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Alexander arriva da investigazione della maledizione
Era passato un giorno dallo scontro contro i due membri della nebbia d'argento nella città di Knawr, Alexander dopo aver salutato l'elfo aveva passato il resto della giornata ad esplorare la città, aveva aiutato chi ne aveva bisogno ed a meditare sulla spiaggia.
Era il terzo giorno che Alexander si trovava nella città di Knawr, l'uomo-lucertola si era svegliato presto in quel giorno e si dirisse verso la spiaggia, il sole non era ancora sorto ma si poteva vedere che il cielo si stava per chiarirsi, arrivato alla destinazione l’uomo-lucertola si sedette sulla spiaggia incrociando le gambe e posizionò la sua lunga coda intorno a lui. Chiuse gli occhi e iniziò a meditare.
La spiaggia era deserta e silenziosa, l’unico rumore che si sentiva è il suono delle onde che vano in contatto con la spiaggia.
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"Dobbiamo trovare un rifugio entro la mattinata o il sole ci farà patire molto!" disse Kesya a suo fratello.
"Sì, ho caldo già ora, non immagino sotto il sole di mezzogiorno. E dobbiamo anche trovare dell'acqua dolce, questo mare ha un acqua imbevibile! Non so come ci fanno a vivere gli umani tanto da farci una città. E' un luogo inospitale....mi mancano già i ghiacciai dell'Ossidiana d'Argento!" rispose Felthsar.
I due Maleyes, ora in forma lupina, stavano zampettando a velocità sostenuta lungo la spiaggia del Bacio delle Onde, con una traiettoria parallela alla linea di costa. I due fratelli speravano di incrociare prima o poi un fiume o un torrente, per risalirlo e abbeverarsi. Le loro zampe veloci sollevarono la sabbia in aria.
Stava iniziando a fare chiaro, ad Est, e le stelle stavano iniziando ad andarsene, per tornare solo la notte seguente. Verso ovest, invece, si poteva intravedere delle nuvole abbastanza compatte che si stavano muovendo verso il chiarore dell'alba. Forse quel giorno sarebbe stato nuvoloso, con grande sollievo dei due Maleyes del ghiaccio. Se poi avesse iniziato a piovere sarebbe andato ancora meglio, così si potevano abbeverare.
Improvvisamente, scorsero qualcosa sulla spiaggia, fermo immobile vicino alla battigia. A prima vista poteva sembrare un masso lasciato lì nel bel mezzo di una spiaggia piatta ma la sola forza del mare non sarebbe bastata a spingere fin lì un masso di quelle dimensioni. I due Maleyes si fermarono per guardare quella stana roccia, mentre riprendevano fiato con la lingua a penzoloni. Subito notarono delle impronte nella sabbia che si dirigevano verso lo strano masso. Dalla forma potevano sembrare impronte di drago ma erano troppo piccole e aveva un'andatura bipede.
"Quella non è una roccia, è qualcuno! Andiamo a vedere!" disse curioso il Maleyes maschio.
"Non credi che sia pericoloso? Quale drago cammina come un umano?" aggiunse la femmina.
"Potrebbe essere un ibrido e non mi sembra sia pericoloso.".
Il Maleyes maschio iniziò a muoversi lentamente verso la creatura che sembrava addormentata, seguendo le sue impronte. La sorella lo seguiva a ruota. Entrambi i lupi Maleyes si avvicinarono circospetti e silenziosi alla creatura, annusando e cercando di capire cosa fosse.
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Alexander rimase a meditare fino a quando non iniziò ad sentire dei rumori di passi sulla sabbia che si facevano sempre più forti. Stava ad indicare che qualcuno o qualcosa si stava avvicinando.
L’uomo-lucertola si alzò di colpo strusciando la sua lunga coda contro la sabbia facendo alzare un gran polverone e sparare sabbia da tutte le direzioni. Si girò verso la provenienza dei rumori che aveva sentito e si mise in posizione di combattimento.
Dopo pochi secondi il polverone che aveva creato di disperse e riuscì ad vedere chi si avvicinava, erano due lupi.
“lupi qui? In spiaggia vicino ad una città? Forse sarà di qualcuno che li a persi” pensò Alexander mentre si guardò intorno tenendo sempre d’occhio i lupi “ma qui non c’è nessuno”
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La creatura si svegliò di colpo, o almeno sembrava che dormisse, visto che era del tutto immobile. La sua reazione fu così veloce e repentina che i due Maleyes non riuscirono nemmeno a vedere la sabbia sollevata che finì dritta nei loro occhi.
I due lupi Maleyes scossero i musi, indietreggiarono leggermente, starnutirono e si passarono le zampe anteriori sul muso per pulirsi gli occhi con il loro candido pelo pulito.
