Finalmente, ghiaccio e pelle fredda!

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Aesingr
        +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Ksefira aveva già valutato che là dentro l'unica con un po' di sale in zucca, per quanto indecifrabile, fosse Anna. Effettivamente stava prendendo la situazione in mano meglio di quanto avrebbe potuto fare lei stessa. Approvò l'opzione che comprendeva entrambe le opzioni, era piuttosto geniale.
    In qualche modo era riuscita a condensare il casino centro avanti sfondamento con i suoi poteri, di cui effettivamente la stessa Ksefira continuava a non sapere molto. Se riuscivano a combinare disastro rimanendo più o meno invisibili sarebbe stato fantastico.
    Aveva anche trovato un ruolo più o meno a tutti, e aveva messo Void nella retroguardia come lei stessa avrebbe fatto. Quando le chiese se potesse percepire le emozioni dei non morti attese alcuni secondi per rispondere. Aveva i pensieri affollati, e c'era altro che la stava distraendo.
    "Posso percepire le emozioni dei vampiri, ma non sarà facile localizzarli. Non sono in grado di individuare una fonte a distanza, né senza avere un contatto diretto con uno di loro. Non devono esserci pareti o ostacoli a dividerci"
    Non commentò il fatto che dovessero parlare. In realtà non vedeva l'ora.
    Sentì poi un forte impulso venire da breve distanza. Esattamente da Void, aveva la testa più labirintica del mondo. E questo la faceva impazzire. Non era mai riuscita a concentrarsi su di lui per più di qualche secondo.
    I due elfi avanzarono sotto le direttive di Anna. Dovevano aprire la fila, anche se scendere in quel grosso buco dava una strana sensazione. Come se, effettivamente, gettarsi là dentro con o senza un piano non potesse fare una gran differenza. Tanto valeva provarci, era evidente che sarebbe finito tutto in caciara comunque.
    Non avevano bisogno di buttarsi di sotto. Scendere lungo la parete non era difficile, era come costruita in pendenza e dava l'impressione di essere la discesa verso un inferno di ghiaccio più che una tana di vampirelli.
    L'interno della caverna era più semplice del previsto. Proseguiva in un corridoio piuttosto diritto, eccezion fatta per alcune digressioni che davano in delle nicchie scavate sulle pareti. Quello che complicava le cose era il poter udire alcune voci provenire da diverse direzioni, nascoste dalle mura rocciose che in apparenza non sembravano presentare ingressi.
    Sembrava che a ritmo di qualche passo, ogni venti secondi circa, vi fossero delle stanze dentro cui si trovava qualcuno. Però quelle stanze non avevano porte e il pavimento era liscio e compatto. Proseguendo si ritrovarono di fronte ad un vicolo cieco. Il corridoio terminava con una parete altrettanto invalicabile e altrettanto chiusa; ad anticiparla, però, si trovava un fuoco verde luminescente su di un piedistallo a forma di mano.
    Ksefira aveva già visto qualcosa del genere, ma non sapeva spiegarsi cosa ci facesse lì un fuoco spirituale come quello. Sospirò. Aveva pensato sarebbe stato semplice, quei vampiri invece erano più organizzati del previsto.
    "C'è un problema" asserì a bassa voce. "Questa mano appartiene al loro culto, ed ha origini complesse. Non credevo si trattasse proprio della Mano della voce. Abbiamo già avuto a che fare con qualche pazzo che aveva fatto degli spiriti un'arma e un contatto con altri mondi, tanto da aver trovato in essi compagnia e alleanza. Temo dovremmo toccare quel fuoco prima ci si scateni contro. Potrebbe proiettarci in un luogo diverso, per meglio dire lo stesso ma in un piano differente. Non chiedetemi spiegazioni, non ne capisco molto. So soltanto che le nostre abilità non ne verranno influenzate e so che non vi sono tranelli, è un portale troppo potente per essere condizionato"
    C'era la possibilità che l'avessero imitato per ingannare eventuali intrusi, ma sarebbe stato assurdo posizionare qualcosa del genere così in vista per far credere si trattasse proprio di ciò a cui Ksefira stava pensando. Se vi fossero state illusioni Anna le avrebbe percepite, inoltre non stava captando un vero pericolo. Per quanto non ne avesse mai fatto parola con alcuno, se non con i membri della Nebbia, c'erano molti segreti riguardo la sua capacità di percepire emozioni e pericoli a cui nemmeno lei riusciva a trovare risposta.
    Sentiva d'istinto che era sulla pista giusta e che non c'era alcun inganno. Si sarebbero semplicemente diretti più vicini all'obbiettivo.
    Prima doveva risolvere una questione però. Si avvicinò a Void superando la silenziosa Keira e con la sua delicatezza da scaricatrice lo portò di lato verso una parete afferrandolo per un braccio (o zampa che fosse).
    Gli accostò la testa al muso e lo sfiorò con i lunghi capelli neri, soffiando dal naso e bisbigliandogli lentamente frasi su frasi.
    "Mi stai facendo impazzire. In testa hai il caos più totale. Non riesco a concentrarmi. O ti rilassi e ti concentri su come esserci d'aiuto o te ne vai. Non puoi tormentarti continuamente. Mi è stato detto che volevi unirti a noi, che volevi avere un ruolo in tutto questo. Non ho capito cosa intendessero finché non ho percepito la confusione che ti porti dietro. Se vuoi davvero aiutarci, sii te stesso e non curarti di niente. Le cose andranno al loro posto, un tassello dopo l'altro. Ho bisogno che tu mi ascolti e che ti rilassi, d'accordo?"
    L'aveva fatto con Ickym, poteva farlo anche con lui. Avrebbe indagato, sempre più a fondo. Stava tornando la Ksefira che era stata fino a prima che le cose alla Nebbia cambiassero. Lei però non era cambiata, né lei né i suoi membri. Era cambiato solo il loro obbiettivo. Anche se, in realtà, si era soltanto evoluto.
    Tornò quindi da gli altri, dedicandogli prima un'occhiata rassicurante. In qualche modo, fece star meglio anche lei.
    Prima di aggiungere altro allungò un braccio nelle fiamme verdi e un guizzo splendente scaturì dalla mano. Quello che si trovava attorno a lei era completamente mutato, ma non quanto si aspettava. Il corridoio era lo stesso, la temperatura rimaneva bassa, ma in lontananza notò che le nicchie adesso si addentravano in ingressi bui. Tolse la mano e tutto scomparve. Solo lei aveva potuto assistere al cambiamento.
    "Va bene" disse, rivolta al gruppo. "Dovete stringere la mano di pietra e rimanere a contatto con essa per alcuni secondi. Uno alla volta. Non è l'unico metodo per arrivare dall'altra parte, ma sarebbe molto più complicato entrare all'unisono. Spero che non abbiano progettato il tutto per anticipare intrusi, da quel che ne so questa gente è convinta che nessuno conosca questo luogo e non profanerebbero mai la Mano della voce per sporchi trucchi"
    In realtà non rassicurava del tutto neanche lei, ma in fondo non era ancora accaduto niente. Forse si stava facendo troppi pensieri per niente, anche se la prudenza non era mai troppa. Non c'erano guardie all'ingresso, non c'erano ostacoli complessi da valicare e nessuno sembrava averli individuati ancora, solo il dubbio che qualcuno li stesse aspettando. In tal caso, non potevano che entrare.
     
    Top
    .
4 replies since 31/10/2020, 11:03   1526 views
  Share  
.