Oltre i confini dell'Ossidiana d'argento

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    Liya, Zarthial e Lolindir vengono da Un nuovo regno... inseguendo la magia.

    Questa è la continuazione della role. Volevo copiare i messaggi degli ultimi post ma diventava un casino, avrei dovuto metterli tutti sul primo post.
    Quindi niente, si prosegue!


    Zarthial era stato inaspettatamente collaborante e le aveva dato ascolto. Sicuramente non era il caso di sprecare quell'occasione, anche perché i demoni erano tornati all'attacco.
    Questa volta erano in due, poi tre; infine anche l'ultimo si aggiunse all'assalto. Erano nei guai. Non si aspettava una così repentina aggressione di gruppo, men che meno che tutti puntassero sul drago di fuoco. Avevano capito che fosse l'unico a poter incenerire i resti. Per quanto in apparenza poco senzienti quei mostri dimostrarono anche un certo spirito d'osservazione.
    Liya ringhiò e fece di tutto per cambiare direzione all'istante, per quanto capovolgersi in aria le fece perdere velocità e per riaccumularla dovette sfruttare la spinta del vento. Due delle creature demoniache avevano raggiunto Zarthial. La prima però aggirò il drago e lo colpì al dorso, mentre l'altra gli si avventò contro frontalmente. Per quanto potesse essere abile nel volo, non c'era molto che potesse fare per rispondere ad un attacco tanto veloce e repentino, e gli artigli del pipistrello ferirono Zarthial vicino all'attaccatura delle ali in prossimità del collo.
    Per qualche ragione la cosa fece arrabbiare Liya. Non certo per il drago di smeraldo, una lezioncina se la sarebbe anche meritata, ma oltre al fatto che voleva essere lei ad impartirgliela odiava qualunque farabutta creatura che aggrediva un drago alle ali. In vero era ciò che aveva fatto anche lei, ma la cosa la mandava in bestia lo stesso. Prima che potesse causare danni seri si lanciò contro l'essere che aveva attaccato la schiena di Zarthial e lo trafisse con un corno ad una velocità inaudita.
    Dovette ripiegare le ali e abbassare le zampe per non ferire anche il drago, ma la bestia maligna non si lasciò cogliere impreparata e, nonostante la ferita, riuscì a staccarsi in tempo prima che Liya potesse strappargli il collo.
    Si voltò verso Lolindir, sperando che sarebbe sopravvissuto abbastanza da poter raccontare quell'esperienza. Era appena arrivato a Kengard, e in un modo o nell'altro era stata lei a infilarlo in quel ginepraio di pipistrelli giganti in delirio, non poteva lasciarlo dilaniare. In quel momento però l'elfo poteva approfittare della distrazione e della ferita che lei era riuscita a procurare al mostro per attaccarlo.
    Diede un colpetto con la coda a Zarthial e puntò lo sguardo sull'avversario che si ritrovavano di fronte. Sperò che capisse: dovevano unire il suo fuoco, più potente di quanto in effetti si aspettava, alle correnti. Avrebbe potuto spingere il fuoco più lontano se la creatura avesse cercato di evitarlo, alimentandone raggio e potenza distruttiva.
    "Fuoco! Se si sposta devierò il flusso!"
    La bestia si avventò verso il ventre di Zarthial; il suo compagno ferito era a portata di Lolindir. Gli altri due volavano in cerchio pronti ad attaccare. Liya teneva le orecchie dritte a captare qualunque spostamento d'aria circostante. Temeva che entrambi potessero aggredire Aranel.
    Da quando aveva cambiato idea sul mondo, odiava che i suoi alleati venissero feriti. Non valeva per tutti certo, era anzi frequente che lasciasse qualcuno nel suo brodo di dolore, ma non se era lei a guidare una missione.
    Dovevano vincere.
     
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    La battaglia infuriava intorno all’elfo, l’istinto aveva allertato tutti i suoi sensi sviluppati, le creature erano veloci, troppo anche per Aranel, che avrebbe finito per essere ferito se non decapitato, quindi non poteva usare la sua cavalcatura ed amico per un attacco fisico.
    Algido come le stelle, impartisce l’ultimo ordine ad Aranel, mentre ripreso dalla stanchezza della prima tecnica cerca la concentrazione per espandere la sua mente e toccare quella primitiva dei pipistrelli. Lolindir quindi sembra assente mentre nella sua mente cerca di costruire una dimensione illusoria che possa in qualche modo destabilizzare quelle creature. Aranel prende al volo, ciò che Lya indica loro e quindi si avvicina per comprendere nel raggio d’azione il pipistrello da lei ferito. Ed ecco che Lolindir pronto dice parole incomprensibili<dimensione Illusoria>
    Dimensione Illusoria


    Il fruitore sarà in grado di stendere un velo illusorio tutto attorno a sé e con questo modificare l’aspetto della stanza o dell’ambiente in cui si trova. Il Psikemansista sarà in grado di creare un parallelepipedo di 10*10*10 m, nel quale potrà proiettare ogni sua fantasia, dalla proiezione del cosmo alle fauci di un vulcano, con percezioni sia uditive che olfattive. L’ambiente sarà interattivo a discrezione del fruitore ma non danneggerà in alcun modo chi è nel raggio d’azione. se il bersaglio uscirà dal raggio di azione si ritroverà nell’ambiente di partenza, e vedrà gli altri bersagli ed il fruitore muoversi in modo alquanto bizzarro.
    , porta la mano sinistra alla tempia e la porzione di cielo che occupa in un parallelepipedo virtuale di 10*10*10 m. da cielo si scagliano delle meteore di fuoco che hanno come bersaglio il pipistrello e chiunque sia nel raggio di azione della tecnica, le meteore appena colpiscono il bersaglio danno l’illusione che il fuoco avvolga e bruci le carni, con tanto di sensazione olfattiva. Ma oltre le meteore si vedrà un altro dragone, nero che sputerà fuoco con la stessa modalità delle meteore, volando intorno a Lolindir ed Aranel, come per proteggerli.
     
