Kengard: Creature da oltre i confini

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    -Onestamente, ci avrei messo la mano sul fuoco che mi avresti detto di no. Conosco i miei polli.- pensò fra sé la strega. Poi fece ciò che doveva fare, senza tante cerimonie e con compostezza, augurandosi soltanto che il sistema di scarico dello stomaco dello Yokai fosse efficiente, così da non sentire odori sgradevoli. Al diavolo chi si fosse permesso di contestarle che tali fetori provenivano dal suo corpo; lo avrebbe incenerito con un gessetto di fuoco.
    -Che mania quella di tirarsi una pacca sul ventre. Sembra uno scimpanzé.- pensò scrollando le spalle.
    Pochi istanti dopo, per la gioia di Corontin, il tasso servì loro una cena accettabile.
    “Ti ringrazio per aver infagottato il cibo con la tovaglia. Molto carino da parte tua.” Disse sinceramente la strega, sorpresa da quel gesto.
    aprì la tovaglia sul pavimento della cavità, facendo attenzione a non far uscire fuori il cibo dal fagotto, quindi si servì ed invitò il bambino a fare altrettanto.
    “Dai, mangia anche tu!” Esclamò il ragazzino, beccandosi una gomitata dalla donna.
    “Corontin, secondo te che cosa succederebbe se lui mangiasse un boccone con noi dentro? D’accordo che è in grado di controllare la propria digestione, ma se addentasse qualcosa, questo finirebbe qui.”
    Per tutta risposta, Corontin la bagnò con la bottiglia d’acqua. E meno male che aveva scelto l’acqua, perché se avesse scelto il vino, sarebbe stato un disastro per i suoi vestiti. Parilin sospettava che egli avesse scelto l’acqua perché era la fonte primaria per dissetarsi e, molto probabilmente, a lui non piaceva il vino.
    Quando ebbero finito di cenare, la falce del ventre del tasso si richiuse ed egli si coricò in modo che tutto il peso della colonna vertebrale e dei muscoli si scaricasse su di loro.
    Accadde che in fretta e furia, la strega si avvolse la tovaglia addosso a mo’ di sacco, tanto era grande, riuscendo a coprire anche la borsa.
    “Ehi!” Protestò il bambino.
    “Chi ti ha liberato da quel postaccio?” Gli domandò lei in tono beffardo.
    Nessuno rispose.
    Il risveglio fu tutto fuorché piacevole, per la strega che aveva il sonno leggero. Fortunatamente la tovaglia era rimasta come la sera prima, complice il dormiveglia che le aveva impedito di fare sonni tranquilli e, del resto, come avrebbe potuto essere altrimenti.
    “Buondì!” Rispose, mentre si cavava fuori dal ventre del tasso, respirando a pieni polmoni l’aria salmastra.
    “Lieta di aver fatto la tua conoscenza. È stata un’esperienza completamente nuova.” Disse, indicando il suo ventre: “Io credo che mi farò una doccia nel bagno della camera e poi andrò via con il tappeto, ma grazie comunque per la corda improvvisata.”
    Dal canto suo, il ragazzino non disse niente, giacché era immerso in un sonno profondo.
    “Lo sveglio io dopo. Non preoccuparti. Spero di rivederti presto per un altro spuntino riluttante di mezzanotte.”
    Detto ciò, si avviò verso il bagno per darsi una bella rinfrescata, ma soprattutto per togliersi di dosso l’odore impregnante dello stomaco del tasso. Dopo di che avrebbe lasciato la camera per iniziare le proprie ricerche sulla Gynura Aurantiaca e, qualora esse avessero dato i risultati sperati, si sarebbe recata nella Foresta di Ahsnaeris per procurarsi le foglie di tale pianta.

