Quando tutto converge

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Le spade gemelle di Elenthyr, se sfregate una sull'altra nel modo in cui ha fatto Erana, si circondano di un potere incandescente in grado di infliggere profonde ustioni quando attaccano. L'abilità può attivarsi solo se le spade sono insieme, una singolarmente non può sfruttare questa energia. Utilizzarle in questo modo non consumerà l'energia di Elenthyr, tuttavia abusandone le spade si scheggeranno, quindi è qualcosa che va dosato in base alla situazione.
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Uovo

    Group
    Kengardiano
    Posts
    277
    STIMA
    +60

    Status
    Offline
    Nonostante Ksefira ed Elenthyr provassero neanche troppo celatamente a far desistire la scimmiesca figura nel continuare nella sua pantomima, questa sbattendosene altamente, continuava i imperterrita a stuzzicare i due amici.
    Ormai l'elfo era sempre più convinto che il lemure stesse avanzando delle avance sessuali nei suoi confronti, e questo lo disturbava sia a livello fisico che mentale.
    Perchè ogni volta che decideva di seguire Ksefira in qualche missione apparentemente facile, dovevano sempre icappare in qualcosa di strano...
    Void, continuava a blaterare di vampiri e solo le divinità di Kengard sapevano di cos'altro, ma Elenthyr aveva ridotto ad un sordo brontolio la fastidiosa voce.
    "mio caro lemure", a queste parole le labbra di Elenthyr si distorsero in un ghigno, "la nobile arte della guerra è ben più di quello che pensi tu. In questo campo vigono regole ben precise, che vanno rispettate, come dei passi di di danza che se non compresi rovinano tutta la coreografia, con la differenza che in battaglia se sbagli un passo... be muori semplicemente. Aborro coloro che semplificano il tutto come uno scontro di corpi... anche perchè se permetti al tuo avversario di avvicinarsi al tal punto di poterti toccare, arriverà il giorno che ti toccheranno più del dovuto..." l'elfo nel suo intimo si stupì di quanto avesse parlato, notoriamente egli non proferiva troppe parole preferendo i fatti, ma c'era qualcosa in quel soggetto che lo infastidiva più del dovuto.
    All'improvviso lady Erana si alzò e come se fosse una cosa da tutti i giorni aprì la libreria, rivelando al suo posto l'ingresso di una stanza assai più grande di quella nella quale si trovavano i 4.
    Dopo aver ricevuto l'invito ad entrare da parte della loro vetusta (anfitrione), Elenthyr, Ksefira e Void, la seguirono in quello che aveva tutta l'aria di essere un laboratorio.
    Il miscuglio di odori e il ronzio degli alambicchi in funzione facevano formicolare la pelle dell'elfo, come se in quella stanza si svolgessero abitualmente delle magie assai complicate.
    Elenthyr osservò lady Erana immergere le due lame gemelle ed Igris all'interno di un liquido verdognolo.
    Quasi subito ne estrasse la spada della ragazza mentre le sue le tenne imerse un poco più allungo.
    Una volta estratte anche le spade dello spadaccino, la Saggia cadde come in trance... tutto ad un tratto le fece scivolare l'una sul piatto dell'altra ed un suono cristallino prese ad espandersi nell'ambiente aumentando sempre più di volume.
    Poi come se non bastasse le lame si circondarono di quelle che sembravano essere fiamme nere che ne lambivano tutta la lunghezza; l'elfo che si trovava a pochi passi dalla (maga) fece un balzo all'indietro poichè il calore emanato era asfissiante.
    "ma che..." iniziò a domandarsi, poi come erano apparse quando Erana rilasciò la presa le fiamme scomparvero.
    "vi ringrazio immensamente" disse Elenthyr profondamente riconoscente ed un poco impressionato, quando le due spade gli furono ristituite.
    "prometto di farne buon uso e di non abusare del loro potere".
    Non appena ebbe terminato di proferire ciò, il destino, o Aes, entrambi beffardi, fecero in modo da mettere subito a prova la volontà dell'elfo.; infatti con un cigolio sinistro, la porta del salotto di lady Erana si riaprì per l'ennesima volta, e sulla soglia... apparve il grifelfo con la faccia da schiaffi più odiato da Elenthyr, e la sua altrettanto schiaffecciabile compagna.
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Splendore celeste

    Group
    Condottiero
    Posts
    28,062
    STIMA
    +360
    Location
    off-line

    Status
    Anonymous
    No, non dovevano esserci stati grossi cambiamenti da quando si erano lasciati. Dalla non aveva la presunzione di pensare che l'avrebbero chiamata quanto prima, ma dai toni spensierati che percepiva, era evidente che nessuno di loro si aspettasse di entrare presto in azione. Forse, dopotutto, era stato un errore esporsi così tanto, entrare in quell'edificio senza nessun reale beneficio se non quello di soddisfare la propria curiosità. Forse doveva tornare ai propri affari, aspettare che fosse Ksefira a contattarla per prima.
    Comunque stessero le cose, Dalla cominciava a chiedersi cosa ci facesse fuori da quella stanza: perché si era messa ad origliare quelle discussioni che, per lei, avevano ben poco di interessante? Nei pochi minuti che era rimasta là fuori, aveva capito solo che il nuovo arrivato indisponeva a morte il povero Elenthyr, che la padrona di casa aveva risvegliato un'abilità speciale nelle lame dell'elfo, che Ksefira aveva danneggiato la sua spada... e tutta una serie di altri piccoli dettagli che non avevano nessuna attinenza con lei. Cosa ci stava a fare lì fuori? L'unica tentazione che poteva invogliarla a rimanere era la possibilità di far analizzare il suo fioretto a Erana, ma una parte di lei non voleva che un'estranea mettesse le mani su quel ricordo così prezioso.
    Si staccò dalla parete con un sospiro e accennò un passo verso l'uscita. All'improvviso una luce filtrò dalla strada: qualcuno aveva appena aperto l'ingresso della casa. Più per istinto che per la consapevolezza di essere in un posto in cui non aveva scuse per restare, Dalla usò le proprie illusioni per celarsi alla vista, all'olfatto e all'udito. Lì per lì non le interessava risparmiare le energie, tanto il suo obiettivo era quello di filarsela al più presto. Quando però riconobbe le due figure che entrarono nella casa, Dalla non poté che darsi una pacca virtuale sulla spalla per ringraziare la sua prontezza di riflessi: cosa ci faceva l'elfo-grifone in quella casa? Estrasse uno stiletto. Perché i responsabili del furto dell'Eclite stavano cercando Ksefira?
    Nel vederli, Dalla si schiacciò contro la parete e studiò i loro movimenti nell'oscurità con il suo occhio modificato. Le sue illusioni l'avrebbero nascosta pure se si fosse messa a ballare e cantare, ma si ritrovò comunque a trattenere il respiro finché i due non le passarono davanti per raggiungere il fondo del corridoio. Aspettò che l'elfo oscuro aprisse la porta e ficcasse il naso all'interno della stanza, prima di fare la sua mossa: nell'istante di apparente calma che servì agli alleati e ai nemici a riconoscersi l'un l'altro, Dalla si scagliò contro la tizia e toccò la sua zucca con entrambe le mani, così da imprimerle il pensiero "sono stanchissima" e indurla a reagire più lentamente. Non perse tempo a controllare se il suo attacco a sorpresa avesse funzionato, ma si portò rapidamente sull'elfo: nel giro di mezzo secondo, gli appiccicò lo stiletto alla sua giugulare e rilasciò la sua illusione (tranne a livello dell'occhio da gatto, non aveva il tempo di farlo tornare normale).
    < Ce ne avete messo di tempo, prima di farvi vivi, eh? >
    La frase si poteva applicare perfettamente alla comparsa improvvisa dell'elfo e della sua compagna, ma l'occhiataccia che lanciò nella direzione di Ksefira rendeva abbastanza evidente a tutti che era della Nebbia di cui si stava lamentando. Prima le affidavano una cosa tanto importante quanto l'eclite e poi l'abbandonavano a se stessa? Come potevano essere tanto irresponsabili?

