Io volevo solo mangiare in pace

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    Il Kitsune diede loro il benvenuto nella tana di famiglia. Famiglia che apparve al completo pochi istanti dopo.
    Ci fu un breve dialogo tra il Kitsune, che si scoprì chiamarsi Grift, e suo padre. E’riso si esibì in un lieve inchino rispettoso dinnanzi al Kitsune alfa, il quale sembrava avere da dire qualcosa di molto importante in merito a tutta quella faccenda.
    “Ascoltatemi bene.” Ribadì il capofamiglia dalla roccia in cui si trovava. “La faccenda è molto seria e noi da soli non possiamo far niente.” Aggiunse in tono autorevole. “Questa non è opera della lucertola puzzolente; si tratta di creature che puntano a dominare sulla foresta per distruggerla e ricostruirla a loro piacimento. Da quello che so, sono degli esseri capaci di scatenare catastrofi a decine di metri di distanza da dove si trovano. Ciò permette loro di non essere visti, in quanto le altre creature, spaventate, pensano unicamente a fuggire. Non sappiamo che sembianze abbiano, ma è probabile che non possano volare, dal momento che Sfirt ha notato delle impronte nelle vicinanze di luoghi dove si erano verificati eventi come la pioggia incandescente.” Concluse, indicando con una zampa uno dei figli.
    “Al momento non sappiamo altro, perciò l’unica soluzione che mi viene in mente adesso, e che forse confermerebbe quanto detto da Sfirt, è attendere l’arrivo di un’altra catastrofe e chiedere alle creature che sono in grado di volare di tenere d’occhio eventuali esseri malvagi che si trovano nei paraggi.”
    “Forse dovremmo far piantare più alberi con foglie bioluminescenza. Crescono in fretta.” Propose la compagna del Kitsune alfa; aveva una voce soave.
    “Crescono in fretta, ma non abbastanza in fretta per noi.” le rispose il capofamiglia con fermezza. “Sicuramente è una buona idea; tuttavia, sarebbe meglio organizzare delle ronde con le altre creature nostre alleate. All’alba darò il segnale per mandare loro un messaggio per organizzarci. Non faremo delle ricerche, perché daremmo troppo nell’occhio e sprecheremmo energie; dirò agli altri di tenere d’occhio ciascuno il proprio territorio.”
    Detto ciò, il Kitsune balzò giù dalla roccia e con fare paterno invitò tutti a riposare, ivi compresi i tre ospiti che sistemarono su dei giacigli di paglia e muschio loro offerti.
    Perdonami se sono puntigliosa, forse è solo un errore di battitura, ad ogni modo si scrive “malvagie” con la I.^^
     
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    I due Maleyes ascoltarono le parole del Kitsune Alfa, a quanto sembrava, il branco di volpini aveva già delle idee riguardo ai loro nemici. Non erano creature alate ma erano capaci di scatenare quei disastri a diversi metri di distanza rispetto a dove si trovavano, ecco perchè non vedevano nessuno nei paraggi durante la pioggia di fuoco che cadeva sopra la foresta. C'era in giro anche una sorta di lucertola puzzolente, estranea ai fatti ma comunque colpevole di aver distrutto la foresta. Felthsar e Kesya non si immaginarono che al mondo potessero esistere così tante creature che volessero la distruzione della foresta. Se distruggi la Natura, distruggi te stesso.
    Il Kitsune Alfa, per riparare ai danni provocati dalle misteriose creature, propose di piantare degli alberi bioluminescenti dalla crescita veloce e i due lupi mostrarono il loro assenso annuendo con il capo, così come erano d'accordo sul fatto di sorvegliare la foresta dalle creature alleate.
    Era notte fonda e il Kitsune invitò tutti a riposare su dei soffici giacigli di paglia e muschio, dove i due Maleyes presero subito posto. Una buona dormita gli avrebbe aiutati per essere freschi il giorno dopo ed elaborare nuovi piani di intervento a difesa della foresta. Nonostante i brutti pensieri che circolavano nella loro mente, le due creature del gelo si addormentarono quasi subito.
    La mattina seguente, fu Grift a svegliare Felthsar e Kesya, leccando affettuosamente le loro orecchie triangolari.
    "Buongiorno amici miei. Avete dormito bene?" li salutò il cucciolo.
    I due lupi aprirono i loro occhi gialli, si stiracchiarono e sbadigliarono a fauci spalancate, mettendo in mostra i loro denti aguzzi, simili a stalattiti di ghiaccio bianchissimo.
    "Sì grazie. I vostri giacigli sono comodissimi!" rispose Felthsar.
    I due fratelli lupi si leccarono il muso a vicenda, come facevano ogni mattina per darsi il buongiorno, poi si guardarono intorno e notarono che il loro amico centauro era già sveglio.
    "Buongiorno E'riso!" lo salutarono i due Maleyes.

