Prototipo di Fanfiction

Un idea in cerca di sondaggio

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    Lo so, lo so, tecnicamente ci si aspetta subito la fanfiction bella e pronta. Ma essendo afflitto dalla necessita di strutturare le mie storie, così è (che vi paia o meno; semicit.) Quindi scusate il papiro.

    Dunque, iniziamo dal facile: cosa vi dice la parola "Codice Lyoko"?
    Se vi dice una serie animata che avete visto e ricordate, molto bene! Se no.....avete un debito da recuperare nella materia di Animazione
    :2emlg0p: :gia gia.

    Sotto spoiler piccolo riassunto breve dello show per i profani (per maggiori dettagli andare sulla wiki ufficiale)
    Quattro studenti della scuola media francese Kadic, Jeremie Belpois, Yumi Ishiyama, Ulrich Stern e Odd della Robbia, scoprono l'esistenza di un mondo virtuale chiamato Lyoko, gestito da un supercomputer. Lyoko è stato creato da un ex professore di scienze della loro scuola, Franz Hopper, ed è protetto da Aelita, una ragazza virtuale intrappolata al suo interno e che Jeremie riuscirà a materializzare, cioè a riportare nel mondo reale. I cinque ragazzi si ritrovano così ad affrontare il malvagio programma multi-agente XANA, creato anch'esso dal professore per distruggere Cartagine, una potentissima arma da guerra creata da lui stesso per conto dell'azienda Green Phoenix, alla quale però si è ribellato quando ha scoperto che si trattava di un progetto per devastare il mondo, creando Lyoko come arma di difesa. In seguito si scopre che Aelita è la figlia del professor Hopper, portata sul mondo di Lyoko dal padre anni prima, per evitare che morisse in seguito ad un colpo di pistola sparato dagli uomini in nero che pedinavano il padre. Successivamente al gruppo si unisce anche William Dunbar che, durante il suo primo viaggio su Lyoko, viene catturato da XANA e diventa malvagio, per poi essere salvato dai Guerrieri Lyoko distruggendo XANA


    Bene, ora passiamo alla Fanfiction:

    Idea di base: sia nella serie che nei libri non viene mai specificato o negato che quello della fabbrica a Parigi sia l'unico supercomputer.

    Anzi nei libri vi è un secondo computer con un solo scanner, nascosto nella vecchia casa di Hopper (l'hermitage)

    Quindi la mia idea è: in contemporanea al modello in Francia è stato sviluppato un prototipo, in un distaccamento del Progetto Cartagine (nel libro è il nome del progetto di Lyoko) situato a Roma, nascosto in una vecchia palazzina di un quartiere periferico; più precisamente in un passaggio segreto, dentro la cantina, che era usato durante bombardamenti della WW2.

    Il primo dei protagonisti trova le informazioni sulla località del sito sotterraneo tramite il deep web, in un sito criptato (questo protagonista si è munito di software in grado di evitare il tracciamento nel deep web). Scopre ed entra quindi nella località, e riesce ad accendere e esaminare i dati nel computer (nota: ha un solo scanner, un computer in generale meno potente di quello ufficiale, dato che non ci si può materializzare su Lyoko): nei dati trova i dati base del Progetto Cartagine, quindi i dati base di Waldo Shaeffer (Franz Hopper, creatore di Lyoko e del supercomputer), e lo stato di vita e famiglia (lui e la moglie scomparsi, mentre la figlia: sconosciuto). Troverà anche delle foto.


    Il nostro protagonista (un anglo scozzese i cui genitori sono cresciuti in Italia, ma la madre, sapendo che il loro figlio è nato con una leggerissima forma di sociopatia, che si riflette nel non capire appieno i valori morali e l'attaccamento delle persone verso alcune cose, decide di andare a vivere in Francia, trascinando con se anche il padre, che era più riluttante. Quindi ora vive con dei cugini più grandi)
    cerca di coinvolgere il suo amico (italo-tedesco o italo-belga, devo decidermi) nel provare lo scanner. Quindi l'amico viene virtualizzata in un posto molto simile all'interno di una Torre. Davanti a lui vi sarà una schermata che chiederà se si vuole stabilire un collegamento con il computer principale (fabbrica). Accettando, riescono, tramite un forte segnale satellitare a riaccendere a distanza il supercomputer della serie (se ormai si può rintracciare un computer spento...), causando un blackout di un paio di minuti sia Roma che a Parigi, allo stesso tempo.