    NB. Lungi da me auto-concludere in questo modo: Aes, decidi te quanto effettivamente va in porto di quanto ho scritto alla fine del messaggio. Considerando che Dalla usa 2 tecniche di livello 3 in rapida successione, mi sembrava abbastanza in linea con i suoi poteri, ma insomma... sei te il master, magari preferisci iniziare un combattimento o qualcosa del genere ^^"

    NB2. Non ricordo se Dalla abbia effettivamente incontrato anche la tipa non trasformata, ma suppongo che sia abbastanza intelligente per fare 2+2 e realizzare chi lei sia veramente..
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Non c'è pace per certi morti...

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,566
    STIMA
    +204
    Location
    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

    Status
    Offline
    Void era semplicemente seduto, ma stranamente si sentiva a disagio. Sentiva che oltre a loro quattro vi era una o più persone, poiché ne sentiva il vago odore e si stava voltando verso il corridoio.
    L'umana, Ksefira, però lo distrasse gli aveva risposto a tono e void sorrise.
    "Che caratterino, non ti conviene sottovalutarmi. Anche lo scemo del villaggio della città dei corvi da vendere cara la pelle più di molte persone comuni... Aspetta! Non voglio dire che sono io lo scemo del villaggio! Uffa!"
    Fece Void che si era praticamente insultato da solo e aveva gonfiato le guance imbronciandosi in modo infantile.
    Era fastidioso alle volte, ma ogni tanto era carino, quasi Puccio.
    "Comunque non ha senso metterci i bastoni tra le ruote. Non ci andiamo a genio, ma in teoria siamo alleati. Quindi forse potete aiutarmi, e io posso aiutare voi se non mi considerate solo una scimmia deludente. Ecco, la ragazzina mi ha dato questo... A ripensarci mi dispiace di essere stato un pò sgarbato con lei." Fece il lemuriano con tono appena mortificato allungando le carte ricevute dalla ragazzina alla umana, sperando che questa non strappasse i fogli per fargli dispetto.
    Come temuto inoltre l'elfo intuii la conversazione a Toni celati, che forse in effetti erano stati troppo espliciti.
    "In vero... Capisco, mantengo la distanza da avversari minacciosi come basilischi... Non vorrei farmi del male. Immagino che tu ami lottare affiancato da altre compagnie, come quella della signorina Ksefira.
    Però non mettere in dubbio la mia coreografia nello scontro! I lemuriani sono aggraziati come la razza elfica, e non a caso gli studiosi affermano che abbiamo sangue simile."

    Fece Void senza lasciare intendere se si riferisse alle arti di combattimento o a cose più sottili.
    Era rimasto amareggiato al pensiero di dover rinunciare a un così bell'esponente della razza elfica e non era la prima volta che accadeva, probabilmente l'elfo era attratto dalla donna umana.
    Probabilmente un essere troppo animalesco come lui lo metteva a disagio, e non certo solo per il carattere, che poteva anche non piacere.
    Se non altro un delizioso profumo d'incenso consolò l'animo tormentato e folle di Void.
    Void vide Ksefira e Erana entrare in un altra stanza, era da quella stanza che quel odore meraviglioso d'incenso, ma non volle indagare oltre.
    Il fatto era che Void stava già sconfinando abbastanza nella casa della povera Erana, che aveva molta pazienza ad accoglierlo così amichevolmente malgrado fino a quel momento.
    Una dimostrazione di maturità che gli ricordò la persona che un tempo era stato, pensò a quello che tempo prima era successo e si chiese se quella stupidità e infantilità fossero per colmare il vuoto che aveva nel petto, da cui colava disgustosa deludenza nera come catrame.
    Anche se si fosse impegnato a essere come prima un pò di quello schifo nero che lo permeava gli sarebbe sempre rimasto addosso, perché non sarebbe mai più stato il timido, rispettoso e quasi timoroso lemure che era una o due vite prima.
    Era un rompiscatole frustrato e tutto ora gli sembrava... Superfluo.
    Voleva solo ridere e giocare, vivere al momento per non farlo nel passato, e per questo non aveva un futuro, ma a lui non importava.
    Era un idiota, meglio non sapere certe cose, ne ricordarle e se la gente lo trovava poco desiderabile pazienza.
    Avrebbe conosciuto nuova gente e avrebbe ricominciato da capo, come con i corvi e forse valeva la pena fare la pena fare il bravo con la gente della nebbia.
    Magari avrebbe potuto farsi perdonare le incomprensioni e cercare di filare dritto come con i corvi.
    Erana intanto gli chiese se anche lui volesse potenziare la sua arma e Void si riscosse e si voltò verso di lei.
    "S-si! Beh la mia mannaia sembra essere già incantata per rigenerarsi da sola dai danni. Se riesci a applicarci una nuova modifica saresti molto abile! Comunque, non sono ancora ufficialmente un membro della nebbia quindi vorrei pagarti... Anche per ringraziarti per l'ospitalità e scusarmi per essere arrivato in modo tanto, come dire:... Imprevisto. "
    Fece Void porgendogli la sua enorme mannaia con una borsa di monete appoggiata su di essa, dopo di che semplicemente si tornò a sedere senza indagare sui metodi che l'anziana avesse di modificare le armi, ma quando l'umana e l'elfo recuperarono le loro armi notò subito che esse ora avessero decisamente una qualità migliore, si chiese quindi come sarebbe stata modificata la sua arma.
    MODIFICATA CON DELUDENZAAAAAA


    Edited by Master of Void - 4/3/2020, 15:49
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Erana stava prendendo in simpatia la scimmietta. In qualche modo, la sua espressione sorniona appariva a Ksefira più amichevole del solito. Non era la tipa da gradire gli sconosciuti, ma quella volta pareva star facendo diverse eccezioni.
    "Per me non c'è alcun problema" rispose a Void, con l'aria di chi voleva accennare qualcosa senza essere troppo esplicito, "purtroppo la linfa di selce cristallina scarseggia. Ne serve un bel po' per riparare un'arma, ancor di più per risvegliarla"
    Si spiegò con voce quasi afflitta indicando il grosso contenitore, le dispiaceva di non poterlo accontentare. "Se riusciste a recuperarne un po' nella foresta potrei aiutarti, mi fareste anche un gran favore. Inoltre Igris sembra ammalata, ne avrò bisogno per aiutare anche lei"
    In effetti la sostanza verdastra era scomparsa quasi del tutto. Ksefira alzò un sopracciglio e fissò prima la vecchia poi la sua spada.
    "Cioè?"
    "Ne hai abusato troppo" ribatté la vecchia prontamente.
    "Non è sufficiente... ripararla?" chiese quindi Ksefira mimando con le mani il movimento di una mola.
    A quell'affermazione Erana sembrò infastidita e sbuffò.
    "Perché allora non l'hai portata da Adrel?"
    "Chi accidenti sarebbe Adrel?"
    "Il fabbro. Portala da lui se pensi sia così facile. Credo tu abbia esagerato, non ti sei neanche accorta che Igris si stava lamentando, piange così tanto che piangerei anch'io!"
    Ksefira aveva un profondo legame con la sua spada, ma non credeva Erana l'avrebbe portata su quei termini. Certo non immaginava potesse prenderla sul personale.
    "Ho dovuto esagerare perché stavamo rischiando di sfracellarci, la gara dei carri non è stata semplice" disse volgendo lo sguardo verso Elenthyr. "Ci ha aiutati a rimanere sospesi a mezz'aria per un po'"
    "Le hai chiesto di andare troppo oltre la sua natura. Le spade non sono fatte per volare, e neanche gli umani. Lascia quel compito ai draghi e ai grifoni"
    Capiva in un certo senso dove volesse andare a parare, ma non insistette e annuì.
    Erana proseguì: "Per il momento non posso fare altro. Non sentirà dolore, ma se la spingerai ancora oltre il suo limite potrebbe spezzarsi definitivamente"
    -Le ha dato un sedativo-, ironizzò mentalmente. Ma la vecchia prendeva molto sul serio quelle situazioni. Stava per ringraziarla, quando il delirio si manifestò.

