Un incontro davvero bizzarro

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    Incubo infernale

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    Un drago dalle squame nere con delle sfumature d'argento, gli occhi scuri e misteriosi, le ali azzurre, dall'aspetto in generale come se fosse stato formato da parti di draghi diverse, dall'aspetto bellissimo e terribile. Esso era molto stanco, venuto da molto lontano. Insieme a lui c'era anche qualcosa con un mantello da mago, che però non era un umano, ma era una creatura umanoide, con il corpo ricoperto di squame d'argento, il muso e la coda da drago, ed avrebbe avuto anche le ali da drago dietro la schiena, se non gliele avessero strappate tanto tempo fa. I due erano arrivati di recente, atterrati al Nido delle stelle, l'unico posto in cui un drago non potesse dare nell'occhio. Era stata un'elfa con i capelli corti e bianchi, dei tatuaggi, ed un look selvatico (indossava pantaloni aderenti, una borsa per raccogliere gli oggetti, e qualcosa per coprire il seno, ma a parte questo non indossava altro, nemmeno le scarpe) a dirgli tutto, dopo essere arrivata prima di lui ed aver dato un'occhiata alla città informandosi sul posto, nonostante a lei non piacessero questo genere di ambienti. Ed adesso erano tutti lì a parlare tra di loro.

    "Questo posto è diverso da Krynn, ma sei sicura, Feril, che ci siano anche un'accademia di magia che si occupa anche di trasformazioni?"

    "Ma certo sivak. Mi sono informata, e tra le varie cose che ci sono in questo paese c'è anche un'accademia chiamata Accademia del canto maledetto che si occupa di vari tipi di magia, tra cui la trasformazione. Forse essa ci darà qualcosa che ci permetta di aiutare Dhamon anche senza procurarci una squama di Sable."

    "Mi chiamo Ragh. E comunque, se c'è davvero qualcosa del genere, dovrai cercarla da sola. Io con il mio aspetto non posso farmi vedere in posti abitati da umani ed elfi. Altrimenti darei nell'occhio."

    "Questo lo so benissimo. Non devi dirmelo tu."

    "Finitela!" disse il drago. "Lo sapete che ho bisogno di una cura, e non voglio che litighiate."

    Dopo che l'elfa ed il sivak si furono calmati, quest'ultima disse

    "Allora è deciso. Io vado ad informarmi per vedere se c'è qualcosa che possa aiutarti, Dhamon, mentre tu ed il sivak aspettate qui."

    E cominciò ad andare.

    Edited by l.pallad - 2/8/2019, 15:23
     
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    Liya e David vengono da qui


    Dopo essersi sbarazzata dei vari intrusi, aver condotto l'umano altrove ed essersi finalmente potuta rilassare, Liya aveva trascorso qualche ora in santa pace a riposarsi con il suo drago. Come al solito era dovuta passare sopra alle sue solite stupidaggini da... da David, e per quella volta aveva anche smesso di prenderlo in giro.
    Avrebbe certamente ricominciato a breve, ma per un po' volle lasciarlo in pace. Si erano alzati in volo per tornare ad Ahsnaeris, ed avevano impiegato diverso tempo per sorvolare l'intera isola. Per non stancare eccessivamente le ali del drago aveva scelto di fare un paio di soste, approfittandone per rifocillarsi e bere un po' dacqua.
    Fu quando raggiunsero Kerus che le venne voglia di tardare ancora un po'. Atterrò all'esterno della città e attese che David la seguisse, procedendo a passo leggero in direzione del tanto rinomato nido di stelle.
    "Non sono solita avvicinarmi a luoghi così affollati, ma ti va di fare un giro? Non sei mai stato in mezzo alla gente in questa nuova forma"
    A dire il vero, nemmeno lei aveva mai perso del tempo fra elfi e umani. L'unica volta che era rimasta per più di qualche giorno in un posto abitato era stato quando aveva deciso di ribaltare Knawr per far infuriare Ferglarendir.

    Come al solito la confusione regnava fra le vie di Kerus. Non che stesse accadendo qualcosa in particolare, semplicemente a quell'ora del giorno le voci erano fin troppo elevate e per le strade si percepiva il sentore di mondo urbano in movimento. Tra le facce anonime, quelle ingenue e quelle losche ve n'erano alcune parecchio fastidiose, ed erano proprio quelle a suscitare più scalpore e confusione.
    C'era sempre qualcuno che trovava il modo giusto per attaccar briga. Tra certi individui, c'era anche chi non poteva farsi scappare quell'affascinante elfa dall'aspetto selvatico e dalla bianca capigliatura.
    "Ma smettila!" gridò uno dei passanti, allontanandosi da un banchino del mercato dei gioielli. "Non ho preso nulla!"
    "Come no, ridammi subito quel diadema!"
    "Ti ho detto che non ce l'ho io, finiscila!"
    Gli schiamazzi si espansero velocemente. Una giovane ragazza, dai capelli corvini e dagli occhi verdi smeraldo, stava cercando di farsi largo tra la folla per respirare un po' d'aria. Quelle situazioni erano opprimenti.
    Fu per puro caso che la sua attenzione si poggiò sull'elfa, che stava per essere avvicinata da un paio di omaccioni poco raccomandabili. Rendendosi conto delle loro intenzioni, e volendo evitare altri casini per quel giorno, le si avvicinò e le fece cenno di seguirla.
    "Posso parlarti?"
    La invitò a seguirla procedendo per le vie di Kerus, fino ad un portico che dava su un piccolo parco dove fortunatamente era tutto più tranquillo.
    Rimase a debita distanza per non allarmarla, sedendosi su una panchina di legno fra due pini. "Scusami, ma in quel caos avevo notato che qualcuno ti stava guardando in maniera poco gradevole. Non volevo nulla in particolare, sono solo abituata ad impicciarmi negli affari altrui"
     
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    David si era trovato tanto bene con la sua amata Liya, ed era piacevole che adesso continuassero a volare insieme. Quando Liya commentò che lui non era più stato in mezzo alla gente da quando si era trasformato in un drago, lui rispose

    "Beh, è vero. All'inizio temevo che avrei spaventato qualcuno se mi fossi fatto vedere in questo modo, poi sono stato talmente felice insieme a te che non ci ho più pensato e non me ne sono più curato. Ma in effetti è meglio che impari a reintegrarmi di nuovo in questa forma in modo da non avere problemi o guai."

    I due draghi quindi proseguirono in tutta calma e tranquillità fino al nido delle stelle, durante il tragitto David non perse tempo a guardarsi intorno per imparare il più possibile su come erano le strade della città, in modo da non potersi perdere nel caso in seguito avesse deciso di orientarsi da solo da quelle parti. Una volta arrivati al nido delle stelle, David si guardò attorno affascinato nel vedere tutte le creature che c'erano oltre a lui e alla sua compagna. Lo sguardo di David si spostò su di un drago dall'aspetto strano, che sembrava davvero dare nell'occhio, e di come lo stesse guardando in malomodo. Il drago azzurro dal ventre bianco volle allora chiedere alla sua compagna

    "Ma lo conosci quel drago? Ci sta guardando in modo strano."