    Parilin esce. Grazie per questa bella avventura.^^
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    Non ti preoccupare per le role, dovessero passare mesi, anni, secoli... non importa! Se mai tornerà l'ispirazione, il tempo o entrambi, mi ritroverai qui pronta a continuare ^^ O a ricominciare da capo ^^" O come preferisci, insomma ^^
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    Awww Dark, mi dispiace moltissimo. La nostra role sulla maledizione metamorfica era stupenda e scrivevi benissimo *w*
    Capisco benissimo i tuoi impegni universitari (ci sono passato pure io per quella strada) ma all'epoca ricordo che le role aiutavano a staccarmi un po' dallo studio e a liberare un po' la mia fantasia e la mia creatività.
    Spero che tu possa cambiare idea e che torni un giorno a ruolare con noi. ^^
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    dark, comprendo le tue motivazioni. spero che finita la sessione, diminoito lo@stress, tu possa ritornare a ruolare. ,anche io ti consiglio di non distaccarti completamente jalla community; scrivere qualche messaggio in tag o da qualsiasi altra parte, non potrà che far bene a te e a noi.
    Detto ci, in bocca al lupo per gli esami!^^
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    CITAZIONE (DarkSuperSayan @ 5/6/2019, 10:28) 
    Si vede già bene dalla mia poca presenza, e quindi credo di doverlo dire ufficialmente: chiedo veramente scusa a tutti coloro che stanno ruolando con me, ma, a causa dell'università estremamente pressante, e sinceramente di non troppa ispirazione che mi sta prendendo in questo momento, mi vedo costretto purtroppo a lasciare il gdr. Adoro la community, siete tutti delle persone splendide con cui mi trovo davvero bene, e spero che per questa decisione non me ne vogliate ><

    Cavolo, mi dispiace... D:
    Penso di capire cosa provi, anche perché ci sono passato anche io (ormai relativamente) di recente, e per questo credo che sarebbe inutile provare a farti cambiare idea. Insomma, lo stress e la pressione tendono a prosciugare inesorabilmente l'ispirazione, e capisco benissimo che se quella manca è praticamente impossibile forzarsi a scrivere in maniera creativa. Se proprio senti di non poter fare a meno di prenderti una pausa dal roleplay, l'unico consiglio che mi sento di darti è quello di continuare a frequentare la nostra community, che sia saltuariamente o anche solo sulla chat di WA. u_u
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    Nooo Supppaaaa! Ok serio: non c'è bisogno proprio che tu sparisca del tutto, se non ti riesce di ruolare per lo studio vai in pausa, ti fermi e aspetti qualche tempo. Poi magari ti ritorna voglia e nada, ricominci se ti va xD
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    -Ma sentilo, che strafottente. Io sono quello che vi tiene in pugno qui… Ahahahah!-
    La strega sorrise divertita, quindi fece schioccare la lingua.
    “Uomo, mi sembra logico che io mi fidi poco di te. Abbiamo forse mangiato nello stesso piatto?” Chiese in tono affabile, avvicinandosi ancora di più a lui e, quindi, anche allo Yokai. Non le importava niente del lucchetto magico che il tizio aveva apposto per sigillare la porta, del resto, c’era sempre la scalinata per salire all’ermeria. Certo, anche nell’eventualità che fosse salita, egli avrebbe eseguito altri incantesimi per impedirle la fuga. In ogni caso, fuggire attraverso la scalinata era fra le ipotesi non contemplate dalla sua mente, perciò non se ne parlava.
    “Io voglio entrare per primo nella pancia del pancione!” Esclamò di punto in bianco Corontin con un’ingenuità disarmante che indusse Parilin a fissarlo negli occhi per un istante; fino a quel momento era apparso come un ragazzino molto più maturo rispetto ai suoi coetanei, doveva riconoscerglielo, ma si trattava pur sempre di un bambino ed era comprensibile che quell’esperienza fuori dagli schemi lo entusiasmasse.
    -Mi ricorda me quando mi prende la Risaiola che ogni cosa che mi passa davanti la studio come se fosse l’ultima invenzione della scienza.-
