Come ai vecchi tempi!

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Regolamento
    Eccoci! Pronti? Il delirio sta per emergere e controemergere.
    Regole serie:
    -chiunque può iscriversi a questa role, senza limiti di partecipanti;
    -si può partecipare con qualunque pg, anche creato sul momento, di cui sarà sufficiente aggiungere la descrizione o il link della scheda sotto spoiler;
    -ogni giocatore può rispondere in qualunque momento, basta che il post precedente non sia il suo;
    -non si può sparare meno di cinque boiate per post (?), pena il bann (?).


    V'era un tempo un'isola lontana. Non ci è dato sapere lontana quanto o da cosa, l'importante è che fosse lontana. In codesto loco ameno si stava svolgendo un festino di quelli seri, anzi un festone.
    Era senza dubbio una delle più affascinanti terre del Grande oceano, ricca di città prospere e di abitanti volenterosi in cui dovere e divertimento viaggiavano di pari passo. Era l'isola di Raizern, luogo in cui i demoni convivevano in armonia e nel degenero allo stesso tempo.
    Quello era un giorno speciale, speciale come tanti altri ma comunque speciale. Raizern compiva 1000 anni Tondi Tondi, ordunque i suoi sudditi avevano organizzato un turbofestone a sorpresa con tutta l'isola in suo onore. Messaggi incisi su cristalli azzurrini di svariate forme erano stati inviati a molte isole circostanti, raggiungendo di voce in voce anche gli angoli più remoti del mondo.
    Chiunque sarebbe stato invitato, finché sull'isola non ci sarebbe stato così tanto casino che la camera di Aesingr dopo una sera di birre Dragoon può accompagnare solo.
    Giochi e battaglie erano stati organizzati in grande stile, la competizione era sempre stata parte integrante della loro cultura e l'avrebbero mostrata a chiunque nel loro stile fierissimo.
    Gare di skate alati su piste fatte di rampe e ghirigori, acquari cristallini in cui pescare pesci sconosciuti di ogni dimensione, arene in cui scontrarsi in battaglie amichevoli (non sempre ^_^), campi da gioco in cui sfidarsi nello sport volante di Raizern tra skate alati e pallonate volanti a cannone, sfide di forza e di equilibrio su pinnacoli a sollevare massi giganteschi e chi più ne ha più ne metta... letteralmente!
    Inventatevi pure voi giochi casinari, che lo sclero sia con voi! :sclero:
     
    Top
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Semplicemente Selvaggia

    Group
    Kengardiano
    Posts
    433
    STIMA
    +52
    Location
    Nord

    Status
    Anonymous
    Finalmente uso Caliel, appena creato ho subito voluto ruoLare con lui


    Caliel alzò le braccia e si stiracchiò mentre percorreva assonnato e con la sua sacca in spalla il pontile. Il viaggio era stato pesante e non dormiva da almeno 16 ore. Insieme a lui, oltre ai molti demoni cornuti che lo accerchiavano, vi erano molti altri umani, come lui d’altronde. Sì stropicciò gli occhi e sbadigliò con nonchalance. Si fermò davanti ad un cartello bilingue scritto prima in demoniaco e poi nella lingua comune a lui conosciuta: “Festa qui ➡️“. Sorrise in modo ebete, strofinandosi i palmi delle mani. < Ehehehe>. Era la prima volta che giungeva nell’isola di Raizern ma aveva sentito parlare delle sue epiche feste e soprattutto dei suoi vari stand dove ognuno con un po’ di talento poteva esibirsi. Si diede uno schiaffetto incoraggiante, saltò e fece qualche urletto femmineo. Si guardò intorno con un sorrisetto poco convincente e riprese la strada principale.
    Era tutto in festa, le strade piene di gente (vi erano anche tanti umani stranamente, come lui) ognuno spalla a spalla camminava in maniera disordinata, un po’ come andare al mercato il sabato mattina. A volte capitava di sentire qualche skateboarder che sfrecciava sopra di loro. Vi erano buoni odorini e gran bella musica, etnica, assordante, di quelle che ti entrano nell’anima e te la fanno vibrare. Caliel amava la musica e quindi prese la direzione del grande palco, dove un gruppo di Ning si destreggiava in maniera penosa, secondo il suo umile parere. Trovò un banchetto dove una demonessa in camicetta e con il chewing-gum in bocca lo accolse pacatamente < Benvenuto alla festa per i 1000 anni di Raizern > la sua voce cantilenata e senza entusiasmo colpí non poco Caliel, < Se avessi saputo che tutte le fanciulle più belle fossero della razza dei demoni sarei arrivato ben prima del millesimo anniversario, zuccherino. Mi chiamo Caliel, Cal per gli amici, sono un normalissimo umano, ma tu puoi chiamarmi come vuoi. E il tuo nome? >. La demonessa senza reagire minimamente al flirt cringe del nostro eroe senza macchia, gli indicò il cartellino appuntato sul suo petto “Ramona”.
    < Se vuoi iscriverti al Talent Show, amico, devi essere in una band! > una voce impaziente da dietro lo chiamò. < Come in una band! > si portò le mani al viso in una smorfia di sconfitta < Ma non è possibile!!!! Ma come farò! Io sono un lupo solitario!!!! >. Si rannicchiò davanti al banchetto in posizione fetale e le prime lacrime di disperazione iniziarono a colargli giù sulle guance. < Sniff, sniff> tirò su con il naso. Parte degli spettatori che guardava il palco ma che era vicino al banchetto d’iscrizione si girò ed intorno a lui si creò una piccola folla di curiosi. Caliel non si smentiva mai, era e sarebbe sempre stato una DRAMA QUEEN.
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    -

    Group
    Consigliere
    Posts
    876
    STIMA
    +207

    Status
    Anonymous
    Entro (per ora) con Nivael e Leamhan.

    Sto lasciando due role in sospeso da una vita, e invece di dedicarmi a quelle rispondo a quella random. :asd: E' un periodo un po' incasinato, faccio fatica a mettermi a scrivere qualcosa che sia più impegnativo di questo post delirante.



    Leamhan scese con un agile saltello dalla groppa del suo compagno alato.
    < Signor Nivael. Rendo grazie per il passaggio. >, disse con tono monocorde e con quella voce profonda e ovattata che tanto cozzava con il suo aspetto minuto.
    < Beh… sono stato trafitto da dardi di balestra più confortevoli delle tue zampe, ma tutto sommato ho fatto viaggi peggiori. >, rispose distrattamente il drago argentato mentre si sgranchiva le ali.
    < Però magari la prossima volta potresti evitare di parlarmi di insetti per tutto il viaggio, che ne dici? >
    Laemhan si voltò di scatto verso il suo argentato interlocutore.
    < Oh! Ma come! >, esclamò compiendo un piccolo saltello sul posto. < Ma signor Nivael. Ma come. Gli insetti sono mirabili! >
    Il giovane drago del vento emise un sospiro.
    < Senza dubbio, davvero interessantissimi per carità, ma se me ne parli per otto ore di fila ad un certo punto… Vabbè senti, mi aiuti a trovare la festa? >, tagliò poi corto cambiando improvvisamente argomento.
    < Considerando il trambusto che ci sarà lì, con il tuo udito ti ci vorrà un attimo a capire dov’è. >

