Mayvel

Forma draconica: + + +
Quando assume questa forma, Mayvel possiede le sembianze di un drago molto imponente ma sprovvisto di ali, anche se è comunque capace di volare. Possiede una lunghezza complessiva di quindici metri per un'altezza di quattro metri al garrese e un peso di 1000 kg: ciò non lo rende particolarmente forte, tuttavia possiede una velocità veramente notevole e dei sensi sviluppatissimi.
E' in grado di raggiungere un velocità massima di 200 km/h per un massimo di un quarto d'ora e una media di 80 km/h. Non è particolarmente forte, ma qualora riesca ad avvinghiarsi ad un avversario per questo significherebbe morte certa in quanto le sue spire andrebbero a generare una pressione in grado di disintegrare anche il tronco di una quercia molto massiccia. Inoltre, le sue squame sono molto resistenti.
Le squame che ne ricoprono il corpo sono di una magnifica colorazione perlacea con sfumature acquamarina, della stessa tonalità della criniera che ne decora il capo e tutto il dorso. Il capo possiede delle fattezze quasi feline, con un muso simile a quello di un gatto allungato e dei luminosi occhi gialli, e oltre a possedere delle bellissime corna dorate vanta anche due baffi molto lunghi di circa cinque metri l'uno che è in grado di utilizzare in combattimento come delle vere e proprie fruste.
Forma umana: +
Quando assume tale aspetto ottiene le sembianze di una bellissima giovane dalla particolare capigliatura color perla che le arriva fino alle spalle, gli occhi sono blu come la notte più profonda e la carnagione di una tonalità leggermente più scura del normale.
I lineamenti del viso sono affilati e fieri, particolarmente simili a quelli degli elfi specialmente considerando le orecchie a punta. Sotto gli occhi possiede dei segni a forma di mezzaluna color lapislazzuli che assumono una colorazione azzurro fluorescente quando ricorre alle proprie capacità magiche. Il fisico è molto sottile e minuto, non è infatti più alta di 150 cm per un peso da gommapiuma … possiede tuttavia delle belle forme e un sedere bello sodo.

Come il suo elemento Mayvel è una ragazza molto dolce, pacata e tranquilla, ma anche vivace, oltre che saggia, virtù che le è molto utile in ogni situazione. È sempre allegra e sorridente e soprattutto altruista, farebbe l'impossibile per aiutare chi ha bisogno. Tuttavia quando si arrabbia è meglio starle alla larga.

Fintanto che si trova a contatto con la luce del sole, Mayvel è in grado di trarre energia da essa per rigenerare le proprie ferite, mentre fintanto che si trova nell'oscurità, le ferite inflitte da Mayvel non possono essere rigenerate.
N.B.
Mayvel non è in grado di rigenerare ferite gravi, mortali o amputazioni, né eventuali perdite di sangue. Inoltre, non funziona su eventuali danni interni e/o contusioni.

Mayvel catalizza attorno a sé i raggi della luna e del sole utilizzandoli per rendersi temporaneamente invisibile. Oltre a donarle l'invisibilità, i raggi le donano l'energia necessaria per raddoppiare la propria velocità.
N.B.
Tale tecnica funziona solo a contatto diretto con la luce del sole o della luna e non può essere utilizzata per più di tre volte al giorno. Inoltre non azzera i rumori o gli odori emessi da lei.

Mayvel evoca una cupola di energia dorata attorno a sé per proteggersi dagli attacchi dell'avversario. La cupola funge da ottima difesa contro gli attacchi fisici, sebbene di fatto non sia in grado di reggere assalti eccessivamente elevati, ma la sua vera efficacia consiste nel poter respingere indietro attacchi medio-alti di tipo elementale.
N.B.
Tale tecnica non può essere utilizzata per più di cinque volte al giorno e si scioglie dopo tre attacchi incassati o rigettati con successo, inoltre finché si trova all’interno della cupola di energia questa non è in grado di assecondarne i movimenti rimanendo di fatto ferma. Può tuttavia attaccare liberamente dall'interno.

