Arrivo a Krynn

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Sì lo so, ma quando parlavi usando Sylvara e Sable hai usato entrambi i nomi. Quindi Liya li conosce entrambi.
    Manda avanti la parte tra David e Dhamon o non finiamo più qua xD

    In verità non se l'aspettava. Perché tutti i draghi eccitati capitavano a lei? Non che non se la fosse andata a cercare. Rimanere con quel drago era già un rischio, se non si fosse imposta rischiava che lui la schiacciasse.
    "La cosa invece mi sorprende. Di solito non è un bene forzarmi a fare qualcosa. Ma se vuoi divertirti con una dragonessa non al massimo delle sue energie solo per approfittarne fai pure"
    Gli mise una zampa sotto al ventre con l'impulso di respingerlo, poi capì che non ce l'avrebbe fatta e che non aveva alcuna voglia di combattere in quel momento. Oltretutto temeva che se si fosse agitata troppo lui avrebbe evocato l'elettricità e non era per niente sicura di voler sperimentare la cosa in una posizione così vulnerabile. Sospirò e sì lasciò fare, sicura di non poterlo convincere con due parole come faceva con David.
     
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    Mentre Liya e Gale stavano consumando il loro rapporto, David stava ancora trattando con Gilthanas e Silvara per la vita di Dhamon. Nel discorso chiarirono come appunto loro non si fossero comportati come buoni amici nel momento del bisogno, di come avessero ignorato la perdizione in cui stava sprofondando a causa dei traumi che aveva subito, di come in effetti Ferli nonostante avesse detto di amarlo e gli avesse promesso di tornare da lui, era venuta meno alla parola data e non aveva alcuna vera ragione per il suo mancamento, dato che le persone che aveva aiutato da quel momento in poi, avrebbe potuto aiutarle anche insieme a lui (David le chiarì che nonostante tutto ancora non l'aveva perdonata ed ancora non si fidava di lei, dato che, come le aveva chiarito, non le sarebbe bastato un unico gesto per guadaganarsi la sua fiducia, avendo abbandonato Dhamon subito dopo aver compiuto un atto di vero amore sincero e disinteressato nei suoi confornti). E dovettero riconoscere anche che, se Dhamon era infelice e turbato a causa di tutto quello che era successo, allora fu anche colpa di Palin il disastro con il drago verde, per averlo mandato in una missione pericolosa senza aver verificato che lui fosse o no nelle condizioni psicologiche adeguate per guidare quegli uomini (cosa di cui David incolpò di nuovo Feril, affermando che aveva riempito la testa di Dhamon di illusioni e false speranze, e poi aveva distrutto tutto). Dhamon provò a giustificare Feril, ma David liquidò la cosa sottolineando che il problema non era che fosse andata via, ma che avesse promesso di tornare e non lo avesse fatto, affermando che se avesse detto a Dhamon fin da subito che non sarebbe più tornata, anche se fossero accadute in seguito le stesse identiche cose, lui non l'avrebbe mai incolpata né giudicata. Evidenziò anche il fatto che, nonostante ora fossero insieme, questo non la scagionava perché era stato pur sempre Dhamon a cercare lei, quando i patti avevano stabilito che doveva essere lei a tornare da lui. Silvara fu la più ragionevole ed ammise che sapeva come ci si sentiva a sentirsi feriti ed abbandonati da qualcuno che si ama, e riconobbe come fu ingiusto come avessero imposto a Dhamon di sopportare dolori e sofferenze che loro stessi non sarebbero mai stati in grado di gestire. Quindi alla fine riconobbero che i suoi crimini erano in parte una loro responsabilità per aver lasciato che Maldred approfittasse del fatto che nessuno di loro si fosse curato di lui nel momento del bisogno. Alla fine, come punizione, optarono che Dhamon dovesse rimanere un drago, e continuare ad aiutarli in guerra, per qualche secolo (chiedendo ed ottenendo la squama di Liya in modo che sarebbero stati loro a ritrasformarlo quando sarebbe venuto il momento). Avrebbero mantenuto il segreto sulla sua trasformazione ai mortali, ma gli altri draghi metallici lo avrebbero saputo per poterlo tenere d'occhio ed evitare che scappasse, il tesoro accumulato da quest'ultimo sarebbe stato usato per aiutare i rifugiati di Feril e risarcire alcune delle persone che aveva derubato. Lo avrebbero dichiarato morto come umano, e quando avrebbe scontato la sua pena, gli avrebbero creato una nuova identità con cui ricominciare. Ovviamente David riuscì ad ottenere anche che Ragh potesse rimanere con lui, nonostante le obiezzioni iniziali, ma alla fine riuscì ad averla vinta su questo, dato che era pur sempre stato un buon amico, fedele e leale, e che quindi anche lui aveva i suoi diritti. E Dhamon stesso si trovò disposto ad accettare la sua punizione a patto che Ragh fosse risparmiato e gli venisse concessa la grazia e di rimanere con lui. David fu enormemente sorpreso da se stesso, per quello che aveva fatto. Ma fu un vero sollievo che ce l'avesse fatta. Dopotutto il dover commutare una condanna a morte, o un ergastolo, a dei lavori socialmente utili, anche se in un corpo diverso, per un periodo di vita piuttosto lungo, era un risultato notevole. Oltretutto adesso aveva dimostrato a Dhamon che poteva anche essere presente nella vita di Rikali e di suo figlio, anche sotto forma di drago.
    Quest'ultimo trovò tutto quanto piuttosto adeguato. Anche se avrebbe dovuto rimandare per molto tempo il ridiventare umano, Feril sarebbe rimasta comunque con lui, rimanendo in vita abbastanza a lungo per poter comunque stare insieme per quando si sarebbe ritrasformato. Avrebbe avuto il tempo per guadagnarsi il perdono per il suo tradimento, ed avrebbe potuto ricominciare da capo. Oltretutto vivere senza che la morte gli permettesse di evitare la sua sofferenza sarebbe stata una punizione piuttosto adeguata per uno che aveva desiderato farla finita così tanto per così tante volte pur di scappare da qualunque tipo di dolore. Non avrebbe potuto cancellare il passato, ma almeno sarebbe andato avanti, avrebbe rimesso insieme i pezzi della sua vita, ed avrebbe avuto qualcosa che credeva di aver perso da tempo: un futuro.
    Sollevato da avercela fatta, David poté finalmente rilassarsi e, dopo aver salutato tutti, ed essersi accertato che non avessero mentito e che avrebbero agito nel modo che avevano stabilito, se ne andò nel luogo in cui Liya aveva detto di incontrarsi. Non vedeva proprio l'ora di vedere come aveva ottenuto questa vittoria e questo miracolo nei confronti di quel poveretto. Forse poi sarebbe ritornato a salutarli prima di partire.
     