    Allo stesso tempo, Ragh, vedendo quello che Dhamon stava facendo, si allarmò subito.

    "Dhamon, non attirare l'attenzione. Ricorda che dobbiamo passare inosservati."

    Dhamon allora si sbrigò a distogliere lo sguardo dai due draghi azzurri, e disse

    "Scusa Ragh. è che quei due draghi sono azzurri, e quindi mi portano in mente brutti ricordi."

    Sperò sinceramente di non aver fatto già una sciocchezza con il suo gesto.

    *



    Nel frattempo Feril era stata avvicinata da una ragazza con i capelli corvini e dagli occhi azzurri, che le chiese se poteva parlarle. L'elfa selvatica volle seguirla, dato che magari poteva darle qualche informazione, e se avesse avuto delle cattive intenzioni, si sarebbe saputa difendere.

    "Beh, se puoi essere di aiuto, stavo andando all'accademia del canto maledetto. Avevo bisogno di informazioni riguardo agli incantesimi di trasformazione. Non quelli semplici ovviamente, ma proprio quelli molto potenti ed avanzati." le disse una volta che furono arrivate lì. "Comunque tu chi sei, e come ti chiami?"

    Non si presentò subito, perché aveva bisogno che fosse lei a presentarsi per prima per vedere se lo avrebbe fatto o come avrebbe reagito, e non poteva rischiare di rivelare troppe cose troppo presto ad una sconosciuta. Quindi attese di vedere cosa sarebbe successo. Non poteva dire con assoluta certezza se poteva fidarsi o no, ma doveva di certo trovare un modo per aiutare Dhamon, ma non sapeva se fosse saggio oppure no rivelare tutto tutto a qualcuno riguardo la loro situazione e il come stavano cercando di risolvere il problema in cui si trovavano e quale fosse in generale il problema di Dhamon.
     
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    "Non credo spaventeresti qualcuno, basta non ti comporti come facevo io"
    Appena richiuse le ali si guardò attorno. Si, uno strano drago li aveva presi di mira.
    Anche lei aveva notato dell'astio represso nel suo muso. Certo non lo conosceva, ma un drago sapeva che fissare qualcuno in quel modo poteva diventare sinonimo di sfida molto velocemente.
    Erano scesi sul nido, tra alcune delle guglie di legno vuote su cui non si trovava nessuno in quel momento.
    "David, se ben ricordo in questo nido non possiamo entrare senza permesso. O meglio possiamo farlo, ma potrebbero nascere delle complicazioni"
    Non parlò del fatto che probabilmente la complicazione era lei, che se si fosse infuriata per una qualsiasi cosa avrebbe sfasciato tutto. Non era in vena di distruzione, ma stranamente non sopportava il tipo che le aveva indicato David. Non le piaceva per nulla, nemmeno lei sapeva spiegarsi il perché.
    "E quella è una possibile complicazione" aggiunse, indicando con la coda il drago nero che li aveva puntati.
    Era difficile ignorare una provocazione per lei. Balzò in aria, e scese sulla stessa guglia su cui si trovavano quella creatura ed uno strano essere dalle squame d'argento.
    "Salve, c'è qualche problema?"

    La ragazza si prese un po' di tempo per rispondere.
    "Magia di trasformazione? Non sono sicura che lì troverai degli specialisti. Credo sia un luogo abbastanza pericoloso, anche se la gente sembra per bene. Se ti serve aiuto immagino tu sia una delle tante persone che vengono da fuori"
    Prese alcune foglie e se le passò tra le dita, giocherellando con il ramoscello di un albero sopra la sua testa.
    "Io sono Nairy, piacere" le disse, tendendogli una mano.
    La sua voce squillante da ragazzina chiaccherona poteva attirare l'attenzione, quindi cercò di abbassarla un po'. "Non sono pratica di questa città, ma se vuoi posso accompagnarti"
     
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    La compagna di David concordò con lui per il fatto che quello strano drago che li aveva mandati in modo strano. Che, avrebbe mai voluto quel drago? E con il fatto che avrebbero avuto dei problemi se non facevano attenzione la cosa cominciò seriamente a preoccuparlo, potevano decisamente cominciare una rissa, e lui questo non lo voleva. Quando poi Liya cominciò ad interagire con quel drago, quest'ultimo rispose con avversione e sfida

    "Non ho proprio nulla da dirti, drago."

    David volle avvicinarsi per cercare di placare le acque.

    "Sentite, non credo dovremmo metterci a litigare."

    Il drago misterioso in risposta guardò in malomodo anche lui. David trovò la situazione molto seccante. La creatura misteriosa ovviamente cercò di calmare il drago, e David, dandogli un'occhiata, notò qualcosa di familiare. Dove aveva già letto di creature simili da qualche parte. Così il drago azzurro, cogliendo tutti di sorpresa, si avvicinò ad essa e gli levò il cappuccio rivelando cosa fosse. A quella vista fu molto sorpreso.

    "Ma tu sei un draconico. Un Sivak per la precisione. Ma credevo che quelli come voi si trovassero solo su Krynn. Che ci fai da queste parti? E perché non hai le ali?"

    Ragh fu molto spaventato dalla prospettiva che lui, non solo avesse smascherato cosa fosse. Ma che oltretutto sapeva anche dove provenissero. Ed era un po' offeso per la domanda indiscreta sulle ali. Questo poteva causare seri problemi, specialmente ora che il gesto di David aveva fatto infuriare di più Dhamon.

    *



    L'elfa selvatica volle rispondere subito alla domanda.

    "Beh, io mi chiamo Ferilleeagh Dawnsprinter, Feril per gli amici. " Disse prima di tutto stringendole la mano.

    "Per quanto riguarda quello che sto cercando, è che è davvero molto importante. Quindi, anche se potrebbe essere pericoloso, devo correre il rischio. Quindi, se vorrai aiutarmi, sarò più che felice di accettare il tuo aiuto."

    L'elfa selvatica aveva sinceramente deciso di fidarsi di lei. Forse era un inganno, o forse no, ma provare non le sarebbe costato nulla,e sopratutto aveva bisogno di tutto l'aiuto possibile se voleva trovare una cura per Dhamon.
     
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    Nairy la accompagnò fin di fronte alle porte dell'accademia, una strana schiera di abitazioni apparentemente comune e priva di tracce magiche. Le fece cenno di seguirla e bussò ad una delle porte, ad aprirlo un anziano signore la invitò con un cenno del capo ad entrare.
    "Siete qui per voi?" domandò enigmaticamente, squadrando prima l'una poi l'altra. Nairy si fece indietro, lasciando il posto all'elfa.
    "Prego" le disse Nairy, mentre salutava l'uomo sulla soglia. "Da qui credo tu possa cavartela per conto tuo. Quando avrai finito, chiedi un po' in giro della Nebbia argentata" le bisbigliò poi, ridacchiando.
    A quel punto si allontanò, lasciandola con il vecchio che riprese parola.
    "Cercate scuola, le informazioni o il potere?"

