Un'oasi non esattamente tranquilla

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Scusate il ritardo e il post non troppo lungo


    Quando Roxium la raggiunse, Liya non poté che sogghignare. Era raro trovare qualcuno che le parlasse in quel modo, accadeva solo quando non la conoscevano o la sottovalutavano. Però a lei stava bene così; per fortuna c'era qualcuno con ancora un po' di fegato.
    "Non posso certo prometterti che non ti abbandonerò di nuovo, o se vuoi posso farlo... ma probabilmente infrangerei la promessa quindi che senso avrebbe? Non sono affidabile elfo, credo ti sia chiaro questo"
    O magari no, magari era troppo Roxium per capirlo. Stava letteralmente inseguendo Liya Neratempesta di corsa! Quando si fermarono entrambi per fronteggiare la prima orda di bestie le venne in mente di riprovarci di nuovo. L'altra volta aveva funzionato, a volte non essere sinergici aiutava ad essere imprevedibili.
    Afferrò l'elfo per la vita con la coda e se lo mise sul dorso, sperando che lui aiutasse e non si lasciasse tirare a peso morto né facesse troppa resistenza.
    "Pronto?"
    La prima vampata di Roxium era purtroppo andata a vuoto, ma era stata utile per capire come si muovevano le creature. Le palline si erano disperse a terra, mentre i grossi pipistrelli d'ossa potevano sollevarsi in volo senza difficoltà. L'aura di nebbia che li avvolgeva si diradava quando le palline inquietanti si allontanavano dalla progenetrice, ciò poteva significare che distanti gli uni dagli altri erano più deboli. In ogni caso valeva la pena provare.
    Roxium non avrebbe dimenticato il suo primo vero decollo con Liya; un'esplosione di vuoto lasciata dall'impatto con una montagna, unita alla leggerezza di un fruscio. In un istante si ritrovarono in aria, i muscoli di Liya tesi al limite.
    "Con me dovrai essere veloce!" gli urlò contro vento, sperando capisse. Ogni fiamma che l'elfo avrebbe scagliato si sarebbe incrementata e avrebbe serpeggiato fino ai bersagli, Liya poteva manipolare l'aria e incrementare la combustione con semplicità. Non per altro era la creatura più OP di questo GdR XD
    Non credeva Roxium fosse abbastanza abile da destreggiarsi su di lei a quella velocità, ma se avesse voluto provarci era pronta a recuperarlo. Bastava non le fosse d'intralcio.

    La gente raccolta da Edwin si stava mostrando diffidente. In effetti non era facile in una simile situazione fidarsi, tanto più di uno sconosciuto. Il suo tentativo di dichiarare la sua autorità nella terra da cui proveniva venne accolto da qualcuno, gli stessi a cui sarebbe andato bene tutto pur di non ritrovarsi senza casa o peggio uccisi. Altri però non parevano ancora rassicurati.
    Qualche volto tendenzialmente ostile si fece largo tra le file di individui.
    "Perché ci stai aiutando? Chi ti manda? Non vogliamo che la foresta bruci!"
    Erano soprattutto gli uomini più anziani, probabilmente i più legati alla propria terra. Il tempo per convincerli a collaborare non era molto, una progenitrice con i suoi figlioletti creepy si stava avvicinando ad Edwin. Alle sue spalle però comparve Liya, che come un lampo la trafisse con gli artigli. L'essere gridò e si capovolse, ma recuperò velocemente l'assetto di volo. La stessa Liya rimase stupita di quanto fossero resistenti le loro corazze. Roxium doveva dare il meglio di sé. (è ora di potenziare la scheda!!!!! questi affari menano!)
    La dragonessa da lontano scrutò Edwin e sperò che fosse capace di trafiggere le palline senza troppi problemi, anche se si muovevano velocemente erano abbastanza innoque finché non evolvevano per trasformarsi in quegli abomini alati. Forse avrebbe avuto modo di dimostrare le sue capacità a quel popolo piuttosto semplice, gli abitanti della foresta di certo apprezzavano chi si dimostrava in grado di gestire situazioni tanto complesse in ambienti avversi.
     
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    Scusate il ritardo nella risposta, ma ho avuto parecchi problemi con l'università e in più sono pigro XD

    Ancora una volta la dragonessa affermò con il suo solito tono di strafottenza che non poteva promettergli di non abbandonarlo, perché anche se lo avesse fatto, moolto probabilmente avrebbe infranto il suo giuramento... ma dove sono finiti i draghi affidabili di una volta??
    Con sommo dispiacere dell'elfo, vide che la sua prima vampata mancava completamente il bersaglio, ma si affrancò un po', poiché grazie ad essa, i due capirono lo schema dei nemici e già questo non era niente male. Stava per riprovarci di nuovo, quando avvenne un evento più unico che raro: Liya, lo aveva avviluppato con la coda per metterselo sul dorso con scioltezza e dopo avergli chiesto se fosse pronto decollò. Ovviamente l'elfo non era pronto per un'esperienza simile e quindi per i primi cinque secondi, ebbe una sensazione di puro terrore, visto che non aveva mai volato sul dorso di un drago e quello non era un drago qualunque, ma riuscì a riprendersi in tempo per sentire l'avvertimento di Liya, sul fatto che con lei doveva essere veloce e letale.
    Non se lo fece ripetere due volte, con rapida efficienza , distese di nuovo la mano davanti a se, apparentemente per evocare ancora una volta una vampata di fiamme, ma l'elfo aveva altri piani in mente: concentrandosi un po' più di prima, l'elfo evocò una sfera di fuoco sopra la propria testa, che a mano a mano divenne sempre più grande e letale, poi con un grido di battaglia e con un rapido gesto della mano, l'enorme sfera si divise in sfere un po' più piccole ma comunque letali in direzione dei nemici ancora a terra. "Liya, io ho fatto la mia parte, ora fai la tua e governa i venti!!" Forse per questa provocazione o forse per la semplice voglia della dragonessa di sbrigare la faccenda il più velocemente possibile, ogni singola sfera di fuoco scagliata in direzione dei nemici, venne accompagnata da un'incredibile raffica di vento, la quale rafforzò la furia devastante delle fiamme e, con somma soddisfazione di Roxium, ogni sfera trovò il suo bersaglio, ma l'elfo non ebbe il tempo di esultare poiché la dragonessa, con un rapido scatto si dirisse come una furia in un'altra direzione, apparentemente ignota, ma poi tutto ebbe un senso quando vide la schiena di Edwin che stava per essere massacrata da una di quelle creature, ma per sua fortuna, Liya se ne era accorta e la dilaniò con uno dei suoi micidiali artigli. L'elfo rimase di stucco quando non vide la creatura cadere al suolo morta stecchita, ansi stava per recuperare l'assetto di volo. "Non così in fretta!!!" esclamò adirato e allo stesso momento scagliò le proprie fiamme verso la creatura e la colpì, anche se avrebbe preferito carbonizzarla con le micidiali sfere, ma per sua sfortuna non aveva avuto il tempo di generarle, visto che questo, come tanti dei suoi altri attacchi era scaturito dall'istinto anziché dalla strategia.
     
