Freya e Freyr, più o meno gemelli

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    Freya (o Vanadìs), come lei anche suo fratello Freyr (o Frey), era figlia del leggendario dio del mare Njörd. Entrambi personificavano la bellezza e l'amore e sembra fossero gemelli.
    Freya Veniva rappresentata d'aspetto selvaggio, indossando un abito fatto di fiori e circondata da animali. Di lei si diceva che avesse un aspetto bellissimo e lunghi capelli dorati. I due fratelli venivano associati all’oro, presente anche nella cucitura dei loro vestiti e nelle loro lacrime. Tuttavia, l’aspetto dei due era tutt’altro che elegante: entrambi avevano sembianze piuttosto rozze e, se Freya era spesso immaginata vestita di verde con fiori sulla gonna e sui capelli, Freyr veniva raffigurato a torso nudo, con un mantello di pelliccia e con barba e capelli lunghi e trasandati, anche se non mancano le raffigurazioni in cui è vestito di verde come la sorella a simboleggiare la loro natura silvestre. Nonostante ciò erano entrambi di bei lineamenti, la loro bellezza traspariva soprattutto dalla fierezza dei loro corpi.
    Loro padre Njörd non era un Aesir, bensì un Vanir; cedette a Odino i suoi due figlioletti per far sì che la guerra tra Aesir e Vanir terminasse. Odino li accolse e così essi divennero parte degli aesir.

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    Njörd aveva sposato la dea Skadi, divinità invernale, metà dea e metà gigantessa che viveva sulle montagne cacciando con l’arco e correndo con gli sci. Secondo alcuni, quando nacque la loro leggenda Skadi era una divinità maschile mentre Njörðr una divinità femminile, e solo in seguito i loro ruoli furono invertiti.
    La cosa certa è che il loro matrimonio non fu felice: innanzitutto, Skadi avrebbe preferito sposare quel figo di Baldr, ma scelse Njördr poiché raggirata dagli Asi, che le avevano offerto il matrimonio con una divinità a condizione che scegliesse il suo sposo basandosi solo sulla bellezza dei suoi piedi e senza guardarlo in volto.
    Skadi aveva così scelto per errore il dio del mare ma, dopo il matrimonio, la gigantessa aveva imposto al novello marito di lasciare le sue spiagge e di andare a vivere a giorni alterni sulle montagne procurandogli mille rimpianti. Il mito vuole che, alla fine, i due si fossero separati definitivamente e fossero tornati ciascuno ai propri luoghi d'origine.

    Freya aveva invece sposato il dio Odr con cui viveva nel palazzo di Folkvang (“campo della gente” o “corridoio del popolo“), dove ogni giorno si suonavano e cantavano canzoni d’amore; ma possedeva anche un altro palazzo chiamato Sessrúmnir, dove aveva il compito di ricevere le anime dei caduti in guerra. Freya era infatti una dea battagliera, nonostante l’aspetto elegante e raffinato era coraggiosa, agguerrita, molto determinata e rappresentata come una valchiria.
    Non è certo se il giorno del venerdì (in tedesco “Freitag” e in inglese “Friday“) potesse essere dedicato a questa dea e a suo fratello Freyr oppure a Frigg, sposa di Odino. Con la dea Frigg, tuttavia, Freya presentava molte caratteristiche in comune come la capacità di procurare mariti alle giovani fanciulle, essendo la protrettrice dei matrimoni. Era dotata quasi degli stessi poteri di Odino, lo sposo di Frigg, il cui nome ricorda quello di “Odr“, talvolta chiamato “Od“, cioè lo sposo di Freya.
    In alcune versioni della leggenda, Frigg non esiste e la sposa di Odino è appunto Freya. Possedevano entrambe il dono della divinazione, e uno degli animali che condividevano nel simbolismo era il gatto, rappresentazione della femminilità e della sessualità. Entrambe avevano il potere di viaggiare nel cielo su un carro trainato da due gatti, anche se Freya era più frequentemente rappresentata su un carro tirato dal cinghiale Gullinbursti, uno dei simboli di Freyr, forgiato con setole d’oro. La mitologia nordica indica talvolta questo cinghiale con l’altro nome di Hildisvíni in lingua norrena, ma non è chiaro se sia lo stesso animale oppure un altro identico a quello di Freyr.
    Si dice anche che lo stesso nome Freya, letteralmente “signora”, possa derivare da quello di Frigg, che dovrebbe significare “sposa, moglie” oppure “amata, diletta“. Entrambe erano due valchirie incaricate di raccogliere le anime dei caduti in battaglia e di condurle nel Valhalla, il paradiso degli Asi. A Odino spettava la metà delle anime raccolte, mentre l’altra metà, secondo le varie versioni, spettava o a Frigg o a Freya.
    Freya, inoltre, veniva talvolta raffigurata con indosso un mantello di piume di falco che le dava il potere di volare nel cielo, proprio come si dice che possedessero Frigg e la sua ancella Hlín. Si pensa che le loro storie possano essere state scritte in parallelo, cioè siano la stessa storia raccontata prima dal punto di vista degli Aesir e poi dal punto di vista dei Vanir. Anche lo stesso Freyr talvolta viene considerato una specie di Frigg al maschile.

