienza poi possiamo anche discutere in maniera diplomatica senza giocare!"
    Durante tutto quel parlare, Meno Zell non fece nient'altro che camminare avanti e indietro lungo un percorso rettilineo di un metro circa, facendo appassire tutta l'erba attorno.
    E invece Meno Zell non vuole legnate ma diplomazia ed affari XD


    Edited by ZellDragon6 - 29/3/2019, 19:24
     
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    Era oltremodo divertente constatare la stupidità di quell'essere. Meglio per lei, non avrebbe avuto neanche motivo di farsi rimorsi.
    Come se, in caso contrario, se li sarebbe fatti.
    Alla richiesta di mostrargli l'inferno di cui parlava, la coda di Liya ebbe un fremito e venne attraversata da un brivido.
    "Se lo chiedi con tutto quest'entusiasmo... come posso rifiutare?"
    Gli si avvicinò. L'espressione di un drago che non teme né la morte, né tanto meno la vita che la attenderebbe dopo aver privato qualcun altro della vita.
    Avanzò lentamente.
    "Ammetto non sia stato semplice superare il ricordo di tutte quelle vite che ho spezzato. A differenza tua non lascio in vita le prede, e raramente lascio in vita gli avversari. Ma vedi..." sottolineò, voce tagliente e sottile, "in questo momento non mi crea alcun disturbo far fuori qualcuno se è il prezzo da pagare per eliminare te"
    Forse Meno Zell non si aspettava tutta quella veemenza verbale. Il problema stava nel fatto che Liya non parlava a sproposito, preferiva trasformare rapidamente la teoria in pratica.
    Concentrandosi richiamò a sé il vento circostante, facendo in modo che sfiorasse i tronchi degli alberi, passando fra le chiome senza scomporle. Lo spettacolo aveva un che di inquietante e straordinario, pareva il vento evitasse di sua spontanea volontà ogni albero e arbusto per giungere al fianco della dragonessa. Ella drizzò le quattro zampe e diresse lo sguardo fisso in quello dell'avversario. Quel pazzo non aveva capito chi si trovava di fronte.
    Una prorompente tempesta di lame si diresse da ogni direzione verso Meno Zell, manifestandosi da sopra la sua testa, alle sue spalle, ai lati della piccola foresta; tutto sembrava permeato di energia, tutto sembrava in movimento e pronto ad esplodere.
    Se voleva evitare di finire a pezzettini sarebbe stato costretto ad attaccare frontalmente, scagliandosi verso di lei; il che equivaleva a "scagliarsi fra le fauci del drago", e lei non vedeva l'ora che lui ci provasse.
    Le lame continuavano a danzare, lacerando l'aria e producendo un sinistro rumore graffiante.
    "A tua richiesta, il tuo inferno personale sorgerà"
    Dal terreno cominciarono a sbucare ombre nere di ogni dimensione, masse d'oscurità che, da informi, si univano una con l'altra per plasmare nuove creature.
    In una manciata d'istanti il bosco fu ricoperto di silenziose bestie infernali, creature che sembravano giunte direttamente dagli inferi. Non producevano alcun suono muovendosi, ciò le rendeva ancor più terrificanti ed imprevedibili.
    "Di solito non amo lasciar far il lavoro ad altri, raramente mi servo delle mie creazioni" asserì la dragonessa, sollevando lo sguardo e digrignando le zanne. "Per te farò tuttavia un'eccezione, non sei degno di me. Solo agli avversari che ritengo alla mia altezza mostro il mio vero potere, e tu... sei poco più di uno scarafaggio"
    Attese. Voleva fosse lui ad attaccare per primo. In fondo lui aveva solo chiesto di creare l'inferno di cui parlava, gli aveva solo mostrato che non stava mentendo.
     