    Aruksian e la sua compagna erano comparsi sull'ingresso e li stavano fissando. Anna era arrivata dal nulla dietro di loro e con un coltello stava minacciando l'elfo. Ksefira avrebbe chiesto agli altri se ci avessero capito qualcosa, se Anna per prima non avesse introdotto la sua entrata in scena con una frase più che lecita. Mentre la bionda dall'espressione da schiaffi si portava le mani alla testa e si sedeva in un angolo, Ksefira non avrebbe mai provato a spiegarsi i segreti della psichemansia (1 non sapeva cosa fosse e 2 non sapeva quale fosse l'abilità di Anna in realtà), Aruksian fece per reagire all'aggressione silenziosa alle sue spalle.
    Sollevò un braccio per compiere un qualche gesto ed estrasse gli artigli, poi lo riportò al suo posto con fare indeciso. In qualche metro quadro ora erano raccolti tre tra gli individui con cui sicuramente Elenthyr non gradiva scolarsi un drink, e con cui anche lei stessa avrebbe fatto a meno di interloquire se non ve ne fosse stata forte necessità. Si dal caso che la necessità in quel momento c'era, quindi a posto. Solo di Anna potevano fidarsi (cofcof), forse era meglio tenersela vicina. Certo non potevano far affidamento su quei tre, non sapeva chi fosse peggio tra la donna-serpente-spettrale, l'elfo-grifone-argentato o la scimmia-stupida-deludente.
    "Avrei dovuto cercarti a breve" rispose ad Anna con un sorrisetto. Quella era una frase vagamente facile con cui rispondere all'accusa di non averla più considerata dopo quello in cui si era immischiata per aiutarli, ma era vero.
    Non sapeva quanto la pazienza dell'uno o dell'altro coinquilino temporaneo potesse reggere, e anche se avrebbe senz'altro gradito un quarto d'ora all'insegna dei tavolini volanti e degli alambicchi sugli incisivi superiori, forse sarebbe stato meglio non far casino là dentro o sarebbe saltata in aria mezza città. E se saltano i soffitti di Itios il problema è relativo, se saltano i pavimenti di Kerus comincia ad essere complicata la cosa.
    Prima che scoppiasse un qualche putiferio, invitò tutti a dirigersi verso l'ingresso. Erana intendeva dire la sua, anzi si portò in prima linea senza curarsi della donna che si era poggiata ad una parete colta da un attacco di sonnia precoce e dei pugnali di Anna tirati fuori come fossero sigari.
    "Se usciste fuori ci sarebbero orecchie indiscrete e fastidiose, oltre che guardie da mettere a dormire"
    Avanzò oltre Aruksian e passò tra Anna e lo stipite della porta, come si fosse assottigliata all'improvviso per poi tornare quella di sempre. Forse era stato solo un effetto ottico conferito dalla strana illuminazione della piccola stanza, o forse Erana teneva segrete altre abilità. Sicuramente teneva segrete le proprie stanze, dato che appena uscì fuori e il nero del corridoio la inghiottì, Ksefira intuì che ci fosse altro da visitare in quella dimora stregata.
    Lei la seguì, era certa gli altri avrebbero fatto lo stesso. Con un colpetto sul dorso di Void lo invitò a muoversi, poi prese di braccio Elenthyr in maniera galante, del tipo quasi strattonandolo, e se lo portò con sé. Immersi nuovamente nel corridoio oscuro, le cui pareti non esistevano ai loro occhi e forse anche alle loro orecchie, seguirono i passi di Erana che per quanto leggeri risuonavano ad alto volume in quel silenzio. Ad un certo punto la vecchia svoltò nel nero imprecisato, e aprì qualcosa di cui nessuno a parte lei conosceva l'esistenza.
    "Attenzione a non battere il naso sulla porta" disse poi con naturalezza, invitandoli a varcare la nuova soglia che dava su uno spazio verde e decisamente all'aperto. Ksefira batté gli occhi un paio di volte per realizzare cosa stesse accadendo; quello era un bosco, forse una foresta, poiché gli alberi si stagliavano a perdita d'occhio tutt'attorno e proseguivano fino ad una linea azzurra d'orizzonte. Fu come uscire da una capanna immersa nella natura per ritrovarsi nel verde più immacolato, in maniera però del tutto inaspettata.
    "Così, dal nulla proprio?" ridacchiò Ksefira senza distogliere lo sguardo dal confine fra cielo e terra, che pareva estendersi sul mare. "Un'isola in casa?"
    "Ma quale isola, siamo ad Ahsnaeris. Credi che possa tenere il giardino e il laboratorio a Kerus?"
    "A dire il vero si, non è lì che abiti?"
    Erana sogghignò, ad indicare che no: non era esattamente a Kerus che si trovava casa sua.
    "Credevo di avertelo spiegato diverso tempo fà, no? Se qualcuno avesse scavato a Kerus avrebbe trovato qualcosa di sospetto, e in questi periodi mi avrebbero fatto domande e causato non pochi fastidi. Anche perché mi sembra di capire che sotto Kerus ci sia già abbastanza confusione"
    Non sapeva quale argomento introdurre per primo nel cercare di risponderle. Optò per quello più ovvio.
    "Quindi lo sai anche tu?"
    "Mi sottovaluti cara. Ora entrate, qui potete malmenarvi e discutere del più e del meno. Vado a preparare qualche pastticcino per la combriccola" asserì in totale disinvoltura, senza dar peso al fatto che li avesse appena teletrasportati ad Ahsnaeris.
    Era stato facile scegliere l'argomento, dato che Erana se n'era appena andata.
    Con un cenno super fulmineo attirò l'attenzione dell'elfo, prima scoppiasse qualche altro casino.
    "Voi cosa volete?"
    Aruksian non aveva il solito sguardo fiero e cazzereccio, via di mezzo tra l'imperturbabile e il menefreghista. Sembrava parecchio sconvolto in vero, non certo bramoso di menar gli artigli.
    "Aracstor ha detto che quello che vogliamo noi adesso non ha importanza"
    Aracstor? Già tutto cominciava a farsi più chiaro.
    "Infatti non ce l'ha. Cosa dovete dirci"
    Dava per scontato che fosse venuto lì per spiegare loro qualcosa, ma era troppo ottimistico chiedere o addirittura aspettare spiegazioni a Kengard. Non aveva fatto i conti con Aes. :sclero:
    "Quando Aracstor ha saputo cos'era successo non ci ha neanche cacciati, ci ha ordinato di rispettare la legge del Nido. Poche ore dopo ci siamo dovuti separare e abbiamo ritrovato il cadavere di Ais. Che sia stato fatto fuori o che si sia tolto la vita penso non cambi molto, anche noi a questo punto faremmo meglio ad ammazzarci"
    Non gli chiese perché non avevano ancora provveduto solo perché potevano tornare utili sotto il vincolo della legge del Nido, che probabilmente avrebbe dovuto accennare anche agli altri.
    "Quindi?"
    L'elfo impiegò alcuni secondi prima di rispondere.
    "Dobbiamo recuperare il frammento d'eclite mancante. Come vi abbiamo già detto, la ladra dai capelli di luce non siamo noi"
    "Tu potresti esserlo" sghignazzò Ksefira indicando i suoi lunghi capelli argentei. Aruksian fece finta di nulla.
    "Non posso dire che il tesoro ormai non ci interessi più, ma per il momento non è la priorità"
    Quella fu la più strana delle affermazioni. Come poteva ammettere così apertamente di essere interessato ancora ad un dannato tesoro? Certo non poteva trattarsi di ricchezze, non avrebbe avuto alcun senso.
    "Si può sapere perché continuate con questa storia del tesoro?"
    "Ne abbiamo bisogno, se è vero ciò che si dice in giro dobbiamo trovarlo. Aracstor ne ha negato l'esistenza, ma sono sicuro che esista"
    In effetti tutto quel macello che avevano combinato per attirarli con i loro frammenti d'Eclite sotto Kerus doveva avere un valido movente. Che avessero sbagliato a prenderli sotto gamba e a credere di potersi appropriare di quel che volevano era appurato, ma ormai non potevano dire di star ancora cercando l'Eclite per ricostruire la mappa.
    Cercò di soppesare quel discorso, ma prima di proseguire doveva capire quali intenzioni avesse Void.
    "Tu devi dare la caccia al vampiro e recuperare un po' di foglie per la vecchietta. Questi due devono riparare ad un po' di disastri, io e Anna dovremmo..." e apostrofò il -dovremmo-, "concludere questa storia e radunare il resto della pietra. Elenthyr ho appena deciso che è con me. Fehrar ha le altre pietre, per quanto mi stia antipatico credo siano al sicuro. A questo..."
    Erana stava già tornando con un vassoio di piccole cibarie dolci e non, preparate ovviamente in troppo poco tempo. Probabilmente li aveva già pronti per qualche altro visitatore, o forse sapeva che sarebbero arrivati in tanti quel giorno a rompere le scatole.
    "Favorite!"
    Poggiò il vassoio su una roccia appiattita che poteva fungere da tavolino, e li invitò a servirsi senza troppi complimenti.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Uovo

