Un nuovo regno...inseguendo la magia

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    Il cielo presenta alcune nuvole che Aranel , il Pegaso attraversa con molta eleganza disperdendo parte di esse con le sue poderose ali bianche. Un bianco candido senza macchia, mentre plana sulle correnti ascensionali. Aranel si potrebbe paragonare ad un fiero frisone maschio, con muscolatura possente sia delle zampe che delle ali. In arcione vi è Lolindir con il suo elegante vestito da mago, una veste comoda da viaggio ma che non rinuncia all’eleganza. I capelli corvini sono raccolti in uno chignon alto e fermati da uno spillone d’argento con intarsi che inneggiano le stelle. Il vento che sferza quel viso pallido, un viso che dimostra 25 anni, senza una ruga o imperfezione. Incastonate in orbite allungate, in uno sguardo fiero e ferino le violette iridi, simbolo di purezza nella famiglia Veneanar è nella sua città natia di Nora Celeb. Un viaggio il suo che lo porta ad attraversare quello che viene chiamato oltre i confini da queste parti e che ora lo fa approdare in un mare limpido che riflette l’immagine di Aranel ed in parte la sua. Fiero e di poco riverso in avanti con le mani tra il crine del Pegaso va a parlare telepaticamente con lui. Aranel presenta sulla fronte una stella viola, simbolo del legame con Lolindir. L’alto quindi con il contatto telepatico andrà a dire [ Eccoci, finalmente la terra, potrai riposarti amico mio, ho sentito dire che qui vi è un elfo custode di una immensa biblioteca] Aranel di suo risponde [ Bene, Lolindir! Speriamo di avere più fortuna forse qui troveremo col potere necessario per risanare Nora Celeb, e tuo fratello Elros, che forse avrà cambiato nome] quel nome attraversa la mente di Lolindir come una spada, lo sguardo si getta nel mare limpido, la cui superficie è increspata dal vento. Ora il silenzio avvolge i due che si dirigono alla spiaggia.

    Edited by Aesingr - 26/3/2020, 01:34
     
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    Zarthial arriva da qui:
    https://kengard.forumfree.it/?t=75419162
    -role in corso e bloccata-


    Zarthial era orgoglioso di aver vinto la battaglia contro i Ning sul Bacio delle Onde. Assieme ai suoi alleati, aveva sconfitto quei schifosi vermi marini che stavano creando scompiglio anche alle creature della terraferma.
    La battaglia era stata comunque lunga e il drago verde aveva bisogno di recuperare forze ed energie. Dopo aver salutato i due Maleyes, diretti nelle fredde terre dell'entroterra, e dopo aver cacciato durante la notte nel bosco retrostante la spiaggia, Zarthial era sprofondato in un sonno ristoratore che era proseguito fino a mattina inoltrata, cullato anche dallo sciabordare delle onde e dal leggero stormir di fronde; la sabbia, inoltre, era il miglior materasso naturale.
    A svegliare il drago verde smeraldo furono alcuni rumori improvvisi provenienti dalla spiaggia, che lo fecero sobbalzare di colpo, come un grosso gatto con le scaglie (e verde). Temette che fossero di nuovo i Ning che cercavano una rivincita, pur essendo appena usciti da una cocente sconfitta, ma i responsabili della sua sveglia erano un grande pegaso accompagnato da una figura umanoide. Calmato dall'improvviso risveglio, Zarthial si stiracchiò, sbadigliò rumorosamente e incamminò in direzione del pegaso, affondando le zampe smeraldine nella sabbia già scaldata dal sole.
    Mano a mano che si avvicinava, Zarthial osservò la figura bipede che era la cavalcatura del pegaso che indossava degli abiti da mago, pensò che si trattasse di un essere umano ma quando scorse le orecchie a punta, il drago verde capì che si trattava di un elfo. Meno male, gli elfi gli stavano molto più simpatici degli esseri umani.
    "Buona giornata!" esordì il drago di fuoco, amichevolmente.
     