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    "Perché ci stai aiutando? Chi ti manda? Non vogliamo che la foresta bruci!"

    "Onestamente neanch'io voglio vedere la foresta abbrustolita, e sopratutto non voglio vedere voi abbrustoliti e poi pasto di qualche avvoltoio, quindi se volete fare come vi dico, possiamo salvarci nella maggioranza dei ca-"

    Intanto il caos stava dilagando a dismisura proprio dietro di lui: Liya la dragonessa sembrava avergli parato il sedere da uno dei mille abomini.

    "SANTI NUMI MA CHE DIA-!"

    In quel momento si accorse (e direi per fortuna), con la coda dell' occhio, che una di quelle "palline nere" si stava avvicinando pericolosamente alla sua caviglia; con un fulmineo scatto estrasse la coltella lunga e trafisse la creatura, sporcando la lama e ficcandola di qualche millimetro nel terreno.

    "Uffff... signori: se la mia abilità di quest'ultimo secondo vi è bastata a darmi fiducia, vi prego di seguire le mie indicazioni! Non preoccupatevi: ci teniamo alla foresta e alle vostre case e famiglie!"
     
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    Le parole di Edwin non risuonarono in vano. Forse per l'energia della sua voce o forse per il modo in cui trafisse la pallina pelosa senza troppi complimenti, qualcuno cominciò a dargli ascolto. Tra cenni d'assenso e grugniti contrariati gli uomini si asserragliarono e cominciarono a radunare quanta più gente possibile per condurla al riparo nella loro roccaforte, se così poteva chiamarsi.
    Solo due robusti uomini armati d'ascia rimasero e brandirono le armi come pronti ad una guerra, non che quella fosse molto lontana dall'esserlo. Il primo si avvicinò a Edwin mentre il secondo già si era scagliato contro gli inquietanti gomitoli di pelo che si stavano disperdendo da una parte all'altra per eliminarli una volta per tutte.
    "Ti ringrazio. Devi perdonarli, gli anziani sono diffidenti anche con i poveri viandanti che cercano dell'acqua. In questa situazione sono più tesi che mai"
    Prese un respiro, poi si voltò verso le bestie in volo. "Sono veramente pericolosi, state attenti"
    Così dicendo si lanciò dietro al suo compagno, pronto a far piazza pulita dei figli delle maligne progenitrici e probabilmente anche a rimetterci la vita.
    Liya si voltò per metà verso Roxium e lo scrutò con un solo occhio d'ametista, per poi tornare a concentrarsi sugli abominevoli ratti volanti. L'elfo aveva dato prova di riflessi niente male e anche di buona lena, sembrava starsi divertendo. La dragonessa apprezzava gli avversari di un certo livello, ma in quel momento voleva sbarazzarsi dell'impiccio il prima possibile.
    "E bravo, cerca solo di evitare gli alberi più grandi"
    Come suggerimento a quella velocità non era molto utile, era già difficile dirigere gli attacchi nella giusta direzione; manipolare fuoco e vento contemporaneamente non era facile nemmeno per lei, per quanto stava trovando una certa intesa con l'impulsività di Roxium. Fino ad ora si era ritrovata a che fare con titubanza, scrupoli e individui che avevano paura di sporgersi a guardare in basso. Non era male portare sul dorso qualcuno un po' meno anchilosato di uno scheletro d'antiquariato.
    Non che ne avesse lasciati salire molti. Di fatto gli unici esseri viventi che si era portata sulla schiena erano Valen Manto d'ebano e Ferglarendir, gli altri erano solo viaggi occasionali come quello per portare Edwin fin lì. Poteva cominciare a considerare Roxium come prossimo diletto di devastazione, dato che non sembrava porsi troppe domande.
    "Ascolta, adesso prenderò anche Edwin. Ho intenzione di farla finita velocemente" spiegò mentre rallentava perché potesse sentirla, "Prima di stasera dovrò toglierne altri di mezzo dall'altra parte dell'isola. Prima finisce questa storia e prima potrò riposare in pace"
    Si gettò come un'arpia in picchiata alle spalle di Edwin, sicura che gli avrebbe fatto prendere un colpo. Lo afferrò d'improvviso con gli artigli e se lo issò sul dorso convinta che le avrebbe sferrato una pugnalata per lo spavento. Con l'aiuto di Roxium anche lui fu in pochi istanti su di lei; il peso cominciava a farsi considerevole, ma c'era un motivo se era la seconda creatura più temuta dell'isola.
    Dispiegò le ali e si preparò allo scontro. Vide a terra, a pochi metri di distanza, lo strano furetto dagli occhi azzurri che stava affrontando un'altra di quelle bestie immonde. Non sapeva se stupirsi del fatto che fosse sopravvissuto a quelle creature o che non se ne fosse andato dopo aver visto quanto erano aggressive; forse entrambe le cose, la prima la infastidiva e la seconda la convinse che ne sapeva più di lei di quella faccenda.
    "Potrei avervi coinvolti in una situazione che già sapevo pericolosa, ma non credevo fino a questo punto. Non ho finto di non sapere, non mi aspettavo che quelle bestie fossero così tremende" puntualizzò mentre planava sul tetto di una capanna per rilassare gli arti. "Mi è stato assegnato il compito di sbarazzarmi di questi esseri che si sono diffusi anche altrove. Non ve l'ho detto prima perché non credevo sarebbe stato necessario, non pensavo ne avremmo trovati e, in ogni caso, non mi avreste aiutata se vi avessi spiegato quanto la minaccia sia concreta"
    In vero era convinta di poterli togliere di mezzo senza aiuto, ma le serviva un ambiente privo di limitazioni di sorta dove non curarsi di alleati o potenziali vittime. Se agiva da sola di solito c'era un motivo, ma quella volta le toccava fare buon muso a cattivo gioco. Alla tana avevano esplicitatamente ordinato di avvertire chiunque fosse stato coinvolto in quella faccenda di quanto le cose potessero degenerare.
    Per il momento doveva solo disinfestare Ahsnaeris. Se le bestie mostruose erano tutte lì, non sarebbero andate lontano.
    "Hanno capito che sono io la vera minaccia e miattaccheranno in gruppo. Copritemi le spalle"
    Aveva scoperto che lavorare con un altro drago le risultava particolarmente scomodo, nessuno stava dietro alla sua velocità. Avere qualcuno a contatto con le squame del suo dorso le dava una chiara idea di cosa stesse succedendo attorno senza aver bisogno di guardare, inoltre poteva gestire il volo nel modo che preferiva.
    Stese la coda e con un balzo si lanciò in aria per scagliarsi a tutta velocità contro l'essere più vicino. Altri due stavano per attaccarla dall'alto, Roxium e Edwin avrebbero dovuto sfruttare la velocità che stava accumulando per fare la loro parte. Potevano trafiggerli, bruciarli o prenderli a ginocchiate sulle gengive, l'importante era che li tenessero lontani mentre lei si concentrava su ognuno di loro uno alla volta.
    "Vedete di collaborare! Io non raccolgo quel che rimane dei cadaveri"
    Rassicurante come al solito ghignò al vento, infilsando la creatura che stava per artigliarla al ventre. Lo scambio di colpi fu rapidissimo, il mostro pipistrello la ferì al collo lasciandole un solco rossastro mentre lei gli strappava la testa con un singolo morso implacabile. Prima che i resti potessero precipitare a terra, ne ridusse il corpo a brandelli con le zampe e sputò quello che le era rimasto in bocca. Avevano anche un saporaccio.
     