    Sorry, mio errore di battitura X3 grazie per la segnalazione ^^
     
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    Il giorno seguente E’riso fu svegliato da un chiacchiericcio di sottofondo, ma soprattutto, da qualcuno che gli leccò la faccia con fare genuino.
    Non appena aprì gli occhi, si accorse che si trattava del piccolo Kitsune.
    “Ehi amico!” Lo salutò in tono gioviale schiarendosi la voce: “Giorno anche a te! Complimenti per i giacigli, sono troppo comodi!” Aggiunse.
    -Ma cos’è questa moda del leccarsi a vicenda in viso? Mi sa tanto che sono rimasto indietro con i tempi. Non Wo mai visto niente di più bizzarro. Ad ogni modo, meglio lasciar stare.- pensò il centauro quando vide che anche i due Maleyes si diedero il buongiorno leccandosi amorevolmente i musi.
    “Buondì a voi!” ricambiò il loro saluto. Dopo di che si tirò su in piedi, sgranchendosi gli zoccoli, la schiena e il collo.
    “Io propongo di fare una bella colazione e poi andare a piantare un po’ di alberi Bioluminescenza, oltre ovviamente a vedere come sta messo questo posto dopo la catastrofe di ieri.” Disse in tono pacato.
    “Sono d’accordo.” Rispose il Kitsune alfa: “Tuttavia ritengo sia meglio non spostarsi per conto proprio, perciò qualcun altro vada con lui. Io, intanto, andrò ad avvisare le altre creature in modo da iniziare con l’opera di pattugliamento.”
    “Posso venire con voi, Kitsune padre?” Chiese E’riso cogliendo la palla al balzo.
    “Certo, ma facciamo attenzione.” Rispose mentre spostava i pesanti massi posti all’entrata della caverna e che servivano ad impedire che ospiti non desiderati vi facessero irruzione. Il giovane gli diede una mano, quindi fece cenno ai due lupi per invitarli ad unirsi a lui se mai avessero voluto.
     
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    Tutti furono svegli. I due Maleyes, il branco di Kitsune e il centauro.
    E'Riso propose di andare a fare colazione e poi di andare a piantare alcuni alberi di bioluminescenza.
    "Noi Maleyes, come i lupi, siamo abituati a un pasto solo abbondante nell'arco di tutta la giornata e la caccia di ieri sera è stata bella abbondante. Non abbiamo ancora bisogno di mangiare, così possiamo aiutarti a cercare le altre creature e a farti da guardia" disse Felthsar al Kitsune Alfa.
    "So che nella foresta vivono le tribù degli Elfi della Terra e della Natura. Loro potrebbero esserci di grande aiuto nel piantumare gli alberi. I loro poteri fanno accelerare ancora di più la crescita di tutti gli alberi. Hai idea di dove si possa trovare il loro villaggio più vicino?" aggiunse Kesya.
    Appena i due Maleyes misero il muso fuori dalla tana dei Kitsune, notarono che il cielo al di sopra delle fronde era di un grigio cupo e l'aria era piena di umidità. Felthsar alzò il muso verso l'alto ed annusò l'aria.
    "Sta per piovere, ma questo va a vantaggio della Foresta. Una buona pioggia è quel che ci vuole per risanare le ferite provocate dall'attacco di ieri e per spegnere gli ultimi focolai. A noi non da fastidio se dovesse piovere tutto il giorno." aggiunse il Maleyes maschio, come ad invocare la pioggia.
    Essendo creature del ghiaccio e non avevano nessun problema a stare sotto la pioggia, la neve o la grandine, preferivano di gran lunga una doccia naturale che stare sotto il sole.
    Come se le nuvole avessero sentito l'invocazione del candido lupo, iniziarono a liberare il loro contenuto.
     