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    Non riuscì a dare il massimo. La situazione la infastidiva. Liya prese la cosa un po' come un affronto, ma non lo diede a vedere. Quando Gale l'ebbe lasciata andare, anziché tornare a riposare, cominciò a bofonchiare. Grugnì e con un balzo si mise in piedi. Barcollò un po' e sentì la testa molto pesante. C'era del bene e del male in quel suo atteggiamento altezzoso e di superiorità. Apprezzava che Gale si desse da fare ed esercitasse su di lei quella pressione, ma rimaneva comunque diverso che con David. Senz'altro, Gale era molto più drago. Allo stesso tempo però era anche più incurante. David l'avrebbe lasciata stare se gli avesse detto di voler riposare. Non poteva trascurare questo fatto.
    "Hai ragione, sei proprio un vero drago" I loro ruggiti avevano fatto tremare la caverna. "Ma fai attenzione a non trattarmi come il tuo giocattolo o te ne pentirai"
    Aveva l'odore di Gale addosso e David se ne sarebbe accorto. Era proprio ciò che il dominatore voleva. Si incamminò all'esterno senza voltarsi.
    "Pensa ad un regno fatto di viventi, questa caverna è triste" asserì riferendosi ai sudditi di Gale che praticamente era come non esistessero.
    Raggiunse molto lentamente il bosco. Non aveva la forza di volare. Quando arrivò a destinazione trovò David ad aspettarla. Non aveva usato la pietra per anticipare il suo arrivo. Una volta accertatasi che fossero soli, si lanciò letteralmente per terra ributolandosi sull'erba con un sospiro.
    "Com'è andata?" gli chiese sbadigliando. "Io sono distrutta. Prima che tu me lo chieda, sì... mi sono unita a Gale. Ti assicuro che ero contraria, ma avevo stretto un patto con lui, se mi avesse sconfitta gli avrei ubbidito. Poi ero senza forze, tutt'ora lo sono. Comunque sia, so che non te l'ho mai detto prima ma mi dispiace per quanto devi stare in pensiero a causa delle mie azioni. Anche se ci avrai fatto l'abitudine"
    Essere allo stremo la disinibiva al punto che, a quanto pareva, era riuscita ad aprirsi sia con Gale che con David. Anche se David restava il suo piccolo drago ingenuo da maltrattare.
     
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    Quando arrivò Liya sembrava molto stanca. E, a quanto pareva, aveva l'odore di Gale addosso. Lei stessa gli diede conferma che si erano accoppiati, e per questo ci rimase male. Ovviamente ascoltò il resto di quello che disse, e quando ebbe finito, decise quale sarebbe stata la sua risposta. Si mise sopra di lei e le disse sorridendole in modo malizioso.

    "Dunque, ammetto che me la sono presa per il fatto che tu ti sia accoppiata con lui. Ho già deciso quale sarà la tua punizione, ma te la dirò domani. Per quanto riguarda il resto, quando mi sono innamorato di te mi sono impegnato ad accettarti, pregi e difetti. Sapevo che potevano esserci delle difficoltà, e sono pronto ad affrontarle. Quindi questo va bene." Le si mise sopra abbracciandola con le sue ali e continuò. "Stanotte mi limiterò a dormire con te abbracciandoti stretta. Domani penserò al resto." Concluse leccandole il muso.

    Dette quelle parole, avvolse entrambi con delle liane, e creò un bozzolo di alberi protettivo, in modo che nessuno potesse vederli o attaccarli mentre dormivano. Dopodiché si addormentò.
     