    Nessuno ebbe il tempo di replicare che il giovane studente si era aggrappato all’addome del demone tasso per risalire su fino alla bocca o, eventualmente, essere issato da quest’ultimo.
    “Beh, io vado!” Disse infine, attendendo solo un cenno da parte dell’ospitante.
    -E’ curioso come lui non abbia oggetti da recuperare, eppure si sia proposto senza tante riserve. Posso sperare ancora in un mondo migliore… forse.- osservò dentro di sé la dona.
    “Sono spiacente.” Annunciò rivolta all’uomo, che le aveva proposto di entrare nella bocca del suo compagno d’avventura prima di lui: “Ma io e Giovanni Della Casa non siamo andati mai d’accordo, perciò a te l’onore caro.” Concluse, facendosi da parte per farlo passare: “Prego! Dopo di te.”
    -Stammi davanti e non fare passi falsi che là dentro, fra noi due, quello che ha più probabilità di rimetterci la pelle sei tu.-
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    Parilin aveva fatto appena in tempo a mettere un piede sul primo gradino della scalinata, che il tappeto le scivolò da sotto il braccio. Poco mancò che cadesse a terra, o meglio, addosso a Corontin, schiacciandolo con la borsa.
    Vide il suo mezzo di trasporto tornare tra le schifose mani del cugino di Patrick Stella e ciò non le piacque affatto. Avrebbe voluto, infatti, utilizzare la tecnica con il tappeto orizzontale per colpire quell’essere, così da buttarlo a. Terra e dargli tanti di quegli schiaffi, che la faccia da tonda gli sarebbe diventata quadrata.
    Avrebbe voluto, ma non lo fece perché non sarebbe stato fine e degno di una signora.
    Ascoltò in silenzio lo scambio di battute tra il tizio e lo Yokai, storcendo il naso quando il primo diede una pacca sul ventre all’altro.
    -Fai così con me e giuro che uso veramente la tecnica per staccarti le mani e la lingua, così vai a fare compagnia ai senza voce.- commentò in tono aspro dentro di sé.
    “Prego?” Disse la strega tra una risata e l’altra, dopo aver sentito la condizione per cui avrebbero potuto riavere indietro il tappeto e la spada: “Ahahahahah!” Rise ancora più forte: “Molto divertente, ragazzo, davvero molto divertente!” Proseguì avanzando verso di lui con passo elegante: “Ora però, lascia che ti faccia ridere io: primo.” e sollevò una mano smaltata mostrandone bene le dita: “Tu hai posto la condizione a metà, che senso avrebbe entrare nel ventre del qui presente yokai? È una condizione farlocca, non credi?”
    Fece una pausa, poi riprese il discorso tirando su l’indice, esattamente come poco prima aveva fatto con il pollice: “In secondo luogo.” s’interruppe per guardare un attimo il bambino che qualche istante prima si era pronunciato sul fatto che il pazzoide avesse mentito loro o meno sul fatto che avrebbero riavuto i loro oggetti.
    “La tua richiesta è talmente assurda che non lascia dubbi, hai intenzione di tenerti il bottino.” Soggiunse: “Infine, Non pensi che sarebbe più appropriato domandare al nostro amico se intende ospitarci nel suo ventre? Un consiglio: il corpo degli altri non è di tua proprietà. Ricordalo, non si sa mai.”Concluse in tono ironico.
    “Ad ogni modo.” E questa volta cambiò l’impostazione di voce, assumendo un’aria più arcigna: “Dal momento che ti piace giocare al sofista incompreso, propongo un scambio alla pari al fine di avere un voto di fiducia.”
    Sorrise furbescamente, mentre, sotto la veste nera, il suo petto si contraeva leggermente in una perfida risata.
    “Che ne dici di venire tu con me per un bel giro nel ventre del mio compagno al posto di Corontin?”
    Formulò la proposta con un’espressione che non ammetteva repliche o dinieghi, poiché il senso del discorso era: o ci entri insieme a me, o ti ci faccio entrare e non mi interessa se lui vuole o no.
    Detto ciò, attese che qualcun’altra si decidesse a proferir parola, altrimenti che gioco al sofista sarebbe stato?
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    Scusa per l'abissale ritardo e la risposta un po' frettolosa, ma ultimamente non ho molto tempo da dedicare al forum. Da Pasqua spero di tornare a tempo pieno ^^