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    dopo la rocambolesca azione di distruzione, l'elfo vide la dragonessa girare in parte il muso nella sua direzione per scrutarlo con uno dei suoi occhi d'ametista e d'istinto gli fece l'occhiolino. Stava quasi per concentrarsi nuovamente sui bersagli, quando sentì la dragonessa rallentare e allo stesso tempo avvisarlo che avrebbe preso anche Edwin. , allora l'elfo lasciò perdere i nemici e dopo una precipitosa picchiata, diede una mano al ragazzo a salire dietro di sé sul dorso di Liya e una volta che la dragonessa ebbe sul dorso entrambi, distese le ali e planò sul tetto di un edificio e iniziò finalmente a spiegare la situazione, ovvero l'avevano incaricata di sbarazzarsi di queste orride creature e che il suo iniziale silenzio fosse attribuito al fatto che non pensava di trovarli qui e che non l'avremmo aiutata.
    "Stai scherzando spero!!! Io adoro mettermi alla prova e sfidare avversari sempre più forti, quindi avrei accettato l'incarico fin dall'inizio!!" esclamò l'elfo con un tono entusiasta, poi con un sorrisetto aggiunse "Inoltre da quel che ho notato io e te, anche se tu non lo ammetterai mai, siamo una bella coppia di distruzione di massa". Detto ciò, chiuse gli occhi per concentrarsi e scatenare tutto il suo potere nei prossimi attacchi e li riaprì rapidamente quando sentì la dragonessa spiccare il volo nella direzione dei nemici e visto che l'elfo non voleva morire quel giorno, si diede subito da fare. Individuò i suoi primi bersagli, e alzando rapidamente entrambe le mani bersagliò due nemici in contemporanea con con due incandescenti vampate di fiamme roventi riuscendo a colpirle in pieno. Soddisfatto del suo lavoro, Roxium si fece prendere la mano e scagliò in successione altre rapide vampate, ma purtroppo due riuscirono ad evitare il colpo e una di esse, riuscì a ferirlo sulla guancia, ma fortunatamente il taglio non era molto profondo e quindi, con il dolore pulsante sulla guancia, sfoderò la spada e riuscì a colpirlo di rimando strappandogli le ali. -Spero che non lascerà il segno, sennò non potrò più sfoderare la mia incredibile bellezza- pensato ciò, rafforzò la presa sulla spada e si preparò per il colpo successivo.
     
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    Scusate per il ritardo ma la scuola mi ha ucciso.


    Diciamoci la verità, Edwin era un negoziatore, non un istigatore della folla. Ma sembrava che il suo discorso, più impetuoso del solito, unito al suo colpo micidiale verso la "pallina di pelo", aveva generato fiducia e assenso; rimasero solo due uomini armati di ascia, ma era sempre meglio di nulla.

