Arrivo a Krynn

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    David come al solito colse l'occasione per fare il tenerone e lei lo guardò un po' di traverso. Non gli rispose, rimase semplicemente stesa a fissare l'esterno della grotta. Si spiegò solo dopo aver valutato che forse sarebbe stato utile far capire loro che anche lei aveva qualche limite.
    "Abilità come queste sono complesse da utilizzare, per questo poi ho bisogno di concentrarmi e recuperare le forze"
    Era come dopo un lungo volo, senza riposare le ali avrebbe volato molto peggio. Quando si fu ripresa seguì gli altri ovunque avessero deciso di andare. Furono le ore più noiose della sua vita. Camminare a piedi per tutto quel tempo fu più estenuante di qualunque altra cosa avesse mai fatto negli anni della sua folle giovinezza.
    Dovette ingannare il tempo cacciando e mangiucchiando qualcosa in più del necessario, cosa che di solito tendeva a evitare, e si lasciò distrarre da qualsiasi forma di vita nei dintorni. Quasi si pentì di averli assecondati. Di tanto in tanto li precedeva, volava e poi tornava indietro, passando il tempo a ricercarli giusto per non annoiarsi. Sperava almeno ne sarebbe valsa la pena.
    Quando giunsero a destinazione, e Pallad non mi hai minimamente descritto il posto quindi non ho idea di come sia fatto ma va beh :sclero:, Liya dovette ammettere che i teschi donavano alla situazione qualcosa di interessante.
    Schioccò la lingua, fissò il drago che li accolse e poi con uno sbadiglio rispose dopo aver ascoltato le parole di David nella sua testa.
    "Si, facciamo sia così. Non erano le mie intenzioni inizialmente, ma a questo punto perché non approfittarne?" rispose direttamente al drago nero. In fondo non aveva neanche mentito.
    Afferrò Dhamon e con una spinta delle zampe glielo lanciò praticamente davanti. In quel momento odiò i suoi arti esili e sentì le ossa del dorso scricchiolare, ma sperò che almeno Dhamon collaborasse e non facesse resistenza. "Ovviamente potete prendervelo se ci sono ricompense, altrimenti ho altro di cui farne"
    Se aveva capito come funzionavano le cose, non avrebbe potuto esibire i suoi poteri. Lei veniva associata ad un drago malvagio di quelle terre, di cui non conosceva le abilità perché, tanto per cambiare, Dhamon non gliele aveva spiegate. David forse ne sapeva qualcosa in più, ma avevano avuto ore intere per accennargli quei dettagli e invece niente.
    <cosa devono saper fare i draghi blu da queste parti?> domandò a David con l'ametista.
     
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    scusa. Siamo in una palude, non pensavo dovessi descrivere di più. :1zg7vkp:


    La sua compagna, prese l'iniziativa e decise per il fingere di catturare Dhamon per consegnarlo a Sable. Anche lui ovviamente prese l'iniziativa ed afferrò Ragh e Feril con le sue zampe. Venne anche tentato di stritolare Feril, visto che c'era, così avrebbe potuto fare in modo che la recita fosse più credibile, ma d'altra parte lei era sempre una compagna, e doveva mettere da parte l'odio che aveva per quest'ultima e continuare e cominciare a recitare, anche se in parte poteva manifestarlo per rendere la menzogna più credibile. Per questo prima di tutto mandò il messaggio telepatico a Liya.

    "Dunque, se quello che ho letto è corretto, i draghi blu da queste parti possiedono unicamente gli elementi vento e fulmine, e amano gli ambienti caldi, come i deserti. Quindi forse, a meno che non troviamo una scusa valida per giustificarne il fatto che tu sappia farlo, non usare l'oscurità."

    Dopodiché, contando a tenere bloccati Ragh e Feril tra le sue zampe, disse al drago nero.

    "Sì, siamo stati mandati dal drago azzurro che governa Solamnia da quando Khellendros è morto, perché era incuriosito da questo misterioso drago che aveva causato tante rogne a Sable. Pensava che magari di trattare con Onysablet una possibile alleanza e cominciare a fare affari insieme. Ed ha pensato che catturare e consegnare il drago che le ha causato tutti questi problemi. Abbiamo dovuto ingannarlo per riuscire a prenderlo, ma adesso eccolo qui."

    Dhamon, capendo il gioco, dato che sapeva che Liya e David non erano originari di Krynn, fece anche cenno a Ragh e Feril di fare attenzione. Poi iniziò a muoversi per tentare di liberarsi, fingendo di sentirsi tradito.

    "Traditori! Io mi fidavo di voi!"

    Anche Feril e Ragh tentarono di liberarsi per rendere la recita più credibile.

