Arrivo a Krynn

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    David, Dhamon, e Liya, volarono per molto tempo, anche per dei giorni. David in effetti non ricordava di aver volato così tanto in tutta la sua vita da quando era arrivato a Kengard. Fortunatamente era molto più robusto rispetto ad allora, ed il tutto risultava meno faticoso. Oltretutto questa volta non avrebbe rischiato nessun atterraggio violento ed imbarazzante. Anche se era sgradevole che dovevano rallentare perché dovevano aspettare anche l'arrivo di Feril. Alla fine, con la sua vista superiore da drago, Dhamon intravide Krynn, e quindi avvisò gli altri, che l'avevano vista a loro volta, ma non avrebbero potuto esserne sicuri che fosse il continente giusto.

    "Stiamo arrivando. Quella è Krynn. Attenzione però. Dovremo cercare un posto deserto per
    atterrare, perché in un luogo pubblico spaventeremmo troppo la gente."


    A quelle parole David ricordò che lui e Liya dovevano fare attenzione, perché, come aveva letto, a Krynn la moralità di un drago era decisa dal colore delle sue squame, e quindi, finché non avrebbero dimostrato il contrario all'opinione pubblica, loro due rischiavano grosso da quelle parti. Una volta arrivati dovettero quindi atterrare in una foresta deserta, per poter stare tranquilli. Fatto questo, potendosi riposare, e dovendo aspettare Feril, che sarebbe arrivata al porto dopo di loro, Dhamon ne approfittò per confrontarsi con David.

    "David, Liya mi ha detto che odi Feril e che vorresti vederla morta. è vero?"

    David ovviamente non volle girarci attorno né evitare l'argomento.

    "Certo che è vero. Come potrei non odiarla. Ti ha fatto credere di amarti. Ti ha abbandonato quando avevi più bisogno di lei, ti ha fatto delle promesse a vuoto che non ha ma mantenuto, ed ora si sta approfittando delle tue disgrazie e della tua disperazione per il proprio tornaconto personale."

    "Ma non è stata colpa sua. Ho fatto le mie scelte."

    "Davvero? Dimmi, lo diresti anche a te stesso se i vostri ruoli fossero stati capovolti? Non credo proprio. Avresti detto subito senza pensarci due volte che era stata colpa tua perché l'avevi lasciata sola nel momento del bisogno. Dimmi Dhamon, perché pensi che i tuoi errori possono influenzare negativamente gli altri, ma non pensi che gli errori degli altri possano influenzare negativamente te?"

    "Io... Io..."

    "Non ce l'hai una risposta. Non è vero? Sei così preso dal crogiolarti nei tuoi errori e nei tuoi difetti che sei completamente cieco nei confronti di quelli degli altri!"

    "Non è vero."

    "Ah no? A me sembra di sì. Non è stata colpa tua per la morte di Shaon, ma tu ci credi solo perché te lo ha detto Rig. Anzi, da quello che ho capito una delle ragioni per cui sei diventato una persona orribile è perché gli altri te lo ripetevano sempre anche prima che tu lo diventassi davvero."

    "No. Sono state molte cose che mi hanno cambiato in peggio."

    "E vuoi davvero farmi credere che il modo in cui Rig ti ha trattato ed il fatto che Feril ti abbia abbandonato dopo che avevi passato un'esperienza traumatica, promettendoti che sarebbe sicuramente tornata, abbia infranto quella promessa ed abbia lasciato che lo scoprissi da solo che non sarebbe più tornata, non sono nella lista delle ragioni per cui sei cambiato in peggio? Io penso che il motivo per cui hai sbagliato contro quel drago verde è perché il dolore causato da lei ti ha ottenebrato la mente impedendoti di ragionare con lucidità."

    Dhamon non riuscì a rispondere a nulla riguardo questo.

    "Comunque non temere. Non farò niente a Feril. Ho saputo queste cose perché me le hai dette tu dopotutto, e non voglio indurti a pentirti di avermi detto la verità. Io non sono apatico e superficiale come quei falsi amici che avevi quando combattevi per Goldmoon. Io ci provo davvero a capirle le cose, o almeno ad immaginarle. Devi saperlo che puoi parlarmi senza temere che succeda qualcosa di brutto. Ma in effetti sappi questo, se avessi scoperto tutta questa storia da solo, le avrei fatto qualcosa eccome."

    E, dopo aver detto quelle parole, tutti iniziarono ad aspettare anche l'arrivo dell'elfa, che in effetti, arrivò, dopo essere attraccata, ignara delle cose che si erano detti.
     