Kesya finì con le zampe anteriori in una piccola pozza d'acqua scaricata lì da un'onda grossa e per la frustrazione e la rabbia l'acqua si congelò, nonostante fosse salata.
Felthsar lanciò un ruggito all'indirizzo della creatura e non appena la vista gli tornò la studiò. Più che un drago, visto che non aveva le ali, sembrava una lucertola verde troppo cresciuta che si era abituata a camminare su due zampe. Dalla posizione del corpo, il Maleyes maschio capì che il lucertolone si era messo in posizione di combattimento e lui, per istinto protettivo di lupo, si mise davanti la sorella per fare da scudo.
"Sei un maleducato! Non si getta la sabbia negli occhi così all'improvviso. Non volevamo attaccarti!" disse il lupo Maleyes maschio, che aveva assunto una posizione a zampe larghe e con il pelo ritto. Finchè non capiva le intenzioni della creatura non avrebbe abbassato la guardia.
"Non ho mai visto una creatura simile..." pensò Kesya mentre sbirciava da dietro la schiena del fratello.
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Alexander rimase in mobile a osservare i lupi e notò un particolare, un lupo aveva congelato l'acqua di mare.
"sono lupi di ghiaccio? se dovessero attaccarmi potrò andare nell'acqua" pensò l'uomo lucertola mentre li osservava.
Uno dei lupi ruggiva e Alexander rispondeva un sibilo e sbatteva la coda sul terreno.
Alexander ascoltò il lupo che parlò dandogli del maleducato.
"un momento..... un lupo che parla??? com'è possibile??? posso capire i draghi, ma i lupi no, sto forse sognando?" pensò l'uomo lucertola.
Alexander si tirò uno schiaffo "sveglia ti Alexander" ma i lupi erano ancora lì. capì che non era un sogno e disse "mi dispiace ma dopo quello che mi è capitato nei ultimi giorni mi anno resto dubbioso"
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I due Maleyes rimasero basiti ed inclinarono i musi quando videro la creatura prendersi letteralmente a schiaffi. Cosa aveva pensato per indurlo a prendersi a sberle? Forse, come era solito fare tra gli umani, quel gesto significava pentimento, era un modo per chiedere scusa?
Poi la creatura parlò, dicendo che era teso per quello che gli era successo nei giorni scorsi. Felthsar e Kesya si guardarono tra di loro un attimo per tornare a guardare l'ibrido.
"Deve esserti successo qualcosa di veramente brutto per farti reagire a quella maniera." stavolta fu la femmina a rivolgere la parola all'ibrido, con una voce leggermente più femminile del fratello gemello.
"Tu che cosa sei? Noi due siamo dei Maleyes di Ghiaccio. Io mi chiamo Felthsar e lei è mia sorella Kesya." aggiunse il maschio.
E con quelle parole, sia il maschio che la femmina Maleyes si misero in una posizione più tranquilla, avevano capito che la creatura non era un nemico.
Kesya si mise a guardare preoccupata l'Est, come se temesse il sorgere del sole e i suoi temibili raggi.
"Spero che questo qui conosca la zona e che ci aiuti a trovare un riparo e dell'acqua fresca..."
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Alexander osservò i lupi due e ascoltò il lupo femmina ed abbassando le sue mani artigliate.
"già, ho scoperto alcuni membri di una organizzazione segreta malvagia su quest'isola. Uno di questi membri insieme ad altri due membri con i draghi mi hanno attaccato. Per fortuna io non ero solo, ero in compagnia con i due draghi e li abbiamo sconfitti. Io insieme ad un altro drago abbiamo catturato un membro ma l'altro è riuscito a scappare.
Osservò i lupi muovendo la sua coda destra a sinistra strusciandola sulla sabbia e riprese "ora penso che sono ricercato da questa organizzazione e quindi mi aspettavo un attacco da un momento all'altro, mi scuso per quello che è successo"
Finito di parlare ascoltò la domanda del primo lupo che chiese quale razza apparteneva e rispose "io sono un uomo-lucertola paladino Alexander al vostro servizio" e si inchinò
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I due Maleyes si guardarono tra di loro per un breve sguardo di intesa, per poi tornare a guardare la creatura.
A quanto pare era un fuggiasco ricercato, da un'organizzazione segreta composta da draghi. Ed era un uomo-lucertola che si chiamava Alexander. Si inchinò per presentarsi. I due Maleyes chinarono i musi per contraccambiare.
