In cerca di una voce

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Kestrel recepì il messaggio. Non era certo lui a poter definire cosa fosse probabile o no, la sua visione del mondo era locande, tavolini che volavano ed eventualmente quattro chiacchere con Kurama quando non se ne stava addormentato tra i suoi pensieri. La cosa però non gli pareva frutto di qualche mente aliena, al massimo di un luogo che si divertiva a giocare con loro.
    "Ricevuto" rispose comunque senza curarsi di pensieri e sospetti. "Sarà divertente"
    Sollevò la spada di fronte a sé e strinse forte le dita sull'elsa. Sapeva quale tecnica utilizzare per venir a capo di quell'intrico vegetale, tuttavia avrebbe dovuto avvicinarsi. Il tappeto di quella gentil donzella era sicuramente un oggetto interessante. Tuttavia il rischio che rimanesse impigliato da qualche parte lo convinse che sarebbe stato meglio scendere e agire con un colpo solo.
    "Non posso tagliarlo da qui, l'unico che ci riuscirebbe è un mio socio che purtroppo non è in vena di dialoghi oggi e non so se si presenterà" spiegò con un sorrisetto, per poi atteggiarsi in maniera un po' meno criptica. "Il potere che prima ho utilizzato per farci strada tra le erbacce non deriva da me, ma il suo proprietario oggi temo se ne resterà nella sua tana nascosta"
    Mentre parlava cercò di attingere alla mente di Kurama, senza ricavarne nulla. Fece quindi spallucce e si preparò a balzare, nonostante l'instabilità del mezzo volante.
    "Tuttavia se ti avvicini posso provarci, credo di aver capito come evitare di venir mangiato dalle piante cattive"
    Abbassò lo sguardo verso il terreno, da cui rami acuminati e coperti di spine si protendevano come artigli famelici pronti a ghermirli. La chioma del grande albero si mosse come enormi braccia, spalancandosi in uno spaventoso invito. Un mugulo di aghi piovve su Kestrel e Parilin, che ora dovevano anche guardarsi da attacchi frontali oltre che dal basso. Kestrel osservò in alto e constatò che fortunatamente la via del cielo non era stata ostruita e avrebbero potuto muoversi liberamente finché si fossero tenuti lontani dai mostri erbacei.
    Tagliare le radici del grosso tronco sarebbe stato difficile ma non impossibile, l'unico suo timore era che potessero rigenerarsi e crescere ancora e ancora. Quello sarebbbe stato un problema, ma se come affermava Parilin era una mente a governare quel giardino infernale avrebbe fatto in modo che uscisse allo scoperto. Intanto, l'albero stava caricando un'altra sfera d'energia da scagliare loro contro.
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Cucciolo