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    Aranel ora inizia le manovre per un elegante atterraggio. Le ali rimangono aperte mentre le poderose gambe iniziano a correre affondando sulla sabbia, che turbinia sia per gli zoccoli che per le ali, che ora si chiudono. Passa dal galoppo al trotto per poi fermarsi ed avvertire Lolindir[ Abbiamo un nobile visitatore] l’alto alza lo sguardo sulla magnifica creatura smeraldina, il sole si rifletteva sulle scaglie di quella sinuosa per quanto possente creatura. Ritto sulla schiena, le iridi viola sono fisse su Zel, il mento alto e sguardo fiero, le labbra fini come lame di rasoio rimangono serrate mentre una voce dal suono melodioso ora sfiora la mente del drago[ Elen Sila Creatura, se le stelle mi hanno fatto dono di incontrare una creatura antica quanto saggia, allora so di essere sulla strada che loro hanno tracciato per me] la sua voce esprime rispetto, un rispetto inculcato dal nonno per le creature antiche e fatate [ Spero di non aver disturbato voi o invaso il vostro territorio] dice con sopraffina diplomazia con voce rispettosa. Ed attende impassibile la risposta del drago. In quel silenzio l’immagine del Drago si rispecchia nelle violette iridi, come se volesse contenerlo tutto, ma come si può racchiudere il mare in un bicchiere? Oppure osservare le infinite stelle in una notte sola? Impossibile farlo.
     
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    Zarthial si sentì molto lusingato agli elogi dell'elfo alto che lo scambiò per un drago ancestrale sceso dalle stelle come Bahamut. Il drago verde sapeva che gli elfi erano molto gentili ed eleganti con i draghi ma non si aspettava delle lusinghe che lo fecero arrossire sul muso verde. L'elfo si scusò, inoltre, per aver invaso il suo territorio, dato che non sapeva se la spiaggia appartenesse al drago o no.
    Il drago verde si distese sulla calda sabbia, muovendo leggermente la coda per mostrare la sua tranquillità.
    "Sei molto gentile, grazie per le tue lusinghe. Non hai invaso il mio territorio, mi stavo solo riposando dopo la battaglia di ieri e...." Zarthial si rialzò solo per stiracchiarsi le zampe e il collo, per poi ridistendersi.
    "...sì...direi che il riposo è stato sufficiente. Ho ripreso a pieno tutte le energie! Mi chiamo Zarthial e sono un drago di fuoco. E voi due chi siete, gentil elfo e stupendo Pegaso?" chiese poi all'elfo.
     
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    L’Elfo Alto ancora in Arcione ad Aranel, osserva con ammirazione il drago smeraldo, ascolta la voce del drago che riempe totalmente l’aria, ne vede il comportamento tranquillo. Alza il sopracciglio destro a quel discorso[ Non sono lusinghe ma il rispetto che vi è dovuto venerabile Zarthial] dice portando la mano sinistra al cuore[ la vostra magia è più antica di quella elfica, ed anche la vostra conoscenza e saggezza. ] le parole sono proiettate nella mente del Drago, mentre se vi fossero altri presenti osserverebbero L’Elfo che guarda il Drago senza apparentemente rispondere[ Io sono Lolindir del casato dei Veneanar, figlio di Eldaosseon, Elfo Alto della costellazione del vittorioso e mago ]ora la mano scivola sul crine di Aranel[ Lui è Aranel, il Pegaso che mi è stato donato dalle Stelle al momento della mia nascita, egli ama parlare solo con me ed è onorato di stare alla vostra presenza] dice mentre il Pegaso abbassa la testa e stende la zampa destra in un breve inchino [ deduco dalle vostre parole che non vi è pace neanche qui] la voce è distaccata ma con un velo di malinconia [ quindi questa magnifica spiaggia non è il vostro nido] distoglie per poco tempo lo sguardo dal Drago, per guardarsi intorno] per poi tornare su di lui [ voi sapete dirmi dove si trova L’Elfo che detiene la conoscenza? Vengo da un regno oltre i confini, Nora Celeb, e in uno scritto antico si parla di lui, ma il suo nome è stato sottratto dal libro. Ovviamente se vi serviranno le mie arti sono a vostra disposizione] chiede aspettando ancora in arcione ad Aranel che ora come L’Elfo detiene una posa eroica ed orgogliosa.
     