    I due camminarono per qualche minuto lungo la costa, finché non incrociarono un cartello.
    < Oh. Un cartello. >, affermò con perspicacia Leamhan dopo aver esaminato l’oggetto con un paio di schiocchi del suo sonar.
    < Bene. > Tentò di analizzarlo più accuratamente, dapprima con altri schiocchi di sonar e poi tastandone la superficie con le appendici prensili della coda, ma con suo grande disappunto dovette constatare che qualsiasi cosa vi fosse scritta sopra non era in rilievo.
    < AH! Perché non li fanno mai in rilievo? Cosa gli costa, cosa gli costa! >, protestò compiendo un paio di saltelli sul posto, in preda alla frustrazione.
    < Signor Nivael. Cosa c’è scritto. >, domandò poi al suo compagno di viaggio dimenticandosi di imprimere alla frase un tono interrogativo.
    < Uh, beh… > Il giovane drago argentato esitò. Sul cartello vi era impressa la stessa frase in due idiomi diversi, prima in lingua comune e poi in un alfabeto a lui sconosciuto. Fissò il cartello per qualche istante. Conosceva la lingua comune, peccato che a malapena sapesse leggere.
    < Per ragioni fisiologiche sono impossibilitato a leggere quanto vi è impresso. >, incalzò monocorde il teramin.
    < S-si, certo. Allora, ehm... > Il giovane drago argentato avvicinò la testa al cartello sino a sfiorarne la superficie con la punta del muso.
    < F… E… Z… No. FE… S… Festa! Festa CUI… Ah vabbè, certo, dice “Festa qui”! Ovviamente. E poi c’è una freccia che indica a des-, no, sinis-… ehm…> Nivael continuava a guardarsi le zampe anteriori, la destra e la sinistra, alternatamente.
    < D-destra. Indica a destra. >
    Leamhan non disse nulla. Si limitò a voltarsi verso il drago argentato inclinando leggermente la testa su un lato. Il suo volto era privo di occhi, eppure Nivael non si era mai sentito così osservato in vita sua.
    < Era scritto in, ehm… lingua demoniaca. Sai, non sono ancora molto ferrato. >, si giustificò tentando senza grande successo di celare il proprio imbarazzo. Leamhan si volse brevemente verso il cartello, poi di nuovo verso Nivael.
    < Oh. Dunque anche… >
    < Si. Anche la freccia era in lingua demoniaca. >, tagliò corto il drago argentato.
    < Comprendo. >, fu l’unico asettico commento del teramin.

    Grazie alle preziose indicazioni fornitegli dal cartello, i due raggiunsero presto il luogo dei festeggiamenti.
    < Qui ce la spasseremo alla grande, fidati di me! >, esclamò Nivael con il muso illuminato da un gran sorriso, ondeggiando eccitato la coda.
    Leamhan non disse nulla, ma a giudicare dal suo linguaggio corporeo non sembrava essere dello stesso avviso del compagno: aveva le orecchie abbassate e la coda tra le gambe, mentre le bacchette ossee delle sue zampe anteriori avevano iniziato a picchiettare freneticamente l’una sull’altra.
    < Tutto bene? >, gli domandò il drago d’argento.
    < Non mi piacciono le feste. No. >, replicò Leamhan con il suo solito tono inespressivo, < Esse sono invero disarmoniche. M’inducono disagio, molto. >
    < Come scusa? >, sbottò Nivael, di colpo spazientito. < Ma sei stato tu a chiedermi di accompagnarti fino a qui! Che diamine sei venuto a fare? >
    < Signor Nivael. Ritengo di aver sovrastimato il mio grado di tolleranza verso il presente contesto ambientale. Si. Dunque vado via. Ciao. >
    Senza aggiungere altro e né tantomeno attendere la risposta del suo interlocutore, Leamhan fece dietrofront ed iniziò a trotterellare nella direzione diametralmente opposta al luogo dei festeggiamenti.
    Nivael guardava incredulo il teramin allontanarsi, non riuscendo a capire se il suo fosse una specie di scherzo o se invece fosse definitivamente impazzito. Quando Leamhan fu abbastanza lontano da non lasciar più adito a dubbi rispetto alla sua serietà, il giovane drago del vento lo raggiunse in con un paio di agili balzi.
    < Hey, dove credi di andare! > esclamò prima di afferrare il teramin tra le fauci.
    < AH! Ma signor Nivael. Perché? >, protestava Leamhan mentre si dibatteva inutilmente nella morsa del drago argenteo. Quest’ultimo non disse nulla, limitandosi a portare tra i denti quella strana creatura dall’aspetto equino in maniera non troppo dissimile da come farebbe una gatta con i propri cuccioli. Si avviò di gran carriera presso la prima cosa che attrasse la sua attenzione, ossia un piccolo gazebo in legno sopra il quale era infissa una grande insegna. Sputò accanto a sé Leamhan senza troppe cerimonie e, suo malgrado, concentrò la propria attenzione all’insegna.
    < Ehm, allora… T… A… L… N… >, sillabava con gli occhi ridotti a due sottili fessure, richiamando a raccolta le quattro o cinque pallide nozioni che ricordava dei tempi in cui, da cucciolo, i genitori avevano provato ad insegnargli a leggere. Leamhan, nel frattempo, continuava a parlarsi addosso senza rendersi conto che il suo interlocutore non gli stava prestando la benché minima attenzione.
    < Ah. Il mio pelo è intriso di saliva. Debbo nettarmi. Si. Ciò è stato invero scortese, molto. Inoltre anche questa insegna non è in rilievo. Ma perché. Cosa gli costa incidere le scritte. Ciò è nondimeno iniquo e seccante. >
    Nivael, completamente assorbito nella sua difficoltosa operazione di lettura, era del tutto impermeabile al borbottio inespressivo del compagno.
    < E… T. Ok. Z… No, Esse. È una Esse. S… H… Senti ma chissenefrega della dannatissima insegna, sembra una roba divertente. Dai su, andiamo! > Il drago argentato afferrò nuovamente il teramin con le fauci e lo scagliò davanti a sé senza troppo vigore, e così questi atterrò proprio davanti all’annoiatissima demonessa bigliettaia seduta al bancone.
    < Signorina dispensatrice di biglietti. Salve. Il mio nome è K- > Il suo maldestro tentativo di presentazione venne però immediatamente interrotto dal drago argentato.
    < Ciao, siamo qui per iscriverci a, beh… quello che c’è scritto sull’insegna. >, disse Nivael sfoggiando un ampio sorriso, con la testa abbassata in modo da poter guardare negli occhi la sua interlocutrice. La demonessa, da canto suo, non appariva minimamente turbata dalla strana coppia che gli si parava davanti, ma anzi la sua espressione risultava, se possibile, ancora più annoiata. Emise un profondo sospiro.
    < Benvenuti alla festa per bla, bla, bla, Raizern, eccetera eccetera. Per iscriversi al Talent Show bisogna avere una band. Avete una band? >

    Nivael e Leamhan si voltarono l’uno verso l’altro. Si sarebbero scambiati un’occhiata interrogativa, se il teramin fosse stato dotato di un paio d’occhi.
    < Dobbiamo dunque compiere una rapina? >, domandò Leamhan.
    < Eh? Ma no, che stai dicendo! Sono certo sia una cosa che riguarda la musica… >, tagliò corto Nivael, ma era abbastanza chiaro che nemmeno lui avesse un’idea particolarmente precisa di cosa fossa una “band”. Leamhan inclinò leggermente la tasta su un lato, percependo evidentemente l’incertezza del compagno.
    < Non ho mai udito di bande che trafugano musica. Peraltro suppongo sia illegale. >, osservò (anche se è cieco, lmao).
    Nivael si limitò a folgorare il teramin con lo sguardo, ma questi, per ovvie ragioni, non se ne accorse nemmeno.
    < Molto divertente. Dai forza, andiamo a cercare una… "Band". C'è un sacco di gente, qui sarà sicuramente pieno zeppo di "Band", no? > Detto ciò iniziò ad incamminarsi in una direzione imprecisata, e Leamhan lo seguì trotterellandogli accanto come un minuscolo cavallo dal manto nero.

