Sirion

Ifrit (in gioco)

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    SIRION


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    Nome umano: Sirion | Età: Imprecisata | Età in forma umana: 25-30 anni | Razza: Ifrit del Metallo| Sesso: Maschio | Elemento: Metallo |

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    BIOGRAFIA

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    La razza degli Ifrit ha radici che affondano estremamente lontane nel Tempo. Nati dalla mente degli Dei Primigeni al pari di Angeli, Demoni e altri esseri semi-divini, si distinsero per essere delle creature che preferivano la solitudine e lo sviluppo in solitaria dei propri Doni, piuttosto che in comunione con gli altri. All'epoca delle Prima Creazione non esistevano conflitti o parti da scegliere.
    Questo però cambiò quando il Primo Dio prese la decisione di dare vita alla Seconda Creazione, con la quale avrebbe popolato l'Universo intero di forme di vita differenti. Alcune Divinità Primigenie lodarono il Primo Dio... altre furono meno entusiaste, credendo di essere a loro volta l'unica ed insuperabile creazione universale. Iniziarono così una guerra, trascinando con sé molti dei servitori che avevano creato.
    Fra di loro vi era Iblis.
    Come tanti altri, Iblis era un Ifrit delle Forge, un maestro tra i fabbri divini e conoscitore di metalli come pochi altri. Fu responsabile della creazione di innumerevoli armi e armature per i suoi confratelli, desideroso di veder trionfare le Divinità Primigenie che volevano strappare al Sommo il diritto di esistere come creazione ineguagliabile.
    La Guerra della Creazione durò millenni a non finire, durante i quali da entrambe le parti vi furono perdite disastrose ed incalcolabili.
    Per Iblis tutto ebbe fine quando, sul campo di battaglia, venne ferito gravemente dalla spada di uno dei Generali Angelici: la ferita lo indebolì a tal punto da venir sopraffatto ed essere catturato dal nemico.
    Quando la Guerra ebbe termine con la sconfitta delle Divinità Avverse, la punizione per chiunque le avesse appoggiate fu terribile: un'Eternità di prigionia, con l'impossibilità di redimersi. I nomi dei traditori furono cancellati... la loro memoria perduta per sempre nel Vuoto.
    Gli sconfitti furono scagliati negli angoli più remoti dell'Universo, sparpagliati come granelli di polvere nel vento. Impossibile liberarsi, impossibile farsi udire. Poiché ognuna delle prigioni era creata per tenere a bada il suo inquilino per il resto dei suoi giorni e mai più avrebbe veduto la Luce della Creazione, né avrebbe mai percorso le meravigliose Lande del Creato.


    Ricordo ancora lo splendore del Tutto. Lo scintillio delle Stelle infinite, lo splendore della Volta d'Oro del Sommo. Rammento il calore della Forgia nel profondo della terra, con metalli preziosi che scorrevano a fiumi intorno a me. Rammento l'Arte e i gioielli che creavo: luminosi come astri adornavano i Divini e portavano gioia nel mio cuore. L'Esistenza era la Forgia, era Creare.
    Ricordo quando gli Avversi si adirarono con il Sommo.
    Ricordo quando il primo di essi scagliò le sue accuse ai piedi del suo trono, piantando il seme della prima sfida.
    Ho visto cose che menti mortali non potrebbero credere. Astri in fiamme ai confini con il Vuoto che venivano spazzati via dalla furia delle armate celesti. Sangue divino versato come un fiume in piena nelle vie fra le stelle. Angeli in scintillanti armature solari combattere Demoni ammantati d'oscurità e fiamme.
    Ero lì quando le nostre fucine vomitavano acciaio scintillante contro i nostri nemici e quando caricavamo gloriosamente le armate d'oro, facendo loro assaggiare l'ira dei giusti. Quante battaglie meravigliose... quanti morti e quanto sangue versato. Ricordo ancora la dolce sensazione tra le mani nello strappare ali e affondare gli artigli nella tenera essenza angelica, il grondare del sangue dai miei denti, le fiamme che avvolgevano tutto.
    Poi iniziò la disfatta. Le nostre roccaforti iniziarono a cedere, mentre il Sommo in persona aveva deciso di scendere in campo. La vittoria dei Divini fu rapida... la punizione ingiusta e terribile. Insieme a migliaia di confratelli e sorelle sono stato portato via in catene, rinchiuso come una bestia...
    Tutti quei momenti sono ormai lontani e perduti.
    Ma l'antico odio non lo è.
    La Fiamma Imperitura brucia ancora, da qualche parte al riparo dagli occhi del Sommo. Audaci e folli furono coloro che ci imprigionarono, credendo di aver posto fine alla nostra esistenza. Ci hanno rinchiusi in prigioni di ombra, ghiaccio e fiamme. Ci hanno scagliati sul fondo degli oceani e nel cuore egli Astri imperituri, nelle voragini oscure del Vuoto... ma non sanno. Non sanno che la Fiamma d'Odio non si estinguerà. Noi torneremo. I Cieli tremeranno e il Vuoto canterà, acclamandoci quando infrangeremo le Porte della Volta d'Oro.



