Un momento di relax alla Ginestra d'Ambra

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  1. Aesingr
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Il colpo di Edgar andò a segno, con effetti decisamente insperati. La spada tranciò al centro la corazza del bestione che, nonostante la sua imperitura resistenza, accusò il colpo. Pezzi di metallo caddero con un tonfo tintinnante impattando sui cristalli a terra, riecheggiando fino al grande oceano.
    Colto da una smania imprevista il mostro, che nonostante il danno non vacillava ancora, sollevò uno dei suoi grossi arti e con una pesante martellata cercò di schiacciare il coccodrillo per terra. Agitò le braccia a ripetizione, come impazzito, menando alcuni colpi che non cercavano un bersaglio ma sembravano quasi il tentativo di sfogo di un folle.
    La ginestra intervenne in aiuto di Edgar, evocando dal suolo una barriera di cristallo arancione che si erse di fronte all'essere. Venne fracassata in pochi secondi, ma il coccodrillo ebbe così modo di allontanarsi. Un altro tentacolo d'ambra uscì dal suolo e sfiorò uno degli arti di Edgar, premendo su di esso per incrementare il contatto.
    "Non è solo. Molti temono la Ginestra, per portarne via i tesori vogliono probabilmente distruggere tutto per impedirmi di difenderli. Ti aiuterò, ma tu aiutami. Poi ti indicherò dove si nasconde"
    Era un ordine, ma anche una supplica. La voce della Ginestra era decisa e ferma, incrinata però da qualcosa di molto simile al dolore. Dal terreno emersero frammenti acuminati di cristallo, i quali andarono ad appoggiarsi al corpo di Edgar.
    La Ginestra sperò che non si ritraesse. Avrebbe potuto trattenerlo, ma non aveva motivo di infastidire un alleato. L'ambra andò a formare una corazza attorno al corpo del coccodrillo, risalendo dagli arti inferiori fino al busto e alle spalle. La leggerezza e la struttura della corazza non limitava in alcun modo i movimenti, risultando fresca al tatto ma allo stesso tempo accogliente, più viva di una qualunque altra armatura sarebbe potuta essere. Soltanto la sua coda, i suoi arti superiori e la sua testa rimasero esposti. cuspidi acuminate spuntavano dagli schinieri e dalle piastre a protezzione delle spalle, così che se avesse abbassato il muso avrebbe fatto sì che un colpo ne venisse intercettato.
    Forse non avrebbe resistito a lungo sotto i colpi del bestione, ma l'avrebbe comunque protetto finché la Ginestra fosse riuscita a resistere. Aesingr osservò lo spettacolo con sguardo pescioso e incuriosito, pensando che anche a lui non sarebbe dispiaciuta un'armatura simile.
    Odiava indossare qualunque cosa in realtà, ma quella era piuttosto interessante. Si chiese se sarebbe bastata a proteggere Edgar anche se in un certo senso ne dubitava. Si avvicinò e più convinto che mai gli si mise a fianco.
    "Voglio aiutarti, non mangiarmi di nuovo" *sorrisetto pescioso*
     
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