Sistemare le cose

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    "Qualcosa di me? Sembra quasi sappiate del mio passato, e vi serva solo una conferma"
    Liya rimase abbastanza perplessa dalla loro richiesta; non tanto perché avrebbe dovuto raccontare di sé, dato che in tal caso le sarebbe bastato mentire, quanto per il modo schietto in cui quei due arrivati dal nulla volessero già sapere di lei.
    Si diresse su uno spiazzo verde al lato di una via in mezzo alla città, ripiegò le ali e fissò i due umani alternativamente con i suoi occhi d'ametista.
    "Io sono Liya, soprannominata Neratempesta a causa del mio passato... burrascoso" esibì un sorrisetto, poi continuò. "In realtà di me c'è ben poco da sapere, poco che voi possiate comprendere almeno. Per voi umani, e non solo, è facile travisare un concetto e renderlo giusto o sbagliato. Sottolineo questo perché, nonostante anche i draghi non ne siano esentati, ho potuto constatare che la vostra specie soffra di una maggior attitudine al forviarsi da soli. Quindi statemi a sentire, ma non considerate determinante ciò che ho da dirvi"
    Senza preavviso, la dragonessa si circondò di un miasma nero e inglobò anche David e i suoi genitori, facendo scomparire tutti alla vista degli altri cittadini come fossero appena sfumati in figure invisibili.
    "Non allarmatevi, vorrei solo cambiare luogo per discuterne"
    Ricomparvero, dopo alcuni secondi, in mezzo ad una grotta rocciosa che dava sul mare. Si trovavano sempre sulla spiaggia di Knawr, ma da lassù la vista era meravigliosa, e non potevano essere individuati grazie agli speroni di pietra che costellavano la formazione naturale. Preferiva starsene al fresco e al sicuro da orecchie e sguardi indiscreti.
    "Non stupitevi di questo, ogni creatura possiede le proprie abilità. Io più di altre, seppur non sia stata io a desiderarlo"
    Abbracciò con le zampe il bordo di uno scoglio e vi poggiò il collo, cominciando a raccontare.
    "Quando sono nata, da due draghi simili a me nell'aspetto ma molto diversi nello spirito, sono andata incontro a varie difficoltà. Mio padre, ma non solo, mi ha obbligata a diventare ciò che sono stata per diversi anni: una macchina da guerra senza rimorsi o rimpianti. Ho combattuto per sopravvivere, per proteggere, vedendo il male venir perpetrato ingiustamente da chi non meritava di vivere. Tutto questo mi ha corrotta, finché non sono arrivata ad uccidere per mia volontà innocenti e ho fatto anche di peggio. Si immagino a cosa starete pensando, ma fidatevi che non ha alcuna importanza ciò che ho fatto ormai"
    Si fermò un attimo, sospirando. "Non vi parlerò dei dettagli, non ve n'è alcun bisogno. Vi basti sapere che ho incontrato persone degne della mia fiducia, che mi hanno cambiata, persone a cui anche David ha deciso di unirsi. David è stato l'ultimo individuo incontrato ad aver significato davvero molto per me, lui sa di cos'ho causato e del perché io l'abbia fatto. Come non ho timore nel rivelarlo a voi, lui non l'ha avuto di perdonarmi ed accettarmi per ciò che sono. C'è soltanto un problema, da cui ho intenzione di mettervi in guardia"
    Lasciò andare la roccia, allungando il muso verso di loro e guizzando con la coda da una parte all'altra.
    "Coloro che mi hanno aiutato, da queste parti, si fanno chiamare La nebbia argentata. Sono considerati individui spregevoli e non degni di rispetto, alcuni di loro sono ricercati e David, unendosi a loro, ha scelto volontariamente di mettersi in pericolo. Io sono come loro, a voi decidere come giudicarmi, sempre che quel poco che sapete adesso di me possa bastarvi. Credo David non volesse io vi dicessi questo, perché anche lui non è del tutto sicuro della sua scelta ancora, ma ormai ne fa parte ed è troppo tardi per tornare indietro. Qualunque cosa direte o farete, David ha deciso di entrare nella tana. Il suo potrebbe essere il più grande errore mai fatto o la miglior scelta che avrebbe potuto fare, questo né io né lui possiamo ancora saperlo"
    Si mosse verso i due umani, rivolta prevalentemente alla donna.
    "Finché potrò mi prenderò io cura di lui, ma non è detto io ci sarò per sempre. Lui ha scelto di seguirmi ed entrare nella Nebbia guidato soltanto da ciò che prova per me, ed è proprio questo a spaventarmi. La mia vita per il momento non è rischiosa, anche perché sono fra le più potenti creature dell'isola e non fatico ad ammetterlo, ma l'esistenza dei membri della Nebbia argentata è costellata di minacce e rischi. Vi consiglio di non immischiarvi mai con loro, o meglio... con noi, se ci tenete alla vita; di contro io farò di tutto per proteggere David, e farò in modo che se io dovessi sparire lui sia comunque al sicuro"
    Aveva detto tutto quello che c'era da dire, adesso stava a loro. Si avvicinò a David, senza comunicare con lui in alcun modo. Doveva sbrigarsela completamente da solo questa volta.
     