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    David continuava a godersi lo spettacolo della sua compagna in azione. Ogni volta che la guardava ricordava a se stesso quanto fosse fortunato ad avere l'amore di una creatura speciale e fantastica come lei. Quando poi arrivò la rivelazione di quel coso, sul fatto che lui ed un certo Zell erano collegati, e che quindi, se moriva l'uno moriva anche l'altro, il drago fu sorpreso solo in parte. Dopotutto, quando si trattava della magia, poteva succedere qualunque cosa. Purtroppo non era una certezza che potesse essere così oppure no. Se da un lato poteva essere vero, dall'altro poteva essere una menzogna che aveva detto per assicurarsi di non essere ucciso. E per questo disse.

    "Chi ci dice che non stai mentendo sulla faccenda? Noi non conosciamo questo Zell. Per quanto ne sappiamo potrebbe anche non esistere."

    Purtroppo Liya sembrava decisa ad andare in fondo, infischiandosene del fatto che potesse essere vero oppure no, e lui non poteva fare la figura del debole impedendole di attaccare solo per una preoccupazione incerta. Ma poteva comunque decidere di dargli il colpo di grazia al posto suo, nel caso fosse andata fino in fondo con la possibile decisione di farlo fuori. Non voleva che la sua compagna si macchiasse ulteriormente l'anima. Ma di certo non poteva chiederglielo immediatamente. Magari poteva aspettare che lo avesse ridotto male per poi dargli il colpo di grazia. Così sarebbe stato lui, e non lei, a sporcarsi del sangue di questo cosìdetto Zell. Non glielo disse subito perché decise che era meglio aspettare e che lo avesse sistemato per bene, poi avrebbe fatto la richiesta di dargli il colpo di grazia per finire il lavoro, assicurandosi che la sua amata Liya non si sporcasse ulteriormente le zampe di altro sangue innocente. Presa la decisione rimase ad aspettare le conseguenze di quello che sarebbe successo. Liya era la sua compagna, e lui si sarebbe sempre battuto per lei, e non avrebbe lasciato che si lacerasse ulteriormente l'anima, anche a costo di lacerarsi la sua di proposito.

    Edited by l.pallad - 7/4/2019, 18:06
     
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    Liya non ha ancora capito che si sta trovando davanti un personaggio OP....xD


    La dragonessa era forte ma anche terribilmente testarda ed orgogliosa. Cosa del tutto prevista dalla specie con cui Meno Zell condivideva metà corpo. L'ibrido con il segno meno sul nome e nel cervello non si scompose minimamente all'avvicinarsi di Liya e rimase impassibile a sfidarla, fissandola dritta negli occhi.
    "Sbagli, cara amica mia. Solo le prede da mangiare vanno uccise. Tutte le altre vanno lasciate in vita per sfruttarle al meglio..." fu il commento annoiato di Meno Zell.
    Per quanto inquietante e straordinario, lo spettacolino teatrale con gli alberi messo in scena dalla dragonessa era cosa di normale amministrazione per Meno Zell, che si limitò ad innalzare attorno a se una barriera di fulmini violacei e ad osservare con espressione qualunquista ciò che succedeva.
    "Bah...una grandinata fa più casino..." disse l'ibrido mentre le lame della dragonessa si infrangevano contro i fulmini violacei di Meno Zell.
    E mentre lui stava tranquillo ed immobile, rispose al drago maschio che finalmente decise di fare qualcosa che non fosse fare la bella statuina.
    "Non lo conoscete? Che peccato...tu mi saresti stato utile in caso contrario, drago. Mi pare alquanto strano visto che quello scemo attacca bottone con tutti i draghi, specialmente quelli maschi. E quanto sarebbe bello se non esistesse ed esistessi solo io, te ne sarei riconoscente se le tue parole dicessero la verità, drago, ma purtroppo sbagli. Che tu mi creda o no." rispose al drago blu.
    Subito dopo, lo spettacolino della dragonessa iniziò a farsi un po' più interessante per l'ibrido quando vide le bestie infernali vagare nel bosco. Tuttavia la dragonessa continuava a sottovalutarlo.
    "Mi consideri uno scarafaggio? Molto bene! Per me sarà un piacere usare tale complimento contro di te quando i tuoi amici e i tuoi avversari sapranno che sei stata sconfitta ed umiliata da uno SCARAFAGGIO!"
    La frase di Meno Zell venne seguita da un improvviso e disgustoso sputo di un malsano color verde scintillante diretto contro gli occhi della dragonessa che si era avvicinata all'ibrido ad una distanza tale da non darle molto tempo per schivarlo. Ovviamente, la disgustosa saliva di Meno Zell era ben impastata di radianza che poteva accecare sul momento la dragonessa.
     
