Le fatidiche domande

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    No Master, ha più senso se la vede Eona per la sua abilità, Egenna deve continuare a vivere scene come questa in cui gente compare dal nulla e parla con gente invisibile dotata di falce mentre gnomi da giardino lanciano dischi rotanti di Xena e Aes non si pone domande su tutto ciò :)


    No no, accidenti, perché la bambina inquietante doveva partire come le carpe e iniziare ad imprecare contro il nano?
    Voleva dirle di calmarsi, anche perché gli serviva quel tipo nei prossimi minuti, ma ovviamente venne interrotto.
    Non era sufficente quello che stava succedendo, doveva pure arrivare qualcuno, di cui nemmeno si era accorto nonostante il suo udito a causa del troppo casino, a complicare la...
    un momento.
    Due elementi si accavallarono all'istante: falce... quindi qualcun'altro la vedeva, e voce sentita poco prima... quindi la ragazza incontrata appena arrivati.
    Si voltò, avvicinandosi comunque alla mietitrice dell'altissimo e purissimo firmamento, assicurandosi di poter mantenere una certa distanza tra lei e se stesso facilmente copribile con un balzo.
    "Ben ritrovata, Eona"
    Non sapeva cos'altro aggiungere, non vi era una domanda sensata in tutto ciò.
    Inoltre, si chiamava Eona? Non si era dimenticato come faceva al solito vero?
    "Ti sembra questo il momento per ripresentarsi? Dopo avermi lasciato a quaranta piedi da casa invece che davanti al mio banco di lavoro... dopo che ti ho anche accompagnato a cercare le foglie per la mia tisana? Sei solo un ingrato, ecco cosa sei!" Strillò il nano, ignorando che qualcuno stava per falciargli la testa, nel vero significato del termine.

    Comunque Void non puoi ammazzarmi il nano xD
     
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    Bentornato Cosmos ^^

    Dall'alto del suo metro ottanta, Genna osservava curiosa quella bassa creatura. Non aveva mai visto un nano così da vicino: durante i suoi viaggi ne aveva scorto qualcuno, da lontano, ma la loro proverbiale scontrosità le aveva sempre impedito di avvicinarsi e conoscere meglio il loro tozzo e peloso aspetto. Inclinò la testa mentre osservava la crapa pelata di questo particolare nano. Per lo meno, quelle barbe immense che spiccavano anche in lontananza, l'avevano da sempre indotta a pensare che i nani fossero esseri scontrosi e pelosi. Perché il primo con cui aveva il piacere di incontrare combaciava solo con metà delle sue aspettative?
    Una voce alle spalle vagamente famigliare interruppe i suoi pensieri. Si voltò e riconobbe Eona, la ragazza che si erano lasciati alle spalle qualche minuto prima. Inclinò la testa di lato - di nuovo - nell'osservare il bastone che emanava un'inquietante luce rossastra. Anche lei, appena arrivata, già cominciava a dare i numeri? Per sicurezza Genna lanciò una veloce occhiata alle sue mani (mai contraddire qualcuno con delle cose rosse che gli girano intorno), ma oltre una fascia che le avvolgeva la mano sinistra, non notò niente di simile ad una falce. Era palese che non fosse lei la colpevole, ma con un drago con solo uno zaino appeso al collo e un nano collerico fortunatamente disarmato, come le era saltata in testa la storia della falce?
    Se fosse stato un episodio isolato lo avrebbe snobbato con un semplice "Bah, i ciechi!", ma se aggiungeva al quadro anche lo strano comportamento del drago, Genna riusciva a dare solo una spiegazione, e questa non le piaceva per niente: ALLUCINAZIONE COLLETTIVA.
    < Quello? Decisamente amico suo. > rispose ad Eona con uno sbuffo, indicando il drago.
    Forse era qualcosa nell'aria a cui lei era immune, forse tutti avevano mangiato funghetti allucinogeni durante uno dei suoi blackout o forse era un incantesimo che colpiva tutti meno che i menestrelli. Non aveva importanza la ragione, non le piaceva: non era abituata ad essere l'unica "normale" del gruppo. Cos'era, una sfida? Quasi desiderava riuscire a vederlo anche lei quest'essere così invisibile, di impazzire con gli altri, così, giusto per smetterla di sentirsi a disagio, fuori posto, più cieca di una cieca...
    ...
    Nah, non era vero. Finché quell'invisibile falce stava lontano dalla sua testa, l'unico desiderio del momento era riuscire a mettere qualcosa sotto i denti. Avrebbe cominciato ad importarle solo se l'essere potesse essere considerato edibile oltre che immaginario.

