Arrivo a Krynn

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    Silvara ascoltò tutto quello che disse Liya su quello che pensava riguardo Dhamon. A quanto pareva lei e David avevano davvero un bel rapporto se era riuscito ad ottenere lei come compagna. Dato che non sembrava proprio una che amasse stare con i bipedi o desiderasse diventare una di loro. Ma comunque, nonostante ciò, dovevano comunque punire Dhamon per quello che aveva fatto. Per questo disse.

    "Ammetto che forse dovrei parlare con quel David, sia per conoscerlo meglio sia perché forse potrei convincerlo che deve accettare quanto è accaduto e lasciar perdere. Forse non conosce Dhamon così bene come crede. Per questo si sarà fatto intenerire, qualunque cosa sia successo. Dhamon potrebbe anche avergli mentito per quanto ne sappiamo. Comunque sì. Verrò con te e poi deciderò di conseguenza che cosa fare con lui. Anche se non sarà affatto facile sistemare questo pasticcio."

    Era decisamente pronta a seguirla per parlare con David, e per chiudere la faccenda di Dhamon una volta per tutte.
     
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    Stava andando tutto come previsto. Senza aggiungere altro Liya si alzò in volo e serenamente constatò di star ritrovando le energie sempre più velocemente. Il decollo fu più fluido di quello precedente.
    "Andiamo allora"
    Si diresse dove aveva lasciato David l'ultima volta, sperando di trovarlo nei dintorni. Non era molto distante dalla tana di Gallintus, quindi sperò di incontrarlo per strada prima di avvicinarsi troppo o prima di trovare Dhamon. Restò in alto e se la prese molto comoda, cercando di scrutare ed esplorare a distanza foreste e vallate. Pensò di farsi indicare un punto da Gale con l'ametista, forse lui sapeva più o meno dove si trovassero David e Dhamon e se fossero insieme, ma non le andava nemmeno di chiedere aiuto. Non a lui.
    Mentre erano in volo, si avvicinò a Silvara e le rispose.
    "David non cambierà idea, è testardo più di me. Il che è tutto un dire. Anch'io ho visto l'intenzione di cambiamento in Dhamon, e io non ho alcuna volontà di aiutarlo o tantomeno di proteggerlo, ma se io stessa ho percepito tracce di pentimento in lui credo che David ne abbia individuate ancor di più. Senz'altro è convinto che Dhamon vada salvato"
    Fai tu adesso, falli incontrare e gestisci la cosa come vuoi. Poi so già come proseguire.
     
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    La rissa tra David e Dhamon si era in parte placata, e David aveva preso tempo a respirare, senza smettere di tenere d'occhio l'altro drago, mentre continuarono con i litigi verbali con Dhamon che insisteva sul fatto che la sua compagna li avesse traditi, mentre David, nonostante tutto, continuava a pensare che ci fosse una ragione dietro tutto, e voleva ancora difenderla.

    "Ma perché ti batti così tanto per lei?" Gli aveva chiesto Feril.

    "Perché io non sono come te." Rispose in modo offensivo David. "Quando dico a qualcuno di amarlo, mi impegno davvero per questa cosa. Non scappo piagnucolando al primo accenno di guai come fai tu."

    Quelle parole furono un duro colpo per l'elfa. "Credevo che si fosse risolto tutto tra di noi."

    "Ti sbagli enormemente. Prima di tutto, tu hai solo promesso di non abbandonarlo di nuovo. E quindi, da quanto ne so, anche se adesso sei sicura di farlo in questo momento, in futuro potresti renderti conto che mantenere questo impegno è più difficile di quanto credessi e cambiare idea. Dopotutto così hai fatto fin'ora. E fin'ora non hai fatto niente che mi induca a pensare che questa volta ti comporterai diversamente da allora. E se anche per caso mantessi questo proposito, il fatto che tu abbia abbandonato Dhamon subito dopo aver compiuto un atto di vero amore, sincero e disinteressato nei suoi riguardi, mi induce a dirti che non ti basterà un'unica buona azione per convincermi della tua buona fede. Oltre a fare questo dovresti anche mostrarmi che è la norma per te, e non un'azione più unica che rara."

    "Ma hai visto che ho cominciato a capire quello che è successo."

    "Ci sei riuscita unicamente perché IO te l'ho fatto capire. Se io non ti avessi sbattuto in faccia la verità, non ci saresti mai arrivata da sola. Perché è per questo che non hai capito che era la squama ad aver influenzato Dhamon. Perché non te lo ha detto nessun altro. E lo hai capito dopo solo perché te l'ha detto Goldmoon dopo essere tornata. Se non ci fosse stata lei a confermare che era innocente, ne tu ne nessun'altro lo avrebbe capito mai e poi mai. A quanto pare se non sono gli altri a farti capire le cose, devi rifletterci per anni per arrivarci da sola, dico bene?"

    "Ma io avevo capito prima che Goldmoon tornasse."

    "E quando? Se mi è concesso chiedertelo?"

    Feril esistò per un istante "Durante la battaglia contro i draghi dominatori, quando Malys ha tentato di diventare una divinità."

    "Oh, molto conveniente." Disse David con sarcasmo. "E puoi provarlo?"

    "Ma non ti basta la mia parola per capire che è vero?"

    "A te e a tutti gli altri era bastata la parola di Dhamon per capire che era innocente, dissipare qualunque dubbio nei suoi riguardi, e indurvi a trattarlo come al solito? No. Quindi non chiedermi nella maniera più assoluta di fare qualcosa che tu non faresti mai e poi mai."