    Era passato appena qualche istante dalla sua emersione sotto i pontili, quando un tonfo davanti a lei le annunciò che la scala di corda era stata calata. Aspettò una decina di secondi, si accertò che il rumore non avesse attirato l'attenzione dei nemici tutt'attorno e solo poi uscì allo scoperto, seppur con una certa titubanza. Un bisbiglio dall'alto le suggerì di reggersi strettamente alla scala e le promise che aveva già un piano per farla salire. Sentì la sua fronte aggrottarsi, per nulla rassicurata dalle parole del suo alleato. Come diamine pensava di fare Minoto a tirarla su abbastanza rapidamente da non temere frecce o altri proiettili? Sospirò. Di cosa si lamentava? Tanto lo sapevano tutti e due che avrebbe eseguito comunque gli ordini del tasso: era troppo curiosa di scoprire che cosa aveva in mente! Appoggiò il piede sull'ultimo dei pioli e si aggrappò con la mano ad uno dei superiori. E aspettò, pronta a respingere gli eventuali dardi rivolti nella sua direzione.
    Dapprima sentì la scala sollevarsi di qualche centimetro e Dalla temette che il tasso la stesse issando sulla nave a forza di braccia (il che, per quanto ammirevole, sarebbe stato un processo dannatamente lento). Prima che potesse suggerire un'altra via, la scala cominciò a schizzare verso l'alto ad incredibile velocità, vincendo sia il suo peso che quello dell'acqua che le impregnava le vesti. Istintivamente si strinse alla scala ancora più forte, chiedendosi quale meccanismo Minoto stesse utilizzando per ottenere un risultato tanto efficace. Quando fu abbastanza in alto per rendersene conto, però, fu lo stesso istinto che la indusse a mollare immediatamente la presa. Minoto stava... risucchiando la scala nel suo stomaco? Ma c'era qualcosa che non riusciva a digerire?
    La spinta le fece compiere un leggero arco sopra il parapetto della nave e, per cercare di attutire l'atterraggio, Dalla si gettò di lato e rotolò in avanti. Purtroppo, tra l'acqua che le infradiciava gli stivali e il ponte liscio della nave, Dalla si ritrovò a scivolare più avanti di quanto avesse inizialmente calcolato.
    < Che diamine... > borbottò tra sé e sé, leggermente frastornata dalla caduta.
    Ecco, era quel genere di cose che accadeva quando sceglieva di "indossare" un personaggio che non poteva usare l'interezza dei suoi poteri...
    < Che diamine..? > le fece eco una seconda voce.
    Quelle non erano parole sue... e non provenivano nemmeno dalla direzione di Minoto. Alzò lo sguardo di scatto e si ritrovò davanti al naso un uomo: il suo volto era contorto in un'espressione confusa, le sue spalle erano ripiegate in avanti dal peso di una cassa e le sue gambe sembravano paralizzate per la sorpresa. Fu lei a muoversi per prima, portando la mano verso la gamba e i coltelli lì legati. La cassa che il bandito reggeva non fece in tempo nemmeno a schiantarsi contro il legno della neve, che Dalla aveva già estratto il pugnale da lancio. Il bandito cercò la sciabola appesa al fianco, ma ormai era troppo tardi: lanciò il pugnale e il pugnale centrò in pieno il collo del bandito. Uno schizzo cremisi partì dalla ferita e l'uomo boccheggiò invano fino a che non schiamazzò al suolo.
    Nel notare la chiazza di sangue che si allargava rapidamente, Dalla fece una smorfia e si liberò del mantello bagnato. Il peso dell'acqua l'aveva rallentata troppo nei movimenti: forse, se non ce lo avesse avuto indosso, non avrebbe avuto problemi a liberarsi dell'avversario prima che potesse mollare un grido e palesare la loro presenza.
    Si voltò verso Minoto, non degnando di un ulteriore sguardo il cadavere a terra. Si schiarì la voce.
    < Ho come l'impressione che si siano resi conto che siamo sulla nave. Spero che tu abbia predisposto tutto. > disse lei, in tono neutro.
    Aggiunse una scrollata di spalle, indicando con un cenno della testa il bandito morto. Aspettò l'eventuale risposta del tasso, poi si voltò di nuovo e tornò a focalizzarsi sul cadavere. Il suo pugnale trapassava ancora il suo collo... come poteva giustificare i suoi poteri telecinetici senza rivelare la sua psichemanzia? Si sarebbe dovuta sprecare a chinarsi a raccoglierlo come ogni comune mortale? Il quella pozza di sangue? Mah, giammai!
    Portò indietro il braccio sinistro come se stesse tirando qualcosa di invisibile e il coltello seguì il movimento, fiondandosi verso di lei. Con il potere delle sue illusioni, simulò l'impercettibile presenza un filo sottile, una sorta di ragnatela semitrasparente di cui non era possibile rendersi conto, se non in controluce... sorpresa delle sorprese, Minoto era nella perfetta posizione per notarlo senza che nessuno glielo indicasse.
    < Come preferisci che ci organizziamo? Io combatto meglio a distanza... - abbassò lo sguardo per rimettere il pugnale nel fodero dopo averlo pulito sommariamente dal sangue - Forse è meglio se stai tu davanti: al limite, se vieni ferito, posso sempre curarti io. >
    Le sue labbra si arricciarono in un sorriso, come a voler sembrare più affidabile. Il reale significato di quel gesto, tuttavia, era tutt'altro che palese. Eh eh

