Un nuovo regno...inseguendo la magia

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Ferglarendir si stava facendo gli affari suoi come al solito, ma anche quelli degli altri. Passava molto di quel tempo a leggere, apprendere e sperimentare che sarebbe potuto sembrare avesse molto tempo libero. Considerando quanti venivano a chiedergli informazioni, consigli e indicazioni tuttavia non riusciva mai a dedicarsi alle sue sfiziose letture arcane.
    Se ne stava seduto su un alto ramo della quercia attorno a cui era costruita la sua libreria; di tanto in tanto passava velocemente lo sguardo sul mondo sottostante, inspirava profondamente e alzava gli occhi al cielo prima di tornare con l'attenzione sul libro. Per quanto Knawr non facesse mai presagire tempesta, a meno non fosse passata Liya, in quel momento aveva come la sensazione che gli stesse sfuggendo qualcosa.
    Non sprecava il tempo libero per ficcare il naso negli affari altrui, a meno non fosse strettamente necessario, eppure quel giorno aveva sentito il vento trascinarsi con una pesantezza diversa. Come se da lontano provenisse un refolo che odorava di cime montuose e non di mare. Da là sopra si sentiva quasi fuori da tutto, per quanto non vi fossero poi troppi metri a separarlo dal suolo. Non gli era mai sembrato rilevante, ma tutt'ad un tratto pensò che sarebbe stato meglio rimanere vicino ai cittadini.
    Quel giorno Liya era passata a dire il vero, e una volta su due se arrivava lei erano guai. Quando non era lei stessa la fonte dei problemi, le cose erano preoccupanti: Liya non si spostava mai dalla sua tana se non necessario, passava la gran parte del tempo a dormire o a farsi gli affari propri. Ferglarendir ricordò la volta in cui da una parte all'altra di Kengard sostennero uno l'energia dell'altra, per constatare chi potesse arrivare più lontano.
    Forse fu un gioco, ma entrambi compresero l'enormità dei rispettivi poteri. Sull'isola erano poche le creature che potevano vantare ciò che possiedevano lui e Liya. Aveva imparato a capire quando lei veniva per causare disastri e quando invece veniva per aiutarli, e ormai non aveva intenzioni distruttive da diverso tempo. Non era qualcuno da cui guardarsi in vista di trame o inganni, Liya agiva punto e basta. Quindi, se si trovava ancora a Knawr doveva esserci un motivo.

    La dragonessa si stava dirigendo verso la biblioteca come avrebbero fatto Zarthial e il misterioso elfo cordiale. Aveva preso una direzione diversa dopo aver percepito la presenza di un'altra creatura avvicinarsi a loro, non voleva incappare in qualche contrattempo. Probabilmente, a Knawr in quel momento c'erano tre draghi ed erano tutti lì. A Kerus non le sarebbe parso strano, il Nido era pieno di creature, ma Knawr era un luogo tranquillo dove al massimo riposava qualche bestione in compagnia di elfi e umani. Da quelle parti, incontrare più di due draghi insieme sulla spiaggia era piuttosto singolare.
    Aveva già visto quella dragonessa dalle squame nere, ma ebbe modo di riconoscerla a stento. Prese tempo, doveva constatare se vi fossero minacce in avvicinamento. Non poteva andarsene prima di aver chiesto all'anziano elfo di aumentare le difese, o le sue ultime due ore di volo sarebbero state buttate in mezzo ai bisogni di drago. E Liya non si spostava mai per niente, avrebbe tirato giù una città per un viaggio a vuoto. Si diresse quindi verso la gigantesca chioma che sovrastava il fulcro di Knawr.
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Incubo infernale

    Group
    Kengardiano
    Posts
    11,582
    STIMA
    +301
    Location
    La terra dei temporali - Friùl

    Status
    Offline
    Mentre volava in direzione di Knawr, ad una velocità sostenuta ma non troppo elevata, qualcosa oscurò il sole, proiettando un ombra su Zarthial. Il drago smeraldo si voltò ringhiando pensando che fosse Liya che lo stesse seguendo ma non poteva trattarsi di lei in quanto i suoi colori erano neri e non blu. Un drago nero, o meglio, una dragonessa nera che volava ad una quota superiore a quella di Zarthial e del pegaso con sopra l'elfo.
    Il drago di fuoco ci impiegò poco a riconoscerla: era Aidal, aveva combattuto fianco a fianco di lei nella famosa battaglia contro Xarzith e Vinult nei cieli sopra Knawr, causando la morte dell'uno e la liberazione dell'altro. Successivamente si erano ritrovati tutti quanti dall'anziano elfo, compresa Liya, ed ora il destino voleva che si riunissero tutti di nuovo. Sarebbero mancati all'appello solo i fieri componenti del ghiaccio: Felthsar, Kesya e Vinult.
    "Aidal! Vedo che anche tu sei diretta a Knawr! Mi sa che da Ferglarendir ci stiamo tornando tutti....compresa la dragonessa delle tempeste...ci sta sbirciando da lontano" si rivolse alla dragonessa oscura.
    Subito dopo, l'Elfo Alto si rivolse nuovamente a Zarthial, chiedendogli se avesse visto quelle creature descritte dalla dragonessa blu poco prima.
    "No. Non le ho mai viste prima. Però ho visto molte altre creature malvagie su quest'isola. Molte sono riuscito a sconfiggerle, come i Ning apparsi ieri sulla spiaggia e molti spettri sull'Ossidiana d'Argento. Altre no. E diverse altre sono ancora in giro"
    Zarthial fece un leggero cambio di direzione per allontanarsi da Aidal ma facendosi seguire dal Pegaso con sopra Lolindir. Non voleva che la dragonessa oscura sentisse certe cose. Non aveva ancora la padronanza del dialogo telepatico, come era n grado di fare l'elfo.
    "Purtroppo io e Liya ci odiamo a vicenda dopo la nostra avventura sull'Ossidiana d'Argento e quindi preferisco starle lontano. So già che anche lei si sta dirigendo dall'anziano elfo per questo motivo e quindi vorrei sentire da lui la verità su queste creature." aggiunse il drago verde mentre la grande quercia di Knawr era sempre più grande e maestosa.
    "Spero di non doverla aiutare. Due draghi alleati ma che si odiano non riusciranno mai a coordinarsi e a pianificare bene le strategie...."
    Zarthial si volse verso dietro per guardare l'Elfo Alto e la sua cavalcatura.
    "Cosa del tutto diversa se invece dovessimo combattere noi fianco a fianco, Lolindir e Aranel!" e il drago verde fece un leggero sorriso.
    Aidal continuava a percorrere la loro stessa strada ma era leggermente discostata dalla loro rotta di volo. Liya non si vedeva ma Zarthial sapeva che non poteva essere lontana.
    La discesa iniziò in maniera graduale in prossimità delle prime case contadine che circondavano Knawr, finchè il drago posò le sue zampe smeraldine sotto la grande quercia di Knawr. Una volta a terra, Zarthial si diresse verso la grande porta di legno della biblioteca dell'anziano elfo e bussò delicatamente.
    "Ferglarendir sei qui? Sono Zarthial! Ho bisogno del tuo aiuto. Sono in compagnia di un tuo simile, il suo Pegaso e due dragonesse che conosci bene" chiamò l'anziano elfo.
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Maestro

    Group
    Condottiero
    Posts
    8,287
    STIMA
    +316
    Location
    sono affari miei!