    Edited by Tirannosaurorex - 7/7/2016, 12:55
     
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    Arael era furibonda, i suoi occhi erano divenuti rossi come il sangue per la rabbia... O come il suo bernoccolo.
    La shinigami stava per falciare l'anima del nano. Ma fermò la lama a un palmo del suo collo.
    Ritrasse lentamente la falce, la pose in verticale, come un bastone da passeggio.
    Poi la piccola si volse verso la nuova venuta.
    La studiava.
    Scrutava in lei.
    Era una strega, quasi una medium, le correnti magiche in lei non mentivano. Ed era ceca... Ma comunque la "vedeva" con i suoi poteri sovrannaturali, anche perché l'aveva intimata di posare l'arma.
    L'angelo della morte guardava la strega, la strega percepiva l'angelo della morte.
    Ovvio era che quella donna doveva essere: O ignorante di chi aveva davanti, o semplicemente spudoratamente coraggiosa... O folle.
    Qualcosa in lei però piacque ad Arael.
    Aveva uno spirito libero e un po' irascibile, oltre che possedere molta fiducia in se. In queste cose Arael si rivedeva, e gli piacque proprio per questo.
    Tanto valeva lasciar perdere il burbero nano, tanto si sà com'è con loro.
    Arael dissolse la falce visto che ora non gli serviva.
    Si stiracchiò, e fregandosene di tutti tranne che della nuova arrivata, saltò con un super balzo ninja sul tetto della casa-ferramenta del nano, per non creare altro scompiglio, e si sedette a gambe incrociate guardando tutti con curiosità, metre usava un ala per coprirsi dal sole.
    Soprattutto la nuova arrivata che sentendo il drago si chiamava Eona e che era loro conoscente.
    La strega però gli avrebbe scagliato qualche fattura se non avesse fatto la brava bambina.
    Arael appoggiò la mano sul polso, mentre il braccio sosteneva il capo lei annuì leggermente.
    Non si rendeva conto di che gli bastava un urlo per farla volare via, ma poco importava.
    Arael non aveva paura di nulla. Ne aveva viste di tutti i colori durante la sua lunghissima vita, e quella strega pensava di spaventarla con una fattura da due soldi.
    Non era ancora il momento di mietere la sua anima, e la rispettava per il coraggio che dimostrava, ma se quella sciocca non avrebbe annullato la preparazione di quella fattura, se ne sarebbe pentita.

    Edited by Master of Void - 16/7/2016, 20:02
     
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    Eona seguì con la testa le movenze della figura armata che aveva di fronte, aveva delle fattezze decisamente femminili, distingueva i lunghi capelli e il fisico tipico di una figura femminea, un sospiro di sollievo sfuggì dalle sue labbra quando ella fecce svanire la sua arma nell'aria.

    *Che sia una dimensione tascabile alla quale può accedere solo lei? Utile se vero... Utile ed interessante"*

    Pensò rilassando il corpo, teso fino a quel momento come una corda di violino.
    Muovendo il bastone verso la sua destra dissolse la sua magia, le sfere rossastre cambiarono colore diventando di un puro ceruleo e svanirono in una nuvola di energia magica, anche la luce che proveniva dal suo bastone ora era di un colore azzurro pallido molto più rilassante di quello precedente. Si scostò di qualche passo dall'entrata portandosi esattamente sotto a dove stava quella strana e tanto interessante creatura, valutò se provare ad attaccar una conversazione, chissà se la sentiva...

    *Idiota, ovvio che ti sente, si è girata quando le hai urlato contro*

    Si disse. Decise comunque di lasciarla in pace, aveva dimostrato di non avere intenzioni malvagie per il momento quindi non aveva nulla da dirle, anche se la magia che usava per far comparire la sua arma dal nulla la incuriosiva non poco. Si avvicinò ad Egenna fermandosi al suo fianco visto che il drago sembrava impegnato in una concitata conversazione con il fabbro del villaggio, il quale non pareva molto felice di averlo davanti. La maga si grattò dietro alla testa con la mano libera mantenendo l'altra salda sul bastone.

    "Bel peperino la vostra amica, huh?"

    Le disse voltando la testa verso di lei, ora che la poteva vedere era decisamente più alta di lei, almeno di una ventina di centimetri. Si morse un labbro per tenere a freno la gelosia, aveva sempre desiderato essere alta e avere un fisico più robusto, almeno non avrebbe fatto fatica a scalare un albero se li avesse avuti.
     