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    Zarthial preferì passare dall'attacco alla difesa. Le sue spazzate di fuoco avevano fatto piazza pulita degli obiettivi che gli aveva ordinato Liya di ripulire ma altri ora stavano attaccando il drago smeraldino, evidentemente avevano capito che lui possedeva un elemento potenzialmente letale per il loro schieramento di creature oscure. Le prime creature riuscirono ad azzannarlo sull'attaccatura delle ali, ferendolo appena superficialmente, ma il drago di fuoco riuscì a liberarsene sia dall'intervento di Liya sia dai suoi improvvisi colpi di coda che allontanarono i nemici dal suo corpo smeraldino. Per proteggersi ulteriormente, Zarthial innalzò un muro di fiamme tutto intorno a sè, bruciando sul momento i nemici e le palle fuffose oscure che erano finite nel raggio d'azione della sua tecnica difensiva. Ogni volta che finivano tra le fiamme, si innalzava un fetido odore di scarpe bruciate (?) che comunque non infastidì il drago smeraldino, abituato a sentire l'aroma di cose bruciate. Mentre era protetto nel suo scudo di fiamme, Zarthial meditò su come procedere ma nuovamente la dragonessa dei venti gli diede l'idea con un colpetto alla coda. Dovevano unire vento e fuoco, in modo che si alimentassero a vicenda così, mantenendo il suo muro difensivo di fiamme che fece desistere l'ennesimo bestione di attaccarlo, il drago verde si spostò seguendo le correnti d'aria scatenate da Liya e la barriera attorno a Zarthial iniziò a vorticare verso l'alto, assumendo le sembianze del falò di Celtica ma molto più alto e caldo. In questo modo il drago smeraldino poteva sia aiutare la sua momentanea alleata di battaglia e sia proteggersi le scaglie.
    Da quel momento iniziò a succedere un evento dietro l'altro, per fortuna tutti a loro favore: per prime iniziarono a piovere delle meteore di fuoco dall'alto che colpirono ulteriormente il pipistrello già ustionato dalle fiamme difensive di Zarthial, seguite dalla comparsa dal nulla di un drago nero di fuoco che falcidiava le altre file nemiche. Infine, piovvero sette raggi colorati dal cielo che colpirono con gran precisione il bersaglio, uccidendo sul momento diverse creaturine dell'elemento opposto. Affiancato al drago nero apparso dal nulla c'era un drago color arancione, che doveva aver soffiato i raggi arcobalenosi e che si manteneva in quota per preparare un altro attacco. Evidentemente tutto quel trambusto aveva attirato i draghi della zona che, vedendo dei loro simili in difficoltà, avevano deciso di intervenire al loro fianco.

    Lenrian entra in gioco e arriva da qui:
    https://kengard.forumfree.it/?f=64940613


    Dopo l'incontro alquanto bizzarro con il drago bianco, Lenrian aveva approfittato di una brevissima pausa della tempesta per uscire dalla grotta ed allontanarsi dalle "vivaci" Terre Assetate, puntando in alto per aggirare le nuvole temporalesche e prendendo una direzione a random, dato che non aveva progettato la direzione da prendere. Era finito ai margini dell'Ossidiana d'Argento, dove le condizioni atmosferiche erano decisamente migliori di quelle incontrate nelle Terre Assetate ma dei rumori provenienti da terra attirarono l'attenzione del drago della luce, dopo che aveva effettuato un volo abbastanza tranquillo. Lenrian si abbassò di quota per capire cosa stava succedendo a terra e, dopo aver bucato una nuvoletta, vide che a terra si stava svolgendo un combattimento. Delle ripugnanti creature oscure stavano combattendo contro un drago verde che si trovava a terra e stava usando il fuoco, affiancato da un altro di colore blu (non aveva ancora capito che si trattava di una dragonessa) e da un Pegaso cavalcato da una creatura umanoide, quest'ultima troppo lontana e troppo piccola per poter essere riconosciuta ancora ma che dava man forte ai suoi simili facendo piovere delle meteore di fuoco sui nemici oscuri. Un drago nero apparve praticamente dal nulla davanti a Lenrian , il quale rimase alquanto sorpreso. Come poteva essere apparso un suo simile così grosso dal cielo all'improvviso? Doveva essere qualche drago capace di evocare la magia illusoria, oppure era lui stesso un' illusione. Il colore delle scaglie di quest'ultimo faceva dedurre a Lenrian che fosse dalla parte delle creature oscure ma quando lo vide lanciare delle fiamme contro di loro, capì che anche quel drago era dalla loro parte.
    Anche il drago della luce decise di fare la sua parte ed aiutare i loro simili e, planando silenzioso sopra il campo di battaglia, Lenrian soffiò per la prima volta in combattimento il suo soffio arcobaleno, che lo fece dividere in sette raggi colorati che andarono a colpire in pieno sette bersagli oscuri che stavano cercando di aggirare la barriera di fuoco del drago verde a terra, liberandolo dalla loro cerchia oscura.

