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Aes fu felice che Agharavel non si fosse persa troppo dietro alle sciocchezze di quella gente. Ebbe la stessa reazione che avrebbe avuto lui prima di capire che fossero sempre tutti con la testa troppo occupata tra quella o quell'altra femmina. Con un sorrisetto Aes gettò uno sguardo all'orizzonte buio tra mare e cielo e immerse la testa. Quando la risollevò e si rivolse alla dragonessa aveva un'aria vagamente imbarazzata.
"Sott'acqua non penso riuscirai a capirmi. Quindi, voglio dire... se dovessi toccarti non spaventarti. Rimaniamo vicini"
Ciò detto si portò sott'acqua e con una spinta di ali scese verso la sabbia del fondale. Da lì proseguì lentamente per un breve tratto e attese Agharavel. Era un po' che non si faceva una nuotata notturna in profondità. Quando fu sicuro che lei fosse alle sue spalle cominciò ad accelerare. Spingendo con le pinne e la coda fece mulinare l'acqua attorno a sé e il buio divenne un torbido ammasso di cerchi scuri.
Le grotte non distavano molto dalla spiaggia, anche se non sapeva con certezza quanto si fossero distanziati dal tratto di sabbia che usava solitamente come punto di riferimento per muoversi nei paraggi. Approfittò quindi della disposizione di alcune rocce nel fondale, che solo dopo un certo punto lasciavano posto ad una distesa di sabbia piatta, e quando ne raggiunse una su cui una volta aveva lasciato il segno degli artigli capì di aver trovato la strada giusta. A tatto riconosceva quasi tutti quei sassoloni ed era una fortuna: Aes aveva il senso del disorientamento, sia in acqua che all'esterno.
Cominciò così a nuotare in linea retta. Solo allora gli venne in mente di proporre ad Agharavel un giochetto, sperando di non turbarla. Rallentò e le si portò a fianco. Rimase accanto a lei per un po', continuando a nuotare placidamente, poi con delicatezza le prese una zampa e indicò di fronte a sé in lontananza. Gliela agitò velocemente e fece lo stesso con una delle proprie. Quando la lasciò scattò velocemente in avanti, emettendo un -ruggito- sott'acqua che più che un ruggito sembrava il versaccio di una qualche strana bestiolona con la coda schiacciata. Voleva solo dirle di nuotare a tutta velocità e di voler fare una gara con lei.
Era la prima volta che aveva l'occasione di sfidare qualcuno su quel campo e di divertirsi. Sapeva di esser goffo fuori, di non saper volare a modo (non secondo Egenna e neanche secondo chi c'era passato prima di lei) e di essere imbranato ad arrampicarsi quanto a correre. Là sotto però sapeva dare il massimo e finalmente poteva farlo con qualcuno.
Lontano ma non troppo, dove Aes aveva indicato, si intravedeva un minuscolo bagliore. Era un ammasso deforme di puntini luminosi che da quella distanza somigliavano ad una costellazione nel mare.
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Agharavel seguì Aesingr sott'acqua, standogli vicino, come aveva detto. Lei ammirò il fondale, a un certo punto delle pietre mostravano segni di artigliate, probabilmente per segnare la strada. Furbo lo stratagemma! Agharavel si divertiva a guardare i pesci che si allontanavano a tutta velocità alla vista dei due, e un paio di volte diede morsi all' acqua nella loro direzione, solo per il gusto di spaventarli. A un certo punto Aesingr le strinse la zampa e fece degli strani segni, e Agharavel capì che voleva fare una gara, quindi annuì e cominciò a nuotare. Nonostante fosse più grande della media per la sua età, era comunque più piccola, quindi risultava più veloce, e continuò a sbattere le ali, tenendo le zampe posteriori allungate e quelle anteriori al petto, per essere più aerodinamica.