    Group
    Kengardiano
    Posts
    277
    STIMA
    +60

    Status
    Offline
    Quando i due individui più odiati da Elenthyr ebbero fatta la loro ccomparsa in casa di Erana, all’elfo ci volle tutta la sua forza di volontà per non far scoppiare un macello immane; non poco contribuì il fatto che l’elfo avversario dai capelli biondi, fosse minacciato dallo stiletto di lady Anna.
    Mentre stava per domandarsi che cosa volessero ancora da loro, e si augurava che fosse un’altra quantità di stonfi nel groppone, il discorso tornò a vertire sulle maledette eclite.
    Quella stramaledetta pietra aveva già causato non pochi fastidi; poi il fatto che alcuni frammenti fossero in mano, o meglio, nelle zampe di Ferar, bhe la cosa non lo rassicurava quanto invece lo faceva con Ksefira; nutriva ancora qualche perplessità nei confronti del gattone antropomorfo, e non vedeva l’ora di rivederlo per metterli a tacere.
    Proprio per questo non protestò quando Ksefira sempre con spirito democratico, decise pure per lui che l’avrebbe accompagnata in tutto ciò che si stava per scatenare nuovamente.
    Si percepiva il crescendo della tensione in quella piccola stanza, dove sette individui dotati di strani poteri si erano ritrovati; chi sa cosa sarebbe successo, se per sbaglio qualcuno avesse acceso la scintilla del combattimento…. Meglio non saperlo.
    Fortunatamente per tutti, lady Erana prese la situazione in mano, e condusse il resto del gruppo fuori da quella stanzetta, per farli accomodare…
    Elenthyr sbattè le palpebre diverse volte per assicurarsi che ciò che si parava d’innanzi ai suoi occhi stupefatti, era vero;
    avevano lasciato l’oscurità del corridoio di casa Erana, per posare i piedi su un soffice manto erboso nel mezzo di una foresta.
    Il discorso riprese da dove era stato interrotto:
    Elenthyr noncapiva come quegli individui potessero andare da loro, dopo che avevano tentato di eliminarli nei sotterranei di Kerus, a domandargli aiuto; che il loro capo stormo li avesse scacciati poco importava all’elfo.
    Comunque preferì restare in silenzio ad osservare lo svolgersi degli eventi, e restò in allerta pronto a far fronte a qualsivoglia imprevisto.
    Quindi con un occhio sempre puntato su i due individui, si portò al buffet preparato dalla loro ospite, e sbocconcellò qualche stuzzichino.
     
    Top
    .
  7.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Splendore celeste

    Group
    Condottiero
    Posts
    28,062
    STIMA
    +360
    Location
    off-line

    Status
    Anonymous
    Dalla adorava le entrate ad effetto: leggere negli occhi di chi le stava attorno la sorpresa per ciò che diceva e faceva, era uno dei suoi passatempi preferiti. In quel momento, però, tra la consapevolezza che Ksefira fosse in grado di percepire le sue emozioni e che non fosse interamente merito suo se la gente non ci stava più capendo nulla, Dalla cercò di trattenere il suo entusiasmo. Sentì un tonfo alle sue spalle, ma non si girò per accertarsi delle condizioni della tizia. Sia che la sua tecnica avesse avuto successo sia che fosse ancora sveglia, non aveva davvero importanza: ci avrebbe pensato due volte ad attaccarla alle spalle nel vedere il suo compare minacciato alla gola da uno dei suoi stiletti. Passò qualche secondo e nessuno aveva cercato di fermala. L'elfo tentò solo di portare la sua mano verso l'arma, ma desistette quando Dalla premette la punta del pugnale con più veemenza.
    Mh, si era aspettata di trovare una maggiore resistenza da parte di quei due. Possibile che fosse stato così facile neutralizzarli?
    Ksefira ci mise qualche istante per riprendersi. Quando finalmente la degnò di una risposta, le disse che sarebbero presto venuti a cercarla. Dalla spostò gli occhi verso il cielo, senza aggiungere nient'altro, per nulla convinta dalle sue parole. Era più probabile che, se non avesse avuto la fortuna di incrociare lei ed Elenthyr per la strada, probabilmente le sarebbe toccato custodire quella dannata pietra per il successivo secolo e mezzo.
    La padrona di casa (l'unico volto che non riconosceva) annunciò giustamente che non era possibile né combattere in quel posto ristretto né trasferirsi in mezzo alle vie di Kerus. Le passò al fianco, ma prima che Dalla potesse scostarsi dalla porta d'ingresso, l'aveva già supera, scavalcato la tizia stesa a terra e avvicinato l'unica porta della stanza. Dalla socchiuse gli occhi incuriosita dai suoi movimenti, ma lasciò perdere: non voleva distogliere la sua attenzione dal grifelfo e l'unica cosa di cui si accertò fu quella che Erana non stesse cercando di ingannarli con una qualche illusione.
    Quando Erana aprì la porta, non era più presente il corridoio in cui lei aveva aspettato per un tempo interminabile: al suo posto un muro nero, in cui la padrona di casa cominciò a camminare come se nulla fosse. Dalla rimase un po' interdetta, ma cercò di non darlo a vedere. Diede invece uno spintone all'elfo, in modo da farlo proseguire insieme agli altri. L'elfo non protestò e seguì le sue indicazioni in maniera fin troppo docile. Lasciò che fossero gli altri a tenerlo d'occhio, lei si avvicinò alla scimmia, che dai discorsi origliati dall'esterno aveva capito essere il cacciatore di taglie Void.
    < Il mio nome è Anna > mentì.
    Accennò un inchino in segno di rispetto e aspettò che anche la scimmia si presentasse, anche se lei aveva origliato fuori dalla porta quanto bastava per sapere già chi lui fosse.
    < Mi potresti assistere con... questa qui? - gli chiese, indicandole la donna svenuta a terra - E' un po' troppo pesante da trasportare per me. >
    Void e Dalla furono gli ultimi a passare nel corridoio e gli ultimi ad approdare in un prato che con Kerus non doveva avere molto a che fare. Dalla si guardò attorno. Non le piaceva l'idea di essere stata trasferita in un'altro posto senza il suo consenso: la sua situazione a Kerus era per il momento sotto controllo, ma di certo non poteva rimanerne lontana per troppo tempo. Non cercò di tenere a freno la sua irritazione, tanto, se mai Ksefira avesse usato il suo potere su di lei, avrebbe potuto associarla facilmente al fastidio di averla ignorata per tutto quel tempo.
    Erana li condusse in una capanna e Dalla fece un cenno con la mano a Void per appoggiare la tizia in uno degli angoli. Aspettò che la loro ospite si allontanasse prima di accucciarsi al fianco della tizia e approfittò dalla discussione tra l'elfo e Ksefira per tocchicciarla indisturbata, fingendo di prenderle il polso e accertarsi che non fosse morta. In realtà, il suo obiettivo era quello di leggere i suoi ricordi, in modo da confermare le parole dell'elfo, capire contro chi avevano davvero a che fare e visualizzare cosa diamine fosse quel dannato tesoro che i tre stavano cercando. O meglio, che i due rimasti stavano ancora cercando.
    (We Aes, cosa scopre in più Dalla grazie ai suoi poteri da baro professionista? ^^)