    Zarthial usa la sua terza tecnica. Lernian, che si unisce al party, usa la sua nona e nuova tecnica! :2cdxwrt:


    Edited by ZellDragon6 - 15/7/2020, 17:30
     
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    Ottimo, Zarthial sapeva evocare scudi di fiamme anche in volo, abbastanza rapidamente da rallentare le aggressioni dei mostri. Spezzare il loro ritmo era la miglior cosa da fare se volevano star dietro alla loro velocità. Solo Liya in termini di movimento poteva eguagliarli, ma il loro corpo più piccolo e adatto a cabrate improvvise li rendeva fastidiosi anche per lei che era abituata a viaggiare a missile ore dopo ore.
    Dato che il drago se la stava cavando meglio del previsto cercò, pur storcendo il naso in un'espressione titubante, di dargli fiducia e di lasciarlo agire come meglio credeva. Mosse il vento a guidare il suo fuoco in lingue incandescenti che si diramarono tutt'attorno, investendo almeno due dei mostri superstiti e proseguendo oltre.
    Lo sgradevole odore che ne scaturì sembrava il marciume dell'inferno che veniva epurato dalle sue stesse fiamme. Seppur ustionata e con parte delle membrane alari carbonizzate, una creatura scomparve con un guizzo verso l'alto e volteggiò alle spalle di Zarthial che ancora si trovava al centro del suo scudo incandescente. La situazione gli impedì di notare l'ennesima aggressione alle spalle, Liya si trovava troppo distante per fermarlo. Ignorando il calore del fuoco la bestia si avventò con un grido demoniaco e stridente su una zampa posteriore di Zarthial, riuscendo ad affondare gli artigli in essa e a procurargli un profondo squarcio sotto le squame. In ogni caso non riuscì a resistere all'elevata temperatura e pochi secondi dopo essere schizzato indietro cadde a terra con un tonfo.
    La dragonessa si avventò sulla carcassa per lacerarla. Gli altri suoi compagni mostruosi si sarebbero lanciati contro di lei per dilaniarla, ma Lolindir generò qualcosa di molto insolito che riuscì a distrarli e a farli desistere dal proseguire l'attacco. Cominciarono ad agitarsi a mezz'aria e a volare in direzioni casuali, come disorientati da quanto stava accadendo. La sua magia mentale aveva avuto più effetto di quanto Liya potesse aspettarsi; non li aveva danneggiati, non visibilmente perlomeno, ma aveva trovato come tenerli impegnati per far sì che potessero concentrarsi su uno alla volta.
    Improvvisamente giunse un altro aiuto inaspettato. Talmente inaspettato, che Liya ruggì nella sua direzione e gli fece cenno con un artiglio di starsene da parte. Lei aveva cominciato quella missione, Zarthial e Lolindir erano i suoi alleati per il momento, non voleva nessun altro a spezzare la collaborazione che a dispetto di ogni previsione sembrava star funzionando.
    "Tutti i draghi che abitano in quest'isola devono radunarsi proprio oggi? Non è una buona giornata per le rimpatriate"
    Poteva anche esser stato attirato dallo scontro, ma ancora non riusciva a capire come da quella mattina avesse incontrato più suoi simili che negli ultimi dodici mesi. Si chiese se Lolindir si sentisse a disagio, non si sarebbe stupita se con tutto quel parlare in linguaggio altolocato gli fosse venuto il mal di testa con un altro drago a cui rivolgersi. Le mancava Roxium, in un certo senso parlavano la stessa lingua.
    Molte palline nere fuffose-mostruose avevano fatto la fine delle candele fra le mani di uno sbadato, bruciate e ammassate in poltiglie schifose e fumanti. Non erano capaci di rigenerarsi in quello stato, questo dava tempo al gruppo di organizzarsi. I grossi pipistrelli artigliati però erano ancora un problema; ne rimanevano due. Liya stava per scagliarsi in un nuovo assalto, quando vide due palline pelose rimbalzare a diversi metri di distanza.
    Si stavano allontanando. Avevano capito che li non sarebbero potute crescere, quindi dovevano fuggire per poter maturare in uno di quegli abomini. Si sarebbe rivolta al nuovo arrivato se le avesse notate prima, ma ormai gli aveva intimato di non interferire e dovette lanciarsi nella loro direzione per spappolarle come le altre.
    Ovviamente, i due pipistrelli ne approfittarono. Uno si avventò contro Zarthial frontalmente, l'altro saettò contro Aranel per ferirlo al ventre; purtroppo ci riuscì, arrivando a colpire il pegaso vicino ad una delle zampe anteriori. Se non se ne fosse liberato subito sarebbe potuta finire male.
    Erano talmente veloci da dare a mala pena il tempo di pensare, il corpo non riusciva a reagire tanto prontamente da anticiparli. Liya ringhiò, gliel'avrebbe fatta pagare.
     