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    Liya non perse neanche per un istante la calma. Aveva acquisito quello stato di stabilità mentale dopo anni di combattimenti, uccisioni, rimorsi e legami, adesso non c'era niente che potesse davvero turbarla in battaglia.
    "Forse sei meglio di quanto pensassi, ma questo non cambia le cose"
    Le raffiche si intensificarono, andando a comprimere con prepotenza lo scudo formato dai fulmini dell'ibrido, portandolo vicino a collassare a causa dell'eccessiva pressione. Il getto schifoso che Meno Zell le sputò contro si dissolse un istante prima di raggiungerla, assorbito da un nero velo di tenebre formatosi attorno al suo corpo. La figura di Liya ora risultava adombrata da un minaccioso manto nero, dall'aspetto tetro e sinistro. Sarebbe stato quasi impossibile adesso per il suo avversario colpirla con sostanze liquide o solide, poiché queste sarebbero state assorbite e disintegrate dalle ombre. Quella tecnica contro i fulmini non avrebbe avuto molto effetto, ma avrebbe sicuramente obbligato l'ibrido ad evitare l'utilizzo di alcune sue abilità.
    Senza troppe cerimonie, caricò una sfera oscura fra le fauci e gliela diresse contro, schernendolo con la coda e battendosela sul sedere. Con un potente fragore scagliò il colpo dritto addosso al suo avversario, senza smettere di comprimere i fulmini con il vento. Quello scudo non poteva sopportare anche l'impatto della sfera, il tipetto fulminoso si sarebbe dovuto per forza spostare o si sarebbe fatto la bua. Ciò nonostante non gli sarebbe stato semplice muoversi, poiché Liya aveva creato attorno al suo scudo una densa massa d'aria, confinandolo all'interno dello spazio delimitato dallo stesso scudo di fulmini.
    La dragonessa poi parlò a David con l'ametista, in modo che il fastidioso insetto intruso non potesse sentirla.
    <Immagino tu ti stia preoccupando per questo Zell. Non preoccuparti, che sia o meno vero non ho intenzione di uccidere questa stupida creatura. Giocheremo solo un po', ha tutta l'aria di sapere il fatto suo e magari è la volta buona che mi diverto un po' anch'io<

    Si Zell, ma Liya è Liya, è più OP dell'OP... non so come andrà a finire ma i suoi colpi sono parecchio potenti quindi sii coerente xD se tocca il suo corpo adesso, che è rivestito dall'oscurità, se non è abbastanza rapido la zampetta di Meno Zell rimarrà attaccata a Liya tipo effetto gravità (buco nero) e comincerà a spappolarsi per benino. Quindi non ti conviene U.U
     
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    David continuava ad assistere a tutto il combattimento tra Meno Zell e la sua adorata compagna Liya. Lui a quanto pareva diceva sul serio riguardo al fatto che era collegato con un certo Zell, e che quindi, se lo uccidevano, allora sarebbe morto anche lui. Anche se ovviamente, come aveva già pianificato, avrebbe dato lui il colpo di grazia a quell'essere spregevole, così almeno la responsabilità, della morte di quell'innocente sarebbe ricaduta su di lui, e non su Liya. Dopo che quest'ultima fece la sua mossa contro di lui, essa sembrò intuire le sue preoccupazioni, dato che decise di contattarlo mentalmente per rassicurarlo del fatto che, nel caso quello che dicesse fosse vero, non lo avrebbe ucciso, ma che ci avrebbe solo giocato un po'. Lui non aveva niente da ridire a riguardo. Da quando aveva deciso che amava Liya, si era assunto la responsabilità di accettare tutto di lei, sia pregi che difetti. Non aveva il benché minimo diritto di criticarla, giudicarla o rimanere inorridito se qualche volta le veniva in mente un gioco perverso. Per questo non lo fece, e si limitò a rispondere, usando a sua volta la gemma.