    Edited by -Aleph- - 4/11/2020, 12:27
     
    Top
    .
  4.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Mi aggiungo con Kestrel


    Giustamente, se di casino si tratta lui non può mancare. Kestrel incedeva fiero, giunto nella terra dei demoni con un aiuto di cui avrebbe fatto a meno in realtà, a bordo di una nave che era affondata almeno sedici volte prima di arrivare a destinazione.
    Kurama si era proposto di farsi il viaggio al suo posto a nuoto, anche se di fatto avrebbe incontrato quasi le stesse difficoltà di Kestrel, ma nel suo modo di vedere le cose il mare si sarebbe ritirato per farlo arrivare quando lui avrebbe deciso. E niente, alla fine passarono il viaggio a chiaccherare di anime e di come, nella scheda del pg, a Kestrel mancassero ancora riferimenti all'Hokuto Shinken e ad altre amenità simili.
    La conversazione proseguì anche una volta a terra.
    "Non è appropriato gom gom jet qualcosa, propongo più uno shin reigun!"
    <assolutamente no, non voglio sembrare una dannata pistola>
    "Ma non ci sono le pistole nel mondo di Kengard!"
    <e chi se ne frega, tanto non è canonico>
    "Ma come non lo è! Mi sono fatto il bagno quante volte per niente?"
    <ti avevo detto di lasciar nuotare me e di non salire sulla barca. E poi non ricordi? Ernandez!> *pampam*
    Kestrel ringhiò e si avvicinò ad un'insegna scritta in lingua demoniaca e anche in un'altra lingua sconosciuta. In realtà era più analfabeta di Nivael e quasi quanto Thyen, o semplicemente era troppo pigro per leggere quindi proseguì.
    Entrò nello stand pronto a far baldoria e a farsi una pinta, invitato dalla musica, quando artigli affilati lo ghermirono ad una spalla. Si voltò bruscamente assottigliando lo sguardo, con occhietti a fessura che avrebbero sfidado quasi ad armi pari quelli di Genna.
    Si trattava di un demone poco più alto di lui, dal muso di una bestia lupina poco più schiacciato e dalle orecchie aguzze. La sua pelle era bianca e il suo sguardo giallastro lasciava intravedere bagliori di guerra. Se ne stava a petto nudo, lasciando che la sua pelle liscia rilucesse sotto la luce del giorno.
    "Tu sei quello del flauto" asserì la creatura, non facendola sembrare una domanda.
    Senza aver idea di cosa stesse parlando, Kestrel rispose convinto e si ritirò dalle sue unghie.
    "Si. Sono io. E allora?"
    Il demone gli si scagliò contro con un ruggito e Kestrel estrasse la spada. Lo scontro era iniziato.
    Con passi volanti in stile Snaar (che se non partecipa lo picchiamo), nomi di tecniche esagerati alla Roxium (pure lui lo fustighiamo) e con riferimenti ad altri pg che al momento non ci vengono in mente, Kestrel teneva testa al suo avversario in mezzo a gente che si scansava in qua e in là, insegne e tavolini che decollavano nelle più disparate traiettorie, follie amene e controfollie meno amene.
     
    Top
    .
  5.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Non c'è pace per certi morti...

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,566
    STIMA
    +204
    Location
    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

    Status
    Offline
    Jare jare, entro con Maledet e dei nuovi amici. Dai su Aleph, anche io sono messo un po' così ultimamente.

    Maledet in vero nemmeno voleva andare a una festa, era troppo emo e associale di suo, di certo non era uno che amasse essere al centro dell'attenzione.
    "ok ragazzi... Fate i bravi e non perdetevi. Io faccio un giro."
    Fece Maledet al gruppo che aveva portato alla festa al fine di completare una quest, e quindi ottenere punti esperienza da spendere al fine di diventare OP.
    Purtroppo per lui era impossibile non passare inosservato insieme ai suoi accompagnatori che aveva portato in Volo a Raizern.
    Si trattava di una gang scalmanata, un trio del devasto, la triade della somma e totale follia.
    La tresmile! Gli Slime erano il perverso Ditto, lo Slime di tipo norm... Suono, bello rosa alla fragola, abilissimo nel cambiare forma e abilissimo come nell'essere cantautore che batterista. Vi era il dolce SCP 999, uno Slime di tipo fuoco arancio alla arancia, chitarrista e praticamente impossibile da odiare per quanto Puccio e solleticoso.
    In fine il leader del trio compatto, un fighissimo Slime a due gusti di elemento vento e buio: uno Slime svolazzante che era il allo schifo essendo praticamente la versione slime di Liya. Uno Slime a strisce argentee e nere con occhietti viola che ripeteva "jare jare", era il bassista e cantante del gruppo: il mitico BeppeII figlio di FrancoIII re degli Slime di Kerus.
    Il gruppo si divise in fretta: Maledet gironzolava tra le bancarelle con fare lamentoso e annoiato canticchiando "Is never end" dei "bright me the orizont", e malgrado ciò il suo Look da ragazzo vissuto e dannato stava attirando molti sguardi non voluti, molti dei quali fin troppo languidi.
    Invece nel mentre Ditto si divertiva a molestare le demonesse con battute a doppio sfondo sessuale che non riporterò per buonsenso, seguite da calci volati dalle stesse manco Chuck Norris.
    SCP999 invece si era letteralmente circondato da un gruppo di umane e demonesse che lo riempivano di coccole perché era troppo Puccio.
    "Ha degli occhi così carini!"
    Diceva una ragazza umana che lo solleticava e lui emetteva risolini adorabili.
    "È così morbidino e caldo" fece una demoniessa dal fin troppo ampio decoltè su qui il piccolo Slime era ingenuamente"seduto" a farsi spupazzare di coccole suscitando l'odio e l'invidia di Ditto oltre che l'ilarità generale.
    In fine il fortissimo Beppe passeggiava con fare fortissimo in formato umanoide con la sua giacca di Jotaro Jostar A qui era stata aggiornata una spallina, quella del suo amico Kenshiro che gli aveva regalato dopo averti nuovo distrutto maglietta e giacchino grezzo da guerriero della strada per picchiare dei truzzi armati su un cavalcavia in una terra post-apocalittica nota come Molise in qui Beppe una volta andò in vacanza.
    L'indomito Slime tigrato trovò a un certo punto un tizio che piagnucolava a terra e fissandolo intensamente con gli occhi viola mentre un aroma di caffè con crema lo avvolgeva gli chiese.
    "Embè, chi è sto lezzo che frigna? Questo non è mica un funerale." prese L'uomo rannicchiato in posizione fetale con una mano e lo sollevò da terra con forza sovrumana come se pesasse come un pollo (UN POLLOOOOOOOOOOHH!) e lo fissò negli occhi.
    "e che c'è, t'ha preso la depressione? Su che le dramma queen le banno a ceffoni dall'esistenza."
    Fece con la sua voce bassa e grezza pulpitante di pura ignoranza, ma malgrado ciò, era un ragazzone gelatinoso di cuore, anzi nucleo d'oro, e non gli avrebbe mai fatto del male per così poco, ma era un modo come un altro per calmarlo.
     