    ASPETTO FISICO

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    Ciò che si mostra ad un primo sguardo non è ciò che realmente è Sirion. Iblis, questo il suo nome, è un Ifrit del Metallo e rispecchia perfettamente lo stereotipo della sua razza: possiede un corpo nerboruto, adatto alla battaglia, anche se più sottile rispetto ad altri esponenti della razza degli Ifrit. E' un mastodonte di 3 metri e mezzo, con larghe spalle e braccia possenti quasi a voler sottolineare la sua abilità come mastro armoraro. Il suo intero corpo è ricoperto da una solida corazza naturale, fatta di placche e pieghe, come se il suo intero corpo fosse uscito da una forgia, un duro pezzo di metallo a metà fra la durevolezza grezza del ferro e la resistenza ribattuta dell'acciaio damascato. Il suo derma ha varie sfumature di colore che vanno dal nero, al grigio, al blu molto scuro, rilucente al pari dell'elemento che lui manipola, ed è solcata qua e là di venature di un azzurro brillante, quasi vivo nel suo baluginare. Su spalle, braccia e fianchi sono disseminate escrescenze simili a cristalli cerulei, estremamente duri e composti della stessa materia di cui sono fatte le ossa del demone. Nello stargli vicino si può notare che la sua pelle emani un calore quasi ardente, dovuto alla sua natura di Ifrit.
    Ha un volto estremamente umano, dai connotati ferali e molto forti, nonostante i lineamenti rapaci e fini. Ha un naso diritto, quasi affilato, occhi dal taglio egiziano il cui intenso color acquamarina spicca sulla pelle scura, sia per l'incredibile colorazione che per la totale assenza di cornea e pupilla visibili, dando l'impressione all'osservatore di venir sondati sin nel profondo dell'anima. La bocca ha labbra sottili, stirate in un'espressione malinconica, ed è irta di denti metallici aguzzi e rassomiglianti a quelli dei felini; una sua particolarità è di poter espandere la bocca per mostrare un'aggiuntiva e fila di denti, grazie ai muscoli elastici ed a una quasi nascosta linea di giunzione fra mascella e mandibola. Le sue armi difatti si riassumono in un morso che può lacerare senza difficoltà anche le carni e corazze più dure, artigli che fendono e trapassano come lame e la corona di corna appuntite che gli adornano il capo. Nella versione demoniaca la sua chioma si tinge di un colore estremamente chiaro, quasi simile al permafrost, composto in prevalenza di tanti sottilissimi filamenti di acciaio blu.
    Possiede inoltre una lunga coda irta di dentelli, anch'essa utilizzata per combattere e per mantenersi in equilibrio.
    A riprova dell'aver preso parte alla guerra il suo volto è sfregiato da una cicatrice obliqua ed una più profonda al petto, nonché diversi segni lungo la schiena e la braccia. In questa condizione i glifi del patto sono quasi praticamente celati dal colore della pelle e le placche che la ricoprono.
    Nella sua forma umanoide, Sirion si presenta molto simile ad un tiefling, con un'altezza all'incirca sul metro e novanta. Muscoli guizzanti e lunghi gli danno un'aria meno massiccia della sua controparte reale, tuttavia la sua considerevole altezza e le spalle larghe lo rendono imponente agli occhi di chi lo incontra, sottolineando che anche in questa forma, sebbene indebolito, è perfettamente in grado di opporre resistenza a chiunque lo incroci.
    Il viso dai connotati già affilati nella sua forma Ifrit, mantiene questa caratteristica con tratti marcati e decisi come quelli di un uccello da preda, incorniciati da una lunga e folta criniera di capelli blu-verdastri. Da questi si dipanano all'altezza delle tempie un paio di corna lunghe e sinuose, che fanno quasi da corona, aumentando la sua già notevole altezza di ulteriori venti centimetri, rendendolo ancora più intimidatorio. Gli occhi, allungati e quasi a mandorla, di uno scuro acquamarina sono privi di cornea e solamente una pupilla ferina, simile ad una fenditura oscura e profonda, sembra aprirsi sul mondo. L'occhio sinistro è inoltre adornato da una lunga cicatrice, che attraversa il volto di Sirion trasversalmente dall'attaccatura dei capelli fino alla mascella, estendendosi come una pallida saetta. Una cicatrice analoga, ma più profonda e vistosa, è presente sul petto.
    Sul collo è ben visibile una serie di tatuaggi che sembrano replicare glifi di una lingua antica: si tratta di disegni strani, contorti e che non paiono avere senso nel linguaggio comune. Questo perchè fanno parte di un rito vincolante, siglato nella lingua di Xibalbà, infatti, incomprensibile ai più. Tali tatuaggi sono ripresi più volte lungo la sua schiena, dove scendono fin quasi all'altezza della lunga coda. Questa si snoda flessibile, in movenze sinuose, ed è in grado di essere utilizzata a mo' di frusta all'occorrenza, sebbene sia primariamente impiegata come bilanciere. La punta è dotata inoltre di un ciuffo di pelo dello stesso colore dei capelli.
    Come la sua forma umana, anche gli abiti che indossa sono una finzione. Vengono modellati consapevolmente grazie ad una sostanza metallica che trasuda dalla sua pelle e cambiano secondo il suo volere e le sue necessità. La scelta d'abbigliamento ricade solitamente su uno Yukata maschile con leggeri e scintillanti inserti metallici simili alle squame di un serpente. Questo capo è l'unico insieme alle braghe ad essere effettivamente "creato", fornendogli una copertura sommaria nei primi attimi di trasformazione. Una cintura alta di cuoio ferma il tessuto intorno alla vita, mentre dai fianchi in giù è coperto dalle braghe. Ai piedi calza degli stivali alti di cuoio nero, molto morbidi e comodi per essere indossati e rimossi con velocità. Similmente, dall'avambraccio in giù è coperto da dei lunghi guanti di cuoio. Allo stesso modo è anche in grado di "evocare" un'armatura nel caso sia necessario combattere in forma umana.