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    Liya atterrò con la sua solita leggerezza. Quello che accadde dopo in un certo senso se l'aspettava, perché l'aveva più o meno tirato fuori lei. Il punto era un altro, David era cresciuto da un lato e rimasto stupido dall'altro.
    "David" esordì con un ghigno, avvicinandosi a lui e a Dhamon. "Perché tu non ti saresti potuto fare gli affari tuoi anziché impicciarti in quelli altrui, anche sapendo che lei lo aveva tradito?"
    Dovette dedurre che per lui fosse importante quella faccenda, o non avrebbe risposto così. Non si poteva far carico di ogni tristezza del mondo ma probabilmente voleva provarci.
    Si rivolse poi a Dhamon: "Lui è fatto così, anche a me risulta strano ma è stupido per natura"
    Gli rivolse poi un sorrisetto, sia a Dhamon che a David. C'era però altro che la incuriosiva, un problemino non da poco.
    "Scusate, se ho capito bene qui i draghi come noi" disse indicando le squame, "sono poco socevoli. In realtà non mi risulta neanche del tutto inspiegabile, probabilmente discendono da stirpi con genitori molto diversi e se questi portavano distruzione stanno soltanto proseguendo il loro operato. Ma cosa dobbiamo fare? Non ci sono mai stati draghi... blu... carini e coccolosi?"
    Ironizzò sul concetto ma in effetti era abbastanza surreale come situazione. "Se qualcuno mi dovesse attaccare, provvederò a polverizzarlo. Se volete evitarlo fatevi venire in mente un'idea"
    Era curiosa di come avrebbero voluto interagire con quel mondo a lei estraneo.

    Scusa per il ritardo. Sto riprendendo ora con le role. Puoi anche far rispondere David e Dhamon prima che sia arrivata Feril
     
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    David ascoltò l'affermazione di Liya riguardo al fatto che forse non avrebbero dovuto immischiarsi di questa storia. E riguardo a questo volle risponderle

    "Diciamo che questa storia supera di molto i miei limiti di sopportazione. Quello che è accaduto è la tragedia più atroce che io abbia mai saputo in vita mia, ed io ne ho lette di cose orribili quando ero umano. Forse avrei potuto accettarlo e sopportarlo se questa tragedia fosse accaduta nonostante fosse anche stato fatto tutto il possibile per evitarla, fallendo. Perché sai come si dice, meglio provarci e fallire che non provarci affatto. Ma invece questa cosa orribile è accaduta proprio perché quelli che si sono definiti suoi amici non hanno fatto nulla per impedirlo. E loro dovevano essere gli eroi di questo mondo. Ma come posso definirli eroi se hanno abbandonato un loro amico senza esitare un solo istante, senza porsi problemi, e tutto perché non hanno voluto farlo e basta. Non perché era una di quelle circostanze in cui bisogna prendere una scelta difficile e sono stati costretti ad abbandonarlo. E proprio perché so che Feril ha tradito Dhamon che non mi fido a lasciarlo solo con lei."

    "Non ho bisogno che tu mi protegga." si lamentò Dhamon con rabbia "Posso difendermi benissimo da solo." "Se fosse vero," rispose David

    "Non ti saresti trasformato in uno zotico egoista tanto per cominciare. Saranno state molte cose che ti hanno reso così, ma scommetto anche che ogni volta che ti è capitata ognuna di quelle cose, tu eri completamente vulnerabile ed indifeso ad essa. Perché tu pensi che nella vita o rispetti gli altri senza rispettare te stesso o rispetti te stesso senza rispettare gli altri. Ma rispettare gli altri e te stesso contemporaneamente non ci riesci proprio, non è vero?"

    Quelle parole fecero arrabbiare ancora di più Dhamon che si rivolse a Liya. "Hai ragione. Il tuo compagno non riesce a fare a meno di immischiarsi in cose che non dovrebbero riguardarlo." Poi volle tornare al problema che aveva evidenziato.

    "Comunque no. I draghi azzurri non sono carini e coccoloni. Sono tra i più disciplinati guerrieri. Infatti i cavalieri delle tenebre cavalcano più loro che gli altri draghi. Io ne avevo uno che era mio amico, un valido compagno di battaglia, eravamo praticamente fratelli, ma ormai ho distrutto e rovinato qualunque legame con lui, come succede sempre con me." Quell'affermazione gli fece di nuovo abbassare lo sguardo tristemente, e lo fece cadere in depressione.

    David, vedendolo in quello stato di depressione, ne venne contagiato, però capì che non poteva fare nulla per aiutarlo in quell'istante. Avrebbe davvero dovuto lavorare sodo per tirarlo fuori dal baratro in cui era caduto. Quindi volle dire a Liya, per cambiare argomento.

    "Se qualche brava persona provasse ad attaccarci, non credo sia una buona idea polverizzarlo. Altrimenti potrebbero usarlo come pretesto per accusarti di essere malvagia. Usiamolo al massimo come ultima opzione. Certo, se fosse un cattivo, potremmo anche polverizzarlo subito. Ma dovremmo comunque dimostrare con i fatti, oltre che con le parole, che non siamo cattivi solo perché siamo draghi azzurri."