    "Molto bene. Buon divertimento allora. Ti confesso che in effetti, nel caso avessimo dovuto ucciderlo, pensavo di dargli io il colpo di grazia. Così almeno, nel caso quello che dicesse su Zell fosse vero, la responsabilità della sua morte sarebbe ricaduta su di me, e non su di te. Ma, se si può evitare di correre questo rischio, allora mi sento più tranquillo."

    Ed attese di vedere cosa sarebbe successo nel resto dello scontro, pronto ad intervenire nel caso le cose si mettessero male, anche se ne dubitava fortemente che lei avesse bisogno del suo aiuto. Ma, nel caso Meno Zell non si sopravvalutasse affatto, era meglio essere prudenti. Oltretutto certamente Liya non voleva un compagno che si adagiasse sugli allori e scaricasse tutto a lei. Lei voleva di sicuro qualcuno con cui avere un rapporto paritario. Qualcuno di selvaggio, potente, indomabile, forte e libero come lei. Non un mollaccione a cui avrebbe dovuto badare per tutta la vita. E lui aveva la piena intenzione di impegnarsi per diventare diventare quel genere di drago. Non aveva alcuna intenzione di deluderla o stufarla.
     
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    Come aveva previsto, il semplice sputo di radianza venne facilmente neutralizzato dalla dragonessa blu notte.
    Lo scudo che l'ibrido negativo si era creato per difendersi dagli attacchi iniziò a comprimersi su se stesso, spinto dalla forza del vento della dragonessa. Se lo scudo fosse collassato su se stesso non sarebbe successo nulla a Meno Zell però lo avrebbe esposto ad un attacco molto ravvicinato e potente, e questo lui non poteva permetterselo. Doveva agire di astuzia e cercare di gabbare la sua avversaria. Anche se non era molto forte fisicamente, aveva dalla sua parte agilità, velocità e furbizia.
    Mentre la dragonessa blu notte caricava il suo attacco oscuro, Meno Zell soffiò davanti a se un fulmine globulare violaceo molto luminoso che non diresse verso Liya ma lo usò per farsi scudo e sgattaiolare via in tempo, abbandonando il proprio scudo di fulmini. Infatti, quando la sfera oscura colpì con gran fragore fulmine globulare e scudo causando un'esplosione di frammenti oscuri e luminosi, il draghelfo negativo era già a distanza di sicurezza e si stava alzando in volo.
    Sei cattiva! E covi cattiveria nonostante fosse schermata dall'amore che provi per il tuo compagno. Smettiamola di giocare e sprecare energie inutilmente. Possiamo collaborare ed essere alleati! disse il draghelfo puzzolente mentre volteggiava sopra di loro.
    Come ad evidenziare le sue parole, palancò le fauci e soffiò un lungo fulmine violaceo che colpì in pieno gli alberi che si trovavano vicino a Liya, incendiandoli sul colpo.
     