    "David!" esclamò Liya mentre il suo stupido drago andava a mettere le zampe addosso a quel tipo.
    Lo tirò indietro per la coda con forza, ma ormai era troppo tardi. Il volto del draconico incappucciato era stato svelato, e le domande di David parerono piuttosto indiscrete anche a lei che non sapeva di cosa stessero parlando. Si voltò verso l'altro dragone, che non aveva smesso di fissarli con astio da quando erano arrivati.
    "Affari tuoi, se ti riempe di botte non ha tutti i torti" aggiunse lasciando libera la sua coda. "Io non ti aiuto"
    Ci mancava solo questa. Che gli era saltato in mente? Possibile fosse solo curiosità la sua? Non pensava fosse tanto impulsivo, perlomeno non se lo aspettava. E bravo il suo draghetto senza paura!
    Ignorò per il momento il bestione infuriato, aspettandosi una reazione non esattamente piacevole. Se era arrabbiato ancor prima che aprissero bocca, senza che avessero combinato nulla di che, ora che David si era comportato da ingenuo come al solito non aveva idea di come sarebbe andata a finire.
     
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    La Kagonesti seguì Nairy fino alle porte dell'accademia. Era decisamente contenta di aver trovato aiuto e quindi avere più possibilità sullo scoprire qualcosa che avrebbe aiutato Dhamon. Quando arrivarono a destinazione, dovette continuare da sola, anche se si chiese cosa fosse quella nebbia argentata di cui parlava, ma ci avrebbe pensato in un secondo momento, e quindi si ritrovò d'innanzi a colui che doveva essere uno di quelli che lavoravano lì, che le chiese cosa volesse tra informazioni, scuola, e potere. Lei ovviamente disse la verità su quello che voleva. "Beh, sono qui per delle informazioni. Per la precisione sto cercando un modo per annullare delle trasformazioni molto potenti. Potreste forse avere qualcosa che fa al caso mio?" Ed attese la risposta.

    *



    Dhamon ovviamente si preoccupò molto quando l'altro drago prese un iniziativa e rivelò apertamente il volto di Ragh. E a quanto pareva sapeva anche da dove venissero. Questo avrebbe di certo causato non pochi problemi. Infatti, come il drago femmina aveva intuito, lui adesso era ancora più arrabbiato di prima, e si rivolse così al drago maschio, che a quanto pareva, si chiamava David, un nome piuttosto strano per un drago.

    "Non avevi alcun diritto di farlo, drago. Chi siamo, quello che facciamo qui e da dove veniamo non sono di certo affari tuoi."

    David ovviamente non intendeva lasciarsi trattare così.

    "Ehi, ma sei tu che ti metti a fissare gli altri come se ti avessero fatto qualcosa quando invece non ti conosco neppure. Alla fine è naturale che mi incuriosisca. E di certo il tuo compare è qualcuno che attira l'attenzione. Ma che problema hai?"

    Quella sfida era troppo per lui.

    "Io non ho proprio nulla da dirti. Maledetto te e tutti i draghi del mondo!"

    E poi gli saltò addosso con violenza, buttando entrambi per terra, e tra i due cominciò subito una terribile colluttazione, fatta di graffi, morsi e zampate.
     
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    Liya trasse un lungo sospiro e si stese pigramente sulla guglia più vicina. Il nido era decisamente spazioso ed interessante, avrebbe dovuto visitarlo più spesso.
    Osservò David e l'altro bestione che si azzuffavano praticamente senza motivo. Anche se, come diceva sempre Valen, "per loro deve essere importante... o non si sarebbero arrabbiati". Agitò la coda mentre si guardava attorno e scrutava fra le guglie, dove alcune creature riposavano e altre dialogavano, chi con versi chi a parole. La incuriosiva il fatto che nessuno si fosse voltato a fissarli, quasi come fosse comune amministrazione il fare a botte da quelle parti. Non vi diede troppo peso. Si allontanò e lasciò che i due se le dessero quanto volevano, in fondo sembrava più una baruffa tra cuccioli che una vera e propria battaglia. Se poi si fossero fatti male pazienza, erano due draghi stupidi.
    Si rivolse invece alla creatura incappucciata. Il mezzo drago perlomeno pareva preferire un approccio diplomatico, non era stato lui a scandalizzarsi per il piccolo torto subito.
    "Mi dispiace, David è molto infantile e da quando è diventato un drago crede di poter fare tutto senza alcun freno. Comunque non è il tipo da spifferare verità scomode, non preoccuparti"
    Cercò di rassicurarlo come poteva, per quanto non le importasse realmente. Avrebbe solo cercato di non far precipitare tutto nel delirio. Che strano, solitamente era lei a combinare un guaio appena arrivata.
    Si stava forse contenendo troppo?

    L'uomo si voltò e fece qualche passo indietro, indicandole un corridoio che dava all'interno. Per quanto potesse sembrare strano, il luogo non era dotato di ambienti peculiari né di stanze ricolme di cianfrusaglie da mago e amenità affini. Un odore di fresco e pulito si diffondeva nei dintorni; fra una zona e l'altra non si trovava alcuna porta a dividere, ogni stanza dava su quella successiva senza interruzione. Gran parte degli interni presentavano una pavimentazione di legno colorato con bizzarre raffigurazioni ed incisioni, mentre dalle pareti sporgevano ampie librerie e numerosi pannelli, da cui era possibile estrarre pergamene, talismani e cristalli di diverse forme e dimensioni.
    Senza conoscere l'ambiente sarebbe risultato un labirinto per chiunque. Un giovane ragazzo, con il viso macchiato di strane pitture nere a mezza luna, si avvicinò all'elfa invitandola a seguirla. Aveva capelli rossicci molto scuri e occhi grigio chiaro; ciò che più risultava curioso era il modo in cui vestiva, niente più di una tunica di seta blu che copriva solo per metà le gambe e lasciava scoperti i piedi scalzi.
    "Trasformazioni? Non è certo una branca di magia di cui chiedono in molti. Sai come si dice da queste parti, certe volte è più facile creare che mutare" le disse sorridendo.
    Le fece strada verso un corridoio che dava su una rampa di scale, oltre la quale una porta nera priva di serratura si stagliava con aspetto quasi minaccioso. "Io sono solo un apprendista, ma puoi parlare con me"
     
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    La baruffa proseguiva senza alcun ritegno, tra morsi e zampate con i due draghi che continuavano a rotolare a terra. David dovette constatare con sua grande sfortuna che il suo avversario era davvero molto forte, e difficile da contrastare, mentre Dhamon attaccava senza ritegno sfogando il suo odio per i draghi, e la sua frustrazione che si portava dentro, approfittando anche del fatto che Feril in quel momento non fosse la per vederlo. Intanto Ragh continuava a chiacchierare con Liya, felice del fatto che almeno lei, a quanto pare, non avesse idea di cosa fosse, dato che di solito i draghi odiano i draconici. Quindi si limitò a rispondere all'affermazione di lei, cercando di apparire il più normale possibile.

    "Beh, si. Capisco. In effetti qui io ed il mio amico stiamo cercando di non dare nell'occhio e di passare inosservati e di dare il minimo possibile nell'occhio."

