Una nuova avventura

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    Drago rosso di fuoco

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    “un'altra avventura” , il Gixcaririxen era molto eccitato nell’idea di fare un'altra avventura ed esplorare un altro luogo. Nell giorno dell’arrivo all’isola di Kegard volava con maggiore vigore quando finalmente aveva visto l’isola, “manca poco, sono quasi arrivato”. Il drago rosso aveva portato con sé la sua borsa che non si separava mai.
    Passarono poche ore che finalmente era sopra l’isola, Gix la sorvolava e la osservava molto attentamente. Aveva notato la città umana principale ed il resto della isola. Aveva pensato che forse non è meglio entrare in città al primo giorno così aveva deciso di atterrare sulle catene montuose dell’isola. Sono passati giorni dall’ultima volta che aveva poggiato le zampe sulla terra ferma ed era molto contento ad essere arrivato ad destinazione. “Chi sa quali avventure incontrerò in quest’isola? Ed anche quante persone forse più forti di me”. Dopo si stiracchiava le zampe, le ali ed infine la coda.
    I monti erano molto alti e cerano delle caverne. Gix aveva pensato che è meglio trovarsi una tana fino a quando sarebbe rimasto nell’isola. Così aveva deciso di analizzare il territorio e delle caverne per capire sé non ci fosse trace di presenza di un altro drago, ultima cosa che voleva era litigare per avere una tana dove riposare. Infine quando aveva trovato una grotta soffiava fuoco per marcare la caverna che aveva scelto.

    spero che vada bene mi sono scervellato molto per fare questo post
     
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    Era passata una settimana dall'incontro nella foresta con Aesingr, la signorina della paellia e tutta la banda di marinai e dopo quel giorno non si era visto più nessuno. Evidentemente Aesingr e l'umana si erano fermati a Kerus.
    Anche Zell si era spostato, si era recato sulla catena montuosa dell'Ossidiana d'Argento per studiare la conformazione e la struttura geologica di quelle montagne. Anche lì, come nella Foresta, si era costruito una casa su un grande abete rosso come base per dormire.
    Era arrivato sulle montagne il giorno precedente e ora si stava dedicando a esercizi di arrampicata su una parete composta da granito rosso di ottima qualità. Non aveva bisogno di corde, tiranti o chiodi; se avesse sbagliato qualche passaggio sarebbero state le sue ali verdi a salvarlo dallo schianto contro le infide rocce sottostanti. Nonostante la parete verticali e i pochi appigli, Zell non sbagliò nemmeno una volta e non aveva fatto ricorso alle ali mentre saliva. Usava le sue mani e i suoi piedi prensili per sorreggersi in ogni minimo appiglio nella roccia, dopo averne verificato la stabilità. Quella salita era stata un toccasana per lui, oltre a rispolverare gli esercizi di arrampicata, si irrobustiva i muscoli e le articolazioni, contorcendosi come un elastico, pregio del suo lato elfico. Ora stava scendendo, per la stessa via di salita, infilando mani e piedi nei stessi appigli mentre la coda era perfetta per mantenere l'equilibrio.
    Improvvisamente sentì un odore di drago, portato dal vento che spirava da valle verso monte.
    "Non sarà mica quell'Aesingr?" pensò ma scartò subito l'idea.
    A differenza della puzza di pesce che aveva quel drago blu, questo aveva un odore di vero drago ed era molto simile al suo odore di metà drago.
    L'ibrido del Fulmine si fermò e guardò in basso, ad un'altezza di circa cento metri. Il drago stava passando sotto di lui in quell'esatto momento ed era così intento a sondare il terreno che nemmeno si accorse dell'ibrido sopra di lui. Era un esemplare totalmente rosso e più grande di Aesingr, con delle ali ben sviluppate. Quel colore si mimetizzava nel detrito alla base della parete, composto anche quello di granito rosso come tutta la parete.
    Quella distrazione però costò un errore a Zell nella sua arrampicata finora perfetta. L'appiglio sotto il suo piede destro cedette di colpo e un blocco di granito rosso grande due volte il suo piede franò giù....proprio verso il drago rosso. L'ibrido fece un urlo di spavento ma prontamente aprì le ali rallentando la caduta. In quella capriola improvvisa non vide se il masso finì addosso al drago o se lo avesse mancato ma decise comunque di scendere a terra e scusarsi sperando che quel drago non fosse cattivo.
    "Oh scusami tanto, fratello drago. Non l'ho fatto apposta. L'appiglio mi ha ceduto all'improvviso sotto il piede mentre arrampicavo. Ti sei fatto male?" disse con gentilezza l'elfo-drago al drago rosso mettendosi davanti a lui e facendo un lieve inchino, come erano soliti fare gli elfi per scusarsi.