    Edited by Tirannosaurorex - 11/4/2019, 08:25
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    Che dire, è stato epico. Mantenere il tono serio in privato con tutti quelli che hanno cercato di aiutare è stato difficile, ma anche tremendamente divertente :yea:
    Si ringrazia Alister per esser infilato pure nella camera di commercio, Rectina per le denunce alla polizia postale, Aleph per aver retto il gioco (in maniera per nulla vivace direi) nonostante avesse intuito il piano malefico e, in generale, chiunque abbia contribuito a sventare la pericolosa minaccia della segreta azienda americana complottista xD
    Davvero, è stato molto bello vedere che vi siete tutti buttati in difesa del nostro fiero Kengard. Da oggi probabilmente ci odierete a morte, iononcentronullaètuttacolpadiTira, ma va beh ^_^
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    Un attimo di attenzione, per favore! C'è stato un risvolto interessante della faccenda: gli amici americani ci hanno mandato una nuova mail! Ve la posto qui di seguito:

    Screenshot_20190401-212514


    E Aes ci tiene a sottolineare che l'idea è stata mia ^^ Buon Pesce d'Aprile, miei cari!
    *Si eclissa prima di essere presa a sassate*
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    CITAZIONE (DarkSuperSayan @ 2/3/2019, 00:01) 
    Tirannosaurorex @Dalla: *arriva un intervistatore di qualche sito di prenotazione di hotel* una recensione da parte sua a riguardo dell'albergo privato del Signor Furyō Uemasu?

    Dalla avvicinò la sedia al tavolo e accese il computer. Tamburellò con le dita sul legno della scrivania finché non riuscì ad accedere su TripAdvisor e inserire le sue credenziali: account R4YL4-77, password *******.
    < Allora... "Da Furyō," - lesse ad alta voce - "L'unico posto che ti fa sentire come se fossi tornato nel grembo materno... letteralmente." Ok, direi che ci siamo. >
    Scorse rapidamente la descrizione, lesse rapidamente che si trattava di una mezza pensione in cui veniva garantito UN pasto. Scrocchiò le nocche prima di mettersi a digitare la sua recensione:

    Originale, ma non consigliato più di tanto. Due pallini pieni su cinque.
    Chi pensava che qualunque posto in cui non si rischia di prendere i pidocchi o la scabbia sia meglio di dormire all'addiaccio, forse non è mai stato "Da Furyō": la vista è pessima, l'umidità alle stelle, non c'è un bagno in camera e lo spazio è piuttosto ristretto. Vero che il fatto di essere uno stomaco itinerante lo rende più versatile di tante altre locande, ma non riesce interamente a compensare la costante sensazione di poter essere digeriti vivi da un momento all'altro. Non è esattamente il genere di pensieri che ti permette di dormire bene la notte.
    In ogni caso, ehi! Dato che c'è solo una stanza disponibile, è consigliato prenotare! (O, per lo meno, sperare che il precedente inquilino non sia troppo grosso: altrimenti la sua digestione potrebbe ritardare qualche secondo).


    Pigiò enter e via.

    @Furyo: qual è stata la cosa... pardon, persona più strana che tu abbia mai mangiato?
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    220px-Heinrich_Schlitt_Gnom_mit_Zeitung_und_Tabakspfeife