    David ovviamente disse loro, per rendere il tutto credibile.

    "State fermi voi due, tu lurido abominio nato dagli esperimenti di magia su di un uovo di drago. E tu elfa piagnucolona che gioca a fare l'eroe ma non si accorge di tutte le cose orribili e mostruose che accadono proprio sotto il suo naso."

    Per Ragh non pensava neppure una parola di quello che aveva detto, ma per Feril era sincero e stava manifestando il vero odio che provava per lei, da quando aveva scoperto ciò che aveva fatto, e Feril in effetti notò di come l'atteggiamento ostile di David verso di lei fosse troppo convincente.

    "Eccellente." Disse il drago nero "Possiamo ucciderlo subito e portare la sua testa alla grande Sable. Così sarà un grande dono per lei."

    "Vero." rispose David "Ma possiamo anche consegnarglielo vivo. Così può avere il piacere di ucciderlo direttamente lei, nel modo che preferisce."

    "Se intraprendente a quanto vedo. Ed hai ragione. A Sable piacerà divertirsi a torturarlo per farne un esempio, prima di ucciderlo."

    "Bene. Allora può andare a chiamarla. Noi aspettiamo qui."

    "Non serve."

    Il drago si concentrò e un fumo nero si formò in cerchio. Da quel fumo comparve un immagine di un drago femmina completamente nero ed enorme.

    "Grande Sable. Qui è uno dei suoi servitori, Dull. Buone notizie. Il drago che ha causato tanti problemi alla sua palude finalmente è stato preso. è qui d'innanzi al totem che sorveglio. Può venire ad occuparsene di persona se è questo che vuole."

    Il drago femmina del fumo rispose.

    "Eccellente. Mi divertirò a farlo desiderare di essere morto, prima di accontentarlo. Non fartelo scappare. Io intanto arrivo."

    Ed il fumo nero scomparve, una volta pronunciate quelle parole.

    Il drago nero poi si rivolse nuovamente a David.

    "Intanto che aspettiamo, penso che sarà più saggio strappargli le ali. Così non rischieremo che voli via. Tu femmina, procedi pure." disse rivolto a Liya.

    Quello decisamente era un problema. Ora dovevano decisamente ucciderlo e poi tendere un agguato a Sable quando sarebbe arrivata, ma non poteva dire con certezza che fosse una buona idea che Liya se ne occupasse di persona, dato che doveva risparmiare le energie contro Sable, oppure se invece poteva anche permettersi di eliminarlo e poi riposare quando sarebbe arrivata in modo da recuperare in tempo le energie per la battaglia.
     
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    Scusa il ritardo

    Liya accolse quell'ordine con sguardo truce. Le risposte che le affiorarono alla mente furono molteplici, la più eclatante sarebbe stata abbastanza truce da far saltare tutta la copertura anche solo per quanta violenza celava.
    In ogni caso avrebbe dovuto togliere di mezzo quel drago e il problema stava proprio nello sbarazzarsene senza ucciderlo. Non aveva alcuna intenzione di far fuori qualcuno per il tornaconto di altri, ma questo probabilmente non l'aveva accennato né a David né a Dhamon. Comunicò quindi con David attraverso la mente e incanalò il messaggio il più velocemente possibile per non insospettire il drago nero.
    <non ho alcuna intenzione di ucciderlo, ma posso addormentarlo come feci all'Ossidiana per aiutare la viverna. Dovete trattenerlo per qualche secondo però, mi serve del tempo>
    Le bastava un pugno di istanti, ma doveva essere sicura che non potesse sfuggirgli o avrebbe sprecato energie inutilmente e avrebbe anche dovuto ammazzarlo seduta stante.
    Sfruttò il lasso di tempo che serviva a David o a chi per lui per afferrare il drago con la sua solita scioltezza.
    "Gliele strapperò con piacere" asserì, con l'espressione più tetra che le era affiorata negli ultimi giorni.
    Nonostante le dimensioni ridotte, Liya incuteva timore con la sua sola presenza. Quando si fingeva più assassina di quanto in realtà non fosse, non sembrava diversa da un maniaco umano amante del dolore altrui in veste di drago.
    Balzò addosso a Dhamon con rapidità e provò una certa soddisfazione nell'infilsarlo ai fianchi per gettarlo a terra e strappargli un un ruggito dalle fauci. Decisamente, non era per nulla diversa da un pazzo maniaco. Gli sorrise, come a intendere -Se non fingi come si deve te le strappo davvero-.
    Avrebbe potuto sfruttare la scusa di quanto la scena dovesse apparire realistica ai loro avversari per divertirsi un po'. David però avrebbe dovuto fare in fretta; non tanto perché altrimenti il drago si sarebbe accorto dell'inganno, quanto perché lei era vagamente intenzionata ad accontentarlo per poi trovare un modo per riattaccare le ali a Dhamon. Così, per puro sfizio.
     