    In quel momento arrivò Feril che disse sorridente

    "Eccomi qua. è successo qualcosa mentre non c'ero?"

    Questo indusse David a provare ostilità nei suoi confronti. Come al solito quell'elfa aveva dato dimostrazione di essere stupida ed ignorante a non sentire quello che si erano detti. Ma si tenne tutto dentro. Non poteva rischiare di indurre Dhamon a pentirsi di avergli detto la verità. Non doveva assolutamente usare quello che gli aveva detto contro di lui.

    "No. Niente di che." Rispose David. Ed attese di vedere che sarebbe successo adesso. Dovevano davvero organizzarsi su cosa fare e preparare un piano strategico adeguato. Quello che si apprestavano a compiere non sarebbe stato un compito facile, e quindi dovevano fare le mosse giuste evitando di sbagliare.
     
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    Liya prese un lungo respiro e ondeggiò la coda da una parte all'altra.
    "David" spiegò, quando anche l'elfa fu arrivata. "Quando hai scelto di seguirmi avrai capito che io non sono come te. Se mi attaccano io rispondo, buono o cattivo che sia"
    Quel termine -buono- o -cattivo-, nel modo infantile in cui lo considerava David, era talmente estraneo al suo linguaggio che esitò nel parlare. Secondo lui -buono- significava -spinto da giuste intenzioni-, da quel che aveva capito. Ma parlava come un cucciolo umano o un draghetto ingenuo. Possibile non comprendesse la sottigliezza di quel confine?
    "Starò tranquilla, ma stai parlando con qualcuno che ha sterminato un popolo senza rimorso. Secondo la tua visione, anch'io sono... cattiva, se così vogliamo dire. Che io mi sia pentita non mi rende... buona. Se su questa terra vi sono pregiudizi, e i draghi azzurri sono discriminati per il colore delle squame, o ci ascolteranno subito o risponderò agli attacchi. E quando lotto per difendermi non è come quando gioco o mi alleno con te, io uccido. E non me ne curo in alcun modo"
    Sperava gli fosse chiaro. Sarebbe stato meglio se fosse andato lui in avanscoperta.
    "Esponiti tu al mio posto, così vedremo se ti piacerà quando verrai bersagliato da un mugolo di frecce solo perché i draghi dalle squame di cielo non sono di indole pacifica. In fondo sei voluto venire tu qui ad aiutare Dhamon, io voglio soltanto combattere contro qualcuno che mi dia un po' di soddisfazione"
    Volle infine puntualizzare un'ultima cosa, dato che erano tutti presenti a quel punto. "Io non cambio per nessuno, né per te né per loro. Quindi chiariamo che vi aiuterò a patto che siate voi ad organizzarvi come si deve. Non sarò io a rimanere gentile con chi vuole aggredirmi. Non reagisco solo quando sono creature non senzienti di cui non voglio nutrirmi ad attaccare, se il loro sarà un attacco volontario vi consiglio di non cercare di fermarmi. Ho già fatto qualche eccezione per te David, ma non sono così paziente"
    Pigra lo era, ma non certo paziente. In ogni caso snudò le zanne in un sogghigno dei suoi, come ad indicare che lei esternava i pensieri esattamente com'erano affluiti nella sua testa e non aveva alcun timore delle reazioni altrui.
    "Comunque d'accordo, vedrò di non esagerare. E voi vedete di trovarmi qualcuno con cui combattere senza dovermi trattenere"
    Ciò detto, attese che scegliessero come comportarsi. Non conosceva quella terra, dovevano essere Dhamon e gli altri a guidarla.
    "Consiglio di mandare avanti chi di voi è ben visto da qualcuno di influente, così che possa provare a spiegare la nostra incursione. Posso limitarmi a tenere a bada eventuali aggressori senza ucciderli, ma non posso assicurare che finirà bene per loro"
    Con Liya non valeva il concetto -troppo sicuri di sé-. Lei lo era perché poteva permetterselo, a Kengard era una delle creature più potenti contro cui si potesse aver a che fare e di certo si sarebbe lasciata andare non appena ne avesse avuto l'occasione.
     
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    David ascoltò tutto il discorso di Liya, ed in parte si afflosciò per aver detto di nuovo qualcosa di sbagliato che le avesse dato una cattiva impressione di lui. Non voleva proprio che lei lo rivalutasse e decidesse di lasciarlo o che pensasse che lui pensava male di lei. Lei, da quanto aveva capito, trascendeva il bene e il male, e probabilmente voleva che lo facesse anche lui. Si chiese cosa sarebbe diventato se avesse smesso di preoccuparsi di cosa fosse giusto e sbagliato. Ma di una cosa era più che certo. Non intendeva perdere il suo amore. Per questo, la prima cosa che disse, dopo che ebbe finito, fu.