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    Fu divertente in effetti spazzare un quintale di sabbia per il gusto di creare una voragine abbastanza grande da potercisi seppellire. Era amante del perdere tempo quanto lo era del dormire, anche se fondamentalmente non pensava che la pigrizia potesse portare risultati. Quella volta, probabilmente non per caso, aveva fatto bene a sonnecchiare più del previsto.
    Se il caso non esiste, le coincidenze a volte stupiscono. E fu guardando nella direzione del drago verde che un sogghigno solcò le sue labbra.
    "Zarthial..." sussurrò, senza che lui potesse udirlo.
    Il vento avrebbe portato per propria volontà le parole alle orecchie del drago, non voleva averne conferma poiché non ve n'era necessità. Gliele avrebbe portate di proprie fauci. Non cercava niente in particolare, nient'altro che andasse oltre ciò che lui poteva offrire. Sarebbe stato divertente incontrarlo ancora.
    Si stava avvicinando a lui un'altra creatura alata, un pegaso, con un elfo sul dorso. Un'altra cavalcatura? Non sentì nulla di quello che si dissero dopo, gli parve anzi che Zarthial stesse parlando da solo. Da quella distanza era difficile comprendere anche per un drago, nondimeno l'elfo non stava muovendosi o compiendo gesti particolari.
    Si avvicinò in totale tranquillità e scioltezza; né silenziosa né invadente, né invisibile né irruenta. Semplicemente camminò nella loro direzione lasciando leggere impronte artigliate sulla sabbia. Talmente sinuosa e pacata che il suo peso quasi non lasciava segni sulla spiaggia. Il blu delle sue squame risaltava vivacemente, baciato dalla luce del sole.
    "Non mi aspettavo di ritrovarti ancora a Knawr, peculiare non trovi?"
    Liya assestò una sferzata di coda sul dorso di Zarthial, sogghignando e inchiodando i suoi occhi d'ametista su quelli azzurri del drago di fuoco. Voleva godersi a pieno la sua reazione.
    Solo allora si rivolse all'altro individuo.
    "che eleganza la vostra" asserì, rivolta sia all'elfo che al pegaso. "Per quanto non mi dispiaccia aver interrotto la vostra conversazione, sono tenuta ad avvertirvi che potrei concentrare su di me le attenzioni di questa graziosa impulsiva creatura"
    Concluse la frase picchiettando con l'acume della coda su un fianco di Zarthial, sorniona e divertita.

    Mi infiltro qua dentro di cattiveria con Liya perché mi diverte troppo ruolarla ed ho un conto in sospeso con Zarth. Per Lolin, Liya è una dragonessa blu piuttosto piccola, probabilmente quanto Aranel; squame blu leggermente più chiare sul ventre, punte sul dorso e corna nere, occhi violacei e decisamente leggiadra nel muoversi. Diciamo che è un po' felina più che altro XD
    Per il resto lo scoprirai mentre ruoliamo :sclero: Non posto la scheda perché non esiste, è un png, il mio png per eccellenza U.U
     
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    Zarthial assunse una posa fiera da vero drago maschio di fuoco mentre ascoltava le parole dell'elegante Elfo Alto, passando lo sguardo di tanto in tanto al Pegaso, che non temeva la presenza di un drago di fuoco, ma lo salutò. Zarthial ricambiò il saluto al Pegaso chiamato Aranel portandosi una zampa al cuore, imitando il gesto elfico.
    Le due creature erano assieme fin dalla nascita e il drago smeraldino immaginò come potesse essere forte il legame tra l'Elfo Alto e il Pegaso, un fortissimo ed inossidabile legame di amicizia. L'aver sentito da Zarthial che su quella spiaggia c'era stata una battaglia non più di un giorno prima, mise un pò in allarme l'Elfo Alto che era appena approdato a Kengard. Poi chiese informazioni riguardo ad un suo simile Elfo che detiene la conoscenza.
    Zarthial pensò che si riferisse al bibliotecario, Fergleccetera.
    "Credo di sapere chi stai cercando. Io conosco l'elfo Ferglarendir, il bibliotecario della cittadina di Knawr, a pochi minuti di volo da qui. E' un anziano elfo molto saggio, con grandi poteri. Avevo proprio intenzione di andare da lui a riferirgli degli ultimi eventi successi qui attorno. Se vuoi, possiamo andarci assieme. Se non è lui l'elfo che cerchi, sicuramente Ferglarendir potrebbe darti aiuti e consigli." disse all'elfo, offrendo il suo aiuto.
    Il drago smeraldino era così intento a parlare con Lolindir che non si accorse che qualcuno si stava avvicinando. Riuscì ad udirla e a sentirla solo quando percepì i suoi passi sulla sabbia e il tocco della sua coda sul suo dorso.
    Zarthial lanciò un ruggito di allarme e balzò lontano dalla portata delle grinfie di chi lo aveva toccato; e chi lo aveva toccato era quell'odiosa dragonessa blu delle tempeste. Da dove era sbucata fuori? Dopo il momento di sorpresa iniziale, il drago verde assunse una posa aggressiva contro la dragonessa, ringhiando e spazzando la sabbia con la coda.
    "E tu che cosa vuoi?" la sua voce fu minacciosa e non lasciava trapelare alcun timore.