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    Liya aveva già preso l'iniziativa per attaccare Dhamon, in modo da far credere al drago di essere dalla sua parte. Ovviamente gli aveva anche mandato il messaggio in cui spiegava che non intendeva ucciderlo, anche se per lui sembrava la cosa più logica da fare. D'altra parte, meno cose si facevano per evitare di macchiare ulteriormente l'anima di Liya e meglio era. Così decise di procedere nell'intrappolarlo e, prima di tutto, allentò la presa alla stretta di Feril, anche se gli sarebbe piaciuto non farlo, in modo da lasciarle le mani libere di muoversi, in modo che potesse usare la magia, facendo attenzione a non permettere che quel drago nero se ne accorgesse. Dopodiché si concentrò mentre guardava Dhamon, fingendo di ridere per le sue disgrazie, in modo che il drago non capisse che stava per fare qualcosa contro di lui. Dhamon ovviamente si stava impegnando con tutte le sue forze per opporsi al finto attacco di Liya, in modo da rendere il tutto credibile. E questo era un bene. Mentre accadeva il tutto, la concentrazione di David diede i suoi frutti, e il drago nero, troppo preso dal guardare Dhamon mentre Liya fingeva di attaccarlo, non aspettandosi nemmeno questo genere di incantesimo, dato che a Krynn i draghi blu controllano il vento e il fulmine, venne preso alla sprovvista dalle radici nascoste nella palude.

    "Ma che sta succedendo? Aiut..." cercò di dire, ma una radice gli si avvolse intorno muso tappandogli la bocca, in modo che non potesse usare l'acido per liberarsi.

    L'incantesimo riuscì a David molto meglio del solito, sia perché ormai la sua magia diventava sempre più forte, sia perché c'era anche Feril ad aiutarlo, e quindi erano in due a scagliare tale magia.

    "Liya ora!" Disse David mentalmente alla sua compagna, per evitare di farsi sentire all'esterno, mentre il drago nero cercava di liberarsi da quell'intreccio di radici o altro che continuavano ad avvolgerlo, ancora confuso da quello che stava succedendo, anche se probabilmente ci avrebbe messo poco a capire come stavano andando le cose veramente.
     
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    Quando fu il momento di agire, erano tutti pronti. Liya lasciò andare Dhamon spingendolo con le zampe sulle spalle e balzando verso il drago nero. Niente da dire sul fatto che aveva usato Dhamon come un trampolino, vero? O gli avrebbe tagliuzzato ali, coda, naso e forse anche qualcos'altro. Atterrò letteralmente sopra al loro avversario, accomodandosi con il ventre sui rami che lo avevano intrappolato. Gli poggiò le zampe sugli occhi e cominciò a incanalare la sua energia oscura dritta nella sua testa. Da prima il torpore, poi il buio, infine il silenzio. Il drago si afflosciò sulle radici e smise di agitarsi, probabilmente aveva capito pochi attimi prima di svenire di esser stato ingannato. Senza perder tempo Liya lacerò i rami e tirò su il suo corpo senza neanche chiedere a David di lasciarlo andare.
    Lo trascinò di fronte agli altri per poi socchiudere le palpebre e fermarsi a pensare.
    "Volevo chiedervi cosa devo farne, ma lo so già"
    Piantò lo sguardo sul drago nero e poggiò gli artigli sul suo dorso. Come aveva trasportato se stessa o Feril nella sua dimensione, poteva nascondere lì dentro qualunque cosa, anche un corpo. Se si fosse svegliato sarebbe stato un problema contenerlo a lungo nello spazio oscuro, ma da quanto poteva intendere sarebbe bastato tenerlo a bada prima che Sable si facesse vedere.
    Sospirò, mentre un alito di vento grigio spirava attorno al suo corpo. Per quanto avesse imparato a risparmiare le forze, sembrava non essere ancora abbastanza. Se c'era un freno ai suoi poteri, era il fastidio che le dava sentirsi spossata solo qualche minuto dopo aver invocato le energie delle tenebre.
    Il vortice oscuro avvolse il corpo assopito del drago che si dissolse nel nulla, attratto da una forza gravitazionale che lo condusse molto lontano lontanissimo tanto tanto (?).
    Liya sospirò, voltandosi verso i compagni di Dhamon.
    "Non vorrei avergli fatto troppo male" ridacchiò, "ora mi serve nuovamente qualche minuto per ricaricare. Mi dispiace, ma il potere ha un prezzo"
    Ovviamente se la tirava, come al solito. In realtà fremeva d'eccitazione.
    Adesso che era giunto il momento era curiosa di trovarsi con il muso d'innanzi a quello della temuta Sable, ma non poteva presentarsi a zampe scoperte. Si sarebbe lucidata ben bene le squame, gli artigli e le zanne per lei, perché certo voleva non risparmiarsi. Forse, dopo molto tempo, qualcuno avrebbe visto in azione la vera Liya.
     