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    David era sempre il solito birbantello. Chiudendo entrambi fra la vegetazione li stava proteggendo da agenti esterni e le impediva di fuggire. Non che avrebbe fatto qualcosa in ogni caso, Liya era esausta. Si addormentò velocemente, col respiro sul collo del grosso drago blu. Non era minimamente inpensierita dalla sua punizione, era troppo stanca anche per pensarci. Rimase tutta la notte rilassata a dormirsela di sasso dopo quella lunga giornata, anche se aveva sonnecchiato prima di partire erano ore che volava, combatteva, correva, e non si era ancora ripresa del tutto dallo scontro con Sable. Le fu facile dormire.
    Quando riaprì gli occhi il suolo era fresco, in contrasto con il corpo caldo di David. Osservò attraverso le piante il cielo schiarirsi nell'alba e tornò a chiudere gli occhi. Avrebbe dormito un altro po'. Si svegliò definitivamente solo quando il sole l'ebbe sfiorata sulle squame. Con un lungo sbadiglio si stiracchiò quanto quella posizione glielo consentiva e cominciò a mugugnare. Si sentiva molto bene. Quando aveva chiesto a David come fosse andata con Dhamon lui non le aveva risposto. Era troppo preso dal sapere che Gale aveva amoreggiato con la sua Liya. Ma a giudicare dal suo atteggiamento Liya ne dedusse che fosse andato tutto per il meglio. Con la coda lo colpì leggermente sul dorso, avvisandolo che era sveglia.
     
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    David aprì gli occhi di soprassalto quando sentì il tocco della coda di Liya sul suo dorso. Si era fatto una bella dormita, ed ora era un nuovo giorno. Riordinando le idee, decise prima di tutto che doveva raccontare a Liya cosa era successo a Dhamon. Così le disse di quanto era accaduto, e di come era riuscito, miracolosamente, a commutare una condanna a morte in una condanna a fare lavori socialmente utili. Grazie a quel corpo di drago, Dhamon avrebbe avuto molto più tempo per riscattarsi. E quando sarebbe arrivato il momento, avrebbe potuto ricominciare una vita nuova con una nuova identità. E anche se per il momento sarebbe rimasto un drago, poteva comunque stare accanto a quelli che amava.

    "Io stesso sono sorpreso di questo miracolo, ma, per mia fortuna, ce l'ho fatta." Poi il suo sguardo si fece più malizioso. "Comunque, tornando alla tua punizione, ecco che cosa ho in mente. Dato il tuo gesto irresponsabilie di accoppiarti con qualcuno che non sia io, ti farò diventare più responsabile trasformandoti in quello che non volevi essere: una madre. Quando mi hai detto che non volevi cuccioli ho rispettato la tua decisione. Ma adesso ho un motivo per cambiare idea. Ora quindi mi accoppierò con te, e questa volta non mi fermerò finché non sarò sicuro che avremo concepito qualcosa. Che te ne pare come castigo? Non è adeguato?" Concluse aspettando con curiosità la reazione di lei.
     
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    Come immaginava era andato tutto per il meglio. E, come immaginava, la punizione di David era una delle sue solite follie amorose con tanto di regalino. Era terribilmente immaturo. Sospirò e inclinò il muso all'indietro, puntellando il suolo con le corna. Se gliel'avesse messa sul piano sentimentale, forse avrebbe capito come stavano le cose.
    "Ti rendi conto di quello che stai dicendo? L'ho spiegato a Gale, non vedo perché non dirlo a te" precisò, preparandosi ad una risposta stupida ancor prima di esternare i pensieri. "Primo: io lavoro in una famiglia di fuorilegge, e per quanto i loro siano fini giusti spesso agiscono a rischio di tutto. E questo lo sai. Se avessi una famiglia potrebbero andarne di mezzo sia loro che i miei figli, tu e chiunque ci sia vicino. Ma questo non sarebbe un problema insormontabile, ho piena libertà di allontanarmi il tempo necessario e potrei crescere un cucciolo per poi lasciarlo a te e tornare da loro quando c'è bisogno di me. Secondo, e questo è il vero problema: io ho compiuto massacri in molte isole. Sono sia ricercata che il bersaglio di molti orfani e soprattutto genitori a cui ho tolto il figlio. Sembra tu ti sia scordato chi sono stata. Da un momento all'altro potrei essere aggredita, e per quanto io sia potente non posso essere sicura di riuscire a proteggere un cucciolo per tutto il tempo necessario affinché si possa difendere da solo. E anche tu saresti in pericolo. Inoltre la storia di Dhamon dovrebbe averti insegnato che è difficile dimenticare, come per Gale è difficile rinunciare alla vendetta. Qualcuno potrebbe attentare alla vita di mio figlio e del mio compagno come io ho fatto con loro. Per quanto riguarda te sono problemi tuoi, hai scelto la compagna sbagliata. Con tutte le dragonesse puntare proprio a me, anche se sono state le circostanze ad unirci, non è saggio e ti porterà parecchi guai. Terzo: io non voglio un figlio. Tu non mi obbligherai ad essere madre, non te lo permetterei. Capisco che sia un tuo desiderio ormai da diverso tempo e questo mi vincolerebbe a te e al cucciolo, ma proprio per questo non posso permetterlo. La mia libertà ne sarebbe minata e non so cosa accadrebbe se io dovessi considerare il cucciolo un peso"
    Era fatalista forse più del necessario, ma doveva dissuaderlo in qualche modo. Anche se, in fondo, anche lei aveva bisogno di un erede. Qualcuno a cui insegnare come aveva fatto con David, ma con sangue del suo sangue a scorrere nel corpo di un vero drago. Prima o poi avrebbe accettato i compromessi che tanto detestava, ma non era ancora il momento.
    "Se può consolarti, questa mia scelta potrebbe cambiare. Anch'io comincio a sentire la necessità di trasmettere la mia forza" per quanto avrebbe rischiato di perdere la propria unicità. "Ma non adesso, non sono pronta per questo. Fra le varie questioni c'è anche Sable, che potrebbe tornare all'improvviso. Non ho intenzione di farmi trovare indebolita e con un uovo da proteggere"
    Sperava avesse capito.
    "l'hai detto tu, quando hai deciso di stare con me hai accettato anche ogni lato negativo della nostra unione. Per il momento non posso accettare la tua decisione. Puniresti il cucciolo, oltre che me"
     