    "Ma me ne sono pentita poi."

    "Non abbastanza da farti cambiare idea sulla tua decisione di mentirgli e di abbandonarlo per sempre, nonstante prima di quella tragedia gli avessi promesso un'intera vita assieme."

    Feril stava per ribattere, quando la discussione venne brutalmente interrotta dal fatto che tutti loro percepirono con il loro udito superiore qualcuno che si avvicinava, e voltandosi con le loro viste superiori Dhamon e David videro Liya, avvicinarsi in volo con un drago d'argento insieme a lei. Dhamon riconobbe Silvara immediatamente, e lo disse a tutti loro.

    "Beh, allora sarà meglio che vada a parlarle. Dhamon e Ragh, voi due rimanete qui mentre io e Feril le andremo incontro."

    Tutti loro avrebbero voluto protestare. Ma David prese Feril senza preavviso e cominciò ad alzarsi in volo e raggiunse le due dragonesse.

    "Liya? Che stai facendo? Perché hai portato Silvara con te?" Chiese subito una volta raggiunte.

    "La tua compagna mi ha informato che avete incontrato il criminale traditore conosciuto come Dhamon Grimwulf, e quindi è mio dovere sistemare le cose con lui. Devi consegnarmelo."

    David fu molto arrabbiato nel sapere che Liya aveva parlato. Per questo chiese.

    "E se io non volessi dartelo?"

    "Liya mi ha detto che sei un bravo ragazzo. Ma non lasciarti intenerire da lui. E non buttare al vento il tuo futuro per proteggerlo."

    "Dal mio punto di vista siete voi i cattivi in questa storia"

    Quelle parole furono un duro colpo per Silvara. Come osava accusarla di questo?

    "Che razza di menzogne ti ha raccontato Dhamon per farti dire una cosa del genere?"

    "Menzogne? Quindi non è vero che quando Malystrix si è impadronita di lui voi tutti gli avete voltato le spalle e che non avete creduto alla sua innocenza?"

    "Io, esaminando la squama, lo avevo capito che era innocente."

    "E gli altri invece lo hanno fatto?"

    Silvara su questo purtroppo esitò a rispondergli. Sapeva che gli altri avevano dubitato di lui, e sapeva che anche Gilthanas aveva creduto all'innocenza di Dhamon solo perché glielo aveva detto lei.

    "Prendo questo silenzio come un no."

    "Gli altri ne hanno dubitato, è vero. Ma è stato un errore onesto."

    "Anche per quel lurido infame di Rig Mer Krel è così?"

    "Non dovresti insultarlo in quel modo. è vero, lui si è fatto ingannare da Malys più di tutti gli altri, ma non si merita di essere chiamato così."

    Quelle parole fecero apparire nello sguardo di David un lampo di rabbia "O invece se lo merita ed anche di peggio. Ma siccome voi lo avete viziato, è naturale che siate così ciechi su che razza di persona sia. Anche Dhamon dopotutto lo ha sempre deificato nonostante quello che gli ha fatto."

    "Di cosa stai parlando? Palin e Goldmoon hanno creduto in Dhamon e gli hanno dato l'onore di essere il loro condottiero e di redimersi dal suo passato di cavaliere delle tenebre. E lui ci ha ripagati mandando a morire gli uomini che gli avevano affidato in una missione, e dandosi al crimine e al furto."

    "Oh, quindi mi stai confermando che Dhamon per voi era solo uno strumento da sfruttare e usare per il vostro tornaconto per combattere i draghi malvagi? Un essere inferiore perché appunto lui aveva un oscuro passato e voi no."

    "No. Gli abbiamo offerto di combattere con noi e lo consideravamo davvero un amico."

    "Ah, davvero? Se era vostro amico, come ha fatto Malys ad ingannarvi? Sapevate della squama dopotutto, sapevate che era pericolosa, e che poteva succedere qualcosa di brutto. Ma, nonostante ciò, avete comunque preso in considerazione la possibilità che lui potesse davvero farvi del male di proposito, nonostante appunto non avesse fatto nulla per indurvi a pensarlo. O sbaglio?"

    Silvara non ebbe da dire nulla neppure questa volta. Era sorprendente di come lui riuscisse a colpire nel punto giusto dicendo solo cose vere.

    "Senti, capisco che questa storia possa ferirti. Ma devi capire che non puoi salvare tutti. La legge è uguale per tutti e va rispettata. E non pensi che le sue vittime meritino giustizia per quello che ha fatto?"

    "Oh, potrei accettarlo, ma solo se sapessi che questa tragedia è accaduta nonostante voi aveste fatto tutto il possibile per impedirlo. Invece, da quanto ne so, voi non avete fatto assolutamente nulla per impedire che un uomo nobile ed onorevole smarrisse la retta via e sprofondasse nelle tenebre più assolute, pure e totali, diventando uno zotico egoista privo di qualunque rispetto della vita. Anzi, da quanto ho capito, avete fatto anche meno di niente. Avete lasciato che lui si perdesse di proposito."

    "Come puoi anche dire solo una cosa del genere? Non puoi davvero crederci capaci di fare una cosa del genere."

    "Oh invece posso eccome. Dopotutto solo una sofferenza assoluta e totale può averlo corrotto fino a quel punto. Perché una persona non cambia in peggio così tanto senza alcuna ragione. E se a voi importava davvero di lui, perché non avete provato nulla nel vederlo soffrire? Hai appunto detto di aver capito che era la squama ad averlo fatto agire in quel modo, ma a quanto pare non hai capito quanto quell'esperienza lo avesse traumatizzato e gli avesse lasciato delle ferite molto profonde."