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    I due Maleyes si offrirono per andare a cercare le altre creature che avrebbero potuto collaborare con loro. Kesya accennò alla presenza di tribù di elfi della natura che avrebbe potuto aiutarli a piantare le piante Bioluminescenti.
    “Va bene.” Disse il Kitsune alfa: “Grift e Fist,” aggiunse chiamando i due suoi figli: “Andate ad avvisare l’anziano capo Kitsune e gli altri. Noi quattro ci recheremo dagli elfi.”
    Detto ciò, coloro che avevano un compito da svolgere fuori dalla caverna misero il muso fuori, per poi dividersi.
    “Il villaggio si trova a mezza giornata di viaggio.” Precisò il Kitsune alfa.
    La pioggia cadeva fitta fitta, tuttavia era un piacere sentirsela addosso. Il centauro benedì dentro di sé quell’acqua, altro che pioggia incandescente.
    Procedevano spediti, con E’riso che di tanto in tanto si fermava per staccare qualche rametto di foglie commestibili. Purtroppo però non ce n’erano tanti come quando era entrato nella foresta: infatti, man mano che proseguivano, trovavano sempre zone più rase al suolo e creature morte stecchite che giacevano a terra.
    Gli uccelli non si azzardavano a cinguettare. Il viaggio si svolse completamente in silenzio; troppa era l’angoscia per tutta quella flora e quella fauna devastate. Si sentivano solo le gocce d’acqua che cadevano.
    Finalmente giunsero nei pressi del villaggio, un insieme di casette di legno, pietra e terra cotta, disposte l’una accanto all’altra. Il posto era completamente deserto, ma del resto, stava piovendo forte, perciò i suoi abitanti avrebbero potuto benissimo trovarsi nelle proprie abitazioni.
    Il Kitsune alfa li esortò a procedere, indicando con lo sguardo una specie di palazzo che sovrastava per dimensioni le altre case.
    “Lì risiede il consiglio degli elfi. C’è sempre un custode di guardia per ogni necessità.”
     
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    Il viaggio verso il villaggio degli elfi fu silenzioso e triste, scandito solo dal rumore della pioggia che cadeva, attenuata dal fitto tetto, era ben gradita da tutti. Lupi, kitsune e centauri non si lamentavano della pioggia come gli esseri umani, nè usavano ombrelli o impermeabili per ripararsi. La pioggia aumentò d'intensità, grazie alla quale si spense ogni focolaio della pioggia infuocata della notte precedente, tuttavia non riuscì a cancellare le tracce della devastazione: alberi bruciati, lembi di foresta ridotte a misere radure, diversi animali stecchiti a terra tra cui anche lupi e volpi. I due Maleyes cercarono di guardare il meno possibile ma erano ben consapevoli della distruzione attorno a loro.
    "Con l'aiuto degli elfi riusciremo a riparare questi danni, vedrai!" disse Kesya al fratello, mentre correvano affiancati.
    "Sì, però dobbiamo anche estirpare il problema alla radice. Noi curiamo, quelli distruggono, e siamo punto a capo. Dobbiamo allearci con quante più creature possibili. Gli elfi ci daranno un grosso aiuto, sono abili nella scherma e nel tiro con l'arco, oltre che avere poteri magici molto potenti." rispose Felthsar.
    Il gruppo fece solo una sosta a metà strada presso un ruscello, dove tutti poterono abbeverarsi con acqua fresca, per poi riprendere il cammino subito dopo.
    Era circa mezzogiorno quando giunsero al villaggio degli elfi della Natura, costituito da semplici casette di legno e circondate da modesti campi coltivati che erano inseriti in sintonia con la foresta, senza arrecarle danno. Apparentemente non si vedeva nessuno in giro, evidentemente tutti all'interno delle loro dimore a causa della pioggia che non accennava a smettere.
    Il Kitsune Alfa indicò con il muso un palazzo che spiccava sulle altre abitazioni, affermando che si trattava della sede del consiglio degli elfi ed invitando i suoi compagni di avventura a procedere.
    "Vado io per primo" si offrì volontario Felthsar.
    Il candido Maleyes del gelo si diresse verso l'edificio e man mano che si avvicinava, le sue orecchie sensibili captarono un brusio provenire dall'interno, come se si stesse svolgendo una riunione, quando fu in prossimità della porta lanciò tre latrati di richiamo e il brusio tacque improvvisamente. Subito dopo la porta si aprì e uscì un giovane elfo dai lunghi capelli biondi, vestito con abiti verde foresta come era usanza nella tribù degli elfi della terra e della natura. Era scalzo come tutti loro, a testimoniare il loro profondo legame con Madre Terra. Doveva essere la guardia che accennava il Kitsune, visto che al fianco portava una spada.
    "Buona giornata, gentil elfo! Vengo in pace! Mi chiamo Felthsar e sono un Maleyes del ghiaccio. Sono arrivato qui assieme a mia sorella, un nostro amico centauro e il capobranco dei Kitsune. Siamo venuti a chiedere consiglio ed aiuto riguardo agli eventi che sono successi questa notte nella foresta." il candido lupo si presentò, illustrando il motivo della sua presenza.
    Gli occhi dell'elfo si illuminarono di meraviglia nell'incrociare quelli gialli del lupo che si trovava davanti a lui.
    "Un Maleyes! E' la prima volta che vedo un membro della tua gloriosa specie, quale onore..." l'essere umanoide fece il cenno di benvenuto elfico, per poi voltarsi verso il cortile del palazzo, dove si trovavano gli altri. Riconobbe subito l'Alfa del branco dei Kitsune.
    "Venite amici, siete i benvenuti! Il consiglio degli elfi si è appena riunito riguardo ai tragici eventi che stanno sconvolgendo Ahsnaeris. Ci servono proprio delle testimonianze da parte delle creature della foresta, venite!" la guardia elfica invitò calorosamente gli altri a partecipare.
    Appena i due Maleyes furono sotto il porticato del palazzo, si scrollarono energicamente il candido pelo, schizzando gli abiti e i piedi dell'elfo guardiano che tuttavia accettò con un sorriso.