    Ok, Gershan sta a te decidere se il masso ti colpisce o se riesci a schivarlo. Sappi però che tu ti trovi sulla sua traiettoria, il masso cade da un'altezza di circa centro metri di moto praticamente verticale, ha una dimensione media di circa 1 metro x 40 cm x 70 cm ed è di granito rosso quindi non proprio un sassolino.
    Comunque il tuo posto nel complesso è ok, ti chiedo solo di specificare il momento della giornata (mattina, mezzogiorno, tardo pomeriggio, imbrunire, notte......) e le condizioni meteo (sole, poco nuvoloso, nuvoloso, minaccia di pioggia / temporale / neve.....), decidi tu visto che hai aperto la role ^^


    Edited by King Bahamut - 16/1/2015, 17:18
     
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    “Finalmente sono arrivato” Gix osservò il cielo soleggiato “e non è ancora pomeriggio, ottimo”. Infine dopo essersi rilassato un po’ i suoi sensi hanno iniziato ad ritornare alla normalità, pena in tempo ad avvertire il pericolo.
    Gix aveva schivato in tempo il masso che dopo un po’ di tempo cadette vicino al fianco di Gix rompendosi in mille pezzi, subito dopo era arrivato una strana creatura. Dopo che la strana creatura si era scusato ed aveva fatto l’inchino Gix rispondeva “non mi sono fatto niente ma la prossima volta stai pochettino attento per favore, potresti incontrare qualcuno che non hanno sensi molto sviluppati”
    Gix lo osservava attentamente con stupore e curiosità la creatura, si era chiesto come mai lo chiamava fratello. La creatura aveva l’aspetto draconico ma camminava su due zampe, ed aveva uno stano odore, un odore di drago mischiato a quello elfico. Egli si chiese come mai aveva quell’odore ”forse perché è un ibrido?”
    Il drago rosso decideva di presentarsi per primo “io sono Gixcharirixen, e tu come ti chiami?”

    Edited by Gershan - 17/1/2015, 11:59
     
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    Per fortuna il drago rosso riuscì a schivare il blocco di granito che, schiantandosi a terra, si era frantumato in diversi pezzi e Zell tirò un sospiro di sollievo, il drago stava bene. Nonostante fosse grosso e robusto, un masso di quelle dimensioni era comunque pericoloso. Il drago rosso disse a Zell di fare più attenzione mentre lo guardava con curiosità. L'ibrido del Fulmine fu sollevato nel constatare che il grosso drago non se l'era presa male e se l'era cavata con una ramanzina. Mentre il drago rosso lo studiava, Zell gli guardò le zampe dotate di grossi artigli affilati, se quel drago avesse reagito di forza gli avrebbe fatto molto male. Ma come quasi tutti i draghi che conosceva non reagì con la forza.
    Il drago rosso si presentò con un nome che Zell lo intepretò come "nome che fa annodare la lingua di qualsiasi creatura che non fosse il drago rosso".
    "Piacere di fare la tua conoscenza. Io mi chiamo Zell e sono un ibrido del Fulmine, metà drago e metà elfo. Posso chiamarti Gix? Il tuo nome è lunghissimo e...." la frase dell'ibrido rimase in sospeso perchè venne attratto da qualcosa che rifletteva il sole.
    Zell si voltò in quella direzione e rimase così affascinato che rimase per qualche secondo a fauci spalancate. Dal masso caduto era fuoriuscito un geode grande quasi quanto la mano dell'ibrido e tapezzato internamente da una fitta geminazione di ametiste che mandavano dei bellissimi riflessi violacei. Nell'impatto al suolo anche il geode si era rotto in due metà praticamente uguali e Zell le raccolse entrambe.
    "Gix! Guarda cosa c'era in quel masso che ho fatto cadere! Prendi una metà, considerala come regalo. Per scusarmi di averti messo in pericolo" disse Zell porgendo metà del geode cristallino al drago rosso sperando che lo avesse accettato ma Zell sapeva che i draghi erano molto attratti dai cristalli e quel drago rosso come un rubino non poteva essere da meno.
    L'altra metà se la inserì nella cintura che reggeva la spada, con il lato liscio a contatto con le scaglie del fianco.