    CITAZIONE
    "Ti ringrazio. Devi perdonarli, gli anziani sono diffidenti anche con i poveri viandanti che cercano dell'acqua. In questa situazione sono più tesi che mai"

    "..Eh, certo, li capisco senz'altro."

    Ora era il momento di prepararsi: Edwin scese da quel piedistallo improvvisato, e tenne ben stretta la lama in pugno: doveva osservare bene la situazione. Peccato che il suo piano fu stroncato di netto dalla cosa che, per poco, non fece prendere ad Edwin un infarto che lo conducesse all'altro mondo (chissa com'era fatto..): senza neanche concepire tale possibilità, si era ritrovato in pochi secondi sul dorso della dragona, Liya; ora si che, mentre si aggrappava a una scaglia, o squama, o quel che era, stava andando nel panico. E nel mentre si era accorto a malapena che l'elfo, Roxium, era anche lui stato messo in sella.

    "CHE COSA HAI INTENZIONE DI FAREE!?"; era troppa adrenalina per il povero umano.

    CITAZIONE
    "Mi è stato assegnato il compito di sbarazzarmi di questi esseri che si sono diffusi anche altrove. Non ve l'ho detto prima perché non credevo sarebbe stato necessario, non pensavo ne avremmo trovati e, in ogni caso, non mi avreste aiutata se vi avessi spiegato quanto la minaccia sia concreta"

    "Di certo hai ragione nel dire che è stato meglio non parlarne da prima, ma ora siamo qui, immersi fino al collo in questo casino!"

    E in quel momento era sorta l'assurdità più grande: come avrebbe dovuto "coprirgli le spalle", in volo, a cavallo di un drago, con una coltella corta; la risposta venne appena la dragonessa si scagliò contro un paio di esserei volanti, non meglio identificati da Edwin che, nel panico, iniziò a mirare un paio di colpi per tentare di scacciarli, finendo con colpirne uno all'ala, o quello che sembrava un ala; Roxium si era occupato molto meglio degli altri due, e ora la faccendo si stava facendo ancora più scottante.
     
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    Aveva sentito parlare di draghi con selle, briglie e altre cose simili. Robe poco amene e soprattutto inutili, ridicole più che superflue.
    In quel momento però ne ricordò la necessità; restare dritta con il corpo abbastanza da non sbilanciarsi e mantenere entrambi sopra al dorso non era per niente semplice. Non avevano appigli stabili se non le loro gambe, e lei non aveva certo maniglie o pedali né l'intenzione di farsi tenere per le corna. La sua coda oscillava da una parte all'altra, cercando di non sporgere il peso di lato per più di qualche secondo. Teneva lo sguardo dritto di fronte a sé, i muscoli del collo tesi al massimo e visibili sotto le squame.
    Edwin e Roxium stavano dando il meglio, cioè uno sbraitava scultellando a destra e a manca e l'altro sparava vampate a manetta come non ci fosse un domani. E un domani non ci sarebbe stato, soprattutto per Edwin, che fu il primo quel giorno a subire il triste destino di trovarsi sulla schiena di Liya mentre virava bruscamente per evitare un assalto. Il giovane finì con le gambe all'aria, e chi sa quali santi divini invocò. Senza alcun appiglio cadde a picco verso il suolo, mentre Liya si prendeva tutto il tempo per constatare quanto i colpi dell'elfo e della rinomata coltella corta stessero appena impensierendo gli abomini. I colpi diretti alle ali talvolta tranciavano del tessuto, facendo schizzare peli tutt'attorno, ma le ferite non erano mai sufficienti per impedire loro di volare.
    Non aveva avuto ancora modo di rispondere a Roxium in quel marasma. Le aveva fatto notare che insieme collaboravano piuttosto bene, anche se lei non l'avrebbe mai ammesso. Le cose erano leggermente diverse, dato che non era proprio nell'ammissione l'inghippo.
    Prima di rispondergli in tutta calma, come non si trovassero a mezz'aria tra capitomboli e giravolte in mezzo ad un'orda di demoni inferociti, si gettò in picchiata rovesciandosi verso il basso per lanciarsi contro Edwin e afferrarlo al volo per i fianchi. Ovviamente, manco sto a dirlo, nel farlo gli precipitò anche Roxium.
    In effetti Edwin riuscì a recuperarlo, neanche troppo distante da terra, giusto quel poco che bastava per fargli credere che si sarebbe sfracellato malissimo.
    Roxium le stava simpatico, non poteva lasciarlo cadere. Scelse quindi l'opzione meno logica, che le sarebbe costata cara, e scomparve in un gorgo oscuro con ancora il povero Edwin che da un momento all'altro si ritrovò a viaggiare all'interno di una dimensione oscura a cui solo Liya aveva accesso. Ricomparve nei pressi di una staccionata, su cui l'elfo stava per schiantarsi, e lo acchiappò con la coda un istante prima dell'impatto. Quello fu ciò che le avrebbe dato più problemi nelle ore a venire. Non si aspettava che Roxium pesasse così tanto. Forse la sua bellezza e possanza influivano sui chili di troppo? Stava di fatto che le costò uno sforzo notevole dei muscoli caudali prenderlo al volo e mantenerlo sospeso in aria, tale che una scossa di dolore le attraversò l'intero tratto vertebrale.
    "Dannazione, credevo gli elfi fossero leggiadri"
    Si ricordò anche di avere Edwin tra gli artigli della zampa destra. Lo lasciò andare e lo riportò con i piedi per terra, letteralmente, scelta saggia data la sua espressione stravolta.
    Forse in tre non avrebbero collaborato come sperava. Il furetto furbetto stava dando sfoggio di una notevole abilità nel balzare da una parte all'altra per colpire avversari molto distanti uno dall'altro in poco tempo, ma anche lui non riusciva a ferirli seriamente. Per il momento, solo gli attacchi di Liya combinati con il fuoco di Roxium avevano sortito effetti considerevoli. Nel frattanto che constatava quanto le cose potessero farsi complesse, le ninfe si fecero vive dal nulla e si avvicinarono a Roxium questa volta.
    Liya lo aveva appena lasciato andare, ma sperava che non si mettesse a fare cose strane tipo corteggiamenti o amenità simili, o gli avrebbe fatto fare altri sette o otto voli.
    "Vieni con me" disse una di loro, dalla capigliatura rosso fuoco e dallo sguardo penetrante. La dragonessa non disse nulla, lo trapassò con lo sguardo d'ametista per poi voltarsi semplicemente verso Edwin.
    "Forse là sopra non è il posto giusto per te. Penso però di aver trovato una soluzione rapida, ma devi andare a cercarmi una di quelle bevande di voi umani. O dei nani, molto meglio. Basta sia molto alcolica. E basta sia molta"
    Non si preoccupava del fatto che da quelle parti potessero non trovarsi barili d'idromele e taniche di birra. Contava che Edwin avrebbe saputo come ovviare al problema nel caso avessero terminato le scorte.
    C'era un altro piccolo problema però. Anche quella volta, forse per dimenticanza o per circostanze sfavorevoli, non disse nulla. Senza dubbio avrebbe fatto meglio a far notare quel piccolo errore di calcolo.
     