Intanto, il sole spuntò da Oriente, illuminando una fascia di sereno stretta e perfettamente orizzontale. Molto bene, non appena il sole lo avrebbe superato, sarebbe stato avvolto dalla coltre nuvolosa abbastanza compatta e il caldo sarebbe stato molto soffocante, anche se già ora si faceva sentire, almeno per loro due che erano abituati alle lande glaciali e ai ghiacciai d'alta quota.
"Quante formalità. Non siamo mica i tuoi padroni, Alexander. Ma se ci fai un grande favore ti saremo molto riconoscenti." disse Felthsar guardandosi in giro, come per sincerarsi che nessuno sia sulle tracce di quell'ibrido.
"Sai se qui vicino c'è un torrente, un fiume o una qualsiasi fonte di acqua dolce? Siamo molto assetati e inizia a fare caldo anche se la giornata sembra essere nuvolosa!" aggiunse il Maleyes maschio.
Felthsar e Kesya sperarono in una risposta positiva dell'ibrido. Loro due non conoscevano quel tratto di costa e non sapevano se lì vicino c'era un corso d'acqua che finiva in mare. E anche un bosco con alberi abbastanza folti da tenere il terreno al fresco.
Intanto i due iniziarono a boccheggiare per dissipare il calore.
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Alexander sorrise e disse è il mio modo di salutare è l'abitudine. Certo ditemi quello che avete bisogno, è il minimo che posso fare per rimediare questo piccolo incidente"
Ascoltò Felthsar che chiese se c'è dell'acqua dolce in zona e rispose "mi dispiace, non conosco la geografia di quest'isola. Io sono arrivato qui l'altro ieri e quindi sono completamente nuovo nel luogo, mi dispiace. L'unica zona che conosco dove c'è dell'acqua è in città di Knawr. L'uomo-lucertola indicò la direzione della città con il suo dito artigliato.
"sfortunatamente in questa situazione sono completamente inutile forse sarà meglio prendere una carta geografica di quest'isola" pensò Alexander mentre sbatteva la propria coda sulla sabbia
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I due Maleyes si lasciarono fuggire dei guaiti di delusione quando lo strano ibrido disse loro di non sapere nulla del luogo, visto che era nuovo pure lui. Indicò loro di andare in città ma sia Felthsar che Kesya rifiutarono.
"Non ci fidiamo delle città, Alexander. Purtroppo molti umani hanno la brutta abitudine di perseguitare tutti i lupi e i Maleyes. Ci arrangeremo e puntiamo verso il bosco costiero, magari li troveremo qualcosa." disse Felthsar, girandosi e puntando nella direzione opposta al mare.
Kesya lo seguì a ruota ma non prima di guardare l'ibrido.
"Ovviamente se vuoi farci compagnia, sei il benvenuto Alexander!" disse la femmina rivolta all'uomo lucertola, sempre se accettava la compagnia dei due canidi.
Felthsar guardò di nuovo il cielo che si faceva sempre più minaccioso. Minaccioso per gli umani o per chi sperava nel bel tempo, ma non per loro.
"Sono ottimista. Pioverà e avremo acqua!" disse il maschio prevedendo l'evoluzione del tempo meteorologico mentre si metteva in marcia verso una fascia di pini marittimi che si trovava dietro la spiaggia.
Sua sorella seguì il suo stesso percorso, mettendo le zampe dove c'erano le orme del fratello. Se non c'erano pericoli, questa era la loro normale andatura, altrimenti sarebbero stati affiancati per coprirsi a vicenda.
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Alexander ascoltò i due Maleyes che si rifiutarono ad andare in città.
guada che la città è una città elfica non si dovrebbe creare dei problemi, ma se non volete andarci è lo stesso io non vi costringerò disse Alexander.
l'uomo-lucertola vide i due lupi che si dirigessero verso la direzione opposta al mare. accolto il Maleyes femmina che chiese se volesse seguirli per farli in compagnia.
L'uomo lucertola ci pensò e dopo rispose "certo che vi seguirò, comunque se volete posso darvi temporaneamente una piccola resistenza al calore ma dovrò concentrarmi per un bel po’".
"potrebbero aver bisogno di qualche aiuto, vero che sono intelligenti e anche magici ma sono sempre lupi, con quella forma possono aver qualche limitazione" pensò Alexander mentre li seguì.
Ascoltò Felthsar “sinceramente parlando io preferisco che non piovesse ma voi avete bisogno d’acqua, quindi spero per voi che tu abbia ragione”
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I due Maleyes non cambiarono direzione, nonostante i suggerimenti dell'ibrido che rassicurò che la città era elfica, e proseguirono verso gli alberi. Ormai era giorno ma il cielo non era azzurro, ma sempre più grigio e la luce del mattino non era così intensa.