    Status
    Anonymous
    A i d a l
    Scheda PG | Stato salute: ok | Mood: sospettosa
    dINZsw3
    Tutti stavano andando verso il centro di Knawr. Che bellissima coincidenza fu per Aidal. Roteò le pupille al cielo sbuffando una piccola nuvoletta nerastra. Doveva convincersi che recarsi in centri abitati corrispondeva ad incontrare altri esseri viventi senzienti e che sfortunatamente non c'era modo di evitare tutti.
    Sospirò, come segno d'incoraggiamento. Stava per prendere una traettoria diversa con l'intenzione di fare una larga curva aerea ma Zarthial, altrettanto in volo, la riconobbe chiamandola per nome. Bene, ora anche la dragonessa blu sconosciuta sapeva la sua identità. Non che le desse fastidio ma l'idea che uno qualunque sapesse come si chiamava non la faceva sentire tranquilla, non dopo tutto il casino che era accaduto negli ultimi tempi.
    "Sto vedendo benissimo che siamo tutti diretti a Knawr..." rispose con il pensiero al suo simile verde. Lo guardò di sbieco dall'alto, tenendo al contempo la testa in avanti per non perdere di vista la destinazione.
    "Chi non muore si rivede" esordì a Zarthial. I classici "ciao" o "buongiorno" erano troppo semplici per Aidal, oltretutto si sentiva una grande ipocrita nel pronunciarli perché doveva sempre fingersi contenta come un'ebete. Preferiva dunque essere originale mantenendo la sua personalità, che quest'ultima piacesse o meno agli altri.
    Quel saluto però non fu destinato ad essere ricevuto perché il drago verde si allontanò dall'interlocutrice per parlare fitto fitto con quello che, chiaramente, era un elfo a cavallo di un pegaso. Aidal pensò come mai Zarthial si fosse scostato da lei e questo attinse una certa curiosità. Il vento che le comprimeva le orecchie non poteva permetterle di udire perfettamente il loro discorso. Sospettosa come era, pensava che stessero parlando male di lei. D'altro canto Aidal si poteva dire che non si era guadagnata una buona reputazione ai pochi che si era fatta conoscere. Dopotutto era la vita di un drago oscuro farsi temere invece che essere rispettati.
    La dragonessa sibilò una parolaccia tra le zanne e guadagnò quota nel cielo per evitare gruppetto. Invece di attraversare direttamente la città di Knawr per raggiungere il grande albero, preferì fare il giro della costa per poi sorvolare il centro abitato dalla parte opposta. In lontananza, a destinazione, vide che Zarthial e l'elfo erano già arrivati.
    "Meglio così, almeno quando loro hanno fatto posso parlare con tutta calma a quel vecchio"
    Atterrò sulla piazza che ospitava l'albero. Per poco non calpestò una guardia umana armata di lancia, la quale, vedendo l'imminente pericolo, si buttò a terra di lato. Aidal non l'aveva proprio vista, quindi non capì perché il bipede stesse inveendo e agitando lo stecco aguzzo contro di lei.
    "Per la miseria, fai attenzione! Per poco non mi uccidevi!" urlò contro di lei, mentre si rialzava da terra aiutato dai suoi compagni. La dragonessa lo ignorò del tutto e la guardia dopo essersi scrollato la terra di dosso, ritornò al suo lavoro mentre borbottava parole dispregiative verso le grandi bestie alate.
    Aidal nel frattempo si guardò intorno: l'ultima volta che era stata lì si ricordava che non poco lontana da lei c'era il cadavere del drago blu che aveva ucciso.
    "Chi cerca trova, non potevo stare lì a prendere le botte dopo avermi attaccata ingiustamente" pensò freddamente.
    Sbuffò, poi si accucciò all'ombra sotto le fronde della quercia in attesa che Ferglarendir sbrigasse i suoi doveri prima di venire a lei. Le guardie di Knawr, che pattugliavano la zona, guardavano Aidal sospettosa.