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    David ascoltò quello che disse Liya ai suoi genitori. Sperò sinceramente che i suoi genitori non la prendessero troppo a male per il suo passato oscuro voleva sinceramente che loro la accettassero completamente per quello che era e la considerassero parte della famiglia. Quando poi rivelò della nebbia, la preoccupazione di David cominciò a crescere. Quella parte della storia avrebbe tanto voluto evitare di che la rivelasse. Un conto era che dovessero solo perdonare il passato oscuro di Liya. L'altro era che accettassero che lui si fosse unito ad una possibile organizzazione malvagia. Quella in effetti era una cosa su cui era pieno di dubbi e non aveva alcuna certezza. Avrebbe decisamente voluto rimandare il più possibile questa cosa finché non quei dubbi non si fossero trasformati in certezze e quindi adesso la sua compagna lo aveva messo in una situazione davvero complicata.

    "Dunque, ti sei unito a questa nebbia argentata senza sapere nemmeno se sono affidabili oppure no?" chiese Brizio

    "beh... si." rispose David con un po' di imbarazzo.

    "Ma sei impazzito?" chiese Gaia "Non ci importa nulla del tuo aspetto, ma ci importa del tuo carattere. Non vogliamo che tu ti rovini in qualche modo."

    "Cosa pensi di fare se alla fine si rivelassero persone discutibili? Potrebbero costringerti a fare qualcosa che macchi la tua anima, o roba simile."

    "Lo so. Per il momento non mi hanno fatto fare nulla che mi abbia impedito di dormire la notte. Ma in effetti mi preoccupo continuamente di questa cosa. Però non c'era altro modo per rimanere con Liya."

    "David, capiamo se tu hai voluto perdonare i suoi errori del passato, sappiamo che hai un cuore d'oro. Ma ti spingeresti davvero a tanto solo per stare con lei? Non devi lasciare che questa storia ti cambi in peggio."

    "Si, non temete. Anch'io voglio essere buono. Ma questa storia è complicata. Si, amo Liya e voglio stare con lei, però se sono fortunato, magari potrebbero essere delle brave persone e quindi non succederà nulla." cercò di rassicurarli David

    "Vero. Potrebbe andare in un modo, come potrebbe andare nell'altro." ammise il padre di David.

    "Ciononostante devi prometterci che starai attento e che non lascerai che ti corrompano o ti rovinino." disse sua madre.

    "Va bene. D'accordo. Lo prometto. Farò attenzione. " rispose David mettendo la zampa destra sul cuore.

    Non poteva dire con assoluta certezza che sarebbe andato tutto bene, dato che ancora non aveva avuto modo di conoscere con molta profondità quelli della nebbia, ma glielo doveva di fare quella promessa, perché non poteva lasciare che sprofondassero nella preoccupazione in quel modo.
     
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    "Credetemi" disse Liya, diretta ai due umani. "Fosse per me lascerei che David tornasse con voi, poiché nonostante il nostro legame penso sarebbe al sicuro lontano da me. Probabilmente è proprio questo legame a volerlo allontanare, penso di tenere a lui abbastanza da sentirmi in colpa a trascinarlo in questa faccenda con me. Purtroppo non l'ho obbligato io, ed essendo uno sciocco e stupido irrimediabile ingenuo non posso far altro che assecondarlo"
    Sembrava seria, poi sorrise al drago e ai suoi genitori.
    Si levò con un balzo e si portò in cima allo scoglio in cui li aveva condotti, rimanendo statuaria ad osservare il cielo.
    "Desiderate io vi riconduca a casa? Anche David può farlo, se saprete indicargli la via in mezzo all'oceano. Ancora non è del tutto abituato al volo prolungato, e il suo corpo è meno adatto alla velocità rispetto al mio, ma penso non avrebbe alcun problema a condurvi a casa"
    Scoccò una rapida occhiata a David, attingendo poi all'ametista.
    "Potresti rendere loro il viaggio di ritorno più confortevole. Soffriranno meno vedendoti volare via dalla tua terra, piuttosto che allontanarsi mentre tu resti qui"
    Non era abituata al pensiero umano, ma lei l'avrebbe vista in quel modo.
    "Se però volete restare" aggiunse a voce, "penso di conoscere un ottimo luogo in cui potete stanziarvi. Almeno non vi separerete"
    Si dava la nausea da sola. Fingersi smielatamente accondiscendente e pacifica non era da lei, aveva l'impressione di non apparire così naturale. Ma in fondo che importava, non avevano idea di quali fossero i toni, le espressioni e le variazioni emozionali di un drago comune. Non sarebbe stato troppo difficile apparire convincente.
     
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    I genitori di David erano decisamente preoccupati per quello che sarebbe potuto succedere. Ed anche il loro unico figlio non era molto tranquillo. Alla fine fu suo padre, Brizio, il primo a parlare.

    "Rischieresti così tanto solo per stare con Liya?"

    "Certo." rispose David. "Io la amo, è la mia compagna, ed io non la lascerò mai e poi mai."

    "Ma non ti preoccupi di quello che ha detto? Potresti finire nei guai facendoti coinvolgere da tutto questo." disse sua madre senza nascondere la sua preoccupazione.

    "Non preoccupatevi. li volle rassicurare David Ormai sono un drago. Posso badare benissimo a me stesso. E questo corpo, oltre ad essere molto forte, mi conferisce anche grandi poteri. E col tempo diventerò sempre più forte. Quindi potete stare tranquilli. Se ci saranno problemi, avrò la forza di affrontarli."

    "E cosa farai nel caso tu ti imbatta di nuovo in Ammet?" chiese suo padre con fare indagatore. L'uomo non voleva che il figlio venisse consumato dalla vendetta. E quindi voleva accertarsi che non facesse nulla di avventato.