    I due ragazzi sanno ora dove si trova il supercomputer francese, e vogliono andare a fondo. Fortuna vuole che l'amico (il mezzo italiano), finita la terza medie, si debba trasferire in Francia, e fare due anni al collegio kadick (in Francia i 5 anni di college comprendono i 3 anni delle medie e il biennio delle superiori), il protagonista (anglo scozzese) decide di fare la stessa mossa, chiamando suo padre dicendogli di voler andare da loro per sistemare le cose (una bugia utilitaristica, che riflette in parte il suo disturbo psicologico), facendosi iscrivere al Kadick.

    Questa è, grezzamente, la prima parte/prologo della Fanfiction. Ovviamente xana ritorna (nessuno ci dice che non si sia copia incollato una parte di se in giro nella rete). Oltretutto voglio aggiungere tra i protagonisti la figlia di Aelita (che chiamerò Maya, in onore del nome provvisorio che Jeremy ha dato ad Aelita quando ha scoperto per la prima volta Lyoko).
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    Presentiamo ora i Personaggi Originali (OC) protagonisti della Fanfiction. Ovviamente il resto del cast sarà praticamente quello della serie. Tutti quanti i protagonisti hanno 14-15 anni (fine della terza media)


    Richard "Jacket" Allen


    Un anglo scozzese, i cui nonni sono venuti a vivere in Italia. Solitamente si fa chiamare Jacket per la sua peculiarità di avere sempre con se una giacchetta: d'inverno o d'estate, indossata o legata ai fianchi, ne porta sempre una.

    Aspetto: i capelli medio-medio lunghi, il cui colore è mogano (rosso scuro-nero). Non ha un taglio particolare. Gli occhi sono di un color nocciola, stranamente non presente in famiglia. Volto ovale, con naso medio. Carnagione chiara. Per il vestiario, i blue jeans sono un mantra. D'inverno indossa una giacca da aviatore militare, con colletto in pelliccia, e scarponi, mentre in primavera ed estate indossa scarpe Air Max a caviglia alta e giacchetta Varsity-Letterman (le giacche dell'High school americana). Maglie e magliette variano senza preferenze particolari.

    "Dio ha tirato un 20 naturale nell'aspetto, 1 tutto sul resto"
    cit. Jacket

    Carattere: Jacket è nato con un disturbo psicologico parzialmente simile alla sociopatia: non riesce a comprendere appieno il rispetto delle leggi, della morale e dell'etica comune, oltre alle gerarchie sociali e familiari; il tutto probabilmente accentuato dal fatto che i genitori stretti lo hanno lasciato ai cugini, o meglio è stata la madre, trascinando il padre. Quindi Jacket non prova alcun rispetto reverenziale, o affetto indiscriminato, verso i familiari.

    La cosa si traduce quindi in una talvolta mancanza di tatto (anche nelle sue battute che mischiano l'english humor ereditato dal padre inglese, e la maleducazione diretta ereditata dalla madre scozzese: Es. "What ya starin' at ya wee fuckin posh cunt!?" ), e nell'ignorare il politicamente corretto ("ma senza la vena razzista dell'Alt Right, che a mio parere dovrebbe solo fare Alt F4"). Inoltre non esita nel mentire per fini utilitaristici, se necessario.

    Hobby: oltre a bazzicare nell'informatica e nei videogiochi (sa fixare e patchare praticamente di tutto), è un master e giocatore di GDR, anche se a D&D preferisce Warhammer Fantasy Roleplay ("Per me è più epico un Acchiappatopi nei casini, piuttosto che l'ennesimo Paladino AngliPuritano in armatura d'oro bianco, di allineamento morale Legale (buono) Stupido"
    Cit.sua). Oltretutto adora la musica Synthwave e la filmografia anni 80-90.
    Inoltre molte delle sue battute sono pregne di referenzialismo al mondo dei meme e di internet. E ha un hard disk pieno di immagini, video e giochi hentai.
    Insomma un Geek da manuale .




    Oh e segue Mortebianca su YouTube (Easter Egg)
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    Edward "Ed" Melara

    Ed per i coetanei, è uno dei pochissimi (se non il) amici stretti di Jacket. Un Italo-Belga (Belga da parte di madre), in procinto di trasferirsi con la famiglia a Parigi, iscrivendosi così al Kadick.