    PSICOLOGIA

    Sirion è un essere antico...molto antico. La sua è un'intelligenza primordiale, con una logica bene o male molto semplice, sebbene questo non significhi affatto che si tratti di un essere stupido. Principalmente l'Ifrit è guidato da una Fame infinita rivolta alla Luce infusa nella Creazione, una Fame causata dalla sua natura contrastante con quella divina, come migliaia di altri suoi simili.
    Come gli Angeli, anche gli Ifrit sono nati come osservatori, studiosi e conoscitori dell'Universo, tuttavia laddove i primi volgono lo sguardo alla Creazione Divina per migliorarla e proteggerla, i secondi desiderano invece cibarsene e renderla propria.
    Di base lo si può considerare maligno ma comunque capace di interazioni sociali sebbene quasi sempre esclusivamente per la realizzazione di secondi fini (vale a dire la sua sopravvivenza o il suo guadagno). E' estremamente difficile incontrare un Ifrit per caso: se accade, di solito è per un motivo ben preciso e la sfortunata vittima non farà quasi mai in tempo a capire di cosa si tratta. E' però possibile legarsi ad un Ifrit mediante particolari rituali... e si tratta di una delle cose che odiano di più. Per questo motivo gli Ifrit sono esseri estremamente solitari nel piano materiale e Sirion non fa eccezione. Qualora legato da un contratto, potrà perfino sembrare che faccia amicizia con il contraente, ma sarà sempre e comunque interessato a seguire i propri scopi. Nel momento in cui l'individuo cui si è legato cessa di essergli di utilità nel procurargli nutrimento, lo sfortunato di turno diverrà la sua prossima preda. Non vi è cattiveria in ciò che fa...vi è solo l'incrollabile ed innegabile logica della sopravvivenza di Madre Natura: il più forte mangia il più debole.
    Sebbene non ne abbia per nulla l'aspetto, almeno in forma Ifrit, Sirion considera sé stesso un artista, prima ancora che un guerriero. Si dedica infatti in modo estremamente intenso allo studio della metallurgia, di cui è un profondissimo conoscitore, cimentandosi nella creazione e costruzione di artefatti d'ogni tipo. Esteta e amante dei metalli preziosi non manca di bearsi delle proprie opere, accumulandone per il puro e semplice piacere di possederle, in modo non dissimile dai draghi. La sua è una mente prevalentemente pragmatica, sebbene non disdegni la conversazione e la filosofia. Sfortunatamente, non è abbastanza paziente da accettarla come adeguato mezzo di comunicazione, motivo per cui diventa alquanto difficile conquistarsi la sua simpatia con discorsi complessi e dal carattere teorico.
    Sebbene nella Guerra della Creazione fosse uno dei forgiatori delle armerie demoniache, ha anch'egli partecipato attivamente alle lotte, dimostrando un carattere brutale e sanguinario nei confronti dei propri avversari.
    E' un essere orgoglioso e testardo, estremamente arrogante per certi versi e si ritiene di gran lunga superiore a qualsiasi essere facente parte del piano terreno, come d'altro canto ogni essere divino o semi-divino. Nel corso della sua prigionia, tuttavia, ha avuto modo di rivedere la propria arroganza per la debolezza che è, dato che è per colpa di questa che finì per diventare prigioniero per l'eternità poco prima che la Guerra avesse termine. Attualmente è in grado di controllarsi molto di più, specialmente quando in forma umanoide, ed assumendo così più il ruolo di un ingannatore come la sua natura suggerirebbe. Non ha tuttavia dimenticato nulla del suo retaggio, mantenendo la fiamma d'odio verso il Creato Divino intatta e bruciante.