    Poi all'improvviso si rese conto di quello che la dragonessa azzurra aveva detto. "Diventato un drago? Ma che cosa intendi? Non sarà mica che..." un dubbio atroce si insinuò nella mente del Sivak, ma non poteva crederci finché non lo sentiva direttamente da lei. Oltretutto, il fatto che lei avesse chiamato quel drago David, incrementava la possibilità che tale teoria fosse vera. David non era affatto un nome da Drago! Ma non era possibile che ci fossero altri come Dhamon in questo mondo. Il drago ombra aveva trasformato solo lui! Ci aveva provato a trasformare anche altri, era vero, ma aveva fallito! Come poteva quindi quel drago azzurro dal ventre bianco essere quello che temeva che fosse?

    *



    Feril vide le indicazioni dell'uomo all'accademia e poi seguì l'altro uomo che la invitava a seguirla. Mentre stavano proseguendo esso, dichiarandosi un'apprendista, le disse che poteva parlare con lui. La kagonesti ci rifletté bene, chiedendosi se fosse il caso di dirgli tutto, oppure no, ma alla fine decise che era meglio dire la verità, perché dopotutto come avrebbero potuto aiutarla a trovare la soluzione se non sapevano nemmeno quale fosse il problema? Per cui, fece un respiro profondo e disse

    "Vedi, il problema è che qualcuno che conosco è stato trasformato in un drago a causa di una terribile magia oscura. Adesso stiamo cercando un modo per invertire l'incantesimo e farlo tornare umano, e quindi mi chiedevo se qui ci fosse qualcosa che potesse aiutarlo a farlo tornare normale."

    Ed attese di vedere che risposta avrebbe ricevuto. Si era davvero esposta nel dire la verità, ma non aveva scelta, dato che è così che di solito funziona. Un guaritore non può neanche provare a curare una malattia se non sapeva nemmeno cosa fosse. Quindi, se voleva aiutare Dhamon, doveva per forza rischiare. Sperò solo di non aver commesso un errore a fare questa rivelazione. Se qualcosa fosse andato storto e il suo gesto le si fosse ritorto contro, sarebbe stata tutta colpa sua. Ma purtroppo doveva per forza rischiare e sperare che tutto andasse bene.
     
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    "Come?"
    Il ragazzo rimase perplesso ad osservare l'elfa, come avesse proferito la più indecente delle ingiurie. La sua espressione non trapelava altro che sincero stupore, per quanto non sembrasse spaventato; piuttosto piacevolmente colpito ed incuriosito.
    Poggiò una mano sulla superficie della porta nera e questa si aprì, rivelando una comune stanza con lussuosi tappeti verdi e rossi sul pavimento, con svariati arazzi appesi alle pareti. Quella che aveva tutta l'aria di essere una rastrelliera da mago si stagliava sul lato opposto all'entrata, dove ciotole di metallo ed alcuni bastoni di varie forme intrecciate erano accuratamente riposti. Pergamene arrotolate e manichini di legno simili a burattini riempivano il lato est della stanza, molto ampio e spazioso. La luce entrava da una finestra di forma circolare, ma non pareva dare sull'esterno.
    Sarebbe bastato affacciarsi per constatare che quello non era il cielo di Kerus, bensì qualcosa di molto affascinante e allo stesso tempo sinistro. Una bianca luce proveniva da fuori, da cui spirava una morbida e tiepida brezza inodore, però all'esterno tutto appariva indistintamente candido.
    Certo una simile stranezza non era di facile interpretazione, ma non si trovavano lì per quello. Dopo aver richiuso la porta, che apparentemente si sarebbe riaperta solo al suo tocco, si avvicinò all'apertura luminosa poggiandovi la schiena sul bordo.
    "Non temere, puoi uscire semplicemente spingendo" precisò, indicando l'ingresso. "Solo per entrare serve un sigillo specifico"
    La calda luce proveniente da fuori inondò il suo braccio sinistro, mentre si sporgeva di lato come a voler afferrare quello stesso candore. Senza perdersi in inutili indugi cercò di capirne qualcosa in più. La faccenda lo interessava particolarmente, non perse tempo neanche a chiederle il nome o altre inezie simili tanta era la foga di indagare.
    "Fammi capire, c'è un pazzo che dopo esser stato trasformato in un drago ha persino il coraggio di lamentarsi e voler tornare indietro?"
    Non era sicuro di aver capito come stessero le cose, ma dalle parole dell'elfa era ciò che aveva intuito. "Se si tratta di un cambiamento permanente, oltre a dover essere una magia molto potente potrebbe essere unica e quindi difficilmente contrastabile"
    Si grattò il mento, abbozzando un sorriso. Tutto ciò aveva riportato alla sua mente fugaci ricordi. "Devi dirmi qualcosa in più, o non posso aiutarti. Immagino sia normale un po' di riservatezza, ma la magia è già complessa di per sé, senza capirne l'origine non si va molto lontano. Esistono alcuni incantesimi rituali o animati da uno smisurato potere che trascendono le branche di magia conosciute. Possono riguardarle, ma ne oltrepassano i confini a noi noti"
    Rimase un istante in silenzio, poi riprese a parlare. "Come esistono demoni in grado di svincolarsi da un evocatore che aveva tentato di richiamarli, esistono trasformazioni irreversibili su cui non si può agire"
    In ogni caso, prima doveva sapere dell'altro.

    Liya non capiva perché David stesse reagendo in quel modo. Lart diceva che -se qualcosa ti fa arrabbiare, vuol dire che quella cosa è importante per te-. Eppure non pareva una faccenda personale. Che si fosse di nuovo gettato nello scontro per dimostrarle di essere diventato più forte?
    Sospirò, ripromettendosi di decifrare meglio i sentimenti di David appena ne avesse avuto l'occasione. Probabilmente si meritava una delle sue rinomate sgridate, ma non era il momento.
    "Per non dare nell'occhio siete scesi nel Nido? In effetti sembra un'idea intelligente" disse, rivolta alla creatura d'argento. "Purtroppo sono state intessute varie magie sia per scandagliare la zona circostante che per controllare che non vi siano intrusi. Non si tratta di sistemi particolarmente efficenti, ma non è il caso di atterrare qui con dei segreti"
    Lei ne aveva sperimentato in prima persona le falle, sapeva benissimo quanto fosse facile mettere in allerta gli elfi che presiedevano il luogo a guardia dei confini.
    Si voltò verso David e il suo agguerrito avversario, inclinando il muso divertita. Si chiedeva perché l'individuo misterioso non si fosse intromesso per fermare il suo compagno drago. Pareva trovasse consueta una tanto aggressiva reazione, non doveva essere la prima volta che si verificava qualcosa di simile.
    "Che ne pensi, devo fermarli?" domandò, continuando a fissare i due draghi che si azzuffavano come cuccioli arrabbiati.
     
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    Feril vide che la reazione del ragazzo fu abbastanza contenuta. Ed il che fu un sollievo per lei, perché se non era sorpreso più di tanto, allora forse era già accaduto a qualcun altro, e quindi forse aveva già la cura pronta per Dhamon. Continuarono ovviamente a proseguire per il percorso, con la kagonesti che pensava che forse lo stava portando ad un luogo dove si trovava la cura per Dhamon. Una volta che furono arrivati, lei fu molto sorpresa per il fatto che lui, quando le parlò di nuovo, considerò Dhamon un pazzo per il fatto che volesse rinunciare al suo corpo di drago. Ovviamente spiegò che sarebbe stato difficile contrastare un incantesimo permanente, e volle chiedere più dettagli su quanto era successo. Lei ovviamente disse tutta la verità. Se voleva aumentare la possibilità di curare Dhamon, era giusto dirgli tutto.

