Missione compiuta

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    Ovviamente Jill viene da QUI

    Il viaggio era stato tranquillo, e considerando che Jill si aspettava una minaccia dietro ogni albero e sotto ogni sasso, era stato anche fin troppo tranquillo. Il problema maggiore era stato quello di reperire acqua e cibo lungo il percorso, ma fortunatamente il drago conosceva abbastanza bene la zona, anche se era più abituato a sorvolarla che a camminarci sopra, e tra le risorse iniziali di cui disponevano, i fiumiciattoli e laghetti sparsi qua e là, i frutti della caccia del drago e le trappole di Jill disseminate nei luoghi dove si accampavano, in qualche modo se l'erano cavata. Avevano percorso a ritroso la strada che i banditi avevano scelto, e dopo qualche giorno, avevano raggiunto lo spiazzo dove la carovana era stata attaccata.
    Lì avevano incontrato un manipolo di soldati, e dopo l'iniziale e doveroso sospetto di entrambe le parti, i soldati si erano presentati come le forze mandate da Knawr per riscattare i prigionieri. All'inizio Jill aveva pensato che si trattasse di una forza stupidamente esigua, considerando quello che avevano dovuto affrontare, ma poi le confessarono di essere solo una squadra di supporto. Era stati avvertiti, infatti, che ci avrebbe pensato un drago al salvataggio, e il loro compito era quello di fornire i mezzi per il ritorno in città, curare gli eventuale feriti e fornire i viveri necessari. Jill ci leggeva troppo lo zampino di zio Rodd in quella mera "funzione di supporto" per non sentire l'irritazione saliva ad ogni passo, soprattutto perché i soldati non erano stati avvertiti che al salvataggio avrebbe partecipato anche lei, e la trattavano come una delle persone salvate. Perché non saliva sul carro insieme agli altri? Perché non si rilassava un attimo ora che tutto era sistemato? Dannazione a quegli ottusi soldati! Jill si limitò a chiudersi in un cupo mutismo, per tutta la seconda parte del viaggio.
    In fondo, non era necessario parlare ulteriormente, lo avevano già fatto a sufficienza all'inizio, prima di raggiungere la piazzetta dell'imboscata e incontrare quei tonti uomini di latta. Non tutti gli ex-prigionieri erano persone abituate a lunghe marce come lei, così avevano approfittato delle numerose pause per mettere in chiaro tutte le faccende che erano rimaste in sospeso dopo il salvataggio. La loro carovana, infatti, non era stata scelta a caso, ma gli obbiettivi del mago erano stati fin dall'inizio i genitori di Arthur, Orig e Kora, e gli altri erano stati presi come ostaggi per convincere i due ad eseguire i suoi ordini, dato che non erano riusciti a mettere le mani sul loro figlioletto. Orig, era uno dei pochi che conosceva la formula per forgiare correttamente oggetti di Mayan, perché suo padre, l'uomo che dovevano andare a trovare a Itios, era il fabbro che aveva inventato questo materiale. Kora, invece, aveva un potere simile a quello del mago (era stata lei a nascondere Arthur ai banditi e alla viverna, perché potesse scappare), ma si era notevolmente deteriorato continuando ad usare in maniera imprudente il Mayan. Il pugnale con cui il mago era scappato era stato portato via a lei, ma non sapeva cosa il mago avesse intenso parlando di "trucco" per usare il Mayan con sicurezza, anche se sospettava che avesse in qualche modo a che fare con la ferita alla mano di Jill.
    Anche se più o meno Jill aveva in mano una visione d'insieme, sentiva che mancava qualche dettaglio, forse importante. Era come se stesse guardando un mosaico, di cui si intuiva la figura, ma che, avvicinandosi, si notava la mancanza di alcune tessere. Chi era il mago? Per conto di chi agiva? Come si era avvicinato alla grotta della viverna? Perché desiderava il Mayan a tal punto da rapire per esso? E a cosa gli serviva? Ripensandoci, forse non aveva nemmeno la visione d'insieme, ma non era importante. Knawr era ormai in vista, la sua missione quasi compiuta. Camminando al fianco del carro che trasportava le persone che aveva salvato, aveva solo una certezza: d'ora in poi avrebbe viaggiato con più accortezza. Quando era partita da Kerus credeva che avrebbe raggiunto Knawr il più velocemente possibile, invece si era trovata in mezzo alle situazioni più assurde. Incontrare ibridi impazziti? Partire in random-missioni di salvataggio? Sperare che quel mago non le avesse dato una falsa indicazione? C'era qualcosa di peggio che affidare la propria vita alle parole del nemico?
    Lanciò un'occhiata a Knawr sull'orizzonte. E si diede la stessa risposta di sempre: non era ancora il momento per pensarci. Chissà per quanto avrebbe funzionato.

    Erano entrati finalmente nelle strade della città, scortati da un manipolo di soldati e da un drago. I prigionieri osservavano felici gli edifici ai lati della via, mentre intorno a loro si raccoglieva un gruppo di curiosi, sempre più grande, sempre più curioso. In quel clima che si faceva via via più festante man mano che si saliva sulla collina di Knawr, Jill realizzò di volersi trovare dappertutto, meno che lì. La sua missione era compiuta, che altro motivo c'era per seguire ad accompagnarli?
    Si guardò intorno, cercando di non attirare l'attenzione di nessuno e stando attenta che nessuna la guardasse (soprattutto il drago), e svicolò nella prima stradina laterale che si incrociava con quella. Aspettò che il gruppo passasse, e confondendosi con la folla di curiosi si tuffò nella strada principale per dirigersi dalla parte opposta, fuori dalla città, e verso la sua vecchia casa.
     