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    Per tutti i Solkan'an e la stirpe dei Fiaccobutti, che accidenti stava succedendo?
    Inutile chiederselo, molto più profiquo limitarsi a fare quel che doveva fare, o comunque dare un senso al suo arrivo lì.
    Tirò di nuovo fuori l'anello dalla bocca e prima di consegnarlo al nano gli diede una sciacquata, creando un piccolo globo d'acqua sulla zampa sinistra in cui lo rotolò per qualche secondo.
    "Lax... controlla un po' questo affare, prima di continuare la tua tiritera. Siccome vorrei provare a fidarmi di te, se te lo consegno potresti custodirlo per un po'?"
    Il nano cambiò subito espressione appena udì le sue parole, iniziando -forse- ad essere un po' più serio.
    Ciò voleva significare solo che fino ad allora aveva fatto quel macello e aveva rischiato la vita solo per il gusto di farlo, ma era giusto così. Più o meno...
    Quando Aes gli si fu avvicinato e glielo ebbe lasciato, Lax prese ad osservare l'anello affascinato e in parte sospettoso, arrivando quasi a metterselo al dito.
    "Forse è meglio di no" Commentò, tornando ad osservarlo semplicemente sul suo piccolo e tozzo palmo della mano.
    "Meglio di no... combineresti un bel putiferio, ma te lo spiego quando saremo soli"
    Troppe orecchie indiscrete, se quella faccenda fosse diventata di dominio pubblico a che sarebbero serviti i suoi sforzi e quelli del draghetto?
    Poi la bambina pericolosa falciatrice balzò sul tetto della casa di Lax, così a caso... poi Eona si mise a confabulare con Egenna, altrettanto così a caso...
    Si, forse era il momento migliore, mentre ognuno sbrigava le proprie questioni, per parlare al nano.
    O forse no... decise di attendere, rivolgendosi piuttosto alla creaturina falciatrice infuriata.
    "Ti dispiace non prendertela per ogni sciocchezza che fa quel nano? Altrimenti sono problemi..."
    Lax lo guardò confuso.
    "Quale nano? Con chi stai parlando?"
    Per la miseria delle terre del nord! Che neanche credeva esistessero!
    Come faceva a districarsi da quel labirintico feltro di scambi verbali?
    Per il momento se la cavò con un "Non parlavo di te, tranquillo", ma era certo che non sarebbe finita lì.
     
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    Per quello che riusciva a vedere - che a quanto pare era insufficiente - la situazione si faceva sempre più strana. O meglio, all'apparenza poteva essere scambiata per una qualunque e tranquillissima scena di vita quotidiana, in cui draghi vomitavano anelli e li facevano esaminare a random-fabbri, in cui ragazze cieche camminavano con la stessa sicurezza di chi poteva vedere, e in cui menestrelli stanchi se ne stavano impalati senza sapere che fare, ma sotto sotto... c'era qualcosa che le suonava strano. Cos'era quel gioco di sguardi che spingeva sia Eona che Aes a focalizzarsi sul tetto dell'edificio poco più avanti? Perché il bastone della ragazza da rosso era diventato azzurro, come se per una qualche ragione si fosse tranquillizzata? Perché si stava avvicinando al lei per chiederle... che, amica? Che quell'essere tanto invisibile quanto fastidioso appartenesse al genere femminile?
    < Assolutamente. > rispose Genna. Se intendeva "Assolutamente sì" o "Assolutamente no", nemmeno lei lo sapeva per certo.
    Con uno sbuffo lanciò a sua volta la sua occhiata al tetto. Come si aspettava: nulla. Forse poteva continuare a tentare di convincersi che quell'essere non esistesse, che era solo un'illusione dovuta ad un colpo di calore o chissà cos'altro. Ma non era strano che due entità indipendenti come la mente del drago e quella di Eona impazzissero nello stesso modo? L'uno parlottando ad un tetto, l'altra avvicinandosi all'edificio e alzando la testa?
    Era dannatamente stufa di quella situazione. Se lei non poteva vederla, né sentirla, né toccarla, né annusarla, né... poteva almeno farle quello che le riusciva meglio? Infastidirla? Si staccò da Eona e si avvicinò al drago. Senza aprir bocca per rivelare cosa la sua mente stesse elaborando, si interpose tra il drago e il nano, aprì il suo zaino e cominciò a rovistarci dentro. Non la preoccupava di interrompere qualcosa, e in quel momento non le importava nemmeno se stesse irritando quel nano dal nervosismo facile. L'unica cosa che le interessava era la sua di irritazione.
    Finalmente trovò quello che cercava, come sempre sul fondo dello zaino: le sue palline da giocoleria. Si voltò verso il suo nemico - il tetto -, e dopo aver soppesato le palline per qualche istante, cominciò a bersagliare il punto in cui gli sguardi della ragazza e del drago si erano incrociati.
     