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    Per quanto Lolindir avesse previsto attacco con le meteore e difesa con il drago nero, il volteggiare di questo aveva una pecca, non era abbastanza veloce e lasciava delle finestre nella sua circonferenza perfetta, mentre rimaneva concentrato sulle creature che per ora erano in balia del suo incanto, Aranel era in allerta, ma concentrato solo sulle palline. Il rimanere in aria per tutto quel tempo cercando di stare fermo per non disturbare Lolindir, lo stava prosciugando delle sue energie, ed il suo istinto gridava al suo buon senso che cosi facendo sarebbe stato un facile bersaglio. Difatti per quanto potente potesse essere l’incanto lanciato, il suo raggio di effetto era limitato ed i due pipistrelli ne rimasero fuori. Così uno dei due vide una finestra d’attacco ed anche se non sembravano avere una mente superiore, diede comunque atto di avere una buona strategia da predatore, sapeva che attaccando la cavalcatura avrebbe indebolito il cavaliere. Aranel, complice la stanchezza e la velocità del pipistrello non vide arrivare l’attacco, o almeno lo vide quando era ormai tardi, quando non aveva più molta manovra di evitare un attacco, almeno senza disarcionare Lolindir. Il Pipistrello puntava al ventre, ma riesce per ora a ferirlo alla zampa destra anteriore, l’artiglio affonda come lama calda nel burro nelle carni muscolose del Pegaso che lancia un nitrito nell’aere, ma nella mente di Lolindir, si palesa un urlo, che lo distoglie dalla creazione del velo illusorio. Le iridi viola si puntano sul pipistrello, stringe le mani sul crine di Aranel, il quale percepisce il messaggio, e muove l’arto ferito per togliere l'artiglio che lo arpiona e con l’aiuto dell’arto gemello sferra un calcio per allontanare il pipistrello quel tanto da farlo agganciare a Lolindir che ora usa il Bela ed' templa(telecinesi)
    Il fruitore grazie alla Psikemansia, concentrando su di un oggetto/Bersaglio, con uno sforzo di volontà che sarà direttamente proporzionale al peso dell’oggetto/bersaglio oppure alla resistenza di un ostacolo in caso l’oggetto o il bersaglio fossero incastrati o tenuti con la forza, riuscirà a spostare, far levitare, avvicinare o allontanare lo stesso per un massimo di 10 metri di raggio con il centro l’oggetto o il bersaglio.
    Per oggetti/bersagli dal peso da 1 a 5 kg nessuno sforzo
    Per oggetti/bersagli dal peso dai 5 ai 40 Kg il Fruitore deve rimanere immobile e mantenere la concentrazione
    Per oggetti dai 40 kg ai 100kg il fruitore deve rimanere immobile, mantenere la concentrazione ed avrà uno shock mentale e non potrà castare per il prossimi 3 turni.
    e cerca di mandarlo tra le fiamme dello scudo di Zarthial per farlo bruciare, ed il pipistrello, se fosse riuscito nel suo intento Lolindir, dovrebbe sparire in una nuvola di fumo. Poi torna da Aranel[ Torniamo a terra, amico mio, devi conservare le energie per guarire] quindi Aranel inizia a volteggiare fino a conquistare il terreno, ma l’atterraggio non è morbido perché la gamba ferita viene meno e cade di lato, mentre Lolindir cerca di fare affidamento alla sua destrezza per attutire la caduta. Aranel chiude le ali, mentre Lolindir, si strappa la tunica fino all’ltezza del quadricipite, per fare delle bende, con cui cerca di fermare l’emorragia dell’arto di Aranel.

    Edited by Lolindir - 1/8/2020, 14:32
     
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    I poteri congiunti di Liya, Zarthial, Lolindir e i nuovi arrivati furono molto efficaci contro l'orda di demoni oscuri ma non era ancora il momento di cantar vittoria. Uno dei nemici riuscì a scavalcare il bruciante muro di fuoco protettivo di Zarthial e riuscì a mordere il drago smeraldo alla zampa posteriore aprendogli una ferita piccola ma profonda, per poi schiattare poco dopo divorato dalle fiamme e dalle zanne della dragonessa blu. Il drago verde ruggì di dolore ma sicuramente non bastava un graffio come quello per mettere Zarthial fuori combattimento. In quegli attimi di tregua, ancora protetto dal suo muro di fiamme, il drago smeraldo si leccò la ferita alla zampa per portare una prima cura e, ignorando il dolore alla zampa, decise di alzarsi di quota in volo, incrociando il volo del nuovo arrivato arancione. I due draghi si scambiarono dei veloci "rawr" d'intesa senza troppe parole (anche perchè Lenrian è ancora privo della parola) mentre la dragonessa blu si lanciava all'inseguimento di palline fuffose fuggitive. Due pipistrelli rimasero nell'area occupata dai maschi he decisero di attaccare il drago smeraldino e il pegaso, ignorando per il momento Lenrian. Appena Zarthial si trovò davanti l'avversario, gli ruggì per fargli capire che era ben lontano dall'essere sconfitto, poi gli rifilò una potente codata alle ali, lacerando la membrana di quella di destra. La creatura volante, improvvisamente priva di portanza da un lato, andò in stallo ed iniziò a precipitare a spirale verso il suolo, inseguita prontamente dal drago verde che la impalò letteralmente al suolo soffiando una lunga lama sottile di luce rossa, che trapassò il pipistrello da parte a parte, bruciandolo con l'alta temperatura.
    L'altro pipistrello, dopo aver ferito il Pegaso ed esser stato scaraventato via dalla magia dell'elfo alto, finì nello scudo di fiamme di Zarthial che stava ancora ardendo a terra ma in maniera più flebile, dato che il suo creatore si era alzato in volo, ma ancora abbastanza intenso da innescare l'incendio. Per un colpo di fortuna, il secondo pipistrello precipitò vicino a dove era caduto il suo alleato poco prima e a Zarthial bastò pochissimo tempo per spostarsi ed infilzare anche il secondo pipistrello con la sua lama lucente.
    Lenrian non seguì il consiglio di Liya a non intromettersi e continuò a perlustrare il campo di battaglia. Nessuno aveva osato attaccarlo per ora ma vide che uno dei disgustosi pipistrelli aveva azzannato il pegaso con la figura umanoide a cavalcarlo, la quale riuscì a respingere l'attacco ma la creatura volante doveva aver preso una brutta ferita, dato che fu costretta ad atterrare. Visto che il drago smeraldino se la stava cavando egregiamente bene nonostante una ferita sanguinante alla zampa posteriore, il drago della luce colorata decise di aiutare il pegaso. Quando gli atterrò vicino, ebbe la conferma che il suo cavaliere era un elfo ma Lenrian non ebbe tempo per studiarlo con calma e presentarsi; si limitò a fare il gesto di saluto elfico usato dai draghi, poi si avvicinò alla zampa anteriore ferita del pegaso e soffiò un fascio di luce verde curativa che lenì il dolore e fermò l'emorragia. Sapeva che in quell'istante si trovava vulnerabile ad un eventuale attacco ma la presenza del suo simile verde poco distante lo faceva sentire sicuro. Zarthial, infatti, dopo aver infilzato i due pipistrelli rimase in volo sopra i suoi alleati a terra, pronto a proteggerli da eventuali attacchi.