    Lolindir...se il tuo elfo adora così tanto i draghi, allora fai in modo da fare il ruolo del pacificatore tra i due, altrimenti inizieranno a darsele di santa ragione! X3
     
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    L’attenzione di Lolindir si sposta da Zarthial al nuovo Drago e dalla voce sembrava di sesso femminile, ma non aveva molte nozioni sull’anatomia dei Draghi, perché per il clan dove proveniva erano considerate creature venerabili e nessuno si sarebbe mai permesso di profanare il loro corpo sia che fosse vivo sia che morto, la sua conoscenza su di essi si basava sulla concessione che qualche drago dava di tanto in tanto, una domanda poteva essere fatta ogni 100 anni e solo dagli anziani. Alza solo il sopracciglio destro a quelle parole mentre impassibile vede la reazione del drago di fuoco. Aranel invece reagisce a quello scatto, ritraendo di qualche passo ed impennandosi. Lolindir pone subito le mani sul crine e con la telepatia cerca di calmarlo[ Aranel, va tutto bene, non siamo in pericolo, non ancora almeno] una volta sedato Aranel[ Elen Sila venerabile Drago, se avere incontrato il venerabile Zarthial per me era un onore voluto dalle stelle ed un segno propiziatorio, la vostra presenza è un ulteriore prova che sono nel regno giusto] dice melodico, ma non muove la bocca, il suo pensiero è proiettato in quello della dragonessa[ Se è vostra intenzione parlare con il drago, rimarrò qui ed aspetterò che mi conceda l’attenzione] risponde serafico a lei, mentre risponde ora a Zarthial [ Non posso confermarvi il nome, e sarei onorato di essere accompagnato da voi venerabile Zarthial, ma in mio animo non vorrei recarvi disturbo] dice con rispetto a quell’imponente figura che bello scatto da prova della sua possenza ed agilità contro ogni legge della natura, ma ovviamente un Drago è al disopra di tutto, o almeno questo credeva L’Eldar.
     