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    Arael guardò i tizzi sotto di lei con grande interesse.
    "I mortali non si smentiscono mai a quanto pare..."
    Pensò con espressione ludicamente felice, dovuta dalla reazione della strega ceca.
    La piccola shinigami sentendosi dare della peperina scoppio a ridere.
    I mortali erano ancora divertenti come un decennio prima. sicuramente con quei tizzi come sui prescelti avrebbe passato del tempo in modo assai piacevole... Fino a quando non avrebbe mietuto le loro anime o quelle dei loro nemici. Infatti le umane e il drago sembravano quel genere di persone che se non hanno una vita corta, la rendono molto corta a qualcun altro.
    Persino il drago nel profondo della sua anima innocente celava un assassino, ma Arael forse si sbagliava.
    Tutti però hanno un lato buono e cattivo.
    Tutti possono scegliere da che parte porrè l'anima sulla bilancia del destino, ma la domanda era: Si sarebbero lascati corrompere dal lungo e difficile viaggio che li attendeva, o avrebbero resistito dove altri avrebbero ceduto alla rabbia e alla disperazione?
    Avrebbero ucciso, aiutandola nel suo lavoro di mietrice, o avrebbero agito con saggezza senza versare sangue?
    O magari sarebbero stati persino pronti a un estremo sacrificio?
    Arael lo sentiva: Un grande conflitto era alle porte, c'erano molti viaggiatori a Kengard: eroi, mostri e assassini, impossibile sapere chi fosse chi.
    Solo le loro azioni avrebbero parlato.
    Ognuno di queste persone che facevano la differenza avrebbe cambiato le sorti di tutta Kengard.
    Una nuova era è alle porte, potrebbe essere un era di pace, miele e indescrivibile meraviglia, o di guerra, sangue e infinito orrore.
    Arael sarebbe stata spettatrice di questo nuovo inizio.
    Oh, si sarebbe divertita a contemplare, nella sua natura neutrale, tale spettacolo.
    Poi sarebbe stata la giudice di ognuno di loro, sia per le colpe che per le virtù... Come sempre.
    Lei non è ne buona, ne cattiva dopotutto, ma poteva sempre fare favoritismi, magari con qualcuno che gli dia le giuste attenzioni e si possa meritare le sue.
    Mentre la creatura primordiale faceva tali considerazioni il drago gli disse:
    CITAZIONE
    "Ti dispiace non prendertela per ogni sciocchezza che fa quel nano? Altrimenti sono problemi..."

    La ragazza lo guardò ancora pensierosa.
    "beh in effetti è inutile ucciderlo ora, tanto mieterò comunque la sua e le vostre anime prima o poi..
    A dire il vero vi trovo molto interessanti.
    Mi domando chi di voi dovrò mietere per primo.
    Sempre se non sarete voi ad ammazzare qualcuno a qui potrò mietere l'anima...
    Sono veramente curiosa di assistere a quale destino avete scelto con le vostre azioni. Hahaha!"
    Ripose poi la piccola piena di entusiasmo, e per poco una strana pallina non la prese in fronte mentre era distratta dal drago.
    La vecchissima ragazzina si girò sorpresa, schivando con la sua agilità la seconda. Guardò negli occhi l'umana che le aveva lanciate e scoppiò a ridere.
    "Hahahaha! Gli umani sono sempre gli esseri spassosi, imprevedibili e stupid..."
    Arael non finii la frase, perché la terza palla la prese di striscio testa.
    Però la forza imprevista di tale colpo, fu tale, che la fece ribaltare al indietro, proprio come il bersaglio colpito d'un tiro a segno.
    "gli umani... Sono degli idioti, ma quella ragazza ha una forza micidiale e una mira assurda! Ha colpito un bersaglio invisibile con la semplice intuizione che lì ci fossi io! Hahaha fantastica!"
    Fece scoppiando a ridere per l'ennesima volta.
    Non l'aveva presa direttamente, ma l'aveva presa.
    Veramente divertente.
    Ariel sapeva che se ne sarebbe pentita, ma prese le tre palle in mano e le tirò indietro alla biondina, ridendo come una pazza per quel gioco assurdo.
    Un gioco di lanci tra una barda e la morte stessa.
    Fantastico!
    Arael voleva vedere proprio come reagiva a questo quella tizia e i suoi amici.
    Si, si sarebbe divertita un sacco con quei tipi.