    Uno Gnomo è una piccola creatura con un'affinità per la terra.
    Nelle vecchie leggende, questi ometti erano minatori che vivevano sottoterra. Oggi sono usciti dai loro tunnel per aiutare gli esseri umani a occuparsi dei loro giardini.
    Gli gnomi apparvero per la prima volta nella tradizione orale del folklore nordeuropeo, e quindi è difficile individuare le loro origini esatte. Gli gnomi condividono molte caratteristiche con i nani norreni, tanto che c’è stato un periodo della tradizione scandinava, i due fossero in realtà intercambiabili. Ad un certo punto, tuttavia, si è verificata una spaccatura tra gnomi e nani. Non è chiaro se questo sia accaduto prima o dopo che i nani siano stati assimilati nella tradizione olandese e tedesca. Ciò che è noto è che la descrizione moderna degli gnomi è più olandese che scandinava. Quindi, si è ipotizzato che la tradizione olandese avesse creato gnomi come sono oggi conosciuti dai nani norvegesi, e da lì la credenza gnome si è diffusa in Germania e di nuovo in Scandinavia.
    Nel sedicesimo secolo, l'alchimista svizzero Paracelso rese popolare lo gnomo quando dichiarò che era il più importante degli spiriti elementali. Secondo lui, gli gnomi rappresentavano la terra, in particolare pietra e minerali, e possedevano le energie soprannaturali associate a questi materiali.
    Fisicamente, si presentavano come dei piccoli uomini con le braccia e le gambe corte e le guance e le pance rotonde. Avevano una pelle chiara e barbe bianche da giovani, oltre a dei nasi grandi e sorrisi amichevoli che facevano gonfiare le loro guance.
    Si diceva che le barbe, che in genere erano lunghe, diventassero grigie molto prima dei loro capelli.
    Inoltre, gli gnomi erano in genere alti in media 15 cm (ma in alcuni racconti viene riportato che avessero circa un piede (30 cm) di altezza), ma con il berretto sopra apparivano molto più alto. I loro piedi erano in qualche modo picconati, il che conferiva loro un vantaggio in più sulla velocità e l'agilità attraverso il bosco e l'erba. I maschi pesavano 300 grammi, mentre le femmine circa 250 grammi.
    Spesso, I maschi indossava dei berretti rossi a punta, dei pantaloni blu-verde blu e stivali di feltro etereo, scarpe di betulla o zoccoli di legno. Mentre intorno alla vita portava una cintura con un kit di attrezzi attaccato. Talora andavano in giro con un coltello in mano o un martello.
    Le femmine indossava abiti grigi o color caco, costituiti da delle bluse e delle gonne lunghe fino alle caviglie, queste ultime coperte da calze di colore nero-grigio che arrivavano fino alle ginocchia e scarpe alte o, in alternativa, delle pantofole.
    Secondo un’antica tradizione, prima di sposarsi, indossavano dei berretti di un verde vivo e i loro capelli erano appesi in giù con delle trecce. Tale usanza voleva anche che le suddette trecce scomparissero sotto una sciarpa ed i berretti indossati non fossero più chiari, ma avessero toni più cupi.
    Questa immagine iconica degli Gnomi era tipica delle credenze ottocentesche. Prima d’allora, invece, essi erano delle piccole e brutte creature che vivevano sottoterra. Erano per lo più degli esseri selvaggi, che prestavano poca attenzione all'igiene e non indossavano affatto gli abiti colorati su misura attribuiti loro dai romantici.
    Come detto, a partire dall’Ottocento cominciarono a diffondersi testi e storie riguardanti queste creature e si scoprì che a seconda del territorio, specialmente in Europa, si potevano trovare diversi tipi di gnomo. Il più comune era lo Gnomo della Foresta che entrava raramente in contatto con l'uomo. Conosciuto con l’appellativo di The Garden Gnome, si credeva che vivesse in vecchi giardini e amasse raccontare storie melanconiche.
    Gli gnomi delle dune, invece, erano leggermente più grandi del loro alito boscoso e sceglievano abiti molto squallidi.
    Gli gnomi di casa avevano, rispetto a tutti gli altri esemplari, una maggior conoscenza dell'uomo, spesso parlavano la sua lingua. Era da questa famiglia che venivano scelti i Re che dovevano regnare su tutti i loro simili.
    Gli gnomi agricoli assomigliavano ai loro fratelli, ma erano più conservatori nei modi e nei vestiti.
    Gli gnomi siberiani erano noti per essere un gruppo abbastanza eterogeneo; capitava frequentemente che si associassero liberamente ai troll. Erano molto più grandi degli altri tipi e avevano una natura infinitamente più sgradevole: per questo motivo si diceva che era meglio non evocare le loro ire, in quanto si dilettavano piuttosto facilmente con la vendetta.