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    Liya non si fece attendere, e agì subito addormentando quel drago nero. David avrebbe pensato di ucciderlo subito, approfittando del fatto che dormisse. Certo, faceva un po' di impressione uccidere qualcuno nel sonno, ma probabilmente era la cosa migliore da fare. Ma Liya prese di nuovo l'iniziativa e lo trasportò da qualche altra parte, anche se non sapeva cosa fosse. Poi decise di riposarsi per recuperare le forze per la battaglia imminente. Voltandosi vide come Ragh era molto preoccupato per quello che stavano per fare, dato che sapeva quanto pericolosa fosse Sable, poteva solo sperare che Liya non si sopravvalutasse contro di lei. Feril invece era ancora confusa da quello che era successo e volle esternare i suoi sentimenti.

    "David, quando mi hai afferrato in quel modo ho notato che sembravi davvero arrabbiato. C'è qualche problema? Possiamo parlarne?"

    David, solo nel sentire la sua voce provava dentro di sé una rabbia terribile. Si voltò verso di lei mostrandole il suo disprezzo.

    "Ah, quindi vuoi parlare? Sicura che non vuoi che chiunque intorno a te stia sempre zitto e si tenga i suoi problemi dentro, in modo che tu possa concentrarti completamente su te stessa, e fare tutto quello che vuoi, quando vuoi, senza se e senza ma?"

    "Ma che ti prende? C'è qualcosa che vorresti dirmi?"

    "Oh, ce ne sono di cose che vorre dirti, ma purtroppo non posso farlo perché Dhamon ha bisogno di sapere che può dire la verità e aprirsi senza temere che succeda qualcosa di brutto."

    "Che intendi? Che cosa ti ha detto Dhamon?"

    "Ah! Ora credi che Dhamon mi abbia detto cose orribili sul tuo conto! è più forte di te vero, accusarlo di cose di cui non ha colpa. E questo mi dimostra che ho ragione su di te."

    "Ma che vuoi dire?"

    "Ce ne sono tante di cose che voglio dire, ma non posso farlo purtroppo. Quindi ora vado a sistemare quel Totem prima che dica o faccia qualcosa di cui potrei pentirmi, cara elfa che fa promesse a vanvera senza poi curarsi di mantenerle."

    Così si voltò e alzò in volo, lasciandola in preda alla più totale ed assoluta confusione, mentre lui raggiungeva il mezzo del totem, che continuava a pulsare energia, e, sfogando su di esso la sua rabbia e il suo odio contro Feril, fracassando colpendo con violenza il teschio nel mezzoo, preferendo risparmiare la magia nella lotta contro Sable. Il totem diventò prima pendente, e poi cominciò a cadere brutalmente a terra, e poi David, cominciò a colpire ogni singolo teschio per fracassarlo, sia perché era meglio assicurarsi che non avessero più potere, sia per dare libero sfogo alle sue emozioni. Quando ebbe finito poi respirò profondamente per cercare di calmarsi. Non sapeva ancora quanto ci sarebbe voluto per l'arrivo di Sable, ma sarebbe sicuramente arrivata, ed avrebbero avuto maggiori possibilità se fosse rimasto lucido. Se quella dragonessa era pericolosa come Ragh e Dhamon pensavano, allora non potevano permettersi azioni avventate. Dovevano agire con calma, intelligenza, e strategia. Ogni sbaglio poteva essere fatale, se non facevano attenzione.
     
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    David fece una delle sue solite bravate ed esagerò come quando gli prendevano i minuti agitati. Come immaginava aveva preso a cuore per la faccenda, con individui che neanche conosceva, e di nuovo si era fatto trasportare dai sentimenti. Non gli interessava quale rapporto avesse con l'elfa e se avesse particolari intenzioni a riguardo, l'importante era che le trovassero al più presto quella Sable.
    Se però dovevano distruggere quei teschi perché non potesse attingere ad ulteriore potere, non poteva essere contraria. Liya voleva uno scontro paritario senza strane magie o trucchi di mezzo.
    Li osservò portare a termine il lavoro e ne approfittò per guardarsi intorno. Non sapeva come si sarebbe dovuta comportare se quella Sable avesse attaccato all'istante, ma senza dubbio si sarebbe difesa.
    "Non avete intenzione di prepararle la colazione mentre aspettiamo?"
     