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    Durante il viaggio, Zarthial aveva avuto modo di rimettersi in sesto. Era andanto a caccia e si era riempito la pancia, evitando di far vedere agli umani che erano con lui scene di sangue e di cervi spolpati quasi vivi. Si era persino ripulito il muso dal sangue delle prede prima di tornare dagli umani. Aveva comunque condiviso altre prede, che le aveva lasciate agli umani dopo averle cotte con le sue stesse fiamme, visto che loro erano molto schizzinosi riguardo al sangue e alla carne cruda. Inoltre, con una sana dormita aveva recuperato le energie del combattimento e le ferite riportate miglioravano sempre di più.
    Quando incontrarono degli umani armati, il drago verde si era quasi del tutto ripigliato e dovette trattenersi dal non ingaggiare battaglia, prima di confermare che erano dalla loro parte. Infatti la prima cosa che fecero non appena videro un drago verde muscoloso fu quello di dirgli "Non bruciarci! Siamo stati mandati per aiutarvi!" E ovviamente il drago verde accettò l'aiuto della pattuglia di uomini dentro gli scafandri di metallo. Era la prima volta che li aveva dalla sua parte.
    Quando finalmente entrarono in città, il fatto di essere scortati consolò il drago verde. Almeno stavolta non rischiava di attirare su di se alcune fastidiose lance e spade da parte delle guardie cittadine umane. Infatti, si limitarono a guardare il curioso gruppo e a lasciarli passare.
    La città era come l'aveva lasciata e non sembrava esserci strano trambusto. Appurato che i banditi che avevano sconfitto non facevano parte della Nebbia Argentata, o almeno così credeva Zarthial, che ne era ora di Crial? Era stato catturato in sua assenza? Era ancora libero? Dov'era finito l'ibrido? E l'anziano elfo? E la gente della città si ricordava che era stato lui a ingaggiare battaglia nei cieli sopra la città contro i draghi di ghiaccio uccidendone uno? E Rodd, lo zio di Jill, dov'era? Li stava aspettando?
    Dopo aver riconsegnato l'umana nelle sue mani, Zarthial poteva passare in biblioteca dall'anziano elfo per scambiare qualche parola con lui e aggiornarsi sugli ultimi fatti. Forse Alexander, il suo compagno di battaglia assieme ad Aidal la dragonessa oscura, era ancora da lui.
    Mentre pensava, Zarthial si accorse all'improvviso che Jill non c'era più. Si guardo in giro, attorno al carro, ma non la vide. Pareva sparita nel nulla.
    "Dov'è finita Jill?" chiese agli umani attorno a lui e fermandosi. Sulla strada del ritorno aveva finalmente imparato il nome della sua compagna di avventura.

    Maaaaaa XD Jill vuole liquidare Zarthial in questo modo? XD
     
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    Ah, King, ricorda che da adesso si può giocare la carta "zio Rodd" XD

    La guardia venne annunciata dallo sferragliare della sua armatura leggera mentre correva loro incontro. Rodd la osservò, seduto su una panca vicino alla caserma in cui qualche giorno prima, lui e Arthur avevano denunciato il fattaccio. Sentì il ragazzino seduto al suo fianco rizzare la schiena speranzoso. Rodd gli accennò un sorriso, e aspettò che la guardia si avvicinasse, prima di alzarsi in piedi.
    < A nord! - disse la guardia con un leggero fiatone - Si avvicina un gruppo affiancato da un drago verde! >
    Arthur schizzò in piedi.
    < Sono loro! Vero? >
    Fortunatamente riuscì a trattenerlo prima che cominciasse a farsi di corsa tutte le strade di Knawr per andare incontro al gruppo. Meglio non separarsi.
    < Quanta fretta! > disse Rodd, scoppiando in una delle sue fragorose risate.
    Forse non aveva voluto darlo a vedere davanti al ragazzino, ma anche per lui quei giorni di limbo in cui non si sapeva niente erano stati vagamente estenuanti, se non per la propria preoccupazione, almeno per quella di Lylla, sua sorella e madre di Jill. Anche se aveva cercato di trattenersi davanti al ragazzino, nel privato si era divertita a strapazzarlo all'infinito, a mo' di vendetta per aver permesso alla figlia - SUA FIGLIA - una simile e preoccupante diversione. Solo la sera prima un messaggero aveva messo fine a quella tortura, anticipando il resto gruppo per avvertire che finalmente la squadra di supporto aveva incontrato i prigionieri e il drago.
    Con un cenno di gratitudine alla guardia che si era affrettato ad avvertirli, Rodd si avviò verso la porta nord della città. Anche se non vedeva l'ora di vedere con i propri occhi quella testa di rapa di sua nipote sana e salva, si costrinse ad un'andatura tranquilla, tenendo le mani comodamente giunte dietro la schiena. Arthur tentò in tutti i modi di aizzarlo alla corsa, saltellando avanti e indietro e parlando a macchinetta, ma niente riuscì ad affrettare il suo pacato incedere.
    Quando finalmente il gruppo venne raggiunto, Arthur non riuscì più a trattenersi: si lanciò di corsa verso i genitori. Tutto il gruppo lentamente si fermò, mentre lui, sempre braccia indietro e panza all'infuori, continuava la sua tranquilla avanzata. Il drago era leggermente arretrato rispetto gli altri, affiancato solo da un paio dei soldati di scorta.
    < Non so, - disse uno di questi - era qui fino ad un attimo fa... >
    Di chi stessero parlando era palese. A volte quella ragazza era così prevedibile! Si affiancò al drago.
    < Tranquillo, Zarthial, fra un attimo spunterà... > gli assicurò, trattenendosi dallo scoppiare a ridere. Meglio evitare che percepisse la sua presenza...
    Dopo qualche secondo, riuscì ad intravedere la sua testa spuntare tra le altre. Lanciò una veloce occhiata al drago e ai soldati come per dire "Visto?", e partì all'inseguimento.
    < Ehi, Jill! Dove vai? Così ti perdi tutto il divertimento! >