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    Liya alzò lo sguardo. L'impetuoso attacco del suo avversario sembrava quasi una manifestazione di rabbia, per aver fallito nel suo primo tentativo di colpirla.
    Restò immutabile in mezzo alle fiamme, appiccate da quel birbante di un rettile puzzolente.
    La dragonessa sogghignò, sollevando una zampa all'udire le sue parole e rimanendo immobile.
    "Forse hai ragione" gli disse, ondeggiando la coda alle sue spalle. "Scendi, e parliamone"
    Restando allerta si sedette a terra, dissolvendo il manto nero che la attorniava e chiudendo ogni comunicazione mentale con David. Teneva l'attenzione fissa sul draghelfo, con un'oscura luce violacea negli occhi.
    "Di quale genere di alleanza staresti parlando? Potrebbe interessarmi, sei piuttosto potente, molto più potente della gran parte degli sprovveduti che hanno osato sfidarmi"
    Interruppe le ostilità, attendendo la risposta dell'ibrido e soprattutto la reazione di David, che sarebbe stata sicuramente molto divertente. Liya appariva tremendamente seria, troppo per poter fingere in quel momento.
    Solcò il suolo con gli artigli, allungando il muso in avanti.
    "Allora... Meno Zell, che intenzioni hai?"
     
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    David temeva che la sua adorata Liya potesse fare qualcosa del genere. Ormai lo aveva capito da tempo che lei si divertiva a turbarlo e a mettergli ansia solo per vedere la sua reazione. Ma questa volta non ci sarebbe cascato. Sapeva che lei poteva a volte essere complicata, ed anche che detestava quando lui faceva le smancerie. Quindi questa volta non le avrebbe dato alcuna soddisfazione. Non lo avrebbe visto turbato o preoccupato di quello che stava facendo. Sarebbe rimasto calmo ed avrebbe visto come si sarebbe evoluta la cosa invece di saltare alle conclusioni. Oltretutto lei si era già arrabbiata una volta quando non si era fidato di lei quando avevano combattuto contro quel demone. Quindi era meglio non ripetere di nuovo quell'errore. Aspettando di vedere cosa sarebbe accaduto, si limitò semplicemente a pensare tra sé e sé.

    "Chissà adesso che cosa succederà? Non voglio certamente che Liya si metta a frequentare certa gente, perché la sua anima deve purificarsi invece che logorarsi ancora. Ed io farei d tutto per impedire che accada. Ma per il momento non posso fare nulla. Mi tocca aspettare per decidere se e quando intervenire oppure no."

    Per cui rimase in attesa senza far trasparire nessuna emozione, rimanendo serio ed impassibile.
     
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    La dragonessa non si scompose nemmeno dall'incendio provocato dal fulmine scagliato dall'ibrido negativo contro l'albero. Del resto, solo un drago tonto come quello della pescheria poteva temere le fiamme. Tuttavia, si dimostrò matura ed accettò l'invito di Meno Zell di smettere di giocare e di procedere per via diplomatica, assumendo una posizione più tranquilla.
    Meno Zell scese di nuovo a terra, su invito di Liya, fregandosene pure lui delle fiamme che si stavano avvicinando anche al drago maschio blu accucciato, e si portò davanti a lei, ascoltandola con sguardo interessato.
    "Le mie intenzioni? Rendere migliore questo posto. Sfruttare le risorse e la gente per avere profitto. I tuoi nemici, invece di marcire sottoterra, possono essere usati per i miei obiettivi". iniziò a spiegare Meno Zell, con voce suadente e tagliente.
    "Per esempio....perchè continuare a camminare su fango ed erba che ti sporcano le zampe quando puoi avere una bella strada larga, comoda e lastricata per collegare tutti i posti di questa isola? Oppure...la palude di Andorix sarebbe un posto decisamente migliore se tutto quello schifo di palude venisse bonificato... Tuttavia, non posso agire da solo. Ho bisogno di collaboratori che seguono il mio medesimo obiettivo ed immagino che tu possa aiutarmi a trovare gente simile. In cambio, se vuoi, io posso sistemare chi ti da fastidio...conosco metodi efficaci per far capire alla gente che non si deve andare contro ai propri superiori..." continuò il draghelfo, gesticolando con le mani guantate.
    "Ed inoltre...devo trovare Zell! Allora....affari fatti?" concluse Meno Zell porgendo la mano destra guantata a sei dita.

    Qualora Liya desiderasse, può anche segnalare a Meno Zell il fastidioso Zarthial X'D


    Edited by ZellDragon6 - 8/5/2019, 15:46
     
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