    Edited by H a w k e ; - 11/4/2020, 22:10
     
    Top
    .
  4.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Le guardie di Knawr non erano gente invadente, ne si agitavano troppo facilmente. Però vedere di nuovo quei tre draghi aggirarsi per la zona non li faceva certo pensar bene: la prima volta era scoppiato un casino, la seconda Ferglarendir si era chiuso in se stesso. C'era solo da immaginare cos'altro sarebbe potuto accadere.
    Si allontanarono tutti da Aidal, cominciando a lasciare il dovuto spazio attorno alla quercia perché le creature potessero muoversi senza intralci.
    Liya planò lentamente verso la cima dell'albero, su uno dei rami più alti della chioma. Un leggero vento spirò dal punto in cui era scesa, per poi divenire più dirompente e scuotere leggermente le fronde per giungere all'elfo.
    Protese il collo verso il basso e sospirò, facendo schioccare la lingua.
    "Ti avevo sentita arrivare Liya, scendi" disse l'elfo da diversi metri più in giù.
    La dragonessa non riuscì a distinguere le sue parole, ma planò lo stesso verso di lui. Ferglarendir aveva appena riposto il suo libro, e rimase in silenzio ad osservarla mentre ella scendeva silenziosamente per poi fermarsi di fronte a lui. Solo le sue ali si muovevano, coadiuvate da un vento pacato pronto a mutare in uragano.
    "Anche Zarthial è qui"
    L'elfo abbassò lo sguardo e proprio in quel momento notò il drago di smeraldo raggiungere la biblioteca.
    "Sembra strano, non credi?"
    "Io non credo niente vecchio, andiamo e cerchiamo di collaborare"
    Ferglarendir tornò a fissarla e incurvò le labbra in un mezzo sorriso.
    "Detto da te..."
    Liya rimase immobile sospesa a mezz'aria senza dire una parola. Ferglarendir allungò le mani e fletté le gambe per poi balzare, sedendosi sul dorso della dragonessa nel momento in cui stava cominciando ad abbassarsi di cuota.
    Si era lasciata cavalcare da due sole persone a Kengard, una di quelle era Ferglarendir. Probabilmente Zarthial avrebbe avuto qualcosa da lamentare; non che gliene importasse in vero.
    Quando atterrarono non produssero quasi alcun suono. Scivolarono placidamente accompagnati dalle ali di Liya, arrivando alle spalle del gruppo. L'elfo scese e si diresse cordialmente verso Zartial che era giunto assieme ad un elfo mai visto prima.
    "Salute a voi. Sempre un piacere averti qui Zarthial" fece lui, rivolgendo il saluto anche al nuovo arrivo e al suo pegaso.
    Vide solo allora Aidal, rannicchiata all'ombra di un albero con l'espressione di chi non voleva gente intorno.
    "Salute anche a te Aidal. Se vuoi entrare abbiamo stanze sotterranee dove rilassarsi in tranquillità"
    Non era proprio il momento di rilassarsi, ma non poteva certo negarle l'invito. Sentì quasi una sensazione nostalgica, come se quel momento già fosse stato parte della sua vita ma avesse assunto una diversa sfumatura; stavolta più sinistra, purtroppo.
    Quando aprì la porta, gli interni freschi emanarono il familiare odore di legno antico e copertine pregiate di libri lustri.
    "Entrate"
    Gli scaffali e le librerie perfettamente ordinate, il silenzio quasi surreale che segnava il distacco con il mondo esterno, i pochi individui assorti in letture complesse o piacevoli che fossero; tutto era come sempre veniva lasciato, Kengard poteva cambiare ma quel luogo rimaneva sempre lo stesso.
    Li condusse verso la stanza che già una volta aveva sfruttato per quel genere di situazioni, dalla parte opposta dell'ingresso. Quando aprì la porta, la luce proveniente dalle due finestre li investì: il pavimento era coperto d'erba, alcuni barili d'acqua se ne stavano poggiati a ridosso di una parete affiancati da un altro più grande da cui proveniva un piacevole aroma di castagne e alcol lavorato.
    "Servitevi pure"
    Li invitò ad accomodarsi sul tappeto erboso, che più che un tappeto sembrava un giardino interno attorno a cui erano state costruite delle pareti, e aprì il baule per versarne il contenuto in grossi vasi da cui anche un drago avrebbe potuto bere comodamente. Alcuni bicchieri cristallini svettavano impilati su un tavolino di legno in un angolo, al fianco di un libro aperto con una pagina socchiusa come colto nell'attimo di essere sfogliato.
    Non chiuse la porta e attese di conoscere le loro intenzioni, non era certo che tutti e quattro volessero entrare. Sicuramente nessuno li avrebbe disturbati lì dentro, quella era la stanza delle cose serie. Non si sedette a terra come era solito fare quando sostava in quell'ampia stanza che dava sul retro della biblioteca, spostò invece il tavolino più vicino al centro e vi accostò due sedie, in modo che l'elfo potesse accomodarsi nel caso non fosse abituato alle usanze più spartane di Knawr di mettersi per terra.
    Liya come drago era piuttosto piccolo, le sue ali ripiegate e la sua coda avvolta attorno ad una zampa non occupavano molto più spazio di quanto ne rubasse il tavolino. Tirò le zampe sotto al ventre e con un lungo sbadiglio si rannicchiò sull'erba in un angolo, fissando il baule e l'otre da cui godere di quella bevanda. In effetti l'elfo tirava sempre fuori alcolici originali, era divertente di tanto in tanto assaggiare qualcosa di nuovo. Per il momento però lasciò spazio a Zarthial per capire cosa ci facesse da quelle parti. Se era venuto fin lì per chiedere spiegazioni su quanto lei stessa gli aveva accennato, avrebbe dovuto aver di nuovo a che fare con lui.
    "Siete venuti qui per motivi diversi o vi accomuna lo stesso destino?" chiese Ferglarendir, apprestandosi a chiudere il libro rimasto sul tavolino e a riporlo in un mobile alla destra della porta.

    Edited by Aesingr - 13/4/2020, 12:41
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Elda delle stelle

    Group
    Kengardiano
    Posts
    92
    STIMA
    +5
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    Aranel si potrebbe paragonare ad un fiero frisone maschio, con muscolatura possente sia delle zampe che delle ali, sulla fronte presenta una piccola stella viola. In arcione vi è Lolindir con il suo elegante vestito da mago, una veste comoda da viaggio ma che non rinuncia all’eleganza. I capelli corvini sono raccolti in uno chignon alto e fermati da uno spillone d’argento con intarsi che inneggiano le stelle. Il vento che sferza quel viso pallido, un viso che dimostra 25 anni, senza una ruga o imperfezione. Incastonate in orbite allungate, in uno sguardo fiero e ferino le violette iridi, simbolo di purezza nella famiglia Veneanar è nella sua città natia di Nora Celeb. Segue Zarthial, e ne ascolta le parole quando anche lui vede l’ombra proiettata di quel drago nero che li aveva sorvolati, ed ora era nella loro stessa direzione, ma come il suo solito osservò e serbò in se i suoi pensieri. Ora osserva la possanza di Zarthial, e ne proietta il pensiero [ Capisco! ] qualche secondo di silenzio per poi aggiungere[ una terra così bella aggredita dai figli di tenebra, come è stato possibile, una piaga che ha anche colpito la mia terra] ed ecco che sono arrivati alla grande quercia, l’elfo davanti a lui aveva uno sguardo sapiente di chi riesce a vedere nelle nieghi del tempo i misteri che si celano. Quindi scende con abile balzo da Aranel e chinato il capo in segno di rispetto per Ferglarendir. Lui ed Aranel seguirono i draghi e l’elfo in quella stanza, l’ordine e l’odore della sapienza invasero i sensi dell’elfo. Poi vede la sedia dove si accomoda con grazia ed accetta il vino, Osserva i draghi con rispetto mentre ora a Ferglarendir si rivolge[ Venerabile Saggio, Sono Lolindir del casato dei Veneanar, vengo da un regno oltre questi confini, Nora Celeb, dove Mio Fratello regna] fa una pausa abbassa lo sguardo [ regnava con saggezza, prima che il suo cuore venne toccato da Tenebra e con lui tutto il consiglio ] stringe il pugno fino a scambiare le nocche, mentre Aranel avvicina il suo muso sulla spalla del mago in segno di conforto [ Ho letto nei nostri testi antichi che qui vi è un saggio che detiene la conoscenza dei mondi e del tempo. Il venerabile Zarthial, messo dalle stelle sulla mia via, mi ha condotto da voi] la voce è cristallina con toni melodiosi, toni che non aveva usato con nessuno dei due draghi conosciuti[ ho appreso da lui e dalla Dragonessa che anche qui vi sono pericoli di creature che sembrano essere comuni a quelle che stanno apparendo nel mio regno. ] ora piazza le iridi viola cercando quelle del Saggio Elfo[ mi rimetto alla vostra saggezza, spero che voi mi possiate aiutare ed in cambio metto le mie arti di mago per aiutare questo regno] dice portando la destra sul cuore, e guardando tutti. Ora si silenzia ma ancora si rivolge a Ferglarendir ma ora con un contatto telepatico [ Posso fidarmi di questi Draghi? Sembra che abbiano cose in sospeso tra di loro, mi rimetto alle vostre parole] parole dette in un muto silenzio mente sorseggia dal calice.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Incubo infernale

    Group
    Kengardiano
    Posts
    11,582
    STIMA
    +301
    Location
    La terra dei temporali - Friùl

    Status
    Offline
    Signora Lia menzionerà anche Meno Zell a Fergleccetera? X3 In tal caso Zarthial sarà interessato per tentare di ucciderlo...mentre Lolindir credo che ne sarà schifato XDXD