    "Io purtroppo non c'ero quando è accaduto. Ma tutto cominciò molto prima. Chi sto cercando di aiutare, si era prima di tutto ritrovato una squama di una femmina di drago rosso, attaccata alla gamba, impossibilitato dal togliersela perché altrimenti sarebbe morto. E tramite quella squama, Malystrix, il nome della femmina di drago rosso a cui apparteneva a cui apparteneva poteva controllarlo contro la sua volontò e parlare, vedere e sentire tutto attraverso di lui. Tempo dopo un altro drago, un drago ombra per la precisione, dopo averlo catturato, prima danneggiò la squama in modo che il legame con cui il drago lo controllava si indebolisse, poi utilizzò un altro incantesimo, che consisteva nell'utilizzare il suo stesso sangue, per esorcizzare completamente il controllo Malystrix su di lui. Si fece anche aiutare da una dragonessa d'argento di nome Silvare per farlo, ma lei non era la sua compagna, né la sua alleata. Non si conoscevano nemmeno. La cosa funzionò anche, il colore della squama cambiò diventando nera, ed anche i suoi capelli, sporcati dal sangue del drago, divennero neri, senza la possibilità di lavarli in modo che tornassero biondi."

    Abbassò lo sguardo e poi continuò

    "Purtroppo il drago ombra non lo stava aiutando davvero. Lo aveva fatto solo per opportunismo. Infatti poi lui, da quanto mi hanno raccontato, cominciò a provare forte calore dalla squama, che gli pervadeva tutto il corpo. Passò mesi con vari attacchi di dolore che andavano e venivano. Alla fine cominciarono a spuntargli delle squame più piccole che cominciavano a ricoprirgli tutto il corpo. Mi hanno detto che il drago ombra stava morendo, ed aveva instillato in lui una magia che lo stava trasformando in un drago, con l'intento, dopo averlo trasformato completamente, di entrare nel suo corpo con un incantesimo. In modo da salvarsi. Mi ha detto di aver tentato di fare la stessa cosa ad altri, ma che loro erano tutti morti, e che solo lui era stato abbastanza forte da reggere quella magia e sopravvivere. Alla fine lui è riuscito ad impedire al drago ombra di prendere il suo corpo, e lo ha ucciso, ma non è stato capace di impedirgli di trasformarlo in un drago. E quindi sta cercando ora di trovare un modo per ritornare umano, ed è per questo che è venuto da me in cerca di aiuto. In realtà ci era stata detta una possibile cura, ma per metterla in atto ci servirebbe una squama di un drago dalla potenza simile a quella di Malystrix per farlo. E noi sappiamo già a quale drago potremmo prenderla. Le scelte sono o una dragonessa nera di nome Onysablet o ad un drago Bianco di nome Frost. Ma affrontare uno dei due sarebbe troppo pericoloso, dato che sono entrambi nostri nemici, ed è per questo che stiamo cercando un'alternativa. Queste informazioni sono abbastanza?

    Ed attese una risposta con una certa preoccupazione. Non aveva detto il nome di Dhamon perché non poteva sapere se fosse necessario oppure no, e non voleva dare troppe informazioni, ma qualcosa aveva dovuto dirla.

    *



    David stava continuando il suo brutale combattimento con quell'altro drago, che era davvero molto forte.
    Ragh preoccupato da come le cose potessero mettersi male, se quello che aveva detto quella femmina di drago azzurro era vero, allora decisamente mettersi a litigare e tenere segreti poteva essere una pessima idea. Per questo volle dire a quest'ultima

    "Se quello che dici è vero, allora potrebbe esserci qualche problema. Il mio amico Dhamon è molto chiuso, e non parla tanto spesso di sé. Comunque si, è meglio che interrompiamo entrambi questa lotta. Io e lui vogliamo solo prendere quello che ci serve ed andarcene. Nient'altro."

    Poi si rivolse ai due draghi che stavano lottando, parlando con il suo amico Dhamon Grimwulf.

    "Dhamon, smettila, non possiamo metterci nei guai qui. Questa zuffa potrebbe attirare troppo l'attenzione."

    Ed attese di vedere che avrebbe fatto quella femmina di drago azzurro, unita alle sue parole. Lui non poteva fermare due draghi fisicamente, dato che non era così forte, e quindi il più toccava a lei.
     
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    Liya inspirò con il grosso naso blu, facendo vibrare le squame.
    "Non è qualcosa che mi piace ostentare, ma è mai possibile che senza noi femmine non sappiate cosa fare?"
    Si avvicinò a David e Dhamon e generò una folata di vento d'intensità pressoché nulla, solo per annunciare loro che stava arrivando. Quando ebbe fatto notare ai due draghi che stava per rimetterli a cuccia, un'esplosione d'aria tra i due li colpì abbastanza violentemente e li fece rotolare uno da una parte e uno dall'altra, con un boato assordante che pareva prodotto dallo scoppio di un tronco in mezzo alle fiamme.
    Austera avanzò ponendosi tra di loro, dispiegando leggermente le ali.
    "Scusate, ma stavate diventando noiosi. Il tuo amico qui presente mi ha spiegato a grandi linee la situazione, quindi datti una calmata" proruppe imperante contro Dhamon, minacciando con lo sguardo di saltargli addosso se non si fosse rilassato un po'. "Piuttosto seguitemi, non è luogo questo per mettersi in mostra"
    Qualcuno dalle guglie più alte la osservava colmo d'ammirazione, qualcun altro si nascondeva per non esser preso di mira da Liya Neratempesta. Ciò la faceva sorridere, ricordandole storie di un passato ormai inumato.
    Sperando che nessuno dei due protestasse troppo per il capitombolo, condusse tutti verso l'esterno dove il suolo limitrofo alla città cominciava a rivestirsi di natura verdeggiante. Si accertò di non essere seguita sollevandosi di qualche metro in volo, facendo cenno agli altri di rimanere a terra. Restò in aria solo una manciata di secondi, per poi atterrare di nuovo di fronte al gruppo e avanzare fra le fronde con disinvoltura. Raggiunto un grande masso in mezzo ad una radura, un curioso terreno da accampamento probabilmente abbandonato da tempo, si volse verso i due sconosciuti attorcigliando la coda squamosa attorno ad una zampa.
    "Allora, cos'è tutto questo astio nei confronti della vita?"

