Mutaformiamoci

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    Incubo infernale

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    E' un medioevo con elementi fantasy, quindi il chirurgo pazzo ci può stare XD ma visto che Zell è rimasto maschio, il chirurgo non serve :10ckfhk: :10ckfhk: :10ckfhk: :dewvip: :dewvip:


    Furyo che era un demone accettò l'offerta di Zell di entrare in casa a cenare. Appena i due ragazzi furono dentro l'edificio, l'ex Demone-Tasso si avvicinò all'ex Drago del Fulmine e gli sussurrò maliziosamente una frase che lo fece diventare rosso di colpo, sia per l'improvviso imbarazzo dato da quel complimento e sia dalla sua vicinanza.
    Infatti, il Dragonkin provò un improvviso calore interno, come se si fosse messo attaccato al fuoco, reazione che gli fece allentare la felpa che indossava.
    "Ehm...g....grazie.....Siediti pure attorno al t...tavolo" fu la frase spezzata di Zell mentre cercava di calmarsi, perchè proprio non se l'aspettava una reazione del genere da parte di Furio.
    L'ambiente, ovviamente, non lo aiutava perchè si accinse a cucinare la cena nel paiolo appeso sopra al fuoco acceso tramite una grossa catena di ferro. Nella grossa pentola si stava cucinando del buon goulash aromatizzato con erbe di campo mentre in un paiolo più piccolo c'era della polenta.
    "Spero che ti piaccia il goulash. E' un piatto tipico di questa zona" gli spiegò Zell mentre un delizioso aroma di spezzatino speziato e polenta si diffondeva nell'ambiente.
    Quando spezzatino e polenta furono pronti, il Dragonkin portò i piatti sul tavolo in legno massiccio che si trovava accanto al focolare, sulle sedie dello stesso materiale del tavolo si era seduto Furyo; nella luce color arancio del fuoco, l'ex Demone-Tasso sembrava essere tornato al suo vero aspetto e questo lo rendeva ancora più figo, attirandosi ancora di più gli sguardi maliziosi del Dragonkin.
    "Buon appetito!"
    Zell e Furyo consumarono con piacere la cena e, dopo essersi rinfrescati il palato con della frutta, i due
    finti esseri umani si spostarono sulle panche davanti al focolare. Anche Zell si tolse la felpa, lasciando scoperta la parte superiore del suo finto corpo, lasciandosi riscaldare dal tepore del fuoco. I due iniziarono a raccontare delle loro avventure nei panni dei loro rispettivi veri corpi e mentre chiacchieravano, Zell quasi non si accorse dei gesti estremamente amichevoli che i due si facevano. Il Dragonkin cinse con un braccio le spalle dell'ex Demone-Tasso, massaggiandogli piano la parte superiore del petto e le clavicole mentre l'altro gli grattava la schiena. Di tanto in tanto, Zell si alzava per prendere un ceppo da dare in pasto al fuoco (il motivo di questa azione verrà spiegato nel prossimo post) per poi tornare accanto all'ex-Demone Tasso.
    Solo dopo un tempo non ben definito, Zell si alzò e propose:
    "Si è fatto tardi e domani vorrei scoprire qualcosa di più riguardo a questo PȪrs. Meglio riposarci"
    Il Dragonkin si alzò e iniziò a salire le scale che portavano al piano superiore, ricordandosi che nella sua camera c'era un letto solo e non aveva predisposto un secondo letto per l'inatteso ospite.

    *Furyo, sorry se ho mosso un po' il tuo piggio XD ancora un post prima di andare a dormire evitando le cosacce tra i due maschietti e poi ci trasferiamo alla missione di trovare quel tizio XD
    *Rectina: Se vuoi puoi postare più in dettaglio i sogni della dragonessa X3
     
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    Chiedo perdono per l'abnorme ritardo, scusatemi tantissimo ><