    Aspetto: Occhi marroni, carnagione leggermente scura, viso squadrato incoronato da i corti capelli biondo sporco, in un taglio sfumato ai lati e alle tempie, con un po' di gel sulla parte superiore. No, non gli ha alzati come Odd.
    Dal punto di vista del vestiario non ha preferenze sui pantaloni. Indossa solitamente maglie a maniche doppie, e i piedi sono calzati da converse o scarpe da ginnastica comunissime.

    Carattere: Ed in parte fa da "contrappeso" a Jacket: se quest'ultimo è il più ambiguo moralmente ed eticalmente, più cinico e scavezzacollo, con le battute talvolta in stile "humor nero" o offensive, Edward, complice anche la situazione familiare molto più serena di quella di Jacket, è generalmente ottimista, più gentile e accorto nelle parole rispetto all'amico, e quindi con molti più amici. Inoltre è più incline allo seguire le regole e le aspettative altrui (per fare un esempio, molto estremo: se entrambi dovessero inseguire qualcuno, Edward userebbe la propria bici mettendocela tutta, mentre Jacket ruberebbe un auto per essere più veloce).

    Hobby: Pratica l'HEMA (scherma medievale storica), specializzandosi nella spada lunga, vincendo inoltre in competizioni regionali organizzate dalle associazioni. Dal punto di vista musicale ascolta l'hard rock e il metal, anche se in realtà scarica e ascolta qualsiasi brano gli piaccia di primo acchito. Di lettura apprezza i gialli e l'high fantasy, laddove Jacket preferisce il dark fantasy e lo Sword & Sorcery (in pratica se Edward preferisce il Signore degli Anelli e Sherlock, Jacket preferisce La Torre Nera e Conan il Barbaro).
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    Sylviane "Syl" Cellier

    La ragazza del gruppo (a cui dopo si aggiungerà Maya Belpois, figlia di Jeremy e Aelita). Francese al 100%, ha iniziato il Kadick dal primo anno, e gli eventi la porteranno a unirsi a Edward e Jacket; quest'ultimo la soprannominerà "Syl", e tra i due nascera la prima ship della Fanfiction (senno non sarebbe Code Lyoko).

    Aspetto: Il suo tratto fisico distintivo è la sua eterocromia: un occhio è di colore azzurro, mentre l'altro verde. Gli occhi prendono posto nel viso a cuore, avente il naso e la bocca piccoli, sormontato dai capelli tinti di viola scuro, raccolti in una lunga treccia, e allo stesso tempo davanti ha una frangetta nei pressi dell'occhio sinistro. La carnagione è chiarissima, praticamente lattiginosa, come molte persone con capelli rossi. Un'altra cosa che la rende singolare è il vestiario: Calze nere aderenti, fin sopra le ginocchia, scarponi alti al ginocchio neri-verde scuro (tinte unite, non come la mimetica), seguiti in salita da una gonna, nera e viola, abbastanza corta da scendere poco oltre il limite delle calze (in pratica, le calze sono fino a metà coscia, la gonna arriva poco più giù). Inoltre alla vita della gonna è appesa una catena da bicicletta (tipo quelle che si mette la gente nel passante della cintura). Il torso è coperto da una maglietta a mezze maniche di un viola più chiaro e morbido, con una stampa ritraente degli ingranaggi d'ottone avvolti da rampicanti. Infine le mani sono ornate da guanti senza dita neri (con una trama color oro) e in testa ha un basco. L'abbigliamento è stato permesso dalla scuola, dato che non mostrava nulla che non si poteva mostrare, ne era irrispettoso.

    Carattere: La più tranquilla e singolare di tutti, Syl per quanto riguarda le amicizie è per certi versi messa peggio di Jacket: ha veramente 3 o 4 amici veri e propri (di cui Jacket e Edward), questo dato dal suo scarso interesse verso gli interessi (perdonatemi il gioco di parole) altrui. Unito ai suoi interessi e abbigliamento singolari, è abbastanza solitaria (non bullizata, neanche un po', ma semplicemente in disparte). Riuscendo però a entrare nei suoi affetti, mostra una grande affidabilità dal punto di vista della fiducia, e un forte interesse verso i propri affetti e amici, pronta ad aiutarli anche se ciò dovesse significare andare in prima linea. E queste caratteristiche fanno in modo che Jacket, durante la Fanfiction, mentre il gruppo esegue le incursioni su Lyoko per salvare il mondo, si infatui di lei (e viceversa), costruendo piano piano un rapporto: Jacket con lei impara a fidarsi di più della gente e a tenerne conto di più (Syl spingeraà ad un certo punto Jacket di provare a riunirsi alla famiglia), e Jacket di contro non la farà sentire sola