    Zarthial usa la sua tecnica VIII: spada della luce divina
    Lenrian usa la sua tecnica IV: verde (potere curativo)


    Edited by ZellDragon6 - 30/7/2020, 16:30
     
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    Lo scontro sembrava essere sul punto di giungere alla sua conclusione. Zarthial era riuscito a trafiggere entrambi i suoi avversari, anche se il secondo sfuggì parzialmente all'attacco per venir poi consumato dalle fiamme che Liya alimentò al suo ritorno. Si dissolse in una nuvola grigiastra di fuligine come il suo compagno, svanendo con uno stridio. Con una folata più intensa la dragonessa cercò di spegnere il piccolo incendio prima che attecchisse ulterioremente, ma il fuoco non si spense e finì solo per incrementarlo. Sbuffò, passandosi le ali sui fianchi un paio di volte.
    Osservò quel che stava facendo il drago arancione appena arrivato con una vena di rammarico. Aveva generato un fascio luminoso sulla ferita di Aranel. Avrebbe dovuto avvertirli del pericolo di quelle ferite, semplicemente ci aveva fatto l'abitudine e non le reputava qualcosa di troppo rilevante. Forse invece avrebbe fatto meglio a preoccuparsene.
    "Lascia perdere, è inutile"
    Drizzò la coda e si guardò attorno, cercando altri residui di quei mostri. Non sembravano essercene, né di pipistrelli né di palline pelose inquietanti. Ne erano usciti meglio di quanto si aspettasse, in effetti, anche se purtroppo anche una minima ferita era un problema contro di loro.
    Inspirò profondamente dalle narici e con un verso gutturale espulse di colpo tutta l'aria accumulata per rilassare le membra. "Le ferite dei loro artigli infettano il sangue rendendolo più fluido e impediscono alla ferita di chiudersi. A breve si apriranno di nuovo e dovremmo fare attenzione a rallentare il deflusso"
    Si avvicinò al fiume, infilando la testa in acqua e bevendo a grandi sorsi. Si immerse poi per togliere sia i grumi che le si erano attaccati alle squame sia l'odore di carbone e fumo, sperando che sarebbe bastato. Odiava essere ricoperta di odori estranei e pungenti, si sentiva a disagio. Si voltò e scoccò un'occhiata a Zarthial, ma non si curò di constatare se lui l'avesse notata. Il contatto fresco la esaltò quanto bastava per permetterle di ignorare le sensazioni negative residue dalla battaglia.
    Con un paio di zampate si allontanò a nuoto per raggiungere un tratto di fiume ombroso e coperto dalle chiome degli alberi, lasciandosi trasportare dalla corrente e sbadigliando rumorosamente come al suo solito. Avrebbe chiesto loro se volevano farsi un bagno, ma al drago di smeraldo probabilmente non piaceva e non riusciva a comunicare con il pegaso come con gli altri. Il nuovo arrivato non lo aveva npreso neanche in considerazione, e non solo perché non le aveva dato ascolto, ma perché aveva un'aria antipatica.
    Liya quando voleva sapeva essere fastidiosa, irritante e non si faceva problemi a giudicare dalle apparenze. Se percepiva un sentore non gradito se ne teneva alla larga. In ogni caso, avevano fatto un buon lavoro.
     