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    Alle mie parole ricolme di malizia, il Dragonkin divenne paonazzo tutto d'un colpo, arrivando quindi a balbettare mentre mi invitava a sedermi al tavolo, invito che non mi lasciai sfuggire, sedendomi e poggiando poi la spada al suolo, nelle vicinanze della sedia.
    L'odore che impregnava l'aria, del cibo che il falso umano stava cucinando, mi mise ancor più appetito di quanto ne avessi già, e subito dopo che Zell mise i piatti in tavola, e dopo che prese parola, non potei che replicare anche io con un Buon appetito, prima di gustarmi ciò che aveva cucinato: non era affatto male quel Gaul... Gou... Ghoulash! Santo cielo che nome difficile per un piatto! Ma comunque, seppur non fosse male, non rivaleggiava di certo con la mia solita dieta, ben più sostanziosa e, beh, viva.
    Di tanto in tanto, causa l'attrazione reciproca, ci scambiammo effusioni e coccole, solo per poi, una volta terminata la cena, recarci nella camera da letto presente... con un unico letto!
    Nel momento in cui ci fossimo stesi entrambi sull'unico letto disponibile, se me lo avesse permesso, non mi sarei trattenuto: afferratolo per le spalle, graffiandogli lievemente la schiena nel processo, lo avrei tirato a me, e gli avrei mollato in veloce bacio sulle labbra, Non sei per niente male, drago. Sei così dolce, che se fossi nella mia vera forma, quasi quasi ti mangerei, avrei quindi detto con una risata a seguire: se per lui sarebbe potuta essere un'espressione metaforica, beh, io ero invece letterale; seppur divorassi chi mi andava giusto per sfamarmi, in un mio eventuale partner avrei ricercato, per quanto potesse essere strano, l'accondiscendenza nel finire di quando in quando nel mio ventre, così da sentirmi estremamente vicino a lui o lei, in un modo molto... intimo, essendo il partner dentro il mio corpo.
    In ogni caso, dopo quell'esternazione, se il falso drago non avesse avuto da replicare, mi sarei addormentato, risvegliandomi solo al mattino seguente.

    Stato Fisico:Ottimo
    Stato Psicologico://
    Magia Primaria: Potenziamento
    Magia Secondaria: Trasformazione
    Armi:
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    Shinigami [X] (Katana; Lunghezza: 1,5m; Larghezza: 5cm)

    Potere Speciale:
    CITAZIONE
    Itadakimasu: Furyō possiede la capacità di poter ingoiare interamente esseri viventi od oggetti grandi al massimo quanto un uomo adulto, potendo stipare all'interno del suo ventre esseri o oggetti che complessivamente non superino il peso di 200Kg, ovvero metà del peso dello Yokai stesso.
    Egli potrà quindi controllare la propria digestione, potendo bloccare o attivare a comando il fluire degli acidi gastrici all'interno del suo stomaco. Tramite ciò potrà così trasportare dentro di se uno o più individui, fungendo così da prigione per eventuali ostaggi, o da trasporto per alleati, potendo anche rilasciare gli acidi gastrici per eliminare chi è dentro di se, tentando di digerirlo.
    Ovviamente, chiunque sia all'interno di Furyō potrà danneggiarlo da dentro, potendo da tale posizione infliggere pesanti danni allo Yokai. Tale abilità inoltre è utilizzabile solo quando Furyō si mostra nelle sue vere sembianze, e se utilizzata impedirà allo Yokai, sino a quando terrà qualcuno dentro di se, di potersi trasformare in forma umana.

    Tecniche Utilizzate:
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    Cucciolo