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    Le parole di Liya furono severe ma giuste. Non aveva detto niente di sbagliato in quel momento. Doveva lasciar perdere questa punizione maternosa e rimandare a quando lo avrebbe voluto lei. Per questo quindi volle dirle:

    "Hai ragione. è che a volte ti amo così tanto e sono talmente felice di stare con te, che me ne dimentico di quello che hai fatto. Se qualcuno a cui hai fatto del male verrà in cerca di vendetta, io non ti lascerò da sola. Mi va bene essere il bersaglio della vendetta di quelli a cui hai fatto del male, se è il prezzo che devo pagare pur di continuare a starti vicino. Qualunque guaio ne varrà la pena pur di rimanere con te." Le diede una leccata e continuò. "Più che le circostanze io a volte penso che sia stato il destino a farci incontrare, in modo che potessimo stare insieme. Io neppure avrei dovuto essere un drago, ma invece lo sono diventato in modo da essere adatto a te. Io non voglio un'altra dragonessa. Io voglio te. Ti confido che tu sei la prima e l'unica con il quale mi sia accoppiato. Nemmeno quando ero umano lo avevo mai fatto. E, per quanto mi riguarda, sei l'unica con cui voglio continuare a farlo. Grazie a te poi sono diventato così disinibito, passionale, e possessivo, e mi piace. Infatti per questo..." il suo tono divenne di nuovo malizioso. "La tua punizione ora sarà che resterai bloccata qui insieme a me finché lo voglio io. Potresti dirmi che così anch'io non potrei muovermi, ma non mi importa. Per me anche solo toccarti mi da una gioia ed un piacere immensi. Quindi, se per te sarà una tortura non poterti muovere, per me sarà pura estasi rimanere appiccicato a te." E, dette quelle parole, irrobustì e strinse con più forza i rami che li tenevano legati insieme.

    Ora voleva proprio vedere come avrebbe reagito la sua beneamata Liya alla sua nuova punizione. Se l'avrebbe considerata più adatta oppure no. Ma comunque, non l'avrebbe lasciata andare così facilmente. Avrebbe continuato a tenerla con lui anche per sempre, se necessario.
     