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    STRUMENTI DEL MESTIERE
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    "E tra le fiamme della Forgia si sollevò un'ombra, grande tanto da riempire di terrore i cuori degli astanti. E nella sua mano Eclisse riluceva maligna" L'arma personale di Sirion, da lui utilizzata durante la Guerra della Creazione, è uno spadone fatto di ciò che sembra essere metallo allo stato grezzo, infuso di braci che ardono costantemente irradiandolo delle venature cremisi di un fuoco mai estinto. La sua particolarità, oltre al fatto di essere stata forgiata da un demone, è che si adatta alle dimensioni di Sirion. Nella sua forma umanoide è lunga un metro e cinquanta, mentre nella sua forma Ifrit è lunga poco più del doppio. Non possiede un fodero, di fatto l'arma viene "evocata" ad inizio combattimento come dal nulla. [Spadone a una mano e mezza]

    ADVERSA
    "In molti tentarono di trafiggerlo. In molti scagliarono le loro lance e le loro frecce, invano: come mosche rimbalzavano sulle maglie di ferro della sua pelle" L'armatura di Sirion è, nella sua forma naturale, costituita dalla sua pelle. La sostanza metallica che la compone, infatti, è simile all'acciaio, cosa che gli permette di subire colpi senza risentirne immediatamente. In forma umana, l'armatura assume un aspetto più visibile, ricoprendo il corpo di Sirion come un'armatura propriamente detta, con tanto di elmo e tutte le protezioni del caso. [Armatura naturale che nella forma umana diviene una vera e propria armatura]



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    SUL CAMPO DI BATTAGLIA
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    «Non è morto ciò che eternamente può dormire, ed in strani eoni perfino la morte può morire»



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    FIAMMA DELLA FORGIA

    In quanto essere sovrannaturale, influenzare la mente di un Ifrit è praticamente impossibile, a meno di non possedere poteri divini o a meno di non far parte di una gerarchia di entità superiore alla sua.
    Per questo motivo, qualsiasi tipo di tecnica mentale non avrà alcun effetto su Sirion, che manterrà intatte le sue facoltà cognitive e la padronanza di sé stesso e del suo corpo.

    [Potere speciale | Invulnerabilità ad attacchi e manipolazioni psichiche di qualsiasi genere]





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    OROCH - Il Maglio

    Grazie al suo controllo sui metalli, Sirion è in grado di creare un proiettile delle dimensioni di una palla da tennis e di lanciarlo ad elevata velocità sfruttando la formazione di un campo magnetico simile ad un cannone gaussiano. In questo modo il proiettile viene espulso in modo estremamente veloce, rendendolo in grado di danneggiare in modo non necessariamente letale qualsiasi cosa tocchi. Ad esempio, sarà in grado di incrinare armature e scudi, ma qualora un avversario/vittima ne sia sprovvisto non avrà difficoltà a rompere ossa e ledere la pelle come effetto secondario. Malus: La tecnica è utilizzabile ogni due turni.

    [I° Tecnica_Un proiettile di metallo che causa danni contundenti di gravità proporzionata alle protezioni dell'avversario]



    Non pervenuto.

    [I° Potenziamento]



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    [II° Potenziamento]



    Non pervenuto.