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    La battaglia volgeva al suo epilogo, vedendo la squadra dei draghi, Lolindir ed Aranel vincitori, almeno di quell'attacco, molto probabilmente avevano vinto una battaglia e non la guerra, pensò L'elfo, mentre con il suo sguardo viola cercava di intercettare eventuali altri attacchi ora che erano più vulnerabili. Aranel dopo aver planato cercò di atterrare, ma la zampa ferita gli cede e Lolindir è costretto a saltare per non dar modo ad Aranel di potersi destreggiare. L'elfo raggiunge Aranel, e ne esamina la ferita che sembra che il sangue abbia una venatura più scura mentre i bordi della ferita sembrano avere un aspetto poco rassicurante. Lolindir si guarda intorno per vedere se vi sono erbe che può usare. Ma quel posto non è casa sua, il suo bosco. Ma ecco che il Drago che è apparso durante la battaglia si avvicina ed emette uno dei suoi raggi. la parte colpita dal raggio si rimargina i bordi della ferita tornano ad avere un aspetto più vivo, ma il sangue non sembra ritornare al suo rubeo splendore. Ed ecco che ancora una volta la spiegazione viene da Liya, con la sua modalità ruvida, quel raggio poteva dare ad Aranel la possibilità di volare per essere poi medicato. L'Elfo quindi volse lo sguardo silenzioso prima a Lenrian[ Grazie venerabile creatura, avrai la mia riconoscenza] dice con voce seria[ se mi dirai il tuo nome, lo tramanderò nei secoli, perché chi aiuta Aranel è come se aiutasse me] poi sposta lo sguardo a Liya e come una piuma le sfiora la mente[ Grazie, voleremo subito dal saggio, forse lui avrà una cura stabile per Aranel] dice solo queste poche parole perché ha capito che Liya non è per i convenevoli o semtimentalismi. Poi torna a Zarthial sempre telepaticamente[ Valoroso Zarthial, Aranel ha bisogno di cure devo portarlo dal Saggio, ti vorrei chiedere di scortarci, Aranel potrà volare fino alla grande quercia, Io cercherò un'altra cavalcatura e vi raggiungerò.] queste sono le parole rivolte a quel nuovo amico, non gli chiede di essere portato da Zarthial, perché nella sua educazione e studi gli è stato impartito che questo è una concessione dei venerabili draghi, e che per nessun motivo si può chiedere di cavalcarli. Le iridi viola sono ora rivolte al Drago Smeraldino, in attesa di una sua risposta.
     
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    La battaglia era finita. La battaglia era vinta. La vittoria venne annunciata in maniera anche troppo vistosa da Zarthial, ruggendo e soffiando una fiammata in cielo. Il drago smeraldino poi scese ed atterrò accanto al nuovo drago arrivato, all'elfo alto e al Pegaso. Per quanto fosse stato premuroso, il soffio curativo del drago arancione non ebbe gli effetti desiderati sulla zampa di Aranel e il motivo venne spiegato dalla dragonessa delle tempeste. Gli artigli provocavano delle ferite che impedivano alle ferite di rimarginarsi normalmente.
    "Ti ricordo che siamo draghi! Le nostre ferite guariscono velocemente in maniera naturale. Basterà attendere un pò di tempo di più rispetto al normale. E anche i Pegasi non sono da meno!" rispose per le rime Zarthial a Liya, sottolineando l'orgoglio della razza draconica.
    Lenrian, invece, notando che il suo soffio non aveva curato a dovere la ferita del Pegaso, abbassò le orecchie ed assunse un'espressione di triste e di fallito ma quando l'Elfo Alto gli parlò nella mente, il drago arancione della luce assunse nuovamente un'espressione sorridente, guardando l'elfo negli occhi. Lo aveva chiamato "venerabile creatura" e anche se non aveva fatto molto per la sua cavalcatura, lo ringraziò per il suo intervento, chiedendogli il nome. Lenrian era ancora nello status mutismo dopo la prova con il Maestro del Vuoto ma poteva forse rispondergli telepaticamente, ricordando del suo legame con Aesiril. Tuttavia, necessitava di molto esercizio per riuscirci e si mise in posizione seduta ad occhi chiusi, cercando di entrare in status meditativo.
    "Mi chiamo Lenrian e sono un drago della Luce. Anche la mia cavalcatura è un elfo. Non potrò usare la parola per quasi un mese ma non posso nemmeno usare troppo questo potere, come fai te." gli rispose dopo un pò di tempo, sperando che l'elfo lo sentisse.
    Per quanto breve, lo sforzo di mantenere lo status meditativo fu troppo intenso per Lenrian e chiuse subito il contatto con l'Elfo Alto, arrossendo leggermente per l'imbarazzo.
    Lolindir poi si rivolse a Zarthial e gli chiese se poteva scortare lui e il Pegaso fino alla Grande Quercia di Knawr per poterlo curare.
    "Certamente. Ma dammi un pò di tempo per riposarmi e leccarmi le ferite. Appena mi sarò un pò ripreso, ci alzeremo in volo. Dai tempo di riposo anche ad Aranel." rispose Zarthial.
    "Tu che fai? Vieni con noi a Knawr dall'anziano elfo?" chiese poi al drago arancione.
    Lenrian si limitò ad annuire con il muso. Conosceva già Ferglarendir, era andato un paio di volte nella sua biblioteca assieme ad Aesiril e tornare da quell'elfo era sempre un buon momento. Forse avrebbe trovato il suo amico bipede dalle orecchie a punta.
    Zarthial non fece presentazioni, per il momento, con il drago arancione ma prese esempio da Liya e si immerse nel fiume per lavarsi e per cercare sollievo dalle ferite, occupando un tratto di fiume ben lontano da Liya. Lenrian, invece, si limitò ad accucciarsi accanto al Pegaso e a studiare con lo sguardo sia Lolindir che Aranel.
     
