Nella tana dei pazzi

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    I problemi con la viverna non erano risolti, ma lei non voleva responsabilità.
    Volarono per non molto, dato che la tana distava dall'Ossidiana solo una manciata di minuti a velocità sostenuta; atterrarono fra la fitta vegetazione di Ahsnaeris, Liya con ancora dubbi riguardo al fatto che David avrebbe retto in mezzo a quella gente.
    Raggiunsero, dopo un vasto e fitto intreccio di ramaglie, lo spazio delimitato dal cerchio di alberi e arbusti che precedeva la tana. Un posto come altri, semplicemente celato alla vista.
    Liya si portò vicino al tronco dell'ingresso, spingendo con gli artigli affinché questo si aprisse. Cambiò poi idea, richiudendolo e voltandosi verso David.
    "Sei sicuro di voler entrare? Te lo chiedo di nuovo... non credo ti permetteranno volentieri di liberarti di noi appena lo vorrai, questa è la tua ultima possibilità di cambiare idea. Non uccidiamo avversari, ma i traditori... pagano a caro prezzo"
    Batté due volte la coda a terra, poi si lanciò su David giocherellosa come quando le piaceva fare la scema in sua presenza. Lo buttò per terra, usandolo come un pupazzetto squamato per i suoi diletti.
    "La punizione che ti riserverò sarebbe torturarti a vita..." asserì, frustandolo debolmente sui fianchi e sul collo.
    "Capito? Drago cattivo?"
    Sogghignando guardò in alto, indecisa sul da farsi e inclinando il collo con un'espressione maliziosa.
     
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    David seguì Liya in volo fino a quando arrivarono a quello che doveva essere l'ingresso della tana. La sua compagna però voleva ancora sperare che cambiasse idea e quindi lo avvisò che quella sarebbe stata la sua ultima possibilità di tirarsi indietro. David in effetti aveva ancora paura per quello che sarebbe potuto succedere. Cosa avrebbe fatto se quelli della nebbia fossero stati una società malvagia? E se gli avessero fatto fare delle cose per il quale non sarebbe più riuscito a dormire la notte? Forse sarebbe stato meglio rinunciare adesso ed andarsene ora che era in tempo. Ma purtroppo c'era una sola ed unica ragione per il quale era venuto fin lì. Ed era la stessa ragione per cui non riusciva proprio ad andarsene. Il suo amore per Liya. Lui amava davvero con tutto il suo cuore quella dragonessa. E fu per questo che quando lei gli saltò addosso lui, nonostante fu colto di sorpresa, le permise di fargli tutto quello che voleva. Se questo la rendeva felice e la divertiva, allora poteva farlo. Oltretutto quello era contatto intimi, e lui amava sempre quando si toccavano. Quando ebbe finito e fu pronta a ricevere la sua risposta, David le disse

    "In effetti ti confesso che sono un po' preoccupato di quello che succederà. Non sono ancora sicuro se fidarmi della nebbia oppure no. Ma, come ti ho già detto, sono sicurissimo di una cosa: il mio amore per te. Se unirmi a loro è quello che devo fare per poter continuare a starti vicino, allora lo faccio. Prego solo in futuro di non trovarmi mai in una situazione che mi faccia avere un dilemma morale se rimanere con voi o tradirvi. E spero che le mie paure siano infondate e che vada tutto bene. Sono consapevole che sto rischiando grosso compiendo questa scelta, specialmente con le minacce che hai appena fatto. Ma se devo correre questo rischio per continuare ad averti nella mia vita e starti vicino, allora accetto di correrlo."

    Concluse sorridendole con dolcezza ed attendendo di sapere cos'altro avrebbe fatto. Se voleva che giocassero un po' insieme in quel momento, lui sarebbe stato più che felice di farlo. Perché per lui qualunque cosa fatta insieme a lei era bellissima e gli dava piacere.Tutto era pronto per il momento che avrebbe cambiato la sua vita per sempre, e doveva solo sperare sinceramente che tutto sarebbe andato bene e che non avrebbe dovuto vivere la sua vita come un fuggiasco nel caso la scelta che stava facendo in quel momento si rivelasse sbagliata. Ma doveva rischiare se voleva continuare ad avere Liya al suo fianco. Ora che l'aveva trovata non aveva alcuna intenzione di perderla.
     