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    "Non credo nel destino" rispose con un cenno di incertezza. "A volte le coincidenze ci spingono a pensare ad un fato prestabilito, ma si tratta di scelte e di obbiettivi. Ad esempio, se la Nebbia argentata non mi avesse salvata tu non mi avresti mai conosciuta. Dhamon non avrebbe conosciuto te, o qualora fosse successo voi sareste finiti uccisi da Sable probabilmente. Allo stesso modo, io non avrei mai raggiunto Kengard se sull'isola dei garuda non avessi sentito per la prima volta il bisogno di fuggire. Sono eventi separati, ma che nel percorso di una vita si intrecciano a quelli altrui. Il destino può essere visto come l'insieme di tutto questo, ma non c'è niente di deciso"
    Se così fosse stato, Liya Neratempesta sarebbe dovuta morire almeno un migliaio di volte. Altrimenti sarebbe stato come accettare che qualcuno, o qualcosa, avesse scelto che lei doveva essere potente e spietata e che molte vite si sarebbero spezzate a causa sua.
    Altro che punizione, si meritava ben altro. Forse l'insistenza di David era sia il suo palliativo che la sua punizione.
    Quella che le aveva anticipato sul tenerla abbracciata senza che lei potesse decidere di allontanarsi era in effetti una tortura, soprattutto dopo i giorni in cui era rimasta prigioniera degli umani per dimostrare la sua buona fede. Almeno però non coinvolgeva nessun altro e poteva sopportarla. Un pensiero distorto tuttavia la colse: David avrebbe approfittato del suo vantaggio per rimangiarsi la parola? Doveva lasciare una via di fuga a disposizione per le necessità o poteva affidarsi a lui? Ne aveva di modi per fuggire, ma se gliel'avesse fatto notare si sarebbe automaticamente dovuta esporre. Si fidava abbastanza di lui da lasciarsi fra le sue zampe? Il rischio opposto era che David si facesse del male, e non voleva causargli altro dolore. Con un sospiro drizzò il collo verso l'alto cercando di sfruttare lo spazio tra i loro corpi.
    "Sto recuperando le energie e i miei poteri. Temo che se il mio corpo dovesse sentire la necessità di correre o di volare rischierei di ferirti nel tentativo di fuggire. Potrei lacerarti con il vento, o peggio spezzarti qualche osso. Quindi, anche se l'idea non mi aggrada, dovresti prosciugarmi delle energie e continuare a drenarle finché resterò qui. Oltretutto sei sempre molto ingenuo. È sufficiente che tu trattenga me e poi ti distenda sul mio corpo" spiegò agitando gli arti sotto di lui, come spiegasse davvero le cose ad un cucciolo, "così potrai scegliere quando restare attaccato a me coprendoti di vegetazione e quando muoverti liberamente. Sarai al sicuro dai miei tentativi di fuga perlomeno. Detesto stare immobile a lungo, soprattutto con il dorso a terra, quindi è molto probabile che cercherò di liberarmi"
    Era andata fuori di testa quando era dovuta rimanere in quella gabbia e adesso, che si trovava a pancia all'aria, era anche più scomoda e vulnerabile. Il corpo di David la faceva sentire al sicuro, ma non era una situazione gradevole. Il corpo dei draghi non era fatto per rimanere a terra steso completamente sul dorso, e anche se lei era estremamente flessuosa nei movimenti non sarebbe stato affatto divertente. Che diamine stava facendo? Gli stava suggerendo come torturarla? Si sentiva tremendamente stupida, forse più ingenua di lui.
    "Mi sto esponendo completamente, vedi di non darmi motivo di pentirmene. In quel caso ti conviene uccidermi, o quando ne avrò la possibilità sarò io ad uccidere te" concluse con un grugnito.
    C'era differenza tra accoppiarsi per il piacere di farlo e per proliferare. Se David avesse davvero cercato di fecondarla sarebbe dovuto sprofondare più di quanto non avesse fatto fino ad ora. Doveva solo sperare che non accadesse per errore o perché lui non era riuscito a controllarsi, perché in tal caso lo avrebbe ammazzato davvero. E lentamente, molto lentamente. Le era sembrato ragionevole e sincero quando aveva accettato il suo rifiuto ad avere un figlio, ma quel drago appassionato era pericoloso e lasciandolo fare a modo suo Liya stava rischiando molto. La fiducia di Liya Neratempesta non era cosa da sottovalutare, ma soprattutto da tradire.
    E in tutto ciò, sentiva il dorso lamentarsi prima del tempo. Prima che fosse tardi, sfruttò lo spazio tra il ventre di David e il proprio per fare leva, spingendo con le zampe e facendo scivolare l'ala sinistra sotto di lui. Schiacciandosi a terra riuscì a ribaltarsi di lato e a mettersi con il ventre a terra così da raggiungere una posizione naturale per il corpo.
    "Così va meglio, almeno non mi spezzerai il dorso con il tuo peso. So che sei un drago da poco, ma devi capire che anche noi abbiamo dei limiti e non possiamo portare il nostro corpo a superarli inutilmente" Lo diceva lei che aveva portato all'estremo ogni muscolo e ogni articolazione solo per testare la sua forza. "Credimi, è molto pericoloso"
    Sbadigliò e si mise comoda, in modo che se David l'avesse intrappolata avrebbe potuto anche dormire e non come le ore precedenti, dove aveva accettato di stare scomoda solo perché era così stanca che si sarebbe addormentata anche sotto ad una frana di roccia.
    Per qualche giorno non risponderò. Pensavo l'avremmo chiusa in questi giorni, ma passienza. Tanto penso manchi poco poco.
     
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    Anch'io non ho risposto tanto spesso perché ultimamente sto andando al mare di sabato e domenica.


    David ascoltò pazientemente quello che gli disse la sua beneamata Liya. Il suo non credere nel destino per lui significava che il loro incontro era stato comunque un miracolo, considerando la serie di eventi che tutti collegati uno dopo l'altro, avevano permesso il loro incontro. Comunque fossero andate le cose, era bello che fossero andate in quel modo. Perché adesso, destino o no, erano comunque insieme. Questa era l'unica cosa che contava. Ascoltò tutto quello che lei aveva da dirgli su come tenerla intrappolata al meglio, e decise di mettere in atto tutto quello che gli aveva detto su come intrappolarla senza che lei si liberasse. Dopo aver finito, si mise comodo accanto a lei, e le disse:

    "Non temere. Sarò paziente su questo genere di cose. Dopotutto ora che sono un drago come te, vuol dire che avrò una vita lunghissima. Quindi ho tantissimo tempo per farlo. Magari potresti anche spiegarmi come evitare di fecondarti quando ci accoppiamo, così posso stare attento. Dopotutto non è che ti amo perché mi piace accoppiarmi con te, ma mi piace accoppiarmi con te perché ti amo. Quando ci siamo incontrati fin dal primo istante ti considerai fantastica. Ma non pensai subito a te in quel modo. Anzi, ti confesso, che l'idea di intimità fisica tra di noi mi preoccupava e mi imbarazzava moltissimo. Ma quando ho capito di amarti, quel sentimento di preoccupazione è scomparso in me senza lasciare traccia, e ho desiderato averti in tutto e per tutto con tutte le mie forze. E quando ci siamo accoppiati la prima volta ho avuto la certezza che ti avrei amato per sempre. Forse qui su Krynn i draghi vogliono rinunciare alla loro natura per stare con i loro compagni bipedi, ma io non vorrei mai e poi mai questo per te. è come drago che ti ho imparato a conoscerti e amarti, ed è come drago che voglio continuare ad averti. Tu mi piaci così come sei: con quattro zampe, le zanne, gli artigli, la coda, il corpo ricoperto di squame..." mentre parlava cominciò ad eccitarsi, ma questa volta trattenne i suoi impulsi passionali, anche se odiava farlo. "Ti amo così tanto che anche solo parlare di te mi eccita e mi fa venire voglia di assaporarti." e le diede una leccatina dolce sul muso. "Ma non temere. Se vuoi davvero che mi trattenga in questo preciso istante, allora lo farò. Tu sei la mia compagna, ed io voglio renderti felice e godermi la vita insieme a te."