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    David fece dei respiri molto profondi, per cercare di calmarsi. Ma Dhamon decise di prendere l'iniziativa, preoccupato di quello che stava accadendo a Feril. Per questo si avvicinò a David e gli disse.

    "Tu ed io dobbiamo parlare in privato. Adesso!"

    David, capendo ovviamente che si trattava di Feril, decise di fare le cose per bene, e quindi si avvicinò a Liya e le disse mentalmente:

    "Se scompaio misteriosamente o altro, dai per scontato che sia stato Dhamon ad uccidermi." Per poi aggiungere a parole "Mi serve un attimo la gemma per comunicare meglio con lui." E gliela prese, senza se e senza ma. "Comunque no. Non penso dovremmo sfamarla. Però se sospetta qualcosa è meglio nascondersi per tenderle un agguato. Così se arriverà sapremo se conviene attaccarla oppure fuggire, nel caso lei si sia preparata alla nostra trappola." Aggiunse in seguito.

    Sperò sinceramente che non si sarebbe arrabbiata per averle preso la gemma senza permesso, ma d'altro canto lui sapeva che lei voleva che si imponesse, e quindi forse sarebbe stata contenta di questa sua iniziativa. In entrambi i casi, seguì Dhamon in modo che potessero parlare in privato, e quando furono da soli, quest'ultimo gli disse.

    "Smettila di prendertela con Feril. Lei non ha alcuna colpa per la mia caduta. Sono io che ho fatto le mie scelte. E non ho decisamente bisogno di essere salvato da nessuno!"

    "Oh, ma certo. Ed immagino che questo tuo bisogno di non essere salvato dipenda dal fatto che quando tutti i falsi amici che avevi quando eri un uomo nobile e retto ti hanno abbandonato, il dolore di questo era così estremo che hai deciso di non volere più l'aiuto di nessuno perché così almeno non soffri quando ti viene negato."

    "Non è vero."

    "Ah, sì? Vediamo."

    E dandogli la gemma di Liya, utilizzò poi la propria per entrargli nella mente, arrivando fino al momento in cui Feril gli dichiarava il suo amore, ma con Dhamon che esitava e rispondeva di provare solo qualcosa, poi guardò al momento in cui, dopo la morte di Shaon, rivelò ai suoi compagni di essere stato in passato un cavaliere delle tenebre, e di come Rig, a quella rivelazione aveva tentato di strangolarlo, incolpandolo della morte di Shaon. E in quel caso Feril non disse e non fece nulla in sua difesa, chiudendo addirittura gli occhi e guardando dall'altra parte. Poi quando venne posseduto da Malystrix e Rig in quella circostanza rivelava di non aver mai smesso di odiarlo e che lo aveva sopportato solo per far contenti Palin e Feril. Poi vide quando Rig lo aveva aggredito e tentato di ucciderlo al suo ritorno, rifiutandosi nella maniera più assoluta di credere alla sua innocenza, e di come tutti in generale dubitavano di lui. Ed anche in quella circostanza Feril se ne rimase in disparte non facendo nulla. Poi vide la discussione con Feril in cui lei manifestava i suoi dubbi, riguardo al fatto che anche se sapeva che era stato il drago era comunque difficile per lei, e di come Rig diceva con rabbia a Dhamon che meritava molto meno che pace. Vide poi la battaglia contro Malystrix dove Feril combatté al suo fianco, e poi arrivò al dopo la battaglia, in cui lei andò via dicendogli di avere bisogno di un po' di tempo per sé stessa, promettendogli che sarebber stati di nuovo insieme quando sarebbe stata pronta. Poi vide l'incidente con il drago verde, di come Dhamon era scappato, Gauderic aveva tentato di catturarlo per farlo processare dicendogli che nessuno avrebbe parlato in sua difesa, e di come Dhamon, cercando di scappare, lo avesse accidentalmente ucciso. Vide come Rig lo criticò e lo giudicò, senza mostrargli un briciolo di empatia, quando scoprì che era diventato un ladro, e di come addirittura, quando Dhamon aveva abbandonato Rikali, Rig lo aveva addirittura accusato di non essere umano. Vide come Fiona, prima gli chiedeva aiuto entrando nella sua banda di ladri, per avere i soldi per riscattare suo fratello, e di come poi lo aveva odiato quando aveva scoperto che l'avevano imbrogliata. Di come in seguito Fiona, consumata dalla follia, aveva tentato di ucciderlo di una morte lenta e dolorosa colpendolo alle spalle, nonostante in passato si fosse rifiutata di colpire a tradimento gli scagnozzi di Malystrix. E le ultime parole di crudeltà che lei aveva pronunciato prima di morire. Vide anche, quando era andato a cercare Feril, che lei aveva detto, dopo averlo riconosciuto che non aveva mai pensato di rivederlo di nuovo, e di come poi all'inizio lei volesse effettivamente aiutarlo gratis, ma che, una volta giunti al lago della morte, si volesse tirare indietro e di come Dhamon le avesse fatto cambiare idea promettendole in cambio il suo tesoro.