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    Liya tornò fuori dal fiume quando fu soddisfatta della risciacquata. Notò come si era sbagliata nel pensare che Zarthial non si sarebbe fatto il bagno, trovò la cosa alquanto singolare. Non la stupì però il vederlo allontanarsi da lei e muoversi in direzione opposta. La cosa la fece sogghignare.
    Prima di tornare indietro aveva il tempo per infastidirlo un po' e ora che le cose erano più tranquille non se lo sarebbe fatto scappare.
    Si alzò a mezz'aria con un battito d'ali e planò sopra l'acqua scendendo vicino al drago, schizzandolo con l'atterraggio. I suoi occhi d'ametista, indecifrabili quanto misteriosi, si incunearono nello sguardo azzurrino di Zarthial. Riconobbe che se fosse stata interessata a quel genere di sentimenti l'avrebbe trovato affascinante.
    "Non sottovalutare quei tagli, nemmeno un drago è immune ad una cospicua perdita di sangue" In fondo lui l'aveva aiutata e non ne sarebbe stata indifferente. "Ricordi? Mi avevi promesso che quando ci saremmo incontrati mi avresti impartito una lezione" Snudò le zanne e sollevò un artiglio. "Ed io ero ben disposta ad accettare"
    Ciò detto si voltò e oscillò la coda, schioccandola su un masso attorno a cui scivolava l'acqua.
    "Quando vuoi, io sono qui"
    Tornò dagli altri prendendosi il giusto tempo per spiegare le ali e stiracchiarsi. Amava pavoneggiarsi almeno quanto Zarthial, se non di più. Raggiunto l'elfo lo indicò con un'ala.
    "Ve la sentite di ripartire subito? Qui attorno non sarà facile trovare medicamenti adeguati. Inoltre potremmo trovarci ad aver a che fare con altri di loro. Ve ne sono ancora alcuni che si riproducono a vista d'occhio. Non sarà facile sbarazzarsene"
    In realtà erano ad un buon punto, ma sempre meglio stare in guardia. I tefzar stavano facendo un ottimo lavoro e le orde di quei mostri si erano diradate. Inoltre molti alleati che Liya recuperava da una parte o dall'altra aiutavano la Nebbia a sbarazzarsene più in fretta. Ciò nonostante lei da sola stava cominciando ad essere in difficoltà, più di quanto non fosse disposta ad ammettere. Dedicò uno sguardo veloce anche al nuovo arrivato dalle squame color arancio; se avrebbe voluto seguirli lei non si sarebbe opposta, ma continuava a non apprezzare elementi di troppo. Le sue capacità curative però potevano tenere a bada le ferite finché non fossero arrivati da Ferglarendir.
    "Non date retta a Zarthial, quei tagli sono pericolosi. Se vuoi renderti utile di tanto in tanto rimargina le ferite sia del pegaso che di quello sbruffone" disse al drago silenzioso indicando Zarthial ancora nei pressi del fiume.
     
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    Le Iridi viola si spostano sui tre Draghi, nel suo silenzio stava acquisendo conoscenza, quel nuovo regno per lui era ancora un mistero, lontano dalla sua foresta e dalla sua famiglia. Avevano vinto la battaglia ma non la guerra, e molte domande ancora non trovavano risposta. Ma il pensiero ora va ad Aranel, mentre con un inchino della testa risponde a Lenrian, ma non verbalizza. Si concede solo il contatto telepatico con Aranel " Ce la fai a volare fino al saggio Ferglarendir?" Aranel rispose con un cenno del muso,per poi fiero rialzarsi, ma il solo poggiare lo zoccolo a terra gli diede una scossa di dolore che lo fece nitrire, quindi piega la zampa ed apre le ali, fiero come il suo padrone. Quindi si alza anche Lolindir e mirando Liya va a dire"Noi siamo pronti, possiamo andare, venerabile Liya" dice con tono solenne per il rispetto innato per quelle creature. Aranel avvicina il muso a Lolindir, dopo uno sguardo di intesa, l'elfo mette le mani sulla schiena di Aranel e con agilità sale in arcione, cercando di spostare il peso dove la zampa non duole. Aranel si sforza di prendere la velocità per librarsi in volo ed una volta riuscitoci inizia a volteggiare, aspettando gli altri che facessero strada.
     
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    Zarthial si limitò a ruggire infastidito quando Liya atterrò vicino a lui; non tanto per essere stato schizzato, tanto era già bagnato nel farsi il bagnetto rigenerante, quanto per la sua presenza e i suoi continui insegnamenti riguardo le ferite provocate dai loro nemici. Consigli che il drago smeraldino cercò di rifiutare, ma sapeva che le ferite facevano ancora male. Aveva visto il soffio curativo del drago arancione silenzioso, un'abilità simile al suo fuoco verde curativo, e sperò che i loro poteri congiunti potessero comunque ad aiutare a curarsi.
    Tutti avevano voglia di partire subito verso Knawr, anche perchè rimanere lì era pericoloso: i nemici potevano ricomparire e lì non c'erano medicamenti per curare tutti sul momento.
    Dando ragione silenziosamente alla dragonessa blu, Zarthial si rialzò con suo malgrado dal suo bagnetto rigenerante nel fiume.
    "Invece di darmi del sbruffone, perchè non apri tu la strada? Non si sa mai che possiamo beccare brutte creature volanti durante il viaggio" disse il drago smeraldino, ridacchiando verso Liya.
    Era più che palese che voleva mandare lei in avanscoperta per testare la sicurezza del volo e per aprire traccia, facendola faticare di più.
    "Io e lui vi copriamo le spalle" aggiunse, rivolto all'Elfo Alto, mettendo in chiaro le loro posizioni durante il volo ed indicando Lenrian.
    "E perdonami se non mi sono presentato subito, io mi chiamo Zarthial. Tu chi sei?" chiese infine al drago arancione che non aveva proferito parola.
    Ruggendo imbarazzato, Lenrian scrisse il suo nome su una roccia usando l'acqua come inchiostro e cercando poi di farsi capire a gesti che non poteva parlare. Il drago verde si limitò ad annuire.
    Intanto gli altri iniziarono a muoversi e, quando tutti furono in volo, Zarthial e Lenrian decollarono, chiudendo la formazione. Zarthial, per non stancarsi ulteriormente, rimase leggermente indietro rispetto a Lenrian, sfruttando la sua scia per faticare di meno durante il volo.
     