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    L'azione era frenetica, i nemici potenti e il livello di delirio era schizzato alle stelle, ma nonostante ciò, oltre ogni previsione concepita dal master della role, i tre se la stavano cavando egregiamente. Roxium vide che la dragonessa si stava impegnando al massimo per cercare di uccidere il più alto numero di nemici e allo stesso tempo di non far cadere i suoi alleati, ma durante una brusca virata, l'elfo non riuscì ad avvisare l'umano di reggersi con tutte le forze e così, cadde a gambe all'aria.
    "Liya , acciuffa Edwin, prima che si sfracelli al suolo!!!!" Urlò l'elfo in tutta agitazione per la vita del suo alleato, ma a quanto pare la dragonessa sembrava impassibile alle sue grida, visto che si era messa a constatare se i nostri attacchi fossero andati a segno oppure no. Stava quasi per urlargli di nuovo, ma di punto in bianco la dragonessa si gettò in picchiata rovesciandosi verso il basso per lanciarsi contro Edwin e afferrarlo al volo, ma col fare ciò, l'elfo venne scaraventato giù dal dorso e urlò così tante imprecazioni verso di lei, che se stessi qui a scriverle, finirei nel duemila mai XD.
    Il povero Roxium si stava per sfracellare malissimo contro una staccionata a millantamila chilometri orari, ma per gentile concessione/compassione della dragonessa, lo riprese al volo con la coda, dopo essere uscita da un gorgo oscuro... rapidamente e mentalmente la ringraziò per il salvataggio e d'istinto, rafforzò la presa sulla coda e dopo un breve momento, riuscì di nuovo a toccare terra.
    Dopo l'atterraggio rocambolesco, l'elfo si stiracchiò come un gatto e allo stesso tempo stava per chiudere gli occhi per ricaricarsi un po', quando vide delle bellissime ninfe dirigersi proprio nella sua direzione e una di loro, una ninfa dai capelli rosso fiamma, gli chiese di andare con lei non si sa dove con un tono molto sensuale e accompagnato da uno sguardo penetrante, ma nello stesso tempo, la dragonessa lo trafisse con i suoi occhi d'ametista e l'elfo si trovò in conflitto con sé stesso, poiché da una parte voleva seguire senza indugi la giovane fanciulla, ma dall'altra parte, aveva paura delle terribili conseguenze delle azioni della dragonessa nei suoi confronti se l'avesse lasciata lì da sola a combattere.
    "Guarda, in condizioni normali, accetterei di buon grado di seguire una giovane e bella ninfa come te, ma purtroppo siamo nel bel mezzo di una battaglia, quindi di grazia, mi scuserai se sono un po' diffidente nei tuoi confronti e che ti voglia chiedere dove hai intenzione di portarmi". Detto ciò, l'elfo mentalmente si meravigliò di aver utilizzato una così raffinata domanda, visto che con il passare degli anni si era abituato a utilizzare di più il gergo moderno, ma a quanto pare le sue radici da elfo non erano morte completamente.
     
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    Tutto questo era un casino e sembrava non fermarsi; tra Roxium che dava sfoggio della sua abilità, Liya che faceva acrobazie aeree, ed Edwin che si limitava a menare l'aria con una coltella lunga, sperando di tenere a bada quelle creature peggio di avvoltoi.

    Ma a quanto pare il karma aveva bersagliato il negoziatore oggi, dato che, sorpresa sorpresa, si ritrovò in una frazione di secondo a cadere nel vuoto, dove ogni attimo lo stava pericolosamente avvicinando al terreno, pronto a sfracellarlo come un vaso di coccio, ma molto più sanguinolento.

    "...aaAAAHAHHHHHH!!"

    Stava rivedendo la storia della sua vi...no, non è che ci fosse così tanto da ricordare della sua vita, non era mica stato un avventuriero, ne aveva avuto una relazione..

    Però a quanto pare, c'era una sorta del fratello del karma, che puntualmente lo aveva salvato dall'appiattirsi al suolo senza dover scavare la tomba; ora si ritrovava tra gli artigli della dragonessa, ancora non perforato.

    "AL DIAVOLO TE E TUTTI VOI RETTILI GIGANTI! COSA CAZZO TI ERA VENUTO IN MENTE! COSA CA-"

    Neanche il tempo di dare un termine alla sfilza di imprecazioni che di punto in bianco il paesaggio cambiò totalmente per qualche secondo, dove tutto era diventato...nero? Per poi ritrovarsi vicino ad una staccionata e prendere un Roxium anche lui in caduta libera?

    Alla fine però fu riportato a terra, dove si sdraio come un sacco di patate, evitando per poco di vomitare le sue stesse interiora, con il vonto sbiancato talmente tanto da essere diventato una statua di marmo vivente..