    "A me sembra di aver visto giusto. A quanto pare ti aggrappi al lato peggiore di te stesso perché il Dhamon Grimwulf buono e dal cuore puro e retto era un fallimento totale nello scegliersi gli amici. Dato che, a quanto pare, quando eri un cavaliere delle tenebre, e quando eri un ladro, avevi degli amici veri e sinceri che ci tenevano a te, mentre quando eri un eroe hai avuto solo persone false e bugiarde capaci unicamente di chiederti le cose senza nemmeno darti qualcosa in cambio, e che se non gli sei utile, allora ti abbandonano subito senza se e senza ma, infischiandosene di quanto dolore causano con quel gesto."

    "Smettila!"

    "Sei sicuro che Feril non sia stata insieme alle sanguisughe invece che con i lupi, perché non credo che i lupi abbandonerebbero un compagno di branco nel momento del bisogno solo per dei motivi frivoli."

    "Non erano motivi frivoli! Voleva del tempo per sé stessa dopo quello che gli ho fatto, ed io gliel'ho dato."

    "Dopo quello che TU le hai fatto? Allora quindi non hai ancora capito che non è stata colpa tua per quello che è successo quando eri sotto il controllo di Malystrix!"

    No... Io...

    "Non-mentire-a me. Tu hai pensato che fosse colpa tua anche se non era colpa tua, e quindi credi che lei facesse bene ad abbandonarti."

    "Come potrebbe non aver fatto bene? Stare lontana da me le ha permesso di avere una bella vita. Mentre tutti quelli che mi sono rimasti vicino sono morti."

    "Quindi tu pensi che il semplice fatto di essere vivo sia una colpa per te."

    "Perché non dovrei pensarlo, visto che se fossi morto, o non fossi mai nato, tante cose orribili non sarebbero mai successe."

    "E immagino che la pensi in questo modo perché LORO ti hanno convinto di questo. Ed hai smarrito la retta via proprio perché ti sei sottomesso a questo pensiero."

    "Io non mi sottometto a niente e a nessuno!"

    "Come no. La verità per me è che tu non hai paura di morire perché hai paura di tutto e di tutti."

    "Non è vero!" Ringhiò minacciosamente Dhamon

    "Ah no? Allora perché ogni volta che ti succede qualcosa di brutto il tuo primo impulso o pensiero è quello di suicidarti? Tu hai pensato solo alla morte, mai alla vita. Tu sai solo come si muore con onore. Ma vivere con onore non ne hai la più pallida idea."

    "Basta!"

    "E guardati. Stai difendendo Feril da me, ma lei non ti ha mai difeso quando ne avevi bisogno e mai lo farà, a meno che tu ovviamente le dia qualcosa in cambio. Altrimenti non lo farebbe mai e poi mai."

    A quelle parole Dhamon perse la pazienza e gli saltò addosso, e tra i due cominciò una terribile zuffa.


    *



    Intanto Feril, completamente confusa,dal comportamento ostile di David, volle chiedere a Liya

    "Ma che gli ho fatto? Perché si è arrabbiato con me? Che cosa gli è successo? Tu ne sai qualcosa?"

    Ragh invece era seriamente preoccupato che se non facevano attenzione, la situazione potesse degenerare.
     
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    Lasciò che David recuperasse l'ametista senza replicare. In fondo aveva già previsto che gliel'avrebbe chiesta.
    Sospirò e fissò l'elfa negli occhi, poi si voltò senza focalizzare realmente lo sguardo da qualche parte.
    "Non so esattamente cosa voglia da te, ma se ho ben capito devi aver causato a Dhamon qualche guaio"
    Il luogo sembrava tranquillo, non fosse per l'agitazione creatasi dopo che David si era messo a fare le bizze. "Comunque a me non interessa in alcun modo. Farà ciò che vuole con le sue idee da impiccione, non voglio aver niente a che fare con questo"
    Si stiracchiò le ali e con uno sbadiglio mosse una fresca folata di vento, che spirò lungo la vegetazione circostante fino ad estendersi oltre i ruderi dei teschi distrutti.
    Non le ci voleva poi molto a recuperare, era già abbastanza riposata da potersi permettere qualche azzardo. Rimase comunque immobile e in allerta, cercando di captare ogni segnale circostante.
    Se quella dragonessa fosse arrivata mentre litigavano tanto meglio, così non li avrebbe avuti fra i piedi.
     