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    Ascoltò annoiata la risposta di David, cominciava a dargli sui nervi quel suo modo di fare così smielato.
    Lo spinse via un po' stizzita, mettendo il broncio come una cuccioletta infastidita.
    "Quanti discorsi, bla bla bla... se non la smetti con queste smancerie dirrò ai ragazzi che ti ho portato per cucinarti. Ogni tanto un po' di carne di drago non fa male, non credi?"
    Lo centrò con la coda sulla sua, sfiorando di striscio il suo sedere.
    "E poi sei noioso, i draghetti che non reagiscono quando li colpisco mi stanno antipatici"
    Detto ciò fece la finta scontrosa con l'espressione più stupida che gli venisse fuori, non riusciva ad arrabbiarsi del tutto con quel drago stupidone.
    "In ogni caso... non preoccuparti per questo. Per adesso non ti coinvolgerò in ciò che so non competerti"
    Avanzando di qualche passo si portò di nuovo vicino all'entrata, aprendola con delicatezza. Si, come no: la scardinò con una spallata come al solito.
    Dentro sapevano che sarebbe entrata lei dopo un simile trambusto, quindi neanche si allarmarono e attesero all'interno dato che nessuno uscì per accoglierla.
    Dal vano sotterraneo proveniva il solito aroma di festa, di carne e di braceri ardenti, in mezzo a qualche chiacchera e a un paio di risate da dopo missione.
    C'era anche qualche voce che non riconosceva in mezzo al gruppo. Poco male, se non le sarebbero andati a genio li avrebbe semplicemente tolti di mezzo. In tutti i sensi.
    Chris, ti ho già detto in privvaaaattttooooossss
     
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    David ascoltò la risposta di Liya .A quanto pareva lei si era offesa per il fatto che avesse reagito in maniera troppo smielata a quello che le aveva fatto. Non sapeva se scusarsi o no per aver sbagliato di nuovo. D'altro canto aveva solo detto quello che provava. Tuttavia capì che forse doveva diventare più aggressivo con lei se non voleva rischiare di perderla. Dopotutto la sua amata era una dragonessa esuberante, e lui l'amava proprio per questo. Forse avrebbe dovuto cominciare a comportarsi e a pensare come lei se voleva che le cose funzionassero bene tra di loro. Forse, se voleva davvero tenerla stretta, ogni volta che avrebbe fatto qualcosa avrebbe dovuto chiedersi: che cosa farebbe Liya al mio posto? Ed agire di conseguenza. Lui non avrebbe mai voluto privarla della sua libertà e trattarla come una cosa. Ma forse era questo quello che Liya voleva da lui. Che fosse più possessivo, aggressivo, e si imponesse su di lei. La vide poi aprire l'ingresso del rifugio scardinandolo con una spallata, e David pensò che probabilmente anche lui avrebbe dovuto fare così in futuro. Aprire quell'edificio con una spallata invece di aprirlo normalmente gli sembrava un po' esagerato ed eccessivo, ma se era questa la maniera di Liya, allora avrebbe dovuto farla diventare anche sua. Per cui decise di fare subito qualcosa per riprendersi dalla figuraccia di poco fa. Si mise quindi in posizione d'agguato, come quando caccia una preda, pensò stando attento a non mandare per sbaglio un messaggio telepatico a Liya

    "Molto bene Liya. Mi vuoi più aggressivo? Allora sarò più aggressivo!"

    E quindi le saltò addosso con l'intento poi di bloccarla e poi iniziare a colpirla delicatamente come lei aveva fatto con lui. Magari le avrebbe dato anche qualche morso qua e là. Doveva assolutamente essere perfetto se voleva che la sua compagna fosse soddisfatta di lui e dimenticasse la sua eccessiva smielatezza di poco fa e lo trovasse interessante ed intrigante proprio come lui trovava così lei. Se tutto fosse andato bene, la sua Liya avrebbe apprezzato quello che lui era disposto a fare per lei. Se invece stava sbagliando anche in quel momento, allora David non avrebbe avuto la più pallida idea di che cosa dire. D'altra parte si ricordò quanto Liya si fosse arrabbiata per il fatto che lui si era trattenuto con lei quando aveva esitato a baciarla. Quindi forse sarebbe stato meglio scusarsi per il fatto di averci provato piuttosto che scusarsi nuovamente per essersi trattenuto di nuovo. E quello che si apprestava a fare probabilmente era il primo passo che avrebbe dovuto compiere per la trasformazione mentale che avrebbe dovuto subire in modo da diventare fiero, orgoglioso, possente, ed indomabile, proprio come lo era lei.
     