    "*anf *anf.. voi...siete...Pazzi...."

    CITAZIONE
    "Forse là sopra non è il posto giusto per te. Penso però di aver trovato una soluzione rapida, ma devi andare a cercarmi una di quelle bevande di voi umani. O dei nani, molto meglio. Basta sia molto alcolica. E basta sia molta"

    "..cosa, birra dici, o roba più forte?" Edwin di certo non capiva il senso della cosa, ma poco importava, se poteva risolvere anche solo di poco un'intera situazione...

    "..Qualcuno sa dove si trova dell'alcool qui? Più forte è meglio è." disse rivolgendosi ad una ninfa...certo così la frase sembrava detta da un ubriacone, ma non è che ci fosse tempo di scendere nelle minuzie.
     
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    Le ninfe risposero alla domanda di Edwin con uno sguardo vagamente ammiccante, in un movimento tanto sincrono da apparire quasi disturbante.
    Certo erano graziose, e di grazia diceva Roxium, ma in loro vi era un fascino che metteva a disagio. Come poco prima sembravano celare qualcosa dietro volti angelici, seppur niente facesse pensare a malevoli complotti o a realtà più pericolose di quella che stavano vivendo in quel momento Edwin e Roxium.
    Anche se l'elfo si stava divertendo, c'era un problema: Roxium (utente) era troppo pigro per potenziare tecniche e scheda, altrimenti avrebbero potuto concludere quel lavoraccio molto prima.
    "Non ne facciamo uso, ma possiamo procurarvelo" rispose una delle ninfe vestite di morbido tessuto dall'aspetto di grosse foglie di palma. I loro piedi scalzi non parevano risentire minimamente del ruvido terreno pieno di sterpaglie, mosse dal vento e depositatesi tutt'attorno come trascinate da una giornata di burrasca.
    Lentamente si voltarono, scomparendo in silenzio. Edwin aveva un'aria vagamente stravolta, ma giusto un pochino. Dava l'impressione di aver visto la morte in faccia; ah già, era proprio quel che era accaduto.
    Probabilmente nella sua testa si erano palesate tutte quelle elfe e nane del sondaggio su Whattsapp, accompagnate dalla triste certezza che sarebbero vissute solo in un idillio fatto delle allucinazioni dei suoi ultimi istanti.
    Invece no, purtroppo per lui era ancora vivo, e doveva fare qualcosa per sbrogliarsi da quel delirio. Liya si avvicinò a Roxium, poi allo stesso Edwin, e socchiuse le palpebre. Aprì le fauci sul punto di parlare, ma qualcosa di decisamente sbagliato avvenne: il suo corpo, fino a quel momento unica speranza di salvezza in quel marasma di sangue e arti mozzati, si dissolse in una nube nera come cenere di un uragano.
    Quella non era Liya, era il suo clone. E il suo tempo era terminato. Decisamente quello era un problema. Non forse; non sarebbe potuto esserlo, non magari c'era il caso che fosse così, semplicemente lo era.
    Negli istanti necessari a prendere consapevolezza dell'amara verità, le ninfe tornarono accompagnate da alcuni uomini con taniche di metallo sulle spalle. Avevano impiegato molto meno tempo di quanto sarebbe stato possibile, ma i nostri prodi avrebbero dovuto aspettare per stupirsene o addirittura porsi domande.
    Gli uomini, di forti braccia e dallo sguardo fiero, poggiarono di fronte ai poveri e abbandonati Edwin e Roxium i barili pieni di licuori. Certamente i loro pensieri erano di quanto più simile al torpiloquio potesse esistere, ma sapevano che stavano agendo per salvarli. Anche se un brandy o anche solo una birretta non avrebbero guastato.
    Sprecare tutto quel ben di Liya (?) per quegli abomini era una blasfemia. Anche Perché la dragonessa non aveva lasciato alcuna spiegazione a riguardo. Probabilmente ci aveva provato, ma non era stata abbastanza rapida.
    A qualche metro da loro, il furetto continuava a sferzare con i propri artigli le ultime batuffolose palline nere, ormai ridotte in poltiglie ammassate nel fogliame. Forse vi era ancora una possibilità, non erano del tutto soli.
     
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    l'elfo rimase un po' stizzito dalla ninfa con i capelli ramati... cioè, l'unica volta in cui aveva sfoggiato un linguaggio più colto del normale, non solo era stato ignorato completamente, ma la giovane si mise ad annuire all'istante insieme a tutte le altre quando Edwin gli chiese se avessero dell'alcol a disposizione... "A sto punto, spero che portino anche un po' di assenzio" pensò tra sé e sé l'elfo rassegnatosi a non concludere neanche stavolta XD
    Scuotendo ancora la testa in segno di rassegnazione, vide la dragonessa avvicinarsi lentamente e la vide anche spalancare le fauci, forse per dire qualcosa o forse per sbranarlo, chi lo sa, ma l'elfo non lo seppe mai, poiché di punto in bianco scomparve in una nuvola nera... Era troppo per l'elfo... strinse le mani a pugno e quasi se le ferì per quanto le strinse forte e iniziò a camminare avanti e indietro lanciando tutte le imprecazioni imparate nel corso della sua vita ed era giustificato a essere molto creativo nei confronti di Liya, visto che non era la prima volta che lo lasciava nel caos più totale e quando ebbe finito, dovette schiarirsi un po' la gola, poiché la sua voce era diventata più roca del normale.
    A quel punto l'elfo stava quasi per cadere nello sconforto, visto che nel corso della battaglia, l'unica cosa che si era rivelata utile era la combinazione delle proprie fiamme con i venti devastanti della dragonessa e, forse per un piccolo crollo di nervi, iniziò a ridere quando vide le ninfe ritornare accompagnate da un manipolo di uomini forzuti e dallo sguardo fiero con delle taniche, probabilmente ricolme dell'alcol richiesto da Edwin e l'elfo pensò che, se sarebbe morto in quell'occasione, lo avrebbe fatto con il fegato devastato.
    Stava quasi per chiedere al proprio giovane alleato consigli sul da farsi, quando, con la coda dell'occhio, vide il furetto parlante, il quale stava facendo a pezzi le ultime batuffolose palline nere... Non ci pensò due volte, corse da lui, alzò una mano, aspettò che il furetto si scansasse dalla traiettoria, e quando ebbe campo libero, scagliò una incandescente vampata di fiamme verso tutti i restanti nemici presi di mira dall'animaletto senziente e li arse in un solo colpo. Il colpo però, era forse un po' più forte del necessario e le fiamme iniziarono a dilagarsi e dirigesrsi pericolosamente verso gli alberi della foresta, ma prima che si potesse scatenare l'inferno, l'elfo si concentrò e iniziò a riassorbire le fiamme in eccesso. "Ehi furetto, una comunicazione per te, purtroppo la dragonessa se ne è andata e tu sei l'unico essere vivente che sa qualcosa a riguardo di queste creature e su come combatterle... che ne dici di elaborare un piano?" Detto ciò, l'elfo chiuse gli occhi per concentrarsi meglio e nel frattempo aspettò la tanta agognata risposta.
     