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    Liya sogghignò. In effetti Zarthial non aveva tutti i torti, qualcosa poteva ancora annidarsi nei dintorni.
    Una volta tanto si era dimostrato prudente. Fu una sorpresa, anche perché le aveva indirettamente chiesto di essere anche la sua guida.
    "Stai dicendo che hai fiducia in me, Zarthial?" lo derise sardonica. "Non preoccuparti, sono abituata a percepire queste creature anche da diversi metri di distanza. Sono giorni che le combatto"
    Ciò detto si alzò in volo con un balzo elegante dopo aver osservato il modo strano in cui il drago arancione comunicava. Era curioso, ma probabilmente qualcosa gli impediva di interagire come avrebbe voluto.
    Attese che gli altri la seguissero e con la coda dell'occhio osservò il decollo di Zarthial. In effetti non era un brutto spettacolo. Snudò le zanne in un indecifrabile sorriso e prese velocità, diretta verso Knawr. Fortunatamente nessuna bestia li assalì.
    Ok la role è conclusa. Possiamo riprenderla da Ferglarendir. Se volete rispondete col vostro ultimo post.
     
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    La fiducia tra i due draghi sembrava essere stata stabilita, una tregua tra i loro roboanti Ego. Lolindir stava iniziando a farsi un'idea molto diversa da ciò che gli era stato tramandato. Se da una parta la loro leggendaria forza e potenza erano confermati, dall'altro vi era meno poeticità nel sentirli, erano creature solitarie, almeno gli esemplari che aveva sotto gli occhi. Ma era loro grato, perché in qualche modo, anche se un modo ruvido, sapevano prendersi cura del gruppo una volta formato. Lolindir era soddisfatto di questa avventura, di esser stato parte attiva di questa prima battaglia con creature che aveva solo immaginato. Ma un'ombra di apprensione per Aranel, c'era sempre. Ma nel volo di ritorno sembrava aver risposto bene ai raggi del drago Lenrian. Osservava Lenrian, non sembrava tracotante come gli altri due, forse perché era giovane? Tante erano le domande che affollavano la sua mente, ma dovevano aspettare, la priorità era Aranel. Finalmente il panorama cambia e da lontano si vede l'albero del saggio. Lolindir si avvicina ad Aranel e con il contatto telepatico va a direSiamo arrivati amico mio, vedrai Ferglarendir saprà come fare e così planarono verso la casa.
     
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    Il volo di ritorno verso Knawr fu tranquillo e non incontrarono nessuno, nè incontri nè incontri con altre creature volanti. Sembrava che in quel momento nessuno attraversasse quella porzione di cielo kengardiano, così mentre volavano appaiati dietro il pegaso, Zarthial e Lenrian ebbero occasione di studiarsi a vicenda, anche se con fini diversi. Il drago arancione studiava le scaglie color smeraldo del drago di fuoco, lo trovò molto attraente con quei colori che lo facevano risaltare come uno smeraldo. La sua muscolatura era molto robusta, tipica dei draghi di fuoco che avevano una forza fisica superiore agli altri e lo rendeva ancora più figo per i gusti di Lenrian. Era sicuramente un drago guerriero ed esperto nel volo, a giudicare dal suo modo di volare che coglieva ogni minima variazione delle correnti d'aria, e so come sfruttare al meglio le correnti ascensionali per risparmiare le energie. Inoltre, i suoi occhi azzurro cielo gli donavano una leggera aria di dolcezza.
    "E' davvero un bel maschio. Un corpo perfetto con un verde così profondo da ricordare la purezza del bosco selvaggio" fu il pensiero mentale di Lenrian.
    Zarthial si accorse delle continue occhiate del suo simile arancione e si chiese perchè lo fissasse così di continuo ma poteva anche guardarlo di rimando, per capire che drago fosse. Non lo aveva mai visto prima per Kengard, nè lo aveva sentito nominare ma a giudicare dalla sua stazza doveva essere più giovane di lui ed era meno muscoloso e se non fosse per il suo odore mascolino, Zarthial avrebbe creduto che si trattasse di una dragonessa, dato che aveva dei tratti femminili ma il dubbio che continuava ad avere era il suo mutismo. Perchè non proferiva parola? Non era sicuramente un drago selvatico,in quanto capiva le loro parole ed aveva dato dimostrazione di saper leggere e scrivere. Probabilmente aveva perso la voce in seguito ad una malattia? O forse era qualche incantesimo di qualche stregone, ma qualsiasi fosse il motivo non era urgente scoprirlo. La grande quercia di Knawr si stagliava all'orizzonte ed avevano altro a cui pensare.

    Zarthial e Lenrian escono.
    Ah, dato che Fergleccetera conosce Aesiril, conosce anche Lenrian, quindi per l'anziano elfo non è una novità nel vedere il drago arcobaleno...ed ovviamente conosce tutti i suoi dettagli X3
     
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14 replies since 3/7/2020, 21:27   218 views
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