    Top
    .
  6.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Uovo

    Group
    Kengardiano
    Posts
    73
    STIMA
    +23

    Status
    Offline


    Sembrava impossibile, ma alla fine ce l'aveva fatta: l'elfo tutto un fuoco era riuscito ad arrivare nella terra dei demoni, anche se il suo sbarco non era stato dei migliori, poiché per buona parte del viaggio, aveva avuto una delle sue brillanti idee, ovvero bere dell'ottimo assenzio e quindi, di conseguenza, i marinai, invece di svegliarlo e farlo scendere alla solita maniera, avevano ben pensato di prenderlo di peso e gettarlo a terra, non prima di avergli preso dalle tasche il compenso per l'attraversata, ma per fortuna, quando l'elfo si tirò a sedere, scoprì che non gli avevano fottuto tutto il denaro e che le sue armi erano ancora lì con sé.
    Fortunatamente, l'elfo era abituato a prendersi delle sbornie colossali e quindi, anche se con un mal di testa allucinante, riuscì a tirarsi in piedi e per prima cosa, si incamminò verso il mare e con un lento movimento, prese un po' d'acqua e se la spruzzò sul volto per darsi una bella svegliata. Fatto ciò, si avviò nella direzione da cui sentiva provenire un forte baccano che presagiva una festa di dimensioni epiche.
    Arrivato sul posto, l'elfo rimase davvero sbalordito da tutta la gente presente, dalla musica e da tutti gli stand, i quali vendevano di tutto e di più, da favolose leccornie a strani oggetti misteriosi, ma la sua attenzione fu catturata da un grande baccano di oggetti rotti e di movimenti di battaglia provenienti da uno stand nelle vicinanze: la curiosità prevalse sulla voglia di spararsi un bel bicchiere di assenzio e decise di entrare dentro.
    La scena che gli si parò davanti, confermò i rumori che aveva sentito pochi secondi prima, dato che un ragazzo stava combattendo contro un minaccioso demone. Roxium rifletté se aiutare o meno il ragazzo, poiché se la stava cavando egregiamente con la spada, ma quel giovane aveva stuzzicato i suoi ricordi, ma dove lo aveva già visto? Alla fine si decise: fregandosene se lo conoscesse sul serio oppure no, l'elfo decise di intervenire: imbracciò l'arco, prese una freccia dalla faretra, la incoccò e scoccò in maniera fiera, ma c'era un dettaglio che non aveva preso in considerazione: aveva ancora i residui di una sbornia colossale e quindi molto molto probabilmente, la sua freccia non sarebbe stata d'aiuto al misterioso ragazzo, ansi, forse gli avrebbe creato problemi!
     
    Top
    .
  7.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Splendore celeste

    Group
    Kengardiano
    Posts
    26,028
    STIMA
    +57
    Location
    Dai libri

    Status
    Offline
    [spoiler_tag]Questa è la mia prima role qui per far fare conoscenze a Nicholas. Se poi qualcuno volesse una role privata,mi scriva per un mp. I consigli a Nicholas sono ben accetti[/spoiler_tag]


    C'era una festa a Kengard e Nicholas ovviamente non poteva mancare. Amava le feste, la musica, mangiare qualcosa e provarci con qualcuno anche se poi veniva sempre respinto. Era anche vicino a dove abitava quindi non ebbe bisogno di qualche drago per arrivare alla locanda. Era vestito con i suoi abiti da festa ovvero una giacca viola e i suoi pantaloni più ben messi: senza fili, senza macchie, puliti come se fossero appena usciti dal bucato. E le scarpe idem anche se non badava molto all'apparenza comunque ci teneva ad essere presentabile,dopotutto avrebbe conosciuto persone nuove. Chissà cosa sarebbe sucesso, queste feste erano imprevidibili.
    Dieci minuti a piedi gli bastarono per vedere che c'era molta gente in giro. Era ora che si festegiasse un pò sull'isola anche se lui era sempre allegro. Sentì anche la musica, fece una specie di balletto per strada ma poi smise di farlo,avrebbe ballato più tardi.

    Quando vide il locale entrò fischiettando ma poi si preuccupò subito della rissa in corso. Ora Nicholas era un umano con qualche potere , era pure una persona buona e poi non gli piacevano certe scene nei locali. Perchè essere iracondi e rissosi quando ci si poteva godere la vita non l'avrebbe mai capito. Certo, avrebbe potuto fregarserne ma la violenza lo metteva a disagio. Guardò la scena con una grande concentrazione nei suoi occhi verdi, doveva stare ben attento a non colpire la vittima. Sì, gli bastava solo uno schiocchio di dita ma era anche un pò goffo e avrebbe peggiorato la situazione.
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    -

    Group
    Consigliere
    Posts
    876
    STIMA
    +207

    Status
    Anonymous
    Entro con Lyuda e con il Caimano, un pg senza nome che nemmeno esiste nello schedario, essendo quello che uso come tank nel gdr con i dadi sperimentale che stiamo mettendo a punto per il forum (ma tanto qui vale tutto, no? :dragongrin: ).


    < Ti … ti pare giusto? EH? No, dimmelo, ti pare *hic* giusto? >, strillò Lyuda dopo essersi scolata in tre sorsi un grosso boccale di birra scolpito nel cristallo (perché nell’isola dei demoni tutto era di cristallo, Aes può confermare).
    < OSTE! *hic* UN’ALTRA! > gridò sbattendo il bicchiere vuoto sul tavolo (di cristallo), che andò così a fare compagnia alla mezza dozzina di suoi simili che aveva già davanti.

    L’individuo seduto d’innanzi a lei, un gigantesco coccodrillo antropomorfo alto oltre due metri e mezzo, muscoloso, piuttosto corpulento e per giunta interamente rivestito di una corazza naturale di squame metalliche dorate, la guardava con una certa apprensione.
    < Ehm… Probabilmente non è affatto giusto, non lo metto in dubbio… >, disse il Caimano mentre, col dorso del suo gigantesco braccio corazzato, si puliva le labbra squamose dalla schiuma della pinta di birra che aveva appena mandato giù in un solo sorso.
    < Pero, magari, se mi spiegassi di che diamine stai parlando mi daresti una mano a capire. >
    Lyuda, con gli occhi ridotti a due sottili fessure, lo guardò come se quella che gli aveva appena rivolto fosse la domanda più stupida mai posta nella storia dell’isola.
    < Ma che domande fai! >, sbottò, paonazza in viso.
    < Sulla scheda ho un bac- *hic* un background di tipo 15 pagine e Aleph mi usa solo in queste role DEL CAVOLO! Ti pare… *hic* ti pare giusto? EH? LA MIA VITA FA SCHIFO! >