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    La dragonessa fu risvegliata dal cinguettio degli uccelli. l’alba non era ancora spuntata, sebbene l’orizzonte si stesse tingendo di strisce bluastre.
    Parilin mugugnò qualcosa, agitando nervosamente la coda: era ancora intontita e la sua coscienza faticava a vincere l’inconscio. Si trovava in uno stato di torpore ne piacevole, ne spiacevole. Era come se una parte del suo cervello stesse inviando degli impulsi che rimandavano a dei ricordi dolorosi e il resto dell’organismo non volesse saperne niente.
    Perché si stava sentendo così?
    Perché le sembrava di star male? Perché le sembrava che qualcosa dentro di lei si fosse rotto: udiva il frantumarsi di cocci di vetro e i loro spigoli taglienti, che però non tagliavano, ma logoravano le sue squame, le corrodevano. Intanto la parte posteriore della testa le doleva come se fosse stata colpita ripetutamente da delle noci di cocco scagliate da un metro di distanza.
    Intravide l’immagine sfuocata di una zampa con un artiglio insanguinato, circondato da ferite aperte.
    Si sentiva distrutta, impotente, terribilmente angosciata. Eppure nessuna lacrima sgorgò dai suoi occhi.
    Lo stimolo del pianto non c’era, ma neppure quello della rabbia. C’era soltanto lo sconforto e l’impossibilità di squarciare lo spesso cordone di gli di canapa grezza che teneva insieme coscienza ed inconscio.
    Altre immagini raccapriccianti sfilarono nella sua mente, mentre la coda si muoveva in maniera sempre più energica.
    Il suo ventre era flaccido e privo di una qualunque protezione; al contrario, la superficie aveva la consistenza della pelle di un agnello nato già in fin di vita.
    Infine, l’immagine di una stalla buia, sporca e maleodorante si materializzò più nitida che mai.
    A quel punto, non ce la fece più e diede una forte zampata al muro più vicino per scacciare quei fotogrammi orrendi e, finalmente, svegliarsi.
    -Un’altra nottataccia.- bonfunchiò seccata dentro di sé. Dopo di che si scrollò di dosso zanzare ed insetti vari che avevano trovato dimora sul suo corpo e si preparò per uscire fuori.
    Aveva bisogno di aria fresca e anche di mangiare.
    Uscì dal porticato: l’alba stava facendo capolino ptemporeggiando neanche dovesse gustarsi una preda anche lei.
    Nel frattempo, la dragonessa bianca si aggirò intorno alla casa del ragazzo che l’aveva ospitata. Si ricordò del bosco di cui egli le aveva parlato e pensò che quello era il momento più adatto per prendere in parola il suo suggerimento. Dunque si levò in volo e raggiunse un ampio pino che sembrava fare al caso suo.
    -Pigne e pinoli teneteveli voi, io per ora mi mangio un po’ di uccellini.-
    A Parilin piaceva troppo spaventare le mamme degli uccelli, che, nel sentirla arrivare, si svegliavano di soprassalto per accorrere dai loro piccoli, quando ormai erano già tra le sue faci. In partivcolar modo, godeva nel vederle accanirsi su di lei come belve inferocite.
    -Alla fine vi aiuto, così covate sempre uova e non diventate pigre.-
    La scena andò avanti fino allo spuntare dei primi raggi del sole; a quel punto ella convenne che fosse il caso di rientrare alla base, giacché tanto era sazia. Sia chiaro, non ritornava nella veranda perché altrimenti i due umani si sarebbero potuti disperare, ma piuttosto perché senza di lei difficilmente avrebbero potuto mettersi sulle tracce di quel PȪrs.
     
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    La notte non trascorse tranquilla come Zell era solito passare quando dormiva da solo. Il fatto di dormire nello stesso letto con un altro ragazzo lo fece rimanere sveglio per ovvi motivi, perchè da quella frase di Furyo " Non sei per niente male, drago. Sei così dolce, che se fossi nella mia vera forma, quasi quasi ti mangerei" seguita dall'ennesima vampata di rosso da parte del Dragonkin, la notte non fu solo per dormire. La camera di Zell era riscaldata dal camino che, dal piano inferiore, passando vicino al letto, fungeva da radiatore in modo tale da avere una piacevole temperatura. Il Dragonkin, anche se in forma umana, fu contento di avere compagnia; sempre solitario e timido non aveva mai avuto un contatto fisico naturale che un maschio della sua specie ne aveva bisogno quindi, seppur in un corpo non suo, si lasciò andare alle effusioni concesse dal demone-tasso.
    Il mattino dopo, quando il sole filtrò attraverso la finestra, Zell si risvegliò non molto fresco. A causa della compagnia a letto non aveva dormito molto e la mancanza di ore di sonno si fece sentire all'improvviso, causato dal suo corpo umano. Se fosse stato drago, sarebbe stato sicuramente fresco e scattante.
    I due finti-umani, dopo essersi detti buongiorno, scesero dalla camera per tornare nel salone principale. Il fuoco era ormai spento ma i vestiti di Furyo erano perfettamente asciutti.
    "Vado a darmi una rinfrescata che ne ho bisogno..."
    Zell uscì nel porticato con addosso solo dei pantaloncini corti, nonostate la mattinata fosse serena, fresca e frizzante. Trovò la dragonessa bianca già sveglia.
    "Buongiorno Parliin...spero che tu abbia dormito bene..." il Dragonkin parlava come se fosse nella post-sbornia e, aggirando la dragonessa, raggiunse la pompa con il lavatoio per darsi una lavata e sciaquarsi via il sonno. L'effetto dell'acqua fredda sulla pelle lo aiutò a risvegliarsi di più.
    "Facciamo colazione e poi siamo operativi per cercare questo PȪrs" aggiunse Zell tutto gocciolante.
    Zell rientrò in casa e servì la colazione sullo stesso tavolo della cena, con i prodotti di scambio della vita rurale: pane fresco, formaggio e latte.
     