    "E tu invece pensi di capirlo?"

    "No. Ma almeno io ci provo davvero a farlo, e quello che non capisco posso provare ad immaginarlo, e posso garantirti che ho un'immaginazione molto fervida. Voi non avete fatto neanche quello invece. Avete giudicato tutto solo con superficialità ed apatia. Dopotutto perché nessuno di voi era con lui quando è accaduto quell'incidente del drago verde, se non perché non vi importava. Anche questa bugiarda dopotutto." Alzò Feril sbandierandola davanti a lei, non curandosi di quanto fosse scomoda e le causasse la nausea. "Lo ha fatto innamorare di lei, gli ha riempito la testa di illusioni e false speranze su di una vita insieme, e poi, appena gli è successo qualcosa di orribile, lo ha abbandonato promettendogli che sarebbe SICURAMENTE tornata, poi ha infranto quella promessa, ed ha lasciato che lo scoprisse da solo che l'aveva preso in giro, senza avere nemmeno la decenza di farglielo sapere lei. Infatti quando li ho incontrati lei lo stava aiutando a tornare umano UNICAMENTE perché non sapeva quello che aveva fatto e perché lui le aveva promesso un sostanzioso compenso per il suo aiuto."

    "Ma non volevo il suo tesoro per me. Mi serviva per aiutare dei rifugiati bisognosi di aiuto." Protestò lei.

    "Esatto. Quindi mi stai dicendo che detestavi stare in sua compagnia, ma lo sopportavi ed aiutavi controvoglia e malvolentieri perché eri costretta a farlo dal fatto che dovevi aiutare quei rifugiati. Ma se non ci fossero stati dei rifugiati da aiutare e quel tesoro non ti servisse a niente, lo avresti subito abbandonato senza pensarci due volte. Un po' come quell'ipocrita di Fiona Quinti."

    "Che centra Fiona Quinti adesso?" Chiese Silvara confusa.

    "Semplice. La vostra nobile ed onorevole Fiona, quando suo fratello è stato catturato, per volerlo salvare, ha cercato Dhamon perché voleva che rubasse per lei dei soldi per riscattarlo. Ha creduto che in lui ci fosse del buono e che potesse redimersi solo perché aveva bisogno di lui per questo. Infatti appena Dhamon non le ha dato quello che voleva, si è tolta la maschera ed ha ripudiato tutto quello in cui credeva per odiarlo."

    "Ma che c'è di male a voler salvare un fratello?"

    "Niente. Ma appunto lei avrebbe fatto questo anche solo per il suo cadavere, per dargli una degna sepoltura. E c'è una colossale differenza nel rischiare l'onore e la reputazione per una vita e farlo invece per un cadavere, anche se per dargli una degna sepoltura. Ma lei invece lo avrebbe fatto comunque, anche a costo di sacrificare delle vite per farlo. Perché lei era così. Credeva nell'onore e seguiva il codice unicamente quando le faceva più comodo. Infatti appena quel lurido infame di Rig è morto, lei è codardamente sprofondata nella follia perché era troppo codarda per gestire la cosa, trasformandosi in una bestia che pensa solo ad odiare e ad uccidere e che crede solo a quello che le fa comodo, invece che a quello che è vero. Dovrei provare pena per lei, ma invece provo solo disgusto, perché ha criticato e giudicato Dhamon per aver smarrito la retta via d'innanzi a dolore e sofferenza, ma quando è capitato a lei, non è riuscita neppure a tenere la sua sanità mentale di fronte a queste cose. Proprio come a questa elfa bugiarda. Quando ha abbandonato Dhamon gli ha chiesto indirettamente di sopportare che le sue necessita e i suoi bisogni gli venissero negati, quando però lei se ne stava andando perché non era capace di fare nella maniera più assoluta di fare lo stesso. Quindi questo mi dice che voi abbiate preteso che la sua mente e il suo cuore fossero infrangibili mentre i vostri erano gracili. Volevate che lui sopportasse tutto, mentre voi non siete disposti a sopportare nulla."

    "Ma che dici? Non puoi pensare questo."

    "Come no. Feril ha sempre preso da lui senza mai dargli nulla a sua volta aldifuori di illusioni e false speranze. Ed infatti il risultato finale di questo è stato che quando si sono rincontrati lei aveva tutto, mentre lui non aveva NIENTE. E questo anche perché lei ha sempre preso da lui come una sanguisuga. E quello che è successo con il drago verde è stata colpa sia sua che di Palin, perché appunto Dhamon non era lucido quando ha intrapreso quell'impresa. Ma a lui non importava e lo ha mandato lo stesso. E quindi non ha saputo agire in modo appropriato proprio perché non era lucido accecato dal dolore che questa bugiarda gli aveva causato abbandonandolo. E Dhamon avrà ordinato a quegli uomini di combattere quel drago, mandandoli a morte, per sfogare il dolore che lo logorava dentro per il fatto di essere stato abbandonato e preso in giro da lei, dopo tutto quello che gli aveva promesso. Non dico che non avesse sbagliato e che non fosse responsabile di quelle morti, ma se mandi un uomo privo di lucidità in una missione pericolosa e lui sbaglia, la colpa è di chi lo ha mandato lì, non dell'uomo in sé. E di certo il fatto che Dhamon fosse troppo codardo per parlare dei suoi problemi ha ottenebrato ulteriormente la sua mente. Ma voi avreste dovuto capirlo invece di fare finta di nulla. Ma invece vi siete divertiti a pretendere da lui più di quanto potesse dare invece di rispettare i suoi limiti. La religione dice che il pastore deve prendersi cura del gregge, ma voi, da quanto ho capito, siete dei pastori pigri che lasciano il recinto aperto pretendendo che le pecore ci rimangano dentro senza fare nulla per farcele rimanere, e che quando la pecora si perde non si prendono la briga di cercarla pretendendo che ritrovi da sola la via di casa, per poi deriderla quando viene sbranata dai lupi definendola una pecora fallita. Ecco quello che voi avete fatto a Dhamon. Per questo dico che siete in parte responsabili del sangue che ha versato, che è anche sulle vostre mani. Non solo sulle sue. Ed è una delle ragioni per cui io farò quello che voi avreste dovuto fare tanto tempo fa, ma eravate troppo egoisti ed insensibili per farlo. O peggio, potevate farlo, ma non avete voluto perché era un uomo inutile. Perché appunto Fiona e Feril hanno creduto in lui unicamente perché gli serviva per qualcosa. E questo che pensate quindi tutti voi? Che solo le persone utili vadano aiutate e salvate, ma quelle inutili invece vanno sempre abbandonate e trattate con indifferenza indipendentemente da quanto soffrano?"