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Avere l'occasione di gareggiare con qualcuno su un campo di battaglia come il mare per Aesingr fu stupendo. Poteva dare il meglio di sé e non sentirsi spaesato come sulla terra ferma. La libertà del grande oceano spaventava i bipedi, ma Aes amava il blu infinito di quell'orizzonte d'acqua. Agharavel era simile a lui nel buio del fondale. Non le lasciò per ciò alcun vantaggio, diede anzi il meglio di sé e nuotarono ad altissima velocità verso le grotte a spirale. La luce si avvicinò, finché non poterono riconoscere un grumo di piccoli baluginii fluttuanti che al loro arrivo si sparpagliarono. Erano tanti piccoli pesci luminescenti dalle scaglie bianche. Riuniti non erano diversi dal faro nella spiaggia, separandosi generavano una nuvola di luce gradevole e spumeggiante. Aes li raggiunse un attimo dopo la dragonessa, che forse nuotava più spesso di lui a giudicare dal modo in cui si muoveva in acqua. Aes aveva perso un po' di fluidità con tutto il tempo che aveva passato a Kerus. Avrebbe recuperato senz'altro. Attraversarono il nebuloso banco di pesci e Aes indicò con gli artigli in lontananza verso il basso. Lì cominciava il cunicolo per le grotte a spirale. All'interno di una fenditura nella roccia si trovavano coralli striati di rosso e di bianco che i pesci rendevano visibili anche a quelle profondità. Sapeva che lì sotto sarebbe diventato tutto più complicato e non era abituato alla capacità altrui di orientarsi nel buio. Fece segno alla sua compagna di nuoto di seguirlo. Lo spazio era ristretto e non voleva perdere contatto con Agharavel. Si infilò tra le rocce e la invitò ad entrare a sua volta. Altri pesciolini rischiaravano a tratti il percorso, ma solo negli spazi più ampi tra i vari anfratti. Dovevano salire, scendere, curvare e poi salire e ancora scendere, in un mulinare di spirali abbastanza larghe da consentire il passaggio ma non tanto da rendere agevole l'apertura alare. Dovevano fare attenzione per non graffiarsi. La precedette e scese in un cunicolo più profondo degli altri. Dava nell'oscurità più fitta e sprofondava sotto metri di roccia. Molti si sarebbero spaventati a scendere là sotto, per questo Aes si fermò un istante per aspettare Agharavel e poi proseguire. Non che sapesse di qualcuno che aveva visitato quel luogo in verità, ma ad Andorix di luoghi simili anche se d'altra natura erano presenti e da quanto ne sapeva venivano considerati piuttosto proibiti e proibitivi. Dovevano scendere fino ad una curva di roccia smussata che li avrebbe riportati verso l'alto, dall'altra parte. Di là sarebbero riemersi, dove una meravigliosa sorpresa aspettava Agharavel.
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Continuò a nuotare a tutta velocità, finché non arrivarono in un posto stupendo, pieno di pesci e coralli di tutti i tipi. Aes le fece segno di seguirlo, e lei obbedì, seguendolo in cunicoli sempre più stretti. Fortuna che lei doveva ancora crescere un po'! Arrivarono a una curva buia, e Aes si fermò. Ghara guardò il suo compagno di immersione, come a fargli segno di proseguire.
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Chiedo scusa per il ritardo. Ora ho più tempo disponibile, risponderò più di frequente.
Agharavel riusciva a seguirlo senza troppe difficoltà. Per Aesingr fu una gradevole responsabilità in meno. Si sarebbe sentito in imbarazzo ad aver creduto di poter oltrepassare i soliti limiti a cui era abituato a terra per poi accorgersi di essersi soltanto illuso. Si preoccupava troppo di non dar fastidio e di non risultare inopportuno, Andorix non l'aveva cambiato affatto.
Quando risalirono dalla parte opposta anche lui ebbe una sorpresa. Conosceva quell'ambiente, ma non si aspettava fosse abitato. Un'enorme grotta si apriva per metà sott'acqua e per metà all'esterno, nella penombra di un anfratto rischiarato dal costante flusso di pesciolini brillanti e da alcuni coralli incastonati sulle pareti. Alcuni erano chiaramente cresciuti naturalmente, altri erano stati spinti in piccole insenature nella roccia. La copertura della grotta permetteva alla luce di filtrare a sprazzi durante il giorno, mentre di notte erano loro a far luce. Aes li aveva messi lì sperando di poter condividere il posto con qualcuno. Forse c'era più di qualcuno là dentro. Tra li scogli si muovevano due draghi pinnati non troppo diversi da Aes. Erano un maschio e una femmina ed avevano entrambi zampe e cima della coda palmate. Le loro ali erano simile a grosse ali di manta nere, mentre sul resto del corpo erano coperti di squame bianche e azzurre. Il loro sguardo verde brillante non pareva minaccioso, ma Aes notò una stilla astiosa nel maschio. perplesso dalla prospettiva di dover condividere anche con uno sconosciuto, se pur non gli dispiacesse davvero, si avvicinò con una spinta di coda nell'acqua. Controllò prima che Agharavel fosse alle sue spalle.
"Scusate, questo..."
Il drago maschio lo interruppe sollevando una zampa pinnata.
"Andatevene dalla nostra tana"
Fu perentorio, tanto che a Aes uscì un labbrino puccio da dragopesce triste.