    ---

    Ah! Era libera! Non avrebbe più dovuto pensare per nessun'altro, non era più costretta a litigare con soldati a caso per evitare di salire su degli stupidi carri, e soprattutto: finalmente non aveva più mille mila occhietti intorno a sé! Non che odiasse i genitori di Arthur, i soldati, il drago, etc, ma odiava stare in gruppo. Lei lavorava da sola, ed non era abituata a rimanere in così stretto contatto con la "gente". Piuttosto che imparare a gestire l'imminente "addio", aveva optato per la soluzione più semplice: scappare a casa. Il suo compito era stato svolto, no? Cosa serviva che mostrasse il suo disagio davanti a tutti?
    Con le spalle notevolmente più leggere, come se si fosse tolta uno zaino pesante di dosso, Jill uscì dal vicoletto laterale, per cercare il suo meritato attimo di pace. O almeno questo era quello che sperava. La fastidiosa sensazione di essere osservata si palesò con una famigliare, inconfondibile, dannatissima risata.
    < Ehi, Jill! Dove vai? Così ti perdi tutto il divertimento! >
    Quella voce la paralizzò. ZIO RODD? Per la luna nera! Era stata sgamata? Il pesante zaino che credeva di essersi tolta, tornò a gravare sulle sue spalle, improvvisamente decuplicato. Non si voltò a controllare se i suoi sospetti fossero infondati, o se era stato solo una pazzia momentanea: sapeva che era la maledetta realtà, ma finché non lo avesse visto, poteva fingere che non esistesse... peccato che la fantasia non durò: il volto fastidiosamente sorridente dello zio entrò nel suo campo visivo. Cercò di trattenersi dal fare un'espressione schifata, anche se dal modo in cui le prese un braccio per trascinarla di nuovo in mezzo alla bolgia, lasciò intendere che lo zio avesse scorto qualcosa.
    < Scusatela, è un po' timida... > disse lo zio, continuando a ridacchiare, una volta affiancati al drago e ad un paio di soldati.
    Jill rispose alla provocazione con un'occhiataccia verso lo zio, che venne colta nel modo peggiore possibile: con un'altra delle sue solite risate.
    Volevo andare avanti con il messaggio ancora un po', ma in questi giorni sono un po' occupata in varie cose e mi sa che mi devo accontentare, pardon ^^"
     
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    E arrivò Rodd, lo zio di Jill. Con una fragorosa risata e accompagnato da un saltellante e vivace Arthur. Non sembrava il ragazzino triste e stanco incontrato sulla spiaggia, ora era allegro e soprattutto in salute. E con un grande assalto da ragazzino, abbracciò i suoi genitori sani e salvi. Come erano innocenti i cuccioli di umano, innocenti come tutti gli altri cuccioli.
    Innocente ma un pò meno cucciolo era sicuramente Rodd che non smetteva mai di ridere, risata che contagiò anche Zarthial che fece una risata gutturale, profonda e vibrante quando lo zio riuscì a catturare la nipote che era sgattaiolata in un vicoletto laterale.
    Quella femmina di umano voleva forse svignarsela così presto? Non voleva nemmeno essere ringraziata da suo zio o dal ragazzino? E voleva anche perdersi tutto il divertimento, come gli aveva detto lo zio?
    Zarthial seguì Rodd con lo sguardo finchè non riportò la nipote a presso della compagnia.
    "Bene, direi che è andato tutto per il meglio. Abbiamo avuto un problema con una fastidiosa viverna rossa che ho dovuto tenere a bada in modo che Jill avesse campo libero per agire. Ma l'importante è che siamo arrivati tutti a destinazione sani e salvi. Nessuno di noi ha riportato ferite gravi" spiegò a Rodd.
    Le ferite che aveva sulla zampa e sull'ala destra oramai erano poco più che cicatrici in fase di guarigione. Lungo la strada del ritorno aveva trovato nel bosco abbondante resina di abete e larice con cui splampare le ferite e ben presto la membrana alare sarebbe tornata di nuovo a posto e avrebbe concesso di nuovo a Zarthial di cavalcare i venti.
    "Qui in città non è tutto tranquillo?" aggiunse, sempre rivolto allo zio di Jill.
    Temeva che, in loro assenza, la Nebbia Argentata avesse combinato qualcosa di strano, come era successo precedentemente.

    Naah tranquilla ^^ il tuo post è più che sufficiente :)
     
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    < Ah, qui non è successo niente diverso dal solito... voi piuttosto: cosa intendevi con "fastidiosa viverna"? > chiese zio Rodd alzando un sopracciglio.
    Il suo sguardo si spostò dal drago a lei. Lo vide aprire bocca, si immaginò arrancare per trovare una qualche qualche scusa, ringraziò ogni divinità di sua conoscenza per aver fatto in modo che la sua mano guarisse in tempo, e...
    Qualcosa bloccò lo zio: passò come un fulmine in mezzo ai due soldati vicino a loro, si intromise tra lei e le parole dello zio, e lo sentì spalmarsi contro le sue gambe. Abbassò lo sguardo, e si ritrovò faccia a faccia con il ragazzino, abbracciato contro di lei. Per il momento era salva, anche se vagamente sotto attacco.
    < Grazie! > le disse.
    Cercò di trattenersi dal toglierselo di dosso, si limitò invece a lanciare un silenzioso SOS verso zio Rodd, che non venne recepito, o che venne bellamente ignorato. Lo zio ricambiò la richiesta d'aiuto con una semplice risata.
    < Ma io non ho fatto niente.. è tutto merito suo. > tentò Jill, indicando il drago.
    Funzionò: il ragazzino si staccò, lanciò una timorosa occhiata al drago. Ci mise qualche secondo a realizzare che se aveva salvato qualcuno, una zampata non gliela avrebbe di sicuro tirata.
    < Grazie, drago! > gridò con un sorriso.
    Arthur si focalizzò di nuovo su di lei, e con sguardo pensieroso cominciò a frugare nelle tasche dei pantaloni. Dopo qualche istante pescò la sua bandana blu, che le porse. Jill accettò, e ricambiò con un sorriso. Doveva proprio averla presa in simpatia...
    < Meglio se vai dai tuoi genitori ora. E' tutto il viaggio che non vedevano l'ora di vederti.. >

    Il tempo passò moooolto lentamente, forse troppo, ma alla fine uno ad uno le varie persone che avevano salvato ringraziarono il drago e una Jill sempre più a disagio, e si separarono per dirigersi nelle loro case. Fortunatamente ci pensarono i soldati a scortarli ulteriormente i vari gruppi (tranne le due guardie, che snobbando la scorta si tuffarono nella prima taverna disponibile), lasciando lei, zio Rodd e Zarthial a girarsi i pollici in mezzo alla strada. Jill era tanto tentata a seguire le due guardie, peccato che...
    < Bene, - esordì zio Rodd - andiamo a mostrare a tua madre che sei ancora tutta intera... >
    Il mondo le franò sotto i piedi.
    < COSA?? Glielo hai detto! > esclamò, in un misto di preoccupazione e incredulità.
    Lo zio perse tempo ridacchiando. Perfino lui sembrava nervoso!
    < Come si supponeva che rispondessi alla domanda "Dov'è Jill?", quando mi sono presentato a casa senza di te? >
    < Potevi dirgli che... mi ero trasformata nel ragazzino... >
    sbottò Jill stizzita.
    Lo zio alzò un sopracciglio, e si limitò ad ignorarla: si voltò verso il drago.
    < Vieni anche tu? Di mia nipote non ci si può fidare dei resoconti, risponde sempre "Non è successo niente di che". In cambio posso dare un occhio alla tua al... >
    < Zio, non è vero! >
    contestò Jill.
    < Avresti mai parlato di una viverna? >
    Aprì la bocca, ma la richiuse immediatamente. Ok, forse era un pochino vero...
    < Non alla mamma. > borbottò infine.
    E si avviò, con un'espressione schifata in volto, le mani in tasca, la schiena leggermente ingobbita, e un'aurea mesta mesta che le vorticava attorno. Cosa c'era di meglio di un interrogatorio in famiglia?
     