    Quando Erana tornò, Dalla lasciò la sua posizione e si avvicinò al cibo. Si sedette accanto alla roccia su cui era stato appoggiato, spostando di lato il fioretto appuntato al fianco in modo da non sedersi sopra e muovendosi in maniera forzatamente composta, come se si stesse sforzando si apparire più educata di quando fosse in realtà abituata. Si schiarì la voce, tutti avevano smesso di discutere delle faccende più importanti, tanto valeva intromettersi ora.
    < Lady Erana, giusto? - aspettò che la donna confermasse la sua identità - Vi ringrazio per la vostra ospitalità, ma... ehm, al costo di sembrare scortese, posso chiedervi se esiste anche un metodo altrettanto rapido per tornare indietro? Prima o poi dovrei tornare da mia s... cioè, devo essere a Kerus entro la prossima mattina. >
    Dalla non aveva bisogno di esitare, ma si obbligò a fare delle pause durante il suo discorso, giusto per sembrare più sprovveduta. Addentò un panino dolce e finì per rovesciarsi metà del ripieno addosso. Imprecò sottovoce: per quanto adatto alla situazione, quello non era stato parte del piano.
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Non c'è pace per certi morti...

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,566
    STIMA
    +204
    Location
    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

    Status
    Offline
    Void sorrise sollevando le dita vicino alla fronte come cenno d'intesa, come era solito fare nella mitica Lenuria, casa ancestrale della sua gente, che malgrado lo avessero rinnegato secoli or sono per il colore dei suoi occhi ancora li rispettava.
    Non c'era problema per lui a cercare dei materiali per incantare l'arma; anche ad'Andorix era abituato a cercare i materiali che non potevano essere creati con alchimia e trasmutazione.
    "Nessun problema, posso andare ad Ashnaeris quanto prima per recuperare il necessario."
    Ancora Void non sospettava che avrebbe visitato la grande foresta in qui dimorava prima di quanto avesse previsto.
    Il modo con qui parlavano delle armi come se fossero persone lo affascinava e inquietava al contempo.
    "Le armi sono persone?"
    Chiese void al quanto confuso.
    Si chiede se la sua mannaia lo aveva perdonato per averla sottratta al suo precedente proprietario, dopo averlo per giunta ucciso, se le armi avevano emozioni forse la sua arma come lui era colma di deludenza.
    Quello che accadde dopo lascio basito void, una donna, una sorta di tizia-naga e un ibrido aviano strano che dall'odore lasciava pensare che avesse una percentuale di sangue elfico.
    I nuovi arrivati si rivolsero abbastanza aspramente segno che avevano già avuto il dispiacere di conoscersi.
    La biondina dall'espressione "lievemente" diabolica teneva il pugnale rivolto al collo dell'elfo che poco prima gli aveva spezzato il cuore, e non poteva negare che gli stesse piacendo la svolta che avevano preso le cose.
    La situazione si calmò un pò e void venne avvicinato da quella donna diabolica, che tutto sommato stava cominciando a piacergli, per chiedergli di aiutarla a portare la signora serpente, lui con un educato inchino rispettoso esordì dicendo.
    "Ma certo, vi aiuterò io a portare la vostra "amica"."
    Detto ciò sollevò tra le braccia la signorina dormiente e con un lieve sogghigno seguii gli altri notando il corridoio oscurarsi sparendo.
    Void vedeva al buio, il corridoio non era diventato più buio, era semplicemente scomparso e ora camminavano nel buio più profondo verso l'uscita apparendo nella foresta.
    "ahhh, sembra una forma di transizione a stacchetto per il viaggio rapido... Volevo dire di teletrasporto su lunga distanza, molto interessante.
    Lady Erana possiede delle capacità molto particolari."

    Fece void affascinato dalla capacità di teletrasporto, costando di essere proprio a Ashnaeris, dove lui viveva.
    Lì avrebbe potuto ricercare i materiali richiesti, sperando che malgrado la rarità dei materiali gli fosse comunque semplice la ricerca.
    Appoggiò la signorina sotto un albero, su un comodo strato di muschio dai fiori bianchi e profumati.
    "Bene signorina Anna, ho fatto come volevate. Orora mi darò alla ricerca dei materiali... Vi lascio alle vostre faccende."
    Ma poi void si voltò verso Ksefira e con un espressione abbastanza irritata gli rispose:
    "Hey! Lo so benissimo! Stavo proprio per andare a cercare le foglie, tu e la signorina Anna vedete invece di non ammazzarvi per quelle pietre brillanti. Potrei aver bisogno dopo per cucinarmi il vampiro... fece void tra il passivo aggressivo non troppo marcato e il veramente preoccupato per la loro incolumità.
    Si stava per infoscare nel fosco della brumante vegetazione, ma il profumo dei pasticcini di Erana lo fece desistere.
    emmhhhh, le felci non scappano e di giorno i vampiri non escono... Ihh grazie per la merenda lady Erana! fece void prima di mettersi a mangiare di gusto i dolcetti preparati dalla adorabile Erana, senza risparmiarsi di complimenti come "delizioso" o "buonissimo".
    Potevano benissimo essere avvelenati quei dolcetti e quel tontolone di void se li sarebbe pappati lo stesso, dopotutto i lemuri deludenti vanno presi per la gola a volte.

    Edited by Master of Void - 10/4/2020, 16:07
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Void, la donna serpente non è una donna serpente. Apparentemente è una donna normalissima, poi cambia forma come si è già visto nell'altra quest. Anche l'elfo.
    Anna te lo scrivo in privato così è più divertente.