    Il demone locandiere arrivò per servirle l’ennesima birra che aveva ordinato, ma lei era talmente immersa nella propria sfuriata che nemmeno se ne accorse. Il Caimano decise di cogliere la palla al balzo.
    < Si, si infatti, è una vera ingiustizia! Dovresti fare ricorso al uh… tribunale delle role sfigate, tipo… >, diceva mentre, con la lingua stretta tra i denti nell’espressione concentrata di chi sta tentando di inserire un filo nella cruna di un ago, afferrava delicatamente il boccale con la punta degli artigli dell’indice e del pollice ed iniziava a trascinarlo lentamente a sé.
    < OH! Finalmente qualcuno c-che *hic* capisce il mio dol- > Lyuda lasciò la frase in sospeso: quando alzò gli occhi ed il suo sguardo carico di riconoscenza s’incontrò con quello del suo ingombrante e scintillante interlocutore, si accorse che questi stava tentando di sottrarle la birra.
    < HEY! Cosa credi di fare, bastardo! RIDAMMELO! >, ruggì scagliandosi verso il boccale ed afferrandolo con entrambe le mani.
    < Ma porca miseria… ecco che succede ad avere Manualità bassa. >, sibilò tra i denti il Caimano, facendo una battuta che, letteralmente, potevano cogliere due soli utenti nell’intero forum.
    < LASCIALO! >, ringhiava Lyuda tirando il boccale con tutta la sua forza, mentre al nerboruto coccodrillo antropomorfo bastava stringerlo due sole dita per mantenerlo completamente immobile.
    < Eddai su, basta che ti fa male! >, la ammonì quest’ultimo, e senza il minimo sforzo trascinò dalla sua parte del tavolo sia il bicchiere che la ragazza ad esso avvinghiata.
    < Quanto sei paternalista… >, sibilò irritata lei. < Va bene *hic* papà Caimano, smetto di bere e… *hic* e vado a dormire presto stasera, ma prima raccontami una favola! > aggiunse imitando, senza grande successo, la voce stridula di un bambino.
    < TSK! Sei patetico! >
    Lyuda lasciò il boccale e si alzò in piedi sul tavolo. Ponendosi in una posa altera e teatrale, puntò il dito verso il Caimano.
    < Io ti sfido! Ti sfido… ad una *hic* gara di bevute! >, detto ciò si sfilò il guanto bianco che fasciava la sua mano sinistra e lo usò per schiaffeggiare il muso del suo interlocutore.

    Il Caimano si limitò ad alzare un sopracciglio, anch’esso corazzato.
    < No scusa, non ho capito bene… ma dici a me? >
    Lyuda, in tutta risposta, gli mollò un altro ceffone col guanto.
    < Certo, idiota metallizzato, chi altri sennò? >
    Il colossale rettile antropomorfo non riuscì a trattenere una fragorosa risata, la quale fece tremare i vetri (di cristallo) delle finestre (di cristallo) dell’intero locale (di cristallo).
    < Hahahaha! Aspetta, voglio dire… mi hai visto, si? >, disse dandosi due vigorose pacche sul petto con una mano, come a voler rimarcare la possanza del proprio fisico. Lyuda, però, non pareva impressionata.
    < Il coma etilico è un’alternativa... *hic* preferibile al rimanere in questa role. >, replicò freddamente.
    < Dai su, ti fa male, non è il caso… >, insistette il Caimano.
    < Tsk! È solo perché *hic* sei tirchio, di la verità. >, lo incalzò Lyuda.
    < Mannò, che dici, è solo- >
    < Se vinci pago io. >, lo interruppe lei.

    Il Caimano scrutò Lyuda per qualche istante, in silenzio.
    < OSTE! >, gridò poi a pieni polmoni, facendo vibrare l’intera locanda (di cristallo) con la sua voce possente.
    < PORTA LA BOTTE! >
    Il locandiere, con aria molto preoccupata, si volse di scatto verso il rettile corazzato.
    < Ehm… in che senso la botte, mi perdoni... >, domandò timidamente.
    < Nel senso che vorrei ordinare la botte di birra. Intera. >, ribadì il Caimano.
    < Tanto paga lei. >, puntualizzò indicando Lyuda con una delle sue enormi dita artigliate. L’oste, dal canto suo, non sembrava particolarmente rassicurato da questa garanzia di pagamento.
    < Capisco, ma... >
    < Ho capito, faccio io. >, tagliò corto il Caimano. Quando s’alzò dalla panca su cui era seduto dovette stare attento a non battere la testa sul soffitto, poiché la stanza non era abbastanza alta per contenere l’intera sua statura. In appena due o tre grandi passi raggiunse il bancone della locanda e, apparentemente senza grande sforzo, afferrò una delle grosse botti lì riposte e la portò al tavolo dove aveva preso posto assieme a Lyuda.
    < Possiamo cominciare? >, disse riponendo a terra il pesante barile, che fece sobbalzare le assi (di cristallo) del pavimento.
    < Prima le signore. >, aggiunse, non senza una punta d’ironia, guardando l’avversaria con un gran sorriso compiaciuto stampato sul muso.
    Lyuda ricambiò con una risata ed un ghigno di sfida.
    < Hehehe… Forza, dimostrami ch- *hic* che non sei tutto fumo e niente arrosto, lucertolone! >

    La sfida ebbe inizio. Attorno al tavolo dei due contendenti si era radunata una considerevole folla di curiosi, la cui stragrande maggioranza faceva il tifo per Lyuda dato il suo evidente svantaggio in termini di dimensioni. Lei si fece preparare una decina di boccali, che iniziò a trangugiare l’uno dopo l’altro impiegando poco più di cinque secondi per ciascuno, mentre il Caimano afferrò l’intero barile ed iniziò a versarsene l’alcolico contenuto direttamente nelle fauci. Incitati dal pubblico, i due diedero fondo a tutte le loro energie, specialmente a quelle del proprio fegato; Lyuda si difese sorprendentemente bene, considerando anche quanto aveva bevuto già prima della sfida, ma arrivata al quinto boccale iniziò a vacillare.
    < U-un’attimo. Devo… *hic* u-un attimo ri… riprendermi… >, disse con voce impastata. Ripose il boccale sul tavolo.
    < Ok, bene, adesso c-ce la faccio… > Contrariamente a quanto aveva appena affermato, Lyuda non ce la fece: nell’istante immediatamente successivo al quale aveva terminato di pronunciare la frase, si accasciò sul tavolo addormentata.
    Il Caimano, dal canto suo, riuscì a scolarsi l’intero barile di birra. Non appena lo ebbe terminato si alzò in piedi per festeggiare, ma solo in quel momento si rese conto che il suo equilibrio stava iniziando a risentire degli effetti dell’alcool: oscillò paurosamente prima alla sua destra e poi verso la sua sinistra, provocando il panico generale degli astanti, i quali realizzarono immediatamente che se il grosso rettile fosse piombato sulla testa di qualcuno lo avrebbe, con ogni probabilità, ridotto ad una frittata. Con gran sollievo di tutti, tranne che dell’oste, il Caimano cadde di sedere sul posto, sfondando con il suo peso titanico la panca ed anche alcune delle assi del pavimento sottostanti (ovviamente cristalline).
    < Ehm… ho vinto, quindi paga lei, eh. A-Anche questo, intendo. >, precisò, tentando in vano di celare il proprio imbarazzo.