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    Rodd chiese informazioni a Zarthial riguardo la viverna fastidiosa ma prima che il drago verde potesse rispondere, il ragazzino si fiondò come una saetta tra di loro, ringraziando Jill in maniera molto calorosa. Avere salvato i suoi genitori era molto per lui. Jill invitò Arthur a girare i ringraziamenti anche al drago verde che subito dopo ringraziò, un pò meno calorosamente e con più timidezza. Agli occhi di quel cucciolo d'uomo, Zarthial doveva sembrare una montagna verde scintillante.
    "Dovere di drago!" rispose sorridendo al cucciolo d'uomo e guardandolo con i suoi occhi azzurri. Com'erano innocenti i cuccioli d'uomo, non avevano la presunzione, l'arroganza e tutte le qualità negative che avevano certi umani adulti.
    Forse perchè era intimorito dalla sua mole ma il cucciolo d'uomo evitò di accarezzare Zarthial e tornò di nuovo da Jill, che le regalò la sua bandana blu per riconoscenza. Su invito di Jill, poi il ragazzo tornò dai suoi genitori, e il drago verde continuò a seguirlo con lo sguardo.
    "Arthur sarà un umano totalmente diverso dagli altri. Crescerà molto bene!" fu il pensiero di Zarthial.
    Il cerimoniale dei ringraziamenti proseguì, con Zarthial che si pavoneggiava con orgoglio per aver portato a termine la missione e con Jill invece sempre più sbuffante, il drago verde lo capiva benissimo ormai.
    Infine anche i soldati si congedarono, intrufolandosi nelle loro amate taverne dove poter bere e raccontare, pompando tutte le vicende, tutto ai loro colleghi, lasciando soli Zarthial, Jill e Rodd.
    A differenza di Arthur, Jill non sembrava così contenta nel andare a trovare sua madre e a raccontare tutto quello che è successo, così Rodd invitò il drago verde ad unirsi in quella riunione famigliare.
    "Oh grazie per l'invito, Rodd. Accetto volentieri ma dovremo riunirci all'esterno o in giardino. Io non riesco ad entrare nelle vostre piccole tane" rispose Zarthial sorridendo a Rodd.
    Non aveva impegni da sbrigare, se non quello di andare a trovare l'anziano elfo della biblioteca, ma poteva benissimo farlo dopo la chiacchierata in famiglia. Chissà come avrebbe reagito la madre di Jill nel sapere che era stata aiutata da un drago, oltre che averne cavalcato uno.

    Oook, mi sa che dopo aver fatto sloggiare i Maleyes dalla biblioteca, sarà nuovamente Zarthial a rompere le scatoline al vecchio Fer ahahahah XD
     
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    L'8 (che a quanto pare è dopodomani) parto e sto via per una decina di giorni. Dubito che troverò un collegamento internet stabile, sicché chiedo venia se non risponderò in questi giorni ^^"

    Per arrivare al villaggio, come loro chiamano quell'ammasso confuso di casupole che si intrometteva tra la Knawr vera e propria e il mare, si potevano fare due strade: una che passava in mezzo la città per uscire dalla parte opposta, e l'altra che dalla porta nord costeggiava le mura della città verso la spiaggia. La seconda era leggermente più rapida, e con la scusa che non era necessario salire la collina fino la biblioteca, scendere ed uscire dall'altra parte, la rendeva anche quella preferita di zio Rodd.
    Non ci misero molto ad arrivare - rigorosamente tra le risate e gli sproloqui dello zio - anche se mentre camminavano tra le stradine in terra battuta mista a sabbia che dividevano le casettine dei pescatori del villaggio, Jill cominciò a pensare che se il viaggio fosse stato più lungo non sarebbe stato così male. Meglio ancora non essere mai arrivati. Cos'erano tutti quegli sguardi curiosi rivolti verso di loro? Anche se era ovvio che non fosse lei nel mirino ma le squame verdi smeraldo del drago, Jill non riusciva a fare a meno di sentirsi osservata. Non avevano nient'altro da fare che rimanere lì a fissarli? Già la presenza di zio Rodd li rendeva la famiglia più eccentrica del posto, ora che si presentavano con un lucertolone gigante, chissà per quanti secoli sarebbero andati avanti con i pettegolezzi!
    Cercando di trattenersi dal cacciare via chiunque beccasse a sbirciare, finalmente, tra uno sbuffo e l'altro raggiunse la piazzetta su cui affacciava la casa della sua infanzia. Sua madre era seduta su una sedia di legno all'esterno della casa, con l'aria tesa e preoccupata. Jill si bloccò nel notare la scena, ma venne raggiunta immediatamente dallo zio, che scoppiò impietosamente a ridacchiare, e la aiutò a procedere con una spinta. L'improvvisa risata attirò l'attenzione della madre, che alzò prima lo sguardo, poi si issò in piedi, e infine scattò verso di loro. In questo caso era palese che fosse lei il bersaglio, non il drago. Jill si guardò rapidamente attorno alla ricerca di una via di fuga, ma era ormai troppo tardi: finì nella sua morsa.
    < Ero così in pensiero! > esclamò Lylla.
    < Sì, mamma...
    - borbottò Jill, con la voce mezza soffocata dallo stretto contatto - ma per dimostrare che sono viva non serve che tenti di stritolarmi. >
    Lylla la prese per le spalle e l'allontanò leggermente.
    < Gillian Tress, ma come ti è saltato in testa di cacciarti in una simile situazione? >
    E a questo come rispondere? Non lo vedeva quel bestione alle sue spalle? Come si poteva essere in pensiero quando un drago la teneva sotto la sua ala? Sembrava quasi di parlare con sua sorella Maddyn, quando si metteva in testa di farle notare ogni "sciocchezza" che pareva avesse fatto, usando il suo nome completo come un incomprensibile monito.
    Un'ombra si palesò tra gli stipiti della porta. Oh, parlando del diavolo...
    < Cosa sta succedendo? > chiese Maddyn spuntando da dentro la casa.
    Nonostante gli occhi chiusi, sembrava lo stesso riuscire a fissare il drago con uno sguardo perplesso. Come faceva a capire sempre qual era la figura più strana che aveva davanti? A volte non pareva più cieca di lei...
     