    Dopodiché, rimanendo accoccolato a lei, si apprestò ad addormentarsi. Se lei voleva dormire ancora, allora si sarebbe addormentato anche lui. Perché è questo che lui voleva che fossero in quel momento. Due draghi innamorati che dormivano insieme. Non avrebbe mai e poi mai tradito la sua fiducia. Le sarebbe rimasto leale e fedele per il resto della sua vita, che sarebbe stata anche piuttosto lunga, considerando che era un drago come lei.
     
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    Va beh faccio post brevibrevi dal cellulare così mando avanti

    Liya si sentiva quasi in colpa all'udire quelle parole. Quasi. Per quanto lui potesse esserle fedele, lei non era obbligata a seguire il suo esempio. Inoltre, soprattutto, la cosa cominciava ad imbarazzarla. David le aveva davvero chiesto come evitare di darle delle uova? Oh per la santissima Nera tempesta!
    Cominciò a tremare, per poi scoppiare in una fragorosa risata di tutto gusto. Non aveva mai riso in vita sua così tanto. Con un mugugno si calmo e socchiuse gli occhi, cercando di rilassarsi.
    "Sai che ti sono infedele eppure continui a comportarti da drago onesto e leale. Sei proprio strano. E vuoi sapere come evitare di fecondarmi?" Si sentiva tremendamente imbarazzata a parlarne in quei termini, ma forse era meglio per entrambi che anche lui lo sapesse. Soprattutto se, eccitato in quel modo, gli fossero venute strane idee mentre lei non poteva reagire. "È sufficiente tu non entri troppo in profondità all'ultimo momento, solitamente è la femmina che a quel punto si tira indietro quanto basta per evitare risvolti fastidiosi. I maschi spesso non sanno trattenersi. Il rischio rimane ma è molto moderato nella nostra specie se non si esagera"
    Non le era mai capitato di avere uova, nonostante si fosse accoppiata diverse volte. Alla fine si rannicchiava quanto bastava a ridurre il rischio al minimo. Forse quei pensieri, forse l'ansia di doversene stare ferma a lungo, sentì il bisogno di agitarsi e prese a dimenare le zampe e la coda nel tentativo di liberarsi. Aprì le fauci e con il collo cercò di raggiungere i rami per morderli e spezzarli. Credeva avrebbe sopportato più facilmente quella situazione. Comunque se David si fosse dato da fare non sarebbe riuscita a fuggire. Sperava non sarebbero finiti a combattere e che prima o poi David si sarebbe stufato di trattenerla, anche se a giudicare dal suo comportamento non ne era affatto certa.
     
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    David ascoltò quello che Liya aveva da dirgli e si accertò di ricordarselo. In questo modo avrebbe potuto accoppiarsi quando voleva con lei senza rischiare di fecondarla. A meno che non fosse lei a chiedergli di farlo.

    "Beh, dall'idea che mi sono fatto di te, penso che mi sei stata infedele solo per spronarmi ad essere geloso e possessivo nei tuoi riguardi e verificare fino a che punto possa arrivare. Non ti preoccupare. Ti dimosterò che so esserlo eccome." Le disse con desiderio.

    Vedendo poi come cercava di liberarsi, David, cominciò a darsi da fare, stringendo di più la presa su Liya, e continuando ad assorbire la sua energia.

    "Spiacente." Le disse in tono malizioso. "Ma io non ti lascio andare così facilmente. Io sono il tuo compagno. Non Gale. E una vicinanza forzata ti aiuterà a ricordartelo."

    Cominciò anche maliziosamente a strofinarsi su di lei. Se non potevano accoppiarsi in quel momento, poteva sempre divertirsi a coccolarla, in modo violento e malizioso, come piaceva a lei. Lei voleva un vero compagno, e lui lo sarebbe stato. E, se in quel momento non lo era, allora lo sarebbe diventato.

    Come potrei mandare avanti la trama?
     