    [III° Potenziamento]




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    MAHAL - Il Fabbro

    La principale caratteristica di Sirion è, come già detto, il suo dominio sul metallo, qualsiasi esso sia. Rientra in questo dominio l'attrazione e la repulsione di qualsiasi cosa contenga anche solo in minima parte del metallo. In questo modo sarà per lui possibile muovere oggetti a piacimento utilizzandoli come armi improvvisate e come distrazione durante il combattimento. Malus: La tecnica è utilizzabile ogni due turni.

    [II° Tecnica_Capacità di attrarre o repellere a piacimento qualsiasi oggetto in cui sia contenuto metallo]



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    [I° Potenziamento]



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    [II° Potenziamento]



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    [III° Potenziamento]




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    OTONOOCH - Il Bastione

    Dire che Sirion sembra forgiato nel metallo che tanto adora non è esattamente un eufemismo. La sua pelle è infatti composta di una sostanza metallica sconosciuta, che gli dona una resistenza ben oltre ciò che verrebbe considerato normale e gli permette di difendersi da una moltitudine di attacchi. Grazie alle sue capacità di manipolazione, dalla sua pelle emergono scaglie simili a quelle di un serpente composte di metallo. Grazie ad esse, qualsiasi tecnica di tipo elementale viene bloccata, rimbalzando e venendo annullata dalla sua pelle senza lasciargli alcun danno. Malus: La tecnica è utilizzabile ogni due turni.

    [III° Tecnica_La pelle di Sirion si ricopre di scaglie metalliche a protezione da tecniche elementali]



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    [I° Potenziamento]



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    [II° Potenziamento]



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    [III° Potenziamento]






    Edited by Aesingr - 17/2/2019, 04:02
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Siii! Sminchiamo lo scheletro scheda PG! :yea:

    No va beh, va benissimo, a parte quel "razza" che abbiamo modificato in "specie" per vari motivi e me lo avete riportato in razza... il resto è ok xD

    Direi che nel complesso va tutto bene, soltanto il presunto riferimento alle invulnerabilità andrebbe attenuato:
    -Per il potere speciale va bene, nel senso che l'immunità ad una singola abilità è assolutamente fattibile, ma che in nessuna nessuna maniera si possa influenzare la sua mente è un pochino troppo; o meglio, è un pochino troppo generico. D'accordo il non poterlo influenzare mentalmente (prendendone il controllo), e mi sta bene un'elevata resistenza alle illusioni, ma la mente può comprendere un infinito repertorio di robe (lettura del pensiero -in questo GdR limitata-, illusioni sensoriali, trasmissione di pensieri/ricordi, abilità che incutono timore o causano l'intensificarsi/generarsi di emozioni eccetera). Non è come dire "immunità al fuoco", che è molto facile da interpretare, l'immunità a qualsiasi tecnica mentale forse andrebbe un attimo dettagliata. Almeno sarebbe buono precisare cosa nello specifico non può influenzarlo minimamente, in modo che il resto delle abilità mentali, per quanto possa essere resistente, abbiano comunque un qualche effetto.
    -L'ultima tecnica non so se ho frainteso io, ma intendi che "ogni due turni può respingere una qualsiasi tecnica elementale"? O Dura due turni? Mentre l'ha attivata può usare anche le altre?
    Aspe, più semplicemente, è una tecnica che dura o finisce in una manciata di secondi? ^_^ comunque il respingere attacchi elementali va bene, ma se ti ritrovi addosso una tecnica di fulmine potenziata (magari livello tre) con tempestone elettrico alla Zeus... credo tu immagini che la tecnica allo stadio base non avrà molto effetto giusto? ;)
    Poi come ripeto sempre Kengard si basa su una componente ruolistica narrativa, senza statistiche, quindi non è detto che ogni volta la tecnica livello 2 vinca quella di livello 1. In genere però si tende a equiparare l'efficacia di una tecnica rispetto ad un'altra a parità di potenziamento. Per capirsi, volendo essere coerenti con quel tipo di tecnica puoi evitare tecniche a livello base e a volte a livello 1, ma non 2 e 3...
    sono dettagli inutili che probabilmente in role non considererai, è giusto per chiarezza dato che può capitare che ci si trovi a ciarlare di quanto la tecnica può essere più o meno efficace, specialmente ora che ricominceremo con i VS. a random fra i PG!

    Si dragonsoli, li ricomincio. Pure quello faccio *si dispera*

    Dimenticavo...
    Sirion è in gioco!
     
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