    Quelle parole erano molto dure, ma David per dirle aveva sfogato tutta la rabbia che sentiva dentro. Ovviamente sapeva che Dhamon era in parte responsabile per le proprie azioni, ma i suoi peccati non lavavano quelli degli altri. E lui non poteva passare sopra così facilmente dopo quello che avevano fatto.

    Edited by l.pallad - 25/1/2021, 18:39
     
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    Liya approfittò di quanto i due fossero presi dalla conversazione e si allontanò velocemente. Non le importava se l'avrebbero notata. Si diresse a tutta velocità verso la città che aveva appena lasciato, tanto né Silvara né David sarebbero riusciti a starle dietro in volo; con o senza i suoi poteri.
    Sarebbe arrivata prima che loro potessero anche solo sperare di poterla inseguire. Prima di andarsene rivolse un sorrisetto a David. Sicuramente lui non voleva che Dhamon venisse scoperto, ma era ovvio che non avrebbe avuto modo di sfogare la sua frustrazione con qualcuno realmente coinvolto nella faccenda altrimenti. Un punto di vista esterno era necessario in quel disastro. Attinse all'ametista e si rivolse a Gale, anche se da quella distanza era difficile comunicare.
    "Dove accidenti sei? Che dici, sto andando bene? Ora sta all'elfo. Mi hai chiesto di combinare qualcosa che metta in discussione il rapporto tra Silvara e Gilthanas. Questo però sarà molto difficile, se non impossibile. So troppo poco di loro. Però posso divertirmi un po', il dubbio è sempre intrigante non trovi? Spero non possano comunicare mentalmente"
    Sperò che anche da quella distanza, ovunque si trovasse, Gale sentisse i suoi pensieri. In realtà sapeva come avrebbe agito, l'importante era che non si concentrasse su quei pensieri perché lo stesso Gale non conoscesse fino in fondo i suoi piani. Giunse dove aveva chiesto di incontrare Silvara la prima volta, avvicinando gli umani di poco prima.
    "Signori? Dovrei incontrare anche l'elfo Gilthanas se possibile. Silvara tornerà presto, è impegnata in una conversazione piuttosto rilevante che interesserà anche voi a breve"
     
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    Mentre la discussione tra David e Silvara proseguiva, Gale sentì il messaggio mentale della dragonessa.

    "Diciamo che è ancora troppo presto per esprimere un giudizio. La lite tra il tuo compagno e Silvara è interessante. Non immaginavo che potesse arrabbiarsi con qualcuno fino a questo punto. Credevo fosse solo un tenerone ingenuo. Ma vediamo cosa farai adesso. Non so ancora che risultato speri di ottenere o cosa hai pianificato di fare, ma sono interessato dal vedere il risultato delle tue azioni."

    Quando poi Liya chiamò perché le portassero Gilthanas, quest'ultimo si sbrigò a venire quando gli venne portato il messaggio. Una volta giunto volle chiedere.

    "Eccomi. Cosa vuoi chiedermi? Perché quando sei venuta prima non hai chiesto direttamente di me e di Silvara insieme? Avresti risparmiato tempo. è successo qualcosa mentre siete andati via?"

    Ed attese pazientemente la risposta. Non poteva dire con assoluta certezza che tutto andasse per il verso giusto. Ma se c'era qualcosa che non andava doveva assolutamente saperlo.
     
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    Liya sbuffò. Quella sarebbe stata la parte più noiosa di fatto, ma ormai era in ballo.
    "Non è successo niente di grave. Silvara è impegnata in una conversazione un po' movimentata, ma ho bisogno che tu mi segua. Se hai paura che io voglia farti del male puoi prendere qualunque precauzione. A me serve soltanto tu venga da solo con me. Dobbiamo parlare dove non ci sono orecchie indiscrete, va bene anche nelle vicinanze. Possiamo andare dove vuoi tu"
    Indietreggiò e voltandosi fissò l'esterno della città dove si apriva la radura che aveva sorvolato poco prima.
    "Non credo Silvara sia in pericolo, ma potrebbe esserlo se perdiamo tempo"
    Oscillò la coda e snudò le zanne in una delle sue espressioni ridacchiose e inquietanti allo stesso tempo. Doveva soltanto trovare il modo di far incastrare ogni pezzettino al suo posto.
     