    Edited by ZellDragon6 - 19/12/2020, 11:30
     
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    Felthsar si offrì di andare per primo verso il palazzo dove si teneva il consiglio degli elfi. Ad E’riso scappò una risatina ingenua quando sentì il Maleyes lanciare dei latrati per richiamare l’attenzione degli occupanti dell’edificio.
    Un attimo dopo un elfo biondo vestito di verde e con una spada si parò davanti al gruppo.
    Ci fu un rapido giro di presentazioni e di scambi di battute tra il lupo e l’elfo che fece loro strada all’interno del porticato che abbelliva l’interno del luogo.
    A quanto pareva, il consiglio degli elfi non aveva sottovalutato i tragici eventi verificatisi i giorni precedenti; bene, ciò significava che non era necessario che il centauro e i suoi compagni di viaggio fornissero spiegazioni.
    L’interno dell’atrio del palazzo era interamente in pietra, con graffiti e decorazioni in muschio alle pareti. Dinnanzi a loro si trovava un massiccio portone di quercia che la guardia sospinse senza fatica.
    “Entrate pure, accomodatevi dove più vi aggrada!” Li invitò il biondo mentre si dirigeva a passo svelto verso un altro elfo dai capelli lunghi color cenere che gli ricadevano sulla schiena e sulle spalle.
    Ci fu un breve scambio di frasi tra i due, con l’elfo più anziano che annuiva ripetutamente, dondolandosi avanti e indietro nella poltrona. Indossava una lunga veste color porpora ed aveva una vistosa collana di cuoio al collo.
    Nel frattempo, la comitiva prese posto in un angolo della sala: chi più vicino al consiglio degli elfi, come E’riso; chi più lontano, come Grift che mostrava una certa timidezza.
    Tutti si guardavano intorno con circospezione, mentre gli elfi studiavano accuratamente i nuovi arrivati, cercando di capire le loro intenzioni.
    All’improvviso, il capo del consiglio si alzò in piedi e si schiarì la voce prima di proferire parola.