    "Ad essere sincero non lo so." Rispose David con tono incerto "Da una parte dovrei ringraziarlo per avermi trasformato in un drago. Dall'altra invece dovrei ucciderlo per aver tentato di controllarmi. In definitiva non lo so cosa farò nel caso lo incontrassi. Ci penserò nel caso dovesse accadere."

    Chiarito questo dettaglio, i genitori di David si rivolsero a Liya

    "è deciso. Noi intendiamo restare, anche se non adesso. Prima dobbiamo tornare indietro organizzarci, salutare gli altri, e dire dove andiamo. Poi torneremo qui per rimanere accanto a nostro figlio."

    David a quella dichiarazione era un po' preoccupato. Da un lato era contento di poter vedere ancora i suoi genitori, dall'altro temeva che se qualcuno di malvagio scoprisse la verità su di lui, poi avrebbe potuto decidere di catturare i suoi genitori per usarli contro di lui. Questo non andava affatto bene. Il rischio era decisamente alto. Per cui disse a Liya mentalmente con la gemma.

    "Quando rimarranno avremo tutte le precauzioni per evitare spiacevoli inconvenienti?"

    Ed attese una sua risposta. Nel frattempo disse a parole

    "Beh, se tornate momentaneamente a casa allora vengo con voi. Così potrò rivedere il mio luogo d'origine e salutare tutti un'ultima volta."

    E continuò ad aspettare e vedere che sarebbe accaduto. Voleva davvero e per bene chiudere i conti con il suo passato in modo da godere appieno il momento presente. Quindi il tutto andava fatto per bene.
     
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    Pallad che devo fare io con Liya? Possiamo concluderla questa role oppure descrivi il salto temporale in cui vanno e tornano? Poi possiamo iniziare l'altra, ma ora non ho idea di cos'altro aggiungere con Liya

    La dragonessa ticchettò con gli artigli sullo scoglio, osservando il mare sotto di sé. Le spiagge di Knawr erano splendide, pacifiche e bagnate da acque placide, ma poco distante si poteva scatenare l'inferno. E David si stava gettando nel pericolo senza la benché minima certezza.
    "Io non verrò con voi. Comunque prenditi il tempo che ti serve David, ma vedi di tornare senza farti trasformare in qualcos'altro"
    Digrignò le zanne in un sorrisetto. Si levò fiera in volo, dischiudendo le ali e balzando dal masso verso il fresco cielo del mezzogiorno, planando in direzione della città. Ne avrebbe approfittato per fare due chiacchere con l'elfo.
    Mentre si allontanava rispose al compagno con la pietra.
    "Certo, per questo non dovrebbero esserci problemi"
     
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    "si, tranquilla, non ci saranno problemi. Vado e torno tra un po' di giorni, anche se non so quanti. Quando torneremo comunque discuteremo su dove hai intenzione di sistemarli."

    Rispose mentalmente David alla sua compagna, con la gemma. Dopodiché si rivolse ai suoi genitori.

    "Beh, direi che il più è fatto. Quindi possiamo andare. In questo modo possiamo organizzarci per bene al vostro trasferimento qui."

    Entrambi i genitori annuirono per la cosa e poi fecero tutto quello che dovevano fare. si avviarono in città a loro volta, e prenotarono una nave. Non dovettero prenotarla troppo grande, perché David era già stato abbastanza forte da venire a Kengard con un volo di sola andata quando era diventato un drago, ed adesso era anche più forte di allora, quindi sarebbe stato ancora più facile il viaggio di ritorno, anche se avrebbe dovuto tenere la stessa velocità della nave. E questo forse gli sarebbe costato più energie. In ogni caso si sarebbe fatto un bel riposo una volta arrivato, prima di mostrarsi agli altri del suo villaggio.
    Quindi, quando i suoi genitori presero la nave, lui si levò in volo e cominciò a seguirli.

    Il viaggio fu lungo, e David, come previsto, aveva consumato molte più energie stando alla stessa velocità della nave. Ma per fortuna fu abbastanza per arrivare all'isola dove era nato e cresciuto. Come aveva pianificato, prima si riposò recuperando tutte le energie, e poi si presentò al villaggio, ottenendo, come aveva temuto il panico generale. In quella circostanza il drago fece ricorso ai suoi poteri di elemento natura per neutralizzare tutti, senza fare loro del male. Poi dovette spiegare tutto a tutti, tagliando la parte della nebbia argentata ovviamente. Alcuni capirono, ma la maggior parte fu inorridita da lui e lo considerò un mostro. David fu molto ferito da questo ma, a parte i sentimenti, non ferirono altro, perché non erano in grado di fargli del male fisicamente. Per vari giorni, David dovette fare la guardia ai suoi genitori, senza neanche mangiare o dormire, per assicurarsi che qualche idiota con la mente limitata non facesse loro del male. Quando finirono di prepararsi ed andarono salutando tutti, David continuò a vedere il timore di varie persone, anche se alcuni che conosceva per fortuna non gli voltarono le spalle anche se non ebbero il coraggio di parlare. Per fortuna tutto andò bene e senza incidenti, e quindi poterono ripartire in tutta tranquillità.

    Pure per il viaggio di ritorno non ci furono problemi, anche se non essere andato a dormire o non aver mangiato nulla costò a David un dispendio maggiore di energia, che per fortuna fu comunque sufficiente per arrivare fino in fondo a Knawr. Quando intravide l'isola, il drago aumentò la velocità arrivando prima dei suoi genitori, dato che aveva fretta di atterrare e riposarsi. Una volta toccato terra, continuò a tenere d'occhio i suoi cari con la sua vista superiore, e nel frattempo trasmise un messaggio a Liya con la sua gemma, sperando che la sua compagna lo sentisse.