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    Liya restò un attimo sulla soglia in ascolto, ondeggiando la coda qua e là.
    Si accorse che David si stava muovendo per avvicinarsi, e quando lui le fu addosso lei fin i col muso a pochi centimetri dall'albero.
    Sollevò lo sguardo, sospirando e stendendo debolmente le ali con un movimento fluido e leggero.
    "Non devi cambiare per me, piccolo drago" disse voltandosi a fissarlo mentre lui se ne stava sopra al suo dorso tutto convinto.
    "Non ho mai detto che devi comportarti contro la tua natura..." continuò, leccandosi il labbro inferiore. "Solo che non sopporto tutta questa dolcezza. Sei noioso" gli fece notare, sogghignando divertita e tutta decisa.
    Mosse una zampa per grattare il collo di David, subendo le zampate che il drago le sferrò cercando di imitarla. La sua ingenuità la faceva sorridere: avrebbe potuto davvero fare di lui ciò che voleva e neanche se ne sarebbe accorto.
    "Chi sa se..." fece, piantando i suoi occhi ametista su quelli di David, "se combatteresti con qualcuno per avermi. Sono proprio curiosa"
    In fondo era divertente, e poi doveva ancora fargliela pagare per aver pensato male di lei quella volta.
    "Inoltre, se ben ricordi, io dovrei essere arrabbiata con te... e anche molto direi. Hai dubitato di me davanti ad Asmodeus, non pensi di meritarti una bella punizione?"
    Schioccò la lingua un paio di volte, muovendosi sotto di lui con fare giocherelloso e scagliando piccole folate di vento dalla bocca mirando al suo muso per infastidirlo e obbligarlo a strizzare gli occhi per l'aria che si spingeva sulle sue palpebre.
    Si dimenò cercando di mordicchiarlo, mentre la sua attenzione si stava poggiando anche su un altro problema, Ben più grande dell'ingenuità di David.

    Edited by Aesingr - 11/6/2018, 17:59
     
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    La risposta che Liya le diede fu molto rassicurante. Lei non voleva che lui cambiasse per lei, e questo era un bene. Così non doveva alzare i suoi standard e continuare ad essere gentile. Ma ormai, visto che c'erano, potevano divertirsi un po'. Quindi procedette a colpirla proprio come aveva pianificato mentre si godeva la grattata sul collo che lei gli diede. Tutto stava migliorando e cominciando ad andare per il meglio. E lui era felice per il momento di intimità che stava avendo con lei. All'affermazione che era noioso, lui rispose sorridendole malizioso

    "Beh, vorrà dire che tenterò di essere più divertente."

    Per poi cominciare a mordicchiarla, a leccarla, e a punzecchiarla con i suoi artigli per bene. Quando la sua compagna lo sorprese piantando il suo sguardo su quello di lui e gli chiese era disposta a combattere contro qualcuno per averla. David a questo le rispose

    "Beh, se è questo quello che vuoi d'accordo. Dimmi contro chi vuoi che io combatta e lo faccio subito. Battermi per te sarà davvero un piacere per me."

    Non aveva idea contro chi avrebbe dovuto combattere. Ma se avrebbe dovuto farlo, lo avrebbe fatto volentieri. E se invece non avrebbe dovuto combattere nessuno ma lo aveva detto così, tanto per dire, allora avrebbe fatto almeno una buona impressione alla sua compagna nel dirle questo. Quando poi le rivangò il fatto che avesse dubitato di lei d'avanti ad Asmodeus, Nel cuore di David ci fu una lieve preoccupazione. Aveva creduto che lei ormai non ci pensasse più a quella storia, invece lo pensava ancora.

    "No. Non è questo. Te l'ho già detto che non ho mai detto né pensato una cosa simile nei tuoi riguardi. è che a volte tendo a lasciarmi trascinare dalle emozioni. Tutto qui. Non sapevo con certezza come fare per aiutare Callispera ma sentivo il bisogno di aiutarla. Tutto qui. "

    Le folate d'aria che gli lanciò erano decisamente fastidiose, e quindi dovette chiudergli gli occhi. Ma nonostante questo si godette il modo giocherelloso con cui lei si mosse sotto di lui. Ed anche le mordicchiature che lei gli fece erano decisamente piacevole. David a sua volta decise di ricambiare le sferzate di vento che lei gli mandava incontro con dei piccoli spruzzi d'acqua innocua. Non voleva farle del male, e poi, come lei stava giocando con lui, anche lui si sarebbe messa a giocare con lei. Nel fare tutte quelle cose i drago riuscì ad accorgersi che nella sua compagna c'era qualcosa che non andava. Sembrava che qualcosa la preoccupasse. Per cui volle chiederle

    "C'è qualcosa che non va Liya? Qualcosa che ti preoccupa? Se è così potresti dirmi di che si tratta?"

    Ed attese la sua risposta. Non sapeva ancora che cosa sarebbe successo. Ma stava per entrare in una grande fase della sua nuova vita. E se in quella fase c'era già un problema, allora doveva decisamente risolverlo. Qualunque esso fosse.
     
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    E’riso arriva da Kerus, più precisamente dalla Role intitolata Fra galline di fuoco, ironie incomprese..., la quale non è ancora finita.


    E’riso si trovava in un luogo buio, acquattato in un angolo per dare sfogo ai suoi bisogni interiori. Intorno a lui non c’era niente, fatta eccezione per un nauseante odore pesante che è meglio non descrivere.
    Aveva finito per mangiare qualche salsiccia arrosto di troppo ed ora faceva fatica anche solo a respirare; di solito, non aveva problemi ad abbuffarsi, ma in quel posto c’era talmente tanto trambusto, che ogni cosa risultava appesantita e amplificata. C’era il bordello più totale, senza parlare dei bracieri ardenti che emanavano profumi intensi e contrastanti allo stesso tempo.
    “Eeeeeeeeh!”
    Uno scroscio di applausi si levò dopo che un coro di voci ebbe gridato, molto probabilmente dei piatti di terracotta erano caduti a terra.
    Il centauro si aggiustò il mantello color fango per poi rigettarsi nella mischia. Doveva assolutamente iniziare ad occuparsi sul serio della questione per la quale si trovava là dentro, sebbene fosse consapevole che ciò non sarebbe stato affatto facile, in quanto quegli individui non l’avrebbero fatto uscire dalla loro tana una volta ottenuto ciò che gli interessava.