    Come previsto, Aidal doveva rivolgersi all'anziano elfo, visto che era atterrata dopo di lui nella piazza ai piedi della grande quercia, spaventando forse apposta una delle guardie cittadine. La dragonessa delle tempeste preferì invece arrivare direttamente dall'alto, quando un rumore di fronde mosse e di voci fece innalzare il muso di Zarthial verso le parti alte della grande quercia. Ferglarendir salutò il drago smeraldino, la dragonessa oscura, il suo simile più giovane e la sua cavalcatura; mentre scendeva dai piani alti sulla groppa di Liya e quando la dragonessa blu atterrò, Zarthial cercò di ignorarla. Sapeva che la biblioteca dell'anziano elfo era un luogo di pace e quindi evitò stuzzicate e frecciatine, concentrandosi di più sui due elfi, salutando con il muso quello più anziano.
    Quando Zarthial entrò all'interno della biblioteca si accorse che tutto era perfettamente identico a come era l'ultima volta, anche se era passato poco tempo. Stessa disposizione dei libri, stessi profumi arcani, stessa pace meditativa, pochi lettori erano immersi nelle loro letture.
    L'anziano elfo li accompagnò nella stessa sala dove si era riunito accompagnato dai suoi amici del ghiaccio: Felthsar, Kesya e Vinult dopo che quest'ultimo era stato liberato da Zarthial & C e come allora, anche stavolta Ferglarendir offrì loro i suoi migliori alcolici; il drago verde optò per un buon vino rosso mentre si accucciò su quel tappeto verde che era così soffice e profumato da sembrare erba autentica.
    "Credo che i motivi siano diversi...ci siamo incontrati quasi tutti per caso nello stesso luogo e nello stesso momento" rispose Zarthial.
    Fu Lolindir il primo a spiegare la sua situazione, parlando sempre telepaticamente con il suo simile di veneranda età, continuando ad elogiare il drago di fuoco come "venerabile" e chiedendo se ci si possa fidare dei draghi li presenti.
    Poi fu il turno del drago verde di spiegare. In maniera breve spiegò che Vinult era tornato da suo padre sull'Ossidiana d'Argento e che mentre tornava verso Knawr si era imbattuto nei Ning sul Bacio delle Onde assieme ai due Maleyes e ad altre creature, tra cui i cuccioli di dinosauro. Cercò di spiegare la battaglia meglio possibile e che alla fine aveva trionfato.
    "Il giorno dopo la battaglia, nello stesso punto ho incontrato il buon Lolindir e la sua fiera cavalcatura e subito dopo.....lei!" continuò, indicando Signora Lia con un artiglio. Per fortuna, Zarthial scelse di disporsi dal lato opposto della stanza rispetto alla dragonessa delle tempeste, rimanendo più vicino all'elfo delle stelle e al suo Pegaso.
    "La dragonessa blu ha menzionato delle strane creature che stanno distruggendo la foresta di Ashnaeris. Tu ne sai qualcosa di più, Ferglarendir? E se è vero, hanno a che fare con i nemici contro cui ho combattuto sull'Ossidiana d'Argento l'altra volta?" chiese all'anziano elfo, citando la lunga ed estenuante battaglia che aveva combattuto sulle montagne per liberare il drago di ghiaccio e molte altre creature. Mentre lasciava parlare gli altri e prima di ascoltare la risposta dell'anziano elfo, Zarthial trasse un lungo sorso di vino, apprezzandolo molto.
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Maestro

    Group
    Condottiero
    Posts
    8,287
    STIMA
    +316
    Location
    sono affari miei!

    Status
    Anonymous
    A i d a l
    Scheda PG | Stato salute: ok | Mood: interessata
    dINZsw3
    Aidal era ancora accucciata sotto le ombre che emanavano le fronde della grande quercia. Se non ci fosse stata così tanta gente intorno si sarebbe addormentata senza problemi. Aveva davvero bisogno di una bella dormita in tranquillià, lontana da tutto e tutti, sola con sé stessa e la natura. E per arrivare a ciò necessitava prima di tutto di un luogo a lei adatto.
    In quel momento sbucò fuori Ferglarendir dalla porta della biblioteca, invitando i presenti ad accomodarsi dentro alle stanze sotterranee. La dragonessa guardò il vecchio elfo ma non disse nulla. Attese che gli altri entrassero prima di lei, poi dopo aver fatto passare circa cinque minuti, Aidal sospirò e si alzò dalla sua postazione. Entrò dalla porta abbassando la testa per non urtare le corna sul soffitto, facendo molta attenzione a dove metteva le zampe. Le ali erano strette al corpo per guadagnare più spazio possibile al suo passaggio.
    "Ogni posto per me sembra così piccolo, basta anche un leggero movimento della mia coda che posso stendere giù queste librerie di legno..." pensò. Il silenzio di alcuni lettori con i nasi sopra i libri era quasi assordante, solo i passi della dragonessa emettevano un rimbombo che fecero distogliere la loro attenzione, puntando i loro occhi sulla presente. Aidal distorse la bocca in una smorfia scocciata. Sospirando ancora una volta emise un leggero verso gutturale e continuò verso la luce che filtrava attraverso una porta, dalla parte opposta della biblioteca. Quando la raggiunse e la varcò, potè vedere gli altri (Zarthial, la dragonessa sconosciuta, i due elfi e il pegaso) tutti accomodati ai loro posti. Aidal decise di rubare un angolo di quel cortile interno, dietro i presenti. Si sedette dunque sulle zampe posteriori con il lungo collo proteso in avanti e la coda arrotolata su sé stessa. Era l'unica ad essere la più grande di tutti, se si fosse sistemata nel mezzo avrebbe rubato uno spazio considerevole.
    "Mi sento come un gigante dentro la casa di un umano" pensò, guardandosi intorno e muovendo soltanto gli occhi da dentro le orbite scavate. Riportò l'attenzione su Ferglarendir solo quando proferì parola.
    "Io... Voglio soltanto un aiuto, niente di speciale." mormorò tra i denti. Era visibile che detestasse chiedere cose simili ma a mali estremi, estremi rimedi. Non poteva farci niente.
    Prima però che potesse proseguire, Zarthial e l'elfo con il pegaso (i quali si presentarono con i nomi di Lolindir e Aranel) furono presto i protagonisti del dirscorso. Il primo spiegò che la dragonessa blu sconosciuta aveva menzionato a Zarthial che strane creature stavano distruggendo la foresta di Ahsnaeris, per questo il drago verde si era recato da Ferglarendir, per chiedergli se ne sapesse qualcosa. Il secondo invece sembrava desiderasse incontrare il suo simile anziano per risolvere una questione del regno da cui veniva, intreressato altrettanto dai strani fenomeni spiegati da Zarthial.
    Aidal, udendo i discorsi, si intromise. Le cose strane e inspiegabili l'attraevano sempre.
    "Permettetemi di dirvi... Che quelle creature forse provengono dalle tenebre. Se è un "male" che sta logorando lentamente quella foresta, si tratta di un potere oscuro.
    Lo so perché io in fondo sono come loro, non posso negarlo. L'oscurità se non sappiamo gestirla può logorarti dentro, portandoti a compiere azioni involontarie. Non vorrei mettere la zampa sul fuoco ma quelle bestiole potrebbero aver perso il controllo di un potere che non sanno gestire."