    Per quanto concerne la loro personalità, si riteneva che i maschi mostrassero poca preferenza per i loro amici animali, specialmente per i gatti, i troll e, in generale, chiunque attentasse alla loro vita o distruggesse le loro case; tuttavia, seppero mettere da parte il rancore serbato nelle situazioni in cui occorreva il loro aiuto. Poteva capitare, per esempio, che delle bestie selvatiche rimanessero imprigionate nelle trappole dei cacciatori e allora gli gnomi che si trovavano nei paraggi non esitavano a liberarli; oppure che degli animali da fattoria, abbandonati dai loro proprietari, si ammalassero e necessitassero di cure e cibo per riprendersi.
    I primi racconti scritti sugli Gnomi mettevano in risalto la loro natura sfuggente e il fatto che fossero molto riluttanti ad interagire con gli umani, il che potrebbe spiegare come mai amassero vivere nelle tane sotterranee.
    D’altro canto, però, il loro aspetto esteriore suscitava tenerezza nelle persone, che li consideravano carini, coccolosi, ma anche parecchio timidi, al punto tale che, quando se ne trovava uno, bisognava restare nascosti dietro le piante per poterlo ammirare.
    Gli antichi gnomi, che vivevano sottoterra, erano spesso associati a miniere e ricchezze. Si pensava che fossero i guardiani del tesoro d'oro, e avevano una grande saggezza, non solo sull'estrazione della terra, ma anche sulla gestione del denaro in generale. Il consiglio di uno Gnomo avrebbe potuto rendere ricco qualsiasi uomo.
    Con il passare del tempo, queste creature emersero dalle loro miniere e divenne possibile trovarli in aree boschive vaganti o nascosti nei vecchi giardini. I giorni trascorsi nelle miniere hanno insegnato loro ad essere laboriosi e responsabili, in modo che potessero ancora assumere un ruolo di guardiano nella foresta, proteggendo il territorio e dando una mano all’occorrenza.
    Naturalmente, gli gnomi diventarono anche più spensierati dal momento in cui emersero dalle loro miniere oscure. Molti di loro svilupparono strie maliziose, e si divertirono a saltare fuori da luoghi inaspettati o a giocare sciocchi scherzi, come far cadere le loro parti intime in pubblico.
    Un’altra peculiarità degli gnomi era la capacità di muoversi facilmente attraverso la terra, anche perché dovevano evitare di stare troppo sotto i raggi del sole, poiché avrebbero finito per essere trasformati in pietra.
    Sempre secondo le credenze popolari, la maggior parte degli gnomi era 7 volte più forte di un uomo, poteva correre a velocità di 35 miglia all'ora e avere una vista migliore di un falco.
    Queste abilità aiutavano lo Gnomo a fare molte cose, come trovare feriti, animali morenti per i quali sentivano di essere responsabili. A causa del loro amore per la natura.
    Molte persone affermavano che essi avessero dato vita al racconto di barzellette e indovinelli a mo’ di forma d’arte; ma soprattutto, si mormarava che adorassero e custodissero gemme e gioielli e per tale motivo venivano considerati i migliori gioiellieri esistenti.
    L’intenso legame che questi esseri avevano instaurato con la natura fece pensare che fossero vegetariani. A tal proposito, si diffuse la concezione per cui il pasto principale fosse composto da: noci (nocciole, noci, faggine), Funghi, piselli, fagioli, una piccola patata, composta di mele, frutta, bacche (tutti i tipi), tuberi, spezie, verdure e conserve per dessert.
    Come bevanda bevevano rugiada di idromele, lamponi fermentati e gin speziato come un bicchierino. Insomma, tutte bevande ad un’alta gradazione alcolica.
    Il matematico e fisico olandese Christiaan Huygens scrisse che gli gnomi tendevano a vivere nei prati collinari e nei boschi rocciosi.
    Una volta giunti in questi luoghi, erano soliti scegliere tre alberi per costruire le proprie case. Il primo albero rappresentava la casa stessa, con un ingresso nascosto da un altro albero, e poi un terzo è la stanza delle provviste, con cereali, fagioli, patate e tutto ciò di cui avrebbero avuto aver bisogno durante l'inverno.
    Ai giorni nostri, gli gnomi si presentano in molti libri e racconti nella cultura popolare. E’ il caso, ad esempio, delle opere Il meraviglioso mago di Oz e La vita e le avventure di Babbo Natale di L. Frank Baum. Ma non solo: infatti, essi appaiono anche nei primi testi di J. R. R. Tolkien, come Il libro dei racconti perduti, per le persone che in seguito chiamarono i Noldor (parte dei suoi Elfi Alti).