    ok tira, genna vedrà le palle fluttuare e scagliarglisi contro XD


    Edited by Master of Void - 16/7/2016, 21:44
     
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    A quanto sembra non ho molto da fare questo turno, quindi cercherò di limitarmi in qualche modo X°


    Eona seguì i movimenti della barda fino a che recuperò delle piccole sfere dalla borsa, lo sguardo della cieca si fece stranito, cosa aveva in mente di fare con quelle cose?
    La risposta non tardò ad arrivare, le sferette volarono una dopo l'altra nella direzione della creatura che era saltata sul tetto, sorprendentemente una delle sfere la colpì facendola cadere all'indietro. La maga rise sommessamente, come mai una creatura umanoide con quella agilità si era fatta colpire così facilmente? La risposta non tardò ad arrivare, semplicemente si stava divertendo.
    Raccolse le palline rilanciandole verso Egenna con altrettanta forza.
    Si chiese come avrebbero reagito se avesse abbattuto le palline a mezz'aria ma decise di non fare la guastafeste e si avvicinò alla casa, posando la schiena al muro con il viso rivolto verso il grosso lucertolone, in quel modo poteva avere sotto controllo la "diatriba" fra le due e buona parte della casa del nano grazie ai suoi poteri.
    Alzò la testa verso Aesingr con aria incuriosita.

    "Quell'anello, cos'ha di così speciale?"

    Chiese a mezza voce al drago ed indirettamente anche al nano, nel suo campo "visivo", anche se limitato ad una decina di metri, era molto difficile che le sfuggisse qualcosa.
     
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    Era troppo concentrato dalla battaglia di cosini-sferici-privi-di-uno-scopo per capire che il nano stava seguitando a chiedere spiegazioni su una certa situazione che, a suo dire, gli appariva non molto chiara.
    In effetti di chiaro c'era ben poco in tutto ciò, ma quando Lax si allontanò con l'anello, Aes per un attimo valutò di seguirlo. Tuttavia, se si fosse perso quel momento, l'avrebbe rimpianto per sempre.
    Non riusciva a capacitarsi di come e perché Egenna stesse facendo quello che stava facendo, ma non poteva non dirglielo:
    "Brava Egenna, l'hai colpita..."
    Non ce la fece a trattenersi, non renderla consapevole di aver appena colpito qualcosa di cui non sapeva l'esistenza, per di più ad una casa di distanza, sarebbe stato assai crudele.
    Eona si rivolse a lui chiedendogli dell'anello, e lì per lì non seppe se rispondere o meno. C'era il caso che, almeno per quella volta, starsene zitti sarebbe potuta essere una mossa saggia. Dunque non lo fece:
    "Per quel che ne so... rappresenta una sorta di controllo mentale nei confronti di qualcuno, in questo caso di colui che me l'ha consegnato, da parte di chi lo indossa. L'anello si adatta al tuo arto e... lui me l'ha consegnato affinché io possa aiutarlo a distanza in una certa faccenda, se necessario, entrando nella sua mente. Forse non avrei dovuto dirtelo ma... ormai..." Disse, inclinando il muso. "Come avrai capito non è un oggetto da sottovalutare"
    Perché mai le stava rivelando tutto? Ma semplice: perché era Aesingr, sempre la solita risposta. In fondo non le aveva rivelato tutto, ma non era bravo a mentire e non ne aveva mai avuto l'intenzione in vita sua, per quanto ricordasse.
    Lax nel frattempo si era dileguato piuttosto rapidamente, gettandosi nella sua umile dimora, ormai diventata un agguerrito campo di battaglia tra palline (che neanche a Crash Bash).
    Non doveva perdere di vista quell'anello, anche perché da dentro la casupola sentiva provenire qualche rumore, segno che il nano non era solo quel giorno. La cosa era terribilmente insolita, motivo per cui, volendosi continuare a godere l'improbabile svolgersi delle cose, dovette attivare la sua modalità -Fate Poco Casino Che Devo Ascoltare-.
    Si sedette e concentrò l'udito per portarlo fin dentro le mura della casetta, dove percepì alcuni passi, la voce del nano che proferiva frasi poco interessanti -tra le quali una trentina di bestemmie e un insulto a colui che gli aveva intagliato il tavolo- e un dettaglio che lo mise in allerta.
    I respiri lì dentro erano due, e il restante silenzio voleva solo significare che chiunque si trovasse all'interno non voleva essere udito.
    Probabilmente si stava preoccupando per niente, ma come al solito sapeva che non fidarsi del suo istinto poteva rivelarsi una scelta di cui si sarebbe potuto pentire.
    Trovato il giusto equilibrio tra suoni esterni e interni alla casetta lasciò che la sua testolina dividesse i due campi sonori, potendosene stare tranquillo ad aiutare Egenna nella sua mitologica impresa mentre, contemporaneamente, controllava eventuali problemi in arrivo; anche se tali problemi sarebbero potuti non esistere.
    Quando vide la bambina inquietante falciatrice della morte e del terrore rilanciare le palline, si chiese con che razza di individui si fosse trovato a che fare in quegli ultimi giorni. Aveva quasi smesso di credersi strano, ci mancava davvero poco a farlo scendere dalla vetta della classifica dei tipi più insoliti.
    Non rispose neanche al discorsetto sulle anime e non anime della creaturina, sia perché ignorava di cosa stesse parlando... sia perché avrebbe avuto poco da mietere con lui nei paraggi. Per quello che aveva inteso, trovarsia che fare con lei voleva dire rischiare grosso, oltre che finire per impazzire nel tentativo di comprendere chi effettivamente potesse vederla o meno.
     