    Il matrimonio di Freya con Odr veniva detto essere molto felice, sebbene questi dovesse spesso assentarsi da casa lasciando la sua sposa in lacrime, che erano fatte d'oro (oltre a “chioma di Sif“ l'oro veniva chiamato appunto “lacrime di Freya“).
    Gli altri dèi, soprattutto Loki, le rinfacciavano spesso di essere una lussuriosa e di tradire il marito (da che pulpito!). In ogni caso Freya viene descritta come un po' scostumata in numerosi poemi epici, il suo aspetto selvaggio infatti indicava che non fosse poi tanto scevra da comportamenti bestiali.
    Le due figlie di Freya e Odr, Görsimi (in norreno “gioiello”) e Hnoss (in norreno “tesoro”), erano personificazioni della ricchezza e venivano descritte come due giovani bellissime, talora rappresentate con fattezze molto simili alla madre.

    Di Freyr invece viene narrato il profondo amore per Gerdr, stupenda dea gigantessa figlia di Gymir, legata all'energia della natura e della terra. La vide per la prima volta sedendosi sul trono di Odino, il Hlindskialf, dal quale si poteva scorgere tutto il mondo conosciuto e oltre.
    Per sposare Gerdr, Freyr fu costretto a rinunciare alla sua spada e al suo magico destriero Blodughofi, capace di attraversare le fiamme. Si racconta infatti che tali doni furono pretesi da uno dei servitori di Freyr, Skìrnir, per poter corteggiare la bella Gerdr a nome del padrone.
    La figura di Freyr è stata spesso associata sia con il mare che con il sole, per via del suo legame con l’oro, ed è perciò molto probabile che il suo matrimonio con Gerdr simboleggi il raccolto nato dall’unione della terra con l’acqua o con il sole come avviene in altri miti classici tra cui quello di Venere.
    Non mancano le antiche raffigurazioni di Freyr come un dio splendente di luce al pari di Baldr, e viene narrato che si innamorò di Gerdr dopo averla vista irradiare la stessa luce divina. Il matrimonio tra Freyr e Gerdr fu molto felice, e da esso nacque il dio Fjölnir.

    A Freya si associava il corvo, simbolo delle Valchirie, e la rosa. Un altro celebre suo simbolo è la collana Brisingamen, forgiata dall’oro da tre nani appartenenti alla stirpe dei Brisinghi, dopo una lunga contrattazione durante la quale la dea dovette cedere alle loro avances.
    Le fu rubata un giorno da quel birbone di Loki, che dovette scontrarsi con l’ira del guardiano del Bifrost Heimdallr, trasformato in una foca nelle acque di un fiume. Il duello venne vinto da Heimdallr che restituì la collana a Freya.
    Simbolo di Freyr invece era il cervo, in ricordo della battaglia in cui uccise il malvagio gigante Beli utilizzando un paio di corna di cervo poiché privo della sua spada.

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    A Freyr, in quanto figlio del dio del mare, veniva attribuito il possesso della nave Skidhbladhnir, forgiata anch’essa dai nani come il cinghiale Gullinbursti. Essa era capace di navigare sempre col vento a favore, guarda un po' che culo, e il dio veniva per questo invocato dai marinai per riuscire nei loro viaggi.
    Anche Freyr veniva accusato di non essere proprio un ragazzo tranquillo dal punto di vista sessuale, ma a dispetto delle male parole che Loki metteva costantemente in giro, nell' Edda in prosa viene narrato di come il dio della giustizia Tyr avesse una volta difeso Freyr, spiegando che era un tipo a posto.
    Si diceva infatti che Freyr fosse il dio della pace (in tedesco “Friede”) e che avesse assunto tale ruolo sin da bambino, quando, riuscendo a placare le ire di Odino, aveva posto fine alla guerra tra Aesir e Vanir. Era anche rappresentante di tutto ciò che dà piacere agli esseri viventi come la bellezza, la ricchezza (sia in termini materiali che spirituali) e la libertà.
    La mitologia nordica narra della morte di Freyr, durante il Ragnarǫk, la fine assoluta ultima e definitiva: senza la sua spada e il suo destriero, Freyr avrebbe dovuto fronteggiare disarmato il gigante di fuoco Surtr, secondo alcune versioni compagno della dea degli inferi Hel. Di fronte alla sua nemesi, Freyr trovò la sconfitta.

    Fonte: Parliamotedesco

    Edited by Tirannosaurorex - 18/3/2021, 08:18
     
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