    Tutti gradirono la merenda di Erana, anche Anna che fece un po' la sbrodolona. Void sembrava una scimmia allupata, e anche se non gli stava per nulla simpatico dovette ammettere che era quasi divertente.
    Ksefira era concentrata sull'elfo. Per quanto cercasse di trovare le giuste informazioni con il poco che riusciva a percepire, non stava ottenendo più di quello che Aruksian non le avesse detto. La sua amichetta era rimasta indietro, probabilmente a causa di una delle cose strane fatte da Anna. Lei stessa aveva ammesso di essere affine a quel genere di abilità ma non le aveva sicuramente spiegato come agissero.
    Erano andate d'accordo anche per quello probabilmente; lei non capiva e non le interessava, Anna si premurava di non svelare più del necessario. La vecchietta rispose proprio alla psichemante, mentre Ksefira si allontanava per raccogliere una noce da un albero e spaccarla tra le mani.
    "Si basta entrare lì" disse indicando a terra, nel punto in cui erano arrivati. Un segno a forma di croce, con una linea curva che la attraversava più volte, era disegnato su un masso come una sorta di runa. "Poggia la mano lì sopra e in qualche secondo ti ritroverai nel corridoio di prima"
    Certo non doveva essere divertente ricomparire nel buio più assoluto, ma meglio che ritornare a Kerus a piedi. Il fatto era che non era sicura di come si potessero fare entrambe le cose, aiutare Void e ritrovare l'Eclite in una volta sola. Questo genere di situazioni erano affini all'altra tana, se avevano mandato Void probabilmente doveva esserci un motivo.
    Un pensiero le guizzò in testa. Era probabile che in tutto quel marasma le coincidenze non venissero senza motivo, come aveva detto Krisal. In fondo Kengard era un'isola, e non una come le altre: se avveniva qualcosa a nord, il sud non ne era del tutto estraneo.
    Erana si schiarì la gola.
    "D'accordo, ho cambiato idea. Voi fate quel che dovete, mi sembrate decisamente impegnati. Le foglie le troverò io, in fondo sono solo a mezza giornata da qui e una passeggiata mi farà bene!"
    Le vecchiette che camminano per dodici ore di fila non erano la più insolita delle situazioni a Kengard e Erana, con le sue abilità di mutaforma, si divertiva a scoprire il miglior modo di trasformare le articolazioni in qualcosa di efficente anche con diverse quantità di arti.
    Le aveva spiegato già i limiti puramente fisici di quell'abilità, solo che come al solito se n'era disinteressata. Anche se era affascinante poter mutare aspetto lavorando sul proprio corpo, in fondo era qualcosa di simile a quello che faceva lei ma anziché incrementare le facoltà del corpo le modificava. Chi la chiamava magia, chi semplice concentrazione; secondo lei era solo un modo per picchiare più o meno forte, bastava allenarsi ore e ore per dominare quella volontà e non sfruttarla solo da arrabbiati.
    "Si concordo" aggiunse alle parole della vecchia alchimista, "ne abbiamo già abbastanza da sbrigare. So io dove dobbiamo andare, con un po' di fortuna prima di domani avremo messo a posto le cose"
    Ottimismo, come quello di Aes con il regolamento dei dadi. Il suo però era diverso, la sua espressione convinta non lasciava affatto pensare che stesse scherzando. Sgranocchiò la noce e osservò la donna che Void aveva stesso vicino ad un albero fra alcuni fiori. Aah quant'era romantico! Quasi da farla sorridere.
    Comunque, la scampagnata fra gli alberi era finita. Senza dire altro raggiunse la pietra di teletrasporto e vi poggiò una mano sopra. Erano appena arrivati e già dovevano tornare indietro, ma non avevano tutto il tempo del mondo da perdere dato quante cose dovevano combinare. L'impatto con l'oscurità non la turbò minimamente. Non attese gli altri, si diresse invece verso il lato del corridoio in fondo a cui sapeva trovarsi l'uscita. Erana avrebbe accompagnato il resto del gruppo negli intricati dedali bui, che in realtà erano solo un rettilineo con qualche diramazione ma che nel nero più assoluto sembravano dispersivi e claustrofobici.

    Quando tutti furono tornati all'esterno, quindi a Kerus, lanciò un'occhiataccia a Aruksian e alla donna silenziosa per far intendere ad entrambi che non aveva intenzione di ripetere quello che dovevano già aver capito. Per quanto Aracstor potesse essersi lavorati potevano avere ancora qualche dubbio su quale fosse la loro parte adesso, ma non si sarebbe fatta problemi nello sfruttare la cosa.
    Si avvicinò ad Elenthyr e, anche solo per ringraziarlo di non aver sbroccato con Void e l'elfo, gli sussurrò all'orecchio una cosa che non avrebbe dovuto sapere.
    "Adesso quei due non potranno più fare quello che vogliono, la legge del Nido impone che i traditori, quelli che non vengono trucidati da Aracstor almeno, perdano la loro identità come individui. Di solito ai traditori non interessa, ma Aracstor sapeva sicuramente che erano tipi orgogliosi e avrebbero fatto di tutto per riconquistarsela. Adesso devono fare quello che diciamo noi, quindi se vuoi divertirti..."
    Sghignazzando tornò dagli altri e indicò le abitazioni oltre cui si aprivano le prime vie sterrate dirette nel fitto di Ahsnaeris.
    "Dobbiamo raggiungere la tundra, quindi preparate le giacche"
    Le fredde lande innevate li attendevano, ma avrebbero avuto bisogno di cavalcature.
    Pochi minuti dopo avevano raggiunto l'imponente Nido di stelle, con tutte le sue ragnatele lignee e impalcature a sostenere una struttura immensamente solida e piena di vita. Ksefira mandò a chiamare Krisal e in breve la dragonessa scese dal cielo, con il suo manto argenteo che riluceva come nuvole di cristallo alla luce del giorno.
    Non appena fu con le zampe a terra si rivolse a Elenthyr, facendo sibilare la lingua.
    "Sembra tu mi abbia rubato Ksefira"
    Il fatto che non facesse mai dell'ironia non era rassicurante. Ridacchiò nel pensare che potesse nascere rivalità tra un drago e un lupo per tenersela vicina, e lei se la sarebbe senz'altro goduta tutta.
    Krisal continuò senza mutare espressione. "Dov'è Reya?"
    "Non preoccuparti, sta facendo il suo lavoro"
    Krisal emise uno strano verso, poi mosse la coda e fece ticchettare un artiglio sul selciato.
    "Anche lui vuoi abbandonare?"
    "Da quando ti piace scherzare?"
    La dragonessa le piantò gli occhi gelidi addosso, poi si voltò rapidamente verso tutti gli altri.
    "Infatti non mi piace, per questo non scherzo"
    Le cose si stavano facendo divertenti, ma anche pericolose. Cosa le stava saltando in mente? Il loro rapporto professionale era sempre andato oltre quei discorsi, da dove le uscivano? Pareva l'atteggiamento di una giovane stoica sorella che si sentiva tradita, ma non avrebbe mai potuto credere che Krisal si potesse davvero far venire in mente simili questioni.
    "Sto lavorando, qual è il problema?" rispose con acidità, neanche lei adesso era ironica.
    Krisal deviò rapidamente l'attenzione su altro in tono cupo, stupendo Ksefira stessa di come già avesse ben chiaro il motivo della chiamata.
    "Dove state andando"
    "Alla tundra. Ma siamo in troppi, puoi portare me e Anna perlomeno?"
    Lei sembrò pensarci su. Rimase in silenzio per diversi secondi, muovendo delicatamente la coda vicino all'ala sinistra e guardando verso l'interno del nido.
    "No, porterò Anna e lei" precisò indicando le due altre donne, "tu vai con il tuo amico"
    Ksefira non poté trattenersi. Da prima sorrise, poi scoppiò a ridere piegandosi in due.
    "Non posso crederci! Sei gelosa?"
    Krisal la scrutò torva, poi si avvicinò di un paio di passi e con una zampata la fece volare quasi direttamente alla tundra.
    "Non sono gelosa, ma ti sei dimenticata che si sarebbe schiuso l'uovo. Per me puoi andare a piedi"
    Anche rotolando per terra Ksefira sentì le accuse fargli più male della panchina contro cui si scontrò. Si sedette di scatto e fissò la dragonessa con espressione colpevole e un po' stralunata.
    "Ah. Accidenti, mi dispiace"
    Si massaggiò il ginocchio destro e ci mise un bel po' prima di rialzarsi per il dolore allo stomaco. Quando Krisal tirava botte le tirava molto bene, inoltre era tanto che non riceveva un colpo in pieno ventre da un drago.
    La dragonessa a ignorò.
    "Al momento non abbiamo possibilità di allontanarci dal nido. Quindi ci sono solo io"
    Parlava in maniera così glaciale da non sembrare neanche lei. Nonostante Ksefira avesse capito quanto lei ci tenesse, non poteva credere che non ci fosse altro sotto.
    Aruksian si intromise.
    "Posso portare almeno uno di voi"
    Stava per negare con la testa, ma cambiò idea nello stesso istante.
    "Va bene, io verrò con te. Elenthyr e Void potranno seguirci a piedi"
    Correvano senz'altro più velocemente di quanto potesse fare lei.
    In un modo o nell'altro, tra sguardi adirati e nervosi, erano pronti a partire.
    Cambiamo luogo così la continuiamo direttamente alla tundra. Non sarà una role molto lunga, ma almeno è tutto più omogeneo. Rispondete qua, poi la apro io dall'altra parte.
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Uovo

