Incontroluce

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  1. ZellDragon6
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    Incubo infernale

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    La terra dei temporali - Friùl

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    Il drago bianco si chiamava Rek e sapeva leggere.
    "Bel nome...." pensò mentre scrutava con occhio indagatorio il suo simile maschio.
    Ora che erano vicini, Lenrian fece passare il suo sguardo su Rek come se fosse un body-scanner, cogliendo più dettagli possibili del suo corpo, anche se c'erano pochi dettagli eterogenei. Il bianco era l'unico colore dominante sul corpo di quel drago, che con ogni probabilità, era di elemento luce. Tuttavia, Lenrian trovò affascinante la sua corporatura, le scaglie candide come la neve e gli artigli che sporgevano dalle zampe poco distanti dal drago arancione. Lenrian ritornò alla realtà quando anche l'altro drago iniziò a scrivere sulla parete di roccia come aveva fatto lui poco prima. Ma se il drago arancione doveva farlo per forza, perchè Rek lo faceva? Lui poteva parlare, allora perchè comportarsi da muto? Pensò che quello era un modo per venire incontro al povero draghetto senza voce e per farlo sentire più a suo agio. Non capì cosa intendessero dire le parole "hakuna matata" ma non ci pensò troppo sopra. Probabilmente doveva trattarsi di qualche variante dialettale della terra di origine di Rek, il quale voleva mostrarsi orgoglioso delle sue origini. L'aggiunta di un solo punto esclamativo alla frase fece scodinzolare nuovamente Lenrian, trovava quel drago alquanto carino e simpatico.
    I suoi pensieri andarono momentaneamente a Ragnax, il suo vero moroso, e il drago arancione doveva tenere a freno i suoi istinti. Se Ragnax fosse apparso lì in quel momento che avrebbe pensato? E il Maestro del Vuoto, suo padre, lo stava spiando in quel momento?
    Tuttavia, non stava facendo niente di male. Era solo in compagnia di un drago che, come lui, aveva trovato un riparo dal temporale.
    Lenrian intrise nuovamente l'artiglio nel fango e, dopo aver cancellato la frase di Rek, scrisse:
    -Grazie per la compagnia, Rek. Sei simpatico-
    Lenrian indugiò per un attimo sulla scritta, guardò il suo simile con lo stesso muso da ebete di prima e poi fece la stessa cosa che aveva fatto Rek: aggiunse il punto esclamativo. Seguito da un sorrisone ancora più da drago ebete (e da gay).
     
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13 replies since 27/1/2020, 11:32   1537 views
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