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    Trovando la forza di tornare in piedi nel mondo dei vivi, Edwin riuscì a rialzarsi sulle ginocchia molli, mentre le ninfe un po' lo turbavano: iniziavano ad avere l'aspetto di chi è capace di farti brutte cose di notte, ma con un faccino angelico al quale non puoi dire nulla.

    O forse Edwin era troppo delirante in seguito ad aver visto la fine della propria vita; fine scampata per un soffio.

    Mentre le ninfe andarono a portare il tanto alcool richiesto, Liya si avvicinò all'umano e all'elfo; finalmente avremo una spiegazione, penso il nostro negoziatore...e fu così che Liya scomparve davanti ai loro occhi.

    "...adesso i draghi scompaiono..."

    Aveva visto troppo per un intera giornata.
    Nel mentre le ninfe tornarono con l'alcool, portato in spalla da uomini con una forza degna di un lavoratore delle miniere.

    E mentre l'elfo arrostiva una di quelle bestiacce rimaste, per poi chinarsi davanti al furetto, Edwin borbottava tra se e se..

    "Mi chiedo ancora cosa ci dovremmo fare con tutto questo liquore; vuole forse incendiarlo?"
     
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    Il furetto dagli occhi azzurri ritirò gli artigli e si concentrò su Roxium. Aveva l'aria di chi sta per dire cose utili per poi scomparire a caso, come una qualunque dragonessa blu a random. Lui però non se ne andò.
    "Io? So soltanto che i tefzar e i creimvell si sono alleati per combattere questi esseri, il che è incredibile. Mai le loro fazioni si erano unite, mai prima d'ora. Quindi devo dare il mio contributo, per troppo tempo sono rimasto in disparte"
    Alzò poi il muso e fiutò l'aria. L'odore di licuore era ben evidente nonostante quello di fogliame bruciato coprisse gran parte di tutto il resto.
    "Buona idea, reagiscono male al fuoco. Bruciamoli e facciamone cenere"
    Era convinto, pacato ma convinto. Balzò verso la fonte alcolica e appena notò i barili ne afferrò uno. Non aveva la forza di trasportarli, quindi si limitò a chinare il muso e a berne un sorso.
    "Non male! Che spreco. Puoi portarlo al centro della radura?" domandò ad Edwin indicando uno spiazzo dove dell'erba sbruciacchiata ancora fumava.
    Lì attorno non c'erano alberi, non avrebbero rischiato di combinare altri disastri. "Se riesci anche a procurarti dell'acqua sarebbe perfetto"
    Stava per tornare di corsa verso Roxium, che nel frattempo era stato attaccato dai due demoni ancora in vita, ma una voce lo interruppe.
    "La nostra acqua no! Recuperarla è già diventato faticoso!"
    Era stato uno degli uomini del villaggio, uno dei bestioni che avevano portato i barili. Il furetto inclinò il muso e con un'occhiata ad Edwin gli fece capire che avrebbe dovuto pensarci lui.
    Le creature con una picchiata avevano Roxium di mira con violenza. Un assalto doppio era troppo, infatti il primo dei due si scansò e il secondo colpì frontalmente e lo centrò con un artigliata micidiale. Fu però quello ormai alle sue spalle che lo aggredì senza preavviso e lo infilzò alla schiena, scagliandolo a terra in balia del suo compagno. Il furetto arrivò giusto in tempo per deviare l'assalto di entrambi, ma nel farlo si ritrovò ferito a sua volta ad una zampa e ad un fianco. Quei mostri erano... mostruooosi! Ma è strabiliaaante!
    Si strinse con la coda l'arto ferito e ringhiando intimò a Roxium di rialzarsi.
    "Hanno capito che puoi generare l'elemento a cui sono più vulnerabili. Stai in guardia"
    Attese che Edwin gli avesse portato il barile, lui o chiunque altro, e mentre teneva d'occhio i pipistrelli demoniaci pensò a quanto la sua vita fosse cambiata negli ultimi giorni. Da aver incontrato due saabriani, ad aver visto tefzar e crimvell alleati, fino ad esser tornato in battaglia dopo decadi.
    Un furetto vecchietto alla rivalsa. Quando finalmente mise le zampe sul barile d'alcol fece segno a Roxium di prepararsi e puntò con un artiglio una grande roccia non molto distante.
    "Portalo là sopra" disse riferendosi al barile.
    Mentre l'elfo provvedeva, lui rimase a tenere a bada le creature che tuttavia non attaccarono. Anche loro sembravano confuse, tenevano lo sguardo puntato su Roxium ma si limitavano a studiarlo.
    Quando fu il momento salì sul masso da cui poter sfruttare la gravità a suo favore e indicò a Roxium di restare a terra. Quegli esseri non sapevano certo delle proprietà incendiarie delle sostanze licuorose, sarebbe stato uno spettacolo pirotecnico senza precedenti.
    "Ora!"
    Attese che le creature attaccassero di nuovo e fossero a portata di tiro, per poi rovesciare il contenuto dei barili verso il basso sul loro dorso e sulle loro ali, il fuoco avrebbe fatto il resto.