    Ecco il regalino xD:
     
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    Gix ascoltava l'ibrido che si presentò con il nome di Zell e che era un ibrido metà drago e metà elfo, con l'elemento del fulmine "ho indovinato che era un ibrido di drago ed elfo, i miei sensi non mi hanno tradito".
    L'ibrido chiese a Gix se era possibile chiamarlo con il nome abbreviato perché era lungo e..., poi silenzio.
    Gix osserva il mezzo drago che aveva le fauci spalancante che stava guardando qualcosa. Il drago rosso rivolse lo sguardo dove l'ibrido stava guardando e vedeva la geode che dopo Zell offriva la metà.
    Il drago sorrideva e prendeva la parte offerta e mise nella borsa a tracolla "grazie mille e piacere di conoscerti Zell".
    Gix guardò Zell che metteva l'altra metà geode nella cintura, ma non interessava il geode ma l'altro oggetto, "come mai un mezzo drago deve portarsi una spada? Non bastavano gli artigli e le fauci per il combattimento?"
    Gix si sdraiò, guardando il mezzo drago “ho una domanda, sei un abitante di quest’isola? Se sì mi puoi raccontare qualcosa ad proposito di quest’isola? Ad esempio indicarmi dei luoghi dove visitare e se sai dirmi qualcosa a riguardo degli umani che vivono sull’isola”.
    Gix muoveva la sua lunga coda a destra ed a sinistra sulla roccia, curioso della risposta del mezzo drago e sperando tanto che fosse un abitante del luogo così poteva chiedere dei consigli.
     
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    Il drago rosso accettò il regalo da parte dell'ibrido ma Zell rimase stranito quando si accorse che Gix ripose il geode in una borsa a tracolla.
    "Non ho mai visto un drago indossare una borsa a tracolla..."
    Il drago rosso assunse una posizione più rilassata distendendosi trovando posto tra i massi caduti mentre Zell si sedette su una roccia, in modo da essere più o meno all'altezza degli occhi del grande drago mentre gli chiedeva se fosse del posto.
    Quindi il drago rosso non era del posto, era appena arrivato lì.
    "No, non abito qui. Sono arrivato su queste montagne solo ieri. Io sono originario di un continente che si trova a Nord, dove vivono assieme draghi, elfi e ibridi come me. Mi sono trasferito e mi sono stabilito nella Foresta di Ashnaeris all'inizio dell'estate ed è la prima volta che vedo posti diversi della Foresta, quindi non conosco l'isola."
    Zell fece una pausa per guardarsi intorno e poi riprese il discorso:
    "Gli umani li ho conosciuti. Una settimana fa dei marinai hanno scaricato nella Foresta un'umana. Si chiama Egenna ma io la chiamo anche Signorina della Paellia e credimi, quella non ha tutte le rotelle al posto giusto. Dopo avermi colpito con la sua paellia mi ha minacciato di mettermi i pantaloni e poi è volata a Kerus con Aesingr, un drago marino blu che sa a malapena volare e come se non bastasse puzza di pesce! Poi sono tornati i suoi simili a recuperarla ma lei era già andata. Alcuni erano simpatici, altri un pò strani ma nessuno di loro mi ha attaccato nè era malvagio, cosa alquanto strana visto che non ho mai visto di buon occhio gli umani. Di più non so dirti, sono venuto in queste montagne per capire come sono fatte e per allenarmi nella camminata in salita, nell'arrampicata oltre che nel volo. Tu, Gix, cosa ti ha spinto a venire quassù?"
     
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    Gix vedeva l’ibrido del fulmine sedersi su una roccia in modo da parlare a quattro occhi.
    Il drago rosso ascoltava molto attentamente il racconto di Zell a proposito del luogo dove viene ed infine a proposito gli eventi che erano accaduti una settimana fa. Era un po deluso del fatto che Zell non era del luogo ma non si scoraggiò, anzi, era più eccitato esplorare l'isola e forse poteva anche avere un compagno di avventura.
    Zell parlava di una umana che si chiama Egenna e la chiamava signora della paella “paella che cos’è? Non ho mai sentito parlare”.
    Gix continuava ad ascoltare il nuovo conosciuto mentre parlava anche di un drago marino che sapeva a malapena volare. Gix emise una risata quando sentiva Zell che parava del drago marino.
    Infine dopo che l’ibrido aveva finito di raccontare la storia gli venne domandato cosa l'aveva spinto venire sulle montagne e Gix rispose “sono venuto qui per cercare una tana mentre resto in quest’isola per delle avventure e visitarla, io provengo a nord-est in un continente che è dominato dai draghi ma a volte altre specie si fermano per riposare e rifocillarsi, noi li accolliamo nelle tana fatte apposta per gli ospiti”.
    Gix ritornò in mente la paella e chiese a Zell “scusami, ma che cos’è la paella? Non ho mai sentita nominare”.