    Hobby: Adora leggere e scrivere storie brevi e fanfiction. In particolare il suoi generi preferiti sono lo stempunk e l'horror lovecraftiano come Cthulhu (tale preferenza si vede anche nel vestiario). Dal punto di vista musicale, ascolta musiche oniriche, "d'ambience" (cercate Ulf Soderberg). Ascolta anche colonne sonore di film, e videogiochi. E' anche discreta nel disegno a mano libera. Le materie in cui eccelle si deducono essere le artistico-umanistiche. Gioca a pochi videogiochi, ma di questi ne è fruitrice appassionata.
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    EXTRA: i videogiochi giocati dai 3 OC (per sottolineare ulteriormente i loro hobby e caratteri):

    Nonostante Jacket sia il giocatore più incallito, tutti e 3 giocano regolarmente.

    In particolare:

    Edward: Uncharted,vari platform, qualche sparatutto generico, Skyrim.....

    Jacket
    : Dark Souls, Fallout, Hotline Miami, Grand Theft Auto, Strategici tipo warcraft, Age of Empires e i Total War, Resident Evil..

    E Custom Maid 3d ovviamente, heheheheheheh....

    Syl: Avventure grafiche come Syberia, e giochi Horror stile Amnesia: the dark descent...
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    E questi sono i personaggi originali. Per quanto riguarda Maya Belpois ci devo ancora pensare bene.
    Come potete vedere, jacket è quello che ha ricevuto più dettaglio e spiegazioni, dato che è il più complesso dei personaggi.

    Che ve ne pare? Tutte le opinioni sono croce e delizia per il sottoscritto :30m916v:
     
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    Ecco a voi il primo capitolo! ditemi cosa ne pensate, sono le prime volte che scrivo e pubblico in giro!
    Ho cambiato il concept del computer prototipo a Roma; non virtualizzerà dentro una torre vuota e buia. Bensì su Xanadu, il concept iniziale dell'episodio pilota, riprendendo il mondo di Garage Kids, proprio come fosse un prototipo di Lyoko!

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    Roma
    16 Agosto 2019, 16.20
    (Musica di sottofondo: Ocean Drive – Miami Nights 1984)
    Mentre i raggi del sole penetravano con forza attraverso la finestra aperta di quella camera situata nel limitare tra il Quartiere Ostiense e il Centro Storico, un ragazzo di 14 anni, con i capelli color mogano (quasi neri, non essendo colpiti dalla luce) spettinati in seguito a una dormita terminata mezz’ora fa, si stava dilettando in uno dei suoi hobby principali quando era in casa: navigare nel Deep Web.
    Ma non di certo per esplorare i siti di vendita di droga e armi non tracciabili, oppure siti …..“malati”.
    Ciò che gli interessava davvero erano i siti ridicolmente strani: dove trovavi nuovi culti, teorie del complotto o anche solo il nonesense più demenziale. Tra sette pseudo-sataniche, tentativi di organizzare raid contro aree militari segrete e disegni geometrici che, se decifrati (ovvero mai), avrebbero dovuto dimostrare il tuo alto QI, c’era da divertirsi per tutto il giorno.

    “Ahhh è un peccato che questa roba non sia disponibile sul Web di tutti i giorni: ci si potrebbero fare meme fino al prossimo secolo.” Disse lui ad alta voce, sovrastando la musica di sottofondo che, prima di adesso, era l’unica fonte di rumore in quella camera. Insieme ai clic del mouse.