    [SPOILER[Prossimo post chiudiamo, non fatemi aspettare un mese per favorino.[/SPOILER]
     
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    Scusatemi se non ho risposto subito


    il furetto, al contrario di una dragonessa di sua conoscenza, gli rispose schiettamente e senza secondi fini, ma l'unica cosa che gli poteva dire era che i tefzar e i creimvell si erano alleati per sconfiggere queste orride creature e che finalmente si era deciso anche lui di ritornare in battaglia dopo tanto tempo, e dopo queste affermazioni, lo vide andare verso i barili inizialmente per trascinarli, ma visto che non aveva forza a sufficienza, decise solamente di assaggiare un po' il contenuto e per questo Roxium lo invidiò non poco.
    L'elfo stava quasi per raggiungerlo, ma visto che il fato non gli era favorevole, due dei demoni alati calarono in picchiata con gli artigli sguainati verso di lui. Estraendo prontamente la spada, riuscì a bloccare il primo colpo, ma dopo tutto le creature erano in due e non riuscì a difendersi dal secondo, il quale vigliaccamente era stato inferto alle spalle e il giovane elfo cadde a terra dolorante e per la prima volta, pensò seriamente che forse era arrivato alla frutta, ma per sua fortuna il furetto si intromise veloce come un lampo e intercettò il colpo dei due nemici, ma rimase ferito nel farlo. Dopo il salvataggio in extremis, l'elfo si rialzò a fatica, ma strinse i denti e si impegnò al massimo per sopportare il dolore quando sentì dal furetto che il fuoco era il punto debole dei nemici e finalmente, quando il suo piccolo alleato gli indicò un masso non lontano da lì, capì il piano definitivo... c'era solo un piccolissimo problema: il masso non era certamente un sassolino!
    "D'accordo ci penso io, ma spero che il piano vada a buon fine!" esclamò l'elfo mentre afferrava i barili e iniziò il cammino e la scalata verso il milione, ehm pardon, verso il masso, cosa però non semplice, poiché la ferita alla schiena gli procurava un dolore non da poco, ma per sua fortuna il furetto stava tenendo a bada i nemici e dopo un paio di minuti che all'elfo sembrarono ore, riuscì ad arrivare in cima e appoggiò a terra i barili, non prima di aver finito di dire l'ultima imprecazione.
    Fatto ciò, il furetto lo raggiunse in cima per dargli il cambio, visto che per portare a termine il piano l'elfo era più utile a terra, quindi lo aspettò, gli diede un cinque e saltò giù, ma a causa della ferita non riuscì ad atterrare con la solita grazia della sua specie, ma non gli importava più di tanto visto che era riuscito a non ferirsi ulteriormente nella caduta. Fatto ciò, l'elfo si portò a una certa distanza di sicurezza, sfregò le mani con un sorriso pazzo in faccia, si preparò, e con un grido possente scagliò una gigantesca vampata di fiamme verso i demoni alati che vennero colpiti in pieno e dopo neanche un secondo, il furetto portò a termine la sua parte di piano, ovvero riuscì a gettare tutto l'alcol sui nemici e proprio in quel momento, l'elfo con un ulteriore sforzo, attinse ancora di più alle sue forze interiori per intensificare ancora di più le fiamme... l'esplosione fu così forte che i botti di Capodanno a Napoli possono accompagnare solo!!!!
     
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    "Bravo Roxium" disse Liya dall'altra parte del mondo, vedendo che l'elfo si stava dando da fare. (?)
    Il piano funzionò. Le fiamme divamparono. L'aria s'incendiò... e poi... silenzio.
    E gli avvoltoi sulle case sopra la città! Senza pietà! Ken, sei tu, fantastico guer... ok basta ^_^
    Siccome sta role procede troppo a rilento, successe che praticamente Roxium diede fuoco ai mostri già danneggiati in precedenza, sfruttando il barile alcolico. E poi tutti felici e contenti. Festa finita!
    Il furetto schizzò in direzione dell'elfo e gli si avvicinò, osservando i corpi fumanti delle bestiacce colate a picco al suolo.
    "Non male, bel lavoro"
    Con un balzo che avrebbe sicuramente fatto invidia ai dolori di Roxium, si gettò di nuovo giù dal masso e una volta a terra alzò lo sguardo nella sua direzione. "Al resto pensateci voi"
    Due degli uomini del villaggio, tirando un sospiro di sollievo, si avvicinarono a Roxium quando questo li ebbe raggiunti e si rivolsero a lui e a Edwin.
    "Dobbiamo ringraziarvi. Siete riusciti a salvare parecchie vittime. Purtroppo parte del nostro villaggio è andato distrutto e abbiamo perso i pochi preziosi custoditi e alcune materie prime. Tornate qui tra qualche tempo e avremo di che ripagarvi, ci dispiace di lasciarvi senza un giusto compenso"
    Si erano fatti decisamente meno diffidenti. Arrivarono anche alcuni anziani e qualche giovane ragazza a ringraziarli, portando bottiglie di idromele e poche seppur generose monete d'oro.
    Non distante, tre ninfe erano rimaste a fissarli con un sogghigno sinistro.
    Role conclusa! Tanto sarebbe finita al prossimo giro.
     
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44 replies since 31/8/2019, 18:52   595 views
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