    "Liya, sono tornato. I miei genitori arriveranno presto. Ma nel frattempo puoi venire così possiamo organizzare la loro sistemazione qui a Kengard."

    Ed attese con pazienza la risposta della sua compagna continuando a tenere d'occhio i suoi genitori.
     
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    Da come hai descritto la nave sembra quasi tu la consideri una nave moderna. Le navi di allora, con due persone sole a guidarla fra l'altro, dubito vadano a velocità drago. Poi non so se era la nave costosa super-jet xD


    L'incontro con l'elfo, alla fin fine, era stato abbastanza simpatico. Niente ceffoni, niente litigi.
    Insomma, una chiaccherata fra amici, del tipo -una dragonessa che tempo fà ti ha ribaltato la città ti entra in casa, le offri da bere e lei, giustamente, non ti ribalta la casa xD-.
    Quando David tornò e si annunciò tramite l'ametista Liya si fece trovare ancora a Knawr, spaparanzata fra i rami di un albero che sonnecchiava in totale relax.
    "Sto arrivando"
    Un po' di malavoglia, quasi fosse un semplice impegno scocciante come uno di quelli tipici da Nebbia mattutina, si stiracchiò e si alzò in volo con un mezzo sbadiglio.
    Raggiunse David di nuovo sulla spiaggia, e non atterrò neanche. Continuò a battere le ali e a svolazzare in cerchio, comunicando con lui dall'alto con l'ametista e ignorando i suoi genitori di ritorno via mare.
    "Non so per quanto potrò fare buon muso a cattivo gioco, anche se dicono cose corrette non provo alcuna simpatia per i tuoi familiari. In ogni caso possono rimanere quanto vogliono a Knawr, ho chiesto per loro ospitalità da parte di Ferglarendir. Lui dice di non volere denaro per adesso, ma di ricordarmi che sono in debito con lui per questo piccolo aiuto. Ha reso disponibile una casetta nei pressi della sua biblioteca, trovandosi un lavoro possono pagare alle guardie appena si riterranno soddisfatti. Non comprendo il valore del denaro umano, ma Ferglarendir dice sia un prezzo risicato. Credo sia meglio per loro che stanziarsi nella foresta, dico bene? Appena li hai accompagnati, raggiungimi nel bosco al limite della città"
    Ciò detto tornò in volo verso il confine tra Knawr e la pianura antistante. Scese silenziosamente e si nascose fra gli alberi, aspettando David a ridosso di un masso parzialmente riscaldato dai raggi solari a cui si appoggiò con il dorso.
    Quanto era bello essere pigri! Beh, sicuramente meglio di devastare le isole...
    All'elfo aveva recato un torto, e aveva poi rimediato riparando il possibile e portandogli quel dannato mago ancora vivo da analizzare. Ora era di nuovo debitrice nei suoi confronti.
    Che noia gli umani e gli elfi, avevano un sacco di paranoie inutili in testa. Quanto sarebbe stata più comoda una bella tana nella foresta?
     
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    ho sbagliato io a quanto pare. :P


    David ascoltò quello che disse la sua amata Liya e questo lo avvilì molto. Era triste che non le piacessero i suoi genitori. Avrebbe tanto voluto che andassero tutti d'accordo in famiglia. Purtroppo non poteva costringerla ad amarli se non voleva. Tenne ovviamente dentro di se quello che provava per non creare problemi, ma oltre a questo accettò la sua decisione di non parlare ancora con loro. Era decisamente meglio così. Se avesse continuato a vedere i suoi genitori nonostante non le piacessero, ed avesse continuato a reprimere qualunque sentimento negativo provasse per loro, alla fine sarebbe potuta esplodere e sarebbe potuto succedere qualcosa di brutto. Meglio che tenerla lontana da loro e lasciare che fosse lui quello che avrebbe finito di sistemarli qualunque cosa lei avesse predisposto per loro. Dopo aver finito di ascoltare quello che lei ebbe da dire, si avviò poi ad aspettare l'arrivo dei suoi genitori. Quando arrivarono provvedette a spiegare loro tutto quello che Liya aveva detto e predisposto per loro e come avrebbero potuto sistemarsi a Kengard. Naturalmente non disse loro che a lei non piacevano, perché riguardo a questo meno sapevano e meglio era. Procedettero poi a fare tutto quello che Liya aveva spiegato di fare per la loro nuova sistemazione ed il loro nuovo lavoro. Dopo che ebbero finito, David li salutò amorevolmente con loro che, dopo averlo salutato a loro volta, lo misero nuovamente in guardia su quello che faceva. Il drago promise nuovamente di stare attento, e poi si recò in volo dove la sua amata compagna lo attendeva. Dopo essere arrivato disse:

    "Beh, tutto fatto. sono contento di aver chiuso questa parte della mia vita e di sapere che loro sanno che sono vivo e che sto bene, con la consapevolezza che anche loro staranno bene. Ora che facciamo?"

    Ed attese la sua risposta. Ora che aveva chiuso con il suo passato da umano, era decisamente il momento di andare avanti con la sua nuova vita da drago. Ancora non poteva sapere cosa sarebbe successo. Ma era certo di avere la forza e l'intelligenza per affrontarlo, qualunque cosa sarebbe potuta accadere.
     