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    Onestamente era sorpresa. Si immaginava qualcosa di più repentino, anche se probabilmente doveva solo rimediare di sua iniziativa.
    Si allontanò di un paio di passi e ascoltò con attenzione ogni parola, seppur mentale, che quello strano elfo gli rivolse. Decisamente la sua era una cultura molto diversa da quella comune sull'isola, doveva essere un forestiero. Ora però si spiegava perché non aveva udito alcuna parola provenire dalle sue labbra. Osservò la creatura dalle bianche ali e il suo cavaliere dai capelli notturni, il cui sguardo le trasmetteva la particolare sensazione di chi voleva fin troppo farsi apprezzare. Certo sapeva che Kengard fosse un luogo particolare, altrove era più raro trovare draghi in gruppo, dato che la maggior parte di loro se ne restavano nascosti nelle loro tane a sonnecchiare sui tesori e a mangiare.
    Distorse le labbra in un sottile chiostro di zanne candide e lucenti. Il pegaso si era innervosito di fronte al movimento repentino di Zarthial. Valutò che quella creatura fosse ben diversa da alcune specie di pegaso che aveva conosciuto lei. Il confine tra la specie senziente e quella più animalesca a volte era sottile, soprattutto da terre lontane fra loro. Come scimmie e umani, per quanto non reputasse questi ultimi più intelligenti; al massimo capaci di parlare.
    "Non è necessaria tutta questa formalità con me. Anzi, credo non lo sia neanche con lui" e indicò il drago dalle squame di smeraldo con un artiglio. "Non vedi com'è irruento e impulsivo? Non merita certo tutto questo rispetto"
    Allungò il collo sibilando e sogghignò divertita, passandosi la lingua fra le labbra. Liya era piccola in confronto a Zarthial, forse non appariva maestosa quanto lui. Nondimeno avrebbe potuto strappargli le ali e farci un tappeto senza alcun problema, ma non era sicura che Zarthial l'avesse capito.
    "Non voglio niente in realtà, eri tu che volevi farti ammazzare da me. La spiaggia è per tutti quindi anche combattessimo non ci sarebbe alcun problema, nessuno si lamenterebbe. Inoltre questo elfo cordiale scommetto gradirebbe nel vedermi banchettare con le tue carni"
    Inspirò la brezza gentile proveniente dal mare e si inumidì le labbra di salsedine, poi batté la coda a terra un paio di volte generando un solco sulla sabbia e muovendo qualche altra nuvoletta di granelli fluttuanti. "Ero qui in attesa di nuove direttive dalla tana, dovete sapere che l'isola purtroppo sta pululando di creature pericolose. Fortunatamente non ne restano molte, sto pattugliando l'intera Kengard per cercarne altre, ma non è divertente volare l'intero giorno a caccia di grossi pipistrelli spettrali. Preferirei rosicchiare ossa di draghi suscettibili, quello si che mi aggrada"
    Sghignazzò in direzione di Zarthial, poi gli mostrò il collo come ad invitarlo ad attaccare.
    "Sono molto pericolosi quegli esseri, contro un intero stormo anch'io mi sono ritrovata in difficoltà. Quindi uno come te non ha alcuna speranza di sopravvivere caro Zarthial" precisò perentoria. "Se vuoi che sia io a toglierti quell'espressione di superiorità che ostenti con tanta fierezza, forse conviene che prima tu..." si voltò verso l'elfo, "voi mi seguiate"
    Si voltò, dischiudendo le ali. "Se però vuoi aspettare qui fa pure, ricordati solo che è tanto raro che io chieda aiuto quanto lo è che tu non ti comporti da ingenuo. E tu elfo cordiale, sei giunto da queste parti in un momento complicato da descrivere, ma mi è stato chiesto di aiutare chiunque venga da fuori per il momento. Quindi anche tu sei invitato a seguirmi"
    Detto ciò fece qualche passo in direzione di Knawr, avanzando silenziosa com'era giunta.
     
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    Da rilassato com'era, ora Zarthial era tutto teso e furioso, sibilando e ringhiando continuamente contro "signora Lia", lanciandole contro, per ora, dei vortici di sabbia sollevati dal movimento nervoso delle zampe, delle ali e della coda. Com'era possibile che fosse apparsa quella serpe? Durante la battaglia del giorno prima era sicuro di non averla vista e di sicuro il baccano della battaglia l'avrebbe attratta come una falena da una luce. Successivamente lui si era addormentato nel boschetto vicino alla spiaggia. Era in quel momento che la serpe si era nascosta? E lo aveva visto dormire? Purtroppo non poteva mai trovare risposta a quelle domande, se non chiedendo direttamente alla diretta interessata, opzione che Zarthial rifiutò all'istante.
    Come se lo aspettava, Liya iniziò a provocare il drago smeraldino in varie maniere, sia a parole che a gesti; se Zarthial non aveva ancora emesso una singola fiamma era per l'elfo e per il Pegaso. Entrambi erano così vicini che non voleva colpirli accidentalmente qualora signora Lia avesse schivato o deviato le sue fiammate. Uno schiocco di fauci non molto lontano dal suo collo esposto le fece capire che il drago verde non aveva nessuna intenzione di farsi sottomettere.
    "Non darle ascolto, Lolindir! Questa serpe schifosa sputa solo menzogne! Sta farneticando cose insensate riguardo a pipistrelli spettrali e creature di chissà quale natura quando è lei a stare dalla loro parte! Sono quasi certo che stata proprio lei ad aizzare i Ning ieri...peccato che io e i miei alleati li abbiamo sconfitti tutti quanti!" Zarthial mise in guardia l'Elfo Alto e la sua cavalcatura da signora Lia.
    Senza smettere di ringhiare verso la dragonessa delle tempeste e senza staccarle gli occhi di dosso, il drago verde sembrò diventare rosso di collera quando Liya lo invitò a seguirla, invito ovviamente girato anche all'elfo alto.
    "Scordatelo! Io non ti seguo nè ora nè mai! Non lo farò per nessun stupidissimo motivo che ti passa per il cervello! Non mi immischio nei tuoi affari loschi! Arrangiati da sola! O chiedi aiuto a quel tuo caro moroso essere umano....sempre se non l'hai già scaricato!" sbraitò all'indirizzo della dragonessa che si incamminava proprio nella direzione dove voleva andare. Maledetta!
    "E tu non sei obbligato a seguirla, Lolindir! Sappi che se la segui, ti condurrà nella sua feccia criminale! Potrebbe anche ricattarti usando la tua fedele cavalcatura!" mise ancora in guardia l'elfo alto, sperando che desse più ascolto a lui che a signora Lia.
     
