Kaguya

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Il Taketori monogatari (Il racconto di un tagliabambù»), conosciuto anche come Kaguya-hime no monogatari (Il racconto della principessa splendente»), è una leggenda che risale al X secolo e narra una delle storie mitologiche più rinomate e conosciute in Giappone.

    Un vecchio tagliabambù viveva serenamente con la moglie lontano dalla civiltà, in una modesta capanna dove i due erano diventati anziani senza che il destino concedesse loro un figlio. Una notte, passeggiando nel bosco, l'uomo si imbattè in una canna di bambù luminescente e incuriosito si avvicinò. La spezzò a metà, e con sorpresa trovò al suo interno una splendida creatura: una fanciulla così piccola da poter stare sul palmo di una mano.
    La portò a casa con sé, e sua moglie con gioia decise di accoglierla e di crescerla insieme a loro. Da quel giorno, ogni volta che il vecchio tagliava il bambù vi trovava all’interno una moneta d'oro; nonostante fosse un uomo umile, ciò gli permise in breve di arricchirsi.
    La piccola fanciulla venne chiamata Nayotake no Kaguya-hime (principessa splendente del bambù flessuoso»). Mentre gli anni passavano, la sua bellezza cresceva con lei; divenne talmente graziosa che, una volta adulta, le si presentarono cinque principi disposti a tutto pur di averla in sposa.
    Kaguya dichiarò che si sarebbe unita solo a chi di loro per primo le avesse portato un particolare tesoro, assegnando a ciascuno un diverso oggetto da recuperare: la sacra ciotola del Buddha, un ramo di un albero dal tronco d’oro e dalle foglie d’argento, la pelle di un topo di fuoco della Cina, il gioiello multicolore sulla testa di un drago e la conchiglia nascosta nella pancia di una rondine. Nessuno di loro riuscì nell'impresa; uno dei principi perse anche la vita nel tentativo. Lo stesso imperatore la pregò di accettare la sua mano, ma lei rifiutò anche in quell'occasione.

    Continuò a vivere con i propri genitori adottivi, ma qualcosa di strano le stava accadendo. Senza che alcuno ne potesse comprendere il motivo la fanciulla stava diventando sempre più introversa e chiusa in se stessa, crollando nel pianto ogni volta all'avvicinarsi della luna piena d'autunno.
    Il vecchio padre le chiese cosa la facesse star così male, e Kaguya rivelò di non esser mai stata a casa. Ammise di provenire da un altro mondo, e che avrebbe dovuto lasciarli per far ritorno nella propria dimora sulla luna.
    L'imperatore udì il loro dialogo e decise di circondare con un enorme esercito di soldati la capanna per impedirle di andarsene. Dalla luna tuttavia discesero dei guerrieri celesti, che con la propria magia acciecarono i soldati e vestirono Kaguya con un abito di piume. In quell'esatto momento, i suoi ricordi della vita mortale trascorsa svanirono. La luna la trasse a sé, un'energia misteriosa la sollevò in cielo per riportarla a casa.

    Prima di allontanarsi, Kaguya aveva lasciato ai genitori la sua veste di fili d'oro, una lettera da consegnare all'imperatore e un'elisir d'immortalità.
    L’imperatore lesse la lettera d'addio e inizialmente sembrò rincuorarsi, ma cadde presto nello sconforto e decise di non voler diventare immortale se non avrebbe potuto condividere il resto dell'eternità con la principessa di cui si era innamorato. Bruciò così l’elisir sulla cima della montagna più alta del Giappone, il monte Fuji (da "fushi", in giapponese "immortalità"), il punto considerato più vicino alla Luna.
    Secondo l’antico calendario la Luna piena sarebbe stata il 15 dell’ottavo mese, che corrisponde appunto all’attuale settembre in autunno.

    Edited by Aesingr - 9/12/2019, 01:10
     
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