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    Zarthial, Jill e Rodd si rimisero in cammino, lasciando Knawr dalla porta Nord e dirigendosi verso un villaggio che sembrava più la periferia esterna della città. Il sole era alto nel cielo azzurro e la sabbia era calda sotto le zampe del drago verde e mentre procedevano, i vari umani pescatori lasciarono le loro faccende per guardare il gruppo che stava passando, prestando maggior attenzione al drago verde.
    Uno degli umani, intento a spolpare del pesce appena pescato, si mise davanti al suo pescato, come se temesse che il drago si potesse sbafarsi tutto. Alle narici di Zarthial infatti, arrivava pungente l'odore di mare, di pesce e di salsedine.
    "Ma che hanno da guardarmi così? Non hanno mai visto un drago? O si aspettano che butti a ferro e fuoco le loro tane?" pensò mentre guardava la gente del villaggio.
    Il viaggio non durò tanto e a scandire quel lasso di tempo erano le risate di Rodd e gli sbuffi della ragazza. Infine giunsero in quella che era la piazza di quel piccolo villaggio e davanti ad una delle tane degli umani, c'era una femmina di umano seduta su una di quelle cose di legno dove gli umani erano soliti sedersi. Ci volle poco a capire che si trattava della madre di Jill, dal modo in cui l'abbracciò, abbraccio che la figlia non sembrò apprezzare molto. Non sembrava nemmeno essersi accorta di Zarthial, le cui squame verdi smeraldo erano così lucide che riflettevano il sole fino quasi a rifletterlo sui muri delle tane degli umani. Visto che erano arrivati a destinazione, Zarthial si accucciò, occupando buoni due terzi della piazzetta del villaggio mentre la madre si preoccupava della figlia e un'altra femmina di umano spuntò dalla tana.
    Per attirarsi un minimo di rispettosa attenzione su di sè, Zarthial alzò leggermente la zampa anteriore destra.
    "Buona giornata. Non sta succedendo niente. Semplicemente ho riportato a casa Jill, dopo una missione in mia compagnia. E non preoccupatevi, è tutta intera." si apprestò a dire Zarthial, scandendo bene l'ultima parte della frase. Non voleva che qualcuno capisse che lui si fosse mangiato qualche parte della ragazza o che la prendesse come ostaggio in qualche caverna.

    Tranquilla ^^ ora non mi immagino la reazione di Jill ahahah XD
    E...Maddyn è cieca? ^^
     
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    Yep, Maddyn è cieca, ma è super-intelligente ^^ Ah, mi sono dimenticata di specificare un po' tutto. Altro da sapere: Lylla è la sorella di Rodd e a differenza della figlia è un po' svampita... e boh, forse se c'è altro è più divertente se lo si scopre dialogando (sì, questo significa che non mi viene in mente nient'altro ^^")

    Jill era pronta ad aprire bocca, rispondere alla sorella con un semplice "Niente!" quasi ragliato, quando il drago si intromise e rispose al suo posto. Anche se le sue parole mettevano in chiaro la propria posizione, erano piuttosto inclementi con la sua: cosa cappero significava che era venuto fino a lì a mo' di scorta? Incrociò le braccia al petto e con gli occhi chiusi a fessura osservò super-irritata il "compagno di missione". Cosa cavolo intendeva!? Perché diamine si era messo a sottolineare che era tornata tutta intera? Voleva dimostrare a tutti, senza nessunissima ombra di dubbio, che lui, Zarthial, era riuscito nel suo intento, nel portarla a casa?
    Uno sguardo accusatore si posò su zio Rodd. Quale potente magia o maledizione aveva lanciato al drago per spingerlo a badare ad una - lo ammetteva, seppur a malincuore - ingrata come lei? Lo zio, come di norma, finse di non recepire niente, e si portò invece placido e sorridente verso una Lylla dall'espressione tra il preoccupato, l'interdetto, lo sconvolto, lo... quel genere di espressione indecifrabile che solo sua madre riusciva a concepire. Davvero si era accorta solo in quel momento che un lucertolone gigante ostriva la maggior parte della piazzetta?
    < Niente? Oh, ma qui sta succedendo tutto! > rispose Maddyn, divertita delle parole del drago.
    Ecco, il danno ormai era comiuto! Dannato zio! Dannato lucertolone! Come potevano non accorgersi del sorrisetto compiaciuto che increspava le labbra di sua sorella? Chissà per quanto tempo si sarebbe divertita ad andare avanti a prenderla in giro con quella maledetta storia! Un drago l'aveva consegnata a domicilio dopo una missioncina in due? Lei? La fiera e orgogliosa Jill che evitava accuratamente l'aiuto di chiunque, anche per le faccende di cui lei se ne intendeva poco niente?
    Dannazione a loro... DANNAZIONE A TUTTI! Se non stava fumando dalla testa per la rabbia era solo perché non era tecnicamente possibile.

    Sono da tavoletta e non da computer. Spero di non aver combinato disastri ^^
     
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    Zarthial guardò meglio l'umana con la quale stava iniziando a parlare. Aveva gli occhi perennemente chiusi e le mosse istintive di chi aveva perso la vista. Seppure molto raramente, Zarthial conosceva vari suoi simili ciechi, resi ciechi da delle battaglie contro altre creature o contro anche altri draghi, ma era la prima volta che vedeva un umano in quelle condizioni. Di solito i draghi non vedenti si mettevano a toccare i loro simili con le zampe per capire di chi si trattava ma quell'umana non era interessata a scoprirlo, per ora. Forse non aveva nemmeno capito che davanti a lei ci fosse un drago verde che occupa gran parte della piazzetta. Forse per quello ribadì che stava succedendo di tutto?
    Jill invece continuò con la sua espressione seccata ed irritata all'indirizzo di Zarthial, troppo orgogliosa per sentirsi dire che il drago l'aveva portata a casa sana e salva e che se non era per lui, ora lei non si trovava a chiacchierare con sua madre.
    "Su avanti, spiega cosa è successo. Non essere timida!" incitò la sua compagna di missione, facendo seguire la frase ad un sorriso d'intesa rivolto a Rodd.
    Chissà perchè sia Zarthial che Rodd erano gli unici ad essere di buon umore in quel frangente, mentre Jill e le altre femmine di umano non erano di ottimo umore. Chi preoccupato, chi irritato e chi non capiva cosa stesse succedendo. Forse perchè loro due erano maschi e prendevano le cose con più ottimismo?
    "Sono curioso di sentire cosa dirà"