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    La rissa tra i due continuò brutalmente, tra graffi e morsi. Dhamon era davvero infuriato per le parole che David aveva pronunciato, ma quest'ultimo non aveva alcuna intenzione di dargliela vinta. Dhamon ne aveva di cose da imparare e lui era l'unico che poteva insegnargliele. Chi altri avrebbe avuto la pazienza, la calma e la perseveranza di andare fino in fondo con lui senza ripensarci al primo accenno di guai? Quando alla fine i due si erano calmati, se ne rimasero sdraiati, in due lati opposti a respirare affannosamente.

    "Sei davvero cocciuto, lo sai?" gli disse alla fine Dhamon.

    "Almeno io non credo nel perdono e nella redenzione unicamente quando mi fa più comodo. E semmai cambiassi idea sul fatto che qualcuno è redimibile oppure no, non lo farei di certo per un motivo frivolo come: non mi ha dato quello che volevo."

    "Non dire così. Fiona aveva il diritto di odiarmi. Lei voleva il mio aiuto ed io l'ho ingannata."

    "Le hai forse mentito facendole credere di essere lo stesso uomo di allora?"

    "No."

    "Sapeva cosa ti era successo e che cosa eri diventato?"

    "Sì ma..."

    "Niente ma. Non dico che quello che hai fatto sia giusto. Ma non puoi credere che qualcuno sia redimibile per poi ripensarci così facilmente. Voglio dire, se Feril trovasse un animale ferito intrappolato in una tagliola, credi davvero che riuscirebbe a liberarlo senza che quest'ultimo provi a morderla e a graffiarla?"

    Dhamon non l'aveva mai pensata in questo modo. Beh... no. Anche se devo dire che è un punto di vista interessante.

    "Esatto! Il problema con loro è che, secondo me, credono in cose come l'onore, la fede, il perdono, e la redenzione, solo per motivi frivoli, e per convenienza. Mai per qualcosa di serio e importante."

    "Ma Feril è qui con me. Mi sta aiutando, ha anche rischiato la vita per aiutarmi."

    "Lo ha fatto solo per il tuo tesoro, e perché non sa cosa hai fatto. Per chiarire un dettaglio, io non la odio perché se ne è andata, ma perché ti ha promesso che sarebbe tornata, ha infranto quella promessa, e ha lasciato che lo scoprissi da solo che non l'avrebbe mantenuta. Se ti avesse avvertito che se ne stava andando per sempre e che non sarebbe più tornata, allora non avrei avuto nulla da dire. Quello che fa sono affari suoi. Ma non aveva alcun diritto di darti illusioni e false speranze per poi distruggere tutto. Doveva mettere le cose in chiaro fin da subito. Ma non l'ha fatto. Come posso pensare che non sia egoista se quel giorno non ti ha nemmeno permesso di parlare ed esprimere il tuo punto di vista?"

    "Non dire così."

    "So che è per stare con lei che vuoi tornare umano. Ma dal mio punto di vista non dovresti farlo se non vi chiarite su tutto e non mettete in chiaro le cose, e non hai l'assoluta certezza che lei non ti abbandonerà di nuovo se avesse una scusa per farlo."

    "Lei ha detto..."

    "Che le sei mancato e che la distanza ha solo turbato il suo cuore invece di schiarirle la mente, ma questo non dimostra niente. Perché, se anche fosse vero, non le ha comunque impedito di infrangere la sua promessa, quando invece avrebbe dovuto essere un ulteriore incentivo nel mantenerla. Per quanto ne so lei potrebbe anche odiare il fatto di amarti. Come può provare dei veri sentimenti nei tuoi riguardi se le sue azioni invece dicono che lei considera il tempo trascorso con te solo una distrazione e uno spreco? Spiacente, ma comincerò a crederla diversamente quando la vedrò avere l'occasione di comportarsi male e da ipocrita e scegliere di non farlo perché è giusto, e non perché è più conveniente o perché ha più da guadagnarci nel non farlo. E, per evitare equivoci, dopo quello che ha fatto, non basterà che lo faccia un'unica volta per convincermi."

    "Ma..."

    "Spiacente Dhamon. Ma quello che sei diventato è la prova che quando se n'è andata non ha voluto verificare se stessi bene oppure no prima di farlo. E questo non è un comportamento corretto nei confronti di chi si ama."