    "Odio quando dico cose sbagliate che ti offendono o peggio." Poi aggiunse "Io non ti ho mai considerata cattiva, e non voglio plagiarti psicologicamente. Oltretutto mi sembra giusto. Hai ragione. Mi esporrò io. Oltretutto se quella Sable è così pericolosa, sta pur certa che potrai batterti con lei senza doverti trattenere."

    Doveva ricordare, come lei stessa aveva detto, che non era paziente. Quindi non doveva rischiare di indurla a rivalutarlo e a non considerarlo più alla sua altezza. Era stato così felice di essere riuscito ad averla, e ora avrebbe dovuto continuare a combattere costantemente per tenerla, e a lui questo andava più che bene.
    Capendo ovviamente che dovevano organizzarsi, e che Liya aveva ragione sul fatto che dovevano inviare qualcuno, che potesse preparare tutti al loro arrivo, David decise che era meglio mandare Feril. Per quanto non avesse alcuna opinione positiva su di lei per il momento, era quella con la fedina penale più pulita, e apparteneva ad una razza che non fosse considerata oscura di nascita secondo la religione di Krynn.
    Per questo fece un respiro profondo e disse a quest'ultima.

    "Molto bene Feril. è meglio che vai tu. Sei uno degli eroi del cuore scelti da Goldmoon. Sei l'unica che può farsi vedere senza spaventare nessuno. Dai il giusto preavviso alle persone, in modo che non si lascino prendere dal panico vedendoci, e ci permettano di andare in giro liberamente. Non vogliamo problemi. Ma comunque se non possiamo farci vedere qui faremo il giro in tondo per sicurezza. Tu va. Noi aspettiamo qui."

    Feril in risposta annuì e cominciò ad avviarsi.

    "La odi, ma le affidi questo?"

    Chiese Dhamon senza nascondere la sua sorpresa.

    "Certo. Sono arrabbiato, ma voglio seguire il buonsenso e la logica in questa situazione."

    Dhamon non ebbe nulla da dire per il momento.

    "Comunque devi dirci il più possibile su Sable. Dobbiamo organizzare una strategia per attaccarla per bene."

    "Daccordo." disse Dhamon rassegnato. "Ti racconterò tutto."

    Dovette quindi spiegarle del suo territorio, e di come lo stesse trasformando in una palude, dei draghi al suo servizio, e dei totem, che avevano i teschi dei draghi che aveva ucciso potenziandosi.

    "Ci sono." propose David "Distruggiamo i suoi totem. Così la indeboliremo e e l'attireremmo allo scoperto."

    "Non credo lascerà i totem incustoditi." rispose Dhamon. "Ma possiamo provarci."

    "Beh, se non abbattiamo le sue difese per i totem, come potremmo avere qualche speranza in un confronto diretto con lei? Quindi è deciso, cerchiamo i totem nella sua palude e, una volta trovati, vedremo come procedere per l'abbattimento."

    E continuarono a discutere della cosa mentre aspettavano il ritorno di Feril.
     
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    Non so cosa rispondere onestamente, questa situazione devi portarla avanti tu con la trama. Cerca di condensare più cose all'interno dei post, stai masterando tu in fondo.


    Liya fissò in silenzio David per alcuni secondi, poi cominciò a ridere sguaiatamente quando disse di non volerla plagiare.
    "Per il Maestro del vuoto e tutte le progeni del bene e del male, tu plagiare me?"
    Lo prendeva in giro praticamente ogni due per tre, come poteva pensare di poterla influenzare a piacimento?
    Quando si fu ricomposta si rivolse a Dhamon.
    "Distruggete quello che volete, totem e non totem. Io voglio solo che lo scontro sia uno contro uno senza interferenze né vantaggi per una delle due"
    Ciò detto si preparò a seguirli o a trasportarli in volo se fossero dovuti scendere dall'alto. Odiava far salire bipedi o peggio umani sul dorso, ma ultimamente si era ritrovata a dover fare così tante eccezioni che la cosa non la infastidiva quasi più.
    "Comunque non so agire furtivamente, posso al massimo trasportarvi in una zona che conosco. Potrei individuare il suo territorio, studiarlo e poi trasportarvi lì attraverso la dimensione oscura, ma come ho appena detto non sono in grado di muovermi di soppiatto"
     
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    La reazione di Liya era decisamente positiva,e questo significava che le aveva risollevato il morale. Oltretutto poteva accontentarla, dato che quella Sable si prometteva davvero un avversaria difficile. Quindi le disse.

    "Non temere. Sono convinto che questa Sable sarà un'avversaria difficile. E quindi dovrebbe soddisfarti."

    Non dovettero aspettare molto che finalmente l'elfa tornò a fare rapporto.