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    Lolindir rimane ritto sulla schiena. Alza il sopracciglio destro alle parole della dragonessa, il Pegaso retrocede di alcuni passi come se non si fidasse di lei, ma il mago non ostenta nessun sentimento. Rimane impassibile alla scaramuccia dei due draghi. Osserva la dragonessa con attenzione [ Beh allora fate strada] i granelli di sabbia si alzano e vorticano agitati dai movimenti dei due draghi che sembrano essere in contrapposizione. Non avendo abbastanza informazioni era difficile decidere a chi dare credito. La dragonessa sembrava saperne di più, però il suo comportamento era strano, strano per i draghi di cui aveva sentito parlare, gloriosi e saggi draghi, ed è Aranel ora ha spostare l’ago della bilancia, nella mente dell’elfo il Pegaso proietta le proprie impressioni, l’istinto animale, che è parte integrante del Pegaso anche se senziente , manda immagini e sensazioni di avvertimento contro quella conturbante ed ammaliante dragonessa. Con la sinistra accarezza Aranel, e pianta le iridi viola verso Lia, quindi proietta i suoi pensieri nella mente di lei[ Venerabile Creatura, vi ringrazio per la vostra offerta, mi sento onorato del vostro invito, ma sono un elfo ed ho offerto il mio aiuto a Zarthial] ed ecco l’arte dell’elfo, il manipolare la verità, era vero che aveva messo a disposizione la sua arte al Drago, ma era anche vero che questi non aveva esplicitamente chiesto il suo aiuto, ma lui era maestro nell’illusione e il parlare con la telepatia gli dava la possibilità di filtrare qualunque inflessione nella voce, quelle piccole inflessioni che non si controllano [ spero di incontrarvi di nuovo, Hande Esse*che sia conoscenza* ] quindi ora sposta le violette sul Drago ed ancora nella sua mente proietta una voce [ Bene, ho deciso di seguirvi, vi prego di farmi strada, le stelle mi avevano indicato che lo smeraldo mi avrebbe indicato la via ] dice mentre aspetta che Zarthial gli dia risposta.
     
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    Liya immaginava un simile atteggiamento, ma non si era preparata per rispondergli. Non le interessava quel che il drago avrebbe fatto, in fondo era lui che si stava mettendo nei guai da solo.
    Sospirò e si allontanò, prima di voltarsi verso entrambi e rimanere immobile per qualche secondo.
    "Se avessi voluto ammazzarti o trarti d'inganno, stupido come sei, non avrei incontrato alcuna difficoltà. Peggio per te, e per lui che ti seguirà" Puntò poi i suoi occhi d'ametista sull'elfo e sul pegaso, drizzando il collo. "Con i tuoi poteri non puoi leggere i miei pensieri? Capiresti che non sto mentendo e che non conviene essere superficiali adesso"
    Zarthial non era una creatura debole, ma se Liya parlava di -minaccia- avrebbe fatto meglio ad ascoltare. Inutile precisare che non sapeva cosa c'entrassero i ning, dato che non le avrebbe creduto comunque.
    Le avevano chiesto di avvertire e eventualmente proteggere chi stava giungendo dall'esterno, ma se venivano uccisi non era affar suo. Almeno nessuno sarebbe venuto ad infastidirla se avesse fatto il suo lavoro.
    "Sono sbucate da Ahsnaeris, una fonte maligna ha generato creature molto pericolose che stanno contaminando i territori ricchi di vegetazione. Non sei in grado di affrontarne un intero stormo da solo, e se pensi che io abbia bisogno di sotterfugi per attaccare non hai capito niente"
    Ciò detto prese la rincorsa e balzò agilmente, dispiegando le membrane alari e stendendo la coda come fosse una freccia puntata verso l'orizzonte. Socchiuse gli occhi mentre si allontanava in cielo, avrebbe voluto fargli abbassare la cresta di persona quando le cose fossero tornate a posto, purtroppo le bestie spettrali l'avrebbero smembrato prima che potesse anche solo capire cosa stava per accadergli.
    In realtà per lei quel drago non era niente più di un cucciolo, un cucciolo che deve sbattere il muso su un masso prima di capire che planare da un'alta sporgenza senza aver ancora sviluppato le ali non conviene. Probabilmente se avesse collaborato avrebbe potuto trovare anche un compagno interessante di battaglia, con Roxium non si era trovata poi così male. Il fuoco e il vento si aiutavano a vicenda, anche se per andare d'accordo dovevano coordinarsi in maniera perfetta o si sarebbero annullati a vicenda.
    Rallentò l'andatura di volo, poteva aspettare qualche minuto prima di andarsene da Knawr e lasciarli dov'erano. Poteva essere l'ultima volta che lo vedeva in vita per quanto ne sapeva. Si era divertita all'Ossidiana con lui, le sarebbe dispiaciuto se avesse fatto una brutta fine.
     