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    Cosmos, per fortuna non le hai distrutto le palline: Genna ti avrebbe ucciso XD

    Lanciò le prime due palline senza che succedesse nulla. Se si era sprecata a lanciare anche la terza, era più perché in mano non sapeva che farsene. Così, quando la vide deviare di traiettoria come se avesse impattato davvero contro qualcosa, Genna non riuscì a crederci. Aggrottò la fronte e cominciò a fissare il tetto perplessa, senza tuttavia trovare niente che le confermasse ciò che pensava aver visto. Distolse lo sguardo solo quando Aes confermò la sua impresa, ma per un istante, giusto il tempo per una veloce occhiata, poi tornò a focalizzarsi sul tetto con la stessa espressione stupita. Perché si sentiva così sconvolta? Lo aveva già intuito che qualcosa dovesse effettivamente esserci. Forse, la cosa che la rendeva perplessa era il fatto di essere riuscita a beccare un bersaglio invisibile senza nemmeno Ricordare? O che la falce di quell'essere invisibile non le aveva ancora tagliato la testa?
    Seguì a mala pena il discorso tra Eona e Aes. Era troppo intenta a fissare un essere che non poteva essere fissato... e a giocare, a quanto pareva, ad un gioco che non stava capendo. Osservò le sue palline che fluttuavano in aria e tornavano verso di lei, chiedendosi se dovesse lanciargliele ancora contro. Se prima poteva pensare di essersi inventata quella deviazione e di credere che il drago glielo avesse detto solo perché era scemo, adesso non poteva più pensarlo: sì, qualcosa c'era di sicuro.
    Recuperò le palline al volo, trattenendosi dall'imprecare a voce alta quando usò la mano sbagliata senza pensarci. Quindi, infastidirla era efficace? Le aveva rivelato la sua presenza, ora doveva fare in modo che si mostrasse anche a lei? Ma quale altro modo aveva per infastidirla ulteriormente? Poteva usare i pugnali al posto che le palline, ma questo significava scriversi sulla fronte "FALCIAMI!". Poteva provare a suonare le canzoni più stridule che conoscesse, ma si era ripromessa di riposare la mano sinistra per quel giorno. Poteva chiedere al drago di farla salire sul tetto per, boh, placcarla (?), ma pareva impegnato con il nano e niente impediva all'essere di saltare di nuovo giù (questo la indusse a chiedersi che cosa ci facesse là sopra). Poteva chiedere aiuto ad Eona e alle sue sferette svolazzanti, ma anche se all'essere sembrava divertirsi con le palline, Genna non aveva idea di cosa fossero quelle cose rossastre. Che altro rimaneva? Le basi, i fondamentali del buon disturbatore: la provocazione.
    Lasciò cadere a terra le palline. Puntò un dito verso l'alto, verso il tetto, strinse l'altra mano a pugno e con faccia super-arrabbiata allenata da anni passati tra una locanda e l'altra a combinar casini, aprì la bocca come a volerle gridare contro qualcosa. E...
    Niente. Alla fine si trattiene. Rimase qualche secondo in quell'assurda posizione, prima di capire il perché del suo blocco.
    < DRAGO! - gridò finalmente, voltandosi verso il "DRAGO!" in questione - Perché cavolo devo toglierti le parole di bocca quando ti faccio una domanda io, mentre con lei sei così chiaro e conciso? >
     
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    Non c'è pace per certi morti...