    "Mi dispiace. Non si fidano abbastanza della presenza di draghi cromatici. è meglio che cerchiamo da un'altra parte."

    Dhamon fece un sospiro di rassegnazione e disse.

    "Capisco. A quanto pare dovrò portarvi nella mia tana, per avere un posto dove organizzarci."

    "Sei sicuro che sia una buona idea?" Chiese Ragh dubbioso.

    "Ormai non abbiamo scelta." Rispose Dhamon.

    Dopodiché fece salire Ragh in groppa e si alzò in volo facendo cenno agli altri con una zampa di seguirlo. Ovviamente dovettero volare più lentamente, per non lasciare troppo indietro Feril, che lì seguì trasformandosi in un lupo, per correre più velocemente. Quando finalmente arrivarono a destinazione, erano già nel bel mezzo della palude. E Dhamon aprì un passaggio nascosto in una cascata, dove entrarono in una immensa caverna e vi trovarono una miriade di tesori. Dhamon si sdraiò su una delle tante montagne di monete e disse.

    "Se volete riposarvi prima di procedere, questo è un posto sicuro per farlo. Siamo nascosti, e Sable non mi ha mai trovato fin'ora."

    David volle provare a sdraiarsi sul tesoro, e dovette ammettere che era piuttosto comodo per il suo corpo da drago. Si fece una bella stiracchiata, e poi disse a Liya

    "Tu che faii? Dormiamo insieme o preferisci fare la guardia?"

    Ed attese la risposta della sua compagna.

    Lo so che non accade niente di che per il momento. Ma diciamo che questo è transitivo.
     
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    In effetti il territorio era interessante. Lì però i draghi erano decisamente molto diversi da quelli di Kengard, seguivano gerarchie e stili di vita non affini a quelli kengardiani. La cascata le ricordò un giorno di diverso tempo addietro, quando ancora era abbastanza giovane da non aver idea di quanto fosse sbagliato uccidere.
    Entrarono nella grotta di Dhamon e al vedere tutti quei tesori Non poté trattenere alcuni pensieri riguardo quel che aveva capito della loro situazione. All'elfa non sarebbe potuto venire il sospetto che il fantomatico bottino di cui parlavano potesse essere più di quello che le sarebbe spettato? Poco le importava, ma non capiva se qualcuno stesse sbagliando i propri calcoli in quella situazione.
    "Non apprezzi l'essere drago e accumuli tutte queste cianfrusaglie" commentò sbuffando, assestando un calcio ai preziosi che per lei non erano altro che pezzi di metallo luccicante.
    Sospirò e si allontanò dubbiosa di star aiutando qualcuno che effettivamente lo meritasse.
    "Io resterò fuori, se Sable ci troverà finiremo molto prima. Io la uccido, voi vi fate accettare e tutto risolto"
    Così dicendo tornò all'esterno e si sedette statuaria ed immobile su un masso ad ascoltare lo scrosciare dell'acqua alle sue spalle. Fissava il cielo senza muovere un artiglio, ma all'interno stava concentrando ogni suo fiotto d'energia pronta a scatenarlo.
     
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    A quanto pareva Liya non aveva intenzione di dormire insieme a lui, il che era un peccato. Gli sarebbe piaciuto per una volta dormire insieme a lei, stringendola tra le sue ali e le sue zampe. Ma in effetti era più sicuro che rimanesse a fare la guardia. Dopotutto non potevano sapere se Sable avrebbe trovato tutti quanti loro oppure no. Oltretutto, essendo Liya un drago di colore azzurro, poteva dare meno nell'occhio, considerando appunto che l'avrebbero creduta malvagia, e quindi non una minaccia. In effetti poi, poteva avere ragione sul fatto che forse sarebbe stato meglio concludere tutto in fretta con un attacco frontale. Ma non riusciva a decidersi a farlo.
    Mentre Liya uscì fuori, David decise di parlare con Dhamon apertamente.

    "Sinceramente, più lei è così sicura di uccidere Sable, più continuo a convincermi che bisognerebbe fare un attacco frontale. Ma penso sarebbe rischioso se commettesse un errore di valutazione."

    "Sei molto insicuro a quanto vedo." disse Dhamon.

    "Voglio solo essere prudente. Dopotutto non ho mai visto Sable in azione. Ma d'altra parte penso che dobbiamo farlo nella maniera più assoluta. A proposito, c'è altro che dobbiamo risolvere, oltre che al fatto che dobbiamo sconfiggere questa Sable?"

    "Beh," ammise Dhamon "C'è Gale, che odia l'intero genere umano da quando io l'ho accecato, e sfoga crudelmente l'odio che ha per me su tutti. Ma non sono sicuro che dovremmo fermarlo. Dopotutto non puoi davvero pensare di correggere ogni mio errore."