    Per un attimo una parte della sua vità balenò davanti ai suoi occhi: la strage dei draghi che la deridevano, la fuga da Crescentia, il suo lugo natale e gli anni passati a domare il suo dannato potere in assoluta solitudine. Nessuno poteva sapere come lei cosa erano le tenebre: un'arma a doppio taglio.
    "E comunque, io sono qui perché non riesco a trovare una tana. Ovvero, tutte le volte che mi accomodo da una parte c'è sempre qualche insetto che desidera disturbare la mia quiete. Ucciderli tutte le volte è una grande scocciatura"
     
    Top
    .
  8.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Zell, credo che il potere mentale di Lolindir gli permetta di parlare con chi vuole senza essere sentito. Di fatto tu non dovresti aver sentito cos'ha detto a Ferglarendir. Poi se sbaglio scusate U.U


    Ferglarendir accolse le parole del giovane elfo, che pareva esser giunto lì da terre lontane come altri venuti nella sua biblioteca.
    "Credo ci si possa fidare del prossimo pur non sapendo niente dell'altrui volontà, certamente però conviene non dare fiducia se si teme verrà tradita"
    Non aveva una risposta a quella domanda in fondo così semplice, ma ne aveva ad altre ben più complesse. Era sicuramente strano il modo di fare di Ferglarendir, almeno quanto le terre in cui aveva deciso di risiedere.
    "Comunque" continuò, "conosco queste grandiose creature e seppur per vie diverse sono certo ci si possa fidare di entrambe. Così anche di Aidal"
    Concluse la frase alzando lo sguardo sulla dragonessa dalle squame nere. Anche se le sue dimensioni mettevano alla prova gli spazi della biblioteca, quella stanza era abbastanza grande da ospitare tutti senza problemi. Ora che le osservava una accanto all'altra, Liya era infinitamente più piccola; pareva una cucciola vicino a Aidal, ma aveva la sua stessa espressione. Ametiste di ghiaccio, ciò sarebbero divenuti i loro sguardi se fossero stati uno solo.
    "Un luogo dove riposare" precisò soppesando le parole della dragonessa, con una mano sotto al mento. "Kengard non è mai stata una terra di vera e propria quiete, nonostante molte specie possano convivere i pericoli sono molti. Forse proprio a causa dell'incredibile diversità di creature che la popolano. Di questi tempi le cose si sono stabilizzate, sembra che anziché creare guai la Nebbia li stia offuscando. Le cose tuttavia non sono semplici, non in questi giorni"
    Liya storse le fauci e emise un basso ringhio, rimanendo in ascolto. "Non ti ha mentito Zarthial, immonde bestie stanno sorgendo dalla foresta. Sono potenti, molto potenti, al punto da riuscire a divorare tutto quello che trovano per farne energia anziché nutrimento. Sono sorte da una fonte maligna, una progenitrice che continua a generare i propri figli dall'ombra. E a loro volta questi crescono, sbranando la natura nella sua forma più pura. Gli spiriti di Ahsnaeris sono irrequieti, il luogo più ricco di vita arborea avrebbe rischiato di venir ridotto ad una landa di smorte ramaglie se Liya non fosse intervenuta"
    La dragonessa fissava un punto indecifrato all'esterno, mentre Ferglarendir passava lo sguardo da uno all'altro nel parlare.
    "Purtroppo lei non vuole che vi riveli il motivo della sua protezione, anche se sarebbe tutto più semplice. Fin..."
    Si interruppe nel percepire un refolo d'aria gelida spirare nella stanza. Non proveniva dall'esterno; Liya lo stava ora scrutando con occhi freddi, e lui capì di non dover insistere sull'argomento. Riprese in tono più limpido, come se lo sguardo gelido della dragonessa gli avesse schiarito la voce. "Fin quando le creature continueranno a proliferare non saremo al sicuro. L'intervento di alcuni validi guerrieri, siano essi draghi, elfi o altre creature dotate della volontà di proteggere l'isola, ha impedito che gli esseri proseguissero la loro avanzata oltre la catena montuosa dell'Ossidiana d'argento. In qualche modo tefzar e creimvell hanno contenuto la minaccia nell'altra metà di Kengard"
    Attese un momento e sorseggiò anche lui un po' di vino come ad inumidirsi le labbra. "Non so se gli individui contro cui hai combattuto fossero legati a questa vicenda, ma da quanto ho visto nella mente di quel mago e come già dovremmo sapere, niente viene del tutto senza motivo. Nel salvare Vinult avete dissotterrato e spento violenze che mai sarebbero dovute esistere, si trattava di una cattiveria senza sorgente, volta ad impossessarsi della forza di creature molto più potenti per farne il proprio potere. A quanto pare il vostro intervento ha contribuito a debellare la minaccia prima potesse complicarsi. Questa volta però le cose sono ben peggiori, non si tratta di pochi umani dotati solo d'intelletto, ma di creature apparentemente non senzienti con però una capacità di adattamento inverosimile"
    Tornò quindi a rivolgersi a Aidal, senza scrutarla direttamente sul muso. Aver a che fare con quei tre era sempre come la prima volta anche per lui.
    "Troverò sicuramente una terra dove potrai stanziare senza dover lottare per la tranquillità, anche se l'unico luogo in cui si è al sicuro al momento è vicino ai propri compagni. Se non temi il dover combattere da sola, ti mostrerò zone dove solitamente nessuna creatura sceglie di riposare. Luoghi totalmente disabitati non esistono, prima o poi ci si imbatte in altri in cerca di quiete, anche se credo di sapere dove potrai trovare la tua tana"
    A quel punto, cercando di risultare meno pesante possibile, concluse il discorso con Lolindir che ormai li riguardava tutti e non più indirettamente.
    "Come ha spiegato Aidal, si tratta di creature che hanno perso il controllo e che provengono dal lato più oscuro delle tenebre. Oscurità non è sinonimo di male, ma può diventarlo. Quel che temo è che non abbiano perduto se stesse del tutto involontariamente"
     
    Top
    .
  9.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Elda delle stelle

    Group
    Kengardiano
    Posts
    92
    STIMA
    +5
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    L’alto scrutava tutti i presenti con una immobilità quasi innaturale, le iridio si posavano sui tre dragoni cercando il loro sguardo ma mai con troppa insistenza vi era in lui una stilla di rispetto per quelle creature. Le parole del saggio Elfo stavano lavorando dentro, parole che sono un elfo può assorbire del tutto, sapeva di averlo messo alla prova, perché Lolindir ,pur rimanendo rispettoso delle regole , cerca sempre di mettere alla prova le stesse. Anche questa volta le scritture avevano avuto ragione : Ferglarendir era potente e saggio. Anche Aranel era rapito dal l’elfo e si avvicinò a Lolindir , ma non emise nessuno suono. Allora Lolindir prende la parola e va a dire: [Un seme per sorgere deve prima morire nell’oscurità per poi vedere la luce, ma se egli stesso si smarrisce in essa marcisce e diviene altro! Quindi queste creature dovrebbero essere ricondizionate da un forte potere] si guarda i presenti cercando la speranza di preservare vite[ oppure combattute fino ad arginarle] ancora un breve silenzio, poi un lungo sospiro [ in ultima analisi decidere di eliminarle] abbassa lo sguardo non si tratta più delle creature sconosciute ma del suo popolo da salvare, se non vi fosse un metodo per salvarli, come aveva promesso al fratello ,prima che egli fosse contaminato , li avrebbe dovuti uccidere, ma questa era un’opzione che lo metteva a disagio e solo un altro elfo poteva scorgere il lieve oscuramento del viso, il movimento degli occhi tipici di un elfo che da secoli sa nascondere i propri sentimenti [ Io ed Aranel siamo con voi se volete combattere questi esseri] dice per poi chiudersi in un silenzio lungo ed impenetrabile.
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Incubo infernale