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    Arael non ascoltava il drago che discuteva noiosamente con la strega e il nano.
    Era invece attratta dalla barda invece che prese le palle al volo.
    "niente male la tua amica drago."
    Commentò la piccola applaudendo e al coltempo trattenendo le risate per l'espressione sconvolta del umana.
    Gli punto il dito come sul punto di esplodere, e per tutta risposta Arael si guardo intorno e si puntò il dito addosso come per dire: "c'è l'hai con me?", sarcasticamente perché era invisibile s'intende.
    Sembrava intenzionata a urlare contro di lei di tutto.
    Ma la piccola scoppiò a ridere sentendo l'umana dare di matto verso il drago.
    Arael si stava divertendo un casino con quella tipa.
    Voleva comunicare con lei, ma senza rendersi visibile a lei, perché così avrebbe conservato un alone di mistero.
    La mietitrice scese usando una grondaia per calarsi giù, si avvicinò alla finestra più vicina e dopo aver appannato il vetro con il suo gelido respiro. Scrisse con un dito: "Sei molto divertente".
    Poi fece uno smile che faceva la linguaccia.
    La piccola sorrise vedendo il risultato.
    Fece un passo indietro, dopo di che batte tre volte la mano sul muro per attirare l'attenzione del umana, che si era rivelata una potenziale amica da giochi.

    sei molto divertente
    :P
     
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    Eona si passò una mano sotto al mento, giocando con il bastone nel frattempo, tracciando linee a caso di fronte a lei.

    "In effetti sembra un artefatto di indubbia pericolosità"

    Pensò a voce alta, qualcosa però interruppe il filo dei suoi pensieri, Egenna urlò qualcosa contro al drago.
    Eona non riuscì a non ridere per la scenetta, la mano portata a nasconderle la bocca.
    Visto che comunque nessuno stava parlando direttamente a lei decise di sedersi a terra, la testa appoggiata al muro e gli occhi chiusi, il bastone posato accanto a lei ma con una mano sempre sopra, odiava le brutte sorprese.

    Scusatemi ma avevo pochissimi spunti, una domanda Aes, Eona può vedere attraverso il muro grazie alla sua abilità, vede chi c'è dentro insieme al nano? Se si scrivilo nel tuo post, puoi anche farle dire due frasi se vuoi degli spunti di role.
    A voi, pardon per il ritardo.
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Cosmos scusa, non sono sempre in grado di coinvolgere contemporaneamente tre PG, gli spunti buttali tu sul momento: domande, esclamazioni, imprecazioni e bestemmie sumere... Non c'è bisogno sempre di seguire il filo logico, ti sembra logico tutto ciò? Fai cose a random, fai comparire PNG altrettanto random se ti servono, accenna anche a qualche casino nei dintorni... in somma quel che ti pare. Comunque si può vedere cosa c'è all'interno, ma tanto ora te lo descrivo in role xD


    Aes faticò a capire il perchè di quanto stava vedendo, ma quale senso avrebbe avuto domandarselo ormai? L'assistere alla battaglia di palline, il sentire Egenna che si lamentava lecitamente di una questione che sapeva sarebbe sorta e ciò che avvenne in seguito, sembrava tutto parte di un piano di eventi particolarmente studiato e ingegnato... si, ovviamente.
    In effetti non poté che ammettere quanto la lamentela di Egenna, rigorosamente a voce piuttosto alta, avesse un fondamento di assoluta verità. Le fatidiche domande...
    "Non so, forse... hai visto la finestra?" concluse, alzando il muso verso la scritta comparsa magicamente sulla finestra; o meglio, la scritta che, dal punto di vista di Egenna, era comparsa magicamente sulla finestra.
    Di solito gli era semplice immedesimarsi nel pensiero altrui per comprendere il suo percorso mentale, ma davvero non riusciva ad immaginare quello a cui stava pensando Egenna in quel momento.
    Udì dei rumori insoliti -una sedia che si muove e un rumore metallico- provenire da dentro, mentre si accorgeva che Lax stava di nuovo uscendo.
    Il nano si portò di fretta di fronte a loro, balbettando qualcosa inizialmente confuso.
    "Che ne dite di andare a far confusione da un'altra parte? Drago parleremo dopo di quell'anello, ora dovre..."
    "No, cosa sta succedendo? Chi c'è con te?"
    Quello sbuffò, qualcosa molto simile ad un -maledetto drago dalle orecchie indiscrete-.
    Quando il drago fece per avanzare il nano iniziò a farsi strano, alzando le mani e spingendolo sul torace per spingerlo via, o almeno provarci.
    "Ignorante stupido drago, adesso non puoi entrare!" gli strillò sul petto, neanche questo avesse un volto.
    "Motivo per cui dovrei farlo"
    Lax comunque non demordé, anzi cominciò a spingere più insistentemente di prima, convinto di poter trattenere un drago neanche fosse un garuda.