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    A quelle parole ovviamente Gilthanas decise di non perdere tempo. Non poteva sapere cosa sarebbe successo. Ma di certo doveva fare qualcosa. Quella dragonessa diceva che Silvara non era in pericolo ma che sarebbe potuta esserlo se non si sbrigava. E quindi decise che era decisamente il caso di rischiare e di permettere a Liya di condurlo a parlare ovunque volesse farlo, indipendentemente dai rischi che avrebbe potuto correre.

    "Molto bene." fu quello che disse l'elfo alla fine come risposta "Portami pure ovunque tu voglia e dove ritieni che sia più appropriato. Prima parliamo e prima potremo risolvere il pasticcio che, secondo quanto mi hai detto e che secondo quanto ho intuito, potrebbe combinarsi se non facciamo presto."

    Dopodiché, senza neanche darle preavviso, le saltò in groppa, in modo da sbrigarsi a partire in modo che potesse portarlo ovunque lei volesse. Non le importava che non le piacesse averlo sulla schiena oppure no. Voleva solo che si sbrigassero a fare qualunque cosa dovessero fare.
     
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    Liya portò l'elfo non molto distante da dove aveva portato Silvara inizialmente, prima di decollare con lei in direzione di David. Le era saltato in groppa senza troppi complimenti. A Kengard l'avrebbero preso come un pazzo blasfemo, chiunque si permetteva di oltraggiare Liya Neratempesta non poteva che essere un folle. In realtà a Liya non era mai importato granché, non amava gente sul dorso ma in quel momento era lei a muovere le circostanze.
    Giunti nel bosco lo fece scendere a pochi metri da una piccola striscia di terriccio e fogliame, soffermandosi a scrutarlo decisa.
    "Bene. Ti informo, per prima cosa, che Silvara ti ha tradito"
    Nel mentre che cominciava a parlare, con la coda tracciò dei solchi sul suolo dove l'erba era più rada e il risultato era ben visibile. Scrisse con l'acume in cima alla coda poche brevi parole, sperò che Gilthanas capisse.
    -Mento. Fingi. Infuriati. Ci osservano-
    L'ametista trasmetteva suoni, immagini e sensazioni, non il tatto. Avrebbe trasmesso pensieri, quello sì, ma Liya era ormai un'esperta nello schermare la propria mente. Siccome però sapeva che Gale era abituato a distinguere i suoni, e avrebbe potuto notare il sottile fruscio della coda alle sue spalle, lo nascose ticchettando con gli artigli a terra come faceva abbastanza spesso e perdendo tempo a sedersi.
    "Ha scoperto che Dhamon Grimwulf, il criminale odiato da tutti, è ancora vivo e ora è divenuto un drago. Era partita con l'idea di assicurarlo alla giustizia, ma a quanto pare il mio compagno le ha fatto cambiare idea su di lui. Tanto che ora sembra... come dire, essersi infatuata. Ha trovato affascinante il fatto che da umano sia diventato un drago e deve aver pensato che aver avuto un'esperienza con un elfo l'aveva preparata a questo ed altro, non sarebbe stato difficile abituarsi all'idea che quel corpo di drago nascondesse un cuore umano. In fondo, adesso, Dhamon è comunque più simile a lei di quanto lo sia tu"
    Non le sarebbe stato difficile mentire a Gilthanas senza contemporaneamente spiegargli che quella non era la verità, ma non era nello stile di Liya. Non aveva mai mentito, odiava farlo. Era solo fin troppo abile nell'omettere informazioni e nel lasciar travisare quel che raccontava, in modo da suscitare i giusti tumulti al momento giusto. Però per completare il quadretto quella volta doveva azzardare un po', e anche Gale faceva parte del suo gioco. C'era anche la possibilità che lui si accorgesse comunque di qualcosa di insolito, ma non le importava. Era pronta a divertirsi anche con lui quando sarebbe tornata nella sua caverna. L'ametista aveva fatto comunque il suo gioco e continuava a trasmettere al dominatore tutto quello che Liya vedeva e sentiva, e a tratti quello che pensava. Lei però era capace di non pensare come di volare. Le era naturale isolare i pensieri per lasciarli da una parte, permettendo al corpo di agire quasi per propria stessa iniziativa. In quel modo aveva appreso come cavalcare i venti, allo stesso modo lasciava che tutto fluisse placido e gradevole sul suo corpo, un evento dopo l'altro senza che lei dovesse far nulla se non costruire le gradinate per l'arena di battaglia perché tutto potesse svolgersi secondo i piani.
    Aveva condiviso tutto con Gale, anche i suoi stessi occhi, affinché lui potesse fidarsi di lei. Ora però l'avrebbe trascinato nella dimensione del non ritorno, ben diversa da quella in cui aveva rinchiuso Sable. Per lui aveva un posto speciale, al suo fianco, involuto in tutto quello che aveva organizzato per lui. Voleva che la seguisse e che fosse suo alleato, lo voleva ad ogni costo.
     
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    Gilthanas sapeva che doveva correre il rischio per scoprire cosa stava succedendo. Una volta arrivati nel posto stabilito e Lya poté passargli le informazioni, per poco non gli venne un colpo quando le disse che Silvara lo aveva tradito. Ovviamente fu solo un riflesso condizionato, considerando che sapeva che lei non lo avrebbe fatto mai e poi mai. Infatti quando poi Liya riuscì a fargli capire che stava mentendo, l'elfo capì che li stavano spiando. Fingendo di non aver visto quella scritta, continuò ad ascoltare quello che la dragonessa continuava a dirgli, fingendo di credere a tutto quello che diceva. Quando ebbe finito il suo racconto, diede una risposta credibile per assecondarla.