    Tranqui, il tuo post è ok....perdona il mio un pò breve xD
     
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    Lentamente Maddyn si spostò verso Jill, interponendosi tra lei e la madre. Jill non se ne accorse finché non si sentì toccare la spalla, era troppo occupata a lamentarsi e maledire mentalmente quello stupido lucertolone per il nuovo giochetto appena inventato: con un'altra abile mossa di disturbo, il drago esortò Jill a raccontare la fantastica esperienza appena vissuta. Man mano che le teste si rivolgevano verso di lei, isolandola in una sorta di cerchio di sguardi, la rabbia che prima aveva accumulato, lasciò lo spazio ad un disagio sempre maggiore. Cosa pretendevano quegli stupidi occhietti curiosi? Un racconto? Ebbene, lei glielo avrebbe dato! Lei era tutto, ma non timida!
    < Emmmmmmmh...... >
    Peccato che il suono che le uscì, suonasse altrettanto tutto meno che articolato. Sentì le sue guance farsi sempre più calde mentre pensava a come muovere labbra e lingua per dire semplicemente qualcosa. Perché il suo corpo non collaborava mai in quelle occasioni? Venivano a crearsi sempre delle strane dicerie... che forse stavano già cominciando a formarsi. Vagamente irritata, osservò la sorella portare una mano davanti alla bocca come per nascondere - non troppo bene - il sorrisetto che si stava accentuando, mentre zio Rodd, senza sotterfugi, appariva apertamente divertito. Solo la madre la fissava con un'espressione che sembrava semplicemente voler dire "Bhe?", ma il fatto di aver dimenticato quell'ospite ingombrante per pensare al mutismo della figlia, voleva dire tutto.
    (S)Fortunatamente, un ridacchiante zio Rodd intervenne a salvare la situazione, spiegando di come un piccolo ragazzino spaurito avesse interrotto i loro affari avvertendoli della disgrazia avvenuta alla sua carovana. Ridacchiava ogni secondo, scherzando sulle cianfrusaglie che avevano rimosso dal carro, sul comportamento super-preoccupato del ragazzo, delle solito irritabile comportamento di Jill... ovviamente lei era in disaccordo su metà delle cose che diceva (quelle stoviglie non le aveva fatte cadere apposta, dannazione!), ma piuttosto di una nuova scena muta anche le esagerazioni di zio Rodd andavano più che bene...
    < E il drago cosa centra? > sbottò all'improvviso Maddyn, interrompendo il mare di parole dello zio.
    Jill si chiede come cavolo avesse fatto a riconoscere che un drago fosse davanti a lei, dato che l'unica cosa che aveva fatto era stato sedersi e metterla in imbarazzo. Si girò di scatto verso di la sorella, accennò ad aprire bocca per chiederglielo, e... Maddyn la anticipò: con l'indice si picchettò contro il naso, con un altro sorriso soddisfatto. Dannato squalo cieco!
    < Drago? Oh, drago! - ridacchiò divertito - Era con noi quando Arthur si è fatto vivo. Ci ha imposto di rovesciare il contenuto del nostro carro per controllare che non stessimo trasportando intrusi di nascosto. >
    L'espressione di Maddyn tornò perplessa.
    < Intrusi? >
    Lo zio lanciò una veloce occhiata a Lylla prima di continuare.
    < Cose... da draghi. > rispose infine.
    Sfruttò la sua posizione leggermente arretrata rispetto a Lylla - che con la parola "draghi" era tornata a fissare il drago - per fare un occhiolino al drago e portare un dito davanti alle labbra. Jill sperò vivamente che Zarthial capisse i gesti dello zio e stesse al gioco, altrimenti chissà cosa si sarebbe inventata la madre per preoccuparsi! La storia non era ancora cominciata, meglio se quella tortura fosse finita il prima possibile!
    Per fortuna la sorella capì al volo la situazione, e non lasciò spazio al drago per ribattere.
    < E poi? > chiese lei.
    Lo sguardo di zio Rodd tornò su di Jill, seguito da quello di tutti.
    < Poi lei e il drago si sono allontanati. > la esortò a continuare zio Rodd.
    E di nuovo le sue guance virarono dal rosa al rosso acceso. Era di nuovo il suo turno, poteva farcela...
    < Emmmmmmmh... >
    Eh, no.
     
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    La riunione di famiglia si prevedeva lunga, così il drago verde si accoccolò meglio nella piazzetta per ascoltare cosa aveva da dire Jill.
    Sembrava che non fosse molto contenta di dover raccontare tutto visto che faceva molta fatica ad iniziare a raccontare. Fu l'intervento di quel simpaticone di zio Rodd a smuoverla e a portare un pò di allegria nella conversazione ridacchiando, scherzando e sottolineando i punti più comici come il ribaltamento delle stoviglie. E...
    "Come fa a sapere che sono un drago se questa qui non ci vede? Avrà sentito il mio odore? sì chiese il drago verde, dubbioso. Guardò per un attimo Jill per cogliere qualcosa al riguardo ma sembrava che anche lei ne fosse all'oscuro.
    "Ah già è vero...mi sono quasi scordato che ho rovistato il suo carro!" fu il secondo pensiero di Zarthial che venne accompagnato da un sorriso e da un leggero ridere interno.
    Zarthial afferrò i gesti da parte degli umani e ricambiò con un altro sorriso. Forse era la prima volta che scambiava così tanti sorrisi con gli umani. Beh, forse meglio i sorrisi che le urla di battaglia.
    Prima che Jill potesse proseguire, fu il drago verde a parlare.
    "Spero che tutta la tua roba sia rimasta intatta, Rodd. Non me ne sono preoccupato perchè poi, come hai detto, mi sono allontanato con lei e assieme ci siamo diretti all'Ossidiana d'Argento" disse apertamente Zarthial, incurante che sia la madre che la sorella potessero spaventarsi nel sentire che la loro Jill abbia intrapreso una cavalcata a dorso di drago a con tutti i rischi del caso,.
    "E una volta là abbiamo proseguito tra i boschi finchè abbiamo incontrato....." Zarthial si voltò verso Jill.
    "Su su, spiega un pò della simpatica compagnia che abbiamo incontrato lassù!" aggiunse divertito e un pò borioso.
    Quel "simpatica compagnia" era del tutto ironico, Zarthial in realtà odiava tutta quella banda, dalla viverna rossa fino al più misero ladruncolo, passando per l'antipatico mago. Ma come ogni guerriero, anche lui elogiava le sue gesta infiorettando un pò la vicenda.
     
