Finalmente, ghiaccio e pelle fredda!

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  1. Master of Void
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    Non c'è pace per certi morti...

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    Kengardiano
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    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

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    Era uno spettro. Sì ne era consapevole già da un po'... Ma continuava a pensarci e starci male.
    Quando atterrarono in quella desolata landa desolata di ghiaccio gli venne in nodo alla gola, gli mancava il respiro e quando si accorse che nemmeno stava respirando la gola gli si strinse forte... Si sentiva male anche al solo pensiero. Il casinista ed estroverso lemure era più silenzioso che mai, ma la sua testa era come lo scrosciante rombo di pensieri nefasti e tossici man mano che prendeva consapevolezza della propria morte. "oh miei dei! Che cosa ho fatto!? Come mi sono ridotto??! Come ho fatto a ridurmi in questo modo!? Dovrei essere morto ma vivo, dovrei non esistere più, ma esisto! Come mi sono ridotto... Perché non posso semplicemente dormire e riposare per sempre!?" pensava l'anima in pena, ma doveva pensare alla missione, non poteva lasciarsi marcire dentro così. Vampiri, sono vampiri i suoi nemici ora e non si sarebbe arreso così dai propri traumi, e Anna senza saperlo lo aiutò molto alleviandolo da quei pensieri nel cercare di calmarlo. In quel momento Void mentre levita in quella tundra leggiadro, senza atterrare, ma comunque li seguiva. Mentre si avviavano verso la tana di vampiri esaminò la propria mannaia per assicurarsi che fosse in buone condizioni generali, si rese conto che la mannaia era in ottime condizioni e quindi sospirò tranquillo dandosi dello stupido poiché l'arma era in grado di autoripararsi da sola.
    "Sarebbe ora che smetta di usare armi non mie Questa mannaia me la porto dietro da un po', Ma un giorno vorrei un arma mia... Una a qui dare un nome, anche se questa è utile senz'altro."
    Pensò risistemava l'arma pronto a usarla.
    Anna gli chiese di pensare alle retrovie e lui per non perdere quel minimo di etichetta di qui poteva vantarsi fece un inchino elegante (e un po' buffo viste le circostanze) accompagnato con un: si signora. intanto si adentrarono nel buiume assoluto, di certo a un vampiro non servivano torce. Sperava solo che poi la nebbia lo avrebbe perdonato per essere stato fino a ora un coglione completo e che avrebbe potuto stare meglio con loro, si era reso conto che non erano così diversi infondo, quella gente moriva anche per i loro ideali e sentiva che era qualcosa... Qualcosa migliore per tutti, tanto lui era morto, non aveva nulla da perdere, e ora sarebbe morto mille volte per chi moriva per gli altri... Perché tanto non sarebbe mai morto definitivamente, l'unica cosa che ora temeva era che fosse troppo tardi per redimere i propri sbagli.
     
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4 replies since 31/10/2020, 11:03   1526 views
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