    Gli avventori del locale stavano tornando ognuno al proprio posto, ritenendo ingenuamente che le stranezze della serata fossero ormai finite, ma, proprio in qual momento, l’ampia porta a due ante (in cristallo) della locanda si aprì con uno schianto. A fare il loro ingresso furono un drago argentato dalle dimensioni relativamente contenute, tanto da essere riuscito ad entrare nell’edificio senza alcun problema, seguito a ruota da una creatura simile ad un piccolo cavallo nero, alto meno di un metro e mezzo e caratterizzato da zampe molto sottili e orecchie lunghe e appuntite. Una breve ondata di grida ed esclamazioni di sorpresa riempì la stanza, a cui subito dopo seguì un silenzio quasi assoluto.
    < Salve gente, come procede la serata? Il mio nome è Nivael. >, esordì il drago argentato mostrando, con un gran sorriso, la sua lunga schiera di denti bianchi ed affilati.
    < Io e il mio amico qui presente abbiamo un annuncio da farvi. >, disse portandosi al petto la zampa anteriore sinistra e, al contempo, indicando con la punta della coda la piccola creatura equina che lo accompagnava.
    < Ci pensi tu, Leamhan? >
    Il cavallino nero non sembrava particolarmente entusiasmato da tale prospettiva.
    < Signor Nivael. Ma perché io. Tu sei più indicato. >, dissentì con il suo solito tono monocorde, iniziando a picchiettare la bacchetta ossea della sua zampa anteriore destra sulla sinistra.
    < No, ma che dici, vai alla grande. Forza stendili! > insistette Nivael mentre, con un paio di spintarelle del muso, lo portò al centro della stanza.

    Leamhan volse la testa prima a destra e poi a sinistra, compiendo un rapido esame dell’ambiente circostante con una manciata di schiocchi del suo sonar. La sua lunghissima coda, nel frattempo, ondeggiava nervosamente descrivendo strette volute nell’aria.
    < Signori qui presenti. I miei ossequi a voi tutti. >, esordì con voce piatta e inespressiva.
    < Io ed il mio compagno di viaggio, Nivael, abbiamo deciso di costituire una “Band”. Trattasi di qualcosa che riguarda la musica. Si. Chiunque sia desideroso di prendervi parte si disponga ordinatamente in fila d’innanzi a noi. Avrà luogo un provino. >
    Leamhan si volse brevemente verso il drago argentato, che nel frattempo si stava impegnando con tutte le forze per trattenersi dallo scoppiare a ridere, poi di nuovo verso gli avventori del locale.
    < L’annuncio è terminato. Ciò è per me un gran sollievo, si. Per ulteriori informazioni rivolgetevi al signor Nivael. >


    Chiunque voglia entrare nella locanda per unirsi e fare casino faccia pure ovviamente, questa role esiste proprio per questo. u_u
     
    Top
    .
  9.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Kestrel non si aspettava un avversario tanto agguerrito. La sua spada impattava sulla pelle e sugli artigli del demone, non provocando che poche ferite superficiali quando riusciva ad affondare un -Colpo cocca di freccia- di tanto in tanto.
    "Probabilmente" si disse, "quello deve avere pelle impenetrabile come talento LV 9"
    Siccome le battute sui dadi stavano diventando troppe e chi non ha mai visitato questa sezione non può capirle, pensò che fosse giunto il momento di farla finita. D'improvviso però un tavolino (di cristallo) giunse nella sua direzione.
    Kestrel si bloccò. Fissò l'oggetto assottigliando lo sguardo. Essendo dotato di capacità impressionanti in quel campo, volle mostrare al demone che doveva sentire nel cuore l'arte del lancio dei tavolini e non poteva farne solo un'arma come tante. Il tempo quasi si era fermato.
    Con un ringhio, afferrò il tavolino al volo e con una piroetta lo respinse di inaudita prepotenza in direzione del demone che certo non si aspettava una risposta tanto repentina. Dato che per il ragazzo quella non era assolutamente un'arma da utilizzare quando più lo aggradava, bensì uno stile di vita, una legge morale che svicolava attraverso i profondi bivi dell'essenza dell'esistenza, ne approfittò e si lanciò con cattiveria sul demone con in sé la rabbia di chi si sente oltraggiato.
    Le sue mani cominciarono a sfrigolare come pervase da una scarica elettrica. Per la prima volta, Kestrel percepiva le sue emozioni trasformarsi in potenza. Solo tramite Kurama fino a quel momento era riuscito a generare tanta energia, ma vedere i tavolini lanciati in quel modo lo aveva risvegliato nel profondo. Nel gesto del demone c'era qualcosa di sbagliato, qualcosa che profanava l'imprescindibile vincolo che univa i tavolini all'essere lanciati. Non poteva perdonarlo.
    Con un balzo si scagliò sul suo avversario gridando il nome della sua nuova tecnica, che ora non ho voglia di aggiungere alla scheda.
    "Cento pugni fulminei di Kestrel!"
    Si ricordò poi che i nomi delle sue tecniche in giappo completamente no sense facevano più figo, quindi ripeté, al momento dell'impatto:
    "Inazuma yakuRaitoken!"
    Inserire anche "Kestrel no" eccetera veniva troppo lungo, ordunque non aggiunse il proprio nome alla tecnica o avrebbe sconfitto il suo avversario almeno dieci minuti prima di aver finito di pronunciarla. Tempestò il demone con una serie di pugni intrisi d'energia elettrica senza dargli tempo di reagire, gridando ferocemente tutta la sua indignazione.
    In un'esplosione azzurrina, nonostante la sua resistenza fisica anche il demone crollò a terra dopo quella serie di colpi. Kestrel non era uno che amava vantarsi delle sue vittorie, al massimo si vantava prima di vincere non dopo aver vinto, e soprattutto a differenza di Liya non sfotteva nel modo in cui fa arrabbiare Aleph che ad Aes diverte troppo e quindi va beh. :yea:
    Si voltò lasciando il suo avversario a terra stordito e a passo fiero si allontanò dallo stand dopo aver rimesso a posto il tavolino che, scontrandosi col demone e poi rotolando a terra, si era ammaccato sul bordo. Lo accarezzò un paio di volte sulla superficie cristallina in adorazione, prima di uscire con spavalderia; le sue mani ancora frizzavano e prudevano.
    "Ho appena sbloccato il secondo elemento" mormorò fra sé e sé.
    Kurama non gli fece notare che era il primo, perché in realtà nessuno aveva mai capito per quale motivo sul botteghino si chiamasse "secondo elemento" anche se preso per primo. Beh, dettagli di ben poca rilevanza.
    In quel momento però accadde qualcosa. Una freccia, scagliata da chi sa dove e da chi sa chi, centrò una lampada di cristallo appesa al soffitto fracassandola in tanti frammenti... ovviamente di cristallo anche quelli. Nessuno di questi però ferì il tavolino amico di Kestrel. Questo fu di gradimento al guerriero che, tuttavia, dovette indietreggiare in fretta perché la lucerna era esplosa e aveva sparso fiamme da per tutto. Le bottiglie alcoliche nelle vicinanze, riposte in apposite mensole incastonate sulla parete opposta all'uscita e ben in vista, alimentarono il propagarsi del fuoco che bruciò tende e tessuti nel panico generale.
    La cosa divertente era che quella era l'unica lampada che conteneva del fuoco in tutta l'isola dei demoni, nell'unica struttura con componenti di legno nell'arco di chilometri e chilometri. E Roxium l'aveva colpita. Quello era infatti anche lo stand dedicato alle culture esotiche, le cui usanze legate all'illuminazione e alla costruzione erano estranee e affascinanti per i demoni, abituati all'utilizzo di cristalli per imbrigliare la luce e il calore.
    Quando Kestrel si voltò ed incontrò con lo sguardo l'elfo, con tanto di arco in mano ed espressione persa nel vuoto, ebbe una strana sensazione di rimembranza. Non gli portò però alcuna risposta.
    Si avvicinò a passo svelto, invitandolo a seguirlo prima che venissero aggrediti da guardie e altre inutili autorità pronte a rivendicare roba in nome della legge. Avrebbe recuperato il tavolino, ma sapeva che quest'ultimo desiderava bruciare nel luogo a cui apparteneva come un grande guerriero del passato. Ovviamente tutti gli esseri viventi là dentro si salvarono, perché questa è una role family friendly, compreso il demone picchiato da Kestrel che venne portato via di peso da alcuni organizzatori del mercatino estero.
    "Andiamo" disse Kestrel all'elfo proseguendo di gran carriera verso la successiva location.
    Non fece troppo caso a dove si stava dirigendo. Anche se decorazioni e insegne erano più che chiare, per lui erano solo un insulso invito ad essere seguite. L'importante era entrare da qualche parte.
    Dove andò a cacciarsi, chiederete voi? Ma è ovvio, nel luogo ove Leaman stava per tenere il suo motivatissimo discorso pieno di vita. O lui, o Nivael, o chiunque altro avrebbe dovuto provvedere. Avrei voluto mandarlo dal Caimano a fare macello, ma tanto se Kestrel non va dal casino è il casino a venire da lui.
    Entrò e rimase sull'ingresso ad ammirare lo spettacolo che gli si parava davanti. Non era un fan dei draghi e non sapeva cosa fossero i teramin, ma quei due sembravano o giovani o comunque di dimensioni abbastanza accettabili per il suo concetto di -grande-. Kurama era già abbastanza grosso per i suoi gusti, infatti quando era il volpo a guidare avrebbe fatto fatica concepire lo spazio attorno e a regolarsi di conseguenza se avesse avuto il controllo. Fortunatamente era più semplice non interferire che riuscirci, quindi dopo qualche tentativo, volto semplicemente ad infastidire Kurama, si limitava a desistere senza rompere ulteriormente le scatole. Essendo quello un evento più unico che raro, riteneva lui stesso che Kurama avrebbe dovuto sentirsene onorato.
    A quanto pareva non erano proprio della stessa opinione, perché in cambio riceveva solo minacce di morte e amenità simili. In ogni caso, il drago argentato era poco più grande di Kurama e quindi ancora nella gamma di dimensioni non troppo esagerate per i suoi gusti.
    "Voglio unirmi alla band" esordì con convinzione, avvicinandosi con sguardo fiero.
    Non aveva assolutamente idea di cosa stessero parlando, ma come poteva avere importanza una tale inezia?
     