    "Ma come è possibile? Come puoi dire una cosa simile? Lei non lo farebbe mai? Soprattutto per uno come Dhamon Grimwulf. E come è possibile che quell'uomo si sia trasformato in un drago? Che razza di stregoneria ha permesso una cosa simile? Nella storia di questo mondo nessuno ha mai subito tale metamorfosi? E come avrebbe fatto il tuo compagno ad indurla a chiudere un occhio sui crimini di quell'uomo?"

    Ed attese di vedere come si sarebbe evoluta la situazione e come sarebbe andata avanti quella messinscena.
     
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    Mi sa che hai messo troppi punti interrogativi XD


    Liya annuì. Fortunatamente l'elfo aveva capito come comportarsi.
    "Non conosco la loro storia, né come Dhamon si sia trasformato. Hanno però chiesto a me una squama, ha a che fare con il rito per tornare umano. Silvara però vuole Dhamon nella sua forma attuale. A quanto pare il mio compagno è riuscito a redimerlo e lei ha capito di come si fosse davvero pentito. Adesso è una persona migliore. Credo dovrai dimenticarla"
    Spiegò le ali e allungò il collo in avanti. La sua espressione era anche convincente, se non avesse confermato prima di star mentendo sarebbe potuta sembrare sincera.
    "Inoltre..." proseguì con sguardo languido, "c'è da dire che quel Dhamon è proprio un bel drago. Non è molto diverso da David, anche il mio compagno è stato umano un tempo. Quindi posso capirla"
    A quel punto lo invitò a salire per tornare indietro.
    "Era tutto ciò che dovevo dirti. Ma se vuoi possiamo raggiungere Silvara. So dove si trova. Sarà lei a spiegarti tutto"
     
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    Gilthanas era sempre più confuso. Non solo adesso parlava di come anche il suo compagno fosse in realtà un umano trasformato in drago. Ma anche che quel suo cosidetto compagno avesse anche preso in considerazione l'idea di redimere Dhamon. Non capiva se appunto fosse una bugia totale al 100% o se invece in parte stesse dicendo la verità. Aveva bisogno di risposte. E se tanto doveva comunque parlare con Silvara, allora sarebbe decisamente andato da lei ed avrebbe giudicato di persona cosa stava succedendo. Doveva decisamente approfondire tutto. Per questo disse.

    "Molto bene. Portami da lei. Così potrò giudicare di persona cosa sta succedendo. E di certo intendo capire come sia stato possibile che ben due umani si siano trasformati in draghi. E dimmi comunque, il tuo compagno è stato trasformato da qualunque cosa abbia trasformato Dhamon, oppure no?"

    Mentre diceva questo salì di nuovo in groppa a Liya pronto a raggiungere la sua amata dragonessa.
     
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    Di nuovo, l'elfo non si era curato di preamboli e convenevoli. Era pronto a raggiungere Silvara, dunque le era salito in groppa con la stessa disinvoltura di poco prima. Con uno dei suoi sogghigni Liya annuì e spiccò il volo, questa volta a grande velocità. Sperava che le avrebbe retto il gioco in un modo o nell'altro, anche se per lui sarebbe potuto risultare imbarazzante.
    A Liya era sufficiente che Gilthanas la accusasse di aver parlato male del suo rapporto con Silvara davanti a Silvara stessa. A quel punto la dragonessa d'argento gli avrebbe risposto, credendogli o meno, e Liya avrebbe fatto del suo meglio per accendere il gioco.
    Quando ebbe acquisito velocità , Liya si voltò verso l'elfo e ammiccò con uno strano occhiolino squamoso.
    Raggiunse il luogo dove aveva lasciato David a discutere con Silvara, sperando che nessuno si fosse fatto male. Se avesse trovato qualche spiacevole sorpresa ad aspettarla il gioco avrebbe potuto risentirne. Dubitava però che David avesse combinato qualcosa di disastroso, Dhamon non lo conosceva abbastanza ma pareva spaventato dall'idea di incontrare Silvara e forse non avrebbe azzardato pazzie. Una volta a destinazione a terrò per far scendere l'elfo e lasciò che fosse lui ad esaminare la situazione, tenendosi in disparte pronta ad intervenire qualora ce ne sarebbe stato bisogno. Avrebbe poi preso David in disparte, gli serviva per completare il piano.
     
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    La lite tra David e Silvara non si era risolta. E David non le avrebbe nemmeno permesso di avvicinarsi a Dhamon. Quando poi vide Liya che era toranta con in groppa qualcuno, capì che la situazione poteva solo peggiorare.

    "Liya? Me lo spieghi cosa sta succedendo e che stai facendo?" Fu quello che le chiese.

    Gilthanas vide poi che David aveva Feril tra le sue zampe e, nonostante avrebbe voluto prima rivolgersi a Silvara, non poté ignorare la scena.

    "Tu devi essere David. Che stai facendo con Feril. Perché la tratti in quel modo? Lasciala andare."

    Silvara, vedendo Gilthanas che era arrivato con Liya, si rivolse subito a lui.

    "Gilthanas. Lieta che anche tu sia arrivato. Ho provato a far ragionare David sul fatto che debba lasciarci prendere Dhamon perché possa rispondere dei suoi crimini. Ma non vuole sentire ragioni. Se Liya ti ha spiegato tutto, saprai allora che si è trasformato in un drago."

    Per David fu motivo di preoccupazione che quei due sapessero tutto, dato che le autorità avrebbero potuto ridare la caccia a Dhamon e questo non andava affatto bene. L'elfo tentò quindi di parlare con David.