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,023
    STIMA
    +113

    Status
    Anonymous
    “Capisco.” Si limitò a dire Parilin alle parole di Kestrel. Dopo di che eseguì il suo ordine, avvicinandosi con il tappeto all’albero stregato. Non fu per niente facile, poiché dei rami spuntati all’improvviso li stavano attaccando di fronte. Cercò di accostarsi alle radici del mostro che scagliò un’altra sfera di energia che si schiantò contro il terreno, producendo un boato assordante e una coltre di polvere che impediva ancora di più di vedere.
    Senza chiedere il permesso, la donna prese di mano la pietra di luce che teneva. Il ragazzo. La scrutò per un istante, quindi estrasse un coltellino dalla borsa. A prima vista sembrava un vecchio coltello dalla lama arrugginita, ma ciò che lo rendeva interessante era il manico: infatti, su di esso vi erano delle pietre incastonate, simili per forma alla pietra in loro possesso.
    “La luce che emana questa pietra è in realtà energia pura.” Spiegò, mentre risalivano per un attimo verso l’alto, in attesa che la polvere si diradasse. “La lama di questo coltello magico può forare la pietra, così che l’energia contenuta in essa si riversi nel cuore dell’albero e lo distrugga.” Continuò. “Occorre solo forare la pietra in modo netto e lasciare che l’energia cada dritta nella bocca dell’albero, che penso sia il punto migliore per arrivare a quello che potremmo definire il suo cuore.” Concluse in fretta, prima di attendere una risposta da parte del suo interlocutore. Forse quello non era il momento più appropriato per dilungarsi in spiegazioni, ne era cosciente, ma daltro canto non c’erano alternative.
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Kestrel non capì niente della spiegazione di Parilin. Ci pensò Kurama probabilmente e anche quella volta si rifiutò di aiutarlo, il ragazzo si limitò ad annuire.
    "D'accordo, ci penso io"
    Sarebbe stato difficile, una follia forse, ma poteva farcela. Si fece passare il coltello dalla strega e impugnò la sfera luminosa che lei si era presa così di contrabbando, fissando le fauci del mostro impregnate di linfa e irte di zanne.
    Erano vicini, poteva farcela. Aveva voluto fidarsi semplicemente perché Parilin parlava poco e quando parlava diceva le cose che doveva dire. Con un balzo saltò dal tappeto verso l'albero gigante e menò un taglio netto sulla pietra. Una folata di vento lo travolse, ma non lo sbilanciò; lo spinse anzi ancor più vicino all'obbiettivo.
    Forse voleva proiettarlo dentro al ventre del mostro, ma era proprio ciò che voleva. La sfera cominciò a pulsare come di un calore proprio, divenendo in pochi istanti incandescente. Sperò che funzionasse alla svelta o sarebbe caduto dentro prima di riuscirci.
    Fu il delirio, e fu stupendo. La piccola sfera di luce esplose in un tripudio splendente come una miccia innescata da fuochi sacri. L'esplosione fu fulminea, inattesa anche per Kestrel nonostante fosse stato lui a lanciare la pietra. Ne venne investito e capì di aver esagerato.
    Prima del boato e del bagliore sentì il corpo vibrare e la mente urlare, e finalmente ritrovò il contatto con Kurama. Non nel modo che avrebbe voluto; probabilmente gli aveva dato dell'idiota, del deficente, dell'imbecille o qualcos'altro. Tuttavia lo strato rosso d'energia aveva avvolto le sue membra che avevano preso a mutare contro la sua volontà, senza alcun preavviso, senza il suo consenso.
    Per la prima volta, Kurama era riuscito ad apparire senza essere vincolato in alcun modo dal controllo di Kestrel. Questo era agghiacciante, ma probabilmente gli salvò la vita. Avvenne tutto molto rapidamente, ma al momento dell'esplosione la trasformazione era quasi del tutto completa.
    A venir scagliato via e a dover sopportare l'impatto fu Kurama e non Kestrel, fu quello a salvarli. La volpe strinse i denti in un ringhio e sollevò le code per ripararsi, tuttavia la deflagrazione fu dannatamente violenta anche per lui.
    L'albero era esploso in tanti frammenti di corteccia bruciata e si era sparso tutt'attorno, bruciando anche ciò che si trovava a terra. Le piante e le radici strillarono come se permeate di vita propria, come tante voce gracchianti e acute che si lamentavano all'unisono in un coro di agonia e di morte. Gli spunsoni che volevano trafiggere i due si ritirarono e si spezzarono, come secchi ramoscelli rattrappiti dall'inverno e dal gelo. Le grida si attenuarono, le fiamme attecchirono. La foresta stava bruciando.
    Kurama era atterrato a diversi metri di distanza sulle quattro zampe, ma dolorante come poche volte lo era stato prima d'allora. Si ritrovò ad accasciarsi a terra in un lamento, stendendo a terra le nove code e socchiudendo le palpebre in una sorda imprecazione rivolta al suo ospite stupido e imprudente.
    Il corpo della volpe poi prese a deformarsi e a ritirarsi, più lentamente di quand'era comparso, per lasciar nuovamente posto a Kestrel e rinchiudersi nel suo muto silenzio misterioso. Kestrel era rimasto come al solito nudo, steso sull'erba fresca della notte. I vestiti erano esplosi nella trasformazione. Imbarazzato, ma neanche troppo in realtà avendoci fatto quasi l'abitudine a quell'eventualità nelle situazioni concitate, raccolse un po' di foglie e si coprì alla meno peggio.
    "Hai dei vestiti per caso?" gridò in direzione di Parilin, sperando vivamente di non dover andare in giro con il pipino a zonzo.
    Fra l'altro, una voce stava per giungere alle loro orecchie.
     
    Top
    .
32 replies since 30/3/2020, 17:36   632 views
  Share  
.