    Top
    .
  10.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Splendore celeste

    Group
    Kengardiano
    Posts
    26,028
    STIMA
    +57
    Location
    Dai libri

    Status
    Offline
    Un ragazzone ora stava distruggendo tavolini e Nicholas si preparò a usare i suoi poteri anche se non era sicuro di cosa fare. Rendere le gambe dei tavolini di pietra in modo che non potesse sollevarli? Sì, sembrava una cosa fattibile. Non che lui fosse un eroe o chissà che altro ma detestava chi faceva azioni tanto insesate anche se da una parte gli scappava da ridere. Era davvero comico vedere qualcuno che lanciava tavolini con delle cose sopra ma al tempo stesso era anche un pò preuccupante.
    Quello lì aveva qualche rotella fuori posto ma siccome anche a Nicholas si poteva dire succedesse la stessa cosa non lo giudicava per questo.
    E adesso lo lanciava anche contro un demone, cosa da non fare mai. I demoni erano molto vendicativi quindi a questo punto fu chiaro a Nicholas che il ragazzo era impazzito del tutto. Lui si scansò dalla traiettoria chiedendosi quando sarebbe riuscito a bersi qualcosa con tutto il casino che c'era.
    Però ora chi aveva rovesciato i tavoli stava prendendo a botte qualcuno.Nicholas fu indeciso se andare al bancone o no. Certo,non andava alle feste solo per bere però era ciò che faceva incontrare le persone. Aveva la segreta speranza di incontrare qualcuno a cui offrire qualcosa.

    Quando vide il demone finire a terra,però, si preuccupò sul serio. Uno che stendeva un demone era davvero una persona con cui non voleva avere nulla a che fare. Il forzuto o meglio l'ammazzademoni si alzò e rimise il tavolino a posto.
    Poi la freccia dell'elfo colpì una lampada di vetro e Nicholas doveva pensare in fretta a una tecnica da usare ma siccome era abbastanza spaventato, corse lontano dai vetri in un angolo isolato del locale. Si dispiacque vedendo la lucerna esplosa e il fuoco.
    Nicholas questa volta ebbe il modo di pensare ma aveva appena cominciato a correre quando il demone portò via l'elfo. Non aveva il tempo di chiedergli dove,al momento l'importante era la sopravvivenza. Per fortuna c'era già chi cercava di spegnere l'incedio. Lui aspettava che il fuoco si spegnesse poi avrebbe usato i suoi poteri per riparare le bottiglie.
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Elker Errani

    Group
    Kengardiano
    Posts
    6,620
    STIMA
    +70
    Location
    Villamagna/Vacri

    Status
    Offline
    Purtroppo il nostro carissimo mezzo drago non sarebbe proprio potuto,purtroppo venire,in quel periodo,preso com'era dalla sua "carinissima" compagna e dai suoi doveri da eroe errante delle terre di Kengard.
    Tuttvia...questo non vuol dire che qualcun'altro,di altrettanto rettiliano non potesse presentarsi lì,in quel pazzo angolo di mondo:furono infatti cinque individui nello specifico,a presentarsi lì,sotto indicazione di alcune persone che avevano incontrato lungo il loro (puramente casuale) cammino per Kengard...
    Ma...voi credete che sia davvero...questo,il posto?... si domandò un minuscolo rettile volante di colore marrone ed arancione,guardando impressionato un mucchio di strani esseri attorno a loro,non riuscendoa contenere la paura interiore che sembra stia provando...
    Se ci hanno detto che è questo sarà sicuramente questo,no? rispose un rettile di sesso femminile di color crema ed arancio,con un muso simile a un rinoceronte ed una piccola,ma comunque vistosa cresta,che si guarda intorno,anche lei impressionata,in un certo qual senso,anche se di meno,del suo piccolo compare alato.
    Beh sì...ma mi sembra comunque quantomeno sospetto... disse lui,tutto tremante.
    Petrie,non avere paura:molte cose e persone qui hanno un aspetto spaventoso...ma molte anche buffo! E poi nessuno sembra avere veramente brutte intenzioni,no no no! disse un piccolo rettile di sesso femminile,di un verde accesso e militare,con un becco d'anatra ed una cresta a forma di timone sulla sua piccola testolina,mentre quella che sembra una grossa tartaruga...frega delle alte di colore viola a un fioraio,che non se ne accorge,mangiandosele così subito fra se e se(fortuna che la piccoletta non notò un paio di tizi che imprecavano come se non ci fosse un domani,a pochi metri da loro,chiedendo di...ehm...di fare "consumè"...)
    Sono certo che ci sarà qualcuno che potrà darci indicazioni...ehm...ecco! Come lei o lui...ehi,tu! La prego,potrebbe darci gentilmente qualche indicazione su questo posto? E magari...consigliarci qualche cosa interessante da fare tutti insieme? disse un collo lungo,che notò qualcuno e si avviò da lui,parlandogli in questo modo tutto sorridente,cercando ingenuamente aiuto.
    L'ultima volta che ha parlato qui ad uno sconosciuto...è finita che ci stava cercando di colpire con dello strano fuoco viola che ha creato dal nulla:spero per lui che non sia anche questo il caso...rrr.. disse la "tricorna",sbuffando,mentre osserva guardinga un cavallo alle loro spalle,che sbuffa a sua volta.
    Può rispondere a loro chiunque ne abbia voglia. Così almeno mi faccio coinvolgere a dovere
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Splendore celeste