    Edited by Gershan - 19/1/2015, 11:45
     
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    Zell ascoltò interessato il discorso del drago rosso. A quanto pare anche lui era appena arrivato a Kengard e proveniva da un continente a nord-est, dominato completamente dai draghi. E come tutti i draghi aveva scelto di cercare la tana in un luogo impervio e montuoso, lontano dalle città e dagli esseri umani. L'ibrido pensò che non ci fossero stati attriti per la tana in quanto lui aveva già la sua casetta sull'abete in stile elfico. Per la caccia non c'erano problemi; le montagne erano vaste e ricche di prede e bastavano per molti draghi.
    "Posto interessante, vorrei visitarlo un giorno" pensò tra se e se immaginando il luogo da dove viene Gix.
    Poi il drago rosso chiese a Zell cosa fosse la paellia.
    "La paellia? E' un affare diabolico che usano gli umani. E' grande più o meno così...." - e Zell aprì le mani ad una distanza circa uguale alla padella di Egenna - "ha un manico di legno che regge un coso circolare di metallo. Serve per....proteggersi dalla pioggia, per cucinare, come strumento musicale o come scudo. E infine è anche un'arma, infatti serve per addormentare la gente!" disse Zell gesticolando come aveva fatto nella Foresta quando studiava l'arnese misterioso.
    "Ah dimenticavo! Se ti cade su un piede fa molto male ma Egenna l'ha usata contro di me scagliandomi dell'acqua mentre avevo la tensione quasi al massimo e mi ha fatto male! Quindi è una specie di diavoleria degli umani. Hai mai visto roba simile?" chiese infine al drago rosso. Chissà se anche lui si era preso qualche colpo strano o era stato addormentato da uno di quelli affari?
     
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    Il drago rosso ascoltò con molto interesse cosa diceva Zell a proposito della paella. Lo guardava bene mentre faceva segni con la mano per far capire a Gix le dimensioni del strano oggetto in questione.
    Dopo ascoltava e osservava Zell mentre spiegava a cosa serviva la paella e pensò “più ascolto più mi è familiare”.
    Infine il nuovo conosciuto aveva finito il discorso parlando cosa sarebbe successo se cadeva su un piede e cosa aveva fatto Egenna contro di lui.
    Gix iniziava ad pensare sulle cose che aveva sentito e visto “paella, paella, ah padella ed io mi ero preoccupato che gli umani avevano inventato qualcosa di nuovo”
    Il drago ridacchiava e rispondeva all’ibrido “si ho visto la padella, non è un affare diabolico è solo un strumento che nei mani sbagliate può diventare pericoloso, be non per noi draghi”.
    “Scusami che ti ho chiesto cos’era. Ma sentendo nominare paella avevo pensato che gli umani hanno inventato qualcosa di nuovo.”
    Gix continua a ridacchiare “un’umana pazza e un drago marino che non è bravo a volare che copia mi pacerebbe incontrarli un giorno”.
    Gix era curioso di conoscere meglio l’ibrido blu, pensò una domanda da fare e disse “quali sono i tuoi interessi? A me piace esplorare, conoscere cose nuove ed infine combattere.”
    Quando disse all’ibrido che piaceva combattere il drago gonfia i suoi muscoli per far vedere all’ibrido.
     