    Il mago prese atto di quanto rivelatogli dall'elfa, rimanendo perplesso più che stupito. A braccia conserte si concesse un sospiro, mostrando per alcuni secondi più anni di quanti ne avesse in realtà non appena il suo volto si oscurò.
    "Ora comprendo, non sembra piacevole"
    Cominciò a muoversi da una parte all'altra della stanza con mille pensieri ad affollargli la mente, fermandosi di tanto in tanto a pizzicare la copertina di un libro su uno degli scaffali. Non che non avesse mai sentito parlare di squame dotate di arcane proprietà magiche, non che non sapesse come risponderle; rimase comunque in silenzio indeciso su quali altre parole usare.
    "Nella squama potrebbe esserci la risposta. Conoscete un metodo per utilizzare la squama di un drago per riportarlo alla sua forma originale? E quale sarebbe? Sarebbe sufficente la squama di un qualunque drago?"
    Che avessero bisogno di un rito particolare, probabilmente erano giunti a Kengard consapevoli di ciò che avrebbero trovato. In quella faccenda però c'era qualcosa di strano, qualcosa che non lo convinceva del tutto.
    Pose quindi un'ultima domanda, prima che lei rispondesse: "A quali conseguenze porterebbe?"
     
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    David fu decisamente colto di sorpresa quando Liya separò lui dall'altro drago, che aveva udito chiamarsi Dhamon, interrompendo la zuffa. Lui si sarebbe anche fermato se l'altro drago avesse smesso di attaccarlo, ma non lo aveva fatto, e quindi l'intervento della sua compagna era stato più che legittimo. La vide poi ovviamente, come espresse la sua opinione riguardo quella zuffa, per poi intimare entrambi di seguirla, affermando che quello non era il luogo per mettersi in mostra. David ovviamente la seguì senza problemi, così in effetti avrebbero potuto parlare, anche Ragh sarebbe stato disposto a farlo, ma d'altra parte Dhamon non aveva alcuna intenzione di assecondare il volere di un drago.

    "Dhamon, dobbiamo seguirla. Lo so che è rischioso, ma se avesse voluto farci del male lo avrebbe già fatto."

    "Ma lo sai che non ci si può fidare di un drago."

    "Ma non siamo più a Krynn, e quindi è possibile che le cose funzionino diversamente da queste parti."

    Dhamon avrebbe voluto mettersi a discutere con il suo amico su quanto stessero rischiando, ma in effetti, dopo quello che era successo, non poteva permettersi di fare lo schizzinoso. Se veramente si fosse trattata di una trappola, allora avrebbero semplicemente combattuto. Per cui seguì i due draghi azzurri. Quando alla fine arrivarono nel luogo scelto da Liya, quest'ultima chiese delle spiegazioni a Dhamon, ma quest'ultimo le rivolse uno sguardo duro ed ostile dicendole.

    "Chi sono e quello che faccio non sono affari tuoi drago."

    David ovviamente volle sapere di più su questa storia.

    "Ma che problema hai? Ho capito dal tuo amico che siete entrambi di Krynn, e quindi voglio chiarire subito una cosa. Da queste parti la moralità di un drago non si capisce dal colore delle sue squame."

    Poi si rivolse a Liya per spiegarle meglio la cosa, dato che non poteva sapere se lei lo sapesse.

    "Vedi, nel continente di Krynn, i draghi o sono buoni o cattivi, e lo si capisce dal colore delle squame. A quanto pare da quelle parti, se un drago è color oro, argento, bronzo, rame, o ottone è buono, mentre se invece è color blu, bianco, rosso, verde o nero, allora è cattivo. Non so come sia possibile una cosa del genere, ma è così."

    Per fortuna aveva letto anche di Krynn nei suoi studi quando era umano, per cui era decisamente preparato sull'argomento. Per cui si rivolse a Dhamon.

    "Comunque, se hai avuto qualche brutta esperienza con dei draghi blu, noi non centriamo niente. Da queste parti, come ti ho appena detto, non puoi capire la moralità di un drago in base al colore delle sue squame."

    A quella dichiarazione, dovette anche fare delle considerazioni sul suo aspetto.

    "Però tu, per essere di Krynn, hai un colore strano. Non sembri un drago di quelle parti. Che genere di drago sei veramente?"

    Dhamon si sentì nuovamente offeso, in base a quella affermazione e distolse lo sguardo rifiutandosi di rispondere.

    "Oltretutto ho letto che da quelle parti la magia è scomparsa, che le divinità se ne sono andate, e sopratutto che cinque draghi giganti hanno preso il controllo dei vari territori di quel continente. Poi nei libri usciti di recente ho anche letto che tre di loro sono morti e che la magia è tornata. Cosa è successo esattamente?"

    In effetti ciò che era accaduto da quelle parti era molto recente. Infatti le informazioni erano arrivate nel periodo in cui era ancora umano, prima che diventasse drago, e lui le aveva lette spinto più dalla curiosità, dato che sapeva che non avrebbe trovato nulla che lo avrebbe aiutato a diventare potente. Ma appunto era diventato drago prima che avesse avuto modo di approfondire il tutto.

    "Sinceramente non lo so." si decise finalmente a rispondere. "Non ho preso parte a quegli eventi. Sembra che si sia verificata una guerra chiamata guerra delle anime, in cui combattevano anche i morti. Ma sono rimasto fuori da tutto questo finché non è finito." Fu tutto quello che risposte. Poi si rese conto di quello che David aveva effettivamente detto. "Un momento. Hai detto che hai letto tutto questo? Come hai fatto? Esistono per caso delle biblioteche per draghi da queste parti?"

    David dovette essere sincero riguardo questo. "Questo sinceramente non lo so. Anch'io sono nuovo da queste parti, anche se non sono di Krynn, tanto per chiarire, e non ho ancora visto il tutto. Quindi certi dettagli ancora non li conosco."

    "Allora come avresti fatto a leggere certe cose?"

    David ovviamente disse la verità, dato che non pensava che fosse un segreto, o che potessero esserci delle terribili conseguenze nel parlare.

    "Beh, vedi, in realtà non sono nato drago. In realtà in passato ero un essere umano. Ma mi hanno fatto un incantesimo che mi ha trasformato in un drago. Ed in effetti ero venuto qui per cercare una cura e trovare il modo di diventare umano. Ma poi... ma che ti prende?"

    David si accorse che Dhamon stava barcollando il preda allo shock. Infatti quest'ultimo era sconvolto da quella notizia, ed il suo primo impulso fu dirgli

    "Stai mentendo! Come avresti potuto subire una simile magia? Altri l'hanno subita ma sono tutti morti!" Non poteva assolutamente credere che fosse la verità, e che ci fosse qualcun altro come lui che si trovasse nella sua stessa identica situazione.

    David fu molto confuso da quell'affermazione. Da quello che ne sapeva, Ammet non aveva usato altre cavie prima di lui. Né aveva mai parlato di tentativi falliti che avevano portato alla morte quelli su cui aveva sperimentato il tutto.

    Il Sivak fu quello che prese l'iniziativa, rivolgendosi a Liya chiedendogli, senza nascondere la sua immensa sorpresa.

    "Era questo che intendevi quando hai detto: da quando è diventato un drago?"

    Anche se la sua mente era più aperta alla possibilità che quello che aveva appena sentito fosse vero, aveva comunque bisogno di conferma.

    *



    La Kagonesti ascoltò quello che disse il mago in risposta alle sue spiegazioni. Poi dovette chiarire i dettagli.