    Group
    Kengardiano
    Posts
    277
    STIMA
    +60

    Status
    Offline
    Era davvero molto dura Per Elentthyr non farsi prendere dalla rabbia e sfogare tutta la sua considerevole violenza sul lemure disagiato, o sull’elfo, che in realtà in quel momento non stavafacendo niente di male, ma solo il fatto che si trovasse in un luogo così ristretto, anche se all’interno di una foresta, gli faceva venire il formicolio alle mani, e doveva far ricorso a tutta la sua forza di volontà per non scagliarglisi contro a spada sguainata.
    Quindi preferì concentrare la sua attenzione nel difficile compito di sbocconcellare qualche pietanza.
    Tra una chiaicchera amena e l’altra il momento idilliaco si prolungava, e l’elfo fremeva nell’attesa di mettersi in azione, non gli era consono restare troppo fermo mano in mano senza combinare qualcosa che fosse poi sfociato in qualche scontro epico, un combattimento all’ultimo sangue…
    Quando Ksefira si mise in moto, Elenthyr esultò dentro di sé, era giunto il momento tanto atteso, Stavano partendo!!!
    Si alzò in piedi e ponendo la mano su quello strano simbolo pocanzi indicato da lady Erana, si lasciò teletrasportare all’interno del buio assoluto che sembrava fosse l’elemento principale dell’abitazione della anziana incantatrice, e seguendo la lieve traccia del profumo della ragazza che
    , stava seguendo, e sfruttando quel poco di vantaggio che la vista elfica gli dava, riuscì in breve ad uscire dallo strano edificio.
    Non appena ebbe raggiunto Ksefira questa gli si avvicinò per mormorargli qualche cosa a bassa voce, ma quando si chinò per avvicinarle l’orecchio alla bocca, i lunghi capelli di lei gli sfiorarono la guancia, ed Elenthyr percepì uno strano brivido percorergli tutto il corpo, e a cauaa di ciò dci mise qualche istante in più a comprendere le parole della ragazza; comunque una volta che si fu ripreso da quello strano evento, fece cenno alla spadaccina che aveva compreso ciò che gli aveva detto.
    “bene bene, la tundra e’ uno dei pochi posti che non ho ancora visitato, sarà interessante visitarlo.” Si disse l’elfo quando venne annunciato il luogo nel quale si sarebbe diretta la loro spedizione.
    Il gruppo si misie in marcia e dopo pochi minuti di camminata arrivò nei pressi del Nido di Stelle, dal quale dopo che Ksefira la mandò a chiamare ne uscì la dragonessa Krisal.
    La fiera non appena mise le zampe atterra, sibilò di disprezzo in direzione di Elenthyr accusandolo di averle rubato Ksefira; a questa provocazione l’elfo preferì non ribattere, in primo luogo perché non era saggio trovare da discutere con un drago, e in secondo luogo sapeva che rimanere in silenzio avolte, era meglio che dire cose avanvera…. Ed infatti si scoprì che in fin dei conti la dragonessa era piu risentita con Ksefira, la quale si era dimenticata della schiusa del suo uovo, più che con lui.
    Quando la scenata di gelosia di Krisal finì, finalmente si potè procedere all’organizzazione del viaggio:
    La dragonessa accettò di portate in volo lady Anna e l’altra ragazza strana, il grifelfo avrebbe portato Ksefira ed Elenthyr ed il lemure disagiato avrebbero corso.
    Prima di mettersi in cammino lo spadaccino si avvicinò ad aruxian, e dopo aver intercettato il suo sguardo, indicò Ksefira con un cenno del capo e continuando a fissare intessamente il nemico tanto odiato, si passò il taglio della mano sulla gola, in un gesto minaccioso e carico di significato; dopo di che si trasformò in lupo, e si preparò a correre.
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Splendore celeste

    Group
    Condottiero
    Posts
    28,062
    STIMA
    +360
    Location
    off-line

    Status
    Anonymous
    Quando Erana rispose che tornare a Kerus era tanto semplice quanto il viaggio che li aveva portati in quel posto, Dalla finse di tranquillizzarsi: annuì e si concentrò sul suo dolcetto come se fosse l'unica cosa interessante rimasta nella stanza. Tese le orecchie per carpire tutte le informazioni che venivano dette intorno a lei, ma Ksefira non riprese a interrogare l'elfo oscuro e il discorso precedente non continuò. Non che le servisse sentirla chiacchierare ulteriormente, pensò, tra le informazioni che si erano scambiati prima e ciò che era riuscita a leggere dalla memoria della donna, era alquanto probabile che fosse lei ad avere più informazioni rispetto a Ksefira riguardo quello che stava succedendo. Si alzò da terra, cercando di pulirsi dai vestiti il ripieno straripato e seguì Ksefira e gli altri all'esterno della capanna. A quanto pareva, era il momento di tornare a Kerus.
    Si avvicinò alla donna svenuta sotto l'albero: non c'era più alcun bisogno di lasciarla in quella condizione dato che aveva ottenuto tutto ciò che poteva desiderare da lei. Le si avvicinò, le schiaffeggiò piano il volto come a fingere di cercare di risvegliarla alla bell'e meglio e cancellò il comando con cui l'aveva addormentata. La donna aprì gli occhi di colpo; Dalla le indicò gli altri che si stavano piano piano teletrasportando a Kerus e quella seguì i suoi ordini senza troppe proteste. La tenne sotto stretta sorveglianza finché non si fu assicurata che non avesse nessuna intenzione di scappare o attaccarli.