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    Io direi basta trama per ora, abbiamo fatto 15 paginate di trama ora finiamo la role. Facciamo passare un post con uno skippone di tempo e torniamo da Dhamon, salutiamo e per ora ce ne andiamo. Dhamon deve stare qua per ora quindi non possiamo portarlo a Kengard. Però c'è Gale. Poi vedremo

    Liya fu colpita dall'atteggiamento per così dire rispettoso di David. Era convinta che si sarebbe approfittato di lei mentre ne aveva la possibilità, invece non aveva combinato nulla di strano. Non che starsene lì bloccata non fosse già abbastanza fastidioso. Era piuttosto soddisfatta di ciò. Quando le aveva parlato in quel modo le era parso che avesse di nuovo l'intenzione di -assaporarla- come diceva lui, ora che aveva idea di come non darle uova. Si rilassò alle sue carezze e pensò a Gale, solo perché lui l'aveva nominato e non per altro. Non era certa di come si sarebbe dovuta comportare con quei due, ma si sarebbe divertita e come.
    "Giusto per capire" disse in aria sorniona, "quand'è che mi lascerai andare? D'accordo le punizioni, ma oltre a dovermi portare cibo e acqua non credi sarebbe noioso restare tutto il tempo così?"
    Cambiò poi argomento e espressione.
    "A proposito. Gale verrà con noi, voglio portarlo a Kengard. Probabilmente diventerà molto più forte e potrebbe tornare qui un giorno. Nel suo cuore però non c'è solo malvagità. I draghi cromatici saranno crudeli per natura, ma penso che in ciascuno di loro viva anche del bene. Perlomeno in Gale, che prova rancore e odio più che desideri efferati di uccidere per il puro piacere di farlo. Non posso dirlo con certezza, ma mi è sembrato diverso da Sable. Inoltre sono vincolata a lui, almeno finché non lo sconfiggerò dovrò ubbidire ai suoi ordini. Credo mi divertirò, soprattutto quando lo affronterò una volta tornata nel pieno delle forze. La terra dove si scontrano le correnti sembra la dimora perfetta per un drago come lui, deserto silenzio e tempeste di fulmini sono la norma. Ha accettato di buon grado l'idea di seguirci, sia per competere con te al fine di avermi, sia perché gli ho fatto intendere che la sua vendetta gioverà dell'accrescersi della sua forza. Ha tuttavia deciso di rispettare i limiti da me imposti e non cercherà di ucciderti, sa che gliela farei pagare ad ogni costo. Per ciò se combatterete anche tu vedi di fare attenzione, potete anche strapparvi le squame a morsi ma vedete di sopravvivere. O quello che tra voi rimarrà vivo me lo mangerò per cena. Come ho detto a Gale, niente cambiamenti irreversibili. Ha perso la vista a causa di un tradimento, se dovesse perdere qualcos'altro temo la sua furia sarebbe incontenibile. Io non cercherei più di fermarlo" concluse con un ghigno divertito. La metafora forse era un po' artefatta, ma aveva reso l'idea. Era incredibile, ma in qualche modo si era davvero affezionata a Gale. Avrebbe comunque fatto attenzione, per quanto le avesse mostrato che credeva nell'onore le aveva anche fatto capire di essere pronto a tutto per raggiungere i suoi obbiettivi. Doveva stare in guardia, ma di certo non si sarebbe lasciata cogliere di sorpresa. Era Liya Neratempesta. Una brutta sorpresa sarebbe stata quella di farle visita proprio mentre David la teneva prigioniera, ma dubitava di esser stata seguita. In fondo avevano stabilito di ritrovarsi il giorno seguente per la partenza. Non avevano deciso il dove in effetti, ma l'avrebbe raggiunto non appena si fosse ricaricata. Anche se David non sembrava volerlla liberare e questo avrebbe potuto tardare la partenza. Non avevano fretta, anche se...
    ... dannazione, li aveva fatti aspettare a lungo questa volta. Doveva tornare a casa.
     
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    David ascoltò tutto quello che aveva detto riguardo a Gale, e al lasciarla andare. David fu sollevato nel sentire queste cose e volle esternare con lei i suoi pensieri.

    "Non è un problema per me che Gale venga. E sinceramente sono felice che non dobbiamo tentare di ucciderci per te, anche se è ovvio che combatterò per evitare che ti porti via da me. Ma è un sollievo sapere che posso ancora provare a calmarlo. Spero solo di non peggiorare le cose alla fine. Non voglio che, una volta ridiventato più forte, non provi di nuovo a vendicarsi di Dhamon. E ok. Ti lascio andare. Ma non fare come l'altra volta quando ti sei infuriata e mi hai scaraventato a terra brutalmente."

    E rimossse i rami che l'avevano tenuta bloccata.

    *



    La prima cosa che fecero fu andare a salutare Dhamon.
    Quest'ultimo li aveva accompagnati insieme a Silvara e Gilthanas, che dovevano tenerlo d'occhio per evitare che scappasse. E lui, nonostante i loro attriti, era felice che adesso avesse davvero la possibilità di redimersi e di rifarsi una vita.

    "Vedi di non rovinare tutto di nuovo facendoti guidare dall'orgoglio e la paura." Gli aveva detto David.

    "Non temere." Aveva risposto Dhamon. "Questa volta eviterò di tenere dei segreti pericolosi."

    "E la prossima volta che hai dei dubbi o altro, parlane con qualcuno invece di tenerti tutto dentro e lasciare che ti distrugga."

    "Va bene." Aveva risposto Dhamon. "Lo farò."

    Poi si rivolse a Gilthanas e Silvara.