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    "Che facciamo(" gli fece eco Liya, grattandosi il collo con un'ala. "Dobbiamo per forza fare qualcosa("
    Si destò dal suo sonnellino con uno sbadiglio contornato da uno stiracchiamento, poi gli si avvicinò e lo spinse a terra a tradimento tirandolo per la coda. Sollevò una folata di vento, aumentandone la pressione e alzandolo di peso dal suolo tramite la forza dell'aria.
    "È dal nostro allenamento che non mi diverto un po' con te. Se no mi riprende sonno"
    Emise un ennesimo sbadiglio, che poi si trasformò in una poderosa raffica di vento con cui lo scagliò via attenta a farlo cadere sul morbido dell'erba e del fogliame.
    "Immagino che quando ti ho detto che non mi piacciono i tuoi ti sia preoccupato, dico il vero? In realtà intendevo che per me non rappresentano nulla, e che il loro modo di fare estremamente umano mi infastidisce"
    Gli si avvicinò, portandosi con le zampe vicino alle sue, ancora disteso lì per terra in maniera fuffosa. "Quindi dovrai pensare tu a loro, io ho già fatto abbastanza"
    Gli si sedette sopra, appoggiandosi con le chiappe dragose sul fianco esposto di lui, cominciando a stuzzicargli un'ala con la coda.
    "Comunque ciò che... dobbiamo fare, per il momento, è aspettare. E io mi diverto a infastidirti un po'"
    Lo fece rotolare verso il tronco di un albero e lo lasciò tutto puccio sopra delle radici, distendendosi a pochi metri di distanza e scrutandolo con fare giocoso. Sinceramente erano settimane che non si riposavano. L'entusiasmo non era mai abbastanza ma un po' di cazzeggio di intermezzo poteva anche starci.
    "Sono sicura che se ci sarà qualcosa da fare, questo qualcosa da fare verrà da noi"

    Edited by Aesingr - 6/1/2019, 12:17
     
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    A quanto pareva la sua amata Liya non aveva in mente nulla da fare per il momento. Nessuna missione o avventura o chicchessia. A quanto pareva avevano la possibilità di divertirsi un po' e giocare insieme. E lei non perse tempo e cominciò subito ad attaccarlo. Ovviamente lui non aveva di che lamentarsi per la cosa, dato che ormai aveva capito che lei faceva così perché era il suo modo di manifestargli affetto e lui l'aveva accettato ed aveva imparato ad amare questo trattamento. Ed ovviamente ricordava anche che lei gli aveva spiegato che non voleva che lui si sottomettesse ad esso, perché di sicuro lei voleva un compagno con cui avere un rapporto paritario, in modo da poter dire che il suo compagno era alla sua altezza e degno di lei. Per cui, dopo che ebbe finito di attaccarlo, lui si rialzò, e voltandosi verso di lei, le disse

    "Si, è vero. La tua dichiarazione che non ti piacevano i miei genitori mi aveva preoccupato, ma sono lieto di sapere che si tratta solo di questo. Immagino che se potessimo trasformare anche loro in draghi, ti piacerebbero di più, ma non so se è possibile."

    Oltretutto non sapeva, nel caso avessero trovato il modo di trasformarli, se lui lo avrebbe voluto, o lo avrebbero voluto loro. Dopotutto, se si fossero trasformati sarebbero potuti essere una vera famiglia di draghi in tutto e per tutto, e lui avrebbe anche potuto mostrare loro le gioie ed i piaceri di questa vita. Ma d'altra parte non sapeva se loro avrebbero potuto adattarsi come aveva fatto lui. Lui all'inizio si era sentito prigioniero ed intrappolato in quel corpo, anche se adesso non voleva averne nessun altro. Cosa avrebbe fatto se loro avessero continuato a sentirsi prigionieri ed intrappolati per tutta la vita, senza riuscire ad adattarsi a nulla? Non era ovviamente una certezza ma, a meno che non avesse trovato il modo di trasformarli, sarebbero stati dubbi per il quale non avrebbe avuto risposta.

    "Comunque si, capisco e mi sembra giusto che da adesso in poi sia io ad occuparmi di loro. Lo so che devo volare con le mie ali e camminare sulle mie zampe e non devo scaricarti addosso ogni mio peso."

    Detto questo cominciò ad avvicinarsi a lei guardandola con desiderio, malizia, giocosità, ed ambizione.

    "Comunque, hai ragione. Se c'è qualcosa da fare, di sicuro arriverà, ma finché non accadrà possiamo divertirci assieme, ed io intendo sfuttare e godere completamente ogni singolo momento ed istante libero che posso avere con te. Sarà anche un bel modo di festeggiare l'aver sistemato le cose con il mio passato da essere umano, in modo da godere appieno del mio presente e il mio futuro come drago."

    Detto questo, le saltò addosso, non sapendo se fosse riuscito a coglierla di sorpresa o se era lei che gli aveva permesso di farlo, dettaglio di cui non gli importava, buttandola a terra. Le bloccò le zampe con le proprie, attorcigliò la propria coda con quella di lei, e strofinò i loro musi insieme. Dopodiché cominciò a riempirla di leccate e di morsetti affettuosi. Fece mergere delle radici per legarla per bene, in modo da non doverla trattenere fisicamente, ed avere per lui più movimento, nonostante sapesse che lei era perfettamente in grado di liberarsi e probabilmente qualunque cosa lui avrebbe fatto, sarebbe successa perché era lei che gli avrebbe permesso di farlo, e cominciò a colpirla con delle zampate facendo attenzione a non esagerare, proprio come lei aveva fatto a lui quando erano arrivati alla tana della nebbia, la sua nuova casa. La punzecchiò anche un po' con i suoi artigli, e le disse

    "Come ti ho detto, voglio godere appieno e completamente questo momento con te, ed adesso mi assicurerò che nessuno ci disturbi."