    ***

    All'interno della casetta, in mezzo ad una poltrona trasandata, ad una specie di cucina poco simile ad una cucina e ad un tavolino da lavoro arrabbiato per esser stato da poco insultato, se ne stava un felino acquattato sul pavimento ligneo. Il suo pelo azzurrino e bianco e il suo sguardo non lasciavano dubbi sulla sua natura di Creimvell, mentre gli affilati artigli sui quali si rigirava l'anello scintillante sembravano lì giusto per strappare la carne a qualcuno.
    I suoi occhi se ne stavano fissi sull'oggetto che teneva in mano, non dedicando nessuna attenzione al nano che usciva e intimava a quegli intrusi di allontanarsi. Proprio quel giorno dovevano arrivare degli scocciatori?

    Ah Cosmos, sai cos'è un Creimvell giusto?
    se non hai letto le specie native ti mordo xD
     
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    Splendore celeste

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    Ecco! Lei aveva osato un nuova, semplice e poco intimidatoria domanda, e il drago aveva cominciato - di nuovo - a balbettare a caso. La sua mente si lanciò in una serie di pare mentali sulle varie cose che lei avrebbe voluto sapere e che domandare sarebbe lecito quanto inutile. Con uno sbuffo Genna lasciò perdere, e si lasciò distrarre.
    < Quale finestra? > sbottò voltandosi verso la fucina.
    Lanciò una veloce occhiata al tetto, giusto per fingere di poter notare qualche cambiamento, ma un rumore, come se qualcuno si fosse messo a schiaffeggiare una parete, attirò la sua attenzione verso il basso. "Sei molto divertente :P", recitava una scritta improvvisamente apparsa sulla finestra. Rimase a fissarla, piuttosto inquietata. La vide sbiadire piano piano, mentre al suo fianco delle voci che non voleva ascoltare litigano tra loro.
    E questo che cavolo significava?
    Che anche quell'essere invisibile avesse letto il manuale del buon disturbatore? Le mostrava le bricioline di pane per provocarla? Dei fastidiosi indizi della sua presenza per ricordarle di poter essere dovunque senza che lei lo notasse? Giocava con lei come il gatto con il topo? NO! Lei non ci stava! Era stufa, stufissima, stufatissima, dell'andazzo della situazione! Allungò la mano, verso lo zaino appeso al collo del drago, e con uno strattone sfoderò la sua arma migliore: la padella. Non le importava più di pensare al buon senso, c'era l'orgoglio a cui adesso doveva pensare!
    < Dannazione, FATTI VEDERE! > le gridò contro, lanciando la pericolosa stoviglia verso la finestra.
    Il rumore del vetro in frantumi magicamente la risvegliò: le fece rendere conto di avere il nano al suo fianco e le diede qualche indizio di cosa il drago e il nano avessero parlato fino a prima. C'era qualcuno dentro? Che lo avesse ucciso?
    Dopo un primo momento con le mani tra i capelli e lo sguardo spaesato, senza dire niente a nessuno se non imprecando le prime divinità che le venissero in mente, corse dentro l'edificio a vedere la situazione e fingere di sistemare i danni che per sbaglio come al solito aveva causato.

    Ta-dan! Aes, se avevi qualcosa in mente, ecco che te l'ho rovinato XD
    (Neh, spero di non aver scritto troppe cavolate.. le olimpiadi mi stanno distraendo parecchio ^^")
     
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    Arael era a terra in preda agli spasmi e alle risate.
    Non poteva crederci che quella tipa lo avesse fatto!
    Aveva fracassato con una padella la finestra perché stanca di quella situazione.
    Poi quando si rese conto che la barda pazza stava correndo dentro la seguii dentro, dove c'era un Creimvell, fortunatamente indenne a prima vista, che poco prima studiava quello stupido anello.
    Ma alla shinigami serviva una cosa...
    Gli bastò un rapido sguardo al tavolo per trovare che gli servisse: Un rotolo di carta e un carboncino.
    Sfruttando il momento di trambusto scrisse poche cosucce: "Avresti potuto fare male al micio scema! Ora chi lo sente il nano? XD"
    Quindi soddisfatta del risultato fece cadere il foglio, con un soffio, ai piedi del umana.
    Si stava divertendo un sacco con la sua nuova amica di giochi, ma un po' gli dispiaceva che ora il nano malefico gli avrebbe tirato giù le peggio cose. Dopotutto era anche colpa sua, quindi raccolse i pezzi di vetro radunandoli con una scopetta e raccattandoli con una palettina mentre nessuno guardava.

    Edited by Master of Void - 8/8/2016, 12:29
     
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