La battaglia di Zhuolu

Mitologia cinese

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Chiyou era un potente capo tribù della mitologia cinese, asceso a divinità della guerra. Non era soltanto una figura rappresentativa(tipo quel coglionazzo di Ares), fu bensì il vero creatore dello stesso concetto di guerra e delle armi da battaglia.
    Costruì le spade, le lance, le alabarde, le asce e i martelli, con i minerali raccolti fra i pendii del Monte Lushan.
    La storia lo indica come discendente dell'Imperatore Rosso, Yan Di, ma divenne un usurpatore e si impossessò del trono. Era un antenato delle Nove tribù Li (Jiuli 九黎), che abitavano in quelle che oggi sono le province di Hebei e Henan in Cina.

    Lo Shuyiji("Racconti di strane materie"), importante raccolta di storie e novelle della letteratura cinese, spiega che Chiyou possedeva corpo umano, zampe di uccello, quattro occhi, sei mani, un corno sulla fronte ed una testa di duro bronzo. I suoi ottantotto fratelli avevano tutti la forma di animali, con capocce di bronzo e fronti rivestite di ferro; tutti si nutrivano di pietra e sabbia e possedevano grande forza fisica, ma nessuno equivaleva Chiyou.
    Il libro perduto Guicang, citato nell'enciclopedia Chuxueji, diceva avesse otto braccia e otto piedi, mentre il resto del corpo era coperto di peli ed era estremamente resistente. La sua testa di bronzo, simile a quella di un toro, era un'arma molto pericolosa in grado di sfondare qualsiasi armatura.

    Dopo che ebbe sconfitto Yan Di, partecipò all'epica battaglia di Zhuolu, uno scontro che si protrasse per più di dieci anni. L'imperatore Giallo voleva fermare la sua avanzata, ma il potere di Chiyou era veramente enorme e le sue truppe misero in grande difficoltà quelle imperiali.
    Per fornire vantaggio al suo esercito, Chiyou respirò una fitta nebbia e oscurò la luce del sole. Mostrò così i suoi temuti poteri magici, che lo associano spesso anche a divinità della pioggia e delle tempeste.
    Evocò scuri nembi che fecero cadere fulmini e pesanti acquazzoni, ordinando ad una delle divinità sue alleate di guidare le acque contro gli avversari per sbaragliarli mentre lui, impugnando un'arma diversa per ciascuna mano, si gettava nella mischia.
    La tempesta disorientò le truppe nemiche e lo stesso Imperatore Giallo, il quale fu costretto a creare la prima "bussola" per potersi orientare ed allontanare dalle incessanti piogge. A questo punto richiamò sua figlia Nüba , il Demone della siccità, per annientare le acque e respingere l'assalto. Questo cambiò le carte in tavola e, dopo alcuni giorni, finalmente Chiyou venne sconfitto e catturato.
    Nessuno tuttavia aveva il coraggio di ucciderlo, finché non giunse il drago alato Yinglong, anch'egli divinità pluviale e fedele servitore dell'imperatore, che lo ammazzò senza ripensamenti. Purtroppo questo gli precluse il posto in cielo e fu relegato al mondo terreno, dove fornisce acqua e pioggia a coloro che in periodi di siccità lo pregano e lo invocano.

    Edited by Aesingr - 29/8/2019, 01:16
     
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