"Avevo trovato io per primo questa grotta" fece notare con il muso chino.
L'altro drizzò il collo ed emise un ringhio.
"Non c'era segno che indicasse la presenza di qualcuno. E siamo qui da molto tempo, se volevi che diventasse tua avresti dovuto dimostrarlo"
Aes portò le zampe anteriori su uno scoglio, aggrappandosi con gli artigli.
"Ho lasciato una conchiglia a forma di testa di squalo proprio dietro a quel corallo" spiegò indicando verso l'alto. "Potete controllare. Non voglio che ve ne andiate, ma... vorrei mostrare il posto a Agharavel"
I due si fissarono. La femmina sembrava più tranquilla, mentre il maschio era sempre più scorbutico. Si issò fin sopra le rocce e con un balzo si avventò sulla parete, staccò il corallo e dopo una breve ispezione tolse qualcosa dalla fenditura. Una piccola conchiglia cadde tintinnando fra gli scogli.
"A quanto pare è vero" disse il drago, tornando in acqua.
Aes fece cenno di sì con il muso. Recuperò con il muso la conchiglia, stringendola fra le zanne, e se la depositò su una zampa. Aveva difficoltà ad afferrare oggetti piccoli e preferiva usare le fauci. Si diresse verso Agharavel e gliela porse. Era una conchiglia molto semplice in realtà, ma somigliava molto al muso di uno squalo appuntito con tanto di denti. La superficie era striata di rosso e di nero, a formare un ghirigoro simile ad un'ala di drago.
"Hai mai visto uno squalo?" le chiese con un sorrisetto da pesce.
Nel frattempo il maschio dietro di lui si era fatto pensieroso.
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Proseguirono il loro viaggio in una grotta con molti coralli incastonati nella roccia. Alcuni sembravano essere messi apposta li, forse dallo stesso Aes. Non appena entrarono trovarono due draghi, una femmina e un maschio, che gli disse di andarsene dalla loro tana. Aes protestò, dicendo che aveva trovato il posto per primo, e spiegò di avere una prova: aveva lasciato una conchiglia a forma di testa di squalo dietro una roccia. Inoltre aggiunse di voler solo mostrare il posto a lei, che disse: "È vero, non sono mai stata qui, è una grotta stupenda!". Il maschio trovò la famosa conchiglia, che Aes consegno a lei, spiegandole che era bella per la sua particolare forma di testa di squalo, e concluse chiedendole se ne avesse mai visto uno. "Grazie, è bellissima! Davvero, non posso accettare" disse, per poi aggiungere: "Ho visto uno squalo una volta, era proprio strano!".
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Aesingr tirò indietro la zampa. Non era veramente dispiaciuto che Agaharavel non avesse accettato la conchiglia, più che altro aveva la sensazione di averla messa in imbarazzo e non sapeva come comportarsi. Si portò gli artigli sulle squame dietro al collo e le mosse come a spalancarle, incastrandovi dentro la conchiglia le cui zanne spuntavano ora dal suo collo blu. Il maschio intruso, che a quanto pareva non era realmente un intruso ma aveva individuato la grotta e aveva deciso di sfruttarla come tana con la sua compagna, li scrutava torvo. Aes non ci fece neanche caso e rispose a Agharavel.
"Piace a tutti!" le disse con un sorrisino. "Pensavo di renderla una specie di bosco marino di giochi! Ce n'è uno fuori dall'acqua a Knawr, ma in acqua non ho mai trovato niente del genere. Sarebbe divertente"
Si avvicinò ad una pianta in fondo ad un anfratto tra le rocce e la agitò con la coda. Ne staccò una foglia, dalla forma di un verde cono piatto, e tornò da Agharavel. A quel punto si rivolse anche agli altri due draghi.
"Pensavo di renderlo simile a quei parchi della Città dei corvi. Li avete mai visitati? Sono strani e forse un po' inquietanti, ma danno buone idee"
Il maschio scorbutico grugnì ed emise uno sbuffo dal naso, poi superò Aes e si portò oltre l'uscita della grotta. La femmina, rimasta da sola, si mostrò subito meno ostile del compagno.
"Terion è sempre troppo agitato, non badateci. Siamo reduci da uno scontro piuttosto violento con una creatura che si aggira di recente da queste parti ed è diventato parecchio irrascibile. Comunque io sono Shalk. Mi fa piacere incontrare altri draghi d'acqua. Siete i primi che trovo a Kengard"
Aes la pensava allo stesso modo. Allora non era lui ad essere stupido, era vero che non si trovavano molti draghi acquatici sull'isola.
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