Mayvel accumula una sfera di energia luminosa tra le proprie fauci, del diametro di 50 cm, che successivamente scaglia contro l'avversario per una gittata di 15 metri. La sfera è incredibilmente veloce, rasentando la luce stessa, e pertanto estremamente difficile da evitare.
Quando si infrange contro qualcosa genera un potente flash di luce in grado di accecare temporaneamente qualsiasi bersaglio (eccetto sé stessa) nel raggio di 10 metri per il turno successivo. Tale tecnica ha un effetto doppio su coloro che controllano l'oscurità, in quanto l'accecamento in tal caso dura due turni.
N.B.
Tale tecnica costa molta energia impendendo a Mayvel di utilizzare la propria velocità massima durante i tre turni successivi.

Ogni creatura, bene o male, nasce e cresce in compagnia di un padre e di una madre … insomma, di una famiglia.
Mayvel, però, non conobbe mai nulla di tutto questo.
Semplicemente, in una notte di luna piena, lei emerse dalle acque magiche della Cascata dell’Arcobaleno. Sola, eppure profondamente consapevole di come fosse stato proprio quel luogo sacro, a lei così profondamente affine, a donarle la vita: lei era la cascata, e la cascata era una parte unica e fondamentale di lei.
E così si stabilì in quel luogo, nel bel mezzo della Tundra del Bianco Meriggio. La sua tana era situata in una grotta segreta, proprio dietro le acque della cascata, i cui cristalli color arcobaleno fungevano da luce naturale dando alla sua dimora un’atmosfera quasi eterea che nessun abitante della valle avrebbe mai osato immaginare.
Ogni notte di luna piena la dragonessa emergeva dalla cascata, sorvolando la valle e vegliando sui suoi abitanti … fino a quando, un giorno, giunse lo Straniero.
Lo Straniero non assomigliava a nessuna delle creature che Mayvel avesse mai visto: era piccolo, privo di squame e camminava sulle due gambe. Fu in una notte senza luna né stelle che lo vide lottare contro un suo simile, un drago dalle bellissime squame color ametista e dalla pelliccia nera come l’inchiostro, ma che proprio a causa della sua bellezza lo Straniero desiderava uccidere. E vi sarebbe riuscito, se Mayvel non fosse intervenuta per scacciarlo da quelle terre.
Condotto il drago nella propria grotta, Mayvel si prese cura di lui fino a quando quello, infine, non si riprese.
Il suo nome era Aegon Targaryen, ed era un drago viaggiatore.
Questo, profondamente grato alla dragonessa dell’aiuto ricevuto, le propose un accordo: per ripagarla del suo generoso gesto, avrebbe edificato una fortezza all’interno della valle e nei secoli a venire lui e la sua famiglia avrebbero protetto quel luogo sacro dalle minacce dell’esterno.
Mayvel accettò, e così nacque la Fortezza dell’Arcobaleno.
Con gli anni, la Casata Targaryen sì dimenticò dell’esistenza della dragonessa, ma mai, nemmeno per un istante, mancò al proprio giuramento di custodire e proteggere quelle terre.
Fino a quando, un giorno, misteriosamente la cascata smise di scorrere.
Mayvel, profondamente legata a quel luogo sacro, era ben consapevole che se privata della magia della cascata anche la sua eternità sarebbe stata destinata a terminare e così decise di cercare il responsabile.
Non prima, tuttavia, di essersi vendicata verso quella famiglia che aveva giurato di proteggerla. Una notte, volò sulla Fortezza dell’Arcobaleno, maledicendone Viserys, il nuovo signore, affinché non potesse mai più avere die figli.
E così abbandonò la valle, fermamente determinata a riportare la magia della cascata nelle proprie terre natie.