    Dhamon, capendo che non avrebbe potuto convincerlo, decise di lasciar perdere.

    *



    "Messo Dhamon in qualche guaio? Ma come è possibile? Io non ero neanche presente quando lui si è trasformato in drago. Come avrei potuto metterlo nei guai?"

    Questo la rese ancora più confusa di prima. In quel momento, con il suo udito da elfo, cominciò a udire qualcosa nell'aria. Non sapeva se era Sable, ma era decisamente un drago che si stava avvicinando. Anzi. Da quello che sentiva, era più di un drago.
     
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    No, non rispondo se non mandi avanti la trama con qualche evento. Non ho nulla da dire.
     
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    CITAZIONE (Aesingr @ 14/7/2020, 15:06) 
    No, non rispondo se non mandi avanti la trama con qualche evento. Non ho nulla da dire.

    Oops. Scusa. :P Avevo fatto arrivare Sable, ma dovevo anche farle fare qualcosa?
     
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    Se tu fossi al mio posto, senza alcuna informazione in questo momento su Sable, con solo Feril che sente avvicinarsi qualcosa, e i tuoi pg che hanno chiaccherato per conto proprio... cosa faresti? Come dovrei muovere Liya?
     
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    CITAZIONE (Aesingr @ 14/7/2020, 23:45) 
    Se tu fossi al mio posto, senza alcuna informazione in questo momento su Sable, con solo Feril che sente avvicinarsi qualcosa, e i tuoi pg che hanno chiaccherato per conto proprio... cosa faresti? Come dovrei muovere Liya?

    Pensavo che potresti organizzarti per tenderle un agguato o altro. Così puoi scegliere se lei ti vede o no, e se optare per un attacco frontale o no. Ma se vuoi che cambi comunque, lo faccio subito. Vuoi che lo faccia?


    Edited by l.pallad - 15/7/2020, 08:41
     
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    Liya non rispose subito all'elfa. Inspirò una folata d'aria e riempì i polmoni, gonfiando il petto. Lasciò andare tutto di un colpo il respiro, sbuffando nella direzione in cui Dhamon si era allontanato con David.
    "Perché lo chiedi a me? Dovresti domandarlo a David. O magari a Dhamon stesso. Probabilmente c'entrano gli strani sentimenti che voi bipedi provate l'uno per l'altra, anche se Dhamon dovrebbe aver acquisito qualcosa dell'istinto di un drago ormai"
    Si chiese se effettivamente trovarsi in un corpo tanto diverso portasse anche certi pensieri in direzioni inesplorate. Sentì poi un suono di ali in avvicinamento. Era giunto il momento, quella doveva essere Sable. Prese un altro lungo respiro, poi snudò le zanne.
    "So che voi agite in maniera molto più schiva e preferite lo scontro indiretto, ma non ho alcuna intenzione di assecondarvi. Se Sable sta arrivando la affronterò a modo mio. Se vi metterete di mezzo potreste finire male, e io non interverrò per aiutarvi"
    Piuttosto si sarebbe lasciata sconfiggere pur di non farsi aiutare in qualcosa che aveva deciso di affrontare da sola. I demoni che si stavano spargendo sull'isola erano ben diversi, non si trattava di uno scontro onorevole tra draghi, quello che le avevano assegnato era solo uno sporco compito con l'unico scopo di impedire che Kengard piombasse nel terrore. Aveva preferito lasciarsi aiutare, anche perché non riguardava solo lei.
    Neanche gli intenti di Sable in un certo senso erano affar suo, ma la fama che la precedeva aveva stuzzicato il suo desiderio di sfida che si era sopito da tempo. Stando con David si era quasi ritrovata costretta, non che le fosse dispiaciuto, ad apprezzare piccole cose; aveva finalmente la possibilità di combattere come un tempo, come quando l'oscurità prevaleva in lei e niente del suo stesso essere desiderava fermarla.
    "Tu cerca di impedire che quei due finiscano per uccidersi a vicenda. David è impulsivo e ingenuo, Dhamon sembra stupido almeno quanto lui. Potrei aver bisogno che intervengano se Sable non è sola"
    Per quanto la sua superbia valicasse ogni preconcetto, temeva che avrebbe dovuto concentrarsi sulla sua avversaria se non voleva rischiare risvolti più pericolosi del previsto. Non che la temesse, anzi. Era pronta allo scontro. Gli artigli snudati, le zanne in mostra.
    Ne era certa, sarebbe stata una battaglia epocale.
     
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294 replies since 18/1/2020, 08:28   3580 views
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