    Edited by Rectina - 23/8/2018, 19:08
     
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    "Mh..." dischiuse le labbra, dando un colpo con il muso al testone di David e sbuffando. "non preoccuparti, se ritengo che tu debba sapere qualcosa te lo dirrò. Per il momento, niente che ti riguarda"
    Si eranoa nche divertiti a sufficenza, avevano perso il tempo che potevano perdere e lei si era dedicata una piccola pausa con il suo drago. Lui si era preoccupato delle sue parole, spiegandogli che aveva aiutato Calispera perché, a suo dire, sentiva di doverlo fare.
    Che noia, accidenti.
    "Comunque non è una scusa" disse, fingendo il broncio, "ti punirò severamente per aver creduto che io volessi tradirti"
    Concluse con un sorrisetto, alludendo a chi sa quali cose brutte. Detto ciò entrò dentro all'albero, scostandolo come di suo solito con irruenza. Scese le scale come avrebbe fatto un qualunque bipede. Una volta dentro, seguita da David, trovò tutti coloro che si aspettava di poter trovare: Lart, Zahr, Kirana, Shian e soprattutto l'unica là dentro che le stava simpatica: Einerya la vecchietta sclerata.
    Cliccate qui per maggiori info(leggete le descrizioni)
    Fu Lart, come al solito, a far caciara di primo acchito.
    "Non ci credo, è tornata Liya!"
    Anche chi non si era accorto del suo arrivo si voltò, e chi più chi meno tutti cominciarono a fare ancora più casino che mai. Partirono brindisi e arrosti volanti a ruota, come non ci fosse un domani. Soltanto Elsa, distesa in un angolo, non si mosse e indirizzò semplicemente un'occhiata spensierata alla dragonessa delle tempeste.
    "Allora, da quanto tempo vecchia casinista!" fece Lart, avvicinandosi a Liya per battergli una pacca su una zampa squamosa. Lei di rimando lo lanciò contro una parete senza troppi problemi, e lui ovviamente accentuò la cosa gridando come un rincoglionito seriale. Nel rialzarsi inciampò anche su una griglia lasciata a terra, che la vecchietta sclerata si apprestò a raccogliere.
    "E quello chi è?" chiese Zahr, anticipando Lart che stava di nuovo tornando ad importunare Liya.
    "Da quando ti prendi questa confidenza, Lart?" cominciò Liya, per poi rivolgersi a Zahr. "Lui è David, resterà con noi"
    Le facce perplesse si mischiarono a qualche risatina sghemba. Tra i presenti c'era anche qualcuno che Liya non conosceva: alcuni elfi, un paio di nani e uno strano tizio dal pizzetto facile con una pettinatura molto fiera e i capelli alla Dragon Ball per capirsi.
    "Ma guarda un po', la nostra Liya si è trovata un com..." prima di finire la frase Lart si ritrovò proiettato verso il bagno della tana, adiacente alla stanza illuminata dalle candele e dai braceri in cui si trovavano. Insieme a Lart decollò anche n pezzo di stufato, eresia per Einerya che brandì minacciosa un mestolo per punirlo.
    Si, là dentro c'era sempre la solita caciara.
    Elsa si alzò sulle sue zampette pucce, dirigendosi verso Liya. Le loro dimensioni non erano molto diverse; Elsa era poco più bassa di Liya, anche se vi erano diversi anni a dividere le loro età.
    La giovane dragonessa di smeraldo la fissò per qualche secondo negli occhi, e Liya ricambiò semplicemente inclinando il muso.
    "Allora?" fece Elsa, restando immobile.
    Liya di rimando scosse semplicemente il muso, alché la draghetta tornò al suo posto dopo aver rubato una grossa salsiccia ed essersela divorata in un paio di morsi.
    Lart si era sfracellato sulla porta del bagno, che purtroppo era occupato.
     
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    David ascoltò Liya su come per il momento non ci fosse niente da dirle e di come poi lo avrebbe punito per il suo errore. Questa cosa fece un po' afflosciare David che chiese

    "Non puoi farlo subito che così ci leviamo il pensiero?"