    Dhamon disse questo perché dopotutto Gale era stato come un fratello per lui una volta, ed era stato lui però, quando aveva lasciato i cavalieri delle tenebre, a tradire la loro amicizia nel vano tentativo di diventare una persona migliore. Quindi era un'altra delle vite che aveva rovinato standogli vicino. Ormai non era più sicuro di niente.
    David d'altra parte aveva altri piani in mente. Se avesse affrontato quel Gale, avrebbe potuto farsi un'idea specifica di quanto fossero potenti i draghi di Krynn. Ed oltretutto se Dhamon pensava di essere il responsabile indiretto di ogni vittima di quel Gale, allora andava fermato e stroncato subito. Era impossibile che fosse potente quanto Sable. Quindi sarebbe stata un'ottima cavia per la situazione. Ovviamente decise di non dire apertamente le sue intenzioni perché Dhamon era emotivamente coinvolto in quella faccenda, ed oltretutto anche Liya avrebbe potuto rifiutare questo piano perché non avrebbe voluto perdere tempo, fare quello per cui erano venuti e, per questo, decise di cavarsela da solo.

    "Beh..." Disse quindi facendo un forte sbadiglio. "Io allora mi faccio una bella dormita. Domani sistemeremo tutto."

    Doveva ammettere a sé stesso che qualunque cosa dovesse fare, avrebbe dovuto essere in forma per farla.
    Per cui si acciambellò e chiuse gli occhi.

    Nel frattempo, fuori dalla tana un drago nero, che stava volando da quelle parti, notò la macchia blu che era la presenza di Liya, e quindi volò verso di lei atterrando, e le disse.

    "E tu chi sei? Che ci fai nel territorio di Sable? Voi draghi azzurri non dovreste preferire gli ambienti desertici? C'è qualche affare che ti porta da queste parti?"

    Ed attese una sua risposta.
     
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    Liya rimase immobile. Non si mosse quando il vento le sferzò le palpebre, non si mosse quando uno schizzo d'acqua le rinfrescò il dorso, non si mosse quando sentì una presenza avvicinarsi.
    Un battito d'ali, come altri ne aveva sentiti prima. Era un drago nero. Non aveva capito come andassero le cose da quelle parti, quali fossero i draghi da cui tenersi alla larga e quali fossero amichevoli, ma se l'istinto non la ingannava anche lui poteva tornarle utile in qualche modo.
    Non era sicura di come approcciarsi a creature di una terra del tutto estranea, ma non aveva senso pensarci su.
    "Cosa preferisco io non dovrebbe interessarti, mi sto solo riposando. Cos'è, vuoi fare la spia a Sable? Me ne andrò, ero entrata nella grotta ma è talmente spoglia che non vale la pena rimanere"
    Aveva sbagliato a non chiedere prima a Dhamon informazioni più precise, ma avrebbe potuto dargliele senza aspettare che lei facesse domande su argomenti ignoti agli abitanti di Kengard. Poco male, se fosse entrato nella grotta lo avrebbe semplicemente messo a dormire, se fosse rimasto a chiaccherare meglio per entrambi: meno fatica per lei e una testa in più attaccata al collo per lui.
    Poteva comunque recitare la sua parte senza problemi. Non aveva idea di quanto dovesse portarla sull'amichevole; se doveva apparire crudele era più semplice, ma temeva che il suo stile fosse troppo diverso da quello a cui quel drago nero era abituato.
    Le squame azzurre dovevano contraddistinguere un certo atteggiamento negativo, certe abilità e probabilmente modi di fare, espressioni e quant'altro. Per quanto assurdo, l'origine era tutto da quelle parti. Quindi era inutile si impegnasse a capire quale muso esprimere, se le cose si fossero complicate lo avrebbe semplicemente stordito e poi avrebbero potuto pensarci gli altri.
    "Tu piuttosto chi sei?"
    Poteva essere pericolosa quella domanda, sia se si stesse trovando di fronte a qualcuno di influente sia se fosse risaputo ai draghi che Sable aveva delle guardie. In teoria avrebbe dovuto saperlo anche lei, ma non aveva altre strade per ritardare la via meno diplomatica. Attinse all'ametista e cercò la mente di David.
    <eih, svegliati. Chiedi a Dhamon se i draghi neri sono guardie di Sable. Ne ho uno di fronte, cosa devo fare?>
    Se le avessero detto di tramortirlo non ci sarebbero stati problemi, le difficoltà sarebbero insorte se avesse dovuto impegnarsi ad imitare i modi di fare di quella terra.
     
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    David fu svegliato di soprassalto dal messaggio della sua compagna, e preoccupandosi del fatto che ci fosse un drago della palude che ancora non conoscevano. Ovviamente, temendo di farsi sentire, rimase immobile sul mucchio di tesori, facendo attenzione a non fare rumore, e quindi fece cenno a Dhamon di avvicinarsi. Incuriosito dal suo risveglio improvviso, e sapendo che non aveva alcun motivo di tendergli una trappola, si avvicinò per sentire cosa aveva da dirgli, e David dovette bisbigliare a bassa voce per evitare che quel drago di fuori li sentisse. A Dhamon prese un colpo per quella notizia.