    Group
    Kengardiano
    Posts
    11,582
    STIMA
    +301
    Location
    La terra dei temporali - Friùl

    Status
    Offline
    Zarthial rimase fermo immobile ad ascoltare le parole dell'anziano elfo. Solo la sua coda a punta di freccia faceva di tanto dei leggeri movimenti a destra e a sinistra. La verità venne a galla con tutta la sua atrocità, mentre Ferglarendir descriveva l'orrore che si stava compiendo nella foresta di Ahsnaeris, il drago smeraldo immaginava nella sua mente tutta quella scena e dovette ammettere il coraggio di Liya a sfidare quelle creature. Di tanto in tanto, Zarthial beveva il suo vino rosso, senza distogliere l'attenzione.
    La richiesta di Liya fu invece quella di avere una tana tutta per lei senza che qualcuno venisse a disturbarla, ma l'anziano elfo le ricordò che l'isola di Kengard non era un territorio del tutto disabitato e, anche nel più remoto angolo dell'isola poteva incontrare qualche creatura. Quando Ferglarendir le consigliò di restare accanto ai suoi compagni, Zarthial fece un leggero sorriso divertito. Sapeva che Aidal era una dragonessa solitaria e disprezzava la compagnia e tale consiglio non l'avrebbe sicuramente apprezzato.
    Tornando a Liya, il drago verde dovette accettare il fatto di allearsi a lei per fronteggiare tale minaccia, sperando che il loro astio non avrebbe influito sul loro combattimento. D'altra parte, fronteggiare a testa alta quei nemici sarebbe stata l'occasione ideale per mostrare a quella dragonessa la sua forza e la sua abilità in battaglia. Se, invece, avesse rifiutato lì davanti a tutti, Liya l'avrebbe preso per un codardo.
    Il silenzioso Lolindir accettò la sfida assieme alla sua cavalcatura.
    "Mi unisco pure io! Non lo faccio per lei ma lo faccio per Kengard e per la sua Natura. Se riuscissi a rintracciare Felthsar e Kesya sarebbe l'ideale. Io e quei due Maleyes sappiamo benissimo cooperare in battaglia. So che ieri erano qui di passaggio...forse forse non potrebbero essere andati lontani...altrimenti...saprò cavarmela anche da solo" rispose all'anziano elfo.
    Zarthial, poi portò lo sguardo su Liya.
    "E il tuo compagno? Parteciperà alle danze?" le chiese un pò divertito, ricordandosi cosa era successo l'ultima volta che aveva avuto a che fare con quel drago d'acqua sotto mentite spoglie.

    Eeeh, se l'ultima frase di Lolindir è rivolta a tutti...quindi Zarthial la prende in considerazione, altrimenti...accetta comunque X3 Se ci sarà la battaglia contro questi distruttori della Natura, potrei far giocare Meno Zell assieme a loro X3
     
    Top
    .
  11.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Intanto andiamo avanti, se Hawke ricompare si può unire al post successivo.


    Ferglarendir di nuovo ascoltò le loro parole e, di nuovo, cercò di capire ogni singola sfaccettatura del loro modo d'essere, di comportarsi, di esprimersi; ormai credeva di avere una vaga idea di come pensasse Zarthial, e per quanto Aidal fosse più oscura, si era avvicinato a lei quanto bastava per comprendere almeno il velo superficiale che la attorniava.
    Comprese però, senza dubbio, ciò che voleva trasmettere loro Lolindir. Mentre rispondeva non riuscì a nascondere una ruga sottile che gli adombrò lo sguardo.
    "Non è certo lode eliminare l'altrui vita, ma non lo è neanche lasciare che altre questa possa spezzarne. Se ne fossi in grado, se io... Ferglarendir... potessi decidere, cercherei la radice per far sì che da veleno per la vita possa diventarne nutrimento. Il mondo però non permette che un solo possa scegliere per altri, non in maniera definitiva, come è giusto debba essere. Non posso impedire ad alcuno di liberarsi di queste creature nella maniera che ritiene più efficace, poiché la sopravvivenza, affiancata dall'istinto, vien prima di ogni altro sentimento. Di fronte alla paura della morte null'altro ha significato"
    Sperò di spiegare così all'elfo che non aveva intenzione di muover battaglia perché non vi era altra soluzione, ma perché ognuno poteva fare dei suoi mezzi ciò che voleva. Se a fin di bene o a fin di male, per vie rette o distorte, non potevano esser loro a deciderlo.
    Zarthial avrebbe combattuto, Liya già lo stava facendo; se Lolindir avesse voluto seguire una via diversa sarebbe stato libero di farlo.
    "Vi ringrazio per il vostro aiuto. Sono sicuro non ci sia bisogno di ricordarlo proprio a voi, ma mi preme dirvi che non vi saranno compensi per questo. Certamente potrete chiedermi ciò che desiderate, ma nei limiti delle mie possibilità farei comunque il possibile per onorare le vostre richieste"
    Non era mai stato il tipo da ricompense. Se c'era di mezzo un favore l'avrebbe fatto e basta. Sorrise, e con un inchino portò i suoi sacri auguri.