    Dopodiché la seguì all'interno della tana. David era decisamente preoccupato di quello che avrebbe potuto trovare al suo interno. Si chiese se lì dentro avrebbe trovato gente simpatica o se invece avrebbe incontrato dei duri con il quale, per conquistarsi il loro rispetto, avrebbe dovuto essere ancora più duro. Naturalmente ci trovarono subito qualcuno dentro. E lui poté quindi vedere tutto quello che era successo appena videro la sua compagna. Tutti cominciarono a fare casino. Partirono brindisi e arrosti volanti a ruota e David osservò con piacere quella scena. Per ora sembrava tutto apposto e la prima impressione non era male. Dopo aver dato una botta ad uno dei suoi compagni dopo che l'aveva toccata David si chiese se Liya avrebbe trattato così anche lui se lo avesse conosciuto come un essere umano. E questo gli fece rinnovare la sua gioia per essere diventato un drago, dato che questo gli dava un corpo compatibile con quello di Liya che aveva permesso di far nascere il loro amore. Dopo quella scena un nano arrivò e chiese alla sua compagna chi fosse lui. Liya lo presentò in poche parole. Quando il tipo che aveva scaraventato prima tornò di nuovo affermando quello che era davvero accaduto, ovvero che Liya si era trovata un compagno, ma lei lo colpì nuovamente senza nemmeno fargli finire la frase. Questo turbò un pochino David che si mise a pensare.

    "Possibile che Liya si vergogni di me e non voglia far sapere a nessuno che stiamo insieme?"

    Non era una prospettiva piacevole, però non poteva decisamente dirlo apertamente dato che lei era già arrabbiata con lui, e se adesso avesse mostrato nuovi dubbi a riguardo avrebbe potuto peggiorare ulteriormente la situazione. Per cui, se qualcuno lo avesse chiesto a lui, tanto per non correre rischi, avrebbe detto di si, che era il compagno di Liya. Dopodiché assistette ad un incontro non verbale tra Liya ed una dragonessa verde. Quest'ultima quando chiese a Liya "Allora?" anche se non sapeva riguardo a che cosa si riferisse e Liya scosse il muso, David si preoccupò nuovamente per il fatto che forse Liya non voleva far sapere a nessuno dei suoi colleghi che loro stavano insieme. Gli avrebbe di sicuro fatto comodo avere conferma tramite qualche messaggio mentale privato, ma non ricevette nessuna comunicazione mentale dalla sua amata, e lui non intendeva rischiare di chiederglielo direttamente per ricevere una risposta con il rischio di farla arrabbiare ancora di più nel caso si sbagliasse e la sua fosse solo paranoia. Dato che ormai era già lì, decise che era il caso di dire qualcosa, tanto per rompere il ghiaccio.

    "Beh, salve. Come Liya vi ha già detto, io sono David, e sono nuovo. Spero sinceramente di trovarmi bene tra di voi."

    Disse salutandoli con la zampa anteriore destra ed aspettando di vedere cosa sarebbe successo. Sperava davvero di riuscire a fare una buona prima impressione e di non mettere in imbarazzo Liya dicendo o facendo qualcosa di sbagliato. Non desiderava nella maniera più assoluta compromettere il suo rapporto con lei. E sperava davvero che tutti loro non fossero l'organizzazione malvagia che temeva potessero essere.

    Edited by l.pallad - 20/6/2018, 11:39
     
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    quando sentì un violento scossone proveniente proprio dall’uscio.
    “Occupato!” Disse a gran voce, ridendo tra sé come un matto: “A quanto pare qui per bussare usano maniere diversamente civili.”
    Tutt’ad un tratto la sua mente fu pervasa da uno strano pensiero, diremmo non proprio tranquillo.
    - Ma siamo sicuri che convenga riandare di ? Non vorrei che si stesse scatenando un pandemonio… Anche perché… Mi fa troppo male lo stomaco! - pensò scuotendo il capo e reclinandolo di lato. - Ho un po’ esagerato con i Wursnus alla Mayosena… Mhh… Wursnus alla Mayo…. - continuò dischiudendo dolcemente la bocca in una smorfia di piacere.
    “No!” Soggiunse ad alta voce: “Devo portare a termine il mio obiettivo senza ulteriori distrazioni!”
    Il centauro stava per riaprire la porta che conduceva alla sala dove c’erano gli altri ospiti della tana, Aprì la porta lentamente, giusto per controllare com’era l’andazzo in quel posto.
    Posso lasciare il pezzo dei Wursnus alla Mayo? Non mi sembra che influisca con la trama principale della Role. In caso contrario, tolgo io o Aes.
     