    Quando furono finalmente tornate nelle ormai familiari vie di Kerus, Dalla si appoggiò ad una delle pareti della casa che avevano appena lasciato. Osservava la scena davanti a lei con uno sguardo apparentemente annoiato e le braccia incrociate davanti al petto, mentre aspettava di capire che cosa Ksefira intendesse fare con lei e gli altri. Quando finalmente lo rivelò, Dalla socchiuse gli occhi e si focalizzò su di lei con uno sguardo estremamente sorpreso.
    < Tundra? - ripeté come se sentisse quella parola per la prima volta e non ne conoscesse il significato - Ksefira, cosa intendi con... Ksefira? Ksefira! >
    Prima che potesse ottenere una risposta (o anche solo terminare la domanda), Ksefira partì per la tangente e si incamminò verso il Nido delle Stelle. Dalla si staccò dalla parete e si affrettò ad avvicinarsi alla ragazza, ma venne tagliata fuori dal discorso: tra Elenthyr costantemente appiccicato a lei come un'ombra e i loro due prigionieri da tenere d'occhio, non aveva avuto modo di affiancarsi. Dalla sospirò e cercò di trattenersi dall'aprirsi la strada facendo sfoggio dei suoi poteri e fece in modo che la sua irritazione crescesse così tanto che potesse essere percepita da Ksefira anche se non avesse voluto concentrarsi su di lei.
    Come era possibile che tutti avessero accettato la proposta di andare da tutt'altra parte senza nessuna apparente ragione o spiegazione? Capiva Ashnaeris o Itios, ma la Tundra era a giorni di cammino di distanza! Lei era una straniera, certo, ma ne sapeva abbastanza per capire che scalare una dannata montagna innevata non fosse una questione di attimi. Forse a dorso di drago sarebbero potuti arrivare lì in qualche ora, ma non riusciva comunque ad immaginare come potessero organizzare in termini logistici un viaggio in un ambiente tanto ostile nei pochi istanti che erano serviti a Ksefira per formulare la sua rivelazione. E perché diamine nessuno oltre a lei metteva in discussione il progetto? Aveva letteralmente appena detto a Erana che lei aveva qualcos'altro di meglio da fare che viaggiare per tornare a Kerus!
    Una volta arrivati al Nido, Dalla tentò di avvicinarsi di nuovo a Ksefira. Non si presentò l'occasione per parlarle finché già non si intravedeva Krisal planare verso di loro.
    < Ksefira, perché dovremmo and... > cercò di nuovo.
    Krisal atterrò davanti a loro e la sua obiezione dovette essere ulteriormente posticipata. Dalla sospirò, chiuse gli occhi incacchiata con Ksefira e il mondo. Cercò di intromettersi nella conversazione in ogni momento di apparente pausa, spiegando che non c'era nessun problema se qualcun altro avesse voluto il suo posto, che tanto lei non aveva granché intenzione o tempo per venire, ma quando Ksefira volò dall'altra parte di Kerus per un cazzotto della dragonessa, rinunciò ad ogni tentativo di parlare.
    Stava cominciando a pentirsi di aver incontrato casualmente Ksefira ed Elenthyr per le vie di Kerus e si era decisamente pentita di averli seguiti in quella casa. Non si era mai trovata in una situazione tanto frustrante. Era abituata ad avere sempre tutto sotto controllo e quella era la prima volta dopo tanto tempo che non aveva alcuna voce in capitolo sugli eventi che le scivolavano addosso.
    La decisione finale fu che lei avrebbe viaggiato sul dorso di Krisal insieme a Keira, Ksefira invece avrebbe viaggiato su Aruksian mentre Elenthyr e Void avrebbero proceduto per conto loro. Dalla si precipitò tra Krisal e Ksefira, sospettava che quella fosse l'ultima occasione per rifiutarsi.
    < Ehm, scusate... ma siamo proprio sicuri che debba venire anch'io? E se mi offrissi di fare delle ricerche qui a Kerus? Eh? >

    Ok, se stiamo per cominciare una nuova role nella Tundra, allora Dalla esce.
    PS. Non serve che Dalla riceva veramente una risposta alla sua ultima domanda, posso sempre risolverlo in character nel primo messaggio dall'altra parte.
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Non c'è pace per certi morti...

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,566
    STIMA
    +204
    Location
    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

    Status
    Offline
    niente pulsante per i muffin?

    Void spiluccava i muffin e i dolcetti strepitosi di Erana, quella vecchia gli piaceva era molto gentile e lady Anna, così si era presentata l'altra donna, non gli era affatto dato moti di stizza Ksefira o l'elfo con cui a suo malgrado, era scoppiata una sorta di rivalità, quindi nemmeno lei gli dispiaceva.
    Anna gli dava uno strano senso di affinità malgrado fosse un'umana, forse perché i suoi modi ricordavano quelli di un nobile Andorixiano, a qui Void era senza ombra di dubbio fedele, o il fatto che il suo odore non fosse così cattivo... Anzi sembrava proprio non avere odore.
    Void era legato all'ordine divenuto poi l'organizzazione nota come "Corvo", e pochi sapevano che corvo era un acronimo che voleva dire: Conoscenza Occulta Ricercata in Vasti Orizonti, C.O.R.V.O. Quindi; restando legati alla casata dei corvi a cui il fondatore, lord Eidous, apparteneva in vita prima di diventare un vampiro.
    Però un pensiero tormentava il disagiato lemure fluffoso, e malgrado la serenità che la foresta e i deliziosi dolci gli davano, non trovava un completo solievo, il disagio.
    Aveva scoperto da poco di essere uno spettro, un empia creatura dannata per l'eternità a essere abortito dalla morte stessa, in un eterno ciclo di vita, o meglio dire non-vita, morte e resurrezione senza mai trovare il riposo eterno.
    Questo spiegava perché potesse svolazzare in giro e levitare o stare nell'acqua senza affogare, ma si chiese cos'altro potesse fare uno spettro.
    Alla fine gli spettri deludenti come lui erano affini ai fantasmi, quindi forse poteva fare cose come attraversare i muri o simili.
    Va bene Erana, allora andrò con Ksefira e gli altri, ti devo un favore: la prossima volta ti darò una zampa con i materiali e il resto gni!"
    Fece void verso la vecchietta che aveva cambiato idea.
    L'attenzione per un attimo passò al tavolino a qui era seduto.
    Spostò un vassoio di muffin e poggiò una zampa sul tavolino per poi concentrarsi, premette sul tavolo di mogano pacatamente, dopotutto non voleva certo rompere il tavolo a Erana.
    Sembrava non accadere nulla, però poi void provò all'arto degli strani brividi freddi, che si potevano ben definire spettrale, le dita attraversarono la materia come se fosse acqua, o come qualcosa di più denso come sabbia o fango. Non era semplicissimo, ma ci stava riuscendo e quando si ritrovò la mano sotto il tavolo la ritrasse inquietato, per poi fissarla per qualche secondo.
    Void si ritrovò quasi solo quando si riprese dalla scoperta del suo nuovo potere, però vide Anna dirigersi nel corridoio buio e la seguii zampettando a quattro zampe per essere più veloce.
    Seguii Anna nel corridoio, e senza capire bene come, si ritrovò davanti al nido di stelle. Ormai non si stupiva più di venire sparafleshato da una parte all'altra dell'isola, e anzi c'era quasi abbituato.
    Era da un pò che non visitava il nido di stelle. Le strutture e le impalcature sugli alberi gli ricordavano Lemuria, la sua terra natale da qui era stato bandito.
    Era bella Lemuria, costruivano tutti in modo simile a quello che si usava a Knaw o al nido di stelle di Kerus, c'aveva vissuto un'infanzia serena, prima che a dodici i suoi occhi azzurri, come quelli di tutti i cuccioli di lemuriano, diventassero rossi classificandolo come un reietto per la sua gente.
    A Void non ci volle molto a trovare i compagni tra gli alberi e le impalcature. Li trovò proprio mentre una meravigliosa dragonessa argentea dava uno sberlone a Ksefira tirandola contro una panchina per poi volare via con Anna e l'altra donna, uno spettacolo che a void non spiacque del tutto, ma gli dispiaceva comunque visto che erano alleati ora e doveva essersi fatta abbastanza male, anche se vedere un drago lanciare in giro un umano in quel modo era uno spettacolo pur sempre divertente.
    Gli spiegarono che sarebbero andati alla tundra e che doveva seguirli a piedi da solo. Lui scrollò le spalle con un sorrisino fece:"correre? Ahahah, io non corro... Essere uno spettro avrà pur qualcosa di positivo." fece prima di prendere il volo e ondeggiando la coda come il corpo di un drago orientale seguii la dragonessa avvolto da una tenue aura protoplasmatica simile a nebbia grigio-violaceo.
    Si chiedeva che faccia avrebbero fatto nel vederlo volare via come una vescica di porco riempita d'elio.
    "void esce, ci vediamo alla tundra!"
     
    Top
    .
26 replies since 28/5/2019, 10:58   560 views
  Share  
.