    Oh, già. Lui si chiama Jacket.
    O meglio, si fa chiamare Jacket: tecnicamente il suo nome era Richard, ma solo i suoi familiari lo chiamano per nome. La sua stretta cerchia di amici gli ha affibbiato quel sopranome a causa della sua particolarità: non importa che stagione fosse, ogni volta che usciva aveva sempre con se una giacchetta. Era il suo segno distintivo, che permetteva di riconoscerlo a una prima occhiata, anche perché i suoi gusti in termini di vestiti erano abbastanza singolari: d’inverno indossava giacche militari americane o inglesi (meglio ancora se avevano la pelliccia sul colletto), mentre d’estate aveva una Varsity Letterman, che pareva presa da un ex giocatore della squadra di football di una High School dell’83.
    Mentre cercava di non sputare la sua lattina Pepsi davanti alla pagina che aveva di fronte (una pagina sfondo nero su cui vi era un’immagine di Adamo che univa il dito a un cumulo di spaghetti fluttuanti), Jacket notò un anomalia: in una frazione di secondo in cui aveva passato il puntatore del mouse sullo sfondo nero, gli sembrava di aver intravisto l’icona che indicava del testo.
    Jacket posò la lattina sul tavolo, accanto a un manuale di “Martelli da Guerra “ (“ un mondo oscuro pieno di pericoli”) e ai relativi appunti della campagna. Dopodichè, con fare volutamente esagerato, si mise a contare le dita della mano destra. La scelta non era casuale.
    “..4 e 5. Ok, sono ancora lucido, e di norma non dovrebbero comparire icone di testo nello sfondo di una pagina…..”
    Di punto in bianco si mise a “setacciare” con il mouse tutto lo sfondo della pagina per ritrovare quell’anomalia. Ci mise solo una manciata di secondi a trovare quello che pareva un link nascosto nel codice HTML. L’unico problema era che reindirizzava a una pagina il cui accesso era negato.