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    La terra dei temporali - Friùl

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    L'Elfo Alto accettò la proposta di Zarthial e rifiutando quella di signora Lia, le cui ennesime frecciatine su minacce di morte rivolte al drago verde vennero ribattute con altri lanci di sabbia fine. La dragonessa delle tempeste poi menzionò su alcune creature maligne che erano apparse da Ahsnaeris e che ora stavano contaminando la flora e gli alberi di tutta l'isola. Il drago smeraldo si girò verso il bosco di pini marittimi che costeggiava la spiaggia e, da una parte all'altra non c'era nessun albero mancante o che fosse stato distrutto da qualche forza maligna. Era tutto normale. Stava per rispondere alle farneticazioni della dragonessa quando questa decise di levare le tende e di andare chissà dove. Zarthial la seguì con lo sguardo il volo di signora Lia finchè questa non si decise di allontanarsi, solo allora tornò a rivolgersi all'Elfo Alto, assumendo nuovamente una postura rilassata e smettendo di lanciare sabbia a random con le zampe.
    "Io non credo ad una parola di quella dragonessa. Ora andiamo da Ferglarendir, l'anziano elfo saprà dirci di più in merito a questo male apparso dalla foresta....se la cosa è vera! La sua biblioteca si trova nel centro della cittadina di Knawr, dove c'è un gigantesco esemplare di quercia. E' meglio che andiamo in volo, seguitemi!" .
    Il drago smeraldino attese che l'Elfo Alto montasse nuovamente in groppa al suo Pegaso alato, poi si piegò sulle muscolose zampe posteriori e spiccò il volo, sollevando turbini di sabbia con le ali. Appena che era salito al di sopra degli alberi, Zarthial diede un'ulteriore occhiata alla copertura boscosa verso l'entroterra e non trovò nessuna prova al sosegno di quanto diceva signora Lia.
    In lontananza, ma non così lontano, un albero altissimo spiccava sopra gli altri. La grande quercia di Knawr, la loro meta.
     
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    sono affari miei!

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    Cercavo una role in cui infilarmi e Aes mi ha indicato questa. Con permesso vorrei entrare, se non gradite la mia presenza me ne esco dopo un post.