    "Ascolta. Non so cosa ti abbia detto Dhamon per indurti a difenderlo così tanto, ma ha fatto delle cose terribili, ha tradito tutti noi, ed ha ucciso delle persone che non torneranno mai in vita. Quindi deve pagare per le sue colpe."

    "Certo." Rispose David con disprezzo. "Un tradimento che VOI avete spinto ed incoraggiato in ogni modo possibile ed immaginabile."

    "Quale menzogna ti ha detto per indurti a credere questo?"

    "Menzogna? è forse una menzogna che quando Malystrix si è impadronita di lui nessuno di voi ha voluto credere alla sua innocenza? è forse una menzogna che da quando vi aveva rivelato che in passato era un cavaliere delle tenebre, VOI lo avete SEMPRE accusato di esserlo ancora, ogni singola volta che qualcosa non andava e commetteva un errore? E non è neanche vero che ogni singola volta che soffriva ed era infelice, quel lurido infame tutto rabbia e niente cervello di Rig lo colpiva SEMPRE dove gli faceva più male e gli allargava e riempiva di veleno qualunque ferita avesse nella sua anima e non si è MAI scusato di averlo trattato in modo tanto ingiusto?" Alzò in alto Feril non curandosi del fatto che le stava venendo la nausea. "E non è neanche vero che questa bugiarda lo ha abbandonato promettendogli che sarebbe SICURAMENTE tornata, per poi infrangere quella promessa e lasciare anche che lo scoprisse da solo che non avrebbe mantenuto la parola data e di averla aspettata in vano tutto quel tempo?"

    Quelle per Gilthanas erano parole e critiche molto dure ma, anche se non sapeva niente riguardo al fatto che Feril avesse abbandonato Dhamon, volle quindi chiedere conferma direttamente a lei.

    "Feril? Cos'è questa storia che hai abbandonato Dhamon?"

    Feril non riuscì nemmeno a sostenere il suo sguardo a quella domanda.

    "è vero." disse con tono sconfitto e rassegnato. "Dopo la battaglia alla finestra sulle stelle, avevo deciso anche da prima che volevo del tempo per riflettere, per ritrovare me stessa. Per schiarirmi la mente. L'ho detto a Dhamon, e non gli ho permesso nemmeno di parlare. Per facilitarmi le cose. Ed è vero che gli ho promesso che sarei tornata da lui. L'ho rassicurato che non l'avrei lasciato continuare da solo. Poi però mi sono immersa completamente, nel lavoro, mi sono distratta, ed ho deciso di tagliare i mei ponti col passato. E non ho avvisato Dhamon di niente di tutto questo. David ha ragione ad accusarmi. In quel frangente ero talmente concentrata su me stessa, su quello che volevo io, su cosa avessi bisogno io, che non ho avuto nessuna considerazione dei bisogni e delle necessità di Dhamon. Ho ragionato completamente dal mio punto di vista personale. Ero così presa da come mi sentivo io, che non ho pensato a come si sentisse lui. Ed alla fine ho fatto tutto per niente. Perché la distanza non mi ha schiarito la mente come credevo, ma ha unicamente turbato il mio cuore. Certo, adesso sono con lui, ma perché è Dhamon che ha cercato me per chiedermi aiuto. Non sono io ad essere tornata da lui come avevo promesso che avrei fatto."

    Gilthanas volle criticare David per il suo atteggiamento.

    "Perché te la prendi tanto con lei? Che c'è di male nel volere i proprio spazi e del tempo per noi stessi?"

    "Niente. Ma appunto, non ce l'ho a morte con lei perché se n'è andata. Ce l'ho a morte con lei perché ha promesso che sarebbe sicuramente tornata ma non lo ha fatto, lasciando anche che lui scoprisse da solo questa cosa senza avere neanche la decenza di avvertirlo di persona. Se quel giorno avesse semplicemente detto: Io me ne vado. Voglio farmi uina nuova vita, una vita senza di te, e non tornerò mai più. Addio per sempre. Allora non avrei niente da dire. Perché sono affari suoi quel che fa. Perché lei ha il diritto di tagliare i ponti con il passato e farsi una nuova vita. Ma non ha alcun diritto di dare agli altri illusioni e false speranze per poi distruggere tutto. Il punto non sono le sue necessità, i suoi bisogni, le sue abitudini, usanze, la sua natura, e quello che è. Il punto sono l'onestà delle sue azioni, e lei non è stata affatto onesta. Ed il fatto che fosse sincera quando ha pronunciato quella promessa non la assolve da quello che ha fatto. Significherebbe solo che non ci si può fidare di lei nemmeno quando dice la verità perché è troppo volubile e cambia idea troppo facilmente. Adesso infatti ha promesso di non rifare una cosa simile. Ma finché non lo vedo con i miei occhi non ci credo. Perché appunto se è stata capace di promettere di tornare e poi non farlo, può anche promettere di non abbandonarlo di nuovo per poi farlo comunque."

    Quelle parole erano molto dure, ma non c'era niente di sbagliato. Possibile che fossero stati loro senza volerlo a causare la caduta di Dhamon e a trasformarlo in un criminale?

    "Che vorresti che facciamo quindi?"

    "Non lo so." Poi si rivolse a Liya "Ti ripeto la domanda. Cosa sta succedendo adesso?"
     