    Fu così che si allontanarono dalla biblioteca. Liya li avrebbe guidati, volando a velocità sostenuta in modo che potessero riuscire a scorgere dall'alto movimenti bruschi o minacciosi, senza mai accelerare più del dovuto.
    Di tanto in tanto scendevano verso terra per immergersi fra gli alberi, se non v'erano tracce di secchezza inspiegata ripartivano. Fra le correnti Liya come al solito faticava più a mantenere una velocità costante che a destreggiarsi in un tripudio di piroette e pavoneggiamenti, ma si trattenne per non dare a Zarthial altro motivo per attaccar briga. Avrebbero potuto giocare a lavoro finito. Dal canto suo, non vedeva l'ora.
    Per diversi chilometri non vi furono segnali di pericolo. Continuarono ad alzarsi ed abbassarsi di cuota senza che Liya desse particolari indicazioni sul dove si stessero dirigendo. In un certo senso neanche lei sapeva quale sarebbe stata la meta, perlustrare l'intera isola sarebbe stato piuttosto difficile. Raggiunto il confine dell'Ossidiana d'argento avrebbero dovuto avvistare le prime tracce demoniache, ma per alcune ore non trovarono altro che gli impervi e maestosi paesaggi di Kengard. Sorvolando parte della palude di Andorix, ergendosi fin sopra le vette dell'Ossidiana quasi fino a sfiorare il passo in cui si introduceva la Tundra del bianco meriggio, arrivarono oltre il limite roccioso della catena montuosa. Il sole ancora svettava nel cielo, senza rendere tuttavia il clima incendiario. Da lì avrebbero potuto proseguire fino ad Ahsnaeris, ma Liya scese bruscamente verso terra e si fermò nei pressi di un fiumiciattolo che scivolava giù dai pendii alle loro spalle.
    Teneva lo sguardo fisso verso l'acqua, che, forse per un gioco di luci, di tanto in tanto pareva incresparsi di una strana sfumatura violetta.
    "Ci siamo" disse semplicemente, voltandosi verso gli altri.
    A quel punto si chiuse in un silenzio contemplativo, quasi statuario. Teneva gli occhi fissi sul fiume, come avesse la certezza che proprio da lì sarebbe sbucato qualcosa.
    E qualcosa sbucò. Come un sottile lampo grigio e nero, una linea scura in mezzo alla quiete della collina, schizzò fuori dall'acqua una bestia alata come quelle descritte dalla dragonessa. Il suo pelo era corto e folto, le sue ali e il suo muso ricordavano quelli di un grosso pipistrello. Gli artigli che spuntavano dalle piccole zampe non parevano minacciosi quanto quelli di un drago, ma data la velocità a cui quell'essere si muoveva potevano diventare armi decisamente più pericolose.
    Con lui si mosse una nube di foschia scura. Fu così veloce che la stessa Liya faticò a seguirlo, si era lanciato con un acuto stridio contro Zarthial ad artigli sguainati. Sembrava mirare al suo muso. Il grido riecheggiò tutt'attorno, anche dove l'eco non sarebbe dovuta giungere. Si diffuse come un urlo mortale, qualcosa che andava ben oltre il tentativo aggressivo di un predatore che si lanciava contro una preda.
    Liya avrebbe tifato per la creatura mostruosa se non li avesse condotti lei stessa in quella situazione. Avrebbe fatto in tempo ad intercettare l'essere, non a respingerlo probabilmente, ma volle lasciare quel piacere al drago di fuoco.

    Aaallora, questi cosi sono veramente potenti. Liya, che è uno dei due PNG più OP di Kengard, non riesce a gestirli quando sono in gruppo. Quindi se volete essere un po' autoconclusivi tenetelo di conto.
    Mi garba lasciare l'autoconclusività, ma non esagerate XD
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Elda delle stelle

    Group
    Kengardiano
    Posts
    92
    STIMA
    +5
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    Aranel stoico segue i draghi con precisione ed eleganza nei movimenti, abile a aggirare eventuali ostacoli, Lolindir ha una estrema fiducia in lui. Ma quando Lya scende bruscamente giù il suo istinto allerta Lolindir, una sensazione nulla di più, forse un odore nell’aria, forse istinto. Ed ecco che alle parole di Lya subito dopo segue l’apparizione di quel mostro. A quell’aberrazione Lolindir pensò alle parole di Ferglarendir “Non è certo lode eliminare l'altrui vita, ma non lo è neanche lasciare che altre questa possa spezzarne.” ”.... Non posso impedire ad alcuno di liberarsi di queste creature nella maniera che ritiene più efficace, poiché la sopravvivenza, affiancata dall'istinto, vien prima di ogni altro sentimento. Di fronte alla paura della morte null'altro ha significato”
    Ora tutto aveva un senso, ma quel pensiero viene spazzato via da un vessillo di morte ed oscurità, un urlo che strappò una smorfia di dolore all’elfo. Ma appena si riesce a riprendere cerca di rintracciare la sua traiettoria. In arcione a d Aranel, stacca le mani dalla criniera. Gli occhi viola sono fissi sul bersaglio, mentre cerca dentro di se la concentrazione e richiama il suo potere. La sua mente allenata negli anni ora cerca un contatto con la creatura per scagliare la sua tecnica da psicomante,Gorgamin (Paura)

    Il fruitore, dopo aver richiamato a sè le arti di Psikemansia sarà capace di sondare la mente dei bersagli dar vita ai più grandi terrori. Il Psikemansista verrà a conoscenza delle più profonde paure dei bersagli presenti nell'area d'effetto. Il Mago potrà ricreare così ologrammi che attaccheranno o renderanno vulnerabili i bersagli in questo modo: Al primo turno appariranno le paure più blande che produrranno danni lievi; Al secondo turno verranno le paure legate agli affetti o affini e che daranno danni medi, al terzo turno le paure più temibili che produrranno un danno grave, ed infine la Paura più profonda, quella che ogni essere porta dentro la più recondita delle cellule cerebrali e che provocherà danni incapacitanti mentali, portandolo financo alla pazzia temporanea o totale dipende dalla volontà del bersaglio.
    Turni: 4
    Malus: Il fruitore dopo il cast ha un turno di stanchezza, dove potrà al massimo parlare e fare qualche passo.
    Bersaglio : fino ad un massimo di 2
    Estensione al doppio dei personaggi con uno shock magico che impedirà il fruitore di castare per due turni.
    Raggio d’azione : 20 metri a vista

    Sperando così di dare tempo a Zarthial di reagire, all’esterno Lolindir apparirà immobile come se stesse fissando il combattimento senza reagire.
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Incubo infernale

    Group
    Kengardiano
    Posts
    11,582
    STIMA
    +301
    Location
    La terra dei temporali - Friùl

    Status
    Offline
    Dopo che Ferglarendir spiegò loro la situazione per filo e per segno, la compagnia si alzò in volo, lasciando la tranquilla cittadina. Tutti seguirono Liya che sembrava essere l'unica ad avere un'idea di dove si trovassero quei nemici distruttori ma durante tutto il volo, Zarthial preferì stare in scia dietro la dragonessa ed affiancare l'elfo delle stelle in groppa al suo pegaso, sia per avere miglior compagnia e sia per sfruttare meglio le correnti d'aria. Tutti i draghi sapevano che chi era capofila era quello che doveva faticare di più in volo. La dragonessa blu li condusse sui cieli di mezza isola quando, in un punto imprecisato tra l'Ossidiana d'Argento e la Tundra del Bianco Meriggio, decisero di scendere nei pressi di un fiume tranquillo, nei pressi del quale Zarthial si dissetò prima che qualcosa di sconosciuto facesse la sua comparsa dallo stesso corso d'acqua.
    Il drago smeraldino recuperò velocemente la posizione di guardia per fronteggiare il nuovo nemico che aveva deciso di puntare proprio Zarthial stesso. Un ruggito potentissimo fu la risposta del drago di fuoco all'acuto stridio del grosso pipistrello nebbioso che stava attaccando frontalmente Zarthial che spalancò nuovamente le fauci per lanciargli un proiettile di fuoco potenziato che lo prese in pieno muso. In quei fugaci attimi, il drago verde non si accorse minimamente che, in simultanea al suo attacco di fuoco, Lolindir aveva lanciato il suo attacco silenzioso contro il pipistrello per aiutarlo.