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    Zell rimase spiazzato quando sentì Gix dire che la paellia non si dice paellia ma padella. Per una settimana l'ibrido blu aveva pronunciato il nome sbagliato. Però per lui Egenna rimaneva sempre la "signorina della paellia" era decisamente più ridicolo come nome per quell'umana altrettanto ridicola.
    Zell si grattò la testa tra le corna e inclinò il muso.
    "Oh! Quindi si dice padella. Pa-del-la. Ho capito!" e l'ibrido sfoggiò un sorriso da cucciolo che impara qualcosa. Anche se per il drago rosso quell'arnese non era pericoloso, Zell si augurò di non avere più a che fare con quell'oggetto.
    Il drago rosso poi gli disse quello che gli piaceva fare e quando mostrò i muscoli Zell guardò il drago rosso con un pò di timore ma anche con rispetto, come guardava tutti i draghi.
    "Questo drago è una montagna di muscoli. Se mi tira una zampata mi riduce ad una foglia ma se dovesse combattere al mio fianco è un ottimo alleato."
    "Anche a me piace esplorare e conoscere. Nella foresta ho imparato molto. Ho scoperto nuovi alberi, nuovi animali e nuovi ambienti e ora sono venuto su queste montagne per capire la loro conformazione e cercare dei minerali come quelle ametiste che ho trovato poco fa. La Natura mi insegna ogni giorno qualcosa di nuovo. E per quanto riguarda il combattimento, io combatto solo se è necessario o se qualcuno mi aggredisce. Ma mi tengo sempre allenato e so combattere bene sia con le fauci che con le zampe che con l'elettricità, oltre che con la spada. Ovviamente tu sei molto più forte di me e mi batteresti come niente ma io non uso molto la forza grezza. Il mio stile di combattimento si basa molto sulla velocità, sull'agilità e sui colpi a sorpresa."
    Zell fece una pausa per guardare i muscoli del drago rosso.
    "Sei rosso e sei molto forte fisicamente, il tuo elemento è il Fuoco. Ho indovinato?" chiese infine a Gix.
     
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    Gix ascoltava con interesse l'ibrido quando disse i suoi interessi e sorrise quando scoprì che avevano cose in comune.
    "Anche io combatto solo quando ce n’è bisogno, ma non rinuncio ad una sfida di combattimento. Il mio stile di combattimento non è fisso, dipende contro chi combatto.
    Infatti la sua esperienza gli aveva insegnato che ogni avversario contro cui aveva combattuto utilizzava uno stile di combattimento diverso e lui doveva adattarsi allo stile di combattimento dell’avversario.
    Il drago rosso annuì alla domanda di Zell e rispose"sì sono un drago di fuoco, il tuo istinto ti ha guidato bene Zell"..
    Il drago non era sorpreso che l'ibrido avesse indovinato il suo elemento, anche lui nei suoi viaggi aveva incontrato molti draghi rossi con l'elemento del fuoco, raramente avevano un altro elemento.
    Gix sgonfiò i suoi muscoli facendoli ritornare alla normalità, poi drizzò leggermente il collo e continuò
    “E non essere così modesto, anche tu mi sembri piuttosto forte”
    Gli sarebbe piaciuto averlo come avversario in un combattimento amichevole, e non sarebbe stato male neanche averlo come alleato.
    “Chi sa, forse un giorno combatteremo uno affianco all’altro”
     
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    Bene, il drago era di fuoco. Un elemento che piaceva a Zell anche se stava bene nel clima freddo. Ma almeno non era dell'acqua, era arcistufo di incontrare creature dell'acqua dopo aver incontrato Aesingr e la Signorina della paellia.
    Il grosso drago si era rilassato dicendo a Zell di non essere così modesto. Era attento quel drago e non come altre creature grosse che prendevano alla leggera l'ibrido del Fulmine credendo di fargli un boccone mentre lui schivava i colpi con la sua velocità e approfittava delle sue minori dimensioni per colpire nei punti scoperti.
    "Oh certo. Vedo che non ti fidi delle apparenze. Io mi sono allenato sia con gli ibridi, che con gli elfi che con i draghi e so come combattere contro un drago, anche se non vorrei farlo sul serio visto che rispetto e adoro la vostra razza." rispose a Gix.
    Come se gli avesse lento nel pensiero, Gix gli disse che sarebbe stato bello averlo come alleato. Anche Zell ebbe lo stesso pensiero. Se avessero combattuto assieme contro un nemico comune, sarebbero stati forti. Gix era perfetto nel combattimento di forza grezza e sfondamento mentre Zell poteva aiutarlo nel combattimento veloce.
    L'ibrido blu si guardò in giro. L'ambiente attorno a loro era per lo più roccioso, con pareti a strampiombo e ghiaioni del tipico ambiente di alta quota. L'unica vegetazione era composta da qualche cespuglio di mugo sperduto.
    "Se vuoi possiamo scambiarci qualche colpo amichevole di allenamento. Per me il fuoco è meno pericoloso dell'acqua. Ma stiamo comunque attenti a non farci male, che ne dici, Gix?"
     