"Gli Elfi sono sempre stati molto cordiali con noi Maleyes, oltre che con i Lupi e i Draghi in generale ma a noi due non piace le città. Troppo movimento e troppo chiasso, preferiamo le nostre montagne o i piccoli villaggi elfici. A proposito noi veniamo dall'Ossidiana d'Argento. Facciamo parte della nobile stirpe dei Maleyes del Ghiaccio. In noi scorre il sangue dei Lupi ma anche dei Draghi, ereditando così i pregi di entrambe le razze. Possiamo anche trasformarci in Draghi." esordì il Maleyes maschio, sottolineando l'orgoglio della propria razza come era solito fare.
La sorella non riuscì a trattenere una lieve risata, che seguì le parole del fratello.
"Vanitoso come sempre...."
L'ibrido rettile, che evidentemente si trovava a suo agio al sole come tutte le lucertole che si conoscano, propose di proteggere i due Maleyes lupini dal calore con qualche sua abilità. Non senza sottolineare il fatto che odia la pioggia.
"Risparmia le energie Alexander. Mio fratello conosce molto bene le nuvole e molto difficilmente sbaglia le previsioni quindi la pioggia ci rinfrescherà e se a te non piace, gli alberi offriranno una buona protezione...ma stai attento se dovessero cadere dei fulmini." disse la femmina un pò divertita, come se volesse chiamare il temporale.
"Piuttosto, raccontaci un pò di te, Alexander. Non ho mai visto un uomo lucertola? Di dove sei? Ci sono tanti tuoi simili in giro?" aggiunse Kesya.
"Siamo entrambi curiosi!" disse infine Felthsar.
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Alexander ascoltò Felthsar che raccontò la sua oppinione della città e disse di appartenere una specie di mezzi lupi e mezzi draghi, una cosa del genere.
"allora non servirà il mio aiuto per alcune cose essendo capaci di trasformarsi in draghi" pensò l'uomo-lucertola.
Ascoltò Kesya che suggerì di conservare le energie perché il Maleyes maschio conosceva le nuvole e disse che dovrebbe trovare un riparo tra gli alberi.
"ok va bene" disse Alexander
"io provengo da un continente che dista ad un giorno e mezzo di navigazione, e non lo so io non li ho visti dove provengo. Prima di creavi confusione sappiate che sono stato un orfano, non ho conosciuto i miei genitori sono stato allevato dai paladini che mi hanno insegnato a combattere e la via della giustizia" rispose l'uomo lucertola evitando di dare sul dettaglio
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Non appena i due Maleyes giunsero sotto gli alberi, si misero a fiutare i pini marittimi e i carpini per fiutare tracce di eventuali lupi. Non sentirono nessun odore che testimoniasse dei branchi di lupi, le uniche tracce che balzarono alle loro narici erano quelli di volpi, nutrie, gatti selvatici e di alcune prede come i caprioli.
"Bene, possiamo fermarci in questo boschetto senza correre il rischio di scontrarci con qualche branco. sussurrò il Maleyes maschio alla sorella, che annuì.
Ascoltarono le parole dell'uomo lucertola, che disse di venire da un'altro continente, che era orfano e che non aveva mai conosciuto i suoi simili. Non aveva fornito grandi dettagli riguardo, la sua vita e i due Maleyes pensarono che quella creatura avesse molti segreti con sè. Chissà cosa aveva visto e dove vivessero effettivamente tutti i suoi simili. Forse, pensarono entrambi, che gli uomini lucertola facessero parte di una tribù isolata relegata in chissà che posto segreto, per essere al riparo dagli umani dato che tra tutti era loro quelli che vogliono sempre maltrattare le altre razze.
"Vieni da un altro continente? E come hai fatto a passare oltre se non hai le ali? Hai nuotato per tutto il tragitto?" chiese Kesya.
La domanda poteva sembrare banale, ma non per loro due che avevano vissuto sempre in alta montagna e nei boschi di alta quota e non avevano mai visto dal vivo una nave o una semplice barca.
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Alexander continuò a seguirli fino agli alberi. Osservò il Maleyes maschio che annusava i pini e lo ascoltò mentre diceva al Maleyes femmina che la zona è sicura.
L'uomo-lucertola ascoltò la domanda di Kesya e rispose "mi sono imbarcato clandestinamente in una nave che faceva rotta qui, per fortuna che non è molto lontano".
Alexander osservò l'albero e dopo iniziò ad arrampicarsi sul tronco fino ad raggiungere un ramo. si sedette sopra e arrotolò la sua coda intorno al ramo per sicurezza e infine iniziò ad guardare il paesaggio.
scusami per il post breve ma non mi veniva nient'altro in mente |
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Alexander arriva da investigazione della maledizione
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