    Dopodiché la liberò e, sempre utilizzando i suoi poteri, fece crescere gli alberi intorno a loro, lasciando ovviamente molto spazio per muoversi, rendendo la foresta abbastanza fitta in modo che nessuno potesse vederli, né di lato, né dall'alto. Fece anche crescere l'erba ed i fiori in modo da rendere il terreno più morbido e profumato, e dare un tocco decorativo al posto. Forse qualcuno sarebbe stato attirato dalla crescita improvvisa della vegetazione, o forse, no. Ma almeno così, indipendentemente dal fatto che fosse già lì oppure no, che li spiasse oppure no, ora non sarebbe riuscito a vederli. Quindi ora poteva perdersi in lei senza dover dare peso al mondo esterno. Il mondo esterno non contava in quel momento. C'erano solo loro due e basta. Lui voleva dare alla sua compagna tutto il piacere e la felicità che poteva donarle in quel momento, e nessuno doveva impedirglielo.

    "Se qualcuno oserà disturbarci ed interromperci prima che finiamo, se la vedrà con me."

    Le disse guardandola con voracità mentre si leccava le labbra come se lei fosse la più deliziosa e succulenta delle prede, prima di saltarle nuovamente addosso sfogandosi completamente con lei.

    Tutto andò in modo meravigliosamente perfetto. Entrambi diedero libro sfogo alla loro voracità alla loro energia, e ai loro desideri passionali, proprio come avevano fatto quando si erano accoppiati la prima volta, se non di più. Naturalmente non si limitarono solamente ad accoppiarsi ma, quando ebbero finito, iniziarono anche a giocare, azzuffarsi, e divertirsi nel loro angolo privato, senza alcun freno, limite, ed inibizione. Nessuno dei due si risparmiò con l'altro. Lui si divertì con lei, e lei si divertì con lui, finché non furono entrambi completamente soddisfatti ed appagati. Quando ebbero finito erano entrambi accoccolati l'uno all'altro. David era contento e soddisfatto, e sperò che anche per Liya fosse lo stesso. Nonostante la sua esuberanza ed il suo orgoglio, voleva davvero che capisse quanto lui l'amasse e desiderasse renderla felice e construirsi una vita ed una famiglia insieme a lei. Non sapeva ancora se o quando il destino avrebbe permesso loro di avere dei cuccioli ma di certo, con Liya come madre, i loro piccoli sarebbero cresciuti fieri, forti, possenti, liberi, ed orgogliosi proprio come lo era lei. Ovviamente non volle correre troppo. Probabilmente in futuro avrebbe dovuto andare in posti e svolgere missioni ed avere avventure da solo, senza di lei, e forse ci sarebbero stati dei momenti in cui avrebbe voluto staccarsi da lui per avere della privacy o per permettere a lui di crescere ed avere esperienze personali, ma era proprio per questo doveva sempre darsi da fare al suo massimo per non sprecare ogni occasione che avrebbe avuto di stare con lei sia adesso che in futuro.

    Spero che non sia un problema che ho controllato un po' lei. :P E se stiamo per cominciare la cosa che avevamo concordato, allora io sono pronto. Lo so ovviamente che loro devo controllarli io. Ma comunque volevo chiarire questo dettaglio, per sicurezza. ;)
     
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    Va bene, anche se forse alcune descrizioni vanno un po' fuori dal personaggio ma pace U.U

    David la prese subito come un incitamento a buttarsi su di lei per sfogare i suoi desideri da drago. E come dargli torto? Liya era troppo figa perché lui potesse resisterle.
    Di nuovo cercò di sopraffarla con i suoi metodi rudi che a lei piacevano tanto, e apprezzò che questa volta non fosse risultato impacciato o titubante.
    Liya era troppo forte per essere sconfitta, probabilmente da chiunque o quasi, e quando era finita in difficoltà era perché ci si era messa da sola o perché non voleva davvero reagire. Con David non era molto diverso, le piaceva farsi "maltrattare" da lui; era proprio la consapevolezza di poter ribaltare la situazione quando voleva a renderle piacevole i pucciosi attacchi di David, che dopo averla bloccata e colpita fece spuntare un'intera foresta attorno a loro.
    "Fiorellini? Ma veramente? Puhahahahaha"
    Liya lo derise un po' scoppiando in una fragorosa risata, mentre lui le saltava addosso e... beh, faceva quel che faceva.