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    Liya notò immediatamente l'imbarazzo di David, e ciò la fece sorridere. Ondeggiò la coda da una parte all'altra, quasi ad indicare che era tranquilla e non si curava di quanto David potesse trovarsi a disagio.
    Sfruttò un po' la cosa per divertirsi alle sue spalle, com'era solita fare con chiunque, sghignazzando visibilmente. Gli rivolse poi qualche parola sfruttando l'ametista, cercando i suoi pensieri.
    <sei così scemo quando ti imbarazzi>
    Fu Zhar, il fiero Capelli d'autunno, a rivolgersi a David con un po' più di serietà.
    "Ottimo, allora benvenuto fra noi"
    Zhar non era quello di troppe parole nel gruppo, il ruolo di casinista spettava a Lart; lui aveva solo il compito di acquietare le acque di solito, o di agitarle ulteriormente se la situazione lo richiedeva.
    Kirana invece scrutava David sospettosa, con la sua solita espressione vaqua. Liya se ne rese conto e la fissò a sua volta, snudando impercettibilmente le zanne.
    Non le era mai piaciuta quella ragazza, anche se continuavano a sopportarsi reciprocamente per forza di cose non dovevano obbligatoriamente andare d'accordo.
    Liya poi prese David per un'ala con un gesto vistosamente galante e lo portò fuori di nuovo, per condurlo oltre il cerchio di alberi fuori dalla tana.
    Lo portò vicino al nido in cui raramente riposava, ma che sfruttava come sua piccola tana personale quando Lyvor non faceva il burbero. Ed era proprio lui che voleva in quel momento.
    Il dragone bianco riposava pigramente fra le foglie del grande nido sospeso fra gli alberi. Liya si chiese come facesse ancora a sostenere lui e Noxas senza cedere. La roc in quel momento non c'era, soltanto il grande drago dalle squame lucenti sonnecchiava in attesa di un qualche compito da svolgere.
    Glielo avrebbe trovato lei, un bel divertimento. Con una folata di vento mosse la conca di foglie e stuzzicò il sonno di Lyvor, facendolo sobbalzare di scatto. Si voltò istantaneamente, con lo sguardo carico d'incendio e l'espressione di chi sta per sbranarti. Si mise sull'attenti in meno di mezzo secondo, battendo una sola volta le palpebre per controllare se stava effettivamente vedendo quello che aveva visto.
    "Liya!" esclamò semplicemente, avanzando fiero, con un ringhio che si faceva largo fra le sue fauci. "Perché sei tornata"
    Liya non si scompose, anzi alzò lo sguardo come ad indicare che l'atteggiamento di Lyvor non faceva altro che annoiarla.
    "Lui è David. Non è un problema se rimarrà con te a dormire, giusto?"
    Il drago li squadrò entrambi con quello che aveva tutta l'aria di essere lo sguardo più vaquo del suo repertorio, il quale culminò in un altro mezzo ringhio infastidito rivolto alla dragonessa.
    Puntò gli occhi scuri su quelli di David, indagando a fondo su tutto ciò che poteva distinguere ad un'occhiata superficiale. Rimase in silenzio per alcuni secondi, probabilmente stava riflettendo su cosa dire o fare.

    Intanto Lart aveva preso come nuovo obbiettivo la porta, il suo bersaglio passò da Liya a quel centauro che era giunto dal nulla senza un chiaro motivo.
    Perché la gente si univa alle feste della Nebbia, spesso senza neanche sapere che si trattava della Nebbia, con tutta quella frequenza? Ormai la tana non sembrava più così segreta, non sarebbe risultato strano se da un giorno all'altro da quelle parti si fosse presentato un esercito pronto ad attaccarli.
    In tal caso avrebbero dovuto tramortire un bel po' di gente, ma pace. In qualche modo avrebbero fatto.
    Appena il centauro mise il muso fuori dal bagno il ragazzo gli si avvicinò brandendo un boccale di idromele e un corno in legno. soffiò con energia nello strumento, suonandolo quasi sull'orecchio di E'riso.
    "Allora! Che hai combinato in quel bagno? Hai fatto una puzza micidiale! Credevi non me ne sarei accorto?" fece una piccola pausa, scandendola con qualche gestaccio con il corno stretto fra le dita impugnato a mò di arma di distruzione di massa. "Ti sembra educato? Mh? A me no, per nulla! Vieni qua dentro, svaligi tutto e non..."
    "Lart, c'è un piccolo problema" lo richiamò Shian, distogliendo momentaneamente la sua attenzione dall'ibrido equino. Equino varo supinato...
    "Che diavolo c'è ora?"
    Shian prese da parte Lart, sussurrandogli un po' di cose all'orecchio, mentre Elsa si avvicinava a sua volta ad E'riso. Gli fece cenno di seguirla con la coda, e si diresse verso l'uscita. Si fermò sull'ingresso per aspettarlo, mentre metteva il muso fuori per sbirciare cosa stava combinando Liya.
     
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    Incubo infernale

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    La sua Liya come al solito sembrava divertita dal suo atteggiamento imbarazzato, e di questo lui fu molto felice. Le piaceva davvero farla divertire. Fu per questo che quando lei commentò che era così scemo quando si imbarazzava,David si limitò a fare una ridacchiata. Quando il nano arrivò a dargli il benvenuto, David si limitò a rispondere

    "Beh, grazie."