    Edited by Tirannosaurorex - 27/3/2021, 23:57
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    Prendendo spunto dai topic sui 10 personaggi preferiti, proporrei di stilare delle classifiche sulle nostre 10 tecniche preferite.
    Mi piacerebbe prendere in considerazione le tecniche in sé, a prescindere dal personaggio che ne fa uso.
    Prossimamente la mia classifica. A voi l’onore di iniziare. ^^
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    CITAZIONE (ZellDragon6 @ 18/2/2019, 16:56)
    Lenrian: il mio colore preferito è l'arancione perchè è il colore del mio manto, inoltre è un colore che da gioia ed allegria! Inoltre mi piace il giallo, che è il colore del sole che mi da energia quando lo sento sulle mie scaglie! Quello che mi piace di meno è il nero, perchè è il colore della notte, dell'oscurità e del nulla... ma ogni volta che dico così, il mio moroso Ragnax mi mordicchia e mi fa i dispetti!

    Beh, devo dire che è esattamente la risposta che mi aspettavo. xD


    CITAZIONE (ZellDragon6 @ 18/2/2019, 16:56)
    Zell ferale è ancora più veloce in volo! :28qpvyf: :28qpvyf: :28qpvyf:

    Un sorrisetto piuttosto irriverente arricciò appena le labbra di Nivael. Inclinò leggermente la testa su un lato.
    "Dici?", fece con una calma affabile nella quale poteva leggersi una certa ironia. Guardava Zell dritto negli occhi, immobile in quella sua espressione che, dietro al sottile velo di cordialità, celava un'evidente spacconeria. Poi, con un movimento improvviso e repentino che fu accompagnato da una rumorosa raffica di vento, estese le sue grandi ali da drago dei cieli.
    "Beh, allora prova a prendermi", scandì, rivolgendo al suo interlocutore un giocoso ma determinato sguardo di sfida.

    (Non è che voglio trasformare questo thread in una role, ma dopo quello che hai detto non potevo astenermi dal far rispondere Nivael in prima persona, sarebbe stato fuori personaggio. xD)

    CITAZIONE (DarkSuperSayan @ 18/2/2019, 16:58)
    "Che sapore ha, dici? Mah, sinceramente cambia da persona a persona, non c'è un sapore unico, ciò che però rimane sempre uguale è la consistenza: da giovani, la vostra carne è estremamente tenera; in età adolescenziale e adulta diciamo che è bilanciata, nè troppo dura, nè eccessivamente morbida; quando siete vecchi invece fa solo schifo ed è così dura da masticare che sembra di mordere una pietra", disse Furyō, per poi tirar fuori una bottiglia di Saké, "Per quanto riguarda l'accompagnamento, personalmente il Saké è sempre la scelta giusta" e a quelle parole, il ventre dello Yokai ringhiò, affamato.
    Un ghigno non troppo rassicurante gli comparve sul muso, mentre il suo sguardo si posava su Aleph, "Vediamo un po' il sapore della tua di carne, visto che ci tenevi tanto sa saperlo", e detto ciò, il Demone Tasso si approcciò minacciosamente verso Aleph, chiaramente senza buona intenzioni.

    Nah, con me caschi male amico... dato il mio attuale stato fisico ti sarei più utile come stuzzicadenti. :Vashnarak:

    CITAZIONE (Tirannosaurorex @ 19/2/2019, 02:15) 
    Genna distolse lo sguardo con aria vagamente imbarazzata.
    < Ehm, veramente ci ho provato all'inizio, ma... ehm, per qualche strana ragione, il mio mentore si è sempre opposto all'idea che mi occupassi io della cucina. Eppure io mi impegnavo, eh. >
    Tirò su la cara padella e indicò uno strano alone nerastro che ne rivestiva la superficie interna.
    < Ecco, lo vedi questo? Una volta era un uovo all'occhio di bue. Non ho avuto esattamente modo di capire che gusto avesse: ci ha messo due mesi a staccarsi dalla padella... - fece un colpo di tosse e portò la mano libera verso la bocca, come a nasconderla - ...e giusto una dozzina di bernoccoli, un paio di concussioni e qualche naso rotto. *cough cough* >
    Per l'ultima parte della frase abbassò d'improvviso il tono di voce e aumentò la velocità, in modo che non fosse facilmente comprensibile.
    < Dopo quell'ultimo esperimento, il mio mentore mi ha fatto promettere di non avvicinarmi più al resto del suo set da viaggio... non mi è ancora chiaro il perché, però. >

    Morale della favola: anche se cucinasse qualcosa, sarebbe comunque da considerarsi materiale bellico ^^"

    Beh, potresti sempre riprovare: aggiungere danni da avvelenamento ai propri colpi non guasta mai. xD


    Aemetistae: quanto spesso capita che scoppi una rissa nella tua taverna? Cosa fai in genere per sedarle?

    Mephisto: mi diresti la ricetta della tua cioccolata? Chiaramente non cercherei di riprodurla per fini commerciali, promesso. *nasconde il blocco note dietro la schiena*


    PS: per qualche ragione ha smesso di funzionare l'emoticon :asd: . RIP, era uno dei due o tre che usavo in continuazione. :a23n60:
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