    Quando si furono saziati abbastanza a lungo Liya gli assestò un morso dispettoso sulla coda e grugnì, come a dire "ora potrei staccarla mhmh" o forse come a dire... "mi è piaciuto molto!".
    Certo non era il caso di esagerare, e poi quel draghetto non sembrava ancora abbastanza dominante. Che serbasse sentimenti più umani del previsto? Poco male, glieli avrebbe resi più draconici lei in prima persona.
    "Che carino il nostro bosco personale, forse solo un po' troppo romantico" fece, mentre mordicchiava la sua codonsola con fare fuffo.
    Liya Neratempesta che mordicchiava la coda con fare fuffo a qualcuno? Stava finendo tutto allo scatafascio!
    Si affondò un artiglio su un fianco e tagliò le proprie squame, spingendo fin dentro la carne fino a tracciare una discreta ferita. Intinse l'artiglio nel sangue e lo passò su alcuni fiori circostanti, che si permearono di uno scarlatto odore ferroso.
    "Ora si che è abbastanza macabro"
    Gli sorrise, leccandolo su un'ala dolcemente. "Tanto tu puoi curarmi no? Posso dipingerci l'intera foresta di rosso. E non sarà con il sangue di qualcun altro! Eccitante non trovi?"
    Era decisamente pazza. Non per niente, una dragonessa over powered che si divertiva a farsi sottomettere dai draghetti ingenui non poteva essere normale.
    "Pff comunque sei ancora troppo delicato. Troppo troppo. Mi hai liberata subito e non hai usato neanche un po' di forza. Non sono mica un ramoscello!"
    Gli poggiò una zampa sul collo e gli fece qualche grattino, avvicinando le fauci al suo orecchio per sibilargli a pochi centimetri dal muso.
    "Oppure non... sai fare di meglio, eh? Sono settimane che non giochiamo e tu ti accontenti di così poco? Fino ad ora ti ho assecondato e ho fatto la brava draghetta, ma ora si fa sul serio"
    Lo spinse per terra e gli si sedette sopra con le chiappe, sbadigliando come al suo solito e aspettando che combinasse qualcosa.
     
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    Dalla sua reazione sembrava proprio che la sua beneamata Liya fosse soddisfatta del trattamento che le aveva ricevuto. Ma a quanto pareva non aveva ancora fatto abbastanza. Non che la cosa gli dispiacesse. Questo significava che poteva prendere ancora di più da lei. E questo lo eccitava ed inebriava molto. Era uno dei vantaggi dell'essere un drago. Potersi dare da fare con la dragonessa che amava era qualcosa di bellissimo, e sembrava proprio che adesso aveva ancora di più l'occasione di imparare cose nuove su come comportarsi da tale. Lo sentiva. Ogni momento che passava con lei si sentiva sempre di più meno umano, e la cosa gli andava più che bene. Continuando di questo passo prima o poi avrebbe fatto qualcosa che l'avrebbe soddisfatta senza bisogno che gli chiedesse e suggerisse altro. Quando vide che aveva messo il suo sangue sui fiori e fece uno dei suoi commenti, non ebbe nulla da ridire. Ormai aveva imparato ad aspettarsi questo genere di cose da parte sua, ed anche ad accettare e ad amare questo lato di lei. Non aveva motivo di aspettarsi altro da parte sua.

    "Ma certo che ti curerei." Le rispose riguardo a quello. "Scopriamolo se sò fare di meglio. E se non lo so fare adesso, vedrai che imparerò." disse poi con meschinità e desiderio riguardo al resto.

    Non vedeva l'ora di darsi da fare con lei. Ed infatti quando lo spinse a terra e si sedette su di lui, David in risposta si liberò generando un nuovo spruzzo d'acqua che spinse in alto, dopodiché generò di nuovo delle liane con l'intento di catturare nuovamente Liya per poi cominciare a colpirla questa volta con gran forza.

    Per ora, dato che David e Liya stanno avendo un momento intimo, non credo che serva mandare avanti la trama.
     
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    "Quanta energia" sottolineò, con una punta di ironia, mentre il getto spingeva David in alto e la sbbalzava via. Si capovolse in aria, e quando le liane evocate da David la raggiunsero si limitò a generare una lama d'aria con la coda che le lacerò senza alcuno sforzo in tanti sottili filamenti verdi.
    "Andiamo, non hai niente di meglio delle tue liane da utilizzare contro di me? Che noia! D'accordo che non ho intenzione di fare ancora sul serio con te, ma così mi metti addosso un'irrefrenabile desiderio di squartarti squama per squama"
    Lo disse con il suo solito ghigno ambiguo ad incresparle le labbra, mentre le sue zanne facevano capolino e la sua coda smetteva di emettere energia. Si lanciò in alto, poi volteggiò attorno a David nun paio di volte ed infine gli si gettò addosso. Rimase tuttavia sospesa a pochi centimetri dal suo muso, beffandolo con fare giocoso. Si grattò il collo in maniera distratta, fingendo di aver perso l'equilibrio e di aver dosato male la potenza. Capitombolò a mezz'aria e si spiaccicò al suolo con una piroetta abbastanza ridicola, finendo a pancia all'aria e cominciando a scalciare a caso come in preda al panico.
    "Ah no no no no aiuto!"
    In fondo le piaceva giocare, aveva cominciato a prenderci gusto da quando si era unita a David. Recitare la parte della dragonessa stupida, ingenua e talvolta innocente la estraneava da quella che era la sua essenza reale, l'unica vita a cui poteva appartenere Liya Neratempesta.
    Rimase lì per terra, ributolandosi e agitandosi, studiando intanto i movimenti di David sotto il suo atteggiamento apparentemente infantile e distratto.

    No no fai un altro post così, poi se vuoi dal successivo puoi iniziare
     
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    Alla dichiarazione della sua amata dragonessa riguardo al fatto che non aveva niente di meglio da utilizzare che le sue liane, lui rispose

    "Ben, devo ancora migliorare ed espandere il mio repertorio. Ma vedrai che col tempo mi inventerò qualcosa di nuovo."