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    < Ah, tranquillo. Le uniche cose che hanno rischiato di ammaccarsi sono le padelle che Jill ha maldestramente lasciato cadere a terra... > concluse zio Rodd, con una scrollata di spalle.
    Se Jill in quel momento fosse stato un gatto, probabilmente si sarebbe messa a soffiare contro il suo dannato zio. Purtroppo si dovette limitare ad una solita occhiataccia, che - come da copione - non venne recepita.
    Il drago raccontò brevemente del loro viaggio, tralasciando fortunatamente le modalità: sulla groppa del drago. Quello che ai più poteva essere considerato un onore, per lei, che si rifiutava perfino di salire sul più tranquillo tra i cavalli, era un affronto da ricordare il meno possibile, un segreto che sua sorella le avrebbe rinfacciato all'infinito giusto per divertirsi a torturare la sua esistenza. Forse non era un fatto da imputare alla semplice fortuna. Poteva immaginare che per un drago far salire qualcuno non fosse tra le più piacevoli esistenze, e per un drago orgoglioso come quello, che aveva passato metà degli addii per pavoneggiarsi e far luccicare le proprie squame, poteva concordare con lei che quella passeggiata era tutt'altro che da ricordare. Strano essere d'accordo su qualcosa.
    Purtroppo non ebbe il tempo per pensarci su. Il drago le disse/la incitò/le ordinò di continuare il discorso. Jill incrociò le braccia al petto odiando sia il modo in cui il lucertolone aveva formulato la frase (l'idea di considerarli simpatici, per quanto fosse palesemente ironico, le faceva rivoltare lo stomaco), che il dover eseguire un'azione che le era stata imposta. Forse era meglio questo piuttosto che l'esperienza vissuta al Torrente Celeste in cui il dialogo consisteva in un litigio dietro l'altro tra lei e quell'ibrido psicopatico. Che i draghi, come gli ibridi e ogni altro essere, bisognava imparare a conoscerli prima di riuscire a trattenersi dall'urlargli contro?
    < Beh. - l'inizio era tutto un programma - All'inizio pensavamo di avere a che fare solo un gruppo di banditi umani, ma man mano che ci avvicinavamo abbiamo capito che qualcosa non andava. >
    Osservò la sorella alzare un sopracciglio, lo zio stranamente silenzioso che portava pensieroso la mano verso il mento. La madre si limitò ad alternare occhiate a lei e al drago, indecisa su chissà cosa.
    < Così quando ci siamo avvicinati abbastanza, mi sono arrampicata su un albero, e... abbiamo realizzato la presenza di una viverna con il gruppo di banditi. >
    Aggiunse l'ultima frase di fretta, quasi sottovoce, come per evitare che i più la sentissero. Ovviamente, non funzionò.
    < Una viverna. >
    La madre, che fino a quel momento aveva benedetto la compagnia con il suo silenzio, improvvisamente si svegliò.
    < Una viverna? > ripeté, come per capire se l'immagine di simil-drago che aveva in testa combaciasse con il reale significato di quella parola. Purtroppo lo realizzò, le lanciò contro la sua migliore occhiata preoccupata.
    < Me ne sono tenuta il più possibile alla larga... > tentò Jill, senza troppa convinzione.
    Anche se non lo sembrava, tecnicamente non era una menzogna. Sì, le aveva tirato contro una palla di fuoco schivata a pelo, e si era avvicinata tanto da sondare il suo odore... ma se "il più possibile" era stato quello, lei che colpa ne aveva? Tanto valeva omettere quel paio di scabrosi dettagli..
    < UNA VIVERNA!? > chiese di nuovo Lylla. Evidentemente, il tentativo di rassicurazione non aveva funzionato.
    Lanciò qualche occhiata di sottecchi verso il drago, come per cercare di spedire un silenzioso SOS. Odiava doverlo mandare ad un lucertolone gigante che aveva continuato a punzecchiarla da quando era arrivato, ma Zio Rodd era troppo curioso riguardo la viverna per frenare sua madre, e Maddyn era troppo perplessa per fare altrettanto... chi altro restava? Che risolvesse lui il casino che conseguiva a lasciarle la parola!
    Stranamente, supponeva che non fosse il momento di aggiungere che la "simpatica" brigata contava anche la presenza di un mago...
     