    "Voi due e chiunque altro poi, cercate di accorgervene da soli quando Dhamon è turbato e quando noi. E non mandatelo MAI in una missione pericolosa se per caso è privo di lucidità. E non chiedetegli di fare nulla e di sopportare sofferenze che voi non sareste in grado di patire. Dovete essere capaci anche voi di fare certe cose. Ditelo anche a voi stessi quello che dite a lui. E non fatelo sentire di nuovo come se non vi importasse nulla di lui e lo vedete unicamente come uno strumento che deve risolvere i vostri problemi."

    Gilthanas e Silvara annuirono.
    Poi si rivolse a Feril, mostrando ancora avversione nei suoi riguardi.

    "Non ti azzardare ad abbandonarlo di nuovo, e non dargli di nuovo illusioni e false speranze. E se proprio dovrai andartene di nuovo, non farlo all'improvviso e senza preavviso, e se non penserai di rivederlo di nuovo, diglielo subito invece di mentirgli e lasciare che lo scopra da solo che lo hai preso in giro. E non ti azzardare di nuovo a fargli promesse a vanvera senza curarti di mantenerle. D'ora in poi dovrai pensarci meglio quando fai una promessa, e dovrai essere disposta ad impegnarti per mantenerla, invece di scappare e nasconderti nei boschi al primo accenno di guai."

    Feril subì tutto senza difendersi, ed alla fine rispose:

    "Va bene. Prometto di non concentrarmi eccessivamente su me stessa e di avere più considerazione dei suoi sentimenti."

    "Guai a te se non rispetti neanche questa promessa. Ricorda che in un rapporto si da e si prende. E tu fin'ora hai sempre preso senza dargli nulla. E non imporgli sofferenze che tu non saresti in grado di sopportare. Oltretutto ricorda che gli altri possno avere gusti differenti dai tuoi e che ciò che può piacere a te, non piace anche ad altri."

    Dopodiché si rivolse a Ragh.

    "Tu continua ad essere il buon amico che sei sempre stato."

    Lui non ebbe nulla da dire, anche se lo turbava ricevere tutti quei complimenti nonostante fosse un Sivak. Se non avesse saputo in anticipo che era sincero, avrebbe pensato a qualche manipolazione o altro.

    Fatto questo, e dopo essersi salutati per bene. Poi passarono da Gale. Avevano salutato Dhamon prima di andare da lui perché poteva essere una cattiva idea lasciare che si incontrassero di nuovo.
    Il drago cieco aveva predisposto tutto ed aveva lasciato draghi fedeli a governare in sua vece.

    "Beh, siamo pronti. Ricordate che non conosco la strada e non vi vedo. Quindi dovrete essere voi a guidarmi."

    "Ok."

    Detto questo aspetto di sapere che avrebbe fatto Liya.
     
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    Liya si stiracchiò e si ributolò a pancia all'aria quando David ritirò i rami.
    "Non ho la forza per scagliarti via. Non ho dormito molto e mi hai prosciugata, credo non riuscirei nemmeno a sollevarti in aria" disse fingendo un musetto triste.
    Lasciò che il suo corpo recuperasse mobilità e gli sferrò una leggera codata sul sedere.
    Tornarono in città e David prese a sciorinare sentenze. Lo trovava inopportuno, come se avesse il diritto di giudicare tutti indiscriminatamente. Liya annoiata si era distesa da un lato e si era fatta gli affari suoi, dedicando solo un'occhiata a Dhamon. In fondo si era divertita con lui. Non comprendeva il disprezzo di David per l'elfa, ma non le interessava granche. Trovava invece affascinante il mezzodrago d'argento. Non disse niente né a lui né agli altri, ma a Sylvara doveva una piccola spiegazione. Le si avvicinò e la tirò in disparte.
    "Scusa per il trambusto che ho combinato, ma è stato divertente! Come promesso vi ho tolto di torno Gale, lui verrà con me nell'isola in cui vivo. Vedrai tornerà molto cambiato. Magari quando mi farò rivedere penserò anche all'altro dominatore, per adesso accontentatevi di Sable e Gale"
    Così dicendo tornò da David e si preparò ad un nuovo volo. Quando fu da Gale fu felice di trovarlo disposto a seguirli come aveva anticipato. Quando chiese loro di fargli da guida feceper prendere l'ametista dal proprio collo, ma cambiò idea. Si fece rimbalzare l'ametista fra gli artigli poi la consegnò a Gale.
    "Condividerai la vista con David, finché avrete entrambi la pietra. È imperfetta e richiede concentrazione, ma credo David non avrà difficoltà a guidarti" asserì ghignando. "I miei due piccoli tesori rivali che si aiutano. Sarebbe stupendo"
    Con uno sbadiglio si stirò le ali e si preparò al lungo volo. Non era al pieno ma poteva reggerlo senza problemi. Si alzò in cielo e aspettò che i due draghi la seguissero. Avrebbe guidato il gruppo. Le dispiaceva per Gale, ma non aveva intenzione di fargli pesare la faccenda. Il rispetto tra i draghi era fondamentale oltre che motivo della reciproca approvazione. Volarono verso i confini di Krynn e da lì raggiunsero il grande oceano.
    Nessuna pausa li aspettava, quindi prima di oltrepassare il confine tra terra e acqua scese verso il basso.
    "Che ne dite di sostare qui per quest'oggi? partiremo domattina all'alba" concluse scagliandosi sulla sabbia.
     
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