    Se il nano non aveva detto altro, non vedeva perché invece lui avrebbe dovuto fare un qualche grande dialogo. Una ragazza dai capelli blu invece lo guardava con sospetto con un'espressione vacua. David rimase indifferente alla cosa.Dopotutto nessuno di loro lo conosceva, e quindi era più che naturale che qualcuno mostrasse diffidenza nei suoi riguardi. D'altra parte anche David non conosceva loro, e non poteva di certo dire così su due piedi se loro erano l'organizzazione malvagia che temeva potessero essere oppure no né se sapeva se il suo amore per Liya sarebbe stato sufficiente per farlo rimanere fedele a loro.Quando la sua amata lo prese per un ala e lo portò fuori di nuovo, David si chiese dove lo stesse portando adesso, dato che credeva che avrebbe dovuto conoscere e socializzare con gli altri. David ovviamente gli permise di farlo come al solito, perché di sicuro aveva le sue ragioni per fare quello che faceva. Quando lo portò fuori arrivò in quello che sembrava proprio un nido. Per David la cosa fu una grande emozione. Il suo primo nido da drago con il quale avrebbe potuto passare del tempo con la sua compagna. Lì vi trovò poi un drago bianco bello grosso addormentato che poi lei si divertì a svegliare con qualche folata di vento. Il drago non la prese bene quando si svegliò, e chiese alla sua compagna perché fosse tornata. Lei rimase impassibile alla cosa e si limitò semplicemente a presentarlo chiedendogli se non era un problema che rimanesse lì a dormire con lui. A quella domanda David ci rimase un po' male. Credeva davvero che ovunque sarebbe andato a dormire, lo avrebbe fatto insieme a lei Invece avrebbe dovuto dormire insieme ad un drago apparentemente burbero e scontroso a cui forse non piaceva neppure. Naturalmente il drago tenne tutti questi pensieri per se, perché sicuramente a Liya non sarebbe piaciuto un compagno appiccicoso e lamentoso e quindi doveva accettare questa sua decisione con calma dignità e classe. Forse il fatto che non avrebbero dormito insieme per il momento era anche la punizione che aveva deciso per lui, e quindi non poteva fare altro che accettarla. Poi, quando il drago bianco lo scrutò in malomodo, David si concentrò di sostenere il suo sguardo, perché sicuramente Liya non voleva un compagno che si lasciava intimidire facilmente. Tutto quello che David poté dire a quel drago bianco che lo guardava in quel modo fu

    "Beh, ciao."

    Ed attese di vedere quale sarebbe stata la sua reazione o come avrebbe reagito adesso che aveva appena rotto il ghiaccio con lui.
     
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    Non appena E’riso mise il muso fuori dalla porta, fu colto alla sprovvista da un tizio che avrebbe potuto avere le fattezze di un albero di Natale o indossare una maglia verde, che tanto lui non se ne sarebbe accorto; non in quel momento. Ad ogni modo, il ragazzo cominciò a sbraitargli contro, agitando quello che forse era un cornetto e facendo dondolare pericolosamente un boccale colmo di idromele.
    “Allora! Che hai combinato in quel bagno? Hai fatto una puzza micidiale! Credevi che non me ne sarei accorto?” Fece quello ,brandendo il cornetto come se fosse un’arma di distruzione di massa… Un cornetto di legno, uno strumento utilizzato per suonare o amplificare i suoni emessi con la bocca.
    - Se sto qua mi fosse venuto incontro con un cornetto morbido al miele, l’avrei anche preso subito in simpatia. - pensò tra sé il centauro e, a dirla tutta, desiderava rispondere a quell’individuo: non tanto per chiarire il motivo per cui si trovava lì, quanto per fargli capire che gli avrebbe dato una stella su Google.
    Tutt’ad un tratto, una figura non ben identificata dalla creatura, chiamò il tizio con il cornetto, ma soprattutto, il boccale. I due cominciarono a discutere fra di loro in maniera abbastanza sospettosa; E’riso si guardò intorno: notò la giovane dragonessa che pareva rivestire un ruolo significativo in quel posto fargli un cenno eloquente con la coda. Egli ritenne che fosse il caso di seguirla fuori dalla sala. Prima però…
    “Con permesso!” Disse, prendendo il grosso bicchiere dalle mani del tizio e scolandosi il contenuto in men che non si dica.
    “Ah!” Sospirò soddisfatto: “Proprio quello che mi ci voleva! Grazie.” Aggiunse sorridendo spavaldo, mentre restituiva il boccale al proprietario e si allontanava a spintoni in direzione della dama che lo attendeva alla porta.
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    "Ciao?" domandò Lyvor, storcendo il muso in un ghigno poco rassicurante.
    "Liya! Cosa diavolo hai portato!"
    La sua bocca si spalancò in un ruggito, a cui Liya rispose sbuffando come al solito.
    Lyvor si voltò verso David, snudando le zanne, ringhiando verso di lui.
    "Non ci provare, Lyvor" lo incalzò Liya, con gli artigli sguainati in un istante.
    Il dragone bianco si lanciò su David con un balzo, squotendo le ali con forza.
    Una spinta invisibile però lo spedì a terra senza troppe cerimonie. Lyvor si alzò puntando gli occhi scarlatti su Liya.
    "Non sa difendersi da solo? Volevo solo..."
    Liya ondeggiò la coda, sferzando l'erba sotto di sé.
    "In tal caso fai pure, ma gli ho insegnato bene"
    Liya poi si voltò a scrutare David e gli schioccò la lingua.
    "Senti drago, da queste parti per conquistarti la fiducia devi fare a botte. Lyvor è noioso, e se non gli mostri qualcosa si imbizzarrisce come un garuda in calore. Ma bene, questa come mi è uscita. Quell'aquila deve avermi fatto un certo effetto"
    Liya si spostò, David e Lyvor potevano agire come meglio credevano.