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    Chiedo scusa per l'enorme ritardo pur essendo tornato nel gdr ><


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    Fu una bella nottata di fuoco, quella col drago intrappolato in quel corpicino umano: tra scambi di calore corporeo ed effusioni varie, la serata passò lenta e piacevole, in un crescendo di appagamento da entrambe le parti, che purtroppo ebbe fine quando il sonno prese il sopravvento. Un peccato che quel rapporto fosse finito così in fretta, non era malaccio quel tipo, per essere nel corpo di un lurido umano.
    Il mattino seguente, ristorato dopo qualche ora di sonno, e perciò già scattante rispetto al mio compagno di letto, lo salutai, e scesi con lui sino al piano di sotto, recuperando poi i miei abiti, asciutti e ben riscaldati dopo il tempo passato al di sopra del fuoco oramai spento; mi rimisi la parte superiore del mio vestiario da umano, ed uscì assieme al drago, salutando con un cenno della mano la draghessa, sveglia quanto me, Niente male la serata, non posso dire che tu non sia bravo a letto, dissi quindi, punzecchiando il mio compagno di serata mentre questi si dava una sciacquata in viso per svegliarsi. Avrei atteso la sua reazione, curioso di vedere come si sarebbe comportato dopo ciò che gli avevo detto, e, subito dopo, quando egli propose di andar a fare colazione, scossi il capo, Tranquillo, per me non ce n'è bisogno, gli dissi, avvicinandomi con nonchalance ad una delle finestre, su cui era appollaiato un uccellino, Questo mi basterà, sentenziai, per poi muovere velocemente la mano, e catturare di sorpresa il volatile; nonostante le sue lotte per sfuggirmi, lo avvicinai al mio capo, ed in men che non se ne dicesse, ne feci il primo pasto del giorno: spalancai la bocca e ce lo ficcai completamente dentro, ancora irrequieto e scalciante, e, senza troppi convenevoli, lo ingoiai in un sol sorso. Non vi riuscivo più con umani e simili, ma potevo ancora ben ingoiare esserini di quella misura, così come quel piccoletto che scese senza il minimo impedimento, e senza neppure fare il minimo rigonfiamento nel mio stomaco una volta che ci giunse, arrivando a perire lentamente, Nulla di eccezionale, ma neppure pessimo, commentai, leccandomi poi le labbra e sputando un paio di piume rimastemi trai denti.
    Datti una mossa a mangiare e muoviamoci per cercare sto tizio, non ne posso più di rimanere in questo dannatissimo corpo, sentenziai, esortando il falso umano a sbrigarsi nel fare ciò che doveva, così che ci potessimo mettere subito in viaggio per trovare colui che ci avrebbe fatto tornare alla normalità.

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    Egli potrà quindi controllare la propria digestione, potendo bloccare o attivare a comando il fluire degli acidi gastrici all'interno del suo stomaco. Tramite ciò potrà così trasportare dentro di se uno o più individui, fungendo così da prigione per eventuali ostaggi, o da trasporto per alleati, potendo anche rilasciare gli acidi gastrici per eliminare chi è dentro di se, tentando di digerirlo.
    Ovviamente, chiunque sia all'interno di Furyō potrà danneggiarlo da dentro, potendo da tale posizione infliggere pesanti danni allo Yokai. Tale abilità inoltre è utilizzabile solo quando Furyō si mostra nelle sue vere sembianze, e se utilizzata impedirà allo Yokai, sino a quando terrà qualcuno dentro di se, di potersi trasformare in forma umana.

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