    Non nascose a se stesso che gli sarebbe piaciuto eccome che lei facesse sul serio con lui, in modo da assaporare la vera Liya in tutta la sua totalità e purezza. Ma in fondo era bello vederla fingere di essere stupida, ingenua e talvolta innocente. Questo, a parer suo, le permetteva di allontanarsi, almeno momentaneamente, dalle tenebre del suo cuore e di divertirsi trovando maggiore serenità. E questo era qualcosa che rendeva molto felice David, perché dare serenità alla sua compagna e permetterle di divertirsi era qualcosa che voleva dal più profondo del cuore. In futuro avrebbe anche fatto qualcosa per salvarle l'anima dalla dannazione eterna di dopo la morte. Ma per il momento non doveva pensare a queste cose. Molto meglio godersi il presente. Ed il presente era che la sua beneamata Liya era qui completamente e totalmente disponibile a lui. E lui non doveva far altro che prenderla ed assaporarla. Perdersi completamente in lei. Il resto sarebbe venuto dopo. Ora doveva solo impegnarsi e darsi da fare in modo da scoprire quanto un drago può dare ed avere dalla sua compagna in un momento di intimità, specialmente da una creatura speciale e meravigliosa come Liya. Dagli indizi che gli aveva dato quest'ultima, sembrava che sarebbe stato tanto. Per cui, quando lei gli cadde addosso ed i loro musi furono molto vicini, lui fece in modo che si toccassero. E quando poi capitombolò a pancia all'aria, David interpretò quel gesto come un invito. Tempo addietro non avrebbe mai approfittato della cosa, ma ormai il suo atteggiamento stava cambiando, ed aveva capito che la sua compagna lo voleva sempre disinibito e possessivo con lei. E poter compiere certi gesti senza neanche preoccuparsi di mancarle di rispetto o che lei lo accusasse di stuprarla era bellissimo. Per cui, approfittò della posizione sfavorevole di Liya e le saltò addosso attorcigliando la propria coda a quella di lei, e mettendosi in una posizione dominante rispetto a lei, deciso a sottometterla, proprio come lei si aspettava da lui. Fatto questo, cominciò a darsi da fare di nuovo con lei, senza alcun freno, limite, o inibizione.
     
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    Meno Zell arriva da qui:
    https://kengard.forumfree.it/?t=75831143
    Breve scheda di questo pazzoide puzzolente:
    Meno Zell è la parte negativa di Zell, il suo opposto. Fisicamente è uguale al mio draghelfo buono ma i suoi colori sono meno vivaci e più scuri (scaglie blu notte e azzurro sporco, ali color verde putrido, cresta dorsale rosso cupo, fulmini violacei). Indossa dei guanti e dei calzini neri (che non si toglie mai, se non per lavarli quell'unica volta in un decennio) che gli ricoprono completamente le zampe posteriori fino ad oltre le caviglie, lasciando scoperte solo le punte degli artigli. Come armi usa una frusta normale di cuoio e un'altra metallica per le sferzate elettriche. E' malvagio, anti-ambientalista, prepotente e sadico. Non uccide, (se non in caso di estrema necessità), preferisce torturare, infierire, schiavizzare, bullizzare, imprigionare. Se si uccide lui, muore anche Zell buono, ma non è facile farlo fuori, dato che è OP, come ogni cattivo che si rispetti compresa Signora Lia. Oltre al fulmine, ha anche poteri sviluppati di radianza.
    Segni particolari: puzza, in quanto non si lava mai!


    Meno Zell non aveva per nulla digerito quella beffa al Torrente Celeste da parte del drago della pescheria che doveva aver preso un ramo sotterraneo di quel stupido fiume limpido. Per dissipare il suo rammarico e la sua ira, Meno Zell aveva completamente disboscato quella zona, oltre ad aver riversato nel torrente elettricità e radianza, facendo spuntare diversi pesci morti sul pelo dell'acqua. Era un suo monito per far capire alla gente che lui non scherzava e ora che aveva disboscato quella zona, poteva benissimo tornarci con degli schiavi per costruire una centralina elettrica (?).
    Stufo, l'ibrido malvagio aveva deciso di cambiare luogo, così si era alzato in volo e aveva puntato verso Knawr, per vedere cosa aveva da offrire quella cittadina circondata da verdi boschetti e da spiagge di sabbia finissima.
    Prima di entrare in città, voleva prima tastare il terreno; i verdi boschi incontaminati vicino a Knawr erano fastidiosi per lui e potevano essere spianati per far posto a qualcosa di più redditizio. Atterrò in una zona mista di prati e boschetti, dove il verde era il colore predominante. Il terreno era pieno di vitalità, l'aria era profumata e gli uccellini cinguettavano allegri. Tutte cose terribilmente sgradevoli ai sensi del draghelfo negativo, che puntò verso un gruppo di alberi abbastanza fitti che avevano l'impressione di essere cresciuti in una notte sola. Gli parve di udire anche del rumore d'acqua, di liane che si muovevano e di voci.
    Subito dopo una figura alata si sollevò dal boschetto, volteggiò attorno agli alberi ed atterrò nello stesso punto, per poi chiedere aiuto. Si trattava di una dragonessa di color blu notte e sembrava che non fosse da sola, forse stava combattendo contro qualcuno ma dal tono della richiesta di aiuto non sembrava che fosse in grande pericolo.
    "Che sta succedendo?" si chiese.
    Spinto dalla curiosità, Meno Zell si rialzò in volo a grandi cerchi e si portò sopra alla macchia di alberi.
    Circondati da alberi e fiori colorati c'erano due draghi intenti a farsi coccole amorose.
    "Ma guardali!" fu il commento ironico dell'ibrido negativo che rimase fermo in alto ad osservare i due piccioncini.
    Molto bene, stava iniziando ad annoiarsi e disturbare e prendere in giro una coppia in amore era uno dei suoi passatempi preferiti.

    Edited by ZellDragon6 - 3/3/2019, 12:28
     
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90 replies since 23/10/2018, 13:46   1092 views
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