    Group
    Kengardiano
    Posts
    26,028
    STIMA
    +57
    Location
    Dai libri

    Status
    Offline
    [spoiler_tag]In risposta a Elker Errani[/spoiler_tag]
    Nicholas sorrise alla tartaruga che gli chiese indicazioni. Io sono un lui e questo è un locale. Abbastanza messo male a dire il vero ma qui ci sarebbe la festa di Kengard,dell'isola. Nessun fuoco viola,non so nemmeno come si evoca,non preuccupar...preouccupartevi. Vedo che siete in tantidisse sollevando lo sguardo dalla bottiglia che stavacercando di sistemare. Era un gruppo di molti piccoli rettili. Lui non aveva nessun problema a interagire con ogni genere di creatura.
    Direi che anche se qui intorno è un pò rovinato possiamo divertirci lo stesso. Possiamo ballare, siete capaci di farlo,vero? Io lo farò appena ho finito di sistemare,dò il mio contribuito per ricostruire il locale.
    Diede un' occhiata alle bottiglie a terra e appoggiò sul tavolo quella che stava sistemando per raccoglierle. Così non vi fate male. Questo è uno dei pochi tavolini che non ha rotto quel tipo che li lanciava. Gli mancava qualche rotella,ve lo dico iodisse sereno appogiando le altre bottiglie sul tavolo.
    Sto usando i miei poteri per ripararle. Come vedete, alcune zone fumano ancora quindi vi consiglio di stare qua
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Elker Errani

    Group
    Kengardiano
    Posts
    6,620
    STIMA
    +70
    Location
    Villamagna/Vacri

    Status
    Offline
    Ehm..sì,certo! Credo di...poterlo fare...se,ovviamente intenda proprio ballare ballare,s-signore. Perché sa:Siamo nuovi,da queste parti...e abbiamo incontrato tanti tizi strani che per ballare intendevano altre cose strane...e schifose,brr!... disse l'apparentemente giovane rettile,somigliante a una tartaruga senza guscio,dalla pelle marroncina,le zampe lunghe,gli occhi color rubino e il collo lungo,alto come un uomo e lungo come un bue,sorridendo un po' incerto,visto anche che è leggermente agitato,per la possibilità che si tratti proprio di "consumè",che ancora loro,vista la loro giovane età non capiscono ancora così tanto bene...
    Sì balla? Che bello,sì sì sì! disse la piccola rettile dal becco d'anatra bipede,grande come...un anatra,che saltella felice sul posto,battendo le mani simil-umane,con la grossa "tartaruga senza guscio" verde,dagli occhio viola ed apparentemente muta,che esulta.
    Ballare? Meh:normalmente noi canteremmo! Ma sì:questo sarà un gioco da ragazzi,hhmph! disse la tricorna,tutta sbruffone,anche lei quadrupede e delle stesse dimensioni del suo alto amico...solo un po' più bassa,visto che non aveva un collo lungo:era quasi come comparare una giraffa e un elefante.
    A Petrie va bene! Già! disse il piccolo volatile,con un becco arancione simile a quello di un gabbiano e delle ali da pipistrello,delle stesse dimensioni della sua piccola amica verde,con una voce da anziano,sebbene sia chiaro come il sole,che sia anche lui un cucciolo come gli altri.
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Splendore celeste

    Group
    Kengardiano
    Posts
    26,028
    STIMA
    +57
    Location
    Dai libri

    Status
    Offline
    Per ballare io intendo solo ballare,potete farlo anche da soli. Voglio dire,voi ballate e io mi dedico al mio lavoro. Mi spiace per le brutte esperienze ma di tipi maleducati se ne incontrano spesso nei locali. Io però non sono un guastatore di feste e anzi mi sto operando perchè la locanda sia di nuovo un posto funzionante.
    Nicholas si interuppe perchè voleva ascoltare ciò che diceva la compagnia di rettili con i quali stava parlando.
    Si balla con la musica. Se vuoi, piccola lucertola con il becco,puoi farlodisse rivolgendosi alla creatura che aveva parlato.Ballare è una cosa che si fa alle feste. Peccato che io non possa farlo con voi,mi piace muovermi con la musica.

    Il ragazzo volse lo sguardo intorno e si diede una manata sulla fronte. è quasi tutto bagnato per rimediare all'incedio che c'è stato poco fa ma da questa parte il pavimento è asciutto quindi potete divertirvi a ballare oppure fare una hola. Vi faccio vedere come si fa. Ripose le bottiglie e girò su se stesso in tondo. In questo modo e non c'è neanche bisogno di essere con qualcuno per farlo
     
    Top
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Elker Errani

    Group
    Kengardiano
    Posts
    6,620
    STIMA
    +70
    Location
    Villamagna/Vacri

    Status
    Offline
    Purtroppo non solo in queste "locande". Ma questo non deve assolutamente impedirci di fare comunque la cosa giusta. E andare per la nostra strada. È una cosa che mi hanno insegnato i miei nonnini,sai? domandò gioioso il collolungo,mentre ascolta con pazienza le parole del ragazzo...che,a quanto pare aveva...pulito il...pavimento,ha detto? Eh? Cos'è,un pavimento? Beh...forse doveva essere il terreno su cui camminavano,visto a come ci riferiva. E ovviamente capivano,quantomeno perché non potessero propriamente ballarci sopra. Ma il ballo che aveva in mente il ragazzo...era strambo. Anche di nome:ho..la? Che voleva dire? Mah...
    Ok:adesso proviamo questo ballo,e poi..uauauaoooooo!... disse il piccolo volatile,che,provando ad eseguire il ballo consigliato dal ragazzo...finì col cadere a terra e girare su stesso. Stessa cosa per la tricorna e la "tartaruga" muta,che spazzarono a circolo per terra. E solo il collolungo e la piccoletta lo fecero decentemente.
    Ho come l'impressione...che avrei bisogno...di un po' di pratica!...
    Che razza di ballo!... disse quella scorbutica,a terra.
    Oh,che sbadato! Scusami,se non te l'ho chiesto prima...ma posso sapere,qual'è il tuo nome? E...perdonami,se non ci siamo ancora presentati a dovere,scusaci di nuovo...
     
    Top
    .
43 replies since 16/9/2020, 11:24   687 views
  Share  
.