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    "Adesso..." rispose Liya a David, "inizia la parte divertente del gioco"
    Aspettò che ebbero ripetuto le loro tiritere e i loro battibecchi, stiracchiandosi le ali e preparandosi all'ultima fase del piano.
    "Mi sembra evidente che non vi sia una soluzione. La legge è uguale per tutti, e non si perdona chi ha ucciso soltanto perché il suo movente era condizionato dalle sue esperienze negative. Sta di fatto però che non ho mai rispettato alcuna legge, tanto meno quelle dei bipedi. In ogni caso Dhamon non può essere assolto come niente, quindi perché non permettergli di dimostrare che il suo pentimento può servire a qualcuno?"
    Cominciò a oscillare la coda e a camminare da una parte all'altra, attorno ai presenti.
    "L'idea è questa: io attaccherò la vostra stupida città, facendo di tutto per raderla al suolo. In fondo ho dimostrato loro che ho sconfitto Sable. Sarò la nuova dominatrice nera, Liya Neratempesta. Ed è un bene che abbiano paura di me. A quel punto Dhamon dovrà fermarmi e proteggervi. Ovviamente non ho intenzione che ciò sia una menzogna, per questo attaccherò con tutte le mie forze e non mi tratterrò in alcun modo. Cercherò comunque di non far fuori nessuno, anche se non posso garantire che lo stesso varrà per chiunque sarà al mio fianco. Vedrò di fare in modo che nessuno ci rimetta pelle e squame anche se dubito che quando mi ritroverò tra gli artigli Dhamon saprò trattenermi. Così la ricercata sarò io e se sarà in grado di aiutarvi contro di me potreste anche pensare di perdonarlo"
    Si avvicinò poi a David e lo prese da parte, intrecciando la coda con la sua e tirandolo via da gli altri. In fondo non era importante che non la sentissero, non cambiava molto. Voleva soltanto rimanere mezzo minuto con lui. Erano distanti, ma probabilmente anche Gale stava sentendo tutto. Il raggio d'azione dell'ametista era piuttosto ampio.
    "Io attaccherò in sieme a Gallintus. E lo convincerò a non uccidere innocenti. Però merita di vendicarsi su Dhamon. Quindi non posso vietargli di provarci. Proteggi Dhamon con tutto il tuo impegno, e quando capiranno che Dhamon si è fatto dei compagni e sta cercando di difendere tutti forse cambieranno idea e accetteranno di perdonarlo"
    Poi, mentalmente, si rivolse a Gale.
    <sentito? Preparati, comincia il divertimento>
    Allungò il muso verso David e si strofinò su di lui, sapeva che a lui piacesse. Poi gli sussurrò ad un orecchio mentre si allontanava ancora di più dal gruppo.
    "Se farai il bravo stasera sarò tutta per te. Ah, potresti dire a Gilthanas di chiedere spiegazioni a Silvara riguardo a quello che gli ho svelato poco fà? Lui capirà, potete anche parlarne apertamente. Voglio proprio vedere se quei due litigheranno. Ovviamente mi assumo ogni responsabilità"
     
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    Quelle parole furono un grosso colpo per i due. David era completamente d'accordo con il fatto che avrebbero potuto fare così. Non sarebbe di certo stata una cosa risolutiva che avrebbe cancellato tutto tutto, ma sarebbe comunque stato un inizio. Avrebbe continuato a diffidare di Feril finché la cosa non si sarebbe veramente risolta. Lui, a differenza di lei, non se ne sarebbe andato finché non avrebbe avuto la certezza che Dhamon sarebbe stato bene. Il piano di Liya era buono. Il problema era convincere tutti loro ad accettarlo. Infatti fu Feril la prima a dire

    "Ma non possiamo fare una cosa simile. Anche solo per aiutare Dhamon."

    Poi fu Gilthanas a continuare "Organizzare una farsa per permettere ad un criminale traditore di farla franca non sarebbe corretto, onorevole, e contro gli insegnamenti di Goldmoon."

    Poi fu Silvara a dire "Neanch'io posso accettare questo piano. Sarebbe contro i miei principi. Pensi poi che sarebbe giusto offrire una possibilità a Dhamon con l'inganno e l'imbroglio?"

    "Io invece sono d'accordo nel fare una cosa simile. Ed anche se sarebbe contro i vostri principi glielo dovete considerando l'inferno in cui lo avete lasciato sprofondare."

    "Anche se accettassimo, che mi dici del Sivak senza ali? Dhamon accetterà di separarsi da lui?"

    "Levatevelo dalla testa. Ragh sarà quello che è, ma lui è stato comunque un amico molto più leale, fedele, e presente di quanto lo siate stati voi. Quindi, qualunque sia il futuro di Dhamon. Ragh ne ha il pieno diritto di farne parte."

    David era molto serio su questo. Ragh poteva essere considerato una creatura delle tenebre nata da un crimine imperdonabile, ma aveva il diritto di vivere e avere un futuro come chiunque altro. Quindi, oltre a Dhamon, avrebbe protetto anche Ragh.

    "Ci chiedi molto." Disse Silvara.

    "Lo so. Ma è comprensibile. Avrei potuto accettare questa storia se fosse successa con voi che avevate fatto tutto il possibile per impedirla. Ma voi non avete fatto nulla. è questa la vostra colpa. Quindi, se dovrete sporcarvi le mani per porvi rimedio, allora dovrete farlo."

    Anche su questo David era inflessibile. Oltretutto, con Liya che si era offerta a lui quando tutto sarebbe finito, era un incentivo in più per riuscire in questo piano. Quando avrebbe avuto l'occasione, avrebbe anche riferito il messaggio di lei a Gallintus. Così avrebbe potuto mettere in atto il piano in maniera perfetta.
     
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294 replies since 18/1/2020, 08:28   3580 views
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