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    Sembrava che avesse funzionato e che quella frase ironica avesse spinto Jill a continuare il discorso. Mentre Jill parlava, Zarthial si diede alcuni grattini sotto le ali con la zampa posteriore e dandosi delle scrollatine, stando attento a non toccarsi le parti ancora sensibili delle ferite. Quando Jill fece riferimento alla viverna, sua madre prese paura e dal silenzio passò in pochi attimi alle urla. Era come se rimproverasse la figlia di essere andata da sola a combattere contro la viverna. Probabilmente tutti non avevano capito che anche lui era immerso nella battaglia, così, quando vide la sua compagna di battaglia interpellarlo con un sguardo di aiuto, smise di farsi i suoi massaggi alle scaglie.
    "Sì una viverna rossa di fuoco, femmina. Non so perchè gli umani abbiano assoldato una viverna dalla loro parte e non so come la viverna si fosse fatta convincere ad allearsi. Ma non preoccupatevi, quella bestia non ha nemmeno toccato Jill. Me ne sono preoccupato io di tenerla alla larga, ho usato un mio stratagemma per far sloggiare viverna e guardie e consentire così a lei di entrare nell'accampamento lasciato sguarnito. Li abbiamo sorpresi bene."
    Zarthial fece una pausa e poi riprese il suo discorso, facendosi ancora più borioso e orgoglioso, incorniciando la sua vittoria.
    "Tra draghi e viverne non scorre buon sangue ma si sa che noi draghi siamo più forti di loro, specialmente noi draghi di fuoco, che siamo famosi per la nostra forza fisica. Abbiamo eseguito un combattimento aereo ma dato che eravamo dello stesso elemento, era alquanto inutile tirarsi fuoco a vicenda. Io l'ho capito subito ma quella stupida bestia no e ha continuato a lanciare palle di fuoco che hanno avuto come unico risultato quello di incendiare il bosco attorno all'accampamento. Dopo alcune zampate in aria, siamo tornati a terra, ovviamente tenendo sempre la bestia rossa fuori dalla portata di Jill, e così ho inziato a pestarla e morderla finchè sono riuscito a tramortirla schiacciandola al suolo con le mie zampe anteriori robuste, zampe che le viverne si sognano di avere!" e mentre spiegava, il drago verde mulinò le zampe anteriori davanti a se, simulando le zampate che aveva tirato alla viverna.
    "Mentre la viverna era nel mondo dei sogni Jill ha sistemato per bene gli ultimi banditi e ha liberato i prigionieri, poi la viverna si è svegliata ma, avendo finalmente capito di non poter competere minimamente con me, si è data alla fuga. Da buon guerriero, ho incassato pure io alcuni colpi ma la viverna si è presa certe sberle che si ricorderà a vita!" aggiunse infine guardandosi la parte destra del corpo, dove la zampa anteriore e l'ala erano le due parti con le ferite più gravi, si potevano ancora scorgere le scaglie mancanti e lo squarcio nella membrana alare ma erano ormai in via di guarigione. E, se non erano molto gravi, Zarthial si vantava di mostrare le ferite come testimonianza palese di aver combattuto e di aver vinto.
    In tutto quel discorso non aveva menzionato il fatto che Jill era stata quasi carbonizzata dalla viverna e poi annusata, nè aveva menzionato quel mago. Rivelarlo avrebbe solamente fatto arrabbiare ancora di più la madre di Jill.
     
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    Caso strano ma vero: per la prima volta in assoluto qualcuno aveva recepito ed accolto una delle sue numerose richieste d'aiuto silenziose. Aveva finalmente capito in cosa aveva sbagliato fino a quel momento: non bisognava mandarle a zio Rodd che si divertiva troppo ad ignorarla, non a Maddyn che sfruttava il suo handicap per fingere di non accorgersene e non a sua madre che era la persona che maggiormente la spingeva a tali atti disperati, ma ad un mega-lucertolone mezzo-sconosciuto. Evviva l'ironia della sorte!
    Per lo meno poteva godersi un attimo di riposo dallo stress di essere al centro dell'attenzione, delegando al drago il resto del resoconto, e limitandosi a sbuffare qua e là, nei momenti in cui il monologo prendeva una piega più auto-celebrativa. Anche se il modo in cui aveva sottolineato settordici volte di come si fosse impegnato a tenerla lontana dalla grinfie della viverna suonasse dannatamente sospetto, il drago aveva compensato evitando di accennare nessuno degli spiacevoli eventi come le capatine della viverna nel suo spazio vitale e la fastidiosa presenza del mago. Perfino lui aveva capito che con sua madre alle calcagna indorare la pillola era un must? Ah, pace, i dettagli non erano così importanti... ma forse - FORSE - più tardi avrebbe potuto accennare quelli meno scabrosi a zio Rodd. Non c'era il bisogno che nemmeno lui sapesse proprio tutto, ma magari, tra tutte le nozioni inutili che aveva in testa, ce n'era anche una che potesse aiutarla a capire meglio cosa fosse il Mayan, e chi fosse il mago. Bruciava ancora troppo il fatto che se lo fosse lasciata scappare...
    Alla fine del racconto, uno strano mormorio prese il posto delle parole del drago: intorno a loro - ai lati della piazzetta e dove c'era spazio - avevano cominciato a raccogliersi molte delle facce che avevano seguito la loro avanzata verso casa. Alcuni spuntavano da dietro le spalle dello zio, altri da dietro la coda del drago, e una vecchietta con il nipote erano affacciati dalla casa davanti.. DAPPERTUTTO. Ok sì, c'erano al massimo sette-otto persone, ma con lo stress dell'interrogatorio e la sua incapacità a trovarsi a suo agio con più di zero persone, a Jill pareva di dover affrontare un esercito.
    Il vocio che emergeva era confuso, e passava dai toni eccitati di chi era rimasto contagiato dalle parole del drago, ai più pacati < Ma che cavolo ci fa un drago davanti la casa dei Tress? >. Jill non fece in tempo a dare un senso logico a tutte quelle voci, Lylla aveva cominciato a fissarla male, e in maniera piuttosto palese. Cos'altro c'era?
    < Cosa significa che "hai sistemato per bene gli ultimi banditi"? > chiese glaciale sua madre.
    Jill si ritrovò a deglutire, come quando da piccola veniva beccata con le mani nella marmellata. Ecco cosa c'era: sua madre che non perdeva occasione per riprenderla, e stavolta, con mezzo villaggio appresso! Perché tra tutte le frasi possibili, quella che le era rimasta più impressa era proprio quella? Aprì la bocca a vuoto un paio di volte prima di improvvisare che dire. Immaginava che un semplice "mi sono fatta catturare per trovare i prigionieri", non fosse la migliore delle ipotesi.
    < Ehm... - qui il brusio di sottofondo si fece più di sottofondo, fino quasi a scomparire - dopo aver liberato i cavalli dei banditi, più di metà sono corsi a cercarli, quindi non è stato chissà che sgattaiolare nel loro campo per cercare la tenda dei prigionieri... >
    Che non aveva trovato perché un maledetto mago la stava nascondendo con la sua magia.. ma questo si poteva facilmente considerare irrilevante per il momento.
    Lylla socchiuse gli occhi, continuando a fissarla.
    < E cosa ne sai tu di "sgattaiolare"? >
    Questa volta aprì la bocca per chiuderla definitivamente. Come si supponeva che rispondesse a questa domanda senza rivelare quali fossero i suoi passatempi a Kerus? Lanciò un'occhiataccia ad una ridacchiante Maddyn, per nulla intenzionata ad aiutarla ad uscire fuori da quel pasticcio. Decisamente: da quel momento in poi avrebbe dovuto affidare i suoi SOS solo ai rettili!
    In compenso, tornò il brusio.
    Ho detto metà di quello che avevo in testa, evviva! Va beh, dovevo in qualche modo riprendere il ritmo..
    Scusa per il ritardo ^^
     
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