    “Mhhh, la rete non ha problemi, e il sito non dice altro oltre ad “ACCESSO NEGATO”…. Mi sa che è il momento di forzare un po’ la mano. ”
    Tra i vari interessi di Jacket, uno in particolare si è rivelata un’abilità utile: l’hacking. Certo non sarebbe mai stato capace di penetrare in sistemi governativi estremamente protetti, ma riusciva ad aggirare buona parte delle protezioni.
    Adesso doveva “forzare” il sito, una cosa relativamente semplice, ma non poteva farlo così, di testa: sarebbe stato facilmente rintracciabile con un attacco diretto, specialmente nel Deep Web. Quindi Jacket avviò prima un programma, creato da lui, che collega il computer a una cinquantina di reti e PC nel mondo; in questo modo è molto più faticoso trovare la fonte dell’ attacco, permettendo quindi all’hacker di penetrare nel sistema, rubarne i dati e staccarsi via in totale tranquillità. Unito al suo indirizzo IP che cambiava periodicamente, Jacket era praticamente a prova di rintracciamento.
    Il risultato di questa “violazione di domicilio informatico” era un file PDF dal peso consistente; quindi usò un suo altro programma per scannerizzare il file, in modo da accertarsi che non fosse un virus, o anche solo illeggibile.
    Il controllo è stato superato a pieni voti.
    A questo punto Jacket aprì il file, trovandovi all’interno qualcosa che aveva più valore di una miniera d’oro.
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    PROGETTO CARTAGINE-DISTACCAMENTO ITALIANO
    INFORMAZIONI RISERVATE
    Questo era ciò che si leggeva sulla prima pagina del file; per quanto fosse già intrigante, quella pagina era solo il preludio di una scoperta sensazionale.
    Il file rivelava un intero progetto governativo a scopo bellico, sviluppato per la Guerra Fredda, che consisteva in due supercomputer quantistici: quello principale era situato a Parigi, nascosto sotto una vecchia fabbrica abbandonata, mentre vi era un prototipo che, con grande stupore di Jacket, si trovava proprio a Roma, all’interno di un vecchio bunker della seconda guerra mondiale, nascosto sotto una palazzina, ormai in disuso, distante solo un paio di isolati da casa sua!
    E non era tutto: il file dava anche informazioni sul creatore del progetto, comprese di nome e stato attuale.
    Waldo Schaeffer: Scomparso, probabilmente morto.
    Anthea Schaeffer: Scomparsa.
    Aelita Schaeffer: Sconosciuto
    In allegato vi era pure una foto della famigliola: Waldo Schaeffer, lo scenziato baffuto e occhialuto, insieme alla moglie dai lunghi capelli rosa (“Chissa se sono naturali..”) e infine una bambina con i capelli corti, sempre rosa, intenta a scartare il suo regalo di natale; Jacket presumette che si trattava di Aelita Schaeffer.
    A questo punto una persona normale avrebbe cancellato il file e dimenticato la faccenda per paura di eventuali guai con il governo. Jacket però era l’ultima persona a curarsi di cose come leggi o etica comune, e francamente non ne comprendeva il seguirli ciecamente.
    Era arrivato il momento di fare un bel viaggetto fino alla palazzina. Ma non senza prepararsi adeguatamente.
    Dopo essersi vestito, pettinato decentemente i capelli ribelli, e salutato i suoi cugini e attuali tutori, fece un attimo tappa al garage: mise in uno zaino abbastanza capiente e resistente una torcia, un piede di porco e alcuni snacks (la giornata poteva prospettarsi lunga). Quindi, salì in sella alla sua bicicletta.
    Destinazione: palazzina abbandonata!
    “Cugini e attuali tutori”? Ebbene si.
    Alla nascita Jacket è stato diagnosticato con una condizione parzialmente riconducibile, sotto alcuni aspetti, a una lieve sociopatia: mancanza di comprensione del rispetto delle etiche morali, delle leggi e del politicamente corretto.
    Ciò si riflette nelle suo modo di parlare: dialoghi con battute molto referenziali, spesso pregni di“Umorismo Nero” scabroso (anche se mai razzista o sessista) e forte mancanza di “educazione” . Entrambe qualità ereditate sia dal padre londinese (per quanto riguarda l’umorismo nero) e dalla madre scozzese (per quanto riguarda le parole… dirette..).
    Ed è questa sua condizione che ha portato la madre ad andarsene in Francia, trascinando con se il marito dalla non molto forte autorità, e lasciando il figlio a dei cugini più grandi. Le uniche chiamate che riceve sono da parte del padre, che si vuole assicurare che il figlio stia sempre bene.
    --------------
    Ci è voluta solo mezz’ora per arrivare davanti al posto interessato: una palazzina dai muri scrostati e un paio di finestre rotte. Dopo aver legato la bici ad un palo Jacket, zaino in spalla, entrò nel cortile pieno di erbaccie, trovando una porta aperta che conduceva a uno scantinato: l’odore di umido sovrastava l’intera stanza, illuminata solo da una minuscola finestra sudicia, il cui arredamento era composto solo da un paio di bici rotte e un mucchio di sacchi di sabbia per edilizia.
    Jacket quindi si mise a ispezionare tutto il pavimento e le pareti, alla ricerca di botole o passaggi segreti sui muri.
    Apparentemente lo stanzino non possedeva nulla di tutto ciò, ma lo sguardo del ragazzo cadde sui sacchi di sabbia: spinto dalla curiosità inizio a spostarli via, rivelando una botola incassata nel terreno: non era neanche chiusa da un lucchetto.
    Quindi Jacket accese la torcia e aprì la botola: una scala conduceva verso quello che pareva un lungo corridoio completamente buio; perlomeno li non vi era odore di muffa.
    Scese le scale, Jacket si incammino lungo il tunnel sotterraneo, camminando per quelli che gli erano parsi 15 minuti, passati i quali arrivò davanti a una quella che pareva una porta a scorrimente, accanto a cui vi era un tastierino numerico consunto e impolverito.
    “Merda, ci vuole un codice d’accesso…” pensò Jacket stizzito dalla poco piacevole novità. Provo quindi a inserire la data presente nel file PDF : 1979. Nutriva un minimo di speranza di aver azzeccato il codice per pura fortuna.

    Inserito l’ultimo numero, una voce preregistrata uscì dall’altoparlante del dispositivo: l’unico problema era che l’audio era inascoltabile, completamente sfasata e corrotta. Inoltre la porta aveva iniziato ad aprirsi, solo per poi bloccarsi dopo pochi secondi, lasciando uno spiraglio come unica apertura.
    Jacket dedusse quindi che non importava se il codice fosse corretto o no: la porta si sarebbe bloccata comunque. Per fortuna aveva con se il piede di porco; mettendoci molta forza e soprattutto molta pazienza per evitare di ferirsi accidentalmente, riusci a smuovere la porta, per poi spingerla fino ad aprirla abbastanza per passarci attraverso.
    Ripresosi un attimo dalla fatica, Jacket riprese la torcia e la punto verso la sala, intento ad andare fino in fondo a questa faccenda.
     
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