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    Gix ascoltava l’ibrido mentre spiegava che si era allenato con gli elfi, draghi e con gli ibridi e pensava fra se “se si è allenato con i draghi allora di sicuro sarà un avversario tosto, mi piace”.
    Dopo il drago rosso osservò l’ibrido mentre stava guardando intorno e lo ascoltò mentre fece una proposta.
    Gix era un po’ preoccupato perché non aveva affrontato un bipede senza fargli del male, molto spesso utilizzava la coda per combattere i bipedi che dopo scappavano impauriti oppure svengono. Nei combattimenti seri succedeva che uccideva gli avversari anche se non voleva.
    “anche se ha le scaglie dure come un drago ho paura che la mia massa può fargli del male”
    Gix rispose con un tono preoccupato “mi piacerebbe ma però non ho mai combattuto amichevolmente contro i bipedi, di solito quando ci combatto dopo una codata scappano oppure svengono, e se combatto seriamente ci scappa anche un morto anche se non voglio”.
    Gix mostrava la sia lunga e potente coda all’ibrido mentre spiegava la sua situazione nei combattimenti contro i bipedi.
    “forse puoi insegnarmi come combattere contro i bipedi, ti va?”
     
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    Zell si immaginava quel grande drago rosso spazzare via un'orda di umani con la coda come se fossero dei piccoli birilli. Immaginava quei pochi che potevano scappare in preda al panico mentre altri soccombere sotto le sferzate della sua grossa coda.
    "Beh...fa bene. Così gli umani imparano a mettersi contro un drago!" pensò tra se e se.
    Ovviamente se volevano combattere in forma amichevole, Gix doveva attenuare i movimenti altrimenti avrebbe rotto qualche osso all'ibrido o lo avrebbe stordito. Dall'altra parte Zell doveva fare piano con la spada. Anche se le scaglie di quel drago erano durissime, la lama della sua spada era stata forgiata con un metallo speciale che poteva anche penetrare le scaglie anche se non lo avrebbe mai voluto fare. Un colpo poderoso come quello era solo l'ultima delle sue mosse quando ormai era alle strette e doveva farlo per non essere ucciso. Ma non era mai successo, per fortuna.
    "Tu sei molto forte e muscoloso quindi puoi sfruttare la tua massa corporea per prevalere sull'avversario. Ma se lo fai ora mi uccideresti se io non sono pronto per difendermi quindi non usarla. Puoi usare i tuoi attacchi normali ma devi attenuarli, come se fossi indebolito o incatenato. Sia per gli attacchi fisici che per il fuoco, se decidessi di usarlo. Io molto probabilmente userò la spada. E' un arma molto affilata ma se dovessi toccarti lo farò con molta delicatezza. Lo stesso vale per l'elettricità, userò una tensione bassa, in modo tale che se dovessi colpirti sentirai solo un leggero pizzicare."
    L'ibrido drago-elfo del Fulmine diede delle dritte al drago rosso per il combattimento amichevole, in modo che potessero allenarsi senza ferirsi gravemente. Alla peggio si sarebbero forse provocati qualche graffio ma niente di più.
    Zell si mise nella posizione di combattimenti dei bipedi, con le gambe leggermente divaricate, la mano sull'elsa della spada, gli occhi fissi su quelli dell'avversario e i muscoli pronti a scattare.
    "Allora, a chi la prima mossa?"
     
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    Drago rosso di fuoco

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    Gix ascoltava l’ibrido che spiegava su come combattere amichevolmente . Ma lui sapeva come fare, quante combattimenti aveva fatto contro i suoi simili soprattutto per allenarsi.
    Gix si alzava e camminava verso la grotta che aveva marcato con il fuoco ed infine appoggiava la sua borsa dentro la caverna.
    Il drago rosso si girò per osservare l’ibrido e si mise in posizione di combattimento. Rispose “sono pronto, spero che non capiti qualcosa di brutto”
    Gix non rispose alla domanda dell’ibrido ma lo osservò per bene, i muscoli e la posizione di combattimento e deduce che non è conveniente caricare.
    “se lo carico dopo lui di sicuro estrarrà la spada per colpirmi”
    Gix pensava come attaccarlo e decideva di puntare sul classico. Così soffiava un debole fuoco ,coma aveva suggerito Zell, contro l’avversario.
     
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48 replies since 15/1/2015, 21:50   619 views
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