    Scusa il ritardo. A te l’onore del discorso. ;)
    Ti è scappato un Ashnaeris, anziché Ahsnaeris. È peccato! XD Scherzo. :D
     
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    Prima di entrare nel palazzo elfico Kesya, come aveva fatto il fratello, si scrollo il folto pelo per asciugarlo dalla pioggia mentre Felthsar prese posto in posizione seduta accanto alla guardia che l'aveva fatto entrare.
    In quel momento l'anziano elfo dai colori argentei iniziò a parlare.
    "Fratelli elfi, sorelle elfe e altre creature che sono giunte qui. Il consiglio degli elfi della Natura oggi si riunisce in seduta straordinaria, per discutere di quello che sta succedendo alla Foresta di Ahsnaeris, polmone verde di tutta Kengard." iniziò a parlare.
    "La Foresta alla quale noi tutti siamo legati da millenni sta soffrendo. E' attaccata su due fronti. Il primo si è verificato questa notte sottoforma di pioggia infuocata che ha devastato la parte di foresta che da sul mare. Fortunatamente la pioggia sta spegnendo l'incendio ma proprio in questo momento i draghi del ghiaccio scesi dalla Tundra e i draghi marini stanno spegnendo tutti i focolai!"
    I due Maleyes rizzarono le orecchie con interesse. Chissà se tra i draghi di ghiaccio c'erano anche dei Maleyes del loro branco?
    "I draghi di luce sono riusciti ad identificare i responsabili. Sono degli spettri oscuri che escono da sottoterra come dei luridi parassiti assieme a delle creature simili a giganti pipistrelli capaci di mettere a ferro e fuoco la foresta. Uno dei draghi è riuscito ad uccidere alcune di queste creature ma non possiamo studiarle, in quanto i loro corpi si autodistruggono dopo la morte."
    L'anziano elfo fece una pausa durante la quale si accarezzò la collana che portava al collo.
    "Il secondo fronte, non meno pericoloso, è rappresentato da Meno Zell, la spregevole creatura che condivide metà della nostra razza. Da quanto ne sappiamo, ha ucciso il capo di una delle fazioni criminali di Kerus e ha preso il comando. Sappiamo anche che Meno Zell ha stretto alleanza con l'organizzazione criminale più forte dell'isola e che sarà capace di mettere le sue luride zampe su ogni angolo dell'isola. Appoggiato dall'organizzazione più forte, ora per lui sarà più facile raggiungere i suoi obiettivi, cioè tracciare ampie vie di comunicazione nell'isola devastando ogni habitat che troverà sul suo cammino."
    In quel momento, un brusio di preoccupazione aleggiò nell'enorme stanzone e Felthsar si volse verso il Kitsune, raggiunto dalla sorella.
    "Chi è questo Meno Zell?" chiese la candida lupa alla creatura dalle nove code, che si agitavano nervose.
    "Uno spregevole draghelfo. E' un drago bipede che possiede metà corpo di drago e metà di elfo. Non l'ho mai visto di persona ma da quanto ne so possiede i poteri di elettricità e radianza, e cova odio verso tutto il mondo naturale. Si dice che puzza da fare schifo, in quanto non lava mai nè il suo corpo nè i suoi luridi abiti" rispose l'Alfa a voce bassa, facendo storcere il muso di Kesya in un'espressione di puro schifo.
    In quel momento, nell'assemblea si alzò una mano; si trattava di una giovane elfa di pregevole bellezza, con i capelli corvini castani che le ricadevano sull'armatura da battaglia. L'anziano elfo le diede la parola.
    "La lucertola puzzolente è a conoscenza degli spettri?" fu la sua domanda.
    "Per ora non lo sappiamo con certezza ma sappiamo che Meno Zell è intelligente e se venisse a sapere che gli spettri devastano Ahsnaeris, potrebbe in qualche modo allearsi con loro".
    Un altro brusio si alzò tra i presenti.
    "Ora passo la parola alle creature che sono qui presenti con noi. Due Maleyes, un Centauro e l'Alfa del branco dei Kitsune. Venite avanti, prego!"
    La guardia dai capelli biondi fece loro segno di accomodarsi accanto all'anziano elfo e Felthsar prese subito posizione alla sua destra, salutandolo con un cenno del capo.

    Si chiamerà Ashnaeris, quando verrà totalmente incenerita XDXDXD


    Edited by ZellDragon6 - 19/12/2020, 14:56
     
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