    "Purtroppo non può essere una squama di un drago qualunque a ritrasformarlo. Deve essere la squama di un drago estremamente potente. Posso confermarlo perché ho anche rischiato la vita per ottenere questa informazione. Ed i due che ti ho nominato sono gli unici da cui si può prendere, a meno che tu non ne conosca altri altrettanto potenti. Ce n'erano anche altri tre da cui si potevano rubare le squame, ma sono morti, ed i loro corpi sono irraggiungibili. Ne ho trovato uno sul fondo del lago dove è avvenuta la sua morte, ma era protetto da spiriti maligni. E quindi..." si toccò i capelli "Questo è il risultato del mio tentativo fallito di prendere una squama da lì, e mi sarebbe successo di peggio se non fossi riuscita a scappare. Quindi quel drago è escluso. Per quanto riguarda le conseguenze, se ti riferisci al perché vuole fare il tutto. Lui vuole solo poter vivere di nuovo come un essere umano, tutto qui. Riguardo al procedimento, dovrebbe essere un incantesimo, ma appunto, senza squama non posso farlo."
     
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    "No" rispose il giovane all'elfa, sospirando. "Non intendevo questo. Mi chiedo quali sarebbero le conseguenze dell'incantesimo, dato che la magia è pur sempre volontà. E raramente incantesimi di questo livello possono essere attuati da chiunque senza conseguenze. Mi dispiace di non poterti portare a confronto con il mio maestro, ma lui adesso si trova molto lontano... in un luogo che non posso neanche sperare di raggiungere"
    Afferrò un piccolo specchio da uno degli scaffali in legno di cipresso e lo fissò per alcuni secondi, prima di riporlo al suo posto. Difficile comprendere il significato o il motivo di quel gesto. "Lui avrebbe sicuramente avuto le risposte che cerchi sull'orlo delle labbra, avrebbe potuto dirti ciò che volevi sapere ancor prima tu potessi proferir parola. Certo però è che in quest'isola di draghi se ne trovano di molte specie. Si vocifera che vi sia a Kengard almeno un drago ogni novecento umani; un drago ogni novecento nani, orchi o elfi. Fidati, sono molti"
    Forse come cifra era un po' azzardata, dato che si incontravano per strada dozzine di individui e ben pochi draghi o grifoni, ma era difficile stimare quanti se ne trovassero ad Ahsnaeris, nell'Ossidiana o alla Tundra. Sicuramente tra di loro doveva trovarsi quello adatto alla ricerca dell'elfa.
    "Il fatto è che potente è un termine fin troppo generico. Dalle mie parti anch'io sono considerato potente, ma chi sa: nella tua terra potrebbero trovarsi maghi ben più abili di me. Allo stesso modo a Kengard vi sono sicuramente creature di smisurato potere e di conoscenza millenaria, ma com'è possibile trovarne una abbastanza potente da evocare l'incantesimo di cui parli? Andare per tentativi potrebbe diventare rischioso molto in fretta, poiché non tutti i draghi sono ben disposti ad accettare una simile proposta e altri potrebbero diventare pericolosi per richieste anche ben più frivole"
    In tutta l'isola almeno un drago potente ed intenzionato ad aiutarli ci sarebbe stato, ma solitamente una grande potenza equivaleva alla prudente responsabilità di dover custodire un grande segreto.
    Si passò una mano fra i capelli, sorridendo. "In ogni caso la magia che operiamo all'accademia è temporanea, difficilmente porta a risultati permanenti. Vi sono abili maestri in grado di spiegarti come trasmutare la materia, logorarla, compattarla... puoi trovare specialisti in grado di mutare in draghi per poi tornare ad essere umani, come puoi trovare elementalisti capaci di abbracciare molti elementi con la loro energia spirituale per mutare il proprio corpo in puro fuoco o ghiaccio. Il fatto è che nessuno di noi insegna o cerca di apprendere magie irreversibili, perché troppo potenti, pericolose e spesso incomprensibili"
    Molti venivano da fuori sperando di risolvere i loro problemi con qualche incantesimo, purtroppo trovavano ad attenderli un'amara delusione. "La magia è volontà: come apprendere uno stile di spada, come imparare a guidare un vascello. Tanto più è grande la volontà del mago tanto più grandioso sarà il risultato, ma un incantesimo permanente ed irreversibile, se nelle mani sbagliate, può portare all'unica cosa davvero irreversibile... la morte"
    Vi erano rare eccezioni alla regola, talmente improbabili da non poter esser considerate valide nemmeno per confermarla. Si narrava di individui tornati in vita, di creature il cui cuore aveva ripreso a battere, ma quasi sempre si rivelavano fittizie illusioni negromantiche dalla durata estremamente limitata. Rianimare un cadavere era cosa da poco, riportarlo alla vita era qualcosa di ben diverso. Anche le poche leggende di individui risorti riportavano peculiarità come -morì di malattia poco dopo-, -si sgretolò sotto al sole dopo pochi giorni- o ancora -tornò in vita, ma perse le memorie della vita precedente-...
    Stessa cosa valeva per quel tipo di magia. Un incantesimo irreversibile non poteva che richiedere una fonte infinitamente potente, altrimenti avrebbe inesorabilmente fallito. C'era comunque modo di sfruttare un'affinità tra un elemento vitale ed un altro, che in qualche modo poteva portare a ridurre i danni o semplificare il processo.
    Espresse i suoi pensieri ad alta voce, forse avrebbero potuto suggerirle una via ulteriore.
    "Penso comunque che se si trovasse qualcosa a cui la magia di cui parli è legata, come ad esempio le sue origini o i poteri del drago della squama da cui tutto è cominciato, si potrebbe renderla alla nostra portata. Voglio dire, c'è altro che sai su questo incantesimo? Hai idea di chi potrebbe praticarlo? C'è qualcosa della terra da cui vieni che potrebbe assumere un valore particolare a riguardo?"

    Liya annuì ed osservò per qualche istante il mezzo drago d'argento, poi tornò a rivolgersi con lo sguardo a David.
    Draghi che mutavano comportamento in base al colore? Cosa voleva significare? Non seppe spiegarsi il perché, ma la sua mente volle tentare di razionalizzare quel pensiero.
    Si voleva convincere, per qualche strano motivo, che gli antenati di alcuni draghi possedessero un atteggiamento bellicoso e che, attraverso le generazioni, i figli avessero assunto l'indole dei genitori per portare avanti ideali positivi e negativi. Certo da David non poteva aspettarsi molto più di un -buoni e cattivi-, non pareva esser stato un tipo molto intelligente nemmeno da umano.
    Sembrava più un figlio della terra, un umano dedito alla caccia e all'allevamento, all'agricoltura e alla pesca. Forse era proprio quello che avvicinava il suo lato umano adulto a quello cucciolo draconico, entrambi ingenui con tanto di pensieri stupidi e infantili.
    Ora aveva trovato qualcuno nella sua stessa condizione. Provò un pizzico di orgoglio ed uno di fastidio per la sensazione di doversi sentire al centro dell'attenzione quando David stava per accennare alla storia vissuta con lei, fortunatamente si interruppe. Sapeva sarebbe stata questione di una manciata di frasi.
    “Qui non giudichiamo qualcuno dalla spetto” si immise, “ma dalle sue azioni. E tu non mi piaci affatto”
    Sputò quelle parole in maniera piuttosto astiosa, voleva mettere alla prova quel tale Dhamon e vedere come avrebbe reagito.
     