    A i d a l
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    Knawr era ormai diventato un punto di riferimento per Aidal. Lì dove tutto era iniziato e lì dove sempre ci andava a sbattere le corna.
    Quello che desiderava era solo una tana, comodissima tana dove abitare, riposare e stazionarsi. Non voleva altro. Da quando era arrivata a Kengard non aveva fatto altro che combattere, arrabbiarsi, magiare e dormire totalmente in territori non di sua competenza e proprietà. Si sentiva sballottolata da una parte all'altra come casse dentro la stiva di una nave sull'oceano burrascoso.
    L'unico che magari poteva aiutarla -sottolineando con grande vergogna dato che detestava chiedere favori- era l'elfo Ferglarendir. Vecchio come era doveva per forza avere una vasta conoscenza del continente quindi poteva indicarle un luogo dove finalmente poteva trovare la pace interiore e esteriore. Tutto ciò implicò la dragonessa a muoversi di giorno, ribaltando le sue abitudini notturne. Si ritrovò dunque a camminare sulla spiaggia che costeggiava Knawr.
    La sabbia era la cosa più spregevole che potesse essere stata creata. La sensazione di sprofondare ad ogni passo che compiva era davvero irritante, complice la sua mole imponente che pesava quintali. Lasciava orme grandi quanto pozze di mezzo metro e profonde quanto bastava per un umano inciamparci e finirci a capofitto. Ovviamente non era nemmeno invisibile, già ad una considerevole distanza si poteva notare un grosso punto nero.
    Il sole iniziava a scaldare sempre di più e il calore si stava insinuando minacciosamente tra le sue squame cineree. Alzò un'ala per riparasi alla meglio dai raggi ma questi passavano attraverso la membrana alare, creando una cappa afosa. Niente da fare quindi, doveva sopportare in silenzio. Dissolversi nell'ombra poco serviva se comunque doveva riemergere, quindi evitò di sprecare energie inutili.
    Continuò quindi a proseguire la sua camminata in direzione della cittadina. In lontananza tuttavia, notò un insolito gruppetto. Incapace di ampliare la vista a causa della luce che feriva le sue povere retine, si fermò annusando l'aria, cogliendo a favore la corrente di vento che trasportava gli odori dei presenti.
    Due draghi, un umanoide e un equino. Anche se su quest'ultimo la dragonessa era alquanto incerta.
    L'odore di uno dei due draghi non le era per nulla nuovo, l'altro invece portava con sé il sentore delle tempeste. L'odore della pioggia prima di una violenta bufera.
    Tese allora le orecchie per udire. Voci nuove tranne una maschile, irritata.
    "Come si chiamava quel drago verde che aveva combattuto con me tempo fa a Knawr? Un nome che iniziava per Z. Zallial, Zaentrial, Zart... Ah, Zarthial. Sì, è lui senz'altro. Beh, il mondo è così piccolo che il destino vuole che ci incontriamo di nuovo?" E su questo Aidal aveva da ridire perché non aveva nessuna voglia di rivedere creature che aveva conosciuto. Era fuggitiva e introversa, oltretutto non vedeva il motivo di scambiare due parole.
    "Ciò che è accaduto, è accaduto. Per quanto mi riguarda le nostre strade devono restare divise. Ho altro da fare in questo momento."
    Si alzò in volo con poderosi sbattiti d'ala, sovrastando le teste del gruppetto. La grande ombra della dragonessa si proiettò per un barlume su di loro, oscurando il sole.

    Aes mi sono permessa di immaginarmi l'odore di Liya, spero sia giusto XD
    E comunque ti prego resta, questa role si prospetta interessante!

    I turni da ora in poi saranno Lolindir, Aesingr, Zell e io
     
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    Elda delle stelle

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    L’alto ascoltò le parole della Dragonessa, le impresse nella mente, aveva fatto la sua scelta è vero, ma ogni informazione era oro per lui. Quindi con proiettò il suo pensiero nella mente di lei [ Vi ringrazio saggia creatura, che le stelle possano vegliare il vostro volo] queste le parole lasciate a lei, mentre ora rivolge le violette al dragone, ma ora fece sentire la sua voce, una voce melodiosa ma con carattere[ Bene, sicuramente il saggio mi potrà aiutare, ma credo che questo male che imperversa qui sia lo stesso che ha colpito il mio regno! Da solo non potrete ma forse posso aiutare con le mie doti ] dice mentre ora la sagoma di un’altro dragone si staglia all’orizzonte per poi volare sopra le loro teste, quindi torna al dragone ed accarezzando Aranel gli diede ordine di alzarsi in volo, ora stava seguendo quel meraviglioso esemplare di dragone, tre in una giornata, le stelle erano propizie, tre dragoni era un presagio più che positivo, osservò anche lui la vegetazione al di sotto, ma non conoscendo la minaccia non aveva modo di scovarla, quindi chiese con la telepatia [ Venerabile Zarthial, voi avete mai visto le creature citate dalla dragonessa? Possibile che la Dragonessa avesse motivi per depistarci? Perché era così astiosa se poi si è offerta di aiutarci?] chiese ma senza muovere la bocca, mentre in arcione ad Aranel sorvolava il territorio, ed i capelli vibravano come fruste dietro di lui.
     
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