    Elsa scortò fuori il centauro, poi si voltò a scrutarlo in volto con uno sguardo curioso.
    "Cosa ci fai nella tana, come sei entrato? Mi sembra di capire che qualcuno non se ne sia accorto, succede quando qualche idiota invita esterni senza motivo. Ma tu... non ti ho mai visto prima d'ora"
    Continuò a camminare, arrivando nei pressi del nido in cui vide Lyvor avvampare di una candida luce splendente, mentre puntava fisso il muso sul drago che Liya aveva portato con sé.
    Il dragone bianco si era circondato di un alone d'energia pulsante, che si irradiò fra le fronde circostanti con grande intensità. Elsa fece cenno al centauro di seguirla con un'ala, invitandolo a prendere posto su un ramo abbastanza alto da evitare la furia di Lyvor.
    "Potresti anche dirmi il tuo nome, a questo punto"

    Edited by Aesingr - 30/10/2019, 12:58
     
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    David poté constatare che la prima impressione che aveva fatto a Lyvor era decisamente pessima. Quel ringhio che gli aveva fatto non prometteva niente di buono. Poi lo attaccò cogliendolo di sorpresa, Per fortuna Liya lo intercettò buttandolo a terra con il suo potere di vento. Inizialmente fu contento della cosa, ma quando il drago bianco chiese se lui poteva difendersi da solo e la sua compagna acconsentì a qualunque cosa volesse fargli, per poi spiegargli che doveva combattere per conquistarsi la fiducia di Lyvor. Il drago non voleva né cercare né creare problemi, ma se era così che funzionavano le cose, allora lo avrebbe fatto. Per cui si mise in posizione da combattimento, e cominciò a riflettere su cosa fare. All'inizio pensò di coglierlo di sorpresa con un attacco alle spalle sfruttando gli alberi del posto, ma poi scartò l'idea. Probabilmente sarebbe stata una buona mossa contro un nemico, ma ora non era in quel genere di combattimento, e doveva cercare di fare buona impressione, e se avesse agito in quel modo forse avrebbe potuto fare la figura del codardo e dello sleale. Certo, d'altra parte se non lo faceva forse avrebbe pensato che non l'aveva fatto perché non era stato abbastanza intelligente da pensarci e quindi fare comunque la figura dello stupido. Alla fine decise per un confronto diretto preferendo fare la figura dello stupido che quella dell'imbroglione. Deciso questo decise che era il momento di pensare alla strategia da compiere. Non sapeva ancora quali poteri o elementi disponesse il suo avversario. Quindi doveva aspettarsi di tutto. Poteva anche saltargli addosso ed affrontarlo direttamente in un corpo a corpo, ma era decisamente meglio non rischiare. Forse era più forte di lui in un corpo a corpo e quindi era meglio non sopravvalutare se stesso o sottovalutare lui. Forse sarebbe stato meglio lasciare che lui lo attaccasse per primo, e poi reagire di conseguenza. Ma d'altra parte forse anche lui pensava la stessa cosa e quindi era meglio attaccare per primi, in modo da fare anche una buona impressione sia a lui che alla sua compagna. Dopotutto Liya aveva detto che gli aveva insegnato bene. Quindi se perdeva avrebbe fatto fare una figuraccia sia a se stesso che a lei. Alla fine decise che ci stava pensando troppo alla sua mossa, dato che erano appena all'inizio del combattimento, e che la cosa migliore da fare era iniziare con qualcosa di semplice. Se ancora non sapeva cosa il suo avversario sapesse fare, la cosa migliore era spronarlo a scoprire le sue carte in modo da capire quali fossero le sue capacità e quindi agire di conseguenza. Per cui attaccò il drago bianco con cinque draghi cinesi acquatici, tre a 99 gradi e due ad un grado, circondandolo da tutti i lati in modo che non potesse schivarli, per poter vedere come avrebbe reagito al suo attacco e come avrebbe contrattaccato. Così avrebbe potuto finalmente cominciare a capire cosa sapesse fare il suo avversario ed elaborare strategie a riguardo.
     
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