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    Feril ascoltò quello che gli disse quel tipo. A quanto pareva aveva capito male la domanda. Ma comunque riguardo al fatto che a Kengard c'erano tanti draghi, ma dubitava che potessero essercene qualcuno in grado di competere con un dominatore. Fu anche interessata al fatto che questo tipo avesse un maestro che in effetti potesse risolvere la cosa più facilmente. Poi ascoltò tutto il resto che aveva da dire sul fatto che le trasformazioni permanenti erano molto più pericolose rispetto a quelle temporanee. Dopo aver ascoltato quello che disse, lei gli diede ulteriori spiegazioni.

    "Dunque, riguardo alla magia di drago che è dentro di lui posso dirti questo. Il drago rosso a cui apparteneva la squama, Malystrix, era un drago gigantesco. La più grande che sia mai esistita sulla faccia di Krynn. Era lunga più di quattrocento piedi, con un'apertura alare gigantesca che misurava più di cinquecento piedi. E la sua forza non derivava unicamente dalle sue dimensioni. Lei infatti scopri che se un drago ne uccide un'altro, poi può assorbirne l'energia magica e diventare ancora più potente. E lei per questo ne uccise di draghi, prendendo i loro teschi per costruirvi un totem, diventando ancora più potente. Ed anche gli altri draghi dominatori, nonostante non fossero grandi e potenti come lei, lo hanno fatto. Molti draghi si uccisero tra di loro per accumulare potere, in un evento che venne chiamato epurazione dei draghi. Certo, poi la cosa ebbe fine ed i i draghi smisero di uccidere i loro simili per accumulare potere, ma non il drago ombra. Lui partecipò a questa epurazione, diventando più potente, ma a differenza degli altri draghi, non smise di ucciderne altri per accumulare potere e diventare più potente, anche se non ha mai raggiunto il livello di un drago dominatore. E lui non era neanche un drago qualunque. Chi sto cercando di aiutare, durante il doloroso processo di trasformazione, ha visto nei suoi ricordi, ed ha scoperto le sue origini. Lui nacque già adulto creato da una divinità. Da dove vengo io, anche se non vi ho partecipato direttamente, avvenne una guerra chiamata guerra del caos, contro la divinità considerata il padre di tutto secondo la nostra religione. In quella guerra le divinità della luce, quelle delle tenebre, e quelle neutrali combatterono insieme contro di lui, ma anche i mortali parteciparono a quella guerra. Ed il padre di tutto e di nulla non lottò da solo, ma creo degli esseri che combatterono per lui. Tra questi esseri appunto, utilizzando la sua ombra, creò il drago ombra, che combatté per lui. Alla fine ovviamente Chaos venne sconfitto ed espulso dal mondo, ma le sue creature non scomparirono con lui. E quindi il drago ombra rimase nel nostro mondo. Ma a quanto pare, anche se era stato creato dall'ombra del padre di tutto, la sua vita era comunque breve. Per questo dovette cercare un nuovo corpo da abitare, perché stava morendo. E quindi per questo ha trasformato in drago chi ora cerco di aiutare. Probabilmente, essendo una creatura del caos, il drago ombra doveva tutta la sua conoscenza magica da Chaos stesso, e quindi il modo in cui lo ha trasformato viene da lui. Certo, quando poi ha avviato la magia, fu aiutato da una dragonessa d'argento di nome Silvara. Ovviamente lei era una brava dragonessa, non sapeva quali fossero le sue intenzioni, né cosa stesse facendo veramente. Credeva solo che lo stesse aiutando ad esorcizzare il controllo di Malystrix e basta. Lei non ha alcuna colpa morale di quello che è successo."

    Riprese fiato e concluse.

    "Comunque, questo è quanto. In questo continente è davvero possibile trovare dei draghi che possono competere con due draghi che, oltre ad essere di taglia superiore alla norma, sono anche diventati più potenti uccidendo altri draghi? E queste nuove informazioni possono essere utili? Per quanto riguarda il tuo maestro, possiamo anche aspettarlo. Io non ho fretta per questo."

    *



    Dhamon di certo non intendeva rispondere alle offese della dragonessa blu né gli importava di quello che pensava. Ma se quel David stava dicendo la verità, allora doveva saperne di più. Per questo si rivolse invece a lui.

    "Dimmi tutto quello che sai? Che cosa hai provato per ritornare umano? Che cosa ha portato dei risultati più efficienti, e cosa non ha funzionato. Dimmi tutto quello che c'è da escludere."

    "Beh, a dire il vero non ci ho più provato a trovare un modo per ridiventare umano. Ho semplicemente deciso di lasciare perdere."

    A quelle parole Dhamon si afflosciò, ed il suo sguardo fu spento come chi era morto dentro.

    "Lo sapevo. Allora mi stai dicendo che non esiste alcuna cura, che questa condizione è irreversibile e che non c'è speranza di tornare indietro. Non avrei mai dovuto illudermi."

    Quella frase e quell'atteggiamento portarono David in confusione. Ma che cosa aveva quel Dhamon? E perché se la prendeva tanto?

    "Ma che stai dicendo? è vero che non sono riuscito a trovare una cura. Ma non è che abbia smesso di cercarla perché ho perso le speranze. Semplicemente non la voglio più."

    "Che intendi?"

    "è che stando in questo corpo ho scoperto tutte le gioie, i piaceri e la bellezza che può offrirmi questa vita. Nonostante all'inizio fossi confuso e spaventato, adesso adoro questo corpo, e voglio rimanere così per sempre."

    A quella affermazione Dhamon lo guardò con rimprovero e con l'atteggiamento di uno che lo considerava pazzo.

    "Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? Ti hanno privato della tua umanità, di tutta la tua vita, ed adesso mi dici che non la rivuoi indietro. Ti ha dato di volte il cervello?"

    "Per la mia vecchia vita sto sistemando le cose, ed adoro la nuova vita da drago che mi sto costruendo. Oltretutto quando ero umano ho sempre sentito che mi mancasse qualcosa, ed adesso sono completamente appagato oltre ogni mia più rosea aspettativa."

    "Tu sei solo un pazzo che non comprende la gravità di quello che gli è successo. Ma come puoi parlare così?"

    David prese la cosa come un'offesa.

    "Ma perché te la prendi tanto per questo? Vuoi dirmi che c'è che non va in te?"

    Ovviamente Dhamon non volle nuovamente rispondere a nulla. Non aveva intenzione di rivelare la verità su di sé a chiunque incontrasse. E Ragh di certo non avrebbe rivelato i suoi segreti.

    David, vedendo come volesse testardamente tenersi i suoi segreti, si rivolse a Liya con la gemma per comunicare a lei mentalmente.

    "Questo tipo ci sta nascondendo qualcosa. Ma a quanto pare non vuole dircela. Sembra che dovremmo trovare un modo per farlo parlare. Tu hai qualche idea?"

    Ed attese la risposta della sua compagna.
     
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