    Zarthial usa la sua tecnica II potenziata.
    Maaaa...una cosa...se il combattimento si è spostato sull'Ossidiana d'Argento, perchè stiamo continuando a roleggiare a Knawr? XD
     
    Top
    .
  14.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Aveva constatato con Roxium come, in effetti, il fuoco avesse efficacia contro di loro. Questo comunque non significava che ne fossero vulnerabili; il proiettile di Zarthial impattò contro l'abominio ed esplose in un fragore luminescente di fuoco e calore, sbalzando l'essere indietro.
    Purtroppo, dopo appena un istante di titubanza, la creatura si lanciò in avanti come nulla fosse stato. Dagli alberi circostanti emersero alcune piccole palline pelose, nere come il nero più totale, silenziose quanto inquietanti. Avanzavano in gruppetti, alcuni dei quali capitanati da uno dei grossi pipistrelli mostruosi. Erano già in quattro, compreso quello uscito dal fiume. Ancora la collina circostante non pareva aver risentito della loro presenza, non in maniera considerevole perlomeno. Si respirava tuttavia una pesante aria di pericolo.
    L'aggressione mentale di Lolindir, a quanto pareva, non aveva sortito alcun effetto. Probabilmente simili creature neanche potevano percepire paura, non quella che andasse oltre l'istinto di sopravvivenza.
    "Sarà difficile fronteggiarli tutti insieme. I batuffoli pelosi non sono un pericolo, ma crescono in fretta. Dobbiamo eliminarli stando attenti alle progenitrici"
    In effetti, le scie di terreno su cui si muovevano le piccole creature fuffose e coccolose cominciavano a perdere colore. Il loro passaggio era visibilmente nocivo per qualunque cosa su cui le loro minuscole zampette poggiassero.
    Liya tirò un lungo respiro e si lanciò contro il demone che aveva appena ripreso la sua avanzata contro Zarthial. Il colpo l'aveva rallentato perlomeno, quindi per lei fu facile afferrarlo per il dorso e tranciargli la testa e le ali dal corpo. Come già sapeva, quello non sarebbe bastato.
    "Vedi di collaborare e arrostisci i resti" asserì verso Zarthial perentoria. Sperava non facesse il ribelle, non erano in una situazione in cui potersi permettere il cazzeggio.
    Si stava facendo un'idea dei poteri di Lolindir perlomeno. La sua cavalcatura poteva essere d'aiuto, ma era anche a rischio. Il pegaso era esposto agli artigli letali di quegli esseri, che nonostante le ferite si rigeneravano come cetrioli di mare impazziti. Dai loro arti menomati si deformavano frammenti di pelo e di tessuto che si appallottolavano per dar vita a nuove dolcissime e mostruose palline pelose. Era piuttosto agghiacciante, ma Liya non aveva intenzione di perder tempo ad assistere di nuovo all'aberrante spettacolo. Indicò con la coda i resti del pipistrello tagliuzzato e balzò verso il drago di smeraldo, oltre Lolindir, per anticipare l'attacco rivolto alle spalle dei due. Si ritrovò in una manciata d'istanti di fronti a due delle creature e mosse una violenta folata di vento che ne deviò la traiettoria, senza tuttavia impensierirli più di tanto.
    Si capovolse su se stessa e sferrò una frustata di coda su uno dei due, che la afferrò per infilsarle gli artigli sotto le squame con ferocia. Approfittando di quella presa improvvisa, Liya strinse i denti e portò la coda a sé velocemente, avventando le zanne sul mostro che evitò il morso ma non il successivo fendente d'ala della dragonessa. Purtroppo non aveva causato danni considerevoli; per quanto fosse abile a colpire in volo, quegli esseri erano talmente veloci da metterla in difficoltà, e il fatto che potessero raggrumare le parti lacerate per rigenerarsi rendeva tutto ancor più complicato. Zarthial però poteva essere un valido alleato in quella lotta, e sperava di aver trovato un modo per sfruttare a loro vantaggio i poteri mentali dell'elfo. Si avvicinò al pegaso in volo e mentre passava oltre puntò lo sguardo su Lolindir.
    "Puoi mettere in comunicazione mentale anche noi? Altrimenti è sufficiente tu riesca a distrarli quanto basta per lasciar attaccare me e Zarthial"
    Dovendo concentrarsi su uno alla volta qualcuno si sarebbe sicuramente fatto male, ma dovevano arrangiarsi in qualche modo. L'ametista del Maestro le avrebbe fatto comodo in quel momento.

    Possiamo proseguire qui, secondo me non ha senso spezzare dato che è la trama principale della role. Però se preferite spostarvi di sezione ci trasferiamo di là e metto questi primi post nella nuova role.
     
    Top
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Elda delle stelle

    Group
    Kengardiano
    Posts
    92
    STIMA
    +5
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    Aranel era un pegaso che aveva visto molte battaglie al fianco di Lolindir, e più volte ha rischiato la vita per lui e viceversa. Le stelle lo avevano legato al suo cavaliere, quello era il suo destino. In battaglia Lolindir non doveva dargli direttive il compiti erano ben divisi, Aranel doveva schivare eventuali colpi cercando di non fare manovre tanto brusche da disarcionare Lolindir che aveva bisogno di concentrazione per poter attaccare. Quindi Aranel, per quanto riuscisse, cercava di prevedere ed evitare eventuali attacchi. Lolindir in arcione invece dopo aver lanciato il suo attacco psichico ne analizza gli effetti sulla creatura, anche se sul suo viso ora si vede la stanchezza di quello sforzo, deve riprendere le energie. Alza il sopracciglio destro nel vedere e constatare che non sono creature senzienti, ma pure creature che attaccano per sfamarsi, create per distruggere per vivere. Ancora una volta le parole di Ferglarendir "... risuonano nella sua mente, e lì trova la chiave "la sopravvivenza, affiancata dall'istinto, vien prima di ogni altro sentimento. Di fronte alla paura della morte null'altro ha significato" e da lì a poco vede il loro potere di rigenerazione e gemmazione. Lolindir, rimane lucido, raziocinante, osserva come una stella nel cielo, elabora informazioni mentre vive la situazione di pericolo, ed ecco che la dragonessa mentre sfreccia in direzione su e di Zarthial, si rivolge a lui, non le risponde ma le dona uno sguardo di intesa e la destra si pone sul cuore, come a dire che aveva recepito il messaggio. Quindi se Zarthial, fosse impegnato a bruciare i resti del primo pipistrello e della sua progenie, si volterebbe verso Lya che sembra aver agganciato uno dei pipistrelli. Un pensiero ad Aranel [Amico mio portami ad una distanza ravvicinata, vediamo come reagiscono con meteore di fuoco] Poi si rivolge a Zarthia e Lya, cercando le loro menti[ Proverò un altro attacco, per distrarli e dividerli]. Quindi Aranel vola e cerca di mettersi ad una distanza tale da far rientrare in un parallepipedo di 10*10*10 m. Quindi Lolindir, si concentra, espandendo la sua mente, per richiamare altre energie.
    Turno di stanchezza, Casto al prossimo turno.
     
    Top
    .
31 replies since 20/3/2020, 22:21   518 views
  Share  
.