    "Se lei non si fosse messa fuori dalla tana a fare la guardia, quel drago semplicemente se ne sarebbe volato oltre e non avrebbe notato nulla." bisbigliò Dhamon infuriato.

    "Ok. Ma comunque che puoi dirci?" rispose David.

    "Sì." Rispose Dhamon. "Tutti i draghi neri nella palude sono al suo servizio. Oltretutto se non sa ancora se siamo qui, dovremmo convincerlo ad andarsene. Se invece ci scopre, dovremo ucciderlo."

    "Ok. Trasmetto il messaggio." E, contattando Liya mentalmente, le disse tutto, compreso quello che avrebbero dovuto fare.

    Intanto il drago nero diede la sua risposta.

    "Molto bene. Il mio nome è Rumpitur. E se davvero sei qui solo di passaggio, posso tranquillamente accompagnarti ai confini della palude, verso la tua destinazione. La grande Onysablet non vuole problemi da queste parti. Da un po' di tempo un drago misterioso sta causando problemi nel suo territorio, e lei gli sta dando la caccia per ucciderlo. Sono certo che non vorrà altre distrazioni da questo. Vuoi che ti guidi verso il territorio di Gallintus?"

    Ed attese una sua risposta.
     
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    Liya recepì la situazione e un sorriso le increspò le labbra.
    "D'accordo, allora fammi da guida" rispose al drago in tono quasi scontroso.
    Si calò nella parte quanto bastava, anche se le nuove disposizioni le restavano un po' strette. Alzandosi in volo cominciò senza dar troppo nell'occhio a dirigersi verso la prima direzione su cui il suo sguardo si posò, verso ovest. Non sapeva dove sarebbero dovuti andare, quindi semplicemente cominciò a cabrare in cerchi concentrici per non perdere cuota.
    "Allora? Andiamo?" chiese al drago nero, sperando che non sarebbero arrivati allo scontro.
    Si rivolse poi a David con l'ametista.
    <lo porterò lontano. Se le cose dovessero andare male lo trascinerò lì dentro la caverna, potrete farci quel che volete>
     
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    Rumpitur si alzò in volo, facendo cenno alla dragonessa blu di seguirlo. Così, per sua fortuna, il drago nero si allontanò dalla tana di Dhamon senza accorgersi di nulla. I due continuarono a volare fino a quando raggiunsero i confini della palude che portavano in quelli di Solamnia, il territorio di Gallintus. Durante il viaggio il drago nero si fece una strana domanda. Perché quella dragonessa blu aveva un odore così strano? Di solito i draghi blu, per quanto abbiano un odore personale, in generale hanno un odore diverso. Ma forse si stava preoccupando troppo. Era un drago blu dopotutto, un drago malvagio, e poi se ne stava andando, e quindi qualunque cosa stesse per fare non era un suo problema. Giunti infine ai confini della palude, Rumpitur si volse verso la dragonessa misteriosa e gli disse.

    "Molto bene. Siamo arrivati. Adesso puoi anche andartene tranquillamente. Conosci la strada da qui in poi, giusto?"

    *



    Nel frattempo, David e Dhamon tirarono un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo. Poi Dhamon volle chiedere.

    "E adesso? Era lei che doveva aiutarci ad uccidere Sable. Pensi di aspettarla e poi procedere, oppure vogliamo cavarcela da soli?"

    David rifletté attentamente riguardo quella domanda. Da un lato sarebbe stato più prudente aspettare che la sua compagna tornasse prima di attuare il piano per uccidere Sable, ma d'altra parte, riuscirci senza di lei forse avrebbe aiutato ulteriormente Dhamon a riscattarsi, ed anche lui avrebbe fatto una figura migliore se ci fossero riusciti da soli. Non poteva lasciare che la sua adorata Liya pensasse che era un debole, ma d'altra parte lei aveva detto che lo avrebbe amato comunque. Decise quindi per una via di mezzo.

    "Facciamo così." Rispose alla fine. "Cominciamo ad organizzare il piano per distruggere i totem e portare Sable allo scoperto. Poi aspetteremo che Liya torni. Se ci vorrà troppo tempo faremo qualcosa senza di lei. Se invece ritorna abbastanza presto tanto meglio."

    "Molto bene allora." rispose Dhamon "Faremo così."

    Dopodiché il gruppo cominciò a discutere e a studiare la posizione dell'unico totem di teschi visto da Dhamon quando era umano.
     
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    Liya dovette trattenersi anche quella volta. Si lasciò condurre dove il drago aveva intenzione di portarla, per poi deviare direzione e andarsene per la sua strada senza neanche rispondergli.
    Si allontanò sorvolando un territorio piuttosto variegato, a partire da caverne e piccoli boschi fino a qualche struttura che non pareva propriamente sbucata in natura. Atterrò solo quando il drago nero non fu più a portata di sensi e si rilassò quanto bastava per concentrarsi sul suo potere oscuro.
    Sapeva che dopo aver utilizzato il gorgo avrebbe dovuto prendere tempo, ma a quanto pare non avevano fretta. Se Dhamon si sentiva al sicuro nella sua stupida grotta di diamanti per lei non era un problema.
    Si circondò di ombre vorticanti e in pochi secondi venne trascinata nella dimensione oscura, lasciandosi alle spalle il silente sibilare del vento. Ricomparve fra miasmi neri sulla roccia della caverna, di fronte alla cascata, e si affrettò ad entrare per riunirsi agli altri mentre l'acqua zampillava sul suo dorso.
    "Problema risolto. Ora però mi serve qualche minuto per concentrarmi e recuperare le forze"
    Se i tragitti erano così lunghi impiegava un po' di tempo prima di poter attingere di nuovo al massimo della sua energia.
    Si stese vicino a David e cominciò a guardarsi attorno, prima di distendersi. Quel posto era estremamente noioso.
    "Avete deciso cosa fare?"
     
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    Il ritorno improvviso di Liya fu qualcosa che colse di sorpresa tutti. Pensavano che avrebbero dovuto aspettare molto più tempo o altro, ma che lei comparisse di sorpresa dal nulla d'avanti era qualcosa che non si erano aspettato minimamente. Questa era decisamente una sorpresa positiva per tutti, e Dhamon si convinse maggiormente che era meglio non averla come nemica, se voleva proteggere Ragh e Feril da lei era meglio tenerla buona. David volle dirgli, coprendola amorevolmente con una sua ala,

    "Non sapevo che potessi fare anche questo. è proprio vero. Più passo il tempo con te, più acquisisco consapevolezza di quanto tu sia fantastica e speciale."

    Dhamon non sapeva proprio cosa pensare con quelle smancerie, ma sembrava davvero che David amasse quel drago, nonostante anche lui non lo fosse veramente, e si chiese ancora come avesse potuto buttare via la sua umanità in quel modo, visto che, a differenza sua, David aveva avuto qualcosa da perdere, ma nonostante ciò, vi aveva rinunciato per tenersi quel corpo. Possibile che anche lui potesse davvero trovare la felicità in quella forma? Ripensò al fatto che però, rimanere così, significava non poter stare con Feril, anche se probabilmente lei lo avrebbe lasciato di nuovo una volta saputo quello che aveva fatto. Comunque, fu lui a parlare di nuovo.

    "Sì, andremo nel posto in cui ho trovato quel totem con Maldred. C'è un drago nero a fare la guardia, e quindi dobbiamo fare attenzione. Non so se sarà lo stesso che se n'è appena andato oppure no, ma vedremo. Appena ti sarai ripresa muoviamoci."

    "Ovviamente andremo a piedi." disse Feril "Dato che io odio volare."

    David a quelle parole dovette stringere forte le monete d'oro con le zampe, per cercare di trattenersi dal guardare Feril con disprezzo. Non poteva sopportare di dover rallentare l'andata per colpa di un'elfa capricciosa e viziata. Ma non poteva dire nulla perché, aveva saputo certe cose da loro, e ritorcerglielo conto sarebbe stato sbagliato. Doveva incoraggiare Dhamon a dire la verità, non scoraggiarlo.

    Così aspettarono che Liya si fu riposata e, dopo che ebbero finito, si avviarono camminando seguendo Dhamon, che indicò loro la strada.

    Camminarono molto e molto, e alla fine, dopo giorni di marcia, arrivarono, nel posto in cui si trovava il totem. Lì si potevano vedere i teschi di draghi di vari colori e dimensioni, sia cromatici che metallici. E nelle cavità in cui un tempo c'erano i loro occhi, brillava la luce della loro magia. Non fecero in tempo ad avvicinarsi, che un drago nero li colse di sorpresa e si mise d'avanti al totem.

    "Il drago che ha causato tanti danni alla padrona è qui? Interessante. E voi due chi siete?" Chiese poi rivolgendosi a David e Liya "Avete catturato questo drago per ordine di Gallintus? Siete venuti a consegnarmelo?"

    Ed attese una risposta. Ora c'era solo un dubbio. Attaccarlo per verificare la sua forza, oppure se invece sarebbe stato meglio usare questa recita e fargli credere che fosse come aveva creduto, e vedere se poteva tornare utile.

    "Che ne pensi Liya?" Disse David alla sua compagna mentalmente. "Gli